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Se fossi il personaggio di un romanzo vorrei essere...


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  • 4 weeks later...
rosa_delle_alpi

ora, vorrei essere e mi sento vicina al tormentato Dan di Little Men e Jo's Boys... ma al suo posto, invece che fissarmi su quell'insulsa Bess (la "donna-angelo" innocente e perfettina), mi orienterei più verso l'energica Nan (indipendente e un po' tomboy).  :D

AndrejMolov89

Bastiano della Storia infinita

 

Lo sento molto affine.

 

Artax - sempre della storia infinita- il guardiano della città degli imperatori, solo perché me lo immagino come una scimmia crudele e sadica

 

Sparviero Leggende di Earthsea

 

Personaggio saggio, che subisce un percorso di crescita molto bello e sentito.

 

Saltatempo, protagonista di Saltatempo di benni :D

 

Personaggio che ho ammirato sin dal principio per la sua forza e per la sua crescita personale. ^^

Penso che il mio nick sia esaustivo nella risposta al topic, ma ad ogni modo specifico per chi non lo conosce.

Il personaggio letterario in cui mi identifico maggiormente è il vampiro Lestat de Lioncourt de "Le cronache dei vampiri" di Anne Rice. Durante la lettura dei libri mi è capitato spesso di ritrovarmi perfettamente nei suoi stati d'animo e nelle sue parole. E' un personaggio che ha estremamente bisogno del calore delle persone, ma allo stesso modo non ama farlo notare e si nasconde dietro ad un comportamento asociale e freddo, inoltre è piuttosto cinico e acido, tutte e due aspetti molto marcati del mio carattere.

  • 3 weeks later...

E' il momento di mantenere la mia promessa.  :)

 

Il mio primo "amore" letterario maschile è stato Arturo Gerace de "L'isola di Arturo" ( E. Morante).

Arturo è un ragazzo che cresce solo e libero su un'isola; vive coi sui sogni, i suoi miti, le sue avventure reali e letterarie, e tanto bisogno d'amore. La madre è morta; il padre è assente, ma venerato come un dio nordico. Eppure crescere per lui significa scoprire l'amore, anche quello carnale, e liberarsi dai miti che hanno popolato la sua infanzia. Acquisita piena consapevolezza di sé, non rimane che la fuga da un'isola, che ormai non può che essere prigione, alla scoperta del mondo. Ma la Storia coi suoi orrori incombe perché....fuori del Limbo non v'è Eliso.

 

Forse l'ho "amato" perché lui è riuscito là dove io, suo coetaneo al momento in cui leggevo il romanzo, stavo fallendo; e senza neanche rendermene consapevolmente conto... :aiuto:

  • 4 weeks later...
  • 3 weeks later...
  • 1 month later...
  • 3 weeks later...

Oddio, domanda difficile a cui non avevo mai pensato.... Beh banalmente mi piacerebbe essere Doria Gray, magari senza il finale così tragico, perché mi ha sempre affascinato quella sua eterna giovenezza e beltà, e devo ammettere che non mi dispiacerebbe non invecchiare... Anche se ritengo inevitabile poi fare la sua fine, se nemmeno il tempo ti tocco, poi più niente diventa importante per te, nemmeno la vita altrui!

 

Oppure mi piacerebbe essere Eragon. Mentre leggevo le sue avventure mi sarebbe piaciuto essere al suo posto, e il suo rapporto con la sua dragonessa appena nata (esiste dragonessa?) ricorda molto il rapporto che ho io con la mia gatta; da piccolo, poi, sognavo spesso la notte di essere un mago medievale, o di poter usare la magia nella vita di tutti i giorni...

  • 2 weeks later...
gaiovalerio

Sicuramente Martin Eden di Jack London, perché ha sfidato le convenzioni borghesi, cercando di affermare la sua personalità, e perché ha creduto ciecamente in se stesso e nelle sue capacità...Può anche non essere riuscito nel suo intento, ma perlomeno ci ha tentato!

  • 2 months later...
Jelson Shipper

Mhm, probabilmente vorrei essere:

  • Elphaba di Wicked (o La Strega Cattiva Dell'Ovest, per chi non conoscesse Wicked), anche se poi quella troietta di Dorothy cercherebbe di uccidermi <_< almeno avrei il Grimmerie e poteri magici -_-
  • Numero Sei de Sono Il Numero Quattro perché ha poteri figherrimi :lovesaw:
  • Kyle Meeks o Nelson Glassman della Rainbow Trilogy: Kyle perché ha quel figo di Jason come fidanzato, Nelson perché lo shippo con Jeremy (Jelson Shipper :asd: ) che è figo pure lui :asd:

Beh, come dice il mio stesso nick, mi piacerebbe essere Tancredi, il cavaliere della gerusalemme Liberata.. :sorriso:

Per molti aspetti è un eroe protoromantico: non è infatti nè impavido nè senza paura, ma umano, con le proprie fragilità e perplessità, che nel corso della sua vita hanno incrinato l'idea di uomo perfetto e tutto di un pezzo.

Insomma, Tancredi rispecchia il mio modo di essere: in apparenza sicuro di sè, mentre nella realtà le cose sono ben diverse.

Ma che divertente questo post! :) Grazie per averlo ri-uppato, mi era sfuggito!

 

Il primo personaggio a cui penso è sicuramente Shatzy Shell (romanzo: City di Alessandro Baricco)

Sarà perché sono già un po' matta come lei, a volte penso che mi manchi solo il registratore nel quale scrivere il mio libro.

 

Ma per non fermarmi al primo... È già stata nominata La Storia Infinita... Beh adorerei essere Atréju a caccia dei Bufali. Quant'è figo! L'ho sempre adorato.

 

E sicuramente mi comparirà in testa qualche altro nome inviando questo messaggio, come al solito.

  • 1 month later...

Lo suggerisce il mio stesso nick, Pictor, anche se non è tratto da un romanzo... è "Favola d'Amore" di Hermann Hesse. Mi piace come arriva a comprendere il concetto del "tutto è in continua trasformazione"... favola affascinante.

Se vogliamo parlare di romanzo vero e proprio, direi Jean Baptiste Grenouille de "Il Profumo" di Suskind... non proprio un personaggio sano di mente!!

Un personaggio che amo e con cui in qualche modo mi identifico è il vampiro Lestat di Anne Rice. Quello che viene sempre frainteso e deluso dalle creature che più ama....ma che sa essere determinato e perfino pericoloso quando vuole. Interessante che l'autrice sia donna.

  • 2 weeks later...
  • 1 month later...

Che bella discussione, anche se essendo quasi due anno che non leggo romanzi non mi riesce facilissimo rispondere.

Mi piacerebbe essere Prisco o Libanio di Giuliano di Gore Vidal. Il secondo dei due filosofi mi si addice di più come carattere, il secondo viceversa a capito come si dovrebbe vivere.

Sotto certi versi amerei essere anche Ursula Iguaran o Aureliano Buendia di Cent'anni di Solitudine, un romanzo che ho letteralmente adorato, anche se dubito che lo stile di vita della prima possa adattarsi a me, così come il modus operandi del secondo.

Dato che son stati sdoganati anche i personaggi teatrali mi spingo un pò oltre, sperando che me lo concediate, e vi dico Dandini da "La Cenerentola" di Rossini, Leporello dal "Don Giovanni", e Figaro da "Il barbiere di Siviglia", tutti e tre servitori un pò particolare, in particolare l'ultimo che è l'incarnazione della logica borghese.

Chiyo del romanzo "Sayuri" (Quello dal quale è tratto il film "Memorie di una Geisha")

Questa è la frase che rispecchia appunto l'anima del personaggio:

"Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l'acqua, l'acqua si scava la strada attravverso la pietra, e quando è intrappolata, l'acqua si crea un nuovo varco."

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