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"Gay Pride: Diritti alla perversione" + petardi contro il Gay Village


Wolf

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Non mi pare sia già stato postato, riporto un articolo di "Repubblica" che potete trovare anche a questo link:

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/07/03/news/petardi_gay_village-5354847/

 

Pride, petardi al Gay village: lievemente ferite due persone

 

L'intimidazione alla vigilia del Pride della capitale. Imma Battaglia, presidente di Gay Project e tra gli organizzatori del village, si dice "esterrefatta di fronte a quanto accaduto nel tentativo di aggredire la comunità del gay village". Striscione di Militia Christi al Colosseo: 'Gay pride diritti alla perversione'

 

 

ROMA - Tentativo di aggressione nella notte al Gay village a Roma, alla vigilia del Gay Pride che partirà alle 16:30. Ignoti hanno lanciato dei petardi nell'area del villaggio ferendo lievemente due persone. Lo rende noto Anna Chiara Marignoli, responsabile della direzione artistica del village spiegando che fortunatamente "non ci sono state conseguenze gravi e la serata si è conclusa come sempre.

 

"Non ci sono stati danni alle persone , e questo è quello che ci interessa - spiega Marignoli - ma la cosa sconcertante è che qualcuno vuole rovinare la festa a tutte le persone che, serenamente, affollano il Gay Village tutte le sere. Il village è un luogo pacifico di aggregazione e intrattenimento culturale e danzante, e  tale deve restare nell'interesse di tutti. Il gay village sta dimostrando di essere patrimonio della città di roma, della comunità gay e non solo e per questo va tutelato".

 

Imma Battaglia, presidente di Gay Project e tra gli organizzatori del village, si dice "esterrefatta di fronte a quanto accaduto nel tentativo di aggredire la comunità del gay village" e si augura che le forze dell'ordine al più presto sappiano dire chi sono gli autori, al momento sconosciuti.

 

Gay pride: diritti alla perversione! E' lo striscione affisso vicino al Colosseo dal movimento politico cattolico Militia Christi. "L'iniziativa - spiega il movimento sul proprio sito - vuole rimarcare come manifestazioni del genere, oltre ad essere oscene ed immorali, nonché lesive del carattere sacro della città eterna, come capitale del  cattolicesimo, e profondamente anticristiane, con parodie del papa e insulti alla chiesa, siano anche negative per tutti quegli omosessuali onesti che vivono la propria condizione con disagio e non condividono la mentalità delle lobby omosessuali"

 

 

Due considerazioni: una sul clima "pesante" che mi sembra si continui a respirare a Roma, aldilà delle tante belle parole spese da Alemanno ; l'altra su "Militia Christi": imparo ora che esiste, ho fatto un salto sul loro sito, ammetto che ero convinto di farmi solo qualche grassa risata pensando all'esistenza di questi spostati discretamente avulsi dal contesto sociale e reale del mondo circostante e invece la visita mi ha lasciato un vago senso di inquietudine..

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Frattaglia

Tempo fa mi arrivò tra le mani un volantino della Militia Christi che annunciava che in occasione dell'anniversario della breccia di Porta Pia avrebbero "celebrato una messa per i caduti papali, e anche per gli altri". Non gli darei troppo peso a questi imbecilli.

Per il resto... la mia idea è che basta una persona a affiggere un cartellone o tirare un petardo. Non mi va di tornare sul discorso "dialogo o no".

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di Militia Christi mi pare se ne parli anche nel film "Improvvisamente l'Inverno scorso"

non credo sia un movimento particolarmente importante o con specifiche coperture ed entrature nella gerarchia ecclesiastica

certo una presa di distanza da parte della Chiesa Cattolica sarebbe opportuna...

 

approfitto del loro comunicato per evidenziare una cosa: nel comunicato si dice

 

"...manifestazioni del genere [riferito al pride] ... siano anche negative per tutti quegli omosessuali onesti che vivono la propria condizione con disagio"

 

sembrerebbe quindi che un omosessuale abbia solo due possibilità: o essere disonesto o vivere la propria condizione con disagio

non è chiaro secondo il "pensiero" (oggi sono ottimista  :afraid:) di costoro quale delle due opzioni sia preferibile

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Hinzelmann

Qui forse si imporrebbe di classificare i diversi modi di essere

Omofobi

 

1) sul piano criminale: il militante, il simpatizzante, l'apparente

"apolitico"

 

2) sul piano ideologico: le associazioni con propri militanti,

le associazioni senza militanti, le agenzie omofobiche istituzionali

 

3) sul piano culturale e morale: l'assenza delle istituzioni antiomofobiche

e di una cultura istituzionale anti-integralista -- vedi alla voce Renato Farina

et simila...ricordatevi che noi abbiamo avuto un Governatore della Banca d'Italia

, Fazio, che faceva discorsi da rabbrividire...oppure la sceneggiata Berlusconi sul

caso Englaro etc .etc. ( Fini viene definito di sinistra perchè ogni tanto si sforza

di ragionare da laico di destra )

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@Conrad: avevo notato anche io la stessa frase che hai sottolineato tu ed effettivamente stavo cercando di interpretare, nella loro ottica, quale sarebbe la definizione di "omosessuale ONESTO"..

 

Notavo anche che, sempre nel loro sito, c'è anche il comunicato stampa del 13 Giugno 2009, il cui titolo è "Gay Pride: orgoglio del male" ..per prenderla sul ridere, si può dire che quest'anno si sono ammorbiditi  :afraid:

 

Il movimento "Militia" non è certamente importante, però notavo che coagula attorno a sé altre presunte associazioni di area cattolico-conservatrice con ambizioni di avere voce in capitolo all'interno della vita politica romana ("Italia Cristiana", "Circolo San Luigi IX", ecc..)

Sarei curioso di sapere se sono sempre le stesse persona a dare vita a questi circoli

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Uhm... :salut:

Qui noi scriviamo, ed è capitato anche a me, di non dar peso a queste frange minoritarie, a questi deviati dal contesto stesso in cui loro si auto-inseriscono per darsi una connotazione più o meno certa... ma siamo sicuri sia giusto prendere sempre alla leggera queste affermazioni, quasi si trattasse sempre di boutade ininfluenti?

L'esperienza, pensiamo ad esempio al KKK (Ku Klux Klan), ci dovrebbe ricordare che pochi personaggi dalla mente deviata, se lasciati sguazzare amabilmente in un contesto favorevole, hanno in più occasioni compiuto crimini orrendi e causato anche la morte di poveri sventurati che ebbero la sfortuna di imbattersi in essi.

Quoto la necessità per la Chiesa, se vuole cercare di limitare i danni (che già da soli sanno fare molto bene), di dissociarsi e prendere le distanze da queste realtà.

Ma la cosa è di loro interesse?!? Risposta difficile... gli ultimi mesi credo abbiano spazzato via buona parte della disillusione di molti sulla "pulizia e trasparenza" della Chiesa.  :afraid:

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@Conrad: avevo notato anche io la stessa frase che hai sottolineato tu ed effettivamente stavo cercando di interpretare, nella loro ottica, quale sarebbe la definizione di "omosessuale ONESTO"

Probabilmente è l'omosessuale che rimane in casa triste e casto, che non dice a nessuno di essere gay, che in chiesa viene consolato con una pacca sulla spalla da parte di chi sperimenta il kamasutra con la propria moglie quando poi ritorna a casa.

L'omosessualità è innocua e non costituisce un attacco alla famiglia, le due realtà possono convivere tranquillamente con rispetto reciproco.

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Guest Count Vertigo

Il movimento "Militia" non è certamente importante, però notavo che coagula attorno a sé altre presunte associazioni di area cattolico-conservatrice con ambizioni di avere voce in capitolo all'interno della vita politica romana ("Italia Cristiana", "Circolo San Luigi IX", ecc..)

Sarei curioso di sapere se sono sempre le stesse persona a dare vita a questi circoli

 

Militia Christi è solo un gruppo di esagitati che vedono e sentono solo la Chiesa e i predicati del Papa. Sono relegati solo in quel di Roma, e possono dare fastidio come un gruppo di formiche su un plaid durante un pic-nic, in un gruppo di 3 persone.

 

A livello nazionale non hanno contatti con altre aree e alcuni di loro preferiscono coltivare e zappare solo il loro orticello.

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Silverselfer

La chiesa cattolica romana “cura” l’omosessualità allo stesso modo come fa con la pedofilia. Esistono dei conventi in cui i preti vengono internati e riportati a Dio attraverso la preghiera, il digiuno e il cilicio, all’abbisogna si usa anche la regola, ma su quella c’è chi ci trova gusto e allora… Ricordo che per il buon cristiano il sesso è ammesso solo a scopo procreativo, anche dopo il matrimonio è stato consigliato proprio da questo papa, un comportamento casto come tra fratello e sorella. Quando lo dico ci godo da matti a vedere la faccia che fa la gente. In ogni modo poco importa se sei omosessuale quando rimani casto come tutti gli altri etero.

 

In ogni modo, questi pulviscoli catto- fascisti, altro che conservatori, trovano molto consenso nelle parrocchie. Del resto ricordiamoci cosa fa questo Papa per tenere in seno alla chiesa quei 4 lefebrviani con le loro dichiarazioni negazioniste e antisemite e omofobe a dir poco.

 

Questi avvenimenti sono solo la punta di un iceberg che non si è formato casualmente.

 

I quartieri “bene” a nord della capitale sono tappezzati di manifesti abusivi dei gruppi neofascisti di varia ispirazione. Inneggiano tutti agli antichi valori e alle radici cristiane. I cavalcavia del raccordo anulare sono un gigantesco spot di Forza Nuova o Mutuo Sociale. Nascono come funghi le sedi dei centri sociali di destra. Quello che non capisco è come fanno a finanziarsi, da dove attingono i fondi per un’organizzazione così efficiente?

Ogni volta mi stupisco a vedere le edicole strapiene di pseudo enciclopedie zeppe di gadget nazisti e fascisti. Calendari con Mussolini, bamboline che riproducono i giovani balilla! Mi chiedo se questo accade solo a Roma, o qui ci sia una “dispensa papale” al reato di apologia del fascismo.

 

A ben guardare la fioritura di questo revanscismo catto-fascista coincide con l’ascesa al potere di tre figure molto importanti per la capitale: l’avvento al soglio pontificio del nuovo Papa, la brillante carriera politica della ministra Meloni e l’elezione del sindaco Alemanno. Certo potrebbe essere solo una coincidenza, ma chi vive a Roma ha visto progressivamente aumentare il numero di questi manifesti proprio dai dintorni di piazza Risorgimento, con le prime liste elettorali del Trifoglio i cui manifesti si scagliavano violentemente contro l’aborto definendolo “omicidio di stato”; poi ancora a difesa della famiglia tradizionale eccetera. Tutto questo senza che nessuno dicesse nulla… anzi no! Solo il Mieli denunciò più volte questa deriva della destra intollerante, ma non fu ascoltato mai.

 

Devo dire che il Mieli è sempre stato un baluardo della democrazia a difesa delle minoranze. Da militante del Popolo Viola voglio ricordare che il Mieli ha appoggiato fin dal primo momento il NoBDay. Da cittadino Romano ho sempre presente l’impegno di questo circolo culturale (un termine davvero riduttivo), che si è adoperato in ogni causa d’intolleranza contro le minoranze, a partire dalle vergognose deportazioni degli zingari alla denuncia dell’illegalità dei Campi di prima accoglienza, fino ai diritti dei detenuti. Sono sempre pronti a denunciare ogni sinonimo soft usato per sostituire il termine antifascista, perché non bisogna mai dimenticare che fascismo significa antichi valori che stanno per omologazione del pensiero e quindi intolleranza per il diverso, qualsiasi forma di diversità.  Trovo vergognoso e allo stesso tempo tristemente normale, il modo come in questi ultimi mesi proprio da sinistra hanno cercato di screditarne l’operato, insinuando le solite accuse di protagonismo e ricerca di visibilità. Solo a ripeterle ste due robe mi viene il volta stomaco. Sono una paranoia ossessiva della sinistra, un mantra isterico, un anatema laico scagliato contro chi non si allinea alla “verticalizzazione” delle gerarchie PD.

 

Oggi la situazione sta progressivamente precipitando. Sulla stampa nazionale arrivano solo i casi che in qualche modo finiscono davanti a una telecamera. Ma chi vive il quotidiano della città e legge la free press locale (bisognerebbe fare un monumento a chi si è inventato questo modo di fare informazione), sono all’ordine del giorno le squadracce che assaltano i locali commerciali degli immigrati, aggressioni ai barboni, crescenti fenomeni di antisemitismo. Insomma, fatti di cronaca, tessere di un mosaico che formano un quadro sconsolante della realtà romana. Quadro che rimane comunque una facciata, dietro la quale l’intolleranza dilaga senza che nessuno la denunci.

Naturalmente quelli come me che vanno postulando come cassandre i pericoli di questi fenomeni, si beccano sorrisi di sufficienza, o peggio lo scherno di quella sinistra che crede che si possa sempre pragmaticamente scendere a patti scindendo le varie questioni sociali, come se una questione non fosse direttamente collegata all’altra. Allora ecco che non si muove un dito se il sindaco Alemanno destina i fondi della attività sociali alla fondazione di nuove chiese nella periferia e, ma la stessa cosa la stava facendo pure VELTRONI... FANCULO VELTRONI E ALEMANNO.  Cosa mai insegneranno in quegli oratori i preti se non un pensiero omologante legato “agli antichi valori cristiani” sessuofobi, sessisti, omofobi e religiosamente intolleranti? Ma no, noi siamo solo quei pazzi che vogliono lo scontro sociale… noi.

 

Su tutto questo aleggia etera l’indifferenza della “sinistra governativa” che insiste a trattare come un interlocutore valido chi, di fatto, manovra sottobanco queste organizzazioni fomentatrici dell’odio sociale. Fa venire la pelle d’oca sentire Berlusconi asserire che sono il partito dell’amore, quando fanno sfilare alla loro manifestazione delle majorette in camicia nera. Ascoltare Sacconi all’auditorium definire i giovani di sinistra fancazzisti dediti al nichilismo, mentre lui e i suoi sarebbero il partito della vita, quelli che finalmente hanno fatto la scuola che forma cittadini che lavorano e non pensano, quelli del ritorno al taylorismo di Pomigliano...

 

Sarò pazzo, ma io vedo tutto questo come una deriva antidemocratica simile a quella mirabilmente descritta nel Film “V per Vendetta”. Che fare? Non lo so. Beh, intanto io scendo in piazza e quando posso, scrivo per chi parla dagli speck corner, supporto i presidi antigovernativi e magari reggo solo l’ombrello sopra al cameraman di RaiNews24 per fargli riprendere chi parla mentre il padreterno manda giù un acquazzone, il 29 di Luglio durante una giornata di sole. Tanto non cambia nulla? Ma almeno faccio qualcosa perché la risposta a tutto questo oramai è lasciata a quella che si chiama “Democrazia Orizzontale”, termine che piace assai poco sia ai governanti sia a chi sistematicamente scende a patti con loro.

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Hinzelmann

Ma tu, da militante del popolo viola che ricorda l'appoggio del Mieli al NO BDAY

al Gay Pride di Napoli insieme al Mieli o alle fiaccolate WHAD contro l'omofobia

hai partecipato? Niente contro chi regge gli ombrelli a Rainews24...beninteso,

ma la questione omofobia è un po' più specifica rispetto alla deriva antidemocratica

ed esige risposte, o manifestazioni per reclamarle, più specifiche e mirate.

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Secondo me, Hinzelmann, alla fine le due cose sono abbastanza connesse... la deriva antidemocratica fa staccare il cittadino dalle istituzioni, lo fa sentire più solo e distante dalle sovrastrutture che dovrebbero guidare il nostro vivere civile e il cittadino che si sente "abbandonato" a se stesso tende ad essere più intransigente con quanto sente "diverso".

Io credo che un società che fosse in grado di fare vivere meglio le persone sarebbe quasi automaticamente una socità con meno contrasti e divisioni al suo interno.

La situazione dei paesi nordici, con un welfare migliore, migliori servizi e compagnia bella direi che qualche dubbio in tal senso lo dovrebbe sollevare: dopotutto sono anche i paesi nei quali l'omosessualità è quasi una non-questione.

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Hinzelmann

Certo uno Stato di Benessere che funziona aiuta la coesione

sociale.

 

Non mi pare però che in Italia ci sia tutto questo conflitto sociale

almeno non oggi, magari in passato

 

La Scandinavia da sempre rappresenta, anche nell'immaginario

collettivo, il luogo della Rivoluzione sessuale. Su una bassa conflittualità

sociale, certamente positiva non lo nego, ha agito più specificatamente

questo fattore.

 

Se noi vogliamo parlare di omofobia non possiamo prescindere dal

ruolo della rivoluzione sessuale nelle moderne democrazie. E questo

certamente ci colloca all'ultimo gradino della scala europea

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Silverselfer

@ Hinzelmann

 

In Italia non ci sarebbe poi tutto questo conflitto sociale!  Magari in passato ma oggi no?  Un consiglio spassionato: spegni la televisione, lascia stare lo pseudo Tg rotocalco alla Minzolini. Mi sembri un tipo troppo intelligente perché finisca abbagliato dal magico mondo berlusconiano. Per il resto non voglio fare proselitismo politico, ma dico soltanto che c’è in atto un golpe bianco che ha svuotato il senso della nostra repubblica parlamentare, i cui deputati e senatori ormai si girano i pollici lavorando nove ore a settimana, chiamati a fare il loro dovere solo quando c’è da votare un nuovo DDL o una fiducia al governo. Per dire la mondezza che si fa passare nell’indifferenza totale, c’è stato un DDL che ha introdotto il reato lieve di pedofilia.

 

Torniamo al punto: hai ragione sai? Il Mieli ha appoggiato indefesso il NoBDay, ma il PV cosa ha fatto per il Mieli? Niente. Ti dirò di più. Sto lavorando insieme a delle amiche a un progetto di free press. Abbiamo deciso in extremis di mettere insieme un numero zero per cercare un feedback nell’occasione della manifestazione del primo luglio. Insomma, ognuno propone il suo numero zero, nel mio inserisco una parte riservata ai diritti negati alle coppie di fatto e quindi ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, con riferimenti alla Spagna di Zapatero. Dire che sono stato segato è poco: quelle questioni non sono state considerate pregnanti della lotta politica del PV, quali il rispetto della costituzione e quindi legalità, conflitto sociale e lavoro.  In altre parole hai ragione tu quando dici che la questione omosessuale è una problematica particolare non assimilabile alla lotta politica generale, cioè se ne parla solo quando diventa “conflitto sociale”.  Naturalmente con questo non voglio generalizzare troppo, parlo di un episodio, perché a livello generale la sinistra almeno tiene un corridoio preferenziale aperto per le  questioni inerenti l’omofobia.

 

Secondo punto: Cosa “io” faccio per il Mileli e la causa omosessuale. Politicamente provengo dalla sponda verde della sinistra italiana, un po’ avulsa dalle questioni prettamente umane del pianeta. Lo dico non per cercare un alibi, anche perché, per dirla con la divina Gilda – non bisogna certo essere una gallina per saper distinguere un uovo fresco da uno sodo. Mi sono sempre tenuto informato sulla questione, e durante l’era di Pecorario Scanio, ho perorato la causa a spada tratta, anche perché il segretario li aveva fatti diventare temi della linea politica del Sole che ride. Però hai ragione tu, sento anch’io che non basta. Sia chiaro che la mia non è codardia, non mi appunto al petto le cose che ho fatto individualmente, perché non si fanno con questo scopo, però ci tengo a dire che chiunque mi ha chiesto una mano in tal senso mi ha sempre trovato disponibile… però non basta.

 

Terzo punto: tenere l’ombrello sulla testa del cameraman. Lo ammetto, era l’unico modo per evitare di starci davanti a quella telecamera, visto che l’acquazzone aveva fatto scappare anche i piccioni da Campo dei Fiori, avrei dovuto fare insieme agli altri il pubblico davanti lo speak corner , e visto che tanto l’ombrello non lo voleva tenere nessuno… Per inciso: io non c’ero neanche al NoBDay, non c’ero il 27 febbraio alla grande manifestazione sulla legalità, e dopo tutti i presidi  e il bla bla, alla fine ho dato forfait anche il primo luglio. Però hai ragione tu anche su questo punto! Dovrei andarci, ma è come convincere un gatto dell’utilità di un buon tuffo in acqua ogni tanto. E bada che dopo ogni manifestazione mancata mi ritrovo a rincorrere gli altri, perché sono occasioni che rinsaldano il gruppo, affratellano nella causa, si formano nuove utili amicizie e alla fine sembra sempre che non ci voglio mettere la faccia. Ma non è così. E non vado ai pride non perché temo che qualcuno mi veda, sai che me ne fotte. Non ci vado perché non mi piace il contatto con la gente, mi repelle l’idea di essere in qualsiasi gruppo. Io non salgo in una macchina se ci sono già quattro persone sedute! Rifuggo ogni forma di contatto con degli estranei, fosse anche un sorriso. Insomma, chiedo la dispensa per gli handicappati mentali.

 

In conclusione mi dispiace aver offeso qualcuno con le mie opinioni, però non sono che opinioni e un punto di vista non può che arricchire il dibattito. Questo pride romano non mi è piaciuto, è passata l’idea di un’omosessualità buona che automaticamente ne traccia una meno buona. Ho visto un servizio  giornalistico in cui c’era una trans che diceva “non tutte le trans si prostituiscono, io non l’ho mai fatto”. Ma mi fido di chi c’è stato, e in fondo vuoi che non sia davvero così? Finalmente la figura della puttana gay non mette più in ombra l’omosessuale “normale”.

 

Ma sì, va tutto bene. Io sono fermamente convinto che se qualcuno alla fine della propria giornata riesca a fare qualcosa di concreto, alla fine le cose cambiano.

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Hinzelmann

E' che se mi parlate di "conflitto sociale" io penso ad un paese tipo la Grecia

( il primo che mi viene in mente ) dove c'è "casino"

 

in Italia più che il conflitto sociale mi pare di vedere una continua polemica politica:

i giornali dibattono sul "caso Brancher", un ministro senza portafoglio con delega al

federalismo che nessuno ha capito a cosa dovesse servire, o sul caso Scaiola ( o meglio

su come Scaiola ha comprato la casa non su come governava ) o sul caso della presentazione

delle liste fuori termine ( o meglio sullo stesso procedimento elettorale ) piuttosto che sul caso

Fini ( ovvero sulla legittimità di una corrente minoritaria o del dissenso nel PDL )

 

Io vedrei più una società passiva ( se facciamo i conti ci sono stati più Pride che manifestazioni

antigovernative...o scioperi generali ) ed un mondo politico autoreferenziale che polemizza su

se stesso, determinando la sensazione di una instabilità continua MA priva di qualunque contenuto

 

La questione omosessuale sarebbe intanto un contenuto, certo riguarda direttamente una minoranza

del paese e quindi non basta alla lotta politica generale, però molti omosessuali intanto scendono in

piazza.

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....ed un mondo politico autoreferenziale che polemizza su

se stesso, determinando la sensazione di una instabilità continua MA priva di qualunque contenuto

 

 

approfitto del tuo intervento per far notare che,

se metti "gay" al posto di "politico", hai fatto la foto perfetta dei movimenti gay italiani oggi

vedi il caso dello slogan del pride di Catania in polemica con quello del pride di Roma

che tu stesso notavi qui

 

http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic,20743.45.html

 

ecco un esempio di pura autoreferenzialità polemica tra le associazioni che hanno promosso i due "pride", senza contenuti

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Silverselfer

Autoreferenziale è un termine declinabile per ogni aspetto della vita moderna. Si arriva a dei parossismi tali che si vedono dei soggetti che vanno in giro parlando si sé in terza persona...

 

Nel particolare politico però non si tratta di questo, i fatti elencati sono atti concreti, non esempi di malcostume ma veri e propri assalti alla diligenza. Brecher è stato eletto senza deleghe e si è dimesso senza averne ancora una, il suo unico atto è stato dare le dimissioni in tribunale mentre ammetteva le accuse a suo carico di ricettazione e appropriazione indebita, mentre Berlusconi in modo "autoreferenziale" si prendeva il merito di aver risolto una questione generata da egli stesso.

 

E la questione Cosentino?

 

stendiamo un velo pietoso.

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approfitto del loro comunicato per evidenziare una cosa: nel comunicato si dice

 

"...manifestazioni del genere [riferito al pride] ... siano anche negative per tutti quegli omosessuali onesti che vivono la propria condizione con disagio"

 

sembrerebbe quindi che un omosessuale abbia solo due possibilità: o essere disonesto o vivere la propria condizione con disagio

non è chiaro secondo il "pensiero" (oggi sono ottimista  :asd:) di costoro quale delle due opzioni sia preferibile

 

ci stavo pensando anche io a quella frase.

probabilmente se fornissero una spiegazione direbbero che si riferiscono all'omosessuale "che non sbandiera" e non frequenta l'ambiente gay.

chiaramente si legge, tra le righe, che per loro un omosessuale dev'essere una persona che finge di essere etero, si dispera di non esserlo e passa il tempo a piangersi addosso. un po' come gli utenti di una community gay di cui non faccio nome.

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Hinzelmann

Io credo che loro vogliano proprio un omosessuale distonico,

per poter dire che l'omosessualità è una malattia.

 

In fondo la Binetti in una intervista lo disse a chiare lettere:

"ho conosciuto diversi gay, erano tutti infelici e ho avuto sempre

compassione di loro"

 

Non erano le esatte parole, forse, ma il senso era questo.

 

Vogliono un omosessuale a misura della loro omofobia

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