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I centri italiani per migranti in Albania


Gastida

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Secondo informazioni citate dall’ANSA, la nave della Marina militare italiana Libra starebbe trasportando in Albania il primo gruppo di persone migranti che saranno trattenute nei discussi centri per richiedenti asilo voluti dall’Italia. Le strutture principali sono tre. La prima è un hotspot, ossia un centro per lo sbarco e l’identificazione dei migranti. Si trova a Shengjin, una città di mare circa un’ora di macchina a nord della capitale Tirana. L'altra invece è a Gjader, una frazione del comune di Lezhë nell’entroterra rurale del paese, dove sono stati costruiti un centro di prima accoglienza per i migranti che chiederanno asilo, da 880 posti, e un Centro di permanenza e rimpatrio (CPR) da 144 posti. C’è anche un carcere, organizzato per ospitare un massimo di 20 detenuti, nel caso in cui qualche migrante dovesse essere messo in custodia cautelare mentre è trattenuto nei centri.

Tutte le strutture sono state costruite e saranno gestite dalle autorità italiane: l’Albania non ha sostenuto alcun costo per il progetto. Sono state realizzate nuove reti idriche, elettriche e fognarie, muri di cinta e un impianto di videosorveglianza lungo tutto il perimetro dell’area. È stata portata la connessione internet. Sono state rifatte strade e gli edifici sono stati rifatti quasi completamente per convertirli all’accoglienza di persone migranti. Il governo italiano ha stanziato 65 milioni di euro per la costruzione delle strutture, ma dal 2025 in poi i costi di gestione dovrebbero aggirarsi intorno ai 120 milioni di euro all’anno.

Il protocollo operativo prevede che i migranti soccorsi nel Mediterraneo in acque internazionali dalle autorità italiane – quindi dalla Guardia Costiera, dalla Guardia di Finanza o dalla Marina Militare, ma non dalle ong – siano portati su una nave della Marina Militare italiana di fronte a Lampedusa. Le donne, i bambini, le famiglie e le persone con evidenti fragilità saranno portate a Lampedusa e immesse nel circuito di accoglienza italiano. Gli uomini adulti, invece, dovrebbero essere portati in Albania senza passare dall’Italia. Le operazioni saranno controllate dal personale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). In Albania arriveranno inoltre solo persone provenienti da paesi considerati “sicuri”, ossia dove il governo italiano ritiene che l’ordinamento democratico e i diritti della popolazione siano rispettati. Negli anni però questa definizione è stata attribuita in modo arbitrario anche a paesi dove le violazioni sono note e sistematiche. Le persone che arrivano da paesi non sicuri, anche gli uomini adulti, rientrano invece nel circuito dell’accoglienza.

Neocolonialismo italiano in territorio albanese o necessaria procedura di controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo? Cosa ne pensate?

 

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Che se dopo aver esaminato la richiesta questi vengono rimandati in Italia dopo un mesetto é inutile, anche perché le procedure per i rimpatri sono intasate burocraticamente e quindi é verosimile che come Già avviene verranno lasciati liberi per chissà quanto sul territorio italiano,ma con un costo aumentato a dismisura rispetto a prima.

Se poi si calcola l'esclusione di tutte le categorie e dei paesi non sicuri(molto ampia) peggio me sento. Non cambierà nulla.

Edited by lr02
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mah...i commenti che sto sentendo sul forum di melius  variano dall'affondiamoli a casa loro a oh poverini. Personalmente non sono ancora in grado di prendere posizione. 

Personalmente non sarei poi così contrario se il risultato è ridurre l'immigrazione selvaggia

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Eccellente notizia.

In questo modo il carico dell'immigrazione clandestina sull'Italia si alleggerirà e potrebbe crearsi un effetto deterrente e una diminuzione delle partenze, visto che i migranti non avrebbero la garanzia di entrare in Italia e nell'UE. 

Ricordiamo peraltro che il trasferimento in Albania si applica solo agli uomini adulti che provengono da paesi considerati sicuri come il Bangladesh. Si tratta di casi che quasi certamente si concludono con un diniego della richiesta d'asilo. 

Il problema però è che rimpatriare è complicato e costoso e gli immigrati a cui non è stato concesso l'asilo finiscono il più delle volte per restare clandestinamente sul territorio, con tutti i rischi che ciò comporta. Probabilmente in questi centri in Albania, essendo più localizzati e isolati geograficamente e non trovandosi all'interno dell'area Schengen, sarà possibile accordare forme di controllo e tracciamento maggiori. 

Le critiche sui costi mi sembrano tendenziose. Al netto dei costi di costruzione dei centri che non superano neanche i 100 milioni di euro, i costi di gestione non saranno dissimili rispetto a quelli che sarebbero spesi per il trattamento dei richiedenti asilo in Italia. Semplicemente invece di spendere direttamente in Italia lo si fa in Albania. 

L'accordo con l'Albania tra l'altro è stato lodato da molti leader e paesi europei, compresi la presidente della commissione europea von der Leyen, il primo ministro inglese Starmer della sinistra laburista, e il ministro per l'immigrazione danese Kaare Dybvad della sinistra socialdemocratica.

Edited by Uncanny
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30 minutes ago, Uncanny said:

Eccellente notizia.

In questo modo il carico dell'immigrazione clandestina sull'Italia si alleggerirà e potrebbe crearsi un effetto deterrente e una diminuzione delle partenze, visto che i migranti non avrebbero la garanzia di entrare in Italia e nell'UE. 

.

Ahahahahahah.

Ne riparliamo fra qualche mese.

33 minutes ago, Uncanny said:

 

Il problema però è che rimpatriare è complicato e costoso e gli immigrati a cui non è stato concesso l'asilo finiscono il più delle volte per restare clandestinamente sul territorio, con tutti i rischi che ciò comporta. 

  .

Sul territorio italiano 

34 minutes ago, Uncanny said:

nell'UE. 

Ricordiamo peraltro che il trasferimento in Albania si applica solo agli uomini adulti che provengono da paesi considerati sicuri come il Bangladesh. Si tratta di casi che quasi certamente si concludono con un diniego della richiesta d'asilo. 

.

Questi flussi di paesi sicuri dati alla mano sono quanti,ogni anno?

https://www.openpolis.it/tutti-i-costi-e-i-dubbi-dellaccoglienza-dei-migranti-in-albania/

E riguardo le spese aggiuntive...

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1 hour ago, lr02 said:

Questi flussi di paesi sicuri dati alla mano sono quanti,ogni anno?

Nel 2023 i primi per nazionalità dichiarata al momento dello sbarco erano nell'ordine guineani, tunisini, ivoriani, bangladesi e egiziani. 

Tunisia, Costa d'Avorio, Bangladesh e Egitto rientrano fra i paesi sicuri. Solo la Guinea fa eccezione. 

Nel 2024 i primi sono nell'ordine bangladesi, siriani, tunisini, egiziani e guineani. 

Bangladesh, Tunisia e Egitto rientrano nei paesi sicuri. 

I dati e numeri si trovano sul sito del ministero dell'interno: http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/it/documentazione/statistica/cruscotto-statistico-giornaliero

Edited by Uncanny
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8 minutes ago, Uncanny said:

Nel 2023 i primi per nazionalità dichiarata al momento dello sbarco erano nell'ordine guineani, tunisini, ivoriani, bangladesi e egiziani. 

Tunisia, Costa d'Avorio, Bangladesh e Egitto rientrano fra i paesi sicuri. Solo la Guinea fa eccezione. 

Nel 2024 i primi sono nell'ordine bangladesi, siriani, tunisini, egiziani e guineani. 

Bangladesh, Tunisia e Egitto rientrano nei paesi sicuri. 

I dati e numeri si trovano sul sito del ministero dell'interno: http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/it/documentazione/statistica/cruscotto-statistico-giornaliero

https://eurofocus.adnkronos.com/politics/sentenza-corte-ue-rischio-accordo-italia-albania-migranti/

Non é così semplice, difatti...

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Vedremo come va a finire

In ogni caso dal 2026 sarà esplicitamente possibile designare dei paesi come parzialmente sicuri in base alle disposizioni del patto UE sulla migrazione e l'asilo che entrerà in vigore, quindi al massimo per certe nazionalità il trasferimento in Albania sarà solo ritardato

La sentenza della corte UE è in ogni caso demenziale e mette sullo stesso piano di pericolo un omosessuale e un omofobo solo perché provenienti dallo stesso paese, perché in base a quanto sostiene se un paese non è sicuro per alcuni allora non lo è per tutti

Oserei dire che si tratta fin di una sentenza intrisa di omofobia, che non riconosce la specificità della discriminazione e repressione che gli omosessuali subiscono in molti paesi

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Questo non cancella il problema dell' evidente impossibilità di mantenere quella gente stabilmente nei centri una volta esaminata la richiesta, vigendo lì le normative italiane.

Verranno rimandate in Italia comunque sia l'esito e anche nei casi di espulsione, si applicherebbe per questioni burocratiche e economiche ad una minoranza degli internati, come già avviene sul territorio italiano,in tempi oltretutto tutt' altro che brevi.

 

Vediamo.

Edited by lr02
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4 minutes ago, Uncanny said:

nell'ordine guineani, tunisini, ivoriani, bangladesi e egiziani. 

Tunisia, Costa d'Avorio, Bangladesh e Egitto

sembrano i protagonisti degli aneddoti sessuali di alcuni utenti, un caso? conflitto di interessi?

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Il punto cruciale sarà la capacità dell'Italia di rimpatriare i non aventi diritto all'asilo direttamente dall'Albania

La logica dell'accordo si basa interamente su questo, cioè nel creare un effetto deterrente rispetto alle partenze e nell'evitare la permanenza clandestina sul territorio italiano di immigrati a cui è stato rifiutato l'asilo

Senza questo l'accordo non ha senso 

Il primo ministro albanese un anno fa ha dichiarato: "Chi non ha diritto viene rimpatriato. Ma se l'Italia non riesce a fare i rimpatri dovrà riprenderseli"

Chi non ha diritto sarà trattenuto nei centri in Albania fino a 18 mesi, che comunque non è poco

Stiamo a vedere

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14 hours ago, Uncanny said:

Semplicemente invece di spendere direttamente in Italia lo si fa in Albania. 

Ammettiamo che non ci siano costi maggiori o che non siano rilevanti.  Ma tutta la macchinosità della faccenda ha qualche utilità rilevante a parte la propaganda di parte sul freno all'immigrazione clandestina? 

12 hours ago, Uncanny said:

Il punto cruciale sarà la capacità dell'Italia di rimpatriare i non aventi diritto all'asilo direttamente dall'Albania

Appunto. Se il diritto applicabile (a quanto è stato detto) sarà quello italiano, ovviamente la giurisdizione civile, penale e amministrativa sarà quella italiana.  Con tutte le implicazioni (e complicazioni) che ci sarebbero in Italia.  Anzi, di più, perché l'essere in territorio straniero aumenterà implicazioni e quindi complicazioni. 

Si può scusare la Meloni che primo deve tenere a bada politicamente il difensore dei sacri confini della patria (Salvini) e secondo deve far dimenticare le sue sciocchezze preelettorali sul blocco navale.  Ma è difficile concederle che ci sia una utilità sostanziale.  

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1 hour ago, Omocrazia said:

Ma tutta la macchinosità della faccenda ha qualche utilità rilevante a parte la propaganda di parte sul freno all'immigrazione clandestina?

Quello che ho già menzionato: 

"Creare un effetto deterrente rispetto alle partenze e nell'evitare la permanenza clandestina sul territorio italiano di immigrati a cui è stato rifiutato l'asilo"

Ma il tutto dipenderà dalla capacità di rimpatriare i non aventi diritto dall'Albania nel limite dei 18 mesi disponibili 

Von der Leyen giusto pochi giorni fa ha annunciato un rafforzamento dei meccanismi di rimpatrio e in generale un maggior coinvolgimento dell'UE a riguardo 

Edited by Uncanny
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Sulla sicurezza dei Paesi, un esempio è quello della Tunisia. L'Italia lo ritiene sicuro, ma non completamente, perché non lo è per le comunità LGBT in quanto i rapporti omosessuali vengono puniti con 3 anni di carcere. Mentre l'Ue sostiene che un Paese debba essere ritenuto sicuro se lo è sotto tutti gli aspetti, e non nella maggior parte degli aspetti, con nessuna eccezione.

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MyleneFarmer

Uncanny non pensi di star diventando troppo di destra? Finisce che poi smetti di essere sexy !! 

(lo sarai sempre per me, anzi questo lato dark mi elettrizza)

Edited by MyleneFarmer
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La Germania ad esempio include nella lista dei paesi sicuri con eccezioni il Senegal e il Ghana 

Secondo la logica della corte UE anche questa designazione non dovrebbe essere valida, visto che in Senegal e Ghana l'omosessualità è repressa e condannata legalmente 

Quindi omosessuali e omofobi vanno equiparati 

Praticamente un via libera generale per gli omofobi di moltissimi paesi, pur non correndo loro alcun rischio

52 minutes ago, MyleneFarmer said:

Uncanny non pensi di star diventando troppo di destra? Finisce che poi smetti di essere sexy !! 

(lo sarai sempre per me, anzi questo lato dark mi elettrizza)

Sono cose che sostengo da sempre e c'è il forum a testimoniarlo

Ho cambiato idea su molte cose ma non su questa 

Trovo in ogni caso idiota la retorica della difesa dei confini e dello scontro di civilità tipica della destra. Si tratta piuttosto di una questione di sicurezza e di stabilità e ordine sociale

Il mio modello resta la sinistra socialdemocratica danese a questo proposito. Anche la sinistra svedese ha sposato le posizioni della Danimarca 

Edited by Uncanny
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Molti esperti contestano l’intera operazione e si preparano a fare ricorso. Fulvio Vassallo Paleologo, giurista ed esperto di diritto del mare, parla di possibili “respingimenti collettivi”.

“Se da una parte la legge di attuazione del protocollo Italia-Albania smentisce espressamente le prassi di chiusura dei porti applicate in passato, anche nei confronti delle navi militari, da parte dell’ex ministro dell’interno Matteo Salvini, lo stesso protocollo rimane in contrasto non solo con la normativa europea, come potrebbe essere stabilito presto dalla corte di giustizia dell’Unione, malgrado le dichiarazioni rassicuranti del ministro Piantedosi, ma anche con l’articolo 53 della Convenzione di Vienna, secondo cui ‘È nullo qualsiasi trattato che, al momento della sua conclusione, sia in contrasto con una norma imperativa di diritto internazionale generale’”, afferma Vassallo Paleologo, che ricorda che proprio la nave Libra della marina militare fu coinvolta nel cosiddetto naufragio dei bambini dell’11 ottobre del 2013.

Secondo Vassallo Paleologo, a differenza di quanto affermato dal ministro dell’interno Piantedosi, il trattenimento forzato dei migranti in Albania non ricadrà sotto l’esclusiva giurisdizione dello stato italiano, perché in ogni caso spetterà alle autorità albanesi il compito di vigilanza esterna dei centri e di arresto in caso di fuga, oltre che la cooperazione operativa nelle attività di rimpatrio da un aeroporto albanese.

“I rimpatri dall’Albania verso i paesi di origine, attuati con il sostegno delle forze di polizia albanesi, si potrebbero risolvere così, dopo trattenimenti arbitrari, in respingimenti collettivi, vietati dalla Convenzione europea a salvaguardia dei diritti dell’uomo, con la possibile violazione del divieto di respingimento previsto dall’articolo 33 della Convenzione di Ginevra e delle Convenzioni internazionali di diritto del mare, rese vincolanti per l’Italia dal regolamento europeo Frontex numero 656 del 2014, oltre che dalle leggi di ratifica”, conclude il giurista.

Per l’avvocato Salvatore Fachile dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), “trasferire le persone in un paese extraeuropeo per fare delle procedure di frontiera è contrario ad alcuni principi della costituzione italiana”. Se applicasse le procedure accelerate di frontiera già usate a Pozzallo e a Porto Empedocle, “lo stato italiano starebbe svolgendo una funzione non essenziale in un territorio non italiano con motivazioni non sufficienti per attivare una procedura di quel tipo, secondo quanto previsto dalle leggi fondamentali”.

Anche la corte costituzionale albanese nella sentenza sull’accordo tra Italia e Albania ha espresso diverse criticità e “ha messo dei paletti”, spiega Fachile. L’avvocato dell’Asgi è sicuro che i trattenimenti dei migranti nei centri di detenzione albanesi non saranno convalidati dai giudici del tribunale di Roma, che saranno chiamati a intervenire, com’è già avvenuto in altri casi negli ultimi mesi per delle persone sottoposte alla procedura di frontiera accelerata sul territorio italiano nei centri di detenzione di Pozzallo e Porto Empedocle.

“La sentenza della corte di giustizia europea (Cedu) sul cosiddetto decreto Cutro è molto chiara e ritiene che non esistano i presupposti di urgenza per definire ‘paesi sicuri’ l’Egitto o il Bangladesh (paesi di provenienza del primo gruppo di migranti trasferito in Albani)”, afferma Fachile.

Per l’ammiraglio in congedo della guardia costiera Vittorio Alessandro anche dal punto di visto logistico l’operazione presenta una serie di problemi: “L’idea di costruire questi ‘hotspot galleggianti’ sulle navi militari è stata esclusa già in passato dai tribunali e dai vertici militari, come l’attuale comandante generale delle capitanerie di porto Nicola Carlone, che disse che sui mezzi di soccorso non si possono compiere operazioni d’identificazione di questo tipo”.

Secondo Alessandro affrontare un viaggio di seicento miglia a bordo di questo tipo di navi della marina è problematico. Intanto un’imbarcazione di quel genere costa tra i dodicimila e i quindicimila euro al giorno, quindi il prezzo di questi trasferimenti è molto alto. “Si era previsto di trasferire queste persone con un traghetto civile, com’è successo per le cosiddette navi quarantena in passato. C’è una differenza notevole con una nave cosiddetta stellata, cioè sottile per le sue caratteristiche. La Libra è un pattugliatore di ottanta metri che va a venti nodi. Non ci sono certo le cinquanta cabine che si immaginava nei traghetti, non c’è l’infermeria o un ufficio per l’identificazione dei migranti. Questa differenza di condizioni ricade sui migranti. Gli spazi sono molto ristretti e pensati per trasportare una quarantina di persone di equipaggio. E se si usassero mezzi della guardia costiera sarebbe anche peggio”, afferma l’ammiraglio, che mette in guardia dal rischio dirivolte a bordo oppure tentativi dei migranti di sottrarsi a questa procedura, con possibili incidenti come avvenne il 28 maggio del 1997 proprio al largo dell’Albania, quando una barca di migranti, la Kater i Rades, fu speronata da una nave della marina militare italiana, la Sibilla, e naufragò.

https://www.internazionale.it/notizie/annalisa-camilli/2024/10/15/centri-migranti-albania-trasferimento-libra

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Pure gli accordi con la Libia dovevano fungere da deterrente in teoria e non sono serviti a nulla, non c'è alcuna prova che avverrà.

Di rafforzamenti su rimpatri e contenimenti l'UE ne parla da anni é la solita solfa.

Edited by lr02
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17 hours ago, Omocrazia said:

Perché paghiamo noi...😬

Hai visto quanto si paga?

La prima nave diretta in Albania ha trasportato 16 migranti per una spesa di 250 mila euro.

Quindi 16mila euro a migrante.

Non so quanti di questi soldi andranno all'Albania,

ma sei il limite è davvero 18 mesi e poi ce li restituiscono

si tratta comunque di un bel giro di soldi per pochi decine di migranti.

Non mi stupisce che la Meloni in Albania sia considerata un'eroina.

 

D'altra parte è la democrazia: se la maggioranza degli Italiani ci tiene tanto, chi sono io per giudicare?

La soluzione per la crisi demografica il governo l'ha già pensata: tassare chi non ha figli.

E la soluzione per la mancanza di manodopera agricola pure: mandare nei campi i neo-maggiorenni.

Vedremo se sarà un modello sostenibile.

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MyleneFarmer

non è che qualcuno obbliga con la frusta i maggiorenni ad andare in campagna; io il servizio civile non l'ho fatto e non è venuto nessuno

a casa e portarmi a forza a farlo...  e poi è una cosa classista parlare cosi di chi lavora nel comparto agricolo 

se qualche neomaggiorenne imparerà a gestire frutteto e una vigna dopo il servizio civile significa che avrà già un mestiere per le mani

(per esempio chi abbandona la scuola)... ed è sempre meglio di andare a rubare 

 

per potare una vigna o tirare su un tendone coi pali e coi fil di ferro serve una certa tecnica 

molta più di fare un panino al mcdonald 

Edited by MyleneFarmer
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Oh, ma se trovano un ragazzo così ebete da raccogliere pomodori per un anno a 500 euro al mese, ben venga.

Ma se deve essere "servizio civile" almeno che sia un lavoro per la comunità

e non una marchetta a Cirio e Mutti, che pagano la campagna elettorale alla Meloni, no?

Perché se un ragazzo vuole già lavorare i campi che bisogno c'è di farglielo fare come servizio civile?

Si può benissimo andare a vendemmiare anche senza l'obbligo, che dici?

 

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3 hours ago, Uncanny said:

Quello che ho già menzionato: 

"Creare un effetto deterrente rispetto alle partenze e nell'evitare la permanenza clandestina sul territorio italiano di immigrati a cui è stato rifiutato l'asilo"

Sì, lo so, così hanno detto.  Ma francamente mi sembra improbabile che scafisti e clandestini siano "deterriti" dal fatto di poter finire in Albania invece che in Italia.  Sia perché l'Albania è pur sempre Europa e per di più in corsa per entrare nella UE sia perché penso che siano informati che in ogni caso finirebbero in un campo (o come lo si voglia chiamare) dove vige la legge italiana con tutte le conseguenze del caso.  Poi deterrenza su che numeri?  Si parla di 3.000 persone e solo maschi sani! 

Boh, se clandestini e scafisti fossero "deterriti" da così poco, ci sarebbe da domandarsi dove trovino il fegato per attraversare il Mediterraneo spesso tempestoso con scafi fatiscenti... 

1 hour ago, Almadel said:

Oh, ma se trovano un ragazzo così ebete da raccogliere pomodori per un anno a 500 euro al mese, ben venga.

Potrebbero metterlo all'asta:  base d'asta 500 euro al mese.  Chi offre di più se lo aggiudica per un anno. Puntate minime in aumento 10 euro.

1 hour ago, Almadel said:

Hai visto quanto si paga?

La prima nave diretta in Albania ha trasportato 16 migranti per una spesa di 250 mila euro.

Quindi 16mila euro a migrante.

Se si guardasse solo ai costi amministrativi in Italia, non si farebbe più niente (e forse sarebbe anche meglio... 😉).

Edited by Omocrazia
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8 hours ago, Almadel said:

Hai visto quanto si paga?

La sinistra al governo ha portato ad un'esplosione del sistema di accoglienza e la spesa dedicata nel solo 2018 ammontava a 4,6 miliardi di euro. 

Avete capito bene: 4,6 miliardi di euro. 

Nel 2011 era 306 milioni, per intenderci. 

 

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La critica sui costi dei centri in Albania può venire da tutti meno che da loro e di chi li ha sostenuti. Suona proprio ridicolo, scusate. 

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40 minutes ago, Uncanny said:

La sinistra al governo ha portato ad un'esplosione del sistema di accoglienza

 

Gra22.jpg.ef2b6f7bfe5b0ae311e53a7c429d0938.jpg

 

 

No famme capì, é colpa della sinistra se in quel periodo ci fu un boom record? Come accusare (ingiustamente) la meloni del record di sbarchi 2023.

https://www.ilgiornale.it/news/politica/spesa-fuori-controllo-sullaccoglienza-i-35-miliardi-euro-2214302.html

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46 minutes ago, lr02 said:

No famme capì, é colpa della sinistra se in quel periodo ci fu un boom record?

Certo, è anche sua responsabilità.

Ricordiamo che Renzi barattò con l'UE maggior flessibilità sui conti in cambio del farsi carico di tutti gli immigranti irregolari recuperati nel Mediterraneo. 

È risaputo ed è stato confermato anche da esponenti dell'allora governo. 

Poi sfatiamo il mito che i flussi migratori siano qualcosa di incontrollabile e che i governi non possano fare nulla per limitarli. Si può evidentemente fare, come dimostra l'operato di Minniti (poi rinnegato dal suo stesso schieramento) e di Meloni. 

Dal 2023 al 2024 gli sbarchi sono crollati del 64%. 

Si può magari essere colti di "sorpresa" inizialmente, ma se c'è volontà politica si può rimediare in 1-2 anni.

46 minutes ago, lr02 said:

Non ho dubbi che le spese restino alte per quanto minori rispetto al 2018, ma farei fede a fonti ufficiali e non ai calcoletti un tanto al chilo di Nicola Porro. Se poi Porro è per te diventato improvvisamente la bocca della verità libero di crederlo. 

Edited by Uncanny
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Per me la questione va scomposta in due parti. 

Una è se siamo d'accordo o no rispetto al mettere in piedi un meccanismo del genere (o come il sistema Rwanda per lo UK, che ad oggi è un capitolo chiuso) con il fine di cercare di limitare l'immigrazione illegale, l'altra è se l'approccio del governo Meloni sia efficace o una semplice trovata propagandistica.

Sul primo punto mi trovo d'accordo con il tentare di frenare gli sbarchi, perché ritengo che l'immigrazione debba essere un fenomeno regolato, gestito e organizzato, piuttosto che subìto in modo caotico e incontrollato, fermo restando che l'Italia di fatto ha bisogno di nuovi cittadini (ma dovrebbe poterseli scegliere, e dovrebbe riuscire ad essere attrattiva...). Quindi il dirottare lì una parte di chi entra illegalmente in attesa di espulsione o in attesa di rinuncia volontaria è legittimo e teoricamente valido come proposito.

Sul secondo punto sono molto dubbioso, perché i numeri delle persone che possono essere collocate nei centri sono scarsi rispetto a quelli di chi è sbarcato e sbarca nei vari modi nel nostro paese, la permanenza in situ è limitata nel tempo, le possibilità di rimpatrio forzato sono fosche. Quindi, nonostante gli ormai molti eredi dell'Istituto LUCE ne facciano una gran pubblicità, non credo si riuscirà ad andare oltre la propaganda, a meno che il sistema non venga potenziato nel tempo ed accompagnato ad altre misure efficaci.  

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