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[Film] Fratellanza - Brotherhood


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Visto ieri sera, in un cinema semideserto popolato da una strana (quasi assoluta) maggioranza di coppie dello stesso sesso  :awk:

Cosa posso dirne? Riflettendoci dopo, capisco il "vietato ai minori di 14 anni", per la crudezza e la violenza di alcuni passaggi... ma sarebbe molto educativo vederlo.

Inquietante la TOTALE assenza di colonna sonora, solo quattro note in due o tre passaggi in particolare, per il resto sembra un film realizzato con una videocamera amatoriale, anche per l'instabilità di alcune inquadrature e cose simili.

Colore predominante? Il GRIGIO... non aspettatevi i colori dei film di Almodovar!

Il film mi è piaciuto, anche se si chiude in modo "aperto" e lascia un po' di angoscia per le situazioni di degenerazione che in certi ambiti la fanno da padrona ma ... chissà com'è andata a finire?!?

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https://www.gay-forum.it/topic/14505-film-fratellanza-brotherhood/
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La mia impressione a caldo è stata: film che gioca molto sulle emozioni

e sul coinvolgimento emotivo dello spettatore, non mostra per spiegare

mostra per emozionare.

 

La sensazione è che alla fine il binomio neonazismo-omosessualità sia un

po' un espediente narrativo per rappresentare un amore proibito.

 

Il messaggio educativo che passa è che l'amore vince su tutto, valica

ogni barriera, anche l'omofobia...come capiti e perchè, in quali limiti, a

quali condizioni, cosa cambia dopo: il tutto rimane un po' sospeso.

 

La chiusura poteva a quel punto essere solo quella di Giulietta e Romeo

ma sarebbe crollato tutto l'impianto formale del film, la crudezza rispetto

al romanticismo, le scene esplicite etc. etc.

 

Sarebbe stato interessante, ma estremamente sgradevole da vedere

riuscire a rappresentare la distonia, le contraddizioni in senso psicologico

dei personaggi.

Non voglio spoilerare per chi non l'ha ancora visto... però diciamo che la distonia, in fondo, emerge: è evidente anche dal modo in cui i due principali protagonisti si comportano che entrambi vivono la propria condizione omosessuale in modo contraddittorio (uno dei due poi in modo veramente estremo!).  :awk:

Premesso che c'è sempre il rischio per me di uscire dal

cinema con la pretesa di "un qualcosa di più" quando

c'è un film a tematica gay...anche se il film mi è piaciuto.

 

La contraddizione certo c'è e pure la distonia io intendevo

"in senso psicologico".

 

D'altronde Aldo Busi ha scritto una recensione favorevolissima

su gay tv tutta incentrata sulla descrizione di questo universo

neonazi ( e su questo sono d'accordo è fatta bene ) ma per

lui il film mi pare educativo in senso politico antifascista ( questo

in effetti può essere aggiunto...io mi sono limitato alla lettura gay

ma c'è pure un messaggio educativo politico )

 

e poi per il discorso gay ( di cui Busi parla assai poco però ) dice:

 

... mai un cliché ideologico di parte, un sentimentalismo "gay"

(neppure nel finale molto Giulietta e Romeo, finalmente) ...

 

E se Aldo Busi dice "finalmente" Giulietta e Romeo MA senza

sentimentalismo...suppongo che chiunque possa pure dirlo.

 

E' chiaro che una rappresentazione più interiorizzata e psicologica

delle contraddizioni dei personaggi avrebbe esposto al rischio altissimo

del cliché ideologico, lasciando parlare i fatti e le azioni ci si mantiene

ad una distanza prudenziale, le contraddizioni sono esterne e però ci

sono, restano lì, sono mostrate.

gianduiotto

Heil Casper!

 

Copio/incollo quanto appena scritto ad un amico (spero non se abbia a male :uhsi:)

 

Il film era lento; i colori , il cieli, il mare sempre grigi e plumbei. La colonna sonora scarna e i lunghi silenzi contribuivano all'atmosfera tutt'altro che solare. Gli unici momenti in cui si vedevano toni un poco più caldi erano quelli dell'amore fra i protagonisti. I quali nonstante tutto, riamgono comunque due nazi, che decidono di fuggire solo perché il loro gruppo non accetta il loro amore (questa almeno è stata la mia impressione).

Il regista è sì italiano d'origine, ma i vuoti , le solitudini, i silenzi sono tutti nordici....

Insomma, al confronto anche Saturno Contro è più brillante.

 

Aggiungo anche che la descrizione del mondo nazi pare cruda, distaccata, senza compiacimenti insomma. Ma, nonostante una intrerpretazione più analitica del biondo Lars sulla genesi della notte dei lunghi coltelli, per entrambi i protagonisti scoprirsi gay e vivere il loro amore non coincide con una revisione critica della loro appartenenza.

 

Il film comunque mi è piaciuto, riesce a parlare di un mondo diverso e distante sia culturalmente che geograficamente. Per amore confronto vi rimando però ad una opinione dissonante.

Comunque qualche riferimento a Brokeback Mountain, non così pesante, l'ho visto anch'io.

Questo film mi è piaciuto tantissimo.

L'ho visto quasi per caso, nel senso che non ne sapevo molto della trama quando sono entrata in sala (tolto il binomio nazismo-omosessualità) ed è stata una bella sorpresa.... Anche la scelta degli  attori è azzeccata. Mi sono piaciuti un sacco entrambi, mai scontati.

Mi ha coinvolta totalmente fin dalla prima scena, davvero violentissima, e non ha smesso di tenermi col fiato sospeso fino alla fine.

Tra l'altro, e che fine! Credo che ti diano e rubino la speranza almeno quindici volte in dieci minuti.. :uhsi:

 

si sente proprio che è tutto un altro modo di vedere, rispetto ai soliti film americani..

Bel film.

Colonna sonora totalmente assente nella prima parte del film, e scarsamente presente anche nella seconda...

Questo è un difetto molto grave, almeno dal mio punto di vista, ma il film mi ha colpito (trama, personaggi... con l'eccezione del fratello di Jimmy, o come si scrive, davvero odioso, sempre con gli occhi gonfi di lacrime o con problemi esistenziali), quindi lo promuovo.  :D

parole_alate

Non sono riuscita a farmi un'opinione omogenea di questo film, alcune cose mi convincono e altre meno.

 

Da qui in avanti, SPOILER.

 

Ho apprezzato molto la scelta di ambientarlo ai giorni nostri. Dalla recensione che avevo letto non si capiva, ed è stata una piacevole sorpresa. E' ben più difficile parlare del neonaziosmo adesso che non di quello "storicizzato" della prima metà del 900, credo.

Ho apprezzato l'ambivalenza etica dei protagonisti, da un lato omosessuali in un gruppo ostile, dall'altro neo-nazisti e persecutori a loro volta. In altre parole, non è possibile schierarsi del tutto dalla loro parte. Tra l'altro, a me è parso che non ci fosse poi tanta integrazione tra l'appartenenza al gruppo neonazi e l'omosessualità dei protagonisti: uno mette se stesso prima del gruppo e si accetta senza problemi, l'altro non si sente pronto a mettere in discussione "l'unica famiglia che ha" e esita. Sono entrambi modelli comportamentali che si addicono a chiunque, indipendentemente che il gruppo sia neonazista (intendo dire che se avessero fatto parte di un gruppo qualsiasi che non accetta l'omosessualtà sarebbe stato lo stesso).

Comunque, mi sembra che l'appartenenza al neonazismo sia stata sfruttata al meglio mostrando il modo in cui il protagonista entra: quasi senza accorgersene, più per cameratismo che non per aderenza ideologica.

Non ho apprezzato questo finale salomonico, quasi moraleggiante: nel momento in cui il più represso si accetta (perchè non gli è rimasta altra scelta, ma vabbè) viene accoltellato dall'omosessuale che aveva a sua volta picchiato. Mi è sembrato quasi che il regista non volesse scegliere una direzione precisa: si è riscattato, i suoi torti sono stati espiati, vivrà o morirà? sceglilo tu, spettatore. Uhm, avrei preferito che il film avesse il coraggio di esprimere un'opinione più netta e non così "media".

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