coeranos Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 per capire certe cose apparentemente inutili, come lo studio della matematica e del latino, ci vuole un livello culturale che ti faccia vedere le cose a posteriori. il motivo fondamentale è che, per produrre idee nuove applicabili anche dal punto di vista commerciale, è necessario avere le basi culturali per costruirci qualcosa. senza di queste si diventa solo dei macchinari da manovrare da altri e non si progredisce nemmeno dal punto di vista economico (infatti i paesi ricchi investono moltissimo in cultura, e non lo fanno per filantropia). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sissy Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 per capire certe cose apparentemente inutili, come lo studio della matematica e del latino, ci vuole un livello culturale che ti faccia vedere le cose a posteriori. il motivo fondamentale è che, per produrre idee nuove applicabili anche dal punto di vista commerciale, è necessario avere le basi culturali per costruirci qualcosa. senza di queste si diventa solo dei macchinari da manovrare da altri e non si progredisce nemmeno dal punto di vista economico (infatti i paesi ricchi investono moltissimo in cultura, e non lo fanno per filantropia). mettere sullo stesso piano la matematica con il latino non è ne logicamente, ne culturalmente, ammissibile... oltre chè è oltraggioso e offensivo per tutte quelle culture che pur primeggiando nella matematica fanno a meno del latino. http://www.srcf.ucam.org/~jsm28/imo-scores/ ...tanto per ricordare ai pro-latino come le scuole non latine primeggiano da sempre nelle Olimpiadi internazionali di matematica. China e Russija RULEZ! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kev Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 I paesi orientali fanno a meno del latino e sono lo stesso all'avanguardia, ma mi sembra logico che non gliene può importare una mazza di studiare il latino, dato che non c'entra assolutamente nulla con la loro storia e la loro cultura. Nessuno qui sta dicendo che senza latino non si vive. Fra l'altro, almeno nel mio liceo, lo studio della grammatica era previsto soltanto per i primi due anni, mentre al triennio ci si concentrava principalmente sulla letteratura e sui classici e sinceramente non l'ho visto come tempo sprecato perché si tratta sempre di cultura, e soprattutto della nostra. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Cosol Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 Ma', per semplificare il discorso con un po' di logica: voi siete convinti, e io ve lo concedo, che il latino sia fondamentale per conoscere la letteratura italiana, la letteratura è indubbiamente una base culturale. Ora siamo tutti d'accordo che per risolvere un'equazione sia fondamentale base culturale, ma con questi dati non potete dimostrare in alcun modo che questa base culturale sia la letteratura. Per tornare piú in topic si diceva che soltanto chi ha studiato latino e greco, conoscesse bene la grammatica italiana. Ma Lum dimostra il contrario dicendo lui la grammatica italiana già la conosceva prima di studiare il latino. Lo stesso è il mio di caso, anzi, vi dirò di piú: io in terza elementare capivo benissimo la grammatica, e sapete perché? Perché avevo imparato il cinese e m'ero reso conto di come funzionava diversamente la grammatica italiana, cosí come molti studenti fanno con il latino con e il greco! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tatteo Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 Latino lo ho studito solamente in terza media (essendomi iscritto ad un liceo linguistico in cui il latino era lingua obbligatoria - al pari di inglese francese tedesco e spagnolo - pensavo mi sarebbe stato d'aiuto). Una volta saputo che era stato tolto dalle materie obbligatorie ho smesso di studiarlo. Ma credo non abbia infuito minimamente sulla mia conoscenza della lingua/grammatica italiana Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 Io studio russo, inglese e serbo-croato! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tatteo Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 Com'è il serbo-croato? Era una delle opzioni quando mi sono iscritto all'università, anche se poi ho optato per russo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 Com'è il serbo-croato? Era una delle opzioni quando mi sono iscritto all'università, anche se poi ho optato per russo Un russo parlato senza akan'e :) No scherzo. E'una lingua molto piacevole. All'inizio se studi altre lingue slave è un caos vero e proprio: ti faccio solo un esempio la preposizione "u" del russo regge genitivo mentre in serbo-croato regge locacativo(il prepositivo del russo). Sei appassionato di lingue slave??? Io se potessi le imparerei tutte! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tatteo Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 Appassionato è un parolone. Sono laureato in inglese russo e francese. Il russo mi ha sempre affascinato. Ma da qui a definirmi appassionato ce ne passi. Mi piacerebbe lanciarmi sull'albanese Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted September 10, 2010 Share Posted September 10, 2010 Appassionato è un parolone. Sono laureato in inglese russo e francese. Il russo mi ha sempre affascinato. Ma da qui a definirmi appassionato ce ne passi. Mi piacerebbe lanciarmi sull'albanese Ok:) Bhè l'albanese è simpatico...ho due compagne di università albanesi e qualche volta lo hanno parlato. E'molto carino il fatto che abbiano una r rotacizzata simile a quella degli Usa e anche il suono schwa che tanto mi ha fatto penare in inglese! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
eddyamy Posted September 11, 2010 Share Posted September 11, 2010 devo dire che mi sono sempre piaciute le lingue straniere...l'inglese soprattutto è la mia 2a lingua! comunque....io facendo un linguistico studio inglese e spagnolo.e devo dire che mi piacciono parecchio...purtroppo ci perdo l'interesse a causa dei professori che non si fanno valere...la classe èè un disastro... Io sono il palo portante di inglese della classe....traduco quasi tutto in un attimo.... spagnolo devo dire...che essendo veneto è molto rassomigliante...pero' è difficile....pronuncie,accenti e soprattutto il congiuntivo!-.-' allucinante! Anche s eho avuto debito in italiano...devo dire che lo adoro...adoro scrivere...anche cavolate...ma il rumore della punta della penna che scorre sul foglio è qualcosa di incredibile! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
BlueMarino Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Sono d'accordissimo con coloro che dicono che il latino, e anche il greco, aiutano me mettersi in prospettiva. Sono le nostre radici e, com'è noto, solo sapendo da dove si proviene, si può sapere dove si va. Non ha senso dire che ci sono culture che primeggiano in altri campi, pur senza conoscere il latino, citando poi paesi che, alla stessa stregua del latino per gli italiani, si dedicano alle proprie tradizioni e origini linguistiche. I cinesi, per esempio, è ovvio che non hanno nessun interesse nel latino, quindi il paragone fatto è una pura fallacia. Dimostreresti il tuo punto se provassi che i cinesi sono i migliori in matematica pur ignorando completamente le proprie radici linguistiche e, perchè no, storiche (se hai studiato latino e/o greco, sai bene che lo studio non si limita alla lingua, ma alla società, la letteratura etc del mondo latino e greco). E non diciamo che il latino serve solo a scavare fossati per dividere i migliori (arroganti) dai peggiori (maltrattati), perchè ho riscontrato lo stesso meccanismo in qualsiasi gruppo in cui vi era un indirizzo scolastico specifico: mi ricordo di studenti provenienti dagli istituti sperimentali di informatica, per esempio, che cercavano di far sentire tutti gli altri fessi, perchè loro si ritenevano i depositari del sapere computeristico. Allo stesso modo, successivamente all'università, gli studenti dello scientifico vantavano le proprie conoscenze matematiche e svilivano i programmi di altri indirizzi. Per non parlare dei ragionieri, che si ritenevano dei professionisti mentre gli altri erano solo inutili diplomati. Insomma, tutto il mondo è paese, e siamo tutti "arroganti", o orgogliosi e fieri di ciò che si ha voluto imparare, direi invece. Personalmente la mia esperienza con il mondo del latino e del greco (lingue e letterature, come da programma scolastico), mi ha aiutato a capire molto meglio la società attuale, e mi è venuto più volte in aiuto nell'uso e la comprensione dell'italiano. Eliminarle dalle scuole ci renderebbe solo tutti più poveri. Sono orgoglioso della fatica impiegata a suo tempo nello studiarle. Così come sono orgogliosi i cinesi quando studiano le radici e i protagonisti della propria lingua (non certo del latino, che sciocchezza), o come lo sono i paesi arabi con le proprie radici linguistiche e culturali. Sì, siamo tutti "arroganti". Da qualsiasi parte del mondo proveniamo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sissy Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Blue Marino "com'è noto, solo sapendo da dove si proviene, si può sapere dove si va" ...e con questo che vorresti dire che chi studia il latino conosce il futuro??? :lol: ...se fosse così i preti (l'unico paese del pianeta dove il latino è una lingua ufficiale è il Vaticano ) e gli studenti liceali dell'Italia avrebbero dovuto avvisare l'Olivetti di puntare tutto sul computer lasciando perdere le macchine da scrivere... ...comunque in russia e cina non studiano il russo antico e il cinese antico... ed inoltre studiare e capire la storia, anche quella propria, non significa per forza dover imparare le lingue antiche! ...e poi dov'è che la conoscenza delle proprie radici linguistiche avvantaggierebbe nella conoscenza dell'alta matematica?!?! Blue Marino: "mi ricordo di studenti provenienti dagli istituti sperimentali di informatica, per esempio, che cercavano di far sentire tutti gli altri fessi, perché loro si ritenevano i depositari del sapere computeristico" ...infatti oggi come oggi TUTTI usano il computer e più ne sai meglio è, mentre il latino non è più come una volta che si usava (quanto meno a messa dove potevi capire le parole) ora è inutile! Blue Marino: "Personalmente la mia esperienza con il mondo del latino e del greco (lingue e letterature, come da programma scolastico), mi ha aiutato a capire molto meglio la società attuale, e mi è venuto più volte in aiuto nell'uso e la comprensione dell'italiano" ...dici cose supposte... in realtà non sei in grado di dimostrare cio! Passi che lo studio del latino possa agevolare nello sudio della grammatica italiana (capirai se studi due volte la stessa cosa è ovvio che sei avvantaggiato!), ma che per comprendere l'italiano bsogna sapere il latino è una assurdità! Come il fatto che il latino ti aiuti capire la società attuale... beh è superassurdo! P.S. i cinesi non sono così arroganti da studiare così come facciamo noi, in massa e intensivamente la propria lingua morta del passato (tra l'altro quella uffciale, perché il latino volgare era tutta un'altra cosa), al contrario sono talemente umili da studiare con maggior attenzione la tecnologia e le scoperte scientifiche di noi occidentali perché sanno che queste sono le cose più importanti. P.S. P.S. ...il latino serve ad imparare a ragionare? Nei licei italiani (e solo in essi) questa bubbola è stata propinata in tutte le possibili salse. Il latino (e per alcuni anche il greco, ma sono una minoranza trascurabile) segue regole logiche e allena il pensiero razionale meglio di un sudoku o di una disequazione di secondo grado??? Frottole! Il latino, come ogni lingua, segue una logica, per la precisione la sua logica che aiuta ben poco al di fuori del latino medesimo e non è certo quella logico-matematica usate nelle scienze esatte: i greci furono valenti astronomi e superbi matematici -Archimede, Tolomeo, Eratostene, Euclide etc. - e produssero anche notevoli giocattoli scientifici come un prototipo del motore a vapore, mentre in oltre mille anni di storia romana non ci fu un solo matematico o astronomo degno di nota, con la possibile eccezione -se non ricordo male- di Boezio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Cosol Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 È curioso notare come dello studio dell'indoeuropeo non gliene importi niente a nessuno, quelle non sono nostre radici, ma degli zingari, degli slavi, degli albanesi e dei crucchi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bromuro Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Ho imparato l'Inglese online. All'inizio non sapevo veramente niente, poi piano piano ho cominciato ad imparare le parole chiave e insieme la grammatica. Mentre imparavo le parole, di pari passo, imparavo con le lezioni scolastiche di Inglese alle superiori. L'Inglese scolastico è comunque inutile se non lo applichi, dopo breve tempo tendi a dimenticarti tutto. Adesso lo so discretamente ma è stata dura. L'Inglese ha un meccanismo completamente diverso dall'Italiano, non lo trovo affatto semplice, ci sono tantissime parole, molte delle quali sembrano sinonimi di altre ma in realtà hanno una precisa funzione in situazioni diverse. Mi sono reso conto che molte cose non le puoi apprendere limitandoti allo scritto, ci sono delle cose che impari soltanto parlando con i madrelingua. PS: Vorrei imparare il Francese ma non so neanche da che parte cominciare, non conoscete un buon sito per imparare almeno le basi? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Metamorphoseon90 Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 ...infatti oggi come oggi TUTTI usano il computer e più ne sai meglio è, mentre il latino non è più come una volta che si usava (quanto meno a messa dove potevi capire le parole) ora è inutile! E perchè sarebbe inutile? Studiare non è mai inutile in sè, casomai è il modo con cui lo si fa che decreta il fallimento del proprio tempo speso. P.S. i cinesi non sono così arroganti da studiare così come facciamo noi, in massa e intensivamente la propria lingua morta del passato (tra l'altro quella uffciale, perché il latino volgare era tutta un'altra cosa), al contrario sono talemente umili da studiare con maggior attenzione la tecnologia e le scoperte scientifiche di noi occidentali perché sanno che queste sono le cose più importanti. Non vedo come studiare una lingua morta porti ad essere arroganti; piuttosto ci porta a tentare di comprendere di più e meglio il passato. La lingua ha caratteristiche sue proprie, e il latino con la sua costruzione, le sue regole e il suo rigore non si dimostra forse figlio della società romana? Lingua pragmatica che nella sua evoluzione tiene sempre a mente da dove deriva (dal mondo contadino e militare più pragmatico di così). Concordo sull'importanza della tecnologia, ma non c'è solo quello e non ritengo vincente concentrarsi solo su quello che l'oggi ci propone come attuale, rinnegando o snobbando quello che ci ha preceduto. P.S. P.S. ...il latino serve ad imparare a ragionare? Diciamo che aiuta. Me ne sono accorto io: dopo aver fatto cinque anni di latino e greco ho una forma mentis diversa, mi pongo di fronte ai problemi in modo differente e la loro risoluzione pure viene ponderata e scelta con più cognizione di causa; tradurre è un esercizio mentale non meno valido di risolvere un'equazione o bilanciare una reazione chimica; sono solo cose diverse, ma non è inutile in sè il latino perchè non si parla più e quindi non porta un utile immediato al singolo; aspetta, chè col tempo si trovano i frutti. Purchè lo si studi bene. Inoltre latino è greco sono lingue differenti, e ben venga anche il greco con la sua grande varietà di significati (che mi faceva morire nelle versioni)! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 È curioso notare come dello studio dell'indoeuropeo non gliene importi niente a nessuno, quelle non sono nostre radici, ma degli zingari, degli slavi, degli albanesi e dei crucchi. L'indoeropeistica è una branca interessante della glottologia...ma è difficile!!!! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sissy Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 X Metamorphoseon ...sulla prima questione... beh lo studio del latino è inutile nel senso che serve poco o nulla... diciamo che tutte le energie usate nello studio del latino fossero state usate nell'approfondimento delle materia tecniche o studio (o potenziamento di studio) di lungue usate e utili come l'Inglese, lo spagnolo, l'arabo, il russo, il cinese o il francese. ...sulla seconda questione... io non ho mai detto che "studiare una lingua morta porti ad essere arroganti", semplicemente ho detto che è arrogante dal punto di vista scolastico considerare come importante lo studio del latino e del greco ANTICO (inutile per parlare con i greci in vita) a scapito delle materie tecniche ...cioè, volevo ricordare che il latino ed il greco non solo si studia al liceo calssico ma pure in quello scientifico e questo a scapito della tecnologia che NON viene isegnata nemmeno al liceo scientifico dove invece occupano tristemente troppo spazio l'insegnamento della cultura... cultura classica e non la cultura nella sua totalità che vorrei ricordare non è solo che occidentale ed è anche contemporanea. Inoltre il latino che tu citi non è la lungua dei romani... che era il latino volgare! ma tu/voi studiate il latino della burocrazia! Gli studenti italiani sono i più grandi studiosi del pianeta di latino egreco antico ...questo a scapito di altre materie più importanti diffatti negli indicatori scolastici internazionali la scuola italian arranca da sempre! Diciamo la verità... e che cioè il latino ha tanta importanza nella scuola italiana perchè la cultura italiana è soggiogata dal tradizionalismo cattolico... diffatti il latino è la lingua ufficiale dei preti e del Vaticano! ...sulla terza questione... vedo che anche tu continui a rigirare aria fritta senza essere in grado di portare nessuna prova concreta di come il latino ti abbia reso più capace di ragionare.... anche sul discorso dell'utilità del latino beh non dai NESSUNA motivazione a riguardo... forse il latino vi aiuta nell'arte retorica di più bassa lega e nel saper leggere correttamente le scritte sui monumenti romani ma nulla più ...dulcis in fundo... (ecco ogni tanto il latino serve a far fighi ...cioè a sembrare gente colta) Metamorphoseon90 scrivi: "Inoltre latino è greco sono lingue differenti, e ben venga anche il greco con la sua grande varietà di significati (che mi faceva morire nelle versioni)! " ...latino è greco??? alla faccia di chi studia il latino sa poi scrivere in italiano!!! ...in ogni caso se al posto di sudare (o come dici tu: morire) inutilmente il greco antico (...che io non ho mai minimamente detto o pensato fosse la stessa cosa del latino) avessi studiato il cinese, ora avresti potuto guadagnare benissimo anche 20.000 euro al mese nel mondo del commercio e dell'industria italiana che collabora con la superpotenza cinese. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 lo studio del latino è inutile nel senso che serve poco o nulla... diciamo che tutte le energie usate nello studio del latino fossero state usate nell'approfondimento delle materia tecniche o studio (o potenziamento di studio) di lungue usate e utili come l'Inglese, lo spagnolo, l'arabo, il russo, il cinese o il francese Si possono studiare tutte le *lungue* del mondo, ma se non si ha niente di interessante da dire sarà ugualmente uno sforzo inutile. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
BlueMarino Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 No, insieme al libro di latino, non ti recapitavano una sfera di cristallo. Conoscere il latino significa capire i perché della lingua che parli. Certamente sono pochi quelli che si chiedono i perché delle cose, la maggior parte delle persone seguono gli altri in greggi (e questa è la più grossa tragedia della nostra società). Quando parlo di conoscenza del latino e/o del greco, mi riferisco al programma scolastico della materia. Mi sembra di capire che tu non ne abbia mai studiato, sappi quindi che a parte lo scritto, esiste l'orale, con studio di letteratura e storia latina (e greca), la cui conoscenza non è meramente cultura morta, ma che ti spiega come sono nate le diverse forme culturali e linguistiche che esistono oggi nella nostra letteratura, ti spiega come mai non è corretto dire "se lo sapevo non lo facevo", e via via ti aiuta a capire il significato di parole che magari non hai mai sentito prima. No, lo studio del latino non ti aiuta a prevedere dove investire in borsa, ma ti aiuta a capire le strutture e le regole di una lingua precisa e complessa e ti insegna una certa disciplina e rigore nello studio delle lingue (basti pensare,per esempio, che quelli che meno conoscono l'inglese sono appunto i paesi anglofoni, che parlano ad orecchio senza conoscere un minimo di grammatica). Insomma, il latino è uno strumento, un'arma un più nell'arsenale di una persona colta, non perché ti permette di parlare latino per strada, ma perché apre molte altre porte nel tuo cervello. E no, certamente i russi non studiano il russo antico, visto che il cirillico ha solo poco più di un migliaio d'anni. Non hanno avuto la fortuna di origini definite, visto che i dialetti slavi che tuttora vi si parlano e che hanno dato origine al russo sono tantissimi. Eppure hanno cercato un'identità di nazione e l'hanno imposta così tanto che il cirilico è diventato il terzo alfabeto più diffuso in europa. Non parliamo poi dei paesi arabi, che pure hai citato, che di identità culturale hanno fatto la loro legge e religione. Noi siamo gli unici che invece cerchiamo di seminare il nostro passato. perché, secondo te, tanto non serve. E allora via le proposte per eliminare il latino e il greco dalle scuole, o di eliminare la storia antica e partire dal medioevo. Assurdità. I cinesi hanno protetto così tanto la loro cultura che all'interno della loro società ci sono stati così pochi cambiamenti linguistici e sociali, tanto che la Cina è rimasta praticamente immutata sino alla rivoluzione rossa. E persino durante i cambiamenti della rivoluzione, il motto era quello di preservare le tradizioni cinesi e rifiutare le influenze occidentali, con carceri duri anche solo per chi osava tenere in casa un disco che non fosse di musica tradizionale cinese. E tutt'oggi, che la Cina è diventata praticamente la più grande potenza economica moderna, in parecchie regioni si parla ancora il mandarino e non il più facile e moderno cantonese, e ancora oggi è importante lo studio della calligrafia e i diversi modi in cui scrivere una parola (il cinese si scrive con ideogrammi, quindi non puoi compararlo ai sistemi occidentali). Ma tu mi vieni a dire che invece noi dobbiamo dimenticarci delle radici della nostra lingua e cultura, per dedicarci a inventare magari un apriscatole al laser. Come mai ciò che per altre culture è un vanto ed orgoglio (e tu stessa elogi le altre culture) invece lo condanni nella tua stessa cultura come arroganza e inutilità? Mi spiace ma mi sembra tu soffra di un caso acuto e terminale di provincialismo. E no, non dico che la conoscenza delle proprie radici linguistiche serva alla conoscenza dell'alta matematica, ma che serva a fornire allo studente un rigore di studio applicabile anche allo studio di altre materie, matematica inclusa. Vuol dire che chi non conosce il latino (o quale sia la propria radice linguistica) non può? Certamente può, ma è mia opinione che invece chi lo conosce ha una cultura più rotonda e troverà meno difficoltà in altri aspetti della conoscenza. In quanto all'esempio dell'informatica, l'hai completamente travisato. Non ho detto che la conoscenza dell'informatica sia inutile rispetto alla conoscenza del latino, ho detto che chi studia informatica (o qualunque sia la specialità dei propri studi) esprime lo stesso snobismo e cerca comunque di tracciare quel fossato tra se e tutti gli altri, che tu dici dimostrano quelli che studiano latino. E' un naturale campanilismo umano. Continui a dire che lo studio del latino è inutile. Ma è come dire che insegnare poesie a memoria a un bambino è una cosa che non serve a nulla. Ebbene non è così: insegnare le poesie non insegna al bambino a diventare un essere umano più preparato (di certo non affronteranno la vita a colpi di "Vispa Teresa") ma serve ad allenare la sua memoria in modo tale che quando sarà grande magari riuscirà a studiarsi l'intero codice civile e penale e guadagnarsi la pagnotta. Lo studio della lingua e letteratura latina, allo stesso modo, certo non ti serve a conversare per strada, ma ti fornisce strumenti, rigore, cultura, che potrai applicare ad altri campi. E no, non puoi sostituirlo con la matematica o col sudoku, perché non siamo automi che ci nutriamo di numeri e dati, ma esseri senzienti che si nutrono di concetti e idee. Persino i matematici da te citati non limitavano la loro matematica al sudoku (ossia numeri puri) ma hanno trasformato la matematica in filosofia e concetti. Poi non compiere un'altra fallacia, cioè quella di separare con una linea il mondo latino da quello greco. Non per niente al classico si studiano ambedue, e io difendo lo studio sia dell'una che dell'altra. Ti sembra assurdo che il mondo latino possa aiutarti a capire la società attuale? Beh, pensa solo che il Diritto Romano è ancora alle basi della giurisprudenza del mondo occidentale. E le leggi di un paese sono il metro più eloquente di una società. Magari se ci ragioni sopra, il "superassurdo" ti sembrerà avere un po' più senso. Infine, se invece hai di fatto studiato a scuola almeno il latino, e il risultato è quest'avversità per la lingua e l'opinione che sia una cosa inutile, allora mi spiace davvero che sia stata un'esperienza così fallimentare e biasimo i tuoi professori che non sono riusciti a trasmetterti la passione per le tue origini. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Io penso che lo studio delle lingue morte, della filologia e della storia della lingua, sia fondamentale per capire profondamente le dinamiche della lingua che studi. Come fai a capire l'esistenza dei verbi irregolari se non hai studiato lo stadio più antico di una lingua? Quindi secondo me dipende da cosa ti aspetti dalla vita: se la tua intenzione è essere un linguista è logico che ti serva studiare materie che ad un/una ingegnere non interessano Comunque vorrei dire che in Russia lo studio dello slavo ecclesiastico non è obbligatorio, ma è previsto. Inoltre direi che è essenziale a livello universitario. Infine vorrei lanciare un'altra "provocazione": a voi non da fastidio quando si afferma che l'inglese sia una lingua semplice? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Loup-garou Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 a voi non da fastidio quando si afferma che l'inglese sia una lingua semplice? Tantissimo. Più una persona dice che l'inglese è semplice, meno sa parlare tale lingua. Sul latino ho già detto la mia in un altro topic. Vorrei solo far notare una cosa a quelli che sostengono la tesi che il latino aiuti a ragionare, a capire la propria lingua, eccetera. In realtà, il modo più efficace per capire l'italiano è studiare una lingua radicalmente diversa. Studiare il latino apporta benefici minimi. Studiare le grammatiche di lingue per cui le familiari definizioni nome/aggettivo/verbo diventano senza senso, d'altra parte, ti inizia veramente a far capire che cos'è una lingua. Credere il contrario è come pretendere di capire le caratteristiche della nostra cultura conoscendo solo questa e quelle a noi più prossime. A noi Italiani i Romani piacciono tanto perché è, insieme al Rinascimento, l'unica cosa a cui ci possiamo aggrappare per dire "Siamo un grande popolo". Una scuola che aiutasse ad aprire un pochino le nostre menti al resto del mondo e che andasse oltre l'autoglorificazione del nostro passato sarebbe un grande passo in avanti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
BlueMarino Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 @sneg84: Per ciò che ho detto nei miei due post anteriori sul latino, ovviamente non sono d'accordo con te. Tu confondi la comprensione della propria lingua con la comprensione dell'idea di lingua. Il latino ti aiuto a capire da dove derivano, e come mai esistono, le regole della grammatica italiana, i generi, i numeri (singolare e plurale) etc, mentre la conoscenza di un'altra lingua con un sistema sintattico e grammaticale completamente differente ti aiuta a capire meglio il concetto di lingua (e nulla aggiunge alla tua conoscenza dell'italiano). Devo comunque dire che conoscere le regole dell'italiano mi ha sempre aiutato molto nell'imparare altre lingue. Anche l'inglese. Anche in questo caso bisogna fare una distinzione. E' facile PARLARE e farsi capire in inglese. Ma non è certo facile l'inglese come lingua a livello sintattico e grammaticale. Anche loro hanno una consecutio temporum (che tanto non usano perché in fondo gli anglofoni parlano un inglese grammaticalmente scorretto), e hanno sfumature e dettagli che si colgono molto meglio se, per esempio, invece di leggere i romanzi di Twilight, si legge The Lord of the Rings. Il problema è che l'inglese invece, così come lo parlano gli inglesi o americani, cioè ad orecchio, è facile. Ma questo vale per qualsiasi lingua: farsi capire è facile, parlare bene e correttamente è sempre difficile. Dimenticavo di aggiungere un commento sulle tue parole circa le glorie del passato. Ci sono tanti italiani a tanti altri casi di italianità di cui andare fieri, non solo il tempo in cui Roma era Caput Mundi o i geni del Rinascimento. La lista di geni e modelli italiani moderni è lunghissima, nella letteratura, nella pedagogia, nella scienza etc, ciò che tu dici però è vero. La scuola non ti ha insegnato (e non ci insegna) a riconoscerli e dargli il giusto credito. Ma ti assicuro, ci sono. Senza dover per forza andare a scomodare il resto del mondo, per cercare dei modelli. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 @sneg84: Per ciò che ho detto nei miei due post anteriori sul latino, ovviamente non sono d'accordo con te. Tu confondi la comprensione della propria lingua con la comprensione dell'idea di lingua. Il latino ti aiuto a capire da dove derivano, e come mai esistono, le regole della grammatica italiana, i generi, i numeri (singolare e plurale) etc, mentre la conoscenza di un'altra lingua con un sistema sintattico e grammaticale completamente differente ti aiuta a capire meglio il concetto di lingua (e nulla aggiunge alla tua conoscenza dell'italiano). Devo comunque dire che conoscere le regole dell'italiano mi ha sempre aiutato molto nell'imparare altre lingue. Anche l'inglese. Anche in questo caso bisogna fare una distinzione. E' facile PARLARE e farsi capire in inglese. Ma non è certo facile l'inglese come lingua a livello sintattico e grammaticale. Anche loro hanno una consecutio temporum (che tanto non usano perché in fondo gli anglofoni parlano un inglese grammaticalmente scorretto), e hanno sfumature e dettagli che si colgono molto meglio se, per esempio, invece di leggere i romanzi di Twilight, si legge The Lord of the Rings. Il problema è che l'inglese invece, così come lo parlano gli inglesi o americani, cioè ad orecchio, è facile. Ma questo vale per qualsiasi lingua: farsi capire è facile, parlare bene e correttamente è sempre difficile. Secondo me-da aspirante studioso di lingue-può essere sia utile imparare altre lingue( ad esempio usando i contrasti e le similitudine grammaticali tra due lingue)sia studiare le fasi storiche di una lingua. Ad esempio grazie allo slavo ecclesiastico e al proto-slavo ho fissato meglio tutte le differenze e le similitudini tra serbo-croato e russo. Ma questo è solo un mio parere oppure semplicemente perché sono interessato alla storia della lingua e alla filologia e perciò ho assimilato meglio le due grammatiche... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Per un altro tipo di deformazione professionale mi viene da fare un altro paragone: è impossibile danzare decentemente il moderno ed il contemporaneo senza aver studiato approfonditamnete la danza classica: certo nessuno ti vieta di studiare solo il moderno, ma sarai sempre incompleto... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
BlueMarino Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Ti posso solo portare la mia esperienza. Ho vissuto una decina d'anni all'estero, e negli USA all'università sono requisiti di qualsiasi ordine di studi seguire i 3 corsi principali di inglese, quindi ho avuto modo di studiare studiare l'inglese da anglofono, diciamo. Così come era obbligatorio seguire i 3 corsi principali di spagnolo (la zona dove vivevo io era bilingue), e ti assicuro che la conoscenza delle regole grammaticali italiane mi ha aiutato tantissimo a strutturare mentalmente le regole dell'inglese e dello spagnolo, ma non hanno aggiunto nulla alla mia conoscenza dell'italiano. Una curiosità... i miei colleghi americani venivano da me per farsi correggere le loro composizioni prima di consegnarle: una solida base nella propria lingua ti aiuta a fare parallelismi e archiviare regole grammaticali meglio quando si studia una lingua straniera, e non vice versa. Poi, magari tu hai avuto un'epifania che ti ha aiutato a capire meglio l'italiano, ma questo credo sia una questione personale. E commentando il tuo ultimo post: hai perfettamente ragione. E questo dimostra ciò che dicevo dell'importanza del latino Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Ti posso solo portare la mia esperienza. Ho vissuto una decina d'anni all'estero, e negli USA all'università sono requisiti di qualsiasi ordine di studi seguire i 3 corsi principali di inglese, quindi ho avuto modo di studiare studiare l'inglese da anglofono, diciamo. Così come era obbligatorio seguire i 3 corsi principali di spagnolo (la zona dove vivevo io era bilingue), e ti assicuro che la conoscenza delle regole grammaticali italiane mi ha aiutato tantissimo a strutturare mentalmente le regole dell'inglese e dello spagnolo, ma non hanno aggiunto nulla alla mia conoscenza dell'italiano. Una curiosità... i miei colleghi americani venivano da me per farsi correggere le loro composizioni prima di consegnarle: una solida base nella propria lingua ti aiuta a fare parallelismi e archiviare regole grammaticali meglio quando si studia una lingua straniera, e non vice versa. Poi, magari tu hai avuto un'epifania che ti ha aiutato a capire meglio l'italiano, ma questo credo sia una questione personale. E commentando il tuo ultimo post: hai perfettamente ragione. E questo dimostra ciò che dicevo dell'importanza del latino Interessante Dove hai studiato?Però devo dirti che ho sempre preferito la pronuncia britannica a quella Usa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
BlueMarino Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Ho studiato prima a Miami e poi a Puerto Rico (prima di lavorare, ho fatto 8 anni di studi universitari e post-universitari lì, quindi ho avuto modo di confrontarmi abbastanza con il modo di studiare da parti dei locali). Miami ha un'altissima concentrazione di latini, quindi ovunque si parla sia inglese che spagnolo, e a Puerto Rico, essendo parte degli Stati Uniti la lingua ufficiale è l'Inglese, affiancata dallo Spagnolo come lingua comune. In quanto alla pronuncia... beh... io preferisco quella americana a dire il vero. Ovviamente per le stesse ragioni per cui tu preferisci quella britannica: questione di abitudine e di orecchio. In Italia si è più esposti al britannico per questioni geografiche. Ma non inganniamoci, il posh English, o Queen English, ossia quello che UFFICIALMENTE è l'inglese britannico e che viene insegnato a scuole, non è quello che la gente parla. Spesso gli accenti sono così forti e così diversi che non si capiscono neppure tra diverse regioni dello UK, e se tu vai armato del tuo Inglese imparato a scuola o nei corsi, ti verrà difficile capire cosa mai dica la gente per strada ehehe In america, a parte tre principali accenti, l'inglese è molto più uniformato e comprensibile. E più o meno l'inglese che la gente parla per strada è lo stesso di quello insegnato a scuola (ignoranza della grammatica a parte). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Ho studiato prima a Miami e poi a Puerto Rico (prima di lavorare, ho fatto 8 anni di studi universitari e post-universitari lì, quindi ho avuto modo di confrontarmi abbastanza con il modo di studiare da parti dei locali). Miami ha un'altissima concentrazione di latini, quindi ovunque si parla sia inglese che spagnolo, e a Puerto Rico, essendo parte degli Stati Uniti la lingua ufficiale è l'Inglese, affiancata dallo Spagnolo come lingua comune. In quanto alla pronuncia... beh... io preferisco quella americana a dire il vero. Ovviamente per le stesse ragioni per cui tu preferisci quella britannica: questione di abitudine e di orecchio. In Italia si è più esposti al britannico per questioni geografiche. Ma non inganniamoci, il posh English, o Queen English, ossia quello che UFFICIALMENTE è l'inglese britannico e che viene insegnato a scuole, non è quello che la gente parla. Spesso gli accenti sono così forti e così diversi che non si capiscono neppure tra diverse regioni dello UK, e se tu vai armato del tuo Inglese imparato a scuola o nei corsi, ti verrà difficile capire cosa mai dica la gente per strada ehehe In america, a parte tre principali accenti, l'inglese è molto più uniformato e comprensibile. E più o meno l'inglese che la gente parla per strada è lo stesso di quello insegnato a scuola (ignoranza della grammatica a parte). Lo so hai ragione sulla pronuncia della gente comune! Anche perchè ho lavorato a dublino e all'inizio non capivo un piffero! Soprattutto quelle th che diventano t ...I Tink tet eehehehe che ridere. Però non sono totalmente d'accordo sul fatto che in Italia si senta più l'accento britannico: secondo me i media preferiscono usare quello americano...o meglio preferiscono usare la "r" rotacizzata americana e non quella muta del sud dell'Inghilterra. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
BlueMarino Posted September 12, 2010 Share Posted September 12, 2010 Mio fratello ha fatto un anno a Dublino ed è lì che ha imparato l'inglese. Io sono solo andato a visitarlo, ma mi è sembrato un posto bellissimo. E' vero che gli irlandesi hanno il loro accento peculiare (che negli usa è preso moltissimo in giro eheh) eppure mi è sembrato che generalmente parlassero un inglese più corretto di quello che ho sentito in Inghilterra In quanto all'accento e l'esposizione italiana, mi riferisco al fatto che, per motivi geografici, la gente viaggia più in UK (ormai, a sentire in giro, sembra che quasi tutti ci siano andati almento una volta) che in USA e la maggior parte dei professori madrelingua che trovi in Italia sono britannici, e diffondono il proprio accento. Adesso magari, con la diffusione dei film e telefilm in lingua originale, l'americano sta prendendo piede, ma se qualcuno decide di studiare in corsi organizzati, molto probabilmente troverà un brit. In quanto a me... probabilmente se fossi andato a vivere in UK, mi avrebbe disturbato l'accento aperto dell'americano, ma essendo vissuto in USA, trovo quello brit troppo pieno di orpelli fonetici inutili LOL Ma sempre divertente e curioso da ascoltare (come quello australiano "I lurv you" "nor" etc. Anzi mi piace persino più di quello UK) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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