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Perché gli omofobi parlano SEMPRE dei gay?


Fabio Castorino

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Fabio Castorino

Una cosa che mi ha sempre colpito osservando gli omofobi, a parte le cose odiose che dicono quando parlano degli omosesuali, è quanto spesso ne parlano. Molti omofobi sembrano in preda ad una vera propria ossessione gay, ne parlano in continuazione, tirano fuori l'argomento in ogni momento, anche nel bel mezzo di discussioni di tutt'altra natura.

La cosa mi fa incazzare perché pare che questi omofobi non solo non si vergognino dei loro pregiudizi, ma che siano al contrario ansiosi di comunicarli a tutti e di ribadirli in continuazione, come se fosse una cosa da esibire e di cui vantarsi.

Secondo voi qual è la causa di questo comportamento ossessivo?

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un esempio di omofobo ossessionato dai gay è quell'europarlamentare dell'udc di cui non faccio il nome.

 

per me il motivo è una vita sessuale poco tranquilla che genera paranoie e ossessioni, specialmente da parte di omosessuali repressi (ma non solo) che odiano i gay perchè visti come persone in grado di trarre piacere dal sesso.

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Quoto in tutto. L'ossessione per il sesso in generale e l'omosessualità in particolare deriva dal non essere a proprio agio nella propria pelle, sentire di essere sbagliati e sporchi in primis e quindi si incanala questo disagio verso l'altro da sè, o quello che viene percepito come altro da sè.

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Perché ci considerano una minoranza più debole.

Pensano che siamo tutti checche e che prenderla in culo è un disonore e non si è veri maschi.

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le cause??

 

Omosessualità repressa o latente...

 

Ignoranza mista a desiderio di violenza...

 

 

o tutte queste cose assieme...

 

:eek:

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Gli atei mi annoiano perché parlano sempre di Dio. (cit.)

 

L'avverbio non ha alcuna rilevanza; sempre o raramente, che differenza fa?

Dileggiano l'omosessuale perché, appunto, sono omofobi; e sono omofobi perché lo fanno.

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Anche i razzisti parlano semnpre degli immigrati;

qualunque sia il problema, li tirano sempre fuori.

Io - da buon ateo - invece incolpo sempre Dio :eek:

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il comportamento discriminante è la rabbia

se gli omofobi parlano sempre dei gay, con rabbia,

c'è un contenuto inconscio che vuole venire alla superficie

solo che è contrastato dalla coscienza e allora nel venir fuori viene negato

da cui la rabbia (la rabbia è dovuta al contrasto tra contenuto inconscio e negazione conscia)

 

insomma in una parola: gli omofobi che parlano dei gay con rabbia sono probabilmente gay

e trattano i gay come "untori" semplicemente perché preferiscono proiettare in una ipotetica minaccia esterna

un contenuto che proviene dal loro inconscio e che non vogliono accettare

 

@ Almadel

attento perché l'ateo rabbioso (ma non credo tu lo sia, credo tu sia un ateo sereno  :eek:)

dicevo: l'ateo rabbioso è soggetto a improvvise conversioni

vedi l'Innominato  :no:

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simply_dreamer

non credo che tutti gli omofobi siano gay repressi... è una teoria infondata. forse alcuni lo saranno anche, ma alcuni. credo che quello che accomuni gli omofobi sia l'ignoranza in materia e di conseguenza la paura della diversità, intrisa da una forte matrice cattolico-conservalista. almeno io la vedo così

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In realtà c'è una componente sessuale

anche nell'odio verso gli immigrati.

Vengono odiati dai maschi razzisti

solo gli stranieri che notoriamente

"ce l'hanno grosso" (rumeni, neri, arabi, albanesi)

e poco o nulla gli Asiatici.

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non credo che tutti gli omofobi siano gay repressi... è una teoria infondata. forse alcuni lo saranno anche, ma alcuni. credo che quello che accomuni gli omofobi sia l'ignoranza in materia e di conseguenza la paura della diversità, intrisa da una forte matrice cattolico-conservalista. almeno io la vedo così

Anche per me è lo stesso.

 

Nella palestra vecchia in cui andavo mi sembravano tutti etero e tutti che scherzavano sull'essere gay.

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fallendaydreamer

Oltre ai motivi già detti da voi, io credo che molti siano davvero eterosessuali e semplicemente si sentono fighi denigrando i gay, si sentono bulli, si sentono "alla moda", e soprattutto sentono che così facendo affermano la propria virilità. Ovviamente ciò non può prescindere dall'ignoranza e da una malcelata insicurezza di fondo.

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non credo che tutti gli omofobi siano gay repressi... è una teoria infondata. forse alcuni lo saranno anche, ma alcuni. credo che quello che accomuni gli omofobi sia l'ignoranza in materia e di conseguenza la paura della diversità, intrisa da una forte matrice cattolico-conservalista. almeno io la vedo così

 

La vedo esattamente come te; la repressione della propria omosessualità come causa scatenante dell'omofobia vale secondo me in una piccola percentuale di casi.

Per il resto, la fanno da padrone ignoranza, chiusura di vedute, preconcetti, paura di aprirsi al diverso e il fatto di vivere di convinzioni assolute e immutabili (ciò che si fa / si è, è giusto, il resto è per definizione sbagliato, e va quindi combattuto)

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WistonSmith

non credo che tutti gli omofobi siano gay repressi... è una teoria infondata. forse alcuni lo saranno anche, ma alcuni. credo che quello che accomuni gli omofobi sia l'ignoranza in materia e di conseguenza la paura della diversità, intrisa da una forte matrice cattolico-conservalista. almeno io la vedo così

 

La penso nello stesso modo.

Questo luogo comune, credo, dovrebbe essere messo da parte, perché è pretesto per diatribe inutili che portano spesso all'incomprensione e alla violenza, anche. (non tutti accolgono bene le provocazioni, anche se non sussistono)

Il dare dell'"omosessuale represso" a tutti è una provocazione nociva, secondo me.

Mi piace più la teoria di fallendaydreamer, sul semplice bullismo, la legge del branco. Cosa che ho notato spesso e volentieri nei miei anni scolastici, in un istituto (industriale) prevalentemente maschile; in classe ho avuto per due anni un compagno dai modi molto femminili, la cosiddetta checca insomma, benché la sua omosessualità non fosse dichiarata (almeno non a scuola!). Singolarmente tutti avevano un rapporto pressoché normale, né astio né amicizia al di fuori delle ore scolastiche, allo stesso modo di come io mi rapportavo con tutti gl'altri, ma quando si formava il gruppo le battute partivano puntualmente. Devo ammettere che non si è mai arrivato ad usare violenza (il che è già per me una buon cosa, data la considerazione che ho dei miei ex compagni, piuttosto bassa), ma una sorta di derisione sincera, e non scherzosa, l'ho sempre colta, un omofobia malcelata che sfociava solo quando il gruppo si compattava, mentre singolarmente veniva ben trattenuta.  

E pensandoci bene non mi è mai capitato di sentire parlare di pestaggi tete-a-tete :eek:

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certamente non tutti gli omofobi sono gay

alcuni sono semplicemente ignoranti, o non hanno esperienza diretta di persone gay

di fronte all'amico gay l'omofobo di quest'ultimo tipo perde facilmente le sue caratteristiche di omofobia

e cerca di comprendere

 

però l'omofobo con atteggiamento aggressivo e rabbioso

che magari rifiuta sdegnosamente l'amico che ha fatto coming out

dovrebbe far sempre sospettare un rifiuto di un contenuto inconscio

e quindi una possibile latenza gay

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Io metterei anche in conto, francamente, il background culturale di ognuno. Voglio dire, non tutti sono disposti a mettere in dubbio tutto ciò che gli è sempre stato inculcato durante il periodo dell'educazione - anche perchè ci vuole un gran coraggio e una buona dose d'intelligenza ed elasticità mentale per farlo - e notoriamente l'uomo si spaventa davanti a ciò che non conosce e non riesce a capire alla stregua di una bestia davanti al fuoco. Se poi aggiungiamo che uno dei modi più ''naturali'' e maggiormente diffusi di difendersi è l'aggressività (insomma quel ''la miglior difesa è l'attacco''), non so fino a che punto si possa parlare di ''possibile latenza gay'' quasi apriori...

Non so mi sembra una generalizzazione sciocca  :eek:

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Fabio Castorino

Grazie per le vostre risposte, ma la maggior parte non corrisponde esattamente alla domanda che avevo posto.

Non mi interessa tanto parlare delle cause dell'omofobia, argomento già affrontato in moltissimi altri thread, quanto dell'OSSESSIONE che l'omosessualità sembra rappresentare per chi è omofobo, spingendolo a ritornare in continuazione su questo argomento.

Le due cose mi sembrano distinte: una cosa è la fobia, un'altra è l'ossessione. Per esempio, io sono aracnofobo, mi fanno schifo i ragni, li detesto con tutto il cuore, ma molto raramente ne parlo, non infarcisco tutti i miei discorsi con commenti su quanto sono orrendi i ragni, in altre parole quella mia per i ragni è una fobia, ma non un'ossessione.

La differenza mi sembra possa stare nel fatto che io non sono particolarmente interessato a far conoscere agli altri la mia aracnofobia, perché non la ritengo un aspetto fondamentale della mia personalità, mentre l'omofobo medio sembra ansioso di mettere tutti al corrente dei suoi pregiudizi.

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La differenza mi sembra possa stare nel fatto che io non sono particolarmente interessato a far conoscere agli altri la mia aracnofobia, perché non la ritengo un aspetto fondamentale della mia personalità, mentre l'omofobo medio sembra ansioso di mettere tutti al corrente dei suoi pregiudizi.

 

E se invece il problema fosse un lento, strisciante cambiamento sociale?

Voglio dire, in passato gli omosessuali erano molto più "nascosti" (anche perchè l'omosessualità in sè era considerata reato  :no: ) mentre adesso cominciamo ad avere una rilevanza pubblica... Magari è questo che spinge gli omofobi a parlarne in continuazione, quasi fosse una "minaccia" da esorcizzare prima di renderla incontrollabile...  :eek:

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Fabio Castorino

Può essere in effetti un modo per gli omofobi per rassicurarsi l'un l'altro, magari ripetendo come un mantra frasi omofobiche si rassicurarno sul fatto che il cambiamento sociale che tanto temono (l'accettazione dell'omosessualità come una forma d'amore con pari dignità rispetto all'eterosessualità) in realtà non si verificherà mai.

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Hinzelmann

La differenza fra un omosessuale ed un ragno è

che non si può diventare ragni, mentre si può

diventare omosessuali.

 

Ragionevolmente si inizia a parlare male dell'omosessualità

per escluderla dal novero delle scelte possibili.

 

Non necessariamente delle scelte personali, ma anche

familiari, anche sociali

 

Fino a trasformare l'omosessualità in sè in una parolaccia

che diventa il risvolto negativo della scelta giusta da compiere

( quindi il negativo dell'eterosessualità ) e quindi la negazione

di una identità maschile o femminile. A quel punto l'omofobia

assume oltre che una funzione sociale un contenuto culturale

( come l'antisemitismo )

 

Il fatto di aver paura dei ragni ti appare una debolezza, odiare

gli omosessuali per secoli è stato considerato un punto di forza

Va detto poi che bisognerebbe vedere con chi parla l'omofobo

( se sa di avere di fronte un omosessuale oppure no )

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dell'OSSESSIONE che l'omosessualità sembra rappresentare per chi è omofobo, spingendolo a ritornare in continuazione su questo argomento.

 

Evidentemente, non hanno niente di meglio da fare.

Perché quel 'meglio' sia proprio l'omofobia? Io credo sia solo una questione superficiale, non rilevante; questo o quel termine sono tra loro interscambiabili, tra froci e giudei, che differenza fa? L'importante è riversare rabbie e rancori su una porzione di umanità notoriamente meno popolosa oppure inoffensiva, od entrambe le cose. L'ossessione, poi, è davvero mancanza di un meglio nella vita, ma questo richiederebbe diversi trattati per ben argomentare. Io ricordo di Asterione dipinto da alcuni come il più terrificante dei mostri, nella forma non più taurina, ma di uno specchio.

 

Che faccia avrà il mio redentore? Sarà un toro con la faccia da uomo, o sarà come me?

 

Senza per questo fomentare il triste mito (consolatorio, talvolta) di una omosessualità repressa in ogni imbecille di cui sopra; se tutti gli omofobi fossero gay, qui in Italia, a conti fatti, gli etero si potrebbero contare sulle dita di una mano. Toh, al massimo due.

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Hinzelmann

L'idea dell'omosessualità repressa ovviamente non può

funzionare come spiegazione generale.

 

In effetti la spiegazione psicologica, che io in ogni caso non sposerei,

non sarebbe certo quella

 

( se non su un piano criminologico circostritto a conflitti psicologici che

arrivano a determinare moventi di delitti in criminali )

 

Sarebbe semmai l'idea che ogni omosessuale sia un eterosessuale

latente e ogni eterosessuale un omosessuale latente. Lo sarebbe

in modo intrinseco perché intrinseca all'uomo sarebbe una cd. bisessualità

originaria intorno a cui si costruirebbero poi i tre orientamenti sessuali

secondari o derivati dell' età adulta.

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L'idea dell'omosessualità repressa ovviamente non può

funzionare come spiegazione generale.

 

 

come spiegazione generale no, ma spesso è così e lo dimostrano anche certi utenti del forum...

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Come spiegazione generale? Ma se i commenti all'inizio la davano per verità assoluta riguardo QUALUNQUE omofobo... O.o C'è una strana tendenza a vedere omosessualità anche dove non c'è  :eek:

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Hinzelmann

Coeranos, quel che di cui parli tu è l'omofobia interiorizzata

dei gay, che in misura diversa può coesistere con una

accettazione parziale della propria omosessualità.

 

Però in quel caso è anche ovvio che un gay parli sempre

dell'omosessualità, anche se ne parla male e se la vive male,

perchè sa di essere omosessuale. E' distonico...

 

L'omosessualità repressa implica invece un contenuto non

ancora emerso a coscienza ma che lavora sotto traccia

determinando comportamenti aggressivi e ostili.

 

L'omosessualità latente nella costruzione di un orientamento

schiettamente eterosessuale, sarebbe una terza cosa ancora...

perchè potrebbe valere pure per gli eterosessuali ed essere una

spiegazione di carattere generale.

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beh insomma, dubito che le persone con omofobia interiorizzata non siano omofobi nei confronti degli altri, ad esempio una frase tipica è "io non sono come voi"

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Hinzelmann

Ma certo che sono omofobi nei confronti degli altri gay, hai perfettamente ragione.

Semmai si potrebbe dire che fanno male anche a se stessi oltre che agli altri gay

ma certamente finiscono per fare entrambe le cose. Solo che siccome sanno di

essere gay e se la vivono male è anche ovvio siano "ossessionati" dal tema.

 

Meno ovvio per un represso in senso stretto, che non dovrebbe esserne cosciente

o per un etero che non lo è. E qui la psicologia ci potrebbe dire che c'è l'omosessualità

latente attorno a cui comunque la società eteronormata costruisce meccanismi di non

scelta dell'omosessualità, per rafforzare quello che sarebbe un mero orientamento in

una identità eterosessuale. Per me è determinante sempre il dato socioculturale, ci vuole

un input, perchè si imponga al bambino durante il perdiodo della latenza sessuale l'etero

sessualità e si demonizzi la possibilità di qualcosa di diverso.

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Uhm......la cosa più triste è......

Ma è così importante per queste persone sapere con chi andiamo a letto? Non mi sembra che nell'ideale di civiltà sia FONDAMENTALE conoscere i gusti sessuali degli altri. E' un discorso completamente distaccato nel conoscere una persona. Essere omosessuale infine significa SEMPLICEMENTE andare a letto e provare sentimenti con persone dello stesso sesso punto. NON significa essere mascolini (per le donne) o femminili ( per gli uomini) quello rientra nel discorso del genere che è un discorso COMPLETAMENTE diverso.

 

Sono esterefatto che la gente continui in modo così morboso a farsi gli affari degli altri.....Se alla fine io scopo con un uomo a chi dovrebbe interessare? D'altronde non credo che tutti noi ci immaginiamo il nostro vicino durante un meraviglioso amplesso. Semplicemente ci asteniamo dal considerarlo in quella veste, in quanto sfera privata....

 

Si è perso il senso di riservatezza....... U_U

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