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Vendola candidato Premier 2013?


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IL PD SI PREPARA....ALL'AUTUNNO CALDO

 

D'Alema: «Io Vendola non lo voterei»

 

Massimo D'Alema boccia il governo Berlusconi e la candidatura di Nichi Vendola alla premiership non ritenendolo un leader valido per mobilitare una coalizione di centrosinistra. La candidatura di Vendola alla leadership del centrosinistra è un fatto "positivo perché può mobilitare una parte dell'elettorato che è rimasto fin qui ai margini", ma D'Alema spiega a Rainews24 che lui, Vendola, non lo voterebbe. «Non credo - spiega - che sia il leader adatto per guidare una coalizione di centrosinistra al governo del Paese. Io ne voterei un altro».

 

Comunque non si esprime contro la presentazione della candidatura...

 

Enrico Letta intanto apre a Tremonti per un governo di transizione e propone di rompere pure con l'IDV e di andare alle elezioni in Coalizione con UDC -- API ( Rutelli ) -- FLI (Fini )

 

I Veltroniani sono critici con entrambe le prospettive ( ma non dicono cosa vogliono ) :

 

Giorgio Tonini, ideologo veltroniano. «Come si fa a pensare un governo con dentro ministri del Pd e del Pdl? La gente non capirebbe...». Ancor più duro il giudizio sulla proposta di Letta: «Ridurci a scegliere tra Vendola o Fini? È sconcertante, sarebbe la fine del Pd, la sua implosione. E poi Casini dice di voler archiviare il bipolarismo, non mi risulta che il Pd abbia mai preso questa decisione».

 

http://www.unita.it/news/italia/102097/tremonti_il_centro_il_voto_il_pd_si_prepara_allautunno_pi_caldo

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Silverselfer

Leggendo e guardando certe scene che arrivano dal parlamento, mi chiedo se sia ancora possibile riporre le proprie speranze nelle mani di questi croupier di palazzo. Vendola più l'ascolto e più subodoro tatticismo retorico, ma rimane il meno peggio o quantomeno quello che puzza meno; spero comunque che alle primarie si presenti qualche nome più interessante, almeno più "logico" di un comunista/cattolico. Ci manca solo che rilasci aneddoti edificanti anche sui leghisti è rappresenterebbe la summa delle specie culturali umane che avverso dal più profondo del mio essere.

 

Desolante aNIKIlimento della ragion d'essere :)

 

 

Non è che vi lasciate troppo abbagliare dal fatto che è gay e pensate quindi che sia infallibile?

O che condivida tutti i vostri valori?

Vendola è filovaticano. Appena eletto presidente della regione ha accolto in visita PapaRatzy e rilasciato interviste su quanto sia importante il cattolicesimo in Italia e le solite menate che qualsiasi politico dice per accaparrarsi i voti.

 

Io lo trovo infinitamente più grave e offensivo che queste dichiarazioni escano dalla bocca di un gay.

Invalidano completamente l'importanza del suo essere gay dichiarato in un mondo come quello della politica.

Da quando i gay non possono più credere? Mica siamo scomunicati o sbattezzati.

Quella che dici è un po'una cavolata come quella del gay discriminato dagli altri gay perchè membro attivo di un partito di destra!

 

Comunque è vero il fatto che uno sia gay on vuol dire che la pensi come la maggior parte dei gay... Ma per poter rispondere al tema principal di questo topic...  Sebbene io lo stimi molto non è che mi vada molto a genio come politico..

Eh Kate_Shane, come dicevo prima

a te non va a genio perché è comunista

e a noi non va a genio perché è cattolico.

Non è mica discriminazione :)

 

Esistono gay militanti in partiti di Destra?

Tipo Oliari? E che ruolo avrebbe?

Questa è la presa di posizione di Bersani:

 

Bersani: "Dobbiamo liberarci di Berlusconi

Tremonti? Bene ciò che serve a cambiare"

 

"A Casini, Vendola e Di Pietro chiedo di evitare veti". "La legge elettorale deve consentire al cittadino di scegliere gli eletti". L'Unione? È una formula vecchia". "Senza la nostra mozione su Caliendo non ci sarebbe stata l'astensione di Fini, Rutelli e dell'Udc"

 

http://www.repubblica.it/politica/2010/08/06/news/bersani_intervista-6100711/?ref=HREA-1

 

A naso, mi pare la posizione di uno che pensa che se si va a votare con questa legge elettorale, vince ancora

Berlusconi, a meno che non vi sia una coalizione di unità nazionale per la liberazione da Berlusconi, comprensiva

di tutti. In effetti con questa legge elettorale il premio di maggioranza va tutto alla coalizione vincente e se ve ne

fossero tre, probabilmente PDL+Lega potrebbero restare i primi.

 

Resta ovviamente del tutto nel vago, su quale legge alternativa si immagini. Rimettere le preferenze è ovvio lo

diciamo tutti, ma una cosa sarebbe una legge proporzionale in cui le alleanze si fanno dopo il voto in base ai

risultati, a mani libere...altro e ben diverso discorso una legge elettorale uninominale che implica la necessità di

alleanze preventive.

 

I centristi vogliono, suppongo, le mani libere. Ma si vocifera che pure D'Alema, ora come ora, non sarebbe contrario.

Da quando i gay non possono più credere? Mica siamo scomunicati o sbattezzati.

Quella che dici è un po'una cavolata come quella del gay discriminato dagli altri gay perché membro attivo di un partito di destra!

 

I gay possono credere, ma mai un gay che crede nel cattolicesimo avra' la mia stima. E' semplice, no?

Eh Kate_Shane, come dicevo prima

a te non va a genio perché è comunista

e a noi non va a genio perché è cattolico.

Non è mica discriminazione :)

 

Esistono gay militanti in partiti di Destra?

Tipo Oliari? E che ruolo avrebbe?

 

Spero quindi che sia Sweet che si sia espressa male allora. Come lo dici tu sembra una cosa molto più giusta: a voi non va per le idee cattoliche che ha, non per il fatto di essere cattolico in se'... Ok, così non è discriminazione ed è giusto.

Oliari? Lascialo stare... No,era un militante del suo paesino che era stato intervistato perchè a radio d-gay non lo volevano più come djay proprio per quel motivo

Ma perche' devi sperare che io mi sia espressa male? Cosa ti cambia a te se io penso che le persone che si definiscono gay e cattoliche non sono evidentemente persone molto sveglie? Non mi interessa chi viene eletto in Italia, ma mi interessa che le persone che votano riflettano un po' sulle contraddizioni del caso.

simply_dreamer

Ma perche' devi sperare che io mi sia espressa male? Cosa ti cambia a te se io penso che le persone che si definiscono gay e cattoliche non sono evidentemente persone molto sveglie? Non mi interessa chi viene eletto in Italia, ma mi interessa che le persone che votano riflettano un po' sulle contraddizioni del caso.

 

:) sei grande sweet XD. diciamo che io personalmente avrei preferito che Vendola non fosse un politico di sinistra così affezionato alla chiesa, ma ad altro, come alla tutela dei diritti lgbt. diritti che ora non vedo  :D

Ma perche' devi sperare che io mi sia espressa male? Cosa ti cambia a te se io penso che le persone che si definiscono gay e cattoliche non sono evidentemente persone molto sveglie? Non mi interessa chi viene eletto in Italia, ma mi interessa che le persone che votano riflettano un po' sulle contraddizioni del caso.

Perchè così ho una ragione in più per ritenerti una persona con le idee del tutto diverse dalle mie, ma comunque intelligente...

Perchè sono una contraddizione? Sai quanti omosessuali sono credenti? Molti. Io non ci vedo nulla di male. Non vedo dove sia la contraddizione una volta letta la Bibbia non alla lettera e ascoltando preti di educazione "moderna", non ci sono contraddizioni. Perchè un gay non può essere cattolico e invece un laico può insegnare alle scuole private? Vedi, non trovo la differenza tra i due: non si deve per forza essere etero per credere in Dio, come non si deve per forza essere un prete o una suora per insegnare nelle scuole private... Quello che importa sono le idee o il modo di insegnare di una persona, non quello che è, altrimenti a questo punto hanno ragione anche gli omofobi. Non ha importanza quello che siamo come persone, ma solo il nostro orientamento sessuale e visto che siamo persone attratte da quelle del nostro sesso è giusto che ci odino perchè siamo una contraddizione (ovviam sto riportando i loro pensieri!!)

Mother Fucker

Non si tratta di essere credenti o meno,si tratta di poter essere gay e cattolici alla luce delle prese di posizione del vaticano e della dottrina cattolica.

Per me un gay cattolico è tale solo per tradizione e/o convenienza.

Si, secondo me un gay credente nella dottrina insegnata dal papa in quanto istituzione

cristiano cattolica è un po' uno che si tira la zappa sui piedi, visto che secondo la chiesa

è considerabile un pervertito alla pari dei pedofili e non potrebbe fare la comunione perché

in peccato non perdonabile.

 

Altra cosa sono i gay che credono, ma si discostano dalla visione clericale.

 

Sono due cose secondo me diverse. I secondi non li condivido ma li capisco, i primi li

considero come dice Mother Fucker persone che per pigrizia rimangono nella visione

tradizionale che gli è stata data.

 

Modifico il post per non finire del tutto OT: quante possibilità credete che ci siano per un

Vendola candidato premier in caso di elezioni anticipate (novembre '10 - marzo '11)??

Credente e cattolico sono due concetti molto diversi e proprio perché sono una persona intelligente mi aspetto che i miei interlocutori conoscano la differenza tra i due. Altrimenti non si può avere un dialogo sensato.

E non sono solo molti gay che devono imparare la differenza tra credente e cattolico, ma anche tutte quelle persone (il 99% direi) che si definiscono cattoliche quando in realtà la parola che dovrebbero usare è credenti.

Questione di sottigliezze... non sono solo intelligente, sono anche una linguista innanzitutto.

Eggià! Kate_Shane guarda che c'è un abisso di differenza tra il definirsi cristiani e il definirsi cattolici.

Pure io tendo a ridere dietro a coloro che si definiscono omosessuali e cattolici, difatti storco molto il naso di fronte a ciò che Niki Vendola dice di sè.

 

Uno può definirsi cattolico se accetta e si impegna ad aderire alla dottrina della chiesa cattolica e, qualora sgarri, riconosca il proprio peccato e vada a confessarsi. Secondo la dottrina della chiesa cattolica il modo giusto di vivere l'omosessualità è l'astinenza totale (dal sesso ma anche dagli affetti, diciamo che uno non dovrebbe neppure -pensarci-), in quanto la pulsione affettiva omosessuale è intrinsecamente disordinata. Immagino che qualche povero omosessuale riesca anche a mettere in pratica questa sorta di vita di ascesi e repressione (in cui appena fai anche solo dei pensieri poco pudichi su un individuo del tuo stesso sesso devi poi correre a confessarti): ecco, un individuo del genere sì che ha il titolo per definirsi omosessuale e cattolico.

 

Mi spiace ma non riesco a credere che Niki Vendola ricada in questo caso appena citato (e nel caso vi ricadesse avrei pena per lui). Se una persona si definisce omosessuale (non-asceta) e cattolica per come la vedo io vuol dire o che non conosce la dottrina della chiesa cattolica o, se la conosce, che vive in un bell'universo di fantasia che si è creato lui in cui pensa di potersi raccontare le favoline e poi crederci pure. Ovvio che invece se lo dice solo per "fare facciata" ma sa benissimo che è una cazzata è tutto un altro discorso...

Grazie Mic per aver argomentato il mio punto, dal momento che è risaputo che Nichi Vendola ha un compagno col quale convive e non credo proprio che a letto giochino a carte, si può definire cattolico quanto gli pare, ma di fatto è qualcosa d'altro.

 

Poi come ne è colpevole lui ne è colpevole la maggior parte degli italiani ma non mi pare che questa sia un'attenuante. Certo se diventa premier sarà un ottimo rappresentante del suo popolo - un popolo di ipocriti che si definiscono ciò che non sono!

Infatti secondo me si prende un po' troppo in senso stretto la definizione di cattolico che i cattolici danno di sè.

 

Nel senso che la dottrina cattolica condanna gli atti sessuali omosessuali così come condanna in egual misura qualsiasi rapporto sessuale non destinato alla procreazione anche di tipo eterosessuale cioè sesso orale eterosessuale, anale eterosessuale o anche prematrimoniale eterosessuale cioè per la dottrina cattolica anche gli eterosessuali potrebbero far sesso durante tutta la loro vita giusto quelle volte in cui decidono di aver figli e basta.

 

Eppure questo precetto non è certamente rispettato nè condiviso dalla stragrende maggioranza dei fedeli cattolici che nonostante ciò si definiscono cattolici.

 

In questo senso Vendola si definisce cattolico cioè condivide e aderisce alla dottrina cattolica tranne che sulla questione omosessuale su cui mantiene la propria idea divergente dall dottrina come ha più volte ribadito.

 

Probabilmente definibili anche come cattolici eterodossi e peccatori rispetto a quell'aspetto.

 

Ogin persona comunque è libera di credere in ciò che vuole e di definirsi come crede.

 

Io personalmente sono agnostico ma non mi frega nulla se Vendola o altri sono o si definiscono cattolici, buddisti, induisti, o di qualsiasi altra religione l'importante sono i contenuti e che operino laicamente a livello politico.

per la dottrina cattolica anche gli eterosessuali potrebbero far sesso durante tutta la loro vita giusto quelle volte in cui decidono di aver figli e basta.

 

Questo non è vero!

 

Dal 'Catechismo della chiesa cattolica':

 

2367 - Chiamati a donare la vita, gli sposi partecipano della potenza creatrice della paternità di Dio [...]

 

2368 - Un aspetto particolare di tale responsabilità riguarda la regolazione delle nascite. Per validi motivi gli sposi possono voler distanziare la nascita dei loro figli. Devono però verificare che il loro desiderio non sia frutto di egoismo, ma sia conforme alla giusta generosità di una paternità responsabile. [...]

 

2370 - La continenza periodica, i metodi di regolazione delle nascite  basati sull'auto-osservazione e il ricorso ai periodi infecondi sono conformi ai criteri oggettivi della moralità. Tali metodi rispettano il corpo degli sposi, incoraggiano la loro tenerezza e favoriscono l'educazione ad una libertà autentica. [...]

 

La storia che i cattolici possono far sesso solo per procreare è una bufala. Certo, la situazione è comunque desolante: niente pratiche "fuori dall'ordinario", niente masturbazione, niente sesso prematrimoniale ecc

 

 

Eppure questo precetto non è certamente rispettato nè condiviso dalla stragrende maggioranza dei fedeli cattolici che nonostante ciò si definiscono cattolici.

 

E tu non vedi nessuna contraddizione in questo? ^^' Io ste persone li catalogherei -almeno- come ingenui (per non dire di molto peggio).

Se non rispetti i precetti cattolici non puoi definirti cattolico, per forza di cose. Il papa e la gerarchia della chiesa cattolica decidono le "regole del gioco", il fedele non ha nessuna voce in capitolo: o si accoda o è fuori. Se tu vai da Ratzinger e gli dici "sto con la mia ragazza da 2 mesi e dalla settimana scorsa abbiamo deciso che ce la sentiamo di iniziare ad avere rapporti sessuali protetti, ciononostante mi sento di dire che sono un buon cattolico perchè comunque non sono d'accordo con la 'norma' sul sesso prematrimoniale"

Ratzi ti risponderebbe "Ah sì, non sei d'accordo? Peccato! Perchè vedi, qui le regole le faccio io e la tua si chiama eresia. Quindi, o te ne stai cheto o finisci fuori dal gregge"

 

Vogliamo iniziare a spingere per una rivoluzione della chiesa cattolica che la renda più democratica? Prontissimo a dare il mio sostegno! Ma non mi chiedete di chiudere un occhio su sta cosa: anche se il 100% di coloro che si dichiarano cattolici non avessero le carte in regola con la dottrina, questo non sarebbe comunque un motivo per non puntare il dito sulla contraddizione di base del sistema, ovvero il fatto che non tutti i dogmi contenuti nel catechismo della chiesa cattolica sono conformi con le mille sfaccettature della natura umana.

 

Per come la vedo io Vendola dovrebbe dichiararsi semplicemente "cristiano" e dire la sua su ciò che crede sbagliato nella dottrina cattolica... e qualcosa di sbagliato ce lo trova di sicuro, visto che vive la propria omosessualità in modo radicalmente opposto a quanto è indicato nel catechismo.

Scusate, ma abbiamo una intervista di Vendola...vediamo come inquadra lui la questione analizziamo il tutto :asd:

 

1) Vendola vanta il fatto di aver fatto il CO nel 1978, merito che ovviamente gli riconosciamo volentieri, su questo costruisce una immagine di sè tutta incentrata su Omosessualità=Verità. Sembra che il problema dell'omosessualità sia l'ipocrisia ( " c'è una parola che Vendola continua a ripetere ipocrisia" )

 

2) Rispetto all'ipocrisia si è trovato meglio tra i preti che nel suo partito ( non ci resta che prendere atto )

 

3) perché? perché ai preti è riuscito a "raccontarsi"....

 

4) Sul piano dei contenuti Vendola non ci dice cosa gli ha raccontato, perché in tutta l'intervista l'unico accenno di vita privata è al fatto di avere avuto "donne bellissime". Non è certo una colpa, ma non mi pare che Vendola  dia la possibilità ( a noi lettori ) di ascoltare una storia omosessuale.

 

5) incidentalmente veniamo a sapere che la sua fede ha vacillato per la chiesa che si veste d'oro, il chè è irrilevante, salvo dequotare l'omofobia a pregiudizio che mette tristezza ( ma ci sono sensibilità diverse )

 

6) Veniamo a sapere che il Padre Nostro gli è "entrato nella carne" e diciamo che questa sia la religiosità

 

E qui arriviamo al punto dolente... :D

 

7) LA CONFESSIONE

 

Stabilito che niente sappiamo di questi colloqui fra Vendola ed i preti sul piano dei contenuti, perché niente ci viene detto sulla propria omosessualità ( chiaro son fatti privati, ma il modo si può trovare se si vuole ) il racconto di Vendola non è un racconto qualunque...a lui piace confessarsi. Confessare la Verità, dovrebbe significare confessare una colpa. Vendola che è persona intelligente non può cadere in una contraddizione così evidente e quindi risolve la cosa dicendoci che:

 

" La confessione che cerco io è un punto di interlocuzione sul cammino di conversione"

 

Quindi lui cerca un prete che abbia la sensibilità di accettarlo come persona "sul cammino di conversione"

e non gli imponga il ruolo di penitente, bensì quello di "eretico" che segue la via di una possibile conversione.

 

Questo, se non ho capito male, è ciò che Vendola dice di Vendola

Se hai una coscienza, Hinzelmann, mi devi dare ragione su ciò che ho sempre

detto sul personaggio!  :D

 

A parte questo, non ho capito una cosa: Vendola dice di sé stesso di avere sempre avuto

«bellissime donne»?  :asd: Allora è bisessuale? Oppure sta parlando di altri? Non capisco.

 

C'è però un punto che non va liquidato: quando dice che nel suo partito non gli è mai

riuscito di raccontarsi, cioè di dirsi. Questo è un punto reale. L'omosessualità la puoi

esporre pubblicamente, ne puoi fare una bandiera, ma non la puoi articolare, dire, perché

c'è un'enorme pressione diretta a contenerti, tacitarti. Dobbiamo pensare che da parte di uno come

lui che immagino da 30 anni faccia politica e quindi abbia stretto nel suo partito amicizie, rapporti

quotidiani, questa testimonianza sia molto significativa, e indica uno dei punti nevralgici dell'omofobia.

Boh io mi limito a leggere:

 

Sono quaranta minuti che il governatore si racconta. Come vuole lui: senza ipocrisie. Non nega di essere stato bisex. Non nasconde di aver avuto fidanzate. «Alcune bellissime». Poi guarda avanti.

 

Ora, obiettivamente...non si capisce perchè Vendola dovrebbe nascondere il fatto di avere avuto

fidanzate, semmai dovrebbero essere le sue fidanzate bellissime a desiderare di nascondere il fatto

di essere state fidanzate con lui :asd:

 

Vabbè diciamo che, al di là dell'ironia, si può a seconda dei punti di vista avere più o meno comprensione

sul piano umano per Vendola. In quanto attivista gay sembra molto bloccato al CO dei suoi 20 anni, che

indubbiamente è stato per un ragazzo di Terlizzi un buon inizio, inizio che poi sembra essersi scornato col mondo

adulto la carriera ( perchè a 27 anni era vice segretario FGCI ) etc. etc.

 

Ad un certo punto direi che lui sia passato dall'essere "eretico" del comunismo ad essere "eretico" del cattolicesimo

in questo senso dovrei darti ragione sul peso del cattocomunismo ( non tanto sulla valutazione della persona che io

non ho mai particolarmente stimato in quanto gay ) ma il punto, se fossi capace di scrivere un racconto, sarebbe

quello di riuscire a narrare il passaggio da "rivoluzionario ventenne" ad "eretico trentenne", questa piegatura

generazionale.

Non ne posso più dei cattolici. Sarà anche omosessuale ma da come ho letto pensa ancora che la sua religione sia fondamentale per l'Italia. Voglio un premier buddista o neo pagano, che educhi le persone al rispetto della varietà, che questa riguardi la sfera sessuale o religiosa.

Caro Nichi,

 

sono un giovane aderente a Sel. La mia storia politica inizia fuori dai partiti nell’associazionismo laico italiano, nel movimento studentesco e nel movimento LGBT che è stato ed è il mio principale impegno.

Ai partiti sono arrivato dopo tutte queste esperienze, timoroso, riluttante, preoccupato di avere a che fare con modalità della politica che avevo sempre guardato con sospetto, abituato in quanto cittadino gay

a vedere le mie richieste, le mie aspirazioni e i miei bisogni essere sempre messi da parte, contrattati, sacrificati e poi dimenticati anche dal centrosinistra.

 

Iniziai con la preadesione a Sinistra Arcobaleno, per il legame e la stima politica con la capolista candidata nella mia città, quell’esperienza mi portò nel PRC per qualche mese, con la voglia di partecipare da lì ad

un percorso unitario della sinistra e nello stesso modo mi fece uscire dal PRC per continuare coerentemente il mio percorso insieme alle compagne e ai compagni di Sinistra e Democratica e degli altri partiti che facevano

parte di Sinistra Arcobaleno, o almeno di quelli che decisero di continuare il cammino per la costruzione di una nuova sinistra italiana.

 

In quel periodo vissi, anche nel circolo dove ero iscritto, nel circolo del mio quartiere dove oramai con molti ci si conosceva e si aveva un buon rapporto, la critica secondo la quale la sinistra aveva perso perché si occupava

solo di “froci e zingari”, ricordo in particolare un dibattito nel circolo di presentazione delle mozioni, in cui “cornuto e mazziato”, per quanto il centrosinistra non avesse spostato di un millimetro verso l’Europa ma non solo, l’asticella dei diritti LGBT, sentivo dire che bisognava riprendere a occuparsi solo di lavoro e di lavoratori, che non c’era tempo e non serviva perdere tempo e voti a occuparsi dei diritti di tutti e dei miei, pareva finito il tempo delle rose e bisognava trovare il modo di inseguire un tozzo di pane, senza sapere più come.

 

Il dato confortante, nella disperazione di quelle discussioni fatte di regolamenti di conti, di recriminazioni, della ricerca di responsabili ma soprattutto di scuse e di capri espiatori per giustificare una sconfitta che non si voleva capire e per la quale non si riuscivano a trovare altre giustificazioni rassicuranti, era vedere che certe posizioni semplicistiche, di arretramento, razziste e omofobiche, non riuscivano a fare breccia, o almeno non più di tanto, nella mozione che sostenevo.

 

Oggi SEL ha avviato il percorso che la porterà al suo congresso e, leggendo il Manifesto proposto sembrerebbe di vedere che, nonostante tutto, quella linea stia passando in quella che, in sostanza, sarà una sorta di Costituzione per il nostro partito.

 

 

Credo anche io, come molte compagne e molti compagni, che si tratti di un buon documento, se guardo a quello che c’è.

 

Non posso però fare a meno di vedere anche che qualcosa manca, manca così tanto che l’assenza potrebbe sembrare una scelta politica.

 

Nel documento manca la laicità, manca la sessualità, mancano i corpi.

 

Le parola Libertà contenuta nel nostro nome diventa mezza pagina dedicata ad un tema importante come l’antiproibizionismo, ma lì sembra esaurirsi l’essere libertari, perdendo l’occasione di definirci fortemente laici, perdendo l’occasione di parlare di libertà nelle relazioni, nel costruire la propria vita e le proprie famiglie.

 

Le cittadine e i cittadini LGBT non sono mai nominat*, se non implicitamente in un generico rifiuto dell’omofobia che oramai si riesce a far esprimere più o meno da chiunque, ma in positivo niente.

 

Il manifesto è stato presentato a Genova  da Paolo Cento ed ero stato colpito da un suo passaggio, provenendo dai Verdi segnalava l’importanza che il tema dell’ambiente fosse portato avanti all’interno di una analisi generale e non relegato nel classico dipartimento ambiente.

 

Mentre lo ascoltavo pensavo al fatto che, per quanto riguarda i diritti civili, si era fatta una riunione un mese prima circa a Roma a cui avevo partecipato in cui con Alessandro Zan, Elettra Deiana ed altre compagne e compagni ci si era visti per fondare un forum diritti che, tra le altre cose, pensava di elaborare delle proposte su questi temi per il congresso visto che la bozza di manifesto usciva dalla segreteria.

 

Conosci bene il movimento LGBT e la sua storia e sai l’importanza che ha avuto in passato ma che continua ad avere oggi il tema della visibilità. Discutendo con Paolo Cento lui motivava questa assenza con la possibilità che la tua presenza fosse stata valutata simbolicamente così forte da dare questi temi per scontati.

 

Sappiamo tutt* quanto spesso la presenza di un esponente LGBT è servita a marginalizzare il tema dei diritti di cittadinanza di lesbiche, trans, gay e bisessuali invece che a dare loro la giusta importanza, quanto le parlamentari e i parlamentari provenienti dal movimento LGBT sono stati in passato lasciati soli.

 

Sai sicuramente quanto, spesso, il sottointeso e quindi il non detto faccia del male alle persone LGBT, come spesso sia l’altra faccia della discriminazione.

 

In politica spesso il sottointeso ha voluto dire poi sacrificare queste istanze, magari per inseguire qualche voto cattolico, o meglio clericale.

 

Credo che le cittadine e i cittadini LGBT in questo paese si meritino, già in grande ritardo, di essere pres* in considerazione, almeno nei manifesti visto che non lo sono ancora nella politica concreta di questo paese, e che SEL debba iniziare da subito, dal Manifesto, con un segnale di discontinuità, a considerare le cittadine e i cittadini LGBT parte integrata della società e quindi di un ragionamento complessivo invece di “segregarli” in un documento ad hoc scritto da alcuni dei militanti del movimento LGBT iscritti a SEL che rischi di finire, come sempre, dimenticato.

 

Se la sfida è davvero quella di ricostruire una sinistra riformatrice nella politica e innovativa nelle idee abbiamo bisogno di parlare chiaro,  se vogliamo dire che c’è un’Italia migliore non possiamo dimenticarci di una parte del paese a cui sono negati i diritti più elementari.

 

 

Mancano ancora mesi al congresso e si può evitare di perdere l’ennesima occasione, oppure possiamo regalare questi temi, su cui la sinistra dovrebbe avere molto da dire, al Ministro Carfagna, a Granfranco Fini e a FLI.

 

 

 

Valerio Barbini – Genova

Lettera a Nichi Vendola http://www.notiziegay.com/?p=53318

 

Caro Nichi,

 

sono un giovane aderente a Sel. La mia storia politica inizia fuori dai partiti nell’associazionismo laico italiano, nel movimento studentesco e nel movimento LGBT che è stato ed è il mio principale impegno.

Ai partiti sono arrivato dopo tutte queste esperienze, timoroso, riluttante, preoccupato di avere a che fare con modalità della politica che avevo sempre guardato con sospetto, abituato in quanto cittadino gay

a vedere le mie richieste, le mie aspirazioni e i miei bisogni essere sempre messi da parte, contrattati, sacrificati e poi dimenticati anche dal centrosinistra.

 

Iniziai con la preadesione a Sinistra Arcobaleno, per il legame e la stima politica con la capolista candidata nella mia città, quell’esperienza mi portò nel PRC per qualche mese, con la voglia di partecipare da lì ad

un percorso unitario della sinistra e nello stesso modo mi fece uscire dal PRC per continuare coerentemente il mio percorso insieme alle compagne e ai compagni di Sinistra e Democratica e degli altri partiti che facevano

parte di Sinistra Arcobaleno, o almeno di quelli che decisero di continuare il cammino per la costruzione di una nuova sinistra italiana.

 

In quel periodo vissi, anche nel circolo dove ero iscritto, nel circolo del mio quartiere dove oramai con molti ci si conosceva e si aveva un buon rapporto, la critica secondo la quale la sinistra aveva perso perché si occupava

solo di “froci e zingari”, ricordo in particolare un dibattito nel circolo di presentazione delle mozioni, in cui “cornuto e mazziato”, per quanto il centrosinistra non avesse spostato di un millimetro verso l’Europa ma non solo, l’asticella dei diritti LGBT, sentivo dire che bisognava riprendere a occuparsi solo di lavoro e di lavoratori, che non c’era tempo e non serviva perdere tempo e voti a occuparsi dei diritti di tutti e dei miei, pareva finito il tempo delle rose e bisognava trovare il modo di inseguire un tozzo di pane, senza sapere più come.

 

Il dato confortante, nella disperazione di quelle discussioni fatte di regolamenti di conti, di recriminazioni, della ricerca di responsabili ma soprattutto di scuse e di capri espiatori per giustificare una sconfitta che non si voleva capire e per la quale non si riuscivano a trovare altre giustificazioni rassicuranti, era vedere che certe posizioni semplicistiche, di arretramento, razziste e omofobiche, non riuscivano a fare breccia, o almeno non più di tanto, nella mozione che sostenevo.

 

Oggi SEL ha avviato il percorso che la porterà al suo congresso e, leggendo il Manifesto proposto sembrerebbe di vedere che, nonostante tutto, quella linea stia passando in quella che, in sostanza, sarà una sorta di Costituzione per il nostro partito.

 

 

Credo anche io, come molte compagne e molti compagni, che si tratti di un buon documento, se guardo a quello che c’è.

 

Non posso però fare a meno di vedere anche che qualcosa manca, manca così tanto che l’assenza potrebbe sembrare una scelta politica.

 

Nel documento manca la laicità, manca la sessualità, mancano i corpi.

 

Le parola Libertà contenuta nel nostro nome diventa mezza pagina dedicata ad un tema importante come l’antiproibizionismo, ma lì sembra esaurirsi l’essere libertari, perdendo l’occasione di definirci fortemente laici, perdendo l’occasione di parlare di libertà nelle relazioni, nel costruire la propria vita e le proprie famiglie.

 

Le cittadine e i cittadini LGBT non sono mai nominat*, se non implicitamente in un generico rifiuto dell’omofobia che oramai si riesce a far esprimere più o meno da chiunque, ma in positivo niente.

 

Il manifesto è stato presentato a Genova  da Paolo Cento ed ero stato colpito da un suo passaggio, provenendo dai Verdi segnalava l’importanza che il tema dell’ambiente fosse portato avanti all’interno di una analisi generale e non relegato nel classico dipartimento ambiente.

 

Mentre lo ascoltavo pensavo al fatto che, per quanto riguarda i diritti civili, si era fatta una riunione un mese prima circa a Roma a cui avevo partecipato in cui con Alessandro Zan, Elettra Deiana ed altre compagne e compagni ci si era visti per fondare un forum diritti che, tra le altre cose, pensava di elaborare delle proposte su questi temi per il congresso visto che la bozza di manifesto usciva dalla segreteria.

 

Conosci bene il movimento LGBT e la sua storia e sai l’importanza che ha avuto in passato ma che continua ad avere oggi il tema della visibilità. Discutendo con Paolo Cento lui motivava questa assenza con la possibilità che la tua presenza fosse stata valutata simbolicamente così forte da dare questi temi per scontati.

 

Sappiamo tutt* quanto spesso la presenza di un esponente LGBT è servita a marginalizzare il tema dei diritti di cittadinanza di lesbiche, trans, gay e bisessuali invece che a dare loro la giusta importanza, quanto le parlamentari e i parlamentari provenienti dal movimento LGBT sono stati in passato lasciati soli.

 

Sai sicuramente quanto, spesso, il sottointeso e quindi il non detto faccia del male alle persone LGBT, come spesso sia l’altra faccia della discriminazione.

 

In politica spesso il sottointeso ha voluto dire poi sacrificare queste istanze, magari per inseguire qualche voto cattolico, o meglio clericale.

 

Credo che le cittadine e i cittadini LGBT in questo paese si meritino, già in grande ritardo, di essere pres* in considerazione, almeno nei manifesti visto che non lo sono ancora nella politica concreta di questo paese, e che SEL debba iniziare da subito, dal Manifesto, con un segnale di discontinuità, a considerare le cittadine e i cittadini LGBT parte integrata della società e quindi di un ragionamento complessivo invece di “segregarli” in un documento ad hoc scritto da alcuni dei militanti del movimento LGBT iscritti a SEL che rischi di finire, come sempre, dimenticato.

 

Se la sfida è davvero quella di ricostruire una sinistra riformatrice nella politica e innovativa nelle idee abbiamo bisogno di parlare chiaro,  se vogliamo dire che c’è un’Italia migliore non possiamo dimenticarci di una parte del paese a cui sono negati i diritti più elementari.

 

 

Mancano ancora mesi al congresso e si può evitare di perdere l’ennesima occasione, oppure possiamo regalare questi temi, su cui la sinistra dovrebbe avere molto da dire, al Ministro Carfagna, a Granfranco Fini e a FLI.

 

 

 

Valerio Barbini – Genova

duedipicche85

Che ne dite di inserire un sondaggio per chi vogliamo come prossimo candidato premier 2013 ( o 2010 non si sa mai  :sisi: ). Forse per inserire un sondaggio tipo quelli che vedo sparsi qua e là nel forum bisogna chiedere ai mod? Scusate ma sono un nwebie.

Di sicuro Nichi è l'unico politico a cui darò il mio voto!

Voto da un paio di anni e ogni volta ho scelto lui quando era nella lista.. Ho assistito anche a qualche suo comizio, è un grande!

Speriamo che riesca a farsi spazio in questa Italietta!

Perchè ci vuole proprio un uomo giovane e di cultura come lui!

Ve lo dico da Pugliese, qui Nichi ha fatto tanto per noi!

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