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Dato il costo della vita alto e gli stipendi bassi, nelle metropoli gay non sarebbe più intelligente se si diffondesse tra la classe media gay la poligamia invece di scopamicizie e coppie aperte economicamente insostenibili?


MyleneFarmer

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MyleneFarmer

In molte metropoli, il costo della vita è alle stelle e gli stipendi spesso non riescono a tenere il passo. Tra le comunità gay, le dinamiche delle relazioni sembrano essersi consolidate in modelli come scopamicizie o coppie aperte in alternativa alle classiche coppia 1+1 chiuse, ma quanto è sostenibile economicamente tutto questo? Non sarebbe più intelligente, soprattutto per la classe media, adottare un modello poligamico, dove più persone condividono spese e responsabilità? A livello teorico, potrebbe sembrare una soluzione più pratica e cooperativa rispetto ai modelli attuali. 

Inoltre, non è curioso come molti gay metropolitani si dichiarino di centro-sinistra o comunisti, ideologie che promuovono la condivisione e la cooperazione, ma quando si tratta di relazioni e vita quotidiana, la condivisione non sembra essere così popolare? Si tratta di un'incongruenza tra ideologia e pratica o c'è qualcosa di più profondo in gioco? A me sembrerebbe assurdo stare con qualcuno da anni e non viverci insieme per esempio o comunque non passare molto più tempo insieme in uno stesso spazio comune che poco e spesso non si sa dove. Proviamo però a utilizzare due concetti filosofici adatti a comprendere la realtà e il rapporto tra conoscenza e verità.

Applicando il pensiero relativo in una città come Milano: uno deve trovare coinquilini per pagare complessivamente 1500€-2000€ al mese di affitto per un bilocale per i prossimi 10 anni che ha intenzione di stare (minimo) in città. Il pensiero assoluto invece direbbe di trovare qualcuno con cui comprare casa, pagare quella stessa somma e rivendere tra 10 anni la propria quota o l'intera proprietà a prezzo maggiorato o allo stesso con cui si è comprato OPPURE invece di coinquilini estranei gente con cui almeno si scopa regolarmente e si hanno rapporti sentimentali. Sarebbe decisamente meglio. Come mai secondo voi non sono pratiche diffuse?

Si parla tanto di eteronormatività e blablabla ma i modelli e le aspirazioni mi sembrano noiosi peggio di quelli etero o (la maggior parte del tempo) copiate paro paro da una certa tradizione (o versioni più o meno fintamente moderne) che poi viene tanto criticata.

Come vivete questa tensione tra il contrasto del pensiero assoluto e quello del pensiero relativo nella vostra vita sia in generale che nel tema specifico del topic?

Le scopamicizie, le relazioni aperte e le relazioni da società liquida non sono tanto compatibili con stipendi bassi come sono quelli italiani, vanno bene con gli stipendi americani... la poligamia invece mi sembra il giusto mezzo tra modernità e "tradizione"... anche perché sarebbe una poligamia non come quelle dei paesi arabi ma assolutamente consenziente e trasgressiva. Pensate per esempio a una tripletta poligama di tre versatili oppure di due attivi + 1 passivo o di 1 attivo con due passivi: sarebbero sessualmente di ferro ma anche per quanto riguarda l'economia domestica ci sarebbero molti vantaggi. Uno magari è in trasferta per lavoro quindi tu che rimani a casa hai comunque qualcuno con cui passare il tempo e con cui sfogarti sessualmente senza buttarti nella giungla delle hook up app o dei locali o delle malattie sessualmente trasmissibili. La casa sarebbe sempre linda, pulita e profumata e se c'è da portare fuori il cane o fare la spesa si può fare a turni.

Insomma con 1450 € al mese di cui 1000€ di affitto ci possiamo davvero permettere di essere delle troie mean single a Milano che amano le belle cose costose, le vacanze, vanno per locali, si mettono le corna e non si legano mai a nessuno? Secondo me no.

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Omocrazia
21 minutes ago, MyleneFarmer said:

Non sarebbe più intelligente, soprattutto per la classe media, adottare un modello poligamico, dove più persone condividono spese e responsabilità?

In sostanza vorresti fare il parassita nel letto altrui godendoti il ragazzo altrui? 😏

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MyleneFarmer
2 minutes ago, Omocrazia said:

In sostanza vorresti fare il parassita nel letto altrui godendoti il ragazzo altrui? 😏

ma chi l'ha detto che uno o due dovrebbe/ro non lavorare e solo uno o due lavorano? anzi con tre stipendi al mese in comune sai che vita top

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MyleneFarmer
Posted (edited)
9 minutes ago, busdriver said:

più che altro occorrerebbe abbassare il costo della vita

in provincia è basso però non ci sono gay

i gay sono sempre nei grandi centri urbani che hanno un costo della vita più alto per forza 

in provincia la monogamia invece va bene, in due si vive già bene 

Edited by MyleneFarmer
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Omocrazia

Abbassare il costo della vita, aumentare salari, stipendi e profitti, accrescere il valore delle case, diminuire la spesa pubblica, aumentare le entrate pubbliche, disinquinare l'aria, ripulire le acque, pacificare gli animi, estirpare mafia, camorra e 'ndrangheta, distribuire la ricchezza, sopprimere la povertà (possibilmente non i poveri...) (ci aveva già pensato Di Maio ma poi se n'è andato 😒). Altro? Ah, sì, bei ragazzi per tutti! (per tutti i gay ovviamente).

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MyleneFarmer
1 hour ago, Omocrazia said:

Veramente non parlavo del lavoro... 😉

spiega meglio allora !!! se siamo una tripletta poligama non mi faccio alcun ragazzo altrui perché è anche il mio e mi sto facendo l'altro che è anche mio scusa

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Omocrazia
1 hour ago, MyleneFarmer said:

spiega meglio allora !!!

Paganini non replica!!! Se hai capito, bene, se no, pazienza.  Alla prossima.

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MyleneFarmer
43 minutes ago, Omocrazia said:

Paganini non replica!!! Se hai capito, bene, se no, pazienza.  Alla prossima.

ok !!!

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4 hours ago, MyleneFarmer said:

Inoltre, non è curioso come molti gay metropolitani si dichiarino di centro-sinistra o comunisti, ideologie che promuovono la condivisione e la cooperazione, ma quando si tratta di relazioni e vita quotidiana, la condivisione non sembra essere così popolare?

Ho conosciuto parecchi giovani gay che condividevano l'appartamento con coinquilini gay, non solo studenti...non capisco perché mettere in mezzo la poligamia 🙂 

 

Edited by schopy
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MyleneFarmer
Posted (edited)

ma non dovevi ignorarmi

ma poi che c'entra i coinquilini sono sempre estranei anche se sono gay e non sono diversi dai coinquilini etero

che nulla ti devono nella vita, la poligamia invece da più vantaggi in modo multifattoriale ...

avere un marito mica è come avere un amico o un coinquilino gay

Gli LGBT dovrebbero lottare per decriminalizzare la poligamia

Edited by MyleneFarmer
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6 hours ago, MyleneFarmer said:

In molte metropoli, il costo della vita è alle stelle e gli stipendi spesso non riescono a tenere il passo. Tra le comunità gay, le dinamiche delle relazioni sembrano essersi consolidate in modelli come scopamicizie o coppie aperte in alternativa alle classiche coppia 1+1 chiuse, ma quanto è sostenibile economicamente tutto questo? Non sarebbe più intelligente, soprattutto per la classe media, adottare un modello poligamico, dove più persone condividono spese e responsabilità? A livello teorico, potrebbe sembrare una soluzione più pratica e cooperativa rispetto ai modelli attuali. 

Inoltre, non è curioso come molti gay metropolitani si dichiarino di centro-sinistra o comunisti, ideologie che promuovono la condivisione e la cooperazione, ma quando si tratta di relazioni e vita quotidiana, la condivisione non sembra essere così popolare? Si tratta di un'incongruenza tra ideologia e pratica o c'è qualcosa di più profondo in gioco? A me sembrerebbe assurdo stare con qualcuno da anni e non viverci insieme per esempio o comunque non passare molto più tempo insieme in uno stesso spazio comune che poco e spesso non si sa dove. Proviamo però a utilizzare due concetti filosofici adatti a comprendere la realtà e il rapporto tra conoscenza e verità.

Applicando il pensiero relativo in una città come Milano: uno deve trovare coinquilini per pagare complessivamente 1500€-2000€ al mese di affitto per un bilocale per i prossimi 10 anni che ha intenzione di stare (minimo) in città. Il pensiero assoluto invece direbbe di trovare qualcuno con cui comprare casa, pagare quella stessa somma e rivendere tra 10 anni la propria quota o l'intera proprietà a prezzo maggiorato o allo stesso con cui si è comprato OPPURE invece di coinquilini estranei gente con cui almeno si scopa regolarmente e si hanno rapporti sentimentali. Sarebbe decisamente meglio. Come mai secondo voi non sono pratiche diffuse?

Si parla tanto di eteronormatività e blablabla ma i modelli e le aspirazioni mi sembrano noiosi peggio di quelli etero o (la maggior parte del tempo) copiate paro paro da una certa tradizione (o versioni più o meno fintamente moderne) che poi viene tanto criticata.

Come vivete questa tensione tra il contrasto del pensiero assoluto e quello del pensiero relativo nella vostra vita sia in generale che nel tema specifico del topic?

Le scopamicizie, le relazioni aperte e le relazioni da società liquida non sono tanto compatibili con stipendi bassi come sono quelli italiani, vanno bene con gli stipendi americani... la poligamia invece mi sembra il giusto mezzo tra modernità e "tradizione"... anche perché sarebbe una poligamia non come quelle dei paesi arabi ma assolutamente consenziente e trasgressiva. Pensate per esempio a una tripletta poligama di tre versatili oppure di due attivi + 1 passivo o di 1 attivo con due passivi: sarebbero sessualmente di ferro ma anche per quanto riguarda l'economia domestica ci sarebbero molti vantaggi. Uno magari è in trasferta per lavoro quindi tu che rimani a casa hai comunque qualcuno con cui passare il tempo e con cui sfogarti sessualmente senza buttarti nella giungla delle hook up app o dei locali o delle malattie sessualmente trasmissibili. La casa sarebbe sempre linda, pulita e profumata e se c'è da portare fuori il cane o fare la spesa si può fare a turni.

Insomma con 1450 € al mese di cui 1000€ di affitto ci possiamo davvero permettere di essere delle troie mean single a Milano che amano le belle cose costose, le vacanze, vanno per locali, si mettono le corna e non si legano mai a nessuno? Secondo me no.

Ti blocco subito senza leggere di più i tuoi topic lunghi manco tu fossi Lina Wertmüller. Scusa quali sarebbero le metropoli gay? Ovvero abitate solo da gay?

Basta parlare di Milano, una città che non vivi più da almeno 10 anni. Hai l'ossessione di Milano e dei gay di Milano

Semmai dovrei io rompere le scatole su Milano, non tu

Riguardo al rapporto "urbanesimo e omosessessualità" la questione è complessa, ho scritto da geografo in passato, mi guardo bene da spiegartela, perché tanto hai le tue idee e tu fai cherry picking

Ad esempio non è proprio uguale tra gay e lesbiche, ed è stato scritto in passato

Edited by Pugsley
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MyleneFarmer
Posted (edited)
14 minutes ago, Pugsley said:

Ti blocco subito senza leggere di più i tuoi topic lunghi manco tu fossi Lina Wertmüller.

se non li leggi che cazzo commenti a fare allora 

Edited by MyleneFarmer
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(parlo di articoli scientifici di geografia urbana e di genere)

8 minutes ago, MyleneFarmer said:

se non li leggi che cazzo ti devo rispondere a fare allora, scrivi quel che vuoi a caso tanto

Un titolo non può essere lungo

7 hours ago, MyleneFarmer said:

Insomma con 1450 € al mese di cui 1000€ di affitto ci possiamo davvero permettere di essere delle troie mean single a Milano che amano le belle cose costose, le vacanze, vanno per locali, si mettono le corna e non si legano mai a nessuno? Secondo me no.

Getto la spugna, pensa quel c*zz* che vuoi

Edited by Pugsley
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MyleneFarmer
Posted (edited)
8 minutes ago, Pugsley said:

Un titolo non può essere lungo

se c'è uno spazio disponibile che fa entrare i titoli che voglio usare perché non dovrei sfruttare questa bella opportunità che il mercato mi offre?

E' anche una questione di stile. 

11 minutes ago, Pugsley said:

Getto la spugna, pensa quel c*zz* che vuoi

ok, ma non è che ti devi per forza identificare automaticamente nella gente di cui parlo o che critico 

Edited by MyleneFarmer
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https://www.routledge.com/Cities-and-Sexualities/Hubbard/p/book/9780415566476

9780415566476.jpg

       Description

«From the hotspots of commercial sex through to the suburbia of twitching curtains, urban life and sexualities appear inseparable. Cities are the source of our most familiar images of sexual practice, and are the spaces where new understandings of sexuality take shape. In an era of global business and tourism, cities are also the hubs around which a global sex trade is organised and where virtual sex content is obsessively produced and consumed.

Detailing the relationships between sexed bodies, sexual subjectivities and forms of intimacy, Cities and Sexualities explores the role of the city in shaping our sexual lives. At the same time, it describes how the actions of urban governors, city planners, the police and judiciary combine to produce cities in which some sexual proclivities and tastes are normalised and others excluded. In so doing, it maps out the diverse sexual landscapes of the city - from spaces of courtship, coupling and cohabitation through to sites of adult entertainment, prostitution, and pornography. Considering both the normative geographies of heterosexuality and monogamy, as well as urban geographies of radical/queer sex, this book provides a unique perspective on the relationship between sex and the city.

Cities and Sexualities offers a wide overview of the state-of-the-art in geographies and sociologies of sexuality, as well as an empirically-grounded account of the forms of desire that animate the erotic city.  It describes the diverse sexual landscapes that characterise both the contemporary Western city as well as cities in the global South.  The book features a wide range of boxed case studies as well as suggestions for further reading at the end each chapter. It will appeal to undergraduate students studying Geography, Urban Studies, Gender Studies and Sociology».

       Table of Contents

1. Introducing Cities and Sexualities  2. The Moral Geographies of Sex  3. Domesticating Sex  4. Public Sex  5. On the Town: Pleasure and Leisure in the Nocturnal City  6. Consuming Sex: Pornography and Adult Entertainment  7. World Cities of Sex  8. Conclusion

Edited by Pugsley
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3 hours ago, schopy said:

Ho conosciuto parecchi giovani gay che condividevano l'appartamento con coinquilini gay, non solo studenti...non capisco perché mettere in mezzo la poligamia 🙂 

 

La cosa più razionale è la condivisione senza sesso.

Il sesso spesso porta all'amore e l'amore è un cattivo coinquilino.

Le relazioni sentimentali infatti finiscono e rendono impossibile la convivenza.

L'amicizia invece è assai più solida e più adatta a un progetto di vita in comune.

 

Purtroppo gli amici sono assai più rari dei fidanzati, specialmente in quella fase della vita

nella quale si cerca una sistemazione più stabile rispetto a una convivenza tra studenti.

 

(Noi viviamo in tre da quasi vent'anni. Poiché mio marito e suo fratello hanno cognomi diversi

il nostro padrone di casa novantenne credeva fossimo un trio poliamoroso

ed è stato tra il sollevato e il deluso quando ha scoperto la verità.

Anche mio fratello - quando faceva l'operaio - conviveva con due amici prima di diventare papà: con un DJ e un becchino.

Quindi dire che il co-housing è effettivamente una pratica diffusa tra i giovani di sinistra, anche etero.

(Purtroppo i giovani di destra sono odiosi e li sopporta a malapena quella che li ha partoriti,

quindi è impossibile che possano fare un'esperienza simile.)

 

Quando ero io in un trio poliamoroso convivevano solo loro due

(insieme a due ragazze, un'infermiera e una prostituta lesbica).

Non credo che la nostra relazione sarebbe durata più a lungo se avessi vissuto con loro.

 

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busdriver
12 hours ago, Omocrazia said:

Abbassare il costo della vita, aumentare salari,

giusta la prima sbagliata la seconda

Su uno stipendio da 1000E  tutto può bastare se la roba costasse il giusto.

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MyleneFarmer
54 minutes ago, Almadel said:

La cosa più razionale è la condivisione senza sesso.

non è per niente più razionale dato che neanche col comunismo, quindi qualcosa di organizzato e regolato, c'è mai stata questa condivisione,

ce n'è di più nel mondo capitalistico paradossalmente anche perché banalmente ci sono più cose e occasioni disponibili... 

e poi se io amo mio marito o mia moglie (ma anche solo se ho un amante con cui trombo e basta)

condivido con lei/lui o l'unico tozzo di pane che ho nella buona e nalla cattiva sorte... sia l'utilizzo dello chalet di montagna che non faccio visitare neanche agli amici

oppure anche la carta di credito...  oppure tutte queste cose insieme, per amore (e/o per sesso)

1 hour ago, Almadel said:

L'amicizia invece è assai più solida e più adatta a un progetto di vita in comune.

fintanto che si cazzeggia e basta perché un amico potrebbe anche decidere di fare una carriera incompatibile con l'averti vicino e la lontananza potrebbe rovinare l'amicizia mentre tuo marito non andrebbe mai a lavorare a Stoccolma anche per il triplo di quello che guadagna a Padova perché ci sei tu lì

e fino a quando all'amico non viene voglia di scopare...  a quel punto se coabiti con loro ti dicono di uscire di casa perché devono trombare 

oppure, se è etero, a un certo punto va via perché tu sei frocio e lui ha voglia di figa e di farsi una famiglia quindi vuole andare a vivere con la tipa

 

 

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39 minutes ago, MyleneFarmer said:

non è per niente più razionale dato che neanche col comunismo, quindi qualcosa di organizzato e regolato, c'è mai stata questa condivisione,

Purtroppo sì.

Una delle cose più criticate dello Stalinismo fu proprio la coabitazione tra famiglie diverse,

dovuta alla rapida urbanizzazione. Lasciavi la campagna per la fabbrica e finivi a vivere con dei coinquilini...

Si chiamavano kommunalka e in Occidente abbiamo cominciato a conoscerle coi romanzi di Bulgakov.

https://it.wikipedia.org/wiki/Kommunalka

46 minutes ago, MyleneFarmer said:

ce n'è di più nel mondo capitalistico paradossalmente anche perché banalmente ci sono più cose e occasioni disponibili... 

In Occidente si parla di co-housing ed è un fenomeno diffuso soprattutto nel Nord Europa.

Anche se è molto frequente anche nelle sit-com americane (Friends, Big Bang Theory, Will & Grace, Due uomini e mezzo...)

https://it.wikipedia.org/wiki/Coresidenza

49 minutes ago, MyleneFarmer said:

fintanto che si cazzeggia e basta perché un amico potrebbe anche decidere di fare una carriera incompatibile con l'averti vicino e la lontananza potrebbe rovinare l'amicizia mentre tuo marito non andrebbe mai a lavorare a Stoccolma anche per il triplo di quello che guadagna a Padova perché ci sei tu lì

e fino a quando all'amico non viene voglia di scopare...  a quel punto se coabiti con loro ti dicono di uscire di casa perché devono trombare 

oppure, se è etero, a un certo punto va via perché tu sei frocio e lui ha voglia di figa e di farsi una famiglia quindi vuole andare a vivere con la tipa

Si, per questo sono comunque situazioni poco stabili e nella realtà non si sono affermate.

La possibilità che tuo cugino o tuo marito lascino Barletta per Stoccolma secondo me non sono molto diverse;

la possibilità che tuo marito si stufi di te però sono più alte di quelle che si stufi di te tuo cugino.

Quindi - tra le due - io punterei a convivere con tuo cugino.

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MyleneFarmer
Posted (edited)
43 minutes ago, Almadel said:

Lasciavi la campagna per la fabbrica e finivi a vivere con dei coinquilini...

so benissimo cosa sono, e in un certo senso rappresentano anche il fallimento stesso del comunismo

hai un problema col concetto di autodeterminazione e consenso: anche in prigione condividi la cella ma non è che sia piacevole e divertente come con un marito/fidanzato o anche più di uno

La coabitazione imposta dal sistema comunista, come avveniva nelle kommunalka durante lo stalinismo, non era certo un atto di condivisione volontaria ma una necessità forzata. Oltre al fatto che non era certo una cosa diffusa in tutta l'Unione Sovietica (vallo a dire agli ucraini o ai kazhaki morti di fame). Nel capitalismo, invece, la condivisione se si decide di metterla in atto è una scelta, resa possibile dalla maggiore disponibilità di beni e opportunità. Questo rende la condivisione più autentica e basata sui desideri personali, non su un obbligo "dettato" da uno stato centrale. 

La poligamia x come la propongo io è una soluzione che si adatta meglio alle dinamiche economiche e sociali della stagnazione del capitalismo dei magnaccioni all'Italiana ma in generale si adatta anche nella migliore delle società capitaliste. Non è una convivenza forzata tra estranei, ma un accordo consenziente tra individui che scelgono di condividere risorse e affetti in modo funzionale e cooperativo. Pensaci: in un contesto dove il costo della vita è alto, come a Milano o Roma etc..., tre persone che convivono e condividono spese e responsabilità possono sostenere un tenore di vita che da soli sarebbe insostenibile. Inoltre, la dimensione affettiva e sessuale può rinforzare la stabilità della convivenza, creando legami più forti di quelli tra semplici amici coinquilini. Per non parlare del fatto che è un bel deterrente alla solitudine e alla alienazione.

Il capitalismo dà più libertà, più opzioni, più possibilità di trovare soluzioni creative. E mentre il comunismo falliva nel garantire una vera condivisione, il capitalismo, con tutti i suoi difetti, ci dà già in partenza gli strumenti per costruire modelli di vita personalizzati, come potremmo fare con la poligamia, che possono soddisfare non solo le nostre necessità economiche ma anche emotive e sessuali. Se io ho un marito e ho già un altro fidanzato in contemporanea ma al mio vecchio fidanzato sta bene così perché se io muoio posso lasciare prioritariamente i miei beni o le mie pensioni solo al marito ufficiale e non all'altro 50:50 (o anche 33.3 - 33.3 - 33.3 se ne avevo 3 ed eravamo un quartetto).

43 minutes ago, Almadel said:

la possibilità che tuo marito si stufi di te però sono più alte di quelle che si stufi di te tuo cugino.

non penso, io non parlo con certi miei cugini da anni e non vado neanche più ai matrimoni o alle feste perché li ho fondamentalmente sul cazzo 

i parenti mica te li scegli prima di tutto, 

Edited by MyleneFarmer
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3 minutes ago, MyleneFarmer said:

Nel capitalismo, invece, la condivisione se si decide di metterla in atto è una scelta, resa possibile dalla maggiore disponibilità di beni e opportunità.

No, semplicemente sei obbligato dal costo degli affitti invece che da Stalin.

Magari anche noi avremo un nuovo piano di case popolari per Milano,

come - alla morte di Stalin - hanno fatto a Mosca e a Leningrado. Chi lo sa.

7 minutes ago, MyleneFarmer said:

La poligamia x come la propongo io è una soluzione che si adatta meglio alle dinamiche economiche e sociali della stagnazione del capitalismo dei magnaccioni all'Italiana ma in generale si adatta anche nella migliore delle società capitaliste. Non è una convivenza forzata tra estranei, ma un accordo consenziente tra individui che scelgono di condividere risorse e affetti in modo funzionale e cooperativo. Pensaci: in un contesto dove il costo della vita è alto, come a Milano, tre persone che convivono e condividono spese e responsabilità possono sostenere un tenore di vita che da soli sarebbe insostenibile. Inoltre, la dimensione affettiva e sessuale può rinforzare la stabilità della convivenza, creando legami più forti di quelli tra semplici amici coinquilini. Per non parlare del fatto che è un bel deterrente alla solitudine e alla alienazione.

Tu neanche sai come si sta in coppia, figuriamoci cosa ne capisci di poliamore.

Purtroppo l'amore - specialmente in tre - è soggetto agli umori.

E' molto più facile gestire dei coinquilini obbligati come tra studenti, che una coppia (pensa a un trio).

10 minutes ago, MyleneFarmer said:

non penso, io non parlo con certi miei cugini da anni e non vado neanche più ai matrimoni o alle feste perché li ho fondamentalmente sul cazzo 

i parenti mica te li scegli prima di tutto

Qui sta il problema. Ti sopporta solo tua madre.

Dovresti farti un anno di servizio militare, un anno di Erasmus con una Finlandese a Madrid,

un paio d'anni a Milano con un fidanzato o due settimane a Ostia con una coppia di amici gay.

E poi possiamo discutere su quali siano le formazioni più stabili per una convivenza.

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MyleneFarmer
Posted (edited)
18 minutes ago, Almadel said:

Qui sta il problema. Ti sopporta solo tua madre.

Dovresti farti un anno di servizio militare, un anno di Erasmus con una Finlandese a Madrid,

un paio d'anni a Milano con un fidanzato o due settimane a Ostia con una coppia di amici gay.

E poi possiamo discutere su quali siano le formazioni più stabili per una convivenza.

ti sei svegliato con un limone nel culo oggi o cosa?

anche a te servirebbe un anno di servizio militare, magari anche un paio di inverni in fabbrica in Kazakistan negli anni 70 e 80

ed esci dall'Arcella ogni tanto !! 

Edited by MyleneFarmer
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1 hour ago, MyleneFarmer said:

Inoltre, la dimensione affettiva e sessuale può rinforzare la stabilità della convivenza, creando legami più forti di quelli tra semplici amici coinquilini. Per non parlare del fatto che è un bel deterrente alla solitudine e alla alienazione.

Ecco, questa è un'affermazione lontanissima dalla realtà 🙂

Quasi tutti i miei conoscenti che hanno coabitato con amici parlano positivamente dell'esperienza, e tutti hanno potuto fare delle cose (es., vacanze, uscite, spese voluttuarie) che non avrebbero potuto fare se si fossero dovuti pagare per intero l'affitto di un monolocale. Alcune mie amiche hanno coabitato con il fidanzato + altri amici/coinquilini...ma la convivenza in trio proprio no. Mi sembra una pessima idea.

2 hours ago, MyleneFarmer said:

a quel punto se coabiti con loro ti dicono di uscire di casa perché devono trombare 

Se si abita in una casa molto piccola forse...ma se l'appartamento è sufficientemente grande e ciascuno ha la sua camera da letto, questo non mi sembra un problema. Basta un filo di musica ed evitare i mugolii.

Edited by schopy
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7 hours ago, schopy said:

Se si abita in una casa molto piccola forse...ma se l'appartamento è sufficientemente grande e ciascuno ha la sua camera da letto, questo non mi sembra un problema. Basta un filo di musica ed evitare i mugolii.

Oppure condividere 😁

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Omocrazia
On 10/7/2024 at 1:49 AM, Almadel said:

il nostro padrone di casa novantenne credeva fossimo un trio poliamoroso ed è stato tra il sollevato e il deluso quando ha scoperto la verità.

Deluso perché avrebbe voluto essere il quarto?😁

 

On 10/7/2024 at 1:49 AM, Almadel said:

Anche mio fratello - quando faceva l'operaio - conviveva con due amici prima di diventare papà: con un DJ e un becchino.

Con allegria immagino...

On 10/7/2024 at 3:01 PM, MyleneFarmer said:

so benissimo cosa sono, e in un certo senso rappresentano anche il fallimento stesso del comunismo

Perché fallimento?  Era invece la piena attuazione della marxiana soddisfazione di tutti i bisogni per ciascuno.  😇

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5 minutes ago, Omocrazia said:

Con allegria immagino...

Il becchino davvero un figo della madonna, peraltro.

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MyleneFarmer
1 minute ago, Almadel said:

Il becchino davvero un figo della madonna, peraltro.

sono tutti ben piazzati, per trasportare le bare pesanti dai pieni servono i big muscle 

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Omocrazia

Capisco, ma il pensiero della sua professione... 😟

Just now, MyleneFarmer said:

sono tutti ben piazzati, per trasportare le bare pesanti dai pieni servono i big muscle 

Ci sono anche quelli che stanno solo in amministrazione.

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