"outizzare" una situazione indefinita.

[RebisRebus]

Ovviamente i coming out non dico più semplici ma più "lineari" da comprendere (magari non da accettare) sono quelli in cui una persona si dichiara "gay/lesbica".

Già il c.o. del bisessuale è abbastanza particolare (ho persino sentito di genitori che erano più diffidenti del figlio bisessuale perchè nutrivano un pregiudizio di promiscuità),

ma veniamo a me:

 

Io, per chi mi ha letto altrove, non so esattamente cosa sono, ovvero, so cosa provo, come mi percepisco, come vengo percepito, e cosa vorrei, ma non so se questa cosa ha un nome, e spesso uno ftm o trans-gender per semplificare.

Chiaramente come per gay e lesbiche, anche nel mio caso molti a cui non l'ho mai detto, o in epoche in cui non sapevo esattamente cosa ero, erano arrivati da soli alla conclusione...ovvero mi percepivano come ragazzo, ma (anche forse perchè mi piacciono/piacevano i ragazzi), non gli saltava in testa di vedere in me un trans (anche perchè si tratta di persone lontane dal mondo lbgt che neanche sanno dell'esistenza degli ftm, e amavano vedermi come un uomo nel corpo XX, e spesso arrivavano battute anche sul fatto di essere uomo gay (appunto perchè avevo uomini, non donne).

Molto spesso alcune persone confuse dai miei modi maschili mi davano anche della lesbica!

 

Per molte persone il c.o. non c'è stato, oppure non c'è stato un preciso momento netto...

 

tipo con la mia band...ancora adesso loro mi chiamavano con nomi da uomo per evidenziare e "canzonare" i miei modi maschili. Credo che a poco a poco da fb abbiano capito che davo peso a questa cosa che loro vivevano come un gioco, e a un certo punto ho detto loro che, si, era così...qualcuno di loro ha storto il naso, ma alla fine mi interessa più che mi trattino da ragazzo che la fantomatica A o O.

Chiaramente continuano con nomi maschili o a fare battute sul fatto che sono maschio...ma amen...per ora è un "equilibrio".

 

al lavoro...beh...non sono ciechi. Mi vedono e sanno anche degli eventi che ho organizzato, e sono pure venuti...ma se questo potrebbe spingere loro, profani, a considerarmi lesbica, vengono messi in difficoltà dal mio parlare chiaramente di uomini, e sanno dei miei ex gay...quindi penso che alcuni di loro mi considerino una specie di gay in corpo di donna, altri unA etero che aiuta le cause gay

 

in famiglia sanno, e non da poco tempo, da anni. non dico che accettino, ma visto che non faccio ormoni è facile anche negare la cosa.

certo quando hanno conosciuto le varie sfrante di miei ex hanno sgranato gli occhi, e a tratti vedono di buon occhio il mio "attivismo" a tratti no, ma che dire...si tira a campare.

Con mia madre ho fatto non uno, ma infiniti c.o., come se all'ennesimo suo far finta di niente glielo ribadivo...e ci sono stati momenti anche di grossa tensione.

 

Con il mio primo ragazzo, etero, l'ho sempre detto piu o meno seriamente, e lui lo accettava. Anche agli altri l'ho detto, sempre nella fase in cui eravamo amici.

 

Tutti gli amici di ambienti gay, attivisti e non sanno. Quando mi butto in un nuovo ambiente magari da internet lo sapevano da prima, e dal vivo fanno spesso domande imbarazzanti, ma io rispondo.

 

Gli amici etero sanno, non so se e fino a che punto accettano ma formalmente mi rispettano

 

Poi è rimasto qualcuno? beh cugini e zii non sanno....ma immagino che da fb qualcosa abbiano intuito.

A volte mi rode un po' che appare una persona del mio passato, 10 anni fa, e devo spiegare cosa sono...tipo a un mio amico di quando avevo 3 anni ora diventato ipercattolico, un po' l'ho sentita come una violenza.

 

Il problema della mia condizione non è tanto nn essere accettati, ma non essere presi sul serio. Come se dall'ormone in poi fai sul serio, prima no.

Devo dire che comunque ultimamente la situazione è molto migliorata, per fortuna