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Sia "merde" che froci


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Io credo che realisticamente noi gli spazi ce li dobbiamo conquistare

in ogni città, per questo non possiamo farci intimorire, il discorso penso

che sia: 1) non abbiamo paura 2) sono gli omofobi a doverla avere 3) la

città deve stare con noi e non rimanere indifferente.

 

Il punto 1) è stato pienamente assolto, dipendeva essenzialmente da Enrico

e Matteo, la cosa positiva è che è stato ben recepito e rappresentato dai mass

media. Il punto 2) consegue al punto 1) ovviamente implica indagini serie ed

anche un po' di fortuna, l'essenziale in generale è che passi il messaggio che

si corre sempre un rischio concreto di essere beccati. Il punto 3) è quello più

politico e più difficile da realizzare, noi-in quanto gay possiamo fare manifestazioni

ma dobbiamo smuovere la partecipazione degli etero. Il nostro nemico è l'indifferenza

della maggioranza, più che la patina o la copertina della città.

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gianduiotto

Contento di sapere che l'occhio del tuo compagno stia migliorando, spero possa guarire del tutto senza alcuna compromissione.

Riguardo il tuo dente mobile e dolorante, come va?

E il calcio che hai preso?

 

Insomma la salute è importante!.  :salut:

Il motivo per il quale non siamo stati convocati oggi

è il motivo più semplice di tutti: l'hanno preso e ha confessato.

 

La salute non è un problema.

 

Mercoledì a Padova ci saranno ben due iniziative

(penso che scriverò io la piattaforma).

 

L'ambiente è quello degli ultras del Padova Calcio.

Però vedete come funziona?

 

Se quel che si legge è vero...beninteso.

 

Basta che i telegiornali parlino di omofobia ed il colpevole

del reato, tentando di ridimensionare la propria responsabilità,

cerca di negare il movente omofobico anche se poi finisce

intanto per ammettere quello politico.

 

E' abbastanza intuibile che anni fa sarebbe successo l'opposto

( a parte il fatto che credo di capire che il suo curriculum politico

sia abbastanza inoppugnabile...e se intuisco bene lo inchioda sotto

entrambi i profili )

 

Bene, direi che a questo punto l'ala padovana del gay forum assicurerà

ampia partecipazione ( magari "trascinando" degli amici etero...che dite? )

alle manifestazioni, no?

Mi spiace per l'accaduto, ma son contento che il responsabile sia stato identificato... però, a costo di passare per puntiglioso, ti ricordo che, dillà, tanto tempo fa, tu mi prendesti quasi in giro quando io raccontai del rischio di essere aggrediti da gente di merda come quella che ti è capitata, dicendomi "eh ma a me che vado sempre in giro mano nella mano non è mai successo"... purtroppo non serve che capiti a noi per sapere che certi fatti accadono, basta leggere le cronache.

E attenzione, pur credendo che in un paese civile dovrebbe essere diritto di tutti il poter andare in giro abbracciati con la persona amata, so che di fatto non è così, e che quindi, purtroppo, bisogna stare attenti.

Guest JackSkellington

Non vi è matrice omofobica, il froci era di cortesia. :salut:

 

Condivido....beh l'importante è che vada in galera...se ci andrà...

Comunque sono felice che abbia confessato, almeno si è reso conto di aver fatto una cazzata... e poi anche se ha dato motivazioni politiche, credo non posso mentire a sè stesso e sappia che era pura omofobia!

Jack, sei un ottimista e un bravo ragazzo, e questo ti fà onore

ma ahimè la trista situazione è questa

non credo che il tizio si sia reso conto di alcunché

se ha confessato è solo su consiglio del suo avvocato, perché era in trappola

se ha detto che è stata un'aggressione con motivazioni politiche, è sempre stato per consiglio del suo avvocato

perché, proprio per giustificare la perdurante assenza di una legge antiomofobia,

i politici e la magistratura sono in questo momento molto disponibili a dare una spintarella al colpevole di turno

che si sia macchiato di aggressione omofoba

gettarlo nelle segrete e buttare via la chiave

piuttosto che intraprendere un serio dibattito che porti al varo della suddetta legge

quindi lui in questo momento rischia di più per un'aggressione omofoba che per un'aggressione politica

probabilmente la capacità di rendersi conto, che tu generosamente gli attribusici, è per lui pratica troppo complessa

poi magari mi sbaglio, forse è un fine teologo e dicitore, chissà

approdato come Siddartha a gustare l'estrema feccia della vita per poi raggiungere l'illuminazione

non credo che un simile personaggio si ponga il problema di mentire o meno a sé stesso

ma credo fermamente, come penso credi anche tu, nella redenzione di chiunque, anche di un tipo del genere

spero che un giorno vedendo due persone abbracciate sorrida silenziosamente

senza riflettere in quell'abbraccio una sua segreta angoscia e rabbia

io se fossi in te almadel, userei la pubblicità e quindi i giornalisti, per mandare un ulteriore messaggio ai politici, facendo "pressione" nei limiti delle tue possibilità e per quello che potrebbe o non potrebbe valere, per rimettere in discussione la famosa legge antiomofobia... ma non è un consiglio. è solo la mia opinione. tu hai reagito anche troppo bene, e anche il tuo compagno e questo ribadisco è lodevole. riguardo ciò che dice conrad, concordo. credo sia più semplice mettere in galera un aggressore omofobo, piuttosto che mettere in discussione un fatto simile con la speranza che i politici, finalmente si adeguino al resto d'Europa...

Scusate il doppio post,

ma pensavo di far leggere anche a voi

il testo dell'appello che abbiamo scritto

per la manifestazione di mercoledì.

 

Padova chiama, vive e non si piega.

Una città chiama a raccolta le sue migliori energie per dimostrare solidarietà a tutti coloro che la cecità fascista colpisce,

prendendo spunto da quello che recentemente ha dovuto vedere, estendendo l'indignazione a ogni caso analogo.

E chiama anche a una mobilitazione permanente e serena, fino a che il Veneto e l'Italia

non sapranno far seguire a uno sdegno - che si spera condiviso - il minimo coraggio di un gesto politico e legislativo.

Perché questa città vive e vuole vivere la sua realtà aperta a tutte le differenze, senza la diffidenza

verso chi ama, parla o crede in modo diverso dalla maggioranza dei suoi cittadini.

E' un microcosmo questa nostra città - un laboratorio - in cui anche la maggioranza non accetta

di piegarsi allo stereotipo offensivo di un Veneto chiuso, ignorante e reazionario.

Ed è per questo che noi - Enrico e Matteo - non ci piegheremo mai all'intimidazione

di chi ci vorrebbe ancora più discreti o ci vorrebbe tanto fragili da nasconderci;

tanto barbari da reagire con la violenza o tanto superficiali da generalizzare la condanna

dal nostro aggressore fino alla nostra terra e ai nostri tempi,

che sono sì sfortunati, ma anche capaci di resistere ed essere accoglienti e solidali.

 

Così noi ieri abbiamo denunciato, oggi manifestiamo e domani ci abbracceremo ancora.

Perché sappiamo che non esiste peggiore sconfitta

di barattare la propria dignità, il proprio amore e il proprio orgoglio

con una "sicurezza" fatta di vergogna e di ipocrisia.

 

Salutiamo allora tutti coloro che con la loro professionalità e solidarietà

hanno voluto esserci vicini; nella speranza che alle parole seguano i fatti

e che questo sdegno si faccia abbraccio, appello, legge e infine vittoria.

Sempre con voi

- Enrico e Matteo -

Silverselfer

Se c'è bisogno di una legge, significa che c'è un cattivo costume da reprimere. Reprimere purtroppo non ha valenza rieducativa, anzi, spesso inasprisce il confronto, incattivisce, estremizza il confronto.

 

Continuare a denunciare è giusto, è un diritto, ma credere di risolvere la situazione avvalendosi esclusivamente del codice penale è utopistico.

 

Le coscienze cambiano lentamente e certe sensibilità hanno bisogno di tempo per superare l'omofobia secolarizzata da secoli di sessuofobica frustrazione gallista. Proprio oggi mi è capitato di leggere Kant che bollava l'omosessualità al rapporto tra esseri umani e bestie, quindi contronatura.

 

C'è molto da lavorare nel senso culturale, parlare, e soprattutto far emergere quanto vive nel fondo, la paura si nutre d'ignoranza.

 

Ricordarsi sempre che l'omofobo è quasi sempre un omosessuale che aggredisce la propria natura. Aggredisce gli altri per cercare di affermare una verità cui non può credere lui per primo.

Non si chiede una "legge per reprimere".

Si chiede una legge perché sia chiara la differenza

tra scazzotarsi fuori da un bar per un problema di parcheggio

e seguire due ragazzi gay e menarli perché sono abbracciati.

 

La differenza tra questi due "futili motivi"

dovrebbe essere assolutamente chiara.

Perché nel primo caso è poco più di un incidente,

nel secondo è un'intimidazione per tutti noi,

una minaccia che mira a farci nascondere.

WistonSmith
Ricordarsi sempre che l'omofobo è quasi sempre un omosessuale che aggredisce la propria natura.

 

Chi lotta contro un "luogo comune" non dovrebbe crearne degli altri.

Non è detto -non sempre-, e qualunque cosa sia ha ben poca importanza.

 

Si lotta per la Libertà, il Rispetto, e per i propri Diritti e non ad uno scarica barile di "accuse".

 

 

Almadel, bellissimo testo, complimenti!

@Almadel

splendido testo

mi permetto di suggerire l'unica cosa che cambierei

è il discorso della cecità "fascista"

che potrebbe avvalorare l'ipotesi che di aggressione con matrice politica si sia trattata

ovvero in ultima istanza (da quello che vedo) avvalora la tesi della difesa

parlerei o di cecità omofoba

o nel caso di cecità omofoba e fascista

 

@Silverselfer

sono d'accordo che la legge antiomofobia, in un contesto diffusamente omofobo,

non cambia il clima e non elimina il pregiudizio

ma è un passo importante

se vuoi è una legislazione "di emergenza"

e si spera in un futuro non molto lontano di poterne fare a meno

quando il concetto elementare che ognuno ha diritto ad esprimere pubblicamente, nei limiti della decenza, la propria affettività

sarà calato nella mentalità della società

è, passami il paragone assolutamente improprio,

lo stesso motivo che ha reso importante la creazione di una "festa della donna"

che di per sé non avrebbe senso, ma che adesso serve a ricordare l'importanza di conquiste recenti

che vanno protette anche simbolicamente perché sotto costante minaccia

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