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Sia "merde" che froci


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Non c'entra niente, ma non vorrei che passasse l'idea

che ci sia qualcosa di male nell'essere effeminati;

ma è realmente bizzarro che se non lo sei non vai in TV

(e non è che io sia così macho, non fosse per la erre

somiglierei più ad Alberto Angela che a Guccini)

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simply_dreamer

non credo che la Durso abbia un'idea fissa. uno stereotipo del gay medio. magari invita certi tipi di omosessuali per fare ascolti. di solito i gay effemminati sono quelli più colpiti dalla società e dagli omofobi e lei finge di essere la paladina di queste persone. e la cosa mi fà al quanto ridere. neanche a me stà simpatica quella donna, ma credo sia ora che qualcuno gli mostri che esistono anche gay con la r moscia, magari. o forse no. forse è meglio lasciarla nella sua (finta) ignoranza  :kiss:

simply_dreamer

ma una cosa non esclude l'altra. voglio dire. concordo con te nel dire che usa certe storie per gli ascolti. lo sanno tutti. ma la tv è un potente mezzo comunicativo e mandare un msg agli italiani del tipo "oh, non tutti i gay sono checche come la Durso c'ha fatto credere" e meglio ancora, avere l'opportunità di dialogare anche se solo davanti alle telecamere e magari anche dietro le quinte con personaggi tipo la concia o altri, non è una cosa negativa, secondo me. sottolineo secondo me

Per quanto anch'io sia a favore di una rappresentanza variegata dei gay in televisione, non si può avere a costo della demonizzazione di chi presenta caratteristiche più femminili. E' uno scambio assolutamente marcio e fa passare l'idea che i gay vanno bene solo se si mischiano con gli etero a livello di immagine. Per quanto riguarda la d'Urso, è una volgare fruttarola che si venderebbe i figli in diretta per aumentare lo share, nelle sue ospitate ha solo l'intento di creare scandalo.

Quindi bisognerebbe immaginare dei personaggi dello spettacolo

dichiarati e visibili, per scelta volontaria e non per evidenza dei fatti

che abbiano delle cose da dire ed una conduttrice che li inviti

per consentirgli di dirle.

 

Io credo che se un personaggio dello spettacolo facesse un

clamoroso CO in diretta e ne approfittasse per dire delle cose

politiche sulla questione gay la D'Urso lo inviterebbe e forse

gli consentirebbe pure di farlo senza Sgarbi o un fondamentalista

cattolico fra i piedi...

simply_dreamer

Per quanto anch'io sia a favore di una rappresentanza variegata dei gay in televisione, non si può avere a costo della demonizzazione di chi presenta caratteristiche più femminili. E' uno scambio assolutamente marcio e fa passare l'idea che i gay vanno bene solo se si mischiano con gli etero a livello di immagine. Per quanto riguarda la d'Urso, è una volgare fruttarola che si venderebbe i figli in diretta per aumentare lo share, nelle sue ospitate ha solo l'intento di creare scandalo.

 

buahaha  :kiss:

oddio, credo che tu in linea di massina abbia pure ragione. ma ribadisco il mio punto di vista e cioè che meglio un picco di ascolti in una trasmissione frivola come la sua, ma seguita da milioni di persone, dove per una volta, viene mostrata una coppia gay non truccata ne effemminata, piuttosto che mandare in onda un gay truccato ed effemminato che và dalla Durso perchè l'hanno sfrattato di casa e vuole (giustamente) farsi aiutare. per rispondere ad hinzelmann, sicuramente avere personaggi visibili e dichiarati aiuterebbe. e ce ne sono alcuni, anche se non molti. per alcuni è palese, anche se non sono dichiarati. ma la verità, secondo me è che ai personaggi non dichiarati, non importa di certe questioni. o hanno cmq paura di fare CO e non li posso biasimare. riguardo a quelli già dichiarati, un passo avanti sarebbe gradito, ma se nessuno li invita e nessuno li paga... credo che si vedranno solo gay stereotipati  :asd: forse

A parte che non sono "scelte" perché nei giorni del fattaccio

venne invitato Emilio Rez per una questione di affitti

e non noi dopo un'aggressione fascista;

quindi suppongo che le scelte - se qualcuno le fa -

siano della sua redazione e non certo nostre.

Abbiamo già ottenuto il massimo di visibilità concesso.

Ma certo, figuriamoci se la D'Urso invita un gay aggredito,

facesse questo inviterebbe pure un operaio ingiustamente licenziato,

o un pacifista che si è fatto arrestare in Kirghisistan...non mi pare

lo standard del suo programma.

 

Lei invita il personaggio dello spettacolo che fa audience

e quindi ci vorrebbe un personaggio dello spettacolo non

visibile come Rez, ma disponibile a fare un CO pubblico per

motivi politici. E che in cambio dell'audience sul CO chieda

uno spazio politico per dire delle cose.

 

D'altronde noi non possiamo certo rimpiangere i tempi in

cui Bindi ( visibile quanto Rez o Malgioglio ) veniva massacrato

nella vita e nella carriera...

simply_dreamer

secondo me meritavate/te voi un invito da parte delle Durso, piuttosto che un gay sfrattato privo di contratto regolare di affitto, solo perchè truccato e visibilmente effemminato. ma ovviamente lui fa audience. ma io credo che anche la tua storia potrebbe farne. cmq riguardo la visibilità, ne hai avuta, forse a sufficienza e spero che nel male, tu anzi voi, possiate ricaverne qaulcosa di buono.

Silverselfer

I miei più sinceri e accorati ringraziamenti per il coraggio di Almadel e il suo compagno e per tutte quelle forze politiche che li hanno supportati in questa vicenda.

 

Il provvedimento di Manganelli seppure tardivo è pur sempre qualcosa. Personalmente non credo che porterà a risultati effettivi, l'antisemitismo cui si fa riferimento è un esempio di quanto siano inutili certe strutture.

 

La realtà riprodotta dalla Durso è un distillato di luoghi comuni e photoshop. Almadel ti prego non lasciarti trascinare in quella trappola dove la verità è invitata solo per essere trasformata in qualcosa di opinabile.

 

(Quella cosa dell'orgoglio da deretano mi fa ancora incazzare! Se ero là gli mettevo una mano in faccia a quello stronzo e ci mischiavo i connotati, ma non alla VanGog proprio alla Picasso del periodo cubista color merda)

 

Se vogliono discutere di qualcosa d'interessante prendessero in esame quella velina ufficiosa che invita le produzioni tv a limitare la presenza degli omosessuali in video.

L'omosessuale va bene solo se è talmente artefatto da risultare un rassicurante marziano, lontano milioni di anni luce dal quotidiano della gente comune.

Effeminato non vuol dire vestirsi da pagliaccio per riuscire ad avere una parte in qualche spettacolo o una poltroncina in un talkshow pomeridiano, chi lo fa sfrutta una situazione e compie un'azione, secondo me, omofoba, al pari di un collaborazionista.

Riguardo quanti non sono effeminati, o come me sono solo bisessuali, non hanno speranza di essere rappresentati perché costituiscono l'essenza dell'omofobia, sentita come un male strisciante che s'insinua tra i "normodotati" e mette in forse quelle che sono ritenute i cardini delle certezze etero: essere capaci di scoparsi una patonza da sballo eppure... E' certo più rassicurante identificare l’omosessuale con esempi come Malgioglio, che per carità hanno tutto il diritto di fare quello che fanno, ma certo non hanno la patente per rappresentare tutto l’arcobaleno delle sfumature sessuali non etero.

 

Sull’iconografia Gay mirabilmente dissacrata da Serra (C’è ancora chi si ricorda “Cuore” allora è esistito veramente! Conrad se non esistessi dovrebbero inventarti); ho notato che i soldati  che hanno sfilato sui Fori imperiali per la festa del 2 giugno avevano tutti le sopracciglia punzonate e  a meno che non provenissero tutti da qualche base remota nel deserto, parecchi erano lampadati di brutto. Dicendo questo non voglio insinuare niente, però la smettessero col dare certe etichette.

 

In finale io ritengo che la battaglia sull’omofobia si combatta soprattutto sul versante culturale. La sessualità non deve essere usata come un metro di giudizio. L’omosessuale è una persona che ama e vive come tutti gli altri. Negarlo significa armarsi di stereotipi da usare sia per distinguersi, sia per farli individuare facili bersagli.

 

La manifestazione di Padova mi piace soprattutto perché è stata, almeno mi pare dai toni usati nel servizio giornalistico, sentita da tutta la popolazione. Io che vivo a Roma posso dire che qui l’aria che tira è decisamente diversa. Il sindaco Alemanno predica bene e razzola male. L’omosessualità è a dir poco mal tollerata. Le mura della città sono tappezzate da manifesti di gruppi di estrema destra, tanto che viene da chiedersi dove prendono i soldi per tanti manifesti. E a pensar male si può far coincidere tanta recrudescenza omofoba proprio con l’avvento della giunta Alemanno e, soprattutto, l’azione sociale della ministra Meloni, ma si sa che a pensar male si fa peccato e loro sono i santi e noi i peccatori.

 

Viva Almdel! (Uè, sembra un urlo rivoluzionario alla sub comandante Marcos!)

Dio mio..sono senza parole e allo stesso tempo spaventata.

Pure io e la mia ragazza giriamo tranquille mano nella mano e c baciamo pure per strada senza tener conto degli altri.. non oso immaginare come t sei sentito..Pure io subito avrei denunciato perchè non è possibile accettare un trattamento simile..

la Durso = dystopian element

personalmente non ci andrei x il semplice fatto che quella donna li i suoi ospiti maggiormente patetici

non da una visione oggettiva della realta' ma si mette a piangere tutte le volte

perche prova pieta'...ahahah

e io gli riderei in faccia.

Sull’iconografia Gay mirabilmente dissacrata da Serra (C’è ancora chi si ricorda “Cuore” allora è esistito veramente! Conrad se non esistessi dovrebbero inventarti);

 

Io facevo pure il cameriere alle feste di "Cuore"!

Capisco che Conrad venga preso

come il paradigma della memoria storica;

ma - scritta così - sembra che abbiamo tutti 19 anni!

Silverselfer

Almadel, venerdì scorso ero al presidio davanti a monte citorio con il popolo viola contro la legge bavaglio, e parlando con una signora che aveva risposto all'appello su FB, mi ha detto che suo figlio le aveva sconsigliato di partecipare "perché con l'aria che tira"...

 

Non trovi assurdo che i 19enni siano così arrendevoli, dovrebbero essere loro i rivoluzionari! Invece, mi accorgo, che sotto i trenta c'è una rassegnazione, una passività desolante. E' forse un caso che tu non sia un 19enne e hai reagito con coraggio ad una violenza subita?

 

Mi chiedo se la situazione politica e sociale drammatica che stiamo vivendo, in fondo, non sia l'effetto di un paio di decenni di sottocultura televisiva, che ha prodotto un atteggiamento passivo rispetto alla vita. Oramai si accetta tutto con rassegnazione.

 

Bisogna far uscire la gente di casa, portarla di nuovo per strada, nei locali, mostrare che il mondo non è un covo di stupratori seriali, assassini, rapinatori. Se le strade tornassero a riempirsi di gente onesta, sarebbero i brutti ceffi costretti a nascondersi in casa.

 

Riprendiamoci le città e soprattutto riacchiappiamoci il cervello spegnendo quelle scatole lobotomizzanti.

Ci vuole coraggio per essere democratici e aperti agli altri, al contrario  la paura è l'anticamera di ogni dittatura che in nome di una sicurezza utopica, ci chiede continuamente di rinunciare alle nostre libertà individuali.

 

Oddio, che pistolotto che ti ho rifilato!

 

In sostanza non è che tutti i 19enni siano così lassisti, ma certo per una buona parte...

simply_dreamer

secondo me i 19enni, ma gli under 30, come dici te sono "arrendevoli" sotto certi punti di vista, in quanto in uno stato come il nostro, più fai, meno fai. scusate il gioco di parole. più cerchi di migliorare la situazione e paradossalmente peggio è. più te ne freghi, più fai strada. e questo l'eterno dilemma. non sò se è così in Italia o anche fuori... fatto stà che di persone come Almadel alias Enrico (l'ho scoperto su you tube), ce ne sono davvero poche. così coraggiose e schiette. il problema, secondo me, non sono le persone "arrendevoli", ma le istituzioni, che dovrebbero garantire maggiore sicurezza ai cittadini, omosessuali, inclusi. partendo dalla creazione di leggi specifiche contro le aggresioni/discriminazioni sessuali, che ancora non abbiamo, nonostante mezza Europa si. è più facile ottenere un invito dalla Durso o da chicchèssia a piangere, e a fare audience fine a se stesso, piuttosto che mettere fino all'ondata di omofobia che credo vada fermata quanto prima in questo paese. quindi spero vivamente che qualcuno faccia qualcosa  :look:

Guest Count Vertigo

Ciao!

 

Ho letto dell'accaduto su LIBERO(.it) e non pensavo che la coppia di Padova foste tu e il tuo ragazzo.

 

Ammetto che leggendo quelle righe mi prudevano le mani per come si è svolto l'episodio, e avrei consigliato alle persone aggredite di fare denuncia e di agire per vie legali, se possibile.

 

Leggo che già hai fatto denuncia e quindi arrivo tardi. Però penserei a far arrivare questo episodio di omofobia e di razzismo anche alle alte sfere, in concomitanza con il Pride Nazionale. Può servire forse a diffondere un segnale più forte, e magari a sturare le orecchie a quei coglioni che abbiamo al Governo.

 

Ti auguro una pronta guarigione, e in bocca al lupo per tutto.

 

P.S.:

sai cosa trovo ridicolo? Il commento del tipo che si è presentato alla polizia per accusarsi dell'aggressione, e cioè che era sotto gli effetti dell'alcool. Poteva trovare una scusa più plausibile mi sa, questa regge poco.

WistonSmith
In sostanza non è che tutti i 19enni siano così lassisti, ma certo per una buona parte...

 

Parli come mia madre.

E il guaio è che avete pure ragione.  :look:

 

O meglio, un fondo di verità c'è, però, considera anche -cosa che ripeto sempre anche a lei-  che questa differenza generazionale vista da voialtri è poco obiettiva, non essendoci dentro. Non si puo' generalizzare (critica sul "per una buona parte".)

Wiston, in tutta sincerità, vivo questa generazione, ho ventun anni e più si scende più si denota la dilagante lobotomizzazione made in Endemol.

 

Suvvia, certo è inutile essere pessimisti, altrettanto pericoloso però è edulcolorare la realtà o il rischio è che le generazioni a venire si adagino sempre più.

 

Simply, per i diritti bisogna combattere data la mentalità dello stivale, di certo le istituzioni non verrano mai colpite dalla luce di Damasco in questo senso.

WistonSmith

Va bene. Diciamo anche che potrebbe essere così.

Non mi pare però che, le vecchie generazioni, abbiano fatto qualcosa per impedire questo declino.

 

L'istruzione, e ancora più la "motivazione", parte dalla famiglia, non dalla scuola, o più in generale da contesti estranei, e i figli sono lo specchio su cui riflette la generazione precedente.

Forse questo essere lascivi lo hanno ereditato, aggravandosi solamente dopo a causa della lobotomizzazione made in Endemol(riproponendo la tua bellissima espressione).

E questo lo dico per esperienza.

 

Almadel, venerdì scorso ero al presidio davanti a monte citorio con il popolo viola contro la legge bavaglio, e parlando con una signora che aveva risposto all'appello su FB, mi ha detto che suo figlio le aveva sconsigliato di partecipare "perché con l'aria che tira"...

 

E questo n'è un esempio lampante!

Ma da quando si sente di un genitore che si lascia persuadere da un figlio a cedere, e sopratutto con una motivazione così banale?

Per carità, anch'io, con mia madre dialogo, e alle volte riesco a convincerla del contrario, non voglio assolutamente dire che un genitore, per essere tale, deve stupidamente sopraffare i figli, solo per questione di autorità, me ne riguardo bene, ma cedere a rigor di logica sarebbe il minimo.

Il genitore di oggi è lascivo, nell'educazione, nell'autorità, e nell'esprimere e ottenere fiducia .

È inevitabile avere una nuova generazione tale e quale.

 

Alla conferenza pre-pride, di Palermo, ho conosciuto una donna lì presente perché "mio figlio è gay, ma si vergogna, ma io mi sento di lottare perché vorrei una società all'altezza dei suoi diritti e desideri, e per la sua sicurezza."

Ok. Bellissime parole per una madre, e via dicendo. Ma al posto suo avrei preso a pedate in culo il ragazzo affinché lottasse lui stesso per ottenere ciò che gli spetta per diritto, questa sarebbe l'unica azione concreta e doverosa che quella madre avrebbe potuto compiere!

siamo in pieno OT ma volevo dare il mio parere

non credo alle contrapposizioni generazionali

nel senso che secondo me i giovani di oggi non sono diversi da quelli dei tempi di Sesostri

non ho mai creduto alla teoria dei bamboccioni che avrebbero gusto a stare coi genitori fino ai quarant'anni (ma figurati...)

non credo neanche al potere devastante della televisione in grado di ottenebrare le menti

ho una certa fiducia nella natura umana e sono sicuro che ognuno ha i suoi bravi anticorpi

i genitori di oggi sono arrendevoli? forse, ci sono autorevoli pareri su quanto il '68 abbia cambiato la relazione genitori-figli

ma secondo me questo non è il cuore della questione

 

il vero problema è a mio parere di opportunità economiche

i giovani che si affacciamo oggi sul mercato del lavoro si trovano a vivere un contesto oggettivamente difficile

in una situazione fluida ed in perpetuo mutamento, in cui non c'è tempo e modo di fare crescere una professionalità e competenza specifica

perché nel frattempo cambia lo scenario di riferimento

il lavoro è scarso e caratterizzato da una competizione a tutto campo a livello globale

contratti a tempo determinato mal pagati, lavori part time e addirittura insicurezza pensionistica: questa è la situazione

se io guardo alle generazioni precedenti, sicuramente la generazione più "fortunata" è stata quella di mio padre

che ha cominciato a lavorare nel secondo dopoguerra e che ha preso in pieno l'onda dello sviluppo industriale italiano

io sono stato meno fortunato, ma ancora delle opportunità le ho avute e le ho colte

ma se avessi oggi 19 anni, credo che le cose sarebbero per me molto più difficili e questo è oggettivo

 

cosa fare? 3 consigli

- fare qualcosa che piace veramente, che esprime la propria passione: trovare la propria vocazione e perseguirla

- mettere in conto la necessità di una formazione continua e attenta perché tutto è in costante mutamento: niente è mai completamente acquisito

- porsi a livello mentale non nell'ottica del posto fisso ma nell'ottica dell'imprenditore: quindi "fare" ciò che piace ma anche "saperlo vendere"

 

 

 

PS

 

Il genitore di oggi è lascivo, nell'educazione, nell'autorità, e nell'esprimere e ottenere fiducia .

 

Winston lascivo vuol dire lussurioso  :sbav:

Forse volevi dire arrendevole  :look:

Sinceramenente non mi sono mai paragonato

ai miei coetanei; né sono solito fare discorsi generazionali.

 

A vent'anni avevo un collettivo situazionista,

c'era il World Pride a Roma e il G8 a Genova;

prima che l'11 settembre criminalizzasse

ogni forma di dissenso (compreso il nostro)

mi sembrava di avere in mano le sorti del mondo.

 

Non la mia generazione; ma io e i miei amici.

Ero in pieno millenarismo, ma i miei coetanei

non mi sembravano diversi dai vostri.

 

Non mi pareva che "i tempi fossero maturi per il cambiamento",

mi sembrava solo che finalmente

io fossi abbastanza maturo per cambiare il mondo.

 

Poi ci fu il Berlusconi bis, la Diaz e Bolzaneto,

il cancro di Meri e l'undici settembre,

Amarilli in carcere come BR, Fabio sieropositivo:

chi andò a Londra, chi a Berlino, chi a Madrid.

E la mia onnipotenza finì in questo modo.

 

E' sempre però stato un intreccio

tra collettivo e personale.

Un grande amore valeva quanto un'elezione;

per questo non considero "spacciati" i ventenni di oggi.

Siamo sempre stati una minoranza,

che si è presa la responsabilità di una generazione intera.

mi ritrovo in quello che dice Almadel

nel senso che l'impegno e la lotta nel sociale e nel politico

è sempre stato appannaggio di una minoranza

che, solo in condizioni storiche fortuite ed eccezionali,

è riuscita a trascinare con sè una maggioranza e a fare "rivoluzione"

 

ci sono poi dei periodi in cui l'ambiente sociale propone contesti ed opportunità "coesive"

e altri in cui, come forse sono quelli attuali, prevale l'ordine sparso

 

ma questa mia risposta, mentre la scrivo, non mi soddisfa per niente

generalizza troppo

è impossibile capire cosa si muove a livello complessivo

uno crede di parlare a nome dell'universo ma alla fine non fa altro che parlare di sé stesso...  :look:

Insomma, concordo con Conrad ma in maniera parziale. Certo l' indolenza è sempre stata presente, ma di età in età è dovuta mutare per necessità o per vezzo.

 

A riprova l' ordine sparso e dispersivo di coloro che oggi son attivi. Aggravato dall' atteggiamento sempre più indifferente di coloro che dovrebbero accudire la prole.

 

( Che risposta del cavolo. -.-" )

è riuscita a trascinare con sè una maggioranza e a fare "rivoluzione"

 

Che tipo di rivoluzione?

Le lettere luterane si aprono proprio con il teatro greco e la sua massima sempre all'attivo di trasferire ai nati le colpe dei padri. Figli degeneri che lottano e lottano per che cosa? Per tramutarsi nella stessa bestia che hanno combattuto. E se è vero che questa non è più l'età volgare, pur sempre la colpa è scissa in due frammenti complementari: permangono le colpe dei padri, nella forma di ostacoli non superati. Qui sta l'obbrobrio delle nuove generazioni, a non sapersi (volersi, si direbbe) liberare dalle generazioni precedenti e dai loro errori. Teatro greco o no, metà colpa al padre, metà al figlio.

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