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mi aspetto.... il massimo in tutto' date=' ovviamente :D[/quote']

questo è il punto di partenza per non ottenere nulla.

 

il punto di partenza per ottenere qualcosa è mirare in alto, ma senza sconvolgersi la vita se poi i risultati non sono al 100%... almeno io la vedo così...

HaNKy87PaNKY
mirare in alto significa illudersi...

 

...Solo nel caso in cui a mirare in alto sia una persona senza capacità, uno sconfitto in partenza.

Una persona capace può permettersi di mirare in alto proprio per le sue capacità; e se non riesce a raggiungere il traguardo sperato, allora scopre di aver testato i propri limiti, il che è comunque positivo.

...Solo nel caso in cui a mirare in alto sia una persona senza capacità, uno sconfitto in partenza.

Una persona capace può permettersi di mirare in alto proprio per le sue capacità; e se non riesce a raggiungere il traguardo sperato, allora scopre di aver testato i propri limiti, il che è comunque positivo.

chi è consapevole del fatto di poter arrivare ovunque lo desideri che bisogno avrebbe di mirare in alto? nessuno.

ma se la persona ha dei dubbi sulla propria superiorità è allora che si mette in gioco per arrivare al traguardo prefissato.

 

comunque seguiamo il tuo ragionamento: caio ha delle capacità e ha grandi progetti per il futuro.

caso a: caio non riesce a realizzarli quindi diventa automaticamente un fallito. fallito: casualmente il punto di partenza del tuo discorso.

caso b: caio li realizza e si autoconvince di avere delle capacità. quindi non ne era certo... ha voluto mettersi in gioco. (mio arg. sopra)

HaNKy87PaNKY
chi è consapevole del fatto di poter arrivare ovunque lo desideri che bisogno avrebbe di mirare in alto? nessuno.

 

Forzatura del discorso: io parlavo di persone capaci in grado di riconoscere le proprie abilità e decise a testare i propri limiti' date=' non di onnipotenti consapevoli di poter arrivare ovunque.

Se mi dovessi riferire a quanto hai detto ti direi comunque che ti sbagli, perchè persino il più abile a poter arrivare ovunque mira sempre più in alto; è una questione di ambizione e soddisfazione personale.

 

ma se la persona ha dei dubbi sulla propria superiorità è allora che si mette in gioco per arrivare al traguardo prefissato.

 

Testare le proprie capacità non è necessariamente dettato dai dubbi sulla propria superiorità, come dici tu, ma piuttosto dal volersi mettere in discussione per testare i propri limiti.

 

comunque seguiamo il tuo ragionamento: caio ha delle capacità e ha grandi progetti per il futuro.

caso a: caio non riesce a realizzarli quindi diventa automaticamente un fallito. fallito: casualmente il punto di partenza del tuo discorso.

caso b: caio li realizza e si autoconvince di avere delle capacità. quindi non ne era certo... ha voluto mettersi in gioco. (mio arg. sopra)

 

E' evidente come il caso A mi dia ragione: se Caio non riesce a raggiungere i propri obiettivi [sia anche uno stupido 100 all'esame di maturità] significa che non aveva le capacità tali per farcela; dietro l'apparente fallimento, comunque, scopre fin dove può arrivare e non farà più l'errore di mirare TROPPO in alto (nulla di più di quanto abbia detto prima).

Per quanto riguarda il caso B probabilmente metà della spiegazione è rimasta nella tua testa, forse a causa della poca lucidità che si ha a quest'ora, e quindi è incomprensibile; infatti se Caio raggiunge i propri traguardi CONFERMA quelle capacità che pensava di avere.. Non è questione nè di autoconvinzione nè di incertezze, come dici tu. Il fatto che abbia voluto mettersi in gioco non è una prerogativa del caso B, come tu la fai sembrare, in quanto si è messo in gioco in entrambi i casi.

 

Quindi concludendo questo discorso e riprendendo la tua frase di qualche post fa, mirare in alto non significa illudersi ma piuttosto mettersi in gioco, sia che si fallisca, sia che si riesca.

1.

mah più che una forzatura la considererei una circostanza normalmente presentabile.

il tuo "una persona capace" lasciava spazio a decine di interpretazioni.

fino a prova contraria non tutti sono ambiziosi e per appagare il proprio ego non è necessario porsi dei traguardi ma semmai concretizzarli. molto diverso....

 

2.

mettere alla prova i propri limiti a cosa potrebbe servire se non a dimostrarsi qualcosa?

ci si dimostra qualcosa quando si ha qualche dubbio.

 

3.

riguardo al caso A. si parla di un fallimento e, cito le tue parole "...Solo nel caso in cui a mirare in alto sia una persona senza capacità, uno sconfitto in partenza", quindi dai ragione al sottoscritto quando dice che mirare in alto significa illudersi.

Il caso B è comprensibilissimo. richiamo la risposta 2 chiarendo che caio è quantomeno dubbioso... se avesse avuto la certezza delle sue competenze non si sarebbe posto un traguardo. realizzato o meno ora poco importa.

 

ps: difficilmente l'ora mi induce in errore.

mi aspetto.... il massimo in tutto' date=' ovviamente :cry:[/quote']

questo è il punto di partenza per non ottenere nulla.

 

il punto di partenza per ottenere qualcosa è mirare in alto' date=' ma senza sconvolgersi la vita se poi i risultati non sono al 100%... almeno io la vedo così...[/quote']

questa è la logica comune.... ed è risuputo che tutto ciò che è comune è sbagliato. mirare in alto significa illudersi... illudendosi non si arriva a nulla. poi... libero di pensarla come ti pare....

 

Scusate se risp solo adesso ma sono arrivato ora tra i mille impegni.

  Se a mirare in alto è una persona dotata di senso critico e matura la cosa funziona egregiamente, sia che si arrivi all'obbiettivo sia che lo si manchi.

  Se a mirare in alto è una persona ottusa, che non riesce ad accettare le cose che non stanno come dice lui e che si crede portatore di una verità rivelata e da condividere solo con pochi allora tutto il discorso cade. puntare in alto significa fallire in tutti i casi tranne che in uno.

 

Esempio: io faccio una facoltà che è risaputo non è la più facile di questa terra, faccio chimica. Tante persone che si sono ritirate l'hanno fatto sentendosi sconfitte e dicendo che tanto facendo chimica si fa i disoccupati a vita oppure i professori, altre l'hanno fatto con il cuore in pace, dicendo che forse avevano sopravvalutato le proprie capacità.

Stimo moltissimo le seconde, ma mi fanno un po' pena le prime, che per non ammettere un loro fallimento sminuiscono la cosa dove hanno fallito...

 

[Non era per voler riaprire una discussione ma solo per esprimere il mio punto di vista in maniera chiara, dato che non sono riuscito per motivi temporali a farlo nei momenti atti.]

Uffaaaa, io ho lasciato indietro 3 esami lo scorso semestre, adesso ne ho da fare 8 in un mese e mezzo Y_Y. Mi sa che molto ottimisticamente forse riesco a lasciare indietro solo il più difficile... + relisticamente lascerò indietro quello + un altro.

 

CON CEPU 10 ESAMI IN 10 MESI

COL POLIMI 10 ESAMI IN 10 GIORNI!!

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