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I clown non si offendono... ma i gay sì.


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Cerco un po' di riprendere le redini dei miei interrogativi...

 

Nel primo punto non intendevo paragonare l'omosessualità a una scelta' date=' ma porne una questione su due differenti piani, il primo come un semplice atto quotidiano , un insieme coordinato di azioni (amare,/baciare/essere felici con una persona dello stesso sesso) che non costituiscono un lavoro ma un comportamento, il secondo invece come un elemento fondante della personalità, qualcosa che è più profondo in senso esistenziale e sociale.

 

Nel secondo quesito invece l'intenzione non era quella di soffermarsi sul singolo evento di disprezzo di un individuo, quello che mi schifa passando per strada insomma, ma sull'avversione sociale che ci viene manifestata dall'opinione pubblica e dalle istituzioni e che, di norma, ci vede agguerriti in risposte cariche di risentimento. Sarà che siamo permalosi? :doubt:[/quote']

 

 

Credo di aver già chiarito il mio pensiero in merito, forse con una dose eccessiva..di ironia incomprensibile, o di scempiaggine pura, se preferite.

Provo lo stesso a riprendere le redini ( *o* cosa non si è disposti a scrivere o a fare, per amore..) del discorso: non credo sia possibile differenziare i comportamenti ( omo o etero ) sessuali rispetto alla loro importanza fondante all'interno della struttura della personalità individuale.

La tesi dell'omosessualità 'sociale ' non mi ha mai convinto fino in fondo, quella che distingue tra comportamento omosociale e transfert di genere si.

Se un individuo si trova a propio agio con i comportamenti omosessuali è esclusivamente perchè ha già integrato all'interno della propria personalità anche quelli omosociali, e non il contrario.

Un omosessuale, per quanto mi riguarda, è esclusivamente chi pratica ed integra i comportamenti sociali all'interno della propria personalità, non chi li somatizza o sublima attraverso la spinta della libido.

 

Il secondo quesito merita forse meno perentorietà: di certo le dinamiche psicologiche alla base dell'odio 'atavico' nei confronti del diverso agiscono in maniera profonda nell'inconscio di ognuno ( omosessuali inclusi ) portando spesso a scatti inconsulti e reazioni eccessive o ingiustificate.

Riallacciandomi a quanto scritto poche righe sopra, credo che queste reazioni riguardino però in linea di massima la ( vasta ) percentuale di omosessuali ' in fieri ', non ancora ( per motivi sociali, lavorativi, personali ) in grado di integrare il comportamento omosessuale all'interno della personalità in maniera completa.

Ne consegue la dissociazione - in alcuni casi, la sublimazione - e la spinta libidica. Che, come sanno tutti i figli di papà Freud come me, più spesso che no si manifesta in forme di reazioni inconsulte, violente ed eccessive.

Da veri permalosi.

concordo con quello detto da rossogiuda...e cioè che quello che dà fastidio è la gayezza e non l'omosessualità...cmq quando vedo qualcuno che dice frocio di merda...la cosa mi fa riflettere parecchio e penso soprattutto che gatta ci covi...vorrei vedere un etero in una stanza buia se con un altro uomo se un po***no non lo accetta...

ma vabbè lasciamo perdere...

  • 4 weeks later...

onestamente gli omosessuali siamo tutti diversi uno dall altro.poi non si puo giudicare una persona dall essere gay o etero o altro.ma da altri fattori.io ad esempio mi incazzo se uno mi evita solo perche sono gay.cioe se non ti faccio niente di male perche devi trattarmi male?

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