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Addio, Edoardo Sanguineti


orodeglistupidi

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Sarei tentato di dire che non esistono cattivi maestri, ma solo cattivi scolari.

 

8.

 

ritorna mia luna in alternative di pienezza e di esiguità

 

mia luna al bivio e lingua di luna

 

cronometro sepolto e Sinus Roris e salmodia litania ombra

 

ferro di cavallo e margherita e mammella malata e nausea

 

(vedo i miei pesci morire sopra gli scogli delle tue ciglia)

 

e disavventura e ostacolo passo doppio epidemia chorus e mese di aprile

 

apposizione ventilata risucchio di inibizione e cosa e strumento

 

mostra di tutto o anche insetto o accostamento di giallo e di nero

 

dunque foglia in campo

 

tu pipistrello in pesce luna tu macchia in aumento lunae

 

(dunque in campo giallo e nero) pennello del sogno talvolta luogo comune

 

vor der Mondbrücke vor den Mondbrüchen

 

in un orizzonte isterico di paglia maiale impagliato con ali di farfalla

 

crittografia maschera polvere da sparo fegato indemoniato nulla

 

(aprile 1951)

 

edoardo-sanguineti.jpg

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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cultura/E-morto-il-poeta-Edoardo-Sanguineti-Si-indaga-per-omicidio-colposo-VIDEO_410211741.html

 

 

Postilla

 

All'inizio di questo video Sanguineti parla in modo piuttosto scontato di Pasolini.

Dire che il miglior Pasolini è il primo Pasolini in bianco e nero è molto rivelativo

(e molto implicito). Dire che Pasolini è nostalgico verso un mondo primitivo, populista,

che ha idolatria per un mondo arcaico e sottoproletario (tutto vero),

significa ignorare l'omosessualità di Pasolini come motore della sua poesia, del suo cinema

e del suo cercare il popolo, la borgata, la periferia, significa non integrarla al giudizio critico.

 

D'altro canto, come Pasolini aveva un immaginario profondamente omosessuale,

Sanguineti ce l'aveva altrettanto profondamente eterosessuale:  

 

La ballata delle donne

 

Quando ci penso, che il tempo è passato,

le vecchie madri che ci hanno portato,

poi le ragazze, che furono amore,

e poi le mogli e le figlie e le nuore,

femmina penso, se penso una gioia:

pensarci il maschio, ci penso la noia.

 

Quando ci penso, che il tempo è venuto,

la partigiana che qui ha combattuto,

quella colpita, ferita una volta,

e quella morta, che abbiamo sepolta,

femmina penso, se penso la pace:

pensarci il maschio, pensare non piace.

 

Quando ci penso, che il tempo ritorna,

che arriva il giorno che il giorno raggiorna,

penso che è culla una pancia di donna,

e casa è pancia che tiene una gonna,

e pancia è cassa, che viene al finire,

che arriva il giorno che si va a dormire.

 

Perché la donna non è cielo, è terra

carne di terra che non vuole guerra:

è questa terra, che io fui seminato,

vita ho vissuto che dentro ho piantato,

qui cerco il caldo che il cuore ci sente,

la lunga notte che divento niente.

 

Femmina penso, se penso l'umano

la mia compagna, ti prendo per mano.

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