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gianduiotto

- guardate che nel passato si era molto più spregiudicati di quanto non si sia oggi e di quanto voi non crediate.

La differenza di età non era un "problema", di per sé: era un aspetto delle tante differenze che ci possono essere

tra le persone. Se c'è amore, se c'è attrazione sessuale, se ci sono affinità, se c'è un buon «incastro», qual è

il problema? Arrivare a presuppore che una differenza di età addirittura di 10 anni possa compromettere la crescita,

cioè la comunicazione, è già impostare in modo esagerato il problema, e anche in modo alquanto astratto, e forse essere un po' vittima di una sorta di mito della coetaneità.

 

 

Non credo vi sia bisogno di sottolineare che in ambito gay in passato le differenze di appartenenza

sociale contavano molto poco, a fronte di un legame di una coppia, già di per sè contro ogni regola,

solo in quanto gay. Questa è un'altra differenza intergenerazionale che potrebbe essere raccontata.

 

Per come la vedo io, probabilmente la generazione dei ventenni di oggi è cresciuta in un ambiente sociale diverso da chi aveva vent’anni un tempo.

Mi spiego. Oggi in molti paesi d’Europa l’integrazione e la normalizzazione nella società degli omosessuali sia come individui che come coppie è un fatto sempre più compiuto. Nonostante l’arretratezza legislativa, anche la società italiana (fatti i doverosi distinguo fra grandi città e piccoli centri) è mediamente più aperta (o almeno lo spero).

Oggi quindi una coppia gay non si vede più sola contro il mondo, non sente di compiere  più un atto rivoluzionario ed eroico, in forza del quale tante differenze passano in secondo piano. Stare assieme, frequentarsi, lasciarsi, anche mettersi le corna allegramente, viene visto  e vissuto ( e dico menomale) sempre più come una cosa normale. A questo punto anche gli eventuali problemi dovuti a differenza d’età in una coppia composta da un ventenne e un trentenne diventano non più secondari .

Tanti interventi di questa discussione, riguardanti la maturità delle persone, i vissuti individuali, le insicurezze nella fase iniziale del rapporto, mi paiono simili a discorsi che si potrebbero fare anche fra etero di 20-30 anni.

Forse sono troppo positivo, ma vedo in questo un ulteriore passo verso la completa integrazione dell’omosessualità.

Insomma c’è chi, avendo ora del sale nei capelli ha iniziato una rivoluzione, e chi, più giovane, gode più o meno inconsapevole i frutti di quella rivoluzione .

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Casper diciamo pure che accade abbastanza spesso,sono comunque relazioni difficili.

come si dice spesso.. "è un problema se tu vuoi che sia un problema"

personalmente la mia relazione non è difficile. caso raro? non credo.

 

Ne ho viste di coppie lasciarsi cosi.

Sicuramente sarai un uomo di mondo, ma ho visto più coppie di coetanei lasciarsi, che coppie intergenerazionali

 

Tutto dipende molto da persona a persona,sopratutto dalla maturità.

Non solo. Se ti fai problemi e pensieri già dall'inizio della relazione, puoi essere maturo quanto vuoi, cmq la storia con questa persona va a puttane.

 

Quoto quanto detto da mayonese:

personalmente l'idea di potermi privare di una possibile relazione con una persona molto più grande o molto più piccola di me mi farebbe sentire limitato
Mother Fucker

Ziguli,non sarò un uomo di mondo,ma conosco molta gente ed ho assistito alla fine di relazioni del genere,

perché da una parte e/o dall'altra parte c'erano esigenze diverse,dovute sopratutto all'età,che non potevano combaciare

e hanno preferito lasciarsi.

L'età in questi casi ha inciso?Si,in alcuni casi incide,perché negarlo?

Come non si nega che ci sono relazioni intergenerazionali stabili e nemmeno rare,

come la tua ad esempio o quella dei miei genitori citata all'inizio del topic.

 

Lo ripeto tutto dipende da persona a persona. :bah:

Ziguli,non sarò un uomo di mondo,ma conosco molta gente ed ho assistito alla fine di relazioni del genere,

scherzavo eh, non vorrei che ti sia offeso :bah:

 

L'età in questi casi ha inciso?Si,in alcuni casi incide,perché negarlo?

Come non si nega che ci sono relazioni intergenerazionali stabili e nemmeno rare,

qui ti posso quotare.

 

Su questo non sono proprio d'accordo, perdonami, ma mi sembra una banalità; la maturità di una persona non è questione di età, ma molto più spesso è dovuta all'esperienza, condizioni e situazioni di vita. Sono queste a farci crescere.

 

proprio perchè la maturità non dipende dall'età perchè farsi tanti problemi?

 

e quoto Zigulì quando dice che se uno si fa già mille paranoie all'inizio della storia quest'ultima è già al capolinea....

 

Personalmente, nella situazione in cui mi trovo...30 anni e solo esperienze etero alle spalle....sia giovane o maturo avrebbe comunque da insegnarmi qualcosa :bah:

WistonSmith

Semplicemente perché il mio è un modo, condivisibile o meno, di vedere le cose. L'idea in se mi inibisce.

Certo, l'esperienza è ciò che fa di una persona ciò che è.

Ma un minimo di cambiamento la vita lo impone -a meno che non si vive sotto una campana di vetro, e sommersi dalla bambagia-.

Alludi ad esperienze sentimentali, sessuali, io no, intendo qualsiasi tipo di esperienze di vita.

 

e quoto Zigulì quando dice che se uno si fa già mille paranoie all'inizio della storia quest'ultima è già al capolinea....

 

Non me ne faccio, non mi è mai capitato, e non penso mi farei paranoie, non sono il tipo, solo, noto, mi viene istintivo cercare qualcosa di più vicino e simile a me.

 

Personalmente, nella situazione in cui mi trovo...30 anni e solo esperienze etero alle spalle....sia giovane o maturo avrebbe comunque da insegnarmi qualcosa

 

Eh. E' proprio questo che voglio evitare; non voglio essere maestro, né allievo di nessuno.

la vita è cambiamento quotidiano e continuo

non volevo assolutamente contestare le idee di nessuno, il tuo punto di vista è SACROSANTO e deve rimanere tale.

Non mi riferivo alle esperienze sessuali e sentimentali ma a tutte le esperienze che uno porta con sè e che condivide e scambia quando incontra qualcuno lungo il proprio cammino.

Per quanto riguarda la questione allievo/maestro io la inserisco nello scambio/condivisione di un bagaglio...ma sono due modi differenti di vedere una stessa cosa...è il bello di essere diversi e unici :bah:

WistonSmith

Asserivo all'esperienze sessuali, sentimentali e alla questione allievo/maestro riguardo a questa tua frase:

 

Personalmente, nella situazione in cui mi trovo...30 anni e solo esperienze etero alle spalle....sia giovane o maturo avrebbe comunque da insegnarmi qualcosa

 

Comunque, sono abbastanza free moralmente, e spesso mi ritrovo in situazioni dove o mi contraddico, o rivaluto le mie idee, quindi... mai dire mai.  :bah:

Certo è, che nel mio modo di rapportarmi, con gente più grande di me, riscontro una sorta di precauzione preventiva da parte mia.

Io - in genere - registro

un'evidente mancanza di erezione.

:bah:

 

In generale, suppongo che quando una storia ha una crisi

si cerchino delle "spiegazioni oggettive".

La differenza di età, la distanza, l'incompatibilità caratteriale,

le diversità culturali, la compatibibilità sessuale, eccetera...

 

Mentre quando la storia funziona, si è disposti a giurare

che - quando ci sia l'Amore - tutte le differenze si superano.

@Wiston: understoo! Forse ho sbaglaito ad usare il termine "insegnare"...perchè per carattere nemmeno io sono allievo o maestro...avrei dovuto usare "scambio"...quando due persone si incontrano inevitabilmente avviene uno scambio...nel mio caso penso che sia un ragazzo di 20 che un uomo di 40 possano "darmi" qualcosa...resta fermo che alla base debba esserci qualcosa in più della semplice attrazione sessuale!

Mi è già capitato in passato di scriverlo, e l'evoluzione di questo topic mi stimola a farlo di nuovo: molti di voi stanno cercando di piantare "paletti" a destra e sinistra nel vano tentativo di inquadrare tutte le possibili casistiche sul tema di cui stiamo discutendo... operazione a mio avviso inutile e senza possibilità di riuscita perché ognuno di noi ha un trascorso unico, che ci porta ad affrontare situazioni identiche in modi diversi.

Non sarebbe più semplice ammettere che, è vero, POSSONO esservi relazioni con rilevanti differenze di età che funzionano alla perfezione e rendono felici i due partner, come allo stesso modo esse POSSONO naufragare. E che la stessa cosa può accadere fra due coetanei che più coetanei non si può?

Idem come sopra per l'aspetto "maturità"... ci sono 50enni Peter Pan e 20enni cresciuti (quasi) anzitempo per le sberle che la vita gli ha rifilato costringendoli a volte ad affrontare difficoltà che i loro coetanei nemmeno conoscono.

Cambio un po' point of view: la parte più interessante di quanto scritto finora, credo stia nelle motivazioni dell'eventuale "disagio" a portare avanti una relazione intergenerazionale ossia di quali aspetti sono visti da una parte e dall'altra come ostativi alla serena crescita della relazione.

Al riguardo, i motivi sono quelli che ho scritto nel mio precedente intervento.

io 28 lui 41 e stiamo assieme da 7 anni...

Ci sono 13 anni di differenza e la cosa non mi preoccupa per niente...

 

Certo, se stai con una persona più grande di te corri il rischio che a lui non vada molto a genio di andare in discoteca o di far tardi, come a te potrebbe dar fastidio andare a teatro o ad una cena di lavoro con colleghi più grandi anche di lui che parlano di lavoro tutto il tempo e tu passi tutto il tempo a riordinare le idee (d'altra parte devi anche trovare il tempo per riordinare le idee una volta tanto ^_^ )...

 

E' una questione di compromessi anche tra coetanei credo perchè magari a te potrebbe piacere il calcio e a lui la danza...

 

Se c'è amore credo che i problemi siano pochi davvero...

 

Dimenticavo! Se lo porti a casa per il pranzo di Natale i tuoi potrebbero romperti un po le palle... Giusto un po direi, ma se lo ami veramente, te ne sbatti di quello che pensa la gente!  :look:

iscritto da poco, e vorrei dire la mia su questo argomento, anche per esperienza personale.

la mia ultima relazione la più importante della mia vita, fino ad ora.

 

adesso ho 22anni.

quando mi sono fidanzato con questo ragazzo io ne avevo 20 lui 34 ben 14anni di differenza e un bel salto generazionale, io lavoravo lavoro un pò insicuro ma stabile, lui gia affermato nel suo campo, un ragazzo che si è fatto le spalle, che ha un sito tutto suo e lavora su altri campi come persona molto importante....

nella nostra storia non ci sono mai stati tanti problemi, lui ogni tanto era un pò tutibbante per l'età ma davo sempre dimostrazione di quello che sono. che sono molto più maturo di tutti i ragazzi della mia età.

ho dato prova di grande amore, e per due anni le cose sono andate benissimo, forse troppo bene, mi sembrava di essere in una favola. mi sentivo in un sogno, lui ha fatta tanto per me ed io lo stesso, finchè un giorno lui è cambiato, comincia ad nventare scuse per stare da solo, telefonate al tel e messaggi sul cell, e lui si allontanava. come che prima non faceva. alla fine lui ha deciso di finere tutto questo sensa darmi un motivo valido sensa darmi una spiegazione, abbiamo fatto tanto per passare l'ulimo dell'anno insieme e dopo due gg lui mi dice che in lui era cambiato qualcos. non capisco molto, ma capisco che alcune cose, che  lui è un tipo instabile per certi versi, e che quando si ama l'età non conta. tu ami quella persona  per quello che è. lo ami perchè ti fa stare bene, perchè poi comincia a costruire un qualcosa di importante, una casa che è un passo fondamentale, solo che poi a deciso di finirla con un'altro....

vabbè la vita....

adesso mi trovo a torino per colpa sua, perchè sono dovuto fuggire da quella palermo che mi soffocava, che mi uccideva, non potevo andare più da nessuna parte, troppi amici in comune, troppa era la sua presenza.....

scusate se sono andato off topic ma ho scritto alcune cose della mia storia.... non è tutto però non mi sembra l'argomento,

 

alla fine dico che l'età non conta conta l'amore e basta, costruire e avere fiducia e dimostrare che ci sia sempre il rispetto e dimostrare l'amore

Posto che le cosiddette esperienze [in un certo senso del termine] non siano qualcosa di creato, ma, in tutta evidenza, di vissuto, possiamo concludere che siamo capaci di esperire in quanto ospiti dell'esperienza stessa, ovvero in quanto temporanei con-divisori di un territorio comune. Privi di uno spazio ospitante, ogni cosa da dirsi, svanisce.

 

Cosa significa? Due persone in età molto diversa tra loro si trovano necessariamente in una condizione di dislivello l'uno rispetto all'altro. La persona maggiore in età, per il semplice fatto di essere tale, avrà un bagaglio esperienziale più ampio rispetto alla minore; quali che siano le esperienze fatte. Di contro, la persona più giovane difetta di un vissuto pari o vicino a quello dell'amante: cosa avrebbero da dirsi? Cosa troverebbe un uomo di quarant'anni in un ragazzo di venti? Qualche cosa di molto diverso da una visione di futuro insieme, una infatuazione forse, od altro di psicologico. Non un compagno di vita.

 

Io stesso diffiderei già dell'improvviso amore di un trentenne. Perché ci troveremmo in ambiti di esperienza sensibilmente diversi, ristrette aree di incontro per un dialogo aperto e completo. Un ragazzo della mia età sarebbe differente: idee, aspettative, affanni e interessi tenderebbero forse a coincidere. La lotta all'affermazione, la comune scoperta della velleità dei nostri sogni: tutte tappe su cui arrivare insieme, io credo. Essere ospiti insieme, nello stesso momento di questa o quella esperienza è fondamentale. Uno sbalzo temporale troppo grande, ed il dialogo si esaurirebbe.

 

Almeno, alla mia età la vedo così.

E' vero e non è vero...nel senso che se non si viaggia alla stessa

velocità, ma è una espressione riduttiva il "tenere il passo"  ( ciò che

ci forma di fatto ci cambia e senza colpa di nessuno ci si scopre diversi )

spesso le esperienze fra coetanei molto giovani possono allontanare.

Posto che le cosiddette esperienze [in un certo senso del termine] non siano qualcosa di creato, ma, in tutta evidenza, di vissuto, possiamo concludere che siamo capaci di esperire in quanto ospiti dell'esperienza stessa, ovvero in quanto temporanei con-divisori di un territorio comune. Privi di uno spazio ospitante, ogni cosa da dirsi, svanisce.

 

Cosa significa? Due persone in età molto diversa tra loro si trovano necessariamente in una condizione di dislivello l'uno rispetto all'altro. La persona maggiore in età, per il semplice fatto di essere tale, avrà un bagaglio esperienziale più ampio rispetto alla minore; quali che siano le esperienze fatte. Di contro, la persona più giovane difetta di un vissuto pari o vicino a quello dell'amante: cosa avrebbero da dirsi? Cosa troverebbe un uomo di quarant'anni in un ragazzo di venti? Qualche cosa di molto diverso da una visione di futuro insieme, una infatuazione forse, od altro di psicologico. Non un compagno di vita.

 

Io stesso diffiderei già dell'improvviso amore di un trentenne. Perché ci troveremmo in ambiti di esperienza sensibilmente diversi, ristrette aree di incontro per un dialogo aperto e completo. Un ragazzo della mia età sarebbe differente: idee, aspettative, affanni e interessi tenderebbero forse a coincidere. La lotta all'affermazione, la comune scoperta della velleità dei nostri sogni: tutte tappe su cui arrivare insieme, io credo. Essere ospiti insieme, nello stesso momento di questa o quella esperienza è fondamentale. Uno sbalzo temporale troppo grande, ed il dialogo si esaurirebbe.

 

Almeno, alla mia età la vedo così.

Meno male che alla fine hai detto: io la vedo così. Perché altrimenti sembrava che quello che hai detto fosse legge assoluta.

Le cose che hai detto sono state ampiamente discusse (forse non hai letto tutti i post).

 

Cmq vieni a vedere la mia relazione sentimentale, ci passiamo 15 anni e va tutto bene.

Sicuramente quello che hai detto può capitare, ma può anche non capitare.

Certamente nella coppia quello più giovane deve essere abbastanza maturo e quello più vecchio non deve essere un pensionato cronico altrimenti sai che noia per entrambi.

Certamente bisognerebbe avere anche degli hobby o argomentazioni dove entrambi possano confrontarsi, ma questo dovrebbe esserlo per ogni coppia.

 

Pur passandoci 15anni, proviamo le stesse emozioni, siamo affiatati, abbiamo gli stessi obbiettivi e vogliamo essere l'uno IL COMPAGNO DI VITA dell'altro.

Meno male che alla fine hai detto: io la vedo così. Perché altrimenti sembrava che quello che hai detto fosse legge assoluta.

 

Sono un popperiano, difficilmente potrei sostenere leggi assolute.

 

Le cose che hai detto sono state ampiamente discusse (forse non hai letto tutti i post).

 

Quindi, dacché qualcosa è stato detto, dovrei tacere?

 

Sicuramente quello che hai detto può capitare, ma può anche non capitare.

Certamente nella coppia quello più giovane deve essere abbastanza maturo e quello più vecchio non deve essere un pensionato cronico altrimenti sai che noia per entrambi.

Certamente bisognerebbe avere anche degli hobby o argomentazioni dove entrambi possano confrontarsi, ma questo dovrebbe esserlo per ogni coppia.

 

Io sono convinto che, alla lunga, le diverse esigenze d'esperienza siano divergenti; chi ha qualcosa da esperire, e chi l'ha già esperito da molto tempo. Chi cerca circostanze di un certo tipo, e chi invece, per maturità o giovinezza, non v'è interessato. Affinità caratteriali, speculative et similia potrebbero essere dei buoni leganti, ma non credo possano essere gli unici. Per come vedo io l'amore, per come costruirei io una relazione, mi occorrerebbero aree dell'umano esperire molto più vaste ad ospitare il nostro dialogo: tutto entra in gioco. Per potere comprendersi davvero in ogni circostanza, bisogna trovarsi sullo stesso asse temporale, o non vedo sbocchi possibili.

 

Ma queste sono mie teorie. Lo ribadisco, non v'è necessità che siano vere. Né lo pretendo.

 

Pur passandoci 15anni, proviamo le stesse emozioni, siamo affiatati, abbiamo gli stessi obbiettivi e vogliamo essere l'uno IL COMPAGNO DI VITA dell'altro.

 

Di questo non posso che essere lieto.

Sono un popperiano, difficilmente potrei sostenere leggi assolute.

facevo ironia, ma il senso era quello

 

Quindi, dacché qualcosa è stato detto, dovrei tacere?

nessuno ha detto questo

 

Io sono convinto che, alla lunga, le diverse esigenze d'esperienza siano divergenti; chi ha qualcosa da esperire, e chi l'ha già esperito da molto tempo. Chi cerca circostanze di un certo tipo, e chi invece, per maturità o giovinezza, non v'è interessato. Affinità caratteriali, speculative et similia potrebbero essere dei buoni leganti, ma non credo possano essere gli unici. Per come vedo io l'amore, per come costruirei io una relazione, mi occorrerebbero aree dell'umano esperire molto più vaste ad ospitare il nostro dialogo: tutto entra in gioco.

Io sono convinto che l'amore intergenerazionale è possibile, ma è soggettivo. C'è chi può e chi non può vivere un amore del genere.

 

Per potere comprendersi davvero in ogni circostanza, bisogna trovarsi sullo stesso asse temporale, o non vedo sbocchi possibili.

 

In bocca al lupo allora, anche trovando un coetaneo nato nello stesso tuo giorno poterebbe capitare di non comprendersi davvero in ogni circostanza...

facevo ironia, ma il senso era quello

 

Un senso che ho smentito con altrettanta ironia.

C'è qualcosa di male nel voler ragionare evitando soggettivismi ed esperienze personali? Io non lo credo.

Per quanto una convinzione sia mia, è sempre alla forma che mi rivolgo, perché lì v'è validità.

Pur sempre pronto, popperianamente, ad essere contraddetto.

 

nessuno ha detto questo

 

Dunque

Le cose che hai detto sono state ampiamente discusse (forse non hai letto tutti i post).

 

Cosa significa? Lo chiedo senza provocatorietà.

 

Io sono convinto che l'amore intergenerazionale è possibile, ma è soggettivo. C'è chi può e chi non può vivere un amore del genere.

 

Ognuno dirige se stesso secondo le proprie inferenze.

Per le cose umane, poi, il tempo è sempre buon giudice.

 

In bocca al lupo allora, anche trovando un coetaneo nato nello stesso tuo giorno poterebbe capitare di non comprendersi davvero in ogni circostanza...

 

E chi potrebbe dire sia falso? A dire il vero dubito persino possa esistere una intesa così come io la immagino.

La mia nozione di amore, tuttavia, mi spinge quanto meno alla mimesi di quanto sopra.

Per quanto una convinzione sia mia, è sempre alla forma che mi rivolgo, perché lì v'è validità.

Lo so, questo è quello che facevo anche io. Per me era sotto inteso che, quello che scrivevo, era solo il mio pensiero e non verità assoluta. Solamente che, a suo tempo, venni ripreso dai moderatori e non solo poiché anche io scrivevo come te.

Da allora, molto più spesso scrivo: secondo me...  :rotfl:

 

Le cose che hai detto sono state ampiamente discusse (forse non hai letto tutti i post)

Cosa significa? Lo chiedo senza provocatorietà.

Mi sarò espresso male, intendevo dire che alcune cose che hai affermato erano state discusse in precedenza e quindi immaginavo ti riferissi a quelle, non mi ero accorto che era la tua prima risposta nel topic.

 

Ognuno dirige se stesso secondo le proprie inferenze.

Per le cose umane, poi, il tempo è sempre buon giudice.

A ragion veduta che esistono già coppie intergenerazionali fidanzate da tanti anni e che reggono nella loro relazione, mi hanno fatto pensare e mi fanno credere in quello che ho espresso prima.

 

E chi potrebbe dire sia falso? A dire il vero dubito persino possa esistere una intesa così come io la immagino.

Mai dire mai!

Come può esistere una relazione duratura in un amore intergenerazionale, lo stesso può esistere un'intesa come la sogni tu, altrimenti credo che sarai (ma parlo in generale) costretto ad accontentarti in amore.. il che è molto triste a mio avviso

Lo so, questo è quello che facevo anche io. Per me era sotto inteso che, quello che scrivevo, era solo il mio pensiero e non verità assoluta. Solamente che, a suo tempo, venni ripreso dai moderatori e non solo poiché anche io scrivevo come te.

Da allora, molto più spesso scrivo: secondo me...  :rotfl:

 

Ah, beh. Che si specifichi o no, dietro le parole sta l'analisi; una proposizione va sempre studiata.

Qualcuno è convinto che scrivere 'secondo me' dispensi dalla fatica: non è amor di verità, ma pigrizia.

(Intendo nei lettori).

 

A ragion veduta che esistono già coppie intergenerazionali fidanzate da tanti anni e che reggono nella loro relazione, mi hanno fatto pensare e mi fanno credere in quello che ho espresso prima.

 

Diffido ugualmente; alcuni paradigmi sono tali in quanto non studiati a fondo.

Una volta indagato, si scoprono delle corrispondenze mancate alle nostre definizioni.

 

Mai dire mai!

Come può esistere una relazione duratura in un amore intergenerazionale, lo stesso può esistere un'intesa come la sogni tu, altrimenti credo che sarai (ma parlo in generale) costretto ad accontentarti in amore.. il che è molto triste a mio avviso

 

Tendo a non accontentarmi: non ho alcuna fretta. :)

Diffido ugualmente; alcuni paradigmi sono tali in quanto non studiati a fondo.

Una volta indagato, si scoprono delle corrispondenze mancate alle nostre definizioni.

Intanto le coppie che ho visto sono ancora in piedi, non si può negare che esistano anche e soprattutto quelle che non reggono, ma non parlo solo di quelle intergenerazionali.

Ovvio che i particolari in una coppia non si sanno, ma alla fine ogni relazione ha una storia a se a prescindere dall'età, dal sesso, dalla razza o da qualsiasi altro fattore.

Il difetto della impostazione di D. è di essere molto astratta.

 

Si fonda più su una idea di relazione-comunicazione mitica o

mitizzata ( e quindi - secondo lui - assoluta, pur con tutti i

correttivi del "secondo lui" ) che sull'esperienza o su esperienze

di relazioni ( proprie o raccontate ; con coetanei o con non coetanei

felici o infelici... )

 

Questo modo di ragionare è un modo di ragionare che a qualunque

argomento si applichi, rischia di frapporre distanze con l'interlocutore

è un discorso che rischia di riflettere un atteggiamento anti-relazione

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