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[culturagaia] Transgenderismo, transessualismo, intersessualità


Frattaglia

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...sì scusa per l'antiliberale... diciamo che sei molto schematico! :)

 

...sulla coerenza, direi che innanzi tutto una persona deve essere coerente con se stessa...

...cioè l'idea che uno può avere di se come uomo o donna può anche essere distorta rispetto ai canoni tradizionali... infondo viviamo in un mondo libero dove non dovrebbero esistere (almeno sulla carta) pregiudizi di genere...  

penso che se una persona decide di transizionare, l'importante sia l'attenta valutazione di tutto ciò che la transizione  soggettivamente può comportare e dare, questo per fare in modo da non pentirsi.

 

...e comunque per me la transizione non è una necessità primaria (milioni di potenziali trans sono vissuti nelle epoche passate senza le possibilità mediche di adesso  ...e tutt'ora moltissime persone non transizionano quando in realtà il loro sogno sarebbe farlo) o una questione di vita di morte...  tuttavia per chi la desidera fortemente, la transizione rappresenta la possibilità di raggiungere la felicità e una certa serenità interiore.  

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FranknFurter

Ciao Frattaglia :sisi:

si il fatto di tenere due identità distinte non capisco come possa tenersi in piedi.

Voglio dire a parte il far soffire altri,non mi sembra sano e soprattutto rischioso sia emotivamente che mentalmente con il tempo(della serie schizofrenia).

 

Parlando invece riferendoci alla transizione fisica,mi chiedo e ti chiedo a questo punto.

Che senso ha prendere ormoni e non fare alcun intervento?

Voglio dire sentendosi uomo o donna a seconda e poi avere un corpo non caratterizzante(escludendo la zona genitali che come ripeto non vedo  rilevante se non nel modo in cui dicevo sopra che non concepisco)..non si rischia lo stesso di star male mentalmente e (se non di più) a livello sociale?

 

Edit:

Oddio il mio discorso attivismo non voleva essere proprio categorico,nel senso che è sbagliato dirlo.Dico solo che a differenza dell'omosessualità,vista la natura della situazione penso che sia più ovvio vivere l'identità riacquistata piuttosto che fare un "coming out" anacronistico e che peraltro sminuisce inevitabilmente anche l'entità e la sofferenza della situazione.

 

 

Sei così severo anche verso i bisessuali?

 

Beh diciamo che non credo ci siano bisessuali puri.Alla lunga capiranno se sono etero od omosessuali..nel frattempo come dico spesso "sono quelli che non si vogliono perdere niente della vita" :eek:

 

 

Comunque Sissy riguardo al fatto che non dovrebbero esistere pregiudizi di genere e soprattutto nessun tipo di pregiudizio legato alla sessualità soprattutto,sono d'accordo..come anche in fin dei conti sulla coerenza personale...l'unica cosa che non mi torna è il vedere la transizione non come una necessità,una cosa esistenziale ma come un opzione però dai un governo di larghe intese ci può stare :)

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Parlando invece riferendoci alla transizione fisica,mi chiedo e ti chiedo a questo punto.

Che senso ha prendere ormoni e non fare alcun intervento?

Voglio dire sentendosi uomo o donna a seconda e poi avere un corpo non caratterizzante(escludendo la zona genitali che come ripeto non vedo  rilevante se non nel modo in cui dicevo sopra che non concepisco)..non si rischia lo stesso di star male mentalmente e (se non di più) a livello sociale?

 

Il discorso della transizione è semplice: non si tratta di farlo perché "io sono un uomo/una donna", ma si tratta di farlo "perché io voglio stare bene con me". Con me, non con la società o con chiunque altro.

Esistono ad esempio moltissimi transessuali FtM che non si sottopongono nè a falloplastica nè a clitoridoplastica, perché semplicemente durante la transizione sono arrivati al punto tale in cui stanno finalmente bene con sè stessi, sentono di rispecchiare la persona che sanno di essere, si trovano bene con il corpo che hanno ora (che è stato comunque mutato dagli ormoni) e quindi non necessitano di altro. Considera anche che parliamo pur sempre di operazioni chirurgiche, non sono passeggiate.

Leggevo invece sul sito di Lynn Connway, un'attivista MtF, alcuni casi di transizioni "errate", cioè persone che hanno transizionato e sono finite per star male dopo. Una di queste aveva raggiunto la serenità solo con la terapia ormonale e si trovava bene anche a livello sessuale con la moglie ma, su pressioni dei medici e di altre persone esterne, si era comunque sottoposta alla vaginoplastica... finendo per rimpiangerla e fare gran pubblicità sconsigliandola a tutte.

 

 

Il discorso della transizione comunque non è che bisogna transizionare per aderire alla società. Lo scopo è quello di star bene con sè stessi. :eek:

 

 

p.s. io comunque sono bisessuale, anche se non 50 e 50 :) Il fatto che ora stia bene con un uomo non vuol dire che in un futuro non potrei mettermi con una donna :sisi:

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FranknFurter

Certo,Frattaglia,però voglio dire,aldilà della motivazione personale che uno vuole trovarsi,la transizione in maniera oggettiva è un passaggio ben definito.

Aldilà che la si completi o meno,è molto chiaro l'intento,dalla stessa parola.Si passa a B perché interiormente sei B.

 

E'un passaggio che per quanto sia legato a prospettive personali si fa proprio per trovare il proprio ruolo nella società.

Tralaltro in campo medico non è che sia sponsorizzato.

Comunque io ho sempre considerato il transessuale come un comune uomo/donna etero o gay,una volta acquisita la sua vera natura.

E penso che questo tipo di trans siano poi quelli che non cercano sensazionalismo o gloria ma semplicemente una vita il più regolare possibile,altrimenti non ci sarebbe neanche l'impellente bisogno di transizionare.

 

Io ne ho conosciuto 2 di ftm..Uno non sapevo fosse neanche lo fosse tralaltro è stata una confidenza dovuta a qualche birra di troppo :eek:

e ti giuro io più ci parlavo e più non ci credevo,a parte la bellezza,fisico palestrato,bel sorriso..vabè a parte il lato fisico era proprio uomo, maschio nel modo di fare ma in maniera spontanea e non riuscendo a capacitarmi,mi ha raccontanto che nonostante tutto lui,fin dall'infanzia è sempre cresciuto da uomo,sport maschili,giochi maschili,cresciuto con maschi e diciamo che a parte il ritocco fisico non ha avuto bisogno di forzare nessun atteggiamento o modo di fare.

Se cresci in una certa maniera,ti formi in una certa maniera,la transizione completa o non completa rimane meramente un fatto fisico.

Ecco questo tipo per me me è un uomo non un ftm,voglio dire che poi sotto sia operato o meno passa in secondo piano,è come un uomo che non gli tira,non lo consideriamo più uomo?

 

Il punto è che ci sono tanti altri ftm(come l'altro che ho conosciuto) che non trasmettono la stessa sensazione,li vedi che hanno poco di maschile e questo penso dipenda dal fatto che hanno vissuto per del tempo la loro identità femminile o sono tuttora confusi e successivamente cercano di crearsi un'identità maschile che però,non potrà risultare spontanea come uno che si sente e vive uomo da sempre.

Cioè so che è un po contorto però ecco io trovo che ci sia differenza tra chi transizione non per scelta ma per necessità.

 

Il fatto di transizionaer per stare bene con se stesso contemporaneamente implica il passaggio da A a B che automaticamente si riflette come un'adesione alla società che per quanto liberale sia,continua e continua ad avere due piattaforme:femminile e maschile.

 

Se non stai bene in A,ti senti B passi a B e nn dovresti faticare a ritrovarti in B naturalmente proprio perché lo eri già prima ma non capisco quelli che non sentendosi completamente B,passano a B e poi vanno orgogliosi delle loro esperienze da A.

Spero che il mio passaggio sia chiaro(oddio mi sembra di spiegare dei teoremi geometrici :))

 

Se uno ha la fortuna di non avere un netto contrasto..non sarebbe più semplice viversi senza imbarcarsi in una transizione che con qualunque intenzione tu lo faccia rappresenta un cambio reciproco nei confronti della società?

 

 

Ultimo punto(che poi devo tornare ai miei libri :sisi:).

Sul fatto della bisessualità,non ho nulla in contrario,semplicemente dico che alla lunga uno sa se predilige il maschile e il femminile e non parlo solo di fisicità.

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Beh... il discorso è che purtroppo il mondo non è sempre bianco o nero. Esistono persone che, pur essendo sè stesse (come identità) magari sentono di avere anche un lato del sesso opposto e finiscono per sembrare qualcosa di misto. Pensa agli uomini femminili ma soprattutto alle donne maschili... a volte queste persone si pongono problemi riguardo alla loro identità, e finiscono per identificarsi come transgender (cioè come persone che non si rispecchiano totalmente nel loro genere di nascita).

Oltre a questo però va aggiunto che esistono molti problemi psicologici/mentali che possono dare sintomi simili al disturbo dell'identità di genere. Ad esempio può capitare che una femmina che ha subito abusi da uomini nell'infanzia possa più in avanti sviluppare una specie di DIG, cioè possa voler essere un uomo (parliamo ovviamente di meccanismi psicologici molto complicati e inconsci). Ovviamente questi casi poi, quando andranno avanti dallo psichiatra e dallo psicologo, verranno curati in altra maniera invece che con la transizione. Però questo è per dire che esistono molte persone che possono comportarsi in maniera "gender variant"; di queste alcune sono transessuali veri e propri, molte altre invece hanno problemi diversi, ma meritano comunque lo stesso rispetto. :sisi: Comunque questo per dire che forse gli altri ftm di cui parli che ti danno un impressione di "non sicurezza" magari hanno altri problemi che non è un vero e proprio DIG, o magari hanno semplicemente bisogno di tempo. :)

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FranknFurter

Che esistono dei casi mentali particolari va bene ma collegarli al Dig sinceramente eviterei perchè a quanto ne so io per la transizione uno deve essere"sano di mente" e non avere nessuna esperienza scatenante relativa.I casi come quello che hai citato e similari oltre che particolari sono soprattutto delicati e rischiano di risolversi anche in tragedia se il povero malcapitato/a finisce nelle mani di un psicologo incompetente.

 

Comunque,nessuno dice che le persone non possano comportarsi fuori dai due generi o sentirsi psicologicamente di entrambi i generi ma non vedo cosa centri con la scelta di transizionare che con qualunque spirito uno la faccia significa scegliersi un ruolo preciso o per essere pià precisi adeguarsi anche fisicamente il più possibile per riappropriarsi di un ruolo di fronte alla società e ciò non ha bisogno di tempo o esperienza,se sei  A o sei B lo sai,lo senti,del resto l'identità si forma sin dalla prima età.

 

Detto ciò io chiudo qui con i post,sennò ripetiamo le stesse cose. ;)

Sul rispetto generale,siamo d'accordo,neanche c'è da discutere..il mio parere non era per dire che alcuni devono essere più rispettati di altri,il mio discorso era volto alla semplificazione generale dell'esistenza.Buonaserata Frattaglia ;)

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  • 1 month later...

la disforia di genere non " l'avere una mente maschile in un corpo femminile" (o viceversa), ma il fastidio, sofferenza, disagio.

Ci sono persone nate femmine "tecnicamente" totalmente maschili che vivono al femminile, oppure decidono di non transizionare e persone tecnicamente molto femminili che pero' transizionano.

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  • 1 month later...
Ci sono persone nate femmine "tecnicamente" totalmente maschili che vivono al femminile, oppure decidono di non transizionare e persone tecnicamente molto femminili che pero' transizionano.

Non ho capito questa cosa..che volevi dire?

 

Leggendo gli ultimi post,cito e

Che esistono dei casi mentali particolari va bene ma collegarli al Dig sinceramente eviterei perché a quanto ne so io per la transizione uno deve essere"sano di mente" e non avere nessuna esperienza scatenante relativa

mi viene in mente che molte persone transizionano, ma lo fanno portandosi dietro un botto di problemi che avevano con se stesse e che hanno determinato ciò che è sembrato DIG. Ce ne sono, e non si può dire che tutti quelli che transizionano lo fanno nella piena pace dei sensi, perchè si sentono semplicemente uomini/donne e vogliono esserlo anche nel corpo. Purtroppo non esiste il sistema infallibile che ti dice se sei pronto per una transizione o se invece il tuo problema è un altro.  Ovvero, è possibile indagare certe cose, ma non sempre lo si fa.

Ci auguriamo di avere certamente sempre più professionisti e persone responsabili tra noi..ma vi assicuro che non sempre è così.

 

La domanda che invece volevo porre io è questa: ci sono persone che non transizionano per i motivi più disparati, ma è vero che alla fine transiziona solo chi era convinto/a? Ci sono persone che pensano che coloro che non transizionano significa che non sono realmente intenzionati, e non si sentono realmente del genere di elezione, quindi finché la cosa si "limita" ad un gioco di ruolo è ok, ma quando si fa sul serio si scappa via.

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La "disforia" è il disagio, sofferenza, dolore, nel vivere una vita dentro quel corpo (sesso) e associati a quel genere.

Ci sono persone dalle caratteristiche fisiche anche di base androgine e/o dai comportamenti tipici del genere (o degli stereotipi di genere) del genere opposto a quello di nascita ma neanche se ne rendono conto, o ci scherzano, o sono serene, o comunque si identificano serenamente nell'identità di genere del sesso di nascita, anche se magari test o feedback esterni identificano una "mente" del genere opposto (ammesso che cio' sia possibile).

Invece ci sono persone che "viste da fuori" per caratteristiche fisiche e comportamenti sembrano coerenti col sesso di nascita, o che hanno vissuto un'intera vita con quella coerenza, costretta o inconscia, eppure hanno al disforia.

 

(e questo era il chiarimento che volevo dare su cio' che ho scritto sopra, che onestamente avevo espresso in modo poco fluido).

 

Se parliamo di "persone che transizionano", molte di loro in realtà non sono convinte, o sono seguite male, oppure vanno a genova dove la terapia psicologica non è obbligatoria, oppure transizionano illegalmente, o tanto vogliono gli ormoni che mentono nelle sedute dicendo quelle frasi che ormai, si sa, fanno si che ti diano gli ormoni.

 

Di contro, ci sono persone che vengono bloccate dall'ignoranza dello psicologo. Ad esempio in alcuni posti se sei un/a trans gay o lesbica ti fanno storie.

 

Infine, ci sono tanti motivi per non transizionare, ad esempio motivi di salute. Ma anche diverse posizioni "ma se sono nato cosi vuol dire che la mia natura è questa, io sono questo, ovvero la mia mente, maschile, è comunque in questo corpo, perchè devo mutilarlo?"

 

Il mio motivo ad esempio è quello di volere un corpo maschile non da uomo trans, ma da uomo. quindi comprensivo di organi maschili perfettamente identici al maschio medio.

Non mi interessa neanche tanto dei peli e della voce bassa a dire il vero, perchè alcuni ragazzi non hanno queste caratteristiche, eppure sono identificati come uomini da tutti, direi.

Essendo questa cosa impossibile, non mi interessa avere il pizzetto e non avere comunque il pene.

Personalmente non sono velato. Transizione o non transizione, tutti saprebbero cmunque la mia origine, quindi mimetizzarmi dal panettiere o per strada con un bel pizzetto e una voce efebica non mi interessa. Se cambiassi il mio corpo lo farei quindi per queste mie specifiche esigenze fisiologiche, i camuffamenti sociali non mi interessano, ma mi è impossibile quindi amen.

Eppure non mi sento meno coraggioso di chi deve prenderli senno' non puo' andare avanti.

 

La cosa che crea disprezzo verso i trans non-t è la "reversibilità".

Come se io da domani tecnicamente potessi andare in giro col tacco dodici...

obiezione vostro onore...

"tecnicamente" anche aurelio mancuso, paola concia e paolo patanè potrebbero, da domani, vivere una vita etero e fare figli...non mi sembra che abbiano sottoposto la loro vita a cambiamenti "irreversibili"...ma se dite "alt, sono attivisti visibili", vi dico che lo sono comunque anche io (che pero' non sono famoso ma nel mio bacino di contatti ormai sono irreversibilmente trans),

Di conseguenza, non è una puntura che mi fa coraggioso, è come vivo la mia vita , dovendo spiegare in continuazione cosa sono, mettendo in difficoltà gli stereotipi di genere di persone GLBT e non, ogni giorno. E se avessi quel dannato pizzetto non avrei bisogno di farlo, ma lungi da me dire che i coraggiosi sono quelli come me e loro non lo sono: sono esigenze e disagi diversi.

Del resto la famiglia manda a fanculo in pari proporzione il trans in t ma anche il non-t visibile, idem amici, ex e datori di lavoro.

 

Non transizionare non riduce tutto al "gioco di ruolo"...li non si parla dei transgender ma si parla al limite dei travestiti fetish, velatissimi e comunque mentalmente di identita di genere conforme alla biologia.

Ho tanti amici, anche non attivisti, che comunque con dignità vivono la propria identità di genere ogni giorno. Tra cui il mio migliore amico. e per me non ha niente in piu o in meno di un ormonato.

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Scusami ma la transizione, come viene intesa da tutti sia nell'ambiente trans che non, è quel percorso medico e psicologico che porta ad assumere le caratteristiche del genere di cui si fa parte.

Vestirsi da uomo e farsi chiamare da tutti al maschile è semplicemente l'affermarsi della propria identità.

Inoltre dividere le persone in categorie (es, fisicamente androgine contro fisicamente non androgine, ecc), come avevi già fatto in altri topic come quello sulle butch etero, mi semplicemente riduttivo, senza contare che è anche questo un binarismo.

 

Per tutto il resto, io penso che la prima cosa che una persona che si identifichi come uomo voglia sia un corpo maschile. Riguardo al fatto di desiderare un pene e basta, ti posso dire che anche un sacco di donne hanno l'invidia del pene :P Se uno sentisse sto discorso, la domanda semplice e spontanea che gli potrebbe venire sarebbe: ma se con tutto il resto del corpo stai bene, chi te lo fa fare di fare sto casino? :P

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a me il discorso del desiderare un pene sembra qualcosa che trascende dalla transessualità, quanto piuttosto quella di un desiderio erotico nemmeno tanto nascosto.

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Il discorso dell'invidia del pene trascende sicuramente dalla transessualità,

ammesso che sia un discorso fondato, nel senso che in Freud sarebbe l'equivalente

al femminile del complesso di castrazione maschile, in un ideale ( ma per le donne

appena abbozzato ) sviluppo psicosessuale verso l'eterosessualità ( che implicherebbe

il passaggio dalla fissazione clitoridea al sesso vaginale )

 

Ragionevolmente Freud aveva al più in mente il lesbismo e non la transessualità

e quindi avrebbe detto che Ghery era una lesbica.

 

Costruire una propria identità di genere, sul desiderio di qualcosa che non si potrà avere

o essere ( essere completamente maschio o essere completamente femmina ) di fatto

crea non tanto un problema di tensione sulla reversibilità, quanto di dequotazione della

transizione ( che è importantissima per chi scelga di perseguirla, nonostante gli esiti sul

piano genitale ). Insomma dire che l'identità maschile di un trans fTm è un camuffamento

sociale, o qualcosa di non perfetto, perchè mancherà un pene autentico, inevitabilmente

crea risentimento in chi scelga di transizionare nonostante questo.

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RISPONDO A COERANOS

 

se immagini il desiderio di organi genitali maschili (ripeto, io desidererei anche un petto maschile) come una voglia di penetrare, sbagli. Volendo la penetrazione di per se si puo' fare in tanti modi, e sinceramente potrei anche svegliarmi domani con un pene per un patto col diavolo e non usarlo mai per penetrare. Il desiderio di un corpo sano XY, seppur magari con un basso dosaggio di testosterone, non ha niente a che vedere col desiderio in se.

 

RISPONDO A Hinzelmann

 

Non credo che Freud mi avrebbe catalogato come lesbica, poichè la lesbica è una donna che ama le donne. Quindi non ho niente in comune con una lesbica. E' un discorso completamente senza senso.

Condivido comunque quello che dici dopo.

Personalmente rispetto chi transiziona, ma purtroppo io mi sentirei personalmente frustrato a transizionare in parte, e privato di quella parte che mi farebbe sentire un uomo genetico.

Io ho il desiderio di essere un uomo genetico. Un XY. Un padre che puo' generare figli suoi.

E paradossalmente se mi si desse la possibilita di esserlo anche rimanendo con una voce un po' alta e senza peli o barba direi di si.

Non avere il pene, avere un petto mastectomizzato che non è comunque come quello di un biologico (a parte chi fa sport e riesce a sembrare naturale), o avere un pene mal ricostruito, ma poi da vestito avere il mio bel vocione, peluria, e pizzetto, personalmente non mi appaga.

Mi renderebbe ancora piu frustrato e incazzato.

Aggiungendo che gli ormoni comunque alterano il carattere, e tutto questo casino (e qui lo dico io, casino) per rimanere infelice e irrisolto non mi interessa proprio

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Quindi stai meglio a non transizionare affatto, piuttosto che transizionare ma non avere le viscere maschili?

Se io mi sento uomo e voglio essere uomo, faccio di tutto per "avvicinarmi", al di la del fatto di potermi riprodurre oppure no. O no? Alla fine anche uno che non si riproduce, o uno che ha il pene piccolo, sempre uomo è.

 

Non transizionare non riduce tutto al "gioco di ruolo"...li non si parla dei transgender ma si parla al limite dei travestiti fetish, velatissimi e comunque mentalmente di identita di genere conforme alla biologia.

Io invece conosco persone che dicono di essere mentalmente dell'altro sesso, e ne soffrono anche parecchio, ma non transizionano; vivono la loro vita "reale" solo in privato, quando trovano qualcuno con la sensibilità di capire. Un travestito fetish, come dici tu, di regola non dovrebbe soffrire quando viene trattato secondo il suo sesso di nascita.

 

Ma anche diverse posizioni "ma se sono nato cosi vuol dire che la mia natura è questa, io sono questo, ovvero la mia mente, maschile, è comunque in questo corpo, perché devo mutilarlo?"

Questa non è una posizione, ma una imposizione mentale che purtroppo la persona interessata non riesce a scacciare.. Anche una persona di questo tipo potrebbe decidere di vivere la propria identità senza però transizionare, certo , ma una persona del genere potrebbe anche arrivare a farsi scudo dicendo che il suo motivo è quello di volere un corpo maschile non da uomo trans, ma da uomo. quindi comprensivo di organi maschili perfettamente identici al maschio medio. E sentirsi frustrato a transizionare in parte, e privato di quella parte che lo farebbe sentire un uomo genetico.

Per questo motivo questa cosa mi sembra come una sorta di "scusa"...insomma, cosa significa? GLi uomini trans non mi sembrano poi delle femmine..anzi vengono piuttosto bene.

 

Penso che se uno ha dei motivi per non transizionare, che siano fisici, morali, mentali, familiari, di qualunque tipo...non debba per forza mettere su montagne di giustificazioni e relativismi. Si eccco, a parlare di certe cose mi sembra che sia tutto relativo...1OOO identità di genere, 1OOO sessi, 1OOO ruoli, 1OOO mazzi di carte.

Lungi da me essere assolutista o bianco o nero, ma...non stiamo cadendo un po' in un relativismo senza fine?

Tra poco saranno i trans ad essere sbagliati, perché transizionando mostrano rigidità mentale :P

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Diciamo che non avere le "viscere maschili" mi rende infelice comunque, quindi non ha senso procurare un aspetto maschile "apparente" da vestito. Almeno per me.

E per me la genitorialità genetica è importante. Comunque ripeto, rispetto chi lo fa, renderebbe pero' infelice me, o comunque non meno infelice di adesso.

Molti no-t la pensano come me. Solo che non si espongono e nessuno sa che esistono.

 

Attenzione: tu introduci il concetto di "velato". Ci sono anche persone che transizionano che rimangono velate anche durante la transizione, in attesa di evidenti cambiamenti fisici. Scelgono di continuare a farsi dare il genere "anatomico" fino a risultati molto evidenti.

Tra i non-t velati, alcuni sono effettivamente travestiti fetish, altri sono come dici tu persone che soffrono in silenzio, come tante gay e lesbiche velate, comunque.

 

Il concetto di "venire bene" è tristissimo. A me non interessa avere un aspetto indistinguibile da un uomo biologico da vestito (cosa che comunque non è scontata). A me interesserebbe esserlo, ma avrei una genetica diversa, non sarei a sto punto neanche io, magari sarei io con mezzo cromosoma diverso, ma ...sono discorsi ormai poco sensati.

Poi parli di "scusa" come se io dovessi chiedere "scusa" rispetto ai coraggiosi...scusa di cosa?

io sono attivista anche per loro, anche per la grande parte velata di loro, che sfruttando l'indistinguibilità fisica si mimetizza e smette di dire di essere trans. Soprattutto ftm.

Io ogni giorno devo spiegare, perchè chi non sa chiaramente come potrebbe immaginare?

Chiaramente lo spiego quando è il caso, al panettiere che mi vede una volta nella sua vita non spiego nulla. Con gli estranei intervengo solo se assisto a scene di transfobia verbale che mi urta, magari generica, non verso di me.

 

inoltre non finiro' mai di dire che rispetto chi transiziona completamente e in parte.

Semplicemente ho scelto di non farlo.

Inoltre non ho mai parlato di mille identità di genere. Semplicemente di 3 scelte: transizionare, transizionare in parte, non transizionare.

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Quindi quelli che transizionano assumono un aspetto maschile "apparente"? Questo si che è tristeXD..

Però io non sto dicendo che tu ti scusi rispetto ai "coraggiosi"  :P Non direi mai una cosa del genere.

Dicevo che certe cose mi sembrano delle "scuse" per dire "non posso transizionare perché non me la sento/ho problemi/altro, ma per giustificare la mia scelta e rendere comunque plausibile la mia identità maschile dico che mi sembra una scemata transizionare e poi non essere comunque un maschio". Giustificare con gli altri, giustificarsi con se stessi.

Non parlavo di te, ma di tante persone che credo facciano proprio questo.

E lo dico anche perché personalmente mi sembra assurdo dire che il petto di un trans non verrà mai come quello di un uomo bio o che un trans non mi pare uomo se non fa palestra e se non si tiene in tiro...mica è vero.

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Purtroppo è cosi. la transizione rende SIMILE A un maschio.

rende anche gli organi SIMILI a quelli di un maschio genetico.

 

Comunque io parlerei di "scuse" quando si parla di velati.

Ma quando si parla di interventi medici no.

 

Comunque le mastectomie vengono bene quando si è pesoforma e comunque si fa palestra. Molte sono venute male, a mio parere. Quando non si fa il riposizionamento dei capezzoli generalmente non mi piace il risultato. Inoltre il capezzolo riposizionato spesso non è piu sensibile.

Ora è chiaro che se il mio disagio fisico fosse piu forte io magari lo farei. Alternativa uccidermi. Ma attualmente preferisco di no.

 

Inoltre penso che a parte due/tre persone ormai tutti mi danno il maschile. quindi a questo punto faccio i conti io col mio corpo, lo farei solo per me, come poi credo sia giusto.

 

sicuramente parlo molto con lo psico del mio punto di vista a riguardo, ognuno alla fine ha il suo punto di vista

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Molti no-t la pensano come me. Solo che non si espongono e nessuno sa che esistono.

[...]

io sono attivista anche per loro, anche per la grande parte velata di loro, che sfruttando l'indistinguibilità fisica si mimetizza e smette di dire di essere trans. Soprattutto ftm.

 

Ecco, c'è questa parte che non capisco. Un persona che ha compiuto la transizione, (ma anche non completamente o per nulla), e che è al punto in cui vive tranquillamente nel genere che riconosce come suo, dal tuo punto di vista "dovrebbe" parlare del processo che ha affrontato? Avrebbe il dovere di farlo o "potrebbe" farlo, a sua scelta?

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questo è un tema complesso.

innanzitutto parliamo in generale di quelli che gli attivisti chiamano "i velati" (e anche le velate, ovvero le donne lesbiche non dichiarate.. di cui nessuno parla spesso, ma ci sono e non sono poche).

Si ha il diritto di essere velati?

Facciamo un discorso da attivista: spesso gli etero dicono "avevo pregiudizi e poi ho scoperto che mio cugino è gay e ho capito". ora..se siamo il 10% della popolazione, e fossimo tutti non dico attivisti ma "spontanei", tutti gli etero avrebbero cugini, fratelli, amici omo e bisessuali.

Cio' non toglie che ciascuno ha il diritto di essere velato anche tutta la vita se vuole, o di aspettare il momento per dirlo. non tutti crescono nello stesso ambiente sociale e culturale.

Spesso c'è gente velata persino a se stessa! Anche se il velato a se stesso fa male sopratutto a se stesso. La vita del resto è una sola.

 

Passiamo al caso dei trans. Ho un amico. E' un ftm gay in transizione. Lui si dice orgogliosamente gay ma non orgogliosamente trans, perchè comunue lui soffre di esserlo...non è come i velati.

Il velato magari si vergogna di essere gay... ma il trans piu che "vergognarsi", ne soffre.

Questo non tutti i trans ovviamente, ma diversi spesso scelgono di sfruttare il potere della terapia ormonale per diventare da vestito indistinguibile dall'uomo etero e dire di lui stesso solo al partner (che spesso è una donna, quindi nell'eterosessualità ed eteronormatività).

Spesso pare che statisticamente siano piu' inclini a dichiararsi gli ftm gay, che tanto comunque essendo gay sarebbero comunque legati ad ambienti GLBT, e quindi anche a ormoni presi, sarebbero comunque dei "non etero". Ma queste cose non sempre avvengono, sono ragionamenti di massima.

Una trans per forza di cose spesso rimane visibile anche dopo la transizione e quindi non puo' non essere dichiarata, ma questo capita anche a un ftm pre-t, anche se a volte gli ftm pre-t passano, ma come ragazzi molto efebici, vista la voce ambigua e la poca peluria e barba.

Spesso un ftm pre-t etero viene comunque percepito come ragazzino e se frequenta ambienti lesbici come una butch e se trova il coraggio si presenta come ftm pre-t,ma spesso accetta di farsi dare il femminile, soprattutto in certi ambienti lesbici molto ostili. Spesso infatti l'ftm etero si stufa e inizia a frequentare ambienti eterosessuali, soprattutto dopo la transizione ormonale.

L'ftm gay pre-t, se non è dichiarato (e dichiararsi significa che molti fuori dell'attivismo continueranno a dire "ma sei in sostanza una donna etero, se non transizioni e vai con gli uomini), viene scambiato per ragazzino, o donna cessa, o lesbica. Succedeva anche al mio amico a inizio transizione.

Comunque gli ftm dichiarati sono pochi e sono praticamente tutti attivisti o ex attivisti.

Spesso la maggior parte di attiviste trans sono donne trans, che poi statisticamente ftm e mtf non sono molto distanti come cifre...eppure nell'attivismo si. Forse è la visibilita costretta che le spinge a fare e dover fare attivismo.

Di contro l'attivismo pre-t ftm è rarisissimo, la visibilità meno rara (ma si tratta spesso di personaggi eccentrici da festa queer...e quando non è cosi hanno la mia stima)...mentre poche le trans pre-t attiviste o visibili, poche ma non pochissime.

Ho spesso sentito sia transf ftm che trans mft scegliere di farsi dare il genere d'elezione solo dopo la prima puntura/pasticca. Comportamento che posso accettare. Altri hanno continuato ad essere velati anche nei primi mesi di transizione. Ho un'amica trans che al lavoro è giovanni e...si fascia!

 

questo pero' è relativo a cio' che IO conosco e che ho elaborato.

Io non posso dire di avere dati oggettivi, sono legati a cio' che conosco.

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Io penso che un uomo voglia il suo petto, in qualsiasi modo possibile. Penso che molti preferiscano un qualsiasi petto maschile, piuttosto che un seno femminile.

Penso che lo stesso valga in genere per le trans: è preferibile un paio di tette in qualsiasi modo, piuttosto che un petto maschile.

 

Sul fatto di essere velati, è un cane che si morde la coda. Molti lo sono perché se uscissero allo scoperto la loro vita diventerebbe più difficile. Ma se nessuno esce allo scoperto la vita sarà sempre difficile.

Quale soluzione?

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sui velati siamo esattamente d'accordo

 

sul petto ho visto i risultati medi delle mastectomie (che poi non è corretto..la ghiandola non viene rimossa come per il cancro al seno ma rimodellata, ovvero viene rimossa una parte..anche l'uomo ha una piccola parte di ghiandola e quella viene lasciata) e ho fatto le mie conclusioni.

 

A parte che in italia sono quasi sicuro che solo chi prende ormoni possa mastectomizzarsi. Io potrei andare a pagamento, a molto pagamento, a farmi una prima con qualcuno che mi firma (magari dopo ricevuta mazzetta) qualcosa secondo la quale ho la schiena a pezzi e devo ridurre di molto il seno.

In quel modo forse non perderei totalmente la sensibilità del capezzolo e avrei comunque un petto molto "piccolo" e facilmente nascondibile. Non ho mai escluso questa cosa.

 

Le mastectomie che ho visto erano ben riuscite solo quando c'era riposizionamento dei capezzoli (ovviamente la sensibilita viene persa quasi totalmente a quanto dicono, ma è abbastanza intuitivo) e l'ftm era comunque in forma fisica e non in sovrappeso e comunque aveva sistemato i muscoli pettorali con palestra rendendo tonico il petto.

Nei frequentissimi casi di ftm obesi e sovrappeso, a volte le mastectomie erano fatte malissimo: tutta panza e petto strapiatto...ma anche un biologico grasso ha le "tettine"...quindi erano risultati innaturali, ma evidentemente loro sono contenti cosi.

nel caso di ftm magri, io percepivo comunque in modo evidente che si trattava di "tette schiacciate". Vedevo proprio quasi il "cerchio" diverso attorno a quel petto attorno al capezzolo.

E se si mettevano "a novanta" si vedeva che era cascante, e assumeva forma femminile, nel suo piccolo.

 

Permettimi, io capisco il discorso "mejo che niente", ma preferisco aspettare soluzioni migliori, oltre al fatto che ricordo che sono necessari dei permessi dello psichiatra per rimuovere organi sani.

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Si ha il diritto di essere velati?

 

Sul fatto di essere velati, è un cane che si morde la coda. Molti lo sono perché se uscissero allo scoperto la loro vita diventerebbe più difficile. Ma se nessuno esce allo scoperto la vita sarà sempre difficile.

 

Quello che intendevo era un'altra cosa. Mi chiedevo: ma non è pensabile che un FtM, o una MtF, dopo anni dalla transizione, smetta di considerarsi "t" e si consideri semplicemente uomo, o donna? Il paragone con i velati omosessuali secondo me non regge più di tanto: non si smette mai di essere gay, ma ad un certo punto della vita si smetterà di considerarsi "transizionati", o no?

 

(E io direi che il discorso valga anche per chi la transizione l'ha compiuta in parte o per niente, ma che si sente comunque a posto con il genere d'elezione.)

 

Mi rendo conto che questo crei problemi di invisibilità a chi in transizione c'è ancora, ma... non è inevitabile?

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il velatismo, se si dice, è un privilegio dei pochi fortunati che ottengono l'invisibilità.

comuque capita,non sono pochi, e sono criticati da chi,ugualmente invisibile,si porta questo bagaglio dietro a vita.

per il resto sono scelte. ho conosciuto ragazzi che in teoria dicevano di voler essere visibili come trans per sempre, e poi , "inebriati" dagli effetti potenti del t, si sono mimetizzati.

 

comunque tra coloro che hanno transizionato di sesso, ci sono quelli che si considerano ancora trans, ex trans, o neo-uomini. è cosi, sono scelte ^^

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A parte che in italia sono quasi sicuro che solo chi prende ormoni possa mastectomizzarsi. Io potrei andare a pagamento, a molto pagamento, a farmi una prima con qualcuno che mi firma (magari dopo ricevuta mazzetta) qualcosa secondo la quale ho la schiena a pezzi e devo ridurre di molto il seno.

In quel modo forse non perderei totalmente la sensibilità del capezzolo e avrei comunque un petto molto "piccolo" e facilmente nascondibile. Non ho mai escluso questa cosa.

Pensi che sarebbe meglio questa cosa, oppure seguire l'iter passo passo (cioè prima psico, poi ormoni, poi interventi..)? E Perché?

 

Per le persone transessuali che decidono di mescolarsi pienamente con quelli del loro sesso di elezione, non ho nulla da dire, perché è una scelta comprensibile e plausibile. Penso che dire da dove si viene sia solo una scelta personale da condividere solo con chi si vuole. Il fatto di aver transizionato non obbliga moralmente a portare scritto in faccia "sono nato così e sono diventato colì".

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sono d'accordo sul diritto ad essere "velati".

 

sull'iter..penso che ognuno dovrebbe avere il diritto di fare solo i cambiamenti che vuole.

se un ftm volesse fare solo la mastectomia e non le altre cose...perchè vietarglielo

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Comunque, dalle vostre risposte pacate mi rendo conto che nel mondo trans c'è molta più tolleranza, per chi sceglie di non essere dichiarato, rispetto a quanto avviene nel mondo lgb. Ci sono senz'altro differenze evidenti.

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