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Il Pride romano 2010


Frattaglia

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Frattaglia

Qualcuno mi sa dire cosa sta succedendo?

La data del pride era stata spostata dal 19 al 3 luglio, se ho capito bene tra gli organizzatori non figura, una volta tanto, il mario mieli (il che vuol dire anche che non ci sarà il carro del muccassassina, e di questo sono contento).

Oggi leggo che un sacco di piccole associazioni si sono distaccate e non parteciperanno al pride.

Quindi gli organizzatori quest'anno chi sono? Arcigay e poi?

Comunque, qualcuno che è più dentro all'ambiente di me mi sa spiegare che cacchio sta succedendo?

Io sono abbastanza favorevole a rendere il pride un po' meno politicizzato degli anni passati, ma di contro non vorrei che diventasse una cosa fine a sè stessa... Quale sarà lo stile di quest'anno sarà tutto da vedere. Certo però che lo slogan e il logo di quest'anno non mi piace molto, dato che ignora totalmente i transessuali (lo slogan è qualcosa tipo "ogni bacio una rivoluzione").

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Hinzelmann

Credo sia organizzato da Arcigay e Imma Battaglia ( DGP )

AzioneTrans e GaylibRoma.

 

La "novità" è che il Mieli ha lasciato il campo, di fatto

rinunciando alla organizzazione. Si sarebbe dovuto quindi

creare un coordinamento unitario, ma ovviamente chi aveva

e ci metteva i soldi non poteva che avere l'ultima parola.

Quindi di fatto Arcigay, che ha imposto lo spostamento

di data a favore del Pride nazionale ( decisione peraltro

giusta secondo me...)

 

Il tutto ha assunto poi i toni della polemica politica

ma tenderei a sospettare che sia la solita minestra.

La sostanza potrebbe essere invece la crisi finanziaria ed

operativa del Mieli, per mancanza di "sponde" politiche

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Stavo mettendo il comunicato stampa del Mieli ma vedo che è già stato linkato.

 

Le ragioni del Mieli (come di quasi tutto il panorama associativo GLBT) sono stati riportati nel comunicato. Ciò che è avvenuto é stato un atto di una gravità inaudita e mi auguro che le 4 associazioni romane si prenderanno la responsabilità di ciò che hanno fatto.

 

Eliminare le associazioni di livello nazionale declassando il romapride ad un pride di provincia anzichè una manifestazione di livello nazionale è idiota.

 

Incentrare tutte le richieste sull'affettività eliminando tutte le richieste di laicità, liberazione sessuale, autodeterminazione ecc elimina le fondamenta fondanti su cui l'intero movimento Glbt si è fondato da 40 anni a questa parte nonchè i presupposti di qualunque richiesta da parte del movimento.

 

Questo Pride iniziato male con la "cacciata" del Mieli (altro che abbandono per mancanza di sponde politiche), accusato di scarsa collegialità, dal comitato organizzatore è proseguito con l'abbandono di tutte le altre associazioni (guarda caso proprio per la scarsa collegialità dei nuovi portabandiera del pride2010).

 

Io per quanto mi riguarda il 3 luglio me ne vado a Madrid ed il 26 dovrei essere a Napoli

 

Chi vuole si faccia il Pride a Roma senza il carro di Muccassassina e sfili in giacca e cravatta per far contento Alemanno, tanto oramai i nuovi organizzatori del Pride lo hanno fatto contento in tutto.... manca solo questo

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Hinzelmann

Personalmente io non ho niente contro il carro del Muccassassina,

anzi se serve a finanziare il pride va benone.

 

Però obiettivamente il Roma Pride non può essere Pride Nazionale

per decisione unilaterale del Mario Mieli e soprattutto a me risulta che

il Mario Mieli avesse rinunciato ad organizzare il Roma Pride 2010 quindi

credo che chi è iscritto al Mieli debba chiedere conto alla Praitano di

questa decisione.

 

EDIT:

 

Mi sono riletto il Manifesto del Roma Pride e non credo che ci si possa

attaccare all'inserimento, magari suggerito da Gaylib, di un "ed affettivo"

per sostenere che tutto il manifesto è incentrato sull'affettività e basta.

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Però obiettivamente il Roma Pride non può essere Pride Nazionale

per decisione unilaterale del Mario Mieli e soprattutto a me risulta che

il Mario Mieli avesse rinunciato ad organizzare il Roma Pride 2010 quindi

credo che chi è iscritto al Mieli debba chiedere conto alla Praitano di

questa decisione.

 

Per quanto mi riguarda credo che il Romapride deve essere internazionale per la presenza del Vaticano figuriamoci se non dovrebbe essere nazionale per la presenza dello stato (stiamo sempre parlando della capitale del Paese) francamente non capisco come si faccia ad ignorare questa cosa  :)

 

Quanto al presunto abbandono del Mieli si può leggere il tutto in questo comunicato stampa http://www.mariomieli.org/spip.php?article1757.

 

Il Mieli tutto vorrebbe tranne che non partecipare al pride  :)

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Hinzelmann

Scusami ma non puoi limitarti a citare i comunicati ex post.

 

Come mai nel 2010 ad Aprile il Mario Mieli non aveva ancora organizzato

il Roma Pride in modo autonomo e mettendoci i soldi come gli scorsi anni?

Gli altri anni in questo periodo al più si discuteva con la Questura ma si era

già in fase operativa. Questo dovete chiedere alla Praitano... :)

 

E' ovvio che il finanziamento ad Aprile sarebbe arrivato in ultimo da Arcigay Nazionale

per fare un Pride cittadino che rilanciasse il ruolo di Arcigay Roma ed al contempo

non facesse ombra al Pride Nazionale già fissato a Napoli. Non c'è neanche bisogno

di fare un comunicato per insinuarlo -- che Arcigay Roma sia priva di risorse e di knw how

lo sappiamo tutti -- Nè vedo come potesse Arcigay Naz. spendere a Roma, per una

manifestazione nazionale quando l'aveva già fissata a Napoli.

 

Ma a quel punto i giochi erano già fatti...e siccome la Praitano si propone per il

know-how ( inutile perchè la Battaglia di politica ci capisce poco, ma a livello

organizzativo può supplire tranquillamente ) io deduco che il Mieli non avesse i

soldi

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Scusami ma non puoi limitarti a citare i comunicati ex post.

 

Come mai nel 2010 ad Aprile il Mario Mieli non aveva ancora organizzato

il Roma Pride in modo autonomo e mettendoci i soldi come gli scorsi anni?

Gli altri anni in questo periodo al più si discuteva con la Questura ma si era

già in fase operativa. Questo dovete chiedere alla Praitano... :)

 

Perché nessuno mette i soldi prima di iniziare ad organizzare una manifestazione: quest'anno siamo partiti ad Aprile mentre gli altri anni ad aprile già la macchina del Pride era a regime....

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Hinzelmann

Non intendevo i soldi liquidi intendevo la copertura

finanziaria...previsioni di spesa, previsione di entrata

e copertura dell'eventuale sbilancio ( deliberato e

approvato )

 

Perchè quest'anno il Mieli decide di partire ad Aprile

per Giugno?

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Non intendevo i soldi liquidi intendevo la copertura

finanziaria...previsioni di spesa, previsione di entrata

e copertura dell'eventuale sbilancio ( deliberato e

approvato )

 

perché quest'anno il Mieli decide di partire ad Aprile

per Giugno?

 

 

Il bilancio preventivo del Mieli è stato approvato il 30 aprile 15 giorni dopo la "cacciata" dal comitato per questo motivo non sono stati stanziati soldi non aveva molto senso stanziare soldi per una manifestazione che non organizzavamo: non ti pare?

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Hinzelmann

Anche se i termini di presentazione del bilancio non erano scaduti, perché

gli altri anni il Mario Mieli, in pendenza degli stessi termini, ha organizzato il pride

in modo autonomo ( suppongo con qualche delibera e non ad arbitrio della Praitano )

e quest'anno invece ha deciso di aspettare Aprile per tentare un coordinamento unitario,

che chiunque poteva immaginare difficile e laborioso, per Giugno?

 

Personalmente non ho alcun motivo di vicinanza nè ad Arcigay Roma nè tantomeno

ad Imma Battaglia ( di entrambi generalmente parlo male ) peraltro Azione gay Firenze

aderisce al manifesto "Noi non Sosteniamo 2010". Tuttavia prima di scatenare la consueta

dilaniante polemica interna forse sarebbe stato il caso di gestire le cose in modo migliore

e più trasparente. Di fatto ci troviamo di fronte al boicottaggio del Pride di Roma alla vigilia

del Roma EuroPride 2011, non mi pare ci si faccia una bella figura...

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Hinzelmann che cosa dici? Il Coordinamento RomaPride è sempre esistito per tutti pride che si sono fatti a Roma. Il mieli non ha mai organizzato il Pride da solo ma a nome di un coordinamento di associazioni!

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In genere viene costituito un Comitato promotore per iniziativa

di qualcuno ad una certa data. Poi il Comitato realizza nei modi e

nelle forme che sceglie un coordinamento ( a volte più fittizio che

reale, dovrei dire in generale abbastanza fittizio, sempre...)

 

In poche parole chi comanda, al di là delle forme, lo si sa benissimo.

Alle spalle della forma giuridica c'è sempre una sostanza politica,

una decisione politica.

 

Il Comitato attuale è promosso sostenuto e finanziato da Arcigay Nazionale

e DGP, ma per la stessa ragione per la quale io scrivo questo, poi ripeto la

domanda: cosa ha fatto il Mieli fino ad Aprile? Perchè ha lasciato ad altri la

iniziativa?

 

Potrei anche aggiungere che non partecipare al Pride di Roma, per partecipare

a quello di Napoli ( organizzato sempre da Arcigay ) sulla base di una analisi politica

che dovrebbe valere parimenti in entrambe le città, appare un po' strano.

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Vabbè hinzelmann hai ragione tu: il Mieli non ha soldi per fare il Pride ed ha montato tutto questo casino perchè siamo poveri, brutti e cattivi riuscendo a prevedere fin da aprile lo svolgersi degli eventi in modo di accusare le altre associazioni di aver espropriato un pride che prima era di uno (ma stava bene a tutti), ed ora è di tutti (e non sta bene a nessuno visto che tutte le associazioni se ne sono andate e sono rimasti in 4 nel comitato).

 

Complimenti per la tua ricostruzione stile Voyager

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Sarebbe da elimanre la vecchia guardia delle associazioni! Pensano solo più che al potere (che poi quale potere vogliono avere?) Non si preoccupano più di cosa è veramente un pride, non si preoccupano più di quel ragazzo che non sà come inserirsi in un associazione, in un ambiente gay e ha la possibilità di farlo con il pride, non si pensa più a quei ragazzi che hanno paura di essere come sono e magari partecipando ad un pride riescono a chiarirsi le idee e accettarsi, non vedono quanto i giovani , e non solo, omosessuali soffrono senza diritti ma solo rispettando dei doveri. Non vedono nulla di tutto ciò, dicono solo.....dobbiamo organizzare la cosa più figa (e mi riferisco a qualsiasi cosa le associazioni gay facciano) e si sbattono del resto.

 

Sono un po stufo di questo modo di associazionismo italiano.....

 

AlX

 

[scusate se scrivo male, ma mi si sn rotti gli occhiali e faccio fatica a leggere...]

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Vero. Ma dovrebbe entrare nelle associazioni coloro che tengono agli altri e non chi ha desiderio di potere, chi ha questo desiderio, prima o poi viene assorbito dai giochi di potere! Purtroppo stando in arci ne vedo di cose del genere e mi stanno facendo schifo!

 

AlX

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Purtroppo temo che sia così un po' ovunque, Lunaville.

Io prima stavo in un collettivo universitario e devo dire che mi ci sono trovato abbastanza male. In questo caso erano poche persone, di sinistra ma... con la storia dell'antifascismo finivano addirittura per diventare fasciste loro stesse. Spesso c'erano le classiche riunioni in stile dei collettivi di sinistra, tante chiacchiere fino ad arrivare a parlare di marx & co e poi sempre pochi fatti concreti.

E la cosa bella è che io pure sono di sinistra, però cacchio, poi ci si chiede perchè la sinistra non vince!  :rotfl:

 

Riguardo alle grandi associazioni invece... beh concordo col vostro parere  :)

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se vogliamo sparare sulle associazioni, io mi metto in prima linea. non mi è mai piaciuto questo modo di fare-trattino-rivalità-trattino-frammentazione. né mi piace quello che ho sentito a riguardo del romapride, da una parte o dall'altra. se avrò notizie dall'arci vi farò sapere meglio

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La Cacciata del Mieli? Ma non scherziamo. Il Mieli ha fatto una scelta politica precisa, di cui, come gli organizzatori del Pride dall'altra parte, deve assumersi la responsabilità. Il Mieli si è  tirato indietro e non è stato cacciato da nessuno.

Con una serie di altre realtà ha deciso di stilare un documento (ce n'era bisogno?), in parte condivisibile, in parte molto meno confermando di fatto il fatto che "salvare" il Pride di Roma non era una priorità. A quanto pare sembra che per alcuni sia meglio che il Roma Pride fallisca, cosa che molto probabilmente non accadrà perché a conoscere e ad interessarci di queste cose siamo sempre e solo le solite quattro persone e la gente che sempre partecipa continuerà a farlo indipendentemente da chi organizzerà. E forse da una parte è meglio così perché delle nostre beghe all'esterno non sanno nulla (e nessuno ha interesse a sapere) e quella manifestazione, che per me è e resta in primo luogo una manifestazione politica, al di là della scelta un po idiota ed un po' populista di lasciare i politici fuori, volenti o nolenti ci rappresenta agli occhi del mondo tutti.

 

Detto questo, da persona consapevole ed informata non posso fare finta di non conoscere la situazione romana e gli attori coinvolti nel gioco, quindi, nonostante il documento politico e la piattaforma rivendicativa (in quanti l'avranno davvero letta?) mi sembri abbastanza completa e convincente e pur avendo esattamente come dal lato "antagonista", anche fra le persone che pur non facendo parte di nessuna delle 4 associazioni del comitato stanno lavorato in completa buona fede a questo Pride degli amici e delle persone che stimo, ho deciso che per la prima volta dopo 7 anni consecutivi, praticamente, vista la mia giovane età, da sempre, me ne starò a casuccia. Non posso far finta di colpo non sapere chi siano Fabrizio Marrazzo ed Imma Battaglia e di quanto danno facciano tanto alle nostre lotte di comunità e di movimento, quanto a quelle che ogni giorno combattiamo come singoli ogni giorno con le nostre vite.

 

Io il Mieli, nonostante la sua dichiarata amicizia con realtà discutibili su cui evito di aprire discussioni e polemiche, l'ho sempre ritenuta l'unica reaòltà vicina, l'unica associazione in grado di rappresentarmi se non altro perché da anni ed ancora allo stato attuale su Roma continua ad essere l'unica associazione capace di mettere organizzare incontri culturali, momenti di svago che non passino necessariamente per un cruising, politiche ed iniziative legate alla salute...insomma tutto quello che uno si aspetterebbe da un'associazione e che Arcigay Roma, a differenza di altre realtà sue omologhe sparse per l'Italia, non fa.

 

Questa stima incondizionata si è però un po' incrinata dopo le ultime elezioni, a proposito di cambio della vecchia guardia che citava qualcuno, dopo elezioni ripetute due volte (la prima aveva eletto un direttivo finalmente giovane e, a mio modesto parere fatto di persone capaci e adatte a dare una rispolverata ad un'associazione incastrata in logiche old style) e ne sa qualcosa qualche ex(?) frequentatore di questo forum al termine, del quale Rossana Praitano, rieletta al "secondo giro", ha elegantemente detto che chiunque non fosse dotato di tessera si doveva fare allegramente i cazzi propri, dichiarando di fatto che qualunque associazione, dunque anche quella di cui tornava, dopo appena una decina di giorni, alla guida è rappresentativa di fronte al resto del mondo, non dell'intera comunità come spesso, a questo punto, millanta specialmente di fronte alle istituzioni ma solo ed esclusivamente dei propri tesserati.

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Quindi, se non ho capito male, tu non vai, nonostante tu non creda che

il "boicottaggio" del pride riuscirà e nonostante tu ritenga che tale decisione

in ogni caso sarebbe sbagliata ( o comunque non prioritaria...)

 

E questo perchè Arcigay Roma e DGP fanno danni

( il chè in linea di massima è peraltro condivisibile )

 

Non so, ragazzi....se non è disaffezione questa !!

 

Se questo capita dopo 7 anni di militanza ( anche se pesanti

sul piano delle delusioni ) la situazione è grave

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La situazione è molto più complessa di quanto si possa spiegare ed argomentare in un thread qui sopra.

 

La disaffezione è rispetto al mondo associativo, non certo rispetto alla causa che fortunatamente, checchè ne pensino le persone dotate di questa o quella tessera, può seguire strade altre, personali o di gruppo, ugualmente valide che certo non potranno mai sostituire il lavoro che le associazioni, un lavoro che solo loro possono e devono fare rispetto al mondo della politica e delle istituzioni (da qui non capisco la scelta populista di invitare i politici a partecipare al massimo come cittadini qualunque al Pride di Roma di quest'anno). ma che sono capaci di colmare quel vuoto che tutte le associazioni hanno lasciato 1) fra loro e la comunità LGBT (o ancora meglio fra le persone LGBT perchè non son convinto che si possa realisticamente parlare di comunità LGBT oggi da noi) e per tutto ciò che riguarda l'informazione inter nos e col mondo esterno e la possibilità di riprendersi spazi cittadini ed occasioni ormai negate 2) fra il nostro mondo e il resto del mondo

 

La mia scelta rispetto a Marrazzo ed Imma non sarà politicamente rilevante (anche se se dovessi prendere lezioni di coerenza e rilevanza politica dalle suddette persone starei fresco) ma chi sa quello che dico sa che è ponderata e sufficiente.

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  • 2 weeks later...

un pride è un pride e capita una volta l'anno. prendo le distanze da qualsiasi soggetto politico che non mi piace, ma sarò ugualmente presente per dovere.

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Ragazzi ma nel comunicato c'è scritto che queste associazioni hanno cambiato modalità d'approccio escludendo tra le altre cose l'uso del femminile nel linguaggio. Cosa vuol dire?

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Suppongo che intendano riferirsi ad un atteggiamento sessista-maschilista

nell'uso del linguaggio.

 

Il fatto di non specificare: il diritto di tutti e di tutte

 

ma limitarsi a dire: il diritto di tutti ( ricomprendendo le

donne nel generico maschile )

 

Ad esempio l'anno scorso lo slogan del pride era: Liberi Tutti, Libere Tutte

non Liberi Tutti.

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Si sta sollevando un chiasso enorme con argomentazioni spesso di livello molto basso da parte degli

oppositori del pride i quali sono giunti al punto, veramente squallido oltre che politicamente fallimentare,

di raccogliere firme di persone che non vogliono andare al pride e invitano altre a non andare.

Fuori di Roma militanti storici glbt non riescono a capire il senso e le ragioni di questa opposizione

a testa bassa. Che nasconde anche protagonismi e interessi di gruppi e gruppetti e leaderetti

locali.

 

R.POST, fai bene ad andarci per dovere, io spero che tu ci andrai anche per piacere. Il Pride è

una festa, in primo luogo; una manifestazione identitaria; un appuntamento annuale di tutta la

comunità (chiamiamola così) glbt che non può essere messo in discussione; ogni altra manifestazione

sì (ma sa l'Inferno di quante manifestazioni unitarie avremmo comunque bisogno), questa no.

 

Mia semplice opinione, s'intende

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Sono a dir poco sconvolto da quello che sto leggendo.

Non ci si capisce più nulla, si parla di una fantomatica "cacciata" del Mario Mieli, si parla di un tema del Pride non adeguato e di associazioni che litigano fra loro senza riuscire a trovare un compromesso sensato.

Dove vogliamo arrivare? Ci stiamo frammentando ancora di più, e se continua così i Diritti Civili non li otterremo nemmeno fra 5 secoli.

 

L'idea di rendere meno politicizzato il Pride mi piace, e dopo aver letto il manifesto sinceramente non capisco il perché di tutta questa opposizione.

Quest'anno si è deciso di dare un'impronta diversa? Non capisco cosa ci sia di tanto assurdo.

Penso che tentare un approccio differente per una volta non faccia del male. Anzi.

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Sono a dir poco sconvolto da quello che sto leggendo.

Non ci si capisce più nulla, si parla di una fantomatica "cacciata" del Mario Mieli, si parla di un tema del Pride non adeguato e di associazioni che litigano fra loro senza riuscire a trovare un compromesso sensato.

Dove vogliamo arrivare? Ci stiamo frammentando ancora di più, e se continua così i Diritti Civili non li otterremo nemmeno fra 5 secoli.

 

L'idea di rendere meno politicizzato il Pride mi piace, e dopo aver letto il manifesto sinceramente non capisco il perché di tutta questa opposizione.

Quest'anno si è deciso di dare un'impronta diversa? Non capisco cosa ci sia di tanto assurdo.

Penso che tentare un approccio differente per una volta non faccia del male. Anzi.

 

 

parole sante...il 3 luglio scenderò in piazza,come tutti gli anni nei quali mi è stato possibile,a rappresentare me stesso in quanto gay,esattamente come altri che saranno con me rappresenteranno la collettività portando loro stessi...

 

Troppi discorsi riguardanti soldi,litigi,fazioni....siamo in Italia,questa mancanza di coesione non possiamo proprio permettercela...perchè altrimenti rischiamo di trovarci con la faccia nel fango e le mani legate in men che non si dica...(e tutto questo sta già avvenendo in realtà)

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