Gastida Posted February 10 Posted February 10 Questo referendum abrogativo, tra i 5 ammessi e previsti per questa primavera, propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. Nel dettaglio si va a modificare l’articolo 9 della legge n. 91/1992 con cui si è innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni. ATTENZIONE: il referendum sulla Cittadinanza Italiana non va a modificare gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza (che non viene regalata) quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. Cosa voterete? Quote
busdriver Posted February 10 Posted February 10 c'è un referendum? vedremo ,per adesso sono al 75 % per il no Quote
Uncanny Posted February 11 Posted February 11 Voterò no o farò astensione strategica. Non sono necessariamente contrario ad una riforma della cittadinanza, ma l'approvazione del referendum porterebbe a criteri troppo laschi. 7-8 anni di residenza legale e un livello di italiano minimo B2 (intermedio-alto) sarebbero dei criteri ragionevoli, oltre a tutti gli altri su reddito, incensuratezza, etc. Con un livello di lingua B1 (intermedio-basso) come attualmente richiesto l'italiano non lo sai parlare. Conoscere bene la lingua del paese in cui si vive è il minimo sindacale per poter essere cittadino dello stesso. Quote
schopy Posted February 11 Posted February 11 7 hours ago, Uncanny said: Conoscere bene la lingua del paese in cui si vive è il minimo sindacale per poter essere cittadino dello stesso. Abbiamo moltissimi nativi che parlano un italiano stentato...a loro la cittadinanza gliela revochiamo? On 2/10/2025 at 5:18 PM, Gastida said: Cosa voterete? Voterò sì Quote
busdriver Posted February 11 Posted February 11 lì bisognerebbe impuntarsi su chi al tempo non insegnava e su loro che non volevano imparare. Poi una frecciatina anche ai plurali irregolari dell'italiano Quote
Uncanny Posted February 11 Posted February 11 (edited) 1 hour ago, schopy said: Abbiamo moltissimi nativi che parlano un italiano stentato...a loro la cittadinanza gliela revochiamo? E partono le frasi fatte Parlare italiano non significa avere una conoscenza approfondita della grammatica o azzeccare tutti i congiuntivi Significa essere un individuo funzionale nella società in cui vive, in grado di interagire con gli altri individui, gruppi e istituzioni che costituiscono la stessa. Se non parli la lingua questo non sei in grado di farlo e non sarai capace di integrarti in tale società Come fa un individuo a essere cittadino di una società di cui non fa parte? Gli italiani che parlano come prima lingua quella regionale (veneto, napoletano, etc.) nella quasi totalità dei casi parlano un italiano funzionale. E poi le culture e lingue regionali fanno parte della società italiana e costituiscono sotto-società della stessa. Un individuo che parla napoletano è un individuo funzionale nel contesto napoletano dove vive e si rapporta agli altri. Un tunisino non parlante italiano in Italia non lo è in alcun caso L'italiano non è il finlandese o il cinese. Un livello che permetta di essere socialmente funzionali è alla portata di tutti Comunque sono ottimista. Quasi certamente non si raggiungerà il quorum, tanto più se chi si oppone all'abrogazione dovesse boicottare il voto come è probabile Edited February 11 by Uncanny Quote
Gastida Posted February 11 Author Posted February 11 Voterò assolutamente sì, è ora di entrare nel XXI secolo. Quote
busdriver Posted February 11 Posted February 11 (edited) 56 minutes ago, Uncanny said: azzeccare tutti i congiuntivi si pensa subito ai verbi dei falliti e dei dubbiosi (cit wikipedia) ma la lingua italiana è piena di trabocchetti e inutilità che puzzano quanto meno di latino. E che spesso danno modo ai vari prof di fare i furbi per vedere quanto sono "dotati". Ricordo un prof di italiano che se c'era un errore di ortografia per lui era tutto insufficiente. San scania da soveraje liberaci da lui Edited February 11 by busdriver Quote
Omocrazia Posted February 11 Posted February 11 49 minutes ago, Gastida said: Voterò assolutamente sì, è ora di entrare nel XXI secolo. Il XXI secolo si distinguerebbe dagli altri passati se in Italia si dimezzasse i tempi di residenza per ottenere la cittadinanza in Italia? 😆 1 hour ago, Uncanny said: Parlare italiano non significa avere una conoscenza approfondita della grammatica o azzeccare tutti i congiuntivi Tuttavia se la si avesse, non sarebbe male. Soprattutto per coloro che parlano in pubblico e hanno titoli di studi superiori. 2 hours ago, busdriver said: Poi una frecciatina anche ai plurali irregolari dell'italiano Sta' tranquillo che sbagliano anche quelli regolari... 2 hours ago, schopy said: Abbiamo moltissimi nativi che parlano un italiano stentato...a loro la cittadinanza gliela revochiamo? Io la revocherei ai politici che fanno disastri quando governano e poi li manderei in Africa in cambio di lavoratori volenterosi nel rapporto 1 a 1.000 (1 politico inetto contro 1.000 lavoratori volonterosi, negri, rossi, gialli o pallidi 😁 interessa poco). Quote
schopy Posted February 12 Posted February 12 19 hours ago, Uncanny said: Gli italiani che parlano come prima lingua quella regionale (veneto, napoletano, etc.) nella quasi totalità dei casi parlano un italiano funzionale. E poi le culture e lingue regionali fanno parte della società italiana e costituiscono sotto-società della stessa. Un individuo che parla napoletano è un individuo funzionale nel contesto napoletano dove vive e si rapporta agli altri. Un tunisino non parlante italiano in Italia non lo è in alcun caso Solitamente il tunisino già conosce il francese, e di solito impiega meno di dieci anni ad imparare quel poco di italiano che gli serve per il lavoro (più spesso impara il dialetto locale dai colleghi prima dell'italiano)... 19 hours ago, Uncanny said: Significa essere un individuo funzionale nella società in cui vive, in grado di interagire con gli altri individui, gruppi e istituzioni che costituiscono la stessa. Se non parli la lingua questo non sei in grado di farlo e non sarai capace di integrarti in tale società Davvero vuoi suggerire che in Italia oggi sia un individuo più funzionale un connazionale disoccupato di un magazziniere marocchino? 🤔 Quote
Uncanny Posted February 12 Posted February 12 1 hour ago, schopy said: Solitamente il tunisino già conosce il francese, e di solito impiega meno di dieci anni ad imparare quel poco di italiano che gli serve per il lavoro (più spesso impara il dialetto locale dai colleghi prima dell'italiano)... Appunto. Non dovrebbe essergli allora difficile raggiungere un livello intermedio alto (B2) certificato in 7-8 anni. È alla portata di tutti. 1 hour ago, schopy said: Davvero vuoi suggerire che in Italia oggi sia un individuo più funzionale un connazionale disoccupato di un magazziniere marocchino? 🤔 Socialmente funzionale. Essere integrato nella società in cui vive fondamentalmente. L'avvenuta integrazione deve essere prerequisito della cittadinanza. Mi trasferisco in Cina con altri 1000 italiani dove facciamo la nostra comunità ghetto italiana a Shangai. Lavoro nel mio bel ristorante italiano ma dopo anni e anni ancora non conosco una parola di cinese. La mia socialità e tutte le mie interazioni avvengono unicamente all'interno della comunità italiana, che replica esattamente le norme e i costumi sociali italiani. La comunità italiana è completamente separata da quella cinese con cui non ho praticamente alcuna interazione e a cui non partecipo. Secondo quale logica dovrei poter diventare cittadino cinese? Quote
Omocrazia Posted February 12 Posted February 12 21 hours ago, Uncanny said: Parlare italiano non significa avere una conoscenza approfondita della grammatica o azzeccare tutti i congiuntivi Significa essere un individuo funzionale nella società in cui vive, in grado di interagire con gli altri individui, gruppi e istituzioni che costituiscono la stessa. Se non parli la lingua questo non sei in grado di farlo e non sarai capace di integrarti in tale società Ma essere funzionale nella società in cui uno vive ed essere integrato in quella società sono cose molto diverse. Personalmente non mi frega nulla che un immigrato sia integrato o no nella mia società, se comunque lui è funzionale ad essa. Capisco anche che altri esigano entrambe le cose (cioè integrazione e funzionalità), ma sono tuttavia cose diverse. Quote
Uncanny Posted February 12 Posted February 12 (edited) 1 hour ago, Omocrazia said: Ma essere funzionale nella società in cui uno vive ed essere integrato in quella società sono cose molto diverse. Essere in grado di comunicare e interagire con le istituzioni, con i medici in ospedale e con le persone che ti stanno attorno nella vita di tutti i giorni (a lavoro, nei negozi, etc.) rientra nella definizione di funzionale. Anche essere in grado di capire quello che ti capita attorno a livello politico e sociale ne fa parte. Al netto delle definizioni, stiamo comunque discutendo della concessione della cittadinanza. Per la semplice permanenza sul territorio e la concessione del permesso di soggiorno compreso quello di lungo periodo si può richiedere meno. Per la cittadinanza è imperativo essere ben integrati. Ricordiamo che una seconda cittadinanza non è un diritto. Solo la prima cittadinanza è diritto per chi non ce l'ha, cioè per chi è apolide. La cittadinanza si eredita o si merita. E lo dico da immigrato all'estero e non possedendo la cittadinanza del paese in cui vivo. Sul permesso di soggiorno di lungo periodo si possono poi fare considerazioni differenti. Edited February 12 by Uncanny Quote
Omocrazia Posted February 12 Posted February 12 16 minutes ago, Uncanny said: Essere in grado di comunicare e interagire con le istituzioni, con i medici in ospedale e con le persone che ti stanno attorno nella vita di tutti i giorni (a lavoro, nei negozi, etc.) rientra nella definizione di funzionale. Anche essere in grado di capire quello che ti capita attorno a livello politico e sociale ne fa parte. Capire la società dove si vive e dove si ha una funzione (qualunque essa sia) è diverso dal parteciparvi integratamente per condivisione di cultura e di valori. Ma se uno è funzionale alla società, a me personalmente non interessa che vi partecipi anche integratamente per condivisione di cultura e di valori. Mi basta che eserciti lecitamente la sua funzione. Poi capisco che altri pensino diversamente e che vogliano un'omogeneità culturale, valoriale e funzionale per tutti quelli che vivano nella società. De gustibus... 24 minutes ago, Uncanny said: Per la cittadinanza è imperativo essere ben integrati. In ogni caso non penso che il problema dell'integrazione o no dipenda da una manciata di anni di residenza in più o in meno. Tanto più se uno sia già adulto e quindi formato culturalmente e valorialmente. Semmai è più ragionevole la proposta di Forza Italia per la cittadinanza connessa con la scolarità degli adolescenti immigrati, così da educarli in un certo numero di anni quando sono ancora intellettualmente in formazione. Quote
Uncanny Posted February 12 Posted February 12 14 minutes ago, Omocrazia said: In ogni caso non penso che il problema dell'integrazione o no dipenda da una manciata di anni di residenza in più o in meno. No ma è una garanzia in più. La conoscenza della lingua è l'elemento fondamentale. In molti paesi fai poi anche dei test e colloqui con persone addette che valutano il tuo livello di integrazione. 18 minutes ago, Omocrazia said: Semmai è più ragionevole la proposta di Forza Italia per la cittadinanza connessa con la scolarità degli adolescenti immigrati, così da educarli in un certo numero di anni quando sono ancora intellettualmente in formazione. Non sono contrario al principio dello ius culturae. Dipende poi da come viene declinato. Sono invece risolutamente contrario allo ius soli. Il referendum però non riguarda la cittadinanza delle seconde generazioni di immigrati nati sul territorio nazionale. Riguarda quelli di prima generazione. Quote
schopy Posted February 13 Posted February 13 (edited) 16 hours ago, Uncanny said: Mi trasferisco in Cina con altri 1000 italiani dove facciamo la nostra comunità ghetto italiana a Shangai. Lavoro nel mio bel ristorante italiano ma dopo anni e anni ancora non conosco una parola di cinese. La mia socialità e tutte le mie interazioni avvengono unicamente all'interno della comunità italiana, che replica esattamente le norme e i costumi sociali italiani. La comunità italiana è completamente separata da quella cinese con cui non ho praticamente alcuna interazione e a cui non partecipo. Secondo quale logica dovrei poter diventare cittadino cinese? ...secondo la logica che se vivi lì, lavori lì, paghi le tasse lì, mandi i tuoi figli a scuola lì...pure se il tuo cinese è stentato, un B1 diciamo, ottenere la cittadinanza ti permette di evitare numerosissime rotture di coglioni, tra cui quella di dover rinnovare periodicamente il permesso di soggiorno senza sapere se la cosa andrà a buon fine (ovviamente non so nulla di come si ottiene la cittadinanza in Cina, sto traslando la situazione di uno straniero in Italia). Non capisco invece la preoccupazione per le norme e i costumi sociali del luogo: negheremmo la cittadinanza italiana ad uno straniero che non mangia crostoli a Carnevale o non festeggia il Capodanno? 😅 è un'iperbole, ovvio, ma non capisco mai bene in cosa consista quest'integrazione culturale di cui parlate voialtri di destra 13 hours ago, Omocrazia said: Semmai è più ragionevole la proposta di Forza Italia per la cittadinanza connessa con la scolarità degli adolescenti immigrati, così da educarli in un certo numero di anni quando sono ancora intellettualmente in formazione. No, concedere la cittadinanza alla prole minorenne e non ai genitori creerebbe tutta una serie di difficoltà burocratiche in caso di eventuali trasferimenti in altri Paesi. 13 hours ago, Uncanny said: La conoscenza della lingua è l'elemento fondamentale. E difatti non vorrei concedere la cittadinanza italiana indiscriminatamente a tutti, vorrei solo che fosse un po' più rapido ottenerla per chi si è stabilito in Italia già da alcuni anni (e credo che un esame B1 certifichi una conoscenza della lingua sufficiente per la maggior parte delle interazioni quotidiane). Edited February 13 by schopy Quote
Gastida Posted 6 hours ago Author Posted 6 hours ago On 2/17/2025 at 10:35 PM, Pugsley said: Voterò no. Perché? Quote
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