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l'estate con Sergio da nonno Kino


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Dove eravamo rimasti? A un pezzo della vita che come un film ha esposto il suo "the end"

Si,il mio migliore amico con la concausa di mia nonna ci aveva lasciato la pelle.
Tutti i sogni di fare una buona estate ,tanto divertimento perchè avendo finito le medie non avevamo di fatto più stupidi compiti per le vacanze per l'anno dopo ,erano immediatamente crollati.
Non c'era più colui con cui mi trovavo bene che si sarebbe divertito con me . E la situazione non si sarebbe mai più verificata.
Non c'era più la possibilità di fare vacanze congiunte tanto ambite con sua madre e mia madre insieme visto che tutto sommato si trovavano bene.
Magari al mare e magari scendendo in acqua in due con maschera e pinne nonostante i rimbrotti della nonna.

Che cattivo che è il destino,sembra quasi che la gente che si diverte gli dia fastidio. E  giù anatemi con la complicità di chi si diverte  a fare si che tutto vada male. Perchè forse la santona Giuliana aveva ragione.
Il dio dei vecchi e degli adulti non vuole che noi raccogliamo l'energia universale perchè poi dopo se no stiamo bene divertendoci e lui non vuole perchè ogni dio è barboso,odioso e vendicativo..

E allora manda i suoi emissari tra i quali anche mia nonna a fare si che tutto vada sempre a quel paese,a rovinare sempre tutto e sempre a fare soffrire la gente. Quanta voglia che avrei di accumulare così tanta energia universale da riversarla in un lampo maligno sui negativisti e spianare mezzo mondo.
Risolvere in un decimo di secondo l'intero problema dell'aumento di popolazione mondiale.

Ma sarebbe la soluzione giusta? Probabilmente farei fuori tutti i negativisti ma purtroppo ci sarebbe anche qualche genitore dei miei amici e so cosa vuol dire perderne uno. E benchè alcuni siano carogne fatte e finite non loro ma i lori figli e mariti/mogli non lo meritano.

Quello che si può fare è tenerle  a distanza in modo che non possano nuocere a chi cerca di farsi una vita normale senza mangiarsi il fegato.

Questa si che sarebbe la "distanza sociale" altro che quella del "virus" che fa puliza delle mummie. Tenersi distante da chi porta male. E da chi vuole che tu stia male.

Di per se le vacanze che stavano per iniziare dopo l'esame di terza media si preannunciavano bene. L'esame per me era solo una formalità perchè oramai complice il piccolo Alessandro,quel tipo di matematica oramai non aveva più segreti per me. Mi aveva spiegato tanti piccoli trucchetti e sotterfugi per arrivare al risultato in fretta e bene.

E si che per la matematica avevo un netto odio,anche perchè i "numeri" non dicono nella. Fanno schifo e basta.
Le parole si. Difatti i numeri sono popò ,le parole musica e poesia.

La sua morte era stata presa in qualche caso molto male da tutti quelli che giravano con me.
A Stefano il padre aveva categoricamente proibito di mettere le ruote della bici su via vandalino,che sebbene era un caso che fosse successo lì. Poi si accordarono sul fatto che poteva andarci ma solo sui marciapiedi...

E non attraversare (si di fatto gli stava dicendo di andare contromano...sul marciapede.) . Fabio di fatto non andava comunque oltre l'isolato,Massimo invece aveva cominciato ad andare molto più adagio. Forse perchè sulla sua bici aveva le gomme in cattivo stato. O almeno era quello che diceva lui. Erano già lisce da tanto prima che morisse Alessandro. Però le figurine dei calciatori le comprava.

Pries non aveva problemi anche perchè i suoi avevano un negozio di lampadari e bene o male quando c'era giravamo in zona e poi lui girava in corso racconigi con alcuni ragazzi della zona. Poi quando chiudeva veniva indietro con loro che tornavano con la macchina e stava con noi giusto quella mezz'oretta. E di girare in bici non gli fregava nulla. E poi su a casa.

Giuliana era sempre nel suo mondo di santonerie indiane e come uno scienziato /alchimista pazzo cerca la pietra per tramutare tutto in oro lei cercava la chiave dell'energia universale. Anche se dubito che avesse brame di conquista del mondo. Ogni tanto usciva a piedi e la bici sua aveva ancora i pirulini sulle gomme. Era la solita graziella pieghevole ma era rosa,diversa da tutte le altre che erano di altri colori.

Quello che più ci ha sofferto sono comunque io. Il vuoto che aveva lasciato si sentiva quasi in fondo alla bocca dello stomaco e più di una volta l'impuntarsi idiota di mia nonna su qualcosa me la aveva fatta immaginare legata su un razzo acme gentilmente fornitomi da willy coyote con destinzione sconosciuta.
Meglio se quei razzi che arrivati bene in alto fanno il botto con le stelline che scendono.

E a nulla cambiava il clima peratro sempre fastidioso che c'era in quella casa. Personalmente non so cosa fosse capitato ma forse era solo il fatto che prima ero "distratto" dalla vita libera che facevo con quel piccolino più vecchio di me.

Ed è appunto per quello che avevo scritto la precedente narrazione ,per cercare di fare si che il suo ricordo resti per sempre e che tutti possano capire che cosa può fare una buona amiciza tra due spiriti liberi .
Ma purtroppo era tutto finito e si doveva ripartire e andare avanti . Io ero vivo e dovevo tirare avanti facendo ripartire la mia vita.  

Contribuì a calmare la situazione il saltare fuori quasi dal nulla (in realtà ci eravamo già andati più di una volta) un mio parente più lontano benchè lo chiamassimo nonno.
Ossia Nonno kino,nel canavese e più precisamente a Forno Canavese.

Era la prima volta che andavo via per più giorni sebbene da parenti. Ero andato una notte da un altro zio a Caluso e ho dormito là una notte ma mia nonna aveva un importante operazione da fare (gli tolsero 10 denti uno più marcio dell'altro) e allora l'ultima cosa era avere tra i piedi qualcuno che quasi sicuramente la avrebbe presa in giro.
E quel qualcuno ero io. Del resto quando si lamentava io scimmiottavo quella canzone dei ricchi e poveri.

Ovviamente gli avevo sempre contestato il fatto che gli aveva fatti incapsulare. Gli dicevo che era come dare una mano di vernice su una macchina marcia.
Quindi un pò per quello e un pò sopratutto per non avere altri pensieri.

Lei aveva il suo dentista fidato in via Galvani a Torino.
E su quello mi sono sempre chiesto perchè per ogni cosa serva andare sempre nei posti più distanti quando magari le stesse figure professionali ci sono anche più vicino e magari allo stesso prezzo.
Anche perchè visto il lavoro mi sembrava abbastanza un macellaio.

Nonostante io abitassi a Grugliasco al dentista ci andavo vicino a dove abitava la madrina...Torino borgo san paolo (già il fatto che ci fosse un santo di mezzo non mi andava) . E che probabilmente di dentisti in zona 4 o 5 c'erano. E ogni volta dovevo prendere due pulman perchè dal dentista si doveva per forza andare lì. O almeno si doveva secondo mia nonna. Perchè secondo lei non esistevano altri "bravi dentisti". E vabbè spariamo un goccio sulla croce rossa giusto perchè cura anche i nostri nemici.

Quando mi hanno portato lì avevo dietro un odioso borsone (che poi era quello che usavo anche per andare in piscina) manco dovessi stare tre mesi con tanta di quella roba che poi alla fine non ho di fatto usato.
E che era stata piegata e schiacciata così tanto che manco si sarebbe potuta rimettere qualora avessi tirato fuori tutto.

Insomma come qualunque prodotto italiota dove spesso per ritirarlo devi farti dei numeri assurdi di piegatura visto che il contenitore è dimensionato male.

Penso che avrò cambiato solo una volta o due le mutande e basta. Avevo giusto cambiato maglia e pantaloni prima di andare via per fare vedere alle donne di casa che mi cambiavo.

Inoltre non sono mai riuscito a capire perchè oltre alle scarpe da tutti i giorni volevano che mi portassi le scarpe belle e alla fine mi sono portato si le scarpe in più ma erano quelle da tutti i giorni ossia un paio da ginnastica molto economico ed ai piedi avevo gli scarponcini alti da montagna.

Mi disse poi nonno kino che mia nonna avrebbe avuto piacere che io la domenica fossi andato a messa e lui aveva invece risposto che in campagna la casa del signore è ovunque a differenza della città.
E almeno aveva zittito la nonna.
In realtà nessuno è andato a messa mai. Difatti in quella casa non c'erano neanche crocefissi e santini.

E la chiesa era ben lontana.

LA CASA DI NONNO KINO

Ci sono case belle,case che ti stupiscono per il loro arredamento,altre che ti stupiscono per la loro posizione.
Quella di Nonno Kino non era nulla di tutto ciò. In una borgata sperduta all'inizio della montagna una casa su due piani con una stanza sotto e una sopra. Il cesso ovviamente fuori e senza manco una lampadina. La scala ovviamente esterna di legno e pietra.
E messa di fianco e dietro alla casa.
Un balcone solo di legno bello grande dalla camera da letto ma comunque ingombro da travi travetti,travettini.

Niente termosifoni,una stufa a legna sotto su cui nonna Concetta cucinava abbondantemente e sopra nella camera da letto una stufetta microscopica a legna che non ho mai visto accesa in nessuna delle volte che sono andato su perchè la stanza sopra era con il pavimento ad assi di legno e quindi un pò di calore passava.
Inoltre in quella casa c'era il calore umano molto maggiore di quello fisico.

Anche perchè quando finiva la legna nella stufa di calore ce ne era decisamente pochino.
Forse era la rassomiglianza con la seconda casa che avevamo che la rendevano così bella per me.
Così diversa da uno schifoso appartamento cittadino. Come direbbe mia nonna appartamento "signorile",segue sputo.
Perchè i signori ho sempre pensato fossero quei mangiamorti vestiti eleganti che rovinano con la loro presenza la vita degli esseri liberi.

I signori sono quei personaggi con una sorta di puzza vittoriana addosso con un eleganza e un elogio della ricchezza che mi fanno subito pensare a Regina,la locomotiva. E al suo altrettanto elegante cacciabuoi  che piombi insieme al resto come un angelo della morte da 20 tonnellate che lasci solo vestiti eleganti insanguinati sui binari.

Adesso nelle case si lamentano perchè con un contatore da 5 Kw non riescono a fare andare tutto. Nonno kino con un contatore da 1,5KW faceva tutto e saldava pure. Anche se doveva fare lunghe pause tra una saldatura e l'altra.
Ma si metteva sempre a parlare con qualcuno. Non so se per ingannare l'attesa o perchè voleva lasciare raffreddare le saldature.

Inoltre quando saldava staccava frigo e tv più per non danneggiarli per gli sbalzi di corrente.
Frigo e tv gli unici oggetti della "modernità" oltre a una radio di quelle vecchie col giradischi sopra.
Niente lavatrice,lucidatrice e il ferro da stiro era senza bisogno di corrente perchè si scaldava sulla piastra della stufa.

Ma c'era dell'altro ossia tanta tanta libertà. Perchè l'essenza di quella casa era proprio la libertà. Se non hai soldi da buttare eviti di circondarti di roba inutile. Ma tieni quello che serve e lo porti alla fine.Non aveva ovviamente una lavatrice ma all'epoca non tutti la avevano. Noi stessi nella seconda casa non l'avevamo.

La stessa tv che avevano in quella casa era una piccola mivar a colori ed era forse la cosa più moderna.
Ed era appoggiata sull'enorme frigorifero di quelli con la maniglia. Quante volte la avrò vista accesa? Una sola forse.
A differenza della radio che spesso faceva gli straordinari. E con tanta bella musica.
Quasi a ricordare "radio monviso"quando la si ascoltava almeno 6 anni prima nell'alloggio di Grugliasco con nonna gonella e mia nonna che cantavano insieme alla radio ,lei come un usignolo ,nonna come una cornacchia...

LA BORGATA

E' un manipolo di case a un tiro di fucile dal santuario dei Milani e proprio ai piedi del monte Soglio. Dieci case,qualcuna magari bellina,qualcuna che fa quello che può.
C'era una strada che si divideva. Da un lato c'erano 6 case ,forse quelle più o meno papabili,a destra l'unica bella (direi meno brutta) era quella di nonno kino,una mancava di finestre e l'altra invece era solo una camera.
La abitava un distinto signore anziano che probabilmente la usava come terza o quarta casa. Non aveva manco il riscaldamento. C'era solo un grosso divano,un tavolo con le sedie e l'immancabile radio.

Se ne arrivava con una 131 che parcheggiava dietro alla casa. Lui e probabilmente la sua solitudine. Non aveva manco un cane con lui.
Era molto triste nei discorsi.
Parlava spesso di una sua "Carla" non so se fosse un auto una donna o una gatta ma ne parlava rattristendosi. Poi si accendeva una sigaretta. Probabilmente perchè sperava di raggiungerla prima incatramandosi i polmoni.
 
In quella borgata c'era una altrettanto tristissima fontanella con rubinetto e vasca per abbeverare gli animali.
Zero illuminazione pubblica e zero asfalto per terra.
Ripensando a come chiamavo "marilino e nonatereso " i rubinetti del camposanto di Grugliasco quello non aveva manco trovato nome tanto che era povero anche di aspetto.
Non era manco cromato e nella nudità dell'ottone aveva come maniglia una crocetta consumata,era solo più grande di quelli del camposanto di Grugliasco.

SERGIO E LA CREW DI NONNO KINO

Mi sono sempre chiesto ma non lo saprò mai come mai ci fosse Sergio,il nipote di nonno kino ed era totalmente identico  a me,tanto è vero che molti del posto pensavano che eravamo fratelli ma era nato due anni dopo di me e altri due anni dopo era morto mio padre.
E' anche vero che bene o male spesso i ragazzini si assomigliano tutti.

E con lui mi trovavo bene. Non abbiamo mai parlato di scuola l'importante è quello.
Perchè la scuola sarà pure un dovere ma non la volevo sempre tra i piedi. Ed eravamo entrambi in vacanza.

Tuttavia  a differenza del Petruccino non lo sentivo come appartenente alla mia stessa famiglia e lui in teoria poteva avere più possibilità di esserlo.
Ma a parte l'estetica le nostre teste erano differenti.

C'era solo una cosa in comune ossia la voglia di divertirci,di respirare l'aria libera delle campagne che c'era in quella vallata del canavese.

Dormivamo al piano di sotto da nonno Kino. Il grosso divano si apriva e dentro c'era un letto matrimoniale. E dentro a seconda dei momenti c'eravamo io oppure Sergio,o entrambi con il cane e il gatto. Nonno Kino abbondava di animali.
 
C'era il cane,un bracco bravissimo e affettuoso che quelle notti ,sempre troppo poche, che ho dormito da loro dormiva con me su quel vecchio divano letto in cucina. Aprendo il divano usciva un letto bello grosso,dove a seconda delle persone ci dormiva dentro il sottoscritto,Sergio o entrambi con il cane in mezzo che faceva da riscaldamento in più.
Il suo nome? Rufo! Ricordo ancora il suo sguardo.

Il gatto Bigio,un tigrato vecchio e spelacchiato. Tuttavia nonostante puzzasse di marcio nel fiato quando lo carezzavi dopo un pò cominciava un concerto di fusa e si strusciava nel modo migliore. Era meglio di una ninnananna per dormire.

IL SOGNO DELLA DOLCE VITA IN VERSIONE AGRICOLA

Mi ricordo tra i film che mi avevano obbligato a vedere i miei l'odiosa dolce vita. Oltre al sorpasso e oltre a vacanze romane e  tante porcate che erano diverse dal bang bang galop galop dei western che guardavo io. E che le donne di casa giudicavano porcate.

Un film noioso e stiracchiato dal primo all'ultimo minuto. Insomma una porcata.

E va a capire perchè quando dormivo su quel divano addossato al bracco ne ho sognato una versione agricola.

Intanto la fontana non era quella di trevi ma un banale abbeveratoio circolare ,bello grosso ma comunque una fontana di cemento per fare bere le mucche.
Nulla di esageratamente "in".
Non c'erano tutti i getti,solo un grosso rubinetto che faceva "sprushhhh" si,come se lo dicesse a voce.
E al posto della musica leggiadra e angelica del film una polka fatta con la fisarmonica.

Suonava come un pippo piro pippo pà piro piro piro e on era cantata.

E Anita Ekberg? Non pervenuta ,una simpatica vecchietta arzilla ma piuttosto rugosa ,insomma una via di mezzo tra Nonna Teresa e Nonna Concetta che avrebbe potuto al massimo chiamarsi nonita Ekberg.

Al posto del gattino c'era invece un cagnolino brutto di razza incerta che sembrava una ciabatta....stesso marrone del cuoio.
Bassa e piatta ,come l'ingrandimento di un bassotto ma più grande. Almeno il doppio. E con i capezzoli ben visibili come bulloni sulla panza.
A occhio e croce direi una femmina.

E ballavano come se fossero due sposini alla festa del paese. O ballavano più che altro per tenere lontano la solitudine.
Mentre il rubinetto continuava con il suo "sprussshhhhh"  a riempire l'abbeveratoio e a spruzzare un pò in giro.

Molti potrebbero pensare come mai i miei sogni erano così pittoreschi e il motivo era principalmente la digestione in corso. Mi capiterà parecchie altre volte di fare sogni pittoreschi e belli a leggere.

LA FESTA DELLE LAMPADINE

Esiste un giorno nel quale quella piccola borgata del canavese si illumina. Non a giorno ma si illumina ,con tante lampadine.
Non so come si chiami quella ricorrenza ma io penso insieme a Sergio di aver visto una delle ultime feste "delle lampadine" ossia ogni casa oltre alle eventuali lampadine già presenti sul balcone ne mette una o due in più.
E quelle due vie e quello slargo si illuminano come per magia di quella luce giallognola tipica delle lampadine a bassa potenza. Nello slargo si metteva una radio col giradischi simile a quella di nonno kino ma più squadrata e ogni tanto si sentiva della musica a seconda di chi cercava un canale o metteva un disco..
Una serata diversa da tutte le altre dove un minimo di allegria permeava i cuori.
I pochi ragazzi come noi,eravamo in 4 o 5 oltre a noi. Di quella borgata che di fatto stava morendo e invecchiando.

Potrei fare tanti discorsi sullo spopolamento delle montagne ma erano già sul libro di scuola delle medie. Chissà se ci sono ancora o "è diventato giusto" vivere escusivamente in città.
Quella sera siamo stati in compagnia di nostri coetanei e ci siamo divertiti ed è questo quello che conta. Giocavamo ai soliti giochi dei bambini,c'è l'hai e nascondino.
E a noi bastava.

I GIRI NEL CANAVESE E LE MOLLETTE DI NONNA CONCETTA

Ma che bei giri che abbiamo fatto,totalmente a piedi senza mai prendere il pulman o la macchina (anche perchè nonno kino la macchina non la aveva) . Aveva solo una vespa (e anche bruttarella e arrugginita )  avevamo escogitato uno stratagemma per non perderci. Avevamo preso le mollette da bucato di nonna Concetta e avevamo fatto dei cartellini tagliando una scatola di cartone con i numeri. Legati con lo spago a 20 cm dalla molletta.
E li abbiamo usati nelle uscite che abbiamo fatto.
A ogni bivio o biforcazione mettevamo una molletta su un ramo di albero o su un paletto. Avevamo due zaini mezzi strappati ma una notevole scorta di spago,numerini e mollette.
E ovviamente bottiglie di acqua e qualche biscotto.
Sapevamo che la "mezza montagna" ha dei rischi ma non ne abbiamo mai corsi inutilmente. Inoltre come maestre di vita avevamo le mucche e le capre,mai starebbero in un posto pericoloso,perchè come diceva un anno fa Petrucci "le mucche e le capre sono le regina della mezza montagna"
Senza essere così romantici e senza giri di parole possiamo dire che mucche e capre seguono l'istinto che le porta in automatico in posti più sicuri.

Siamo saliti sul monte soglio ed è stata quasi un impresa mitica come conquistare il K2 o l'everest. Durante la salita abbiamo incontrato qualcuno ma personalmente non mi ricordo tanto di più. In compenso abbiamo lasciato una decina di segnali a ogni bivio e poi siamo tornati a riprenderle al ritorno.
Saliti,saliti trovando prima animali in pastura poi più nulla. C'eravamo solo noi a regnare in quella mezza montagna.
Quando siamo arrivati in cima ci siamo guardati intorno.

Per un attimo sarà stato il riflesso del sole che in certe angolazioni lo avevo in faccia o sarà stato la nostalgia al posto di Sergio ho visto il fu Petruccino.
Un attimo,una sensazione addosso come di freddo,poi di caldo. Due secondi e tre decimi non di più.

Sergio non si è accorto di nulla,io però ho capito che qualcosa influenzava l'energia. Forse il fatto che eravamo da soli e forse 'essere più vicini al cielo ma come ho già detto il monte soglio non è l'everest. E in seguito sono stato a quote molto più alte,il mio record è 3800 ma non ho più avuto simili sensazioni.
E si che qualche volta qualche consiglio da parte di chi non c'è più mi avrebbe fatto comodo.

Capirò poi più avanti negli anni che non sono un tipo da montagna estrema. Ho capito di essere un tipo da alpeggio.
Personalmente il fatto che i fossero montagne alte e da conquistare non mi ha mai toccato troppo. Ero e rimango dell'idea che i posti più godibili girino intorno a 1300/1600 metri.E in quei posti ho avuto le migliori sensazioni.

Nonostante negli anni successivi abbia toccato sia il Quintino Sella che il Giacoletti non mi sono sentito soddisfatto perchè li ho raggiunti ,anzi vedendo il carnaio di gente di agosto e i prezzi che hanno mi hanno fatto decisamente pietà.

Come se uno non potesse definirsi un escursionista completo se non metteva i piedi dentro un rifugio. Io finora non ho ancora conteggiato 10 come ingressi in un rifugio. In 54 anni ovviamente.

Mi viene da ripensare al cartone animato heidi anche perchè in quel cartone animato c'è l'odiosa governante vecchiaccia che è sempre mentre che rompe e che verrebbe voglia di prenderla a colpi di mazza da baseball sui denti.
Anche perchè odia i gatti. In entrambi i casi come mia nonna.

Siamo andati al mulino,ed è proprio come lo hanno descritto..un vero mulino olandese!
Anche se le balconate esterne sanno troppo di condominiaccio degli anni 70. un lieve venticello faceva ruotare lentamente,molto lentamente le pale. Quasi da poter contare in un ora i pochi pochi giri.
Non so se effettivamente avesse mai macinato qualcosa quel mulino lento come era ma era molto bello da vedere.
Quasi a testimonianza di un mondo dove non si era schiavi della corrente elettrica.

Tuttavia non mi veniva in mente un mondo di mulini a vento e tulipani come in olanda. Il paesaggio era diverso. Sopratutto non era piatto.

A volte mi rendo conto che molte cose sono solo sterotipi come appunto l'olanda con i campi interi coltivati a tulipani e i mulini a vento. Ma a modo loro erano immagini di libertà perchè anche un campo pieno di fiori era meglio della città,della scuola e di tutto il resto. Anche se ci tengo a precisarlo i fiori sono una cosa inutile .Ma del resto piacciono alle ragazze.

C'erano tanti posti ove potevamo andare e più o meno li abbiamo girati tutti.

Siamo anche andati a sentire l'alito della strega,in cima a quella collina dove ci aveva detto nonno kino. E anche lì abbiamo messo le mollette con i numeri sui pezzi di cartone.
Ed è arrivato a incontrarci nonno kino insegnandoci qualcosina sull'orientamento. Preceduto dal suo bracco che ci ha prontamente trovati. Ed è venuto a cercarci semplicemente seguendo i numeri sulle mollette da bucato.
Ci ha insegnato a guardare i particolari come un albero  a forma di pintone o la posizione dei sassi e delle piante selvatiche.
Nonno kino nel suo piccolo ha insegnato parecchio e in modo molto semplice. Probabilmente come glielo spiegavano a lui.     

E' stata una tristezza bestiale venire via da quella libertà. Porto ancora nel cuore i bei momenti passati in quella vallata senza nessuna importanza in quella mezza montagna del canavese.

In macchina seduto dietro sulla 127 con mamma che guidava mi sentivo come condotto in galera. Con nonna che fumava e impestava l'abitacolo e io dietro.

Lasciavamo quelle mezze montagne per l'odiosa Grugliasco e io lasciavo su quelle mezze montagne un pezzo della mia anima,quella parte di me che pensa che le città possano solo essere viste come bersagli per teratoni nucleari.

 

ITISON MARIUANA

Secondo qualche bigotto dei soliti avrei dovuto dedicare a questa scuola il capitolo di questo anno,io invece dico no perchè sebbene il passaggio all'itis dalle medie sia stato in effetti la parte più significativa di quest'anno di vita decido io come definirla se oro o popò.
E se e come ricordarlo. Perchè per qualcuno la scuola (e in particolare quella scuola) è più importante della vita. Per me no.
Ha fatto schifo,faceva schifo e farà schifo.

Punto.

E' stato l'unico anno in cui sono stato bocciato e posso dire che per almeno un terzo era colpa mia.
Lo posso dire perchè il mio impegno è sempre stato minimo diciamo che era un quarto delle mie capacità.
Inoltre diciamolo pure,ho sempre preso le cose sottogamba perchè su certe cose la pratica che vedevo dal greco era così diversa dalla teoria sbandierata in tutti i libri.

Dal greco nel suo piccolo si vedeva il mondo reale.
E a volte era pure peggiore di quello descritto a scuola. Un mondo dove i soldi passano davanti alle persone.

Di fatto a scuola stavo rifacendo le stesse odiose cose studiate nelle medie e con la scusa che erano più "approfondite" ma in pratica era sempre la stessa popò. Anche perchè il biennio iniziale di un itis altro non è che un ,peraltro inutile,riepilogo delle medie,non ha nessun senso insegnare certo schifume di cultura generale e non inziare subito con le materie specifiche. Potrei ricordare che siamo in un paese latino ma sarebbero parole al vento.

Con alcune cose messe apposta perchè sembrassero così inutili come la storia della letteratura italiana. Ricordo un libro che penso che sia stato il primo a sbattere via,storia della letteratura italiana di salinari e ricci,pesante, scritto in modo stancante ,e fatto apposta per sembrare tanto dotto ma poi non dire nulla.
Se poi spiegava di dante,bè si frigga insieme a bertolli in padella che non lo voglio sentire.

Di fatto di materie tecniche VERE il zero più totale.
Ma del resto è un biennio uguale per tutti ergo non utile a nessuno.

C'era l'esercitazione con la lima,bè che pena. Vestirsi con la tuta da lavoro che schifo . Laboratori seri zero,il laboratorio linguistico con le cuffie e il microfono lo avremo visto 2 volte pertanto che lo abbiamo visto solo per l'inglese del razzo. E alle porte del nostro paese c'è la Francia non l'inghilterra.

E ancora più fastidio mi davano quegli imbecilli che sapendo che studiavo l'inglese provavano a parlarmi così,da damerini inglesi con quell'accento da imbecille che ti fa venire voglia di ordinare su e bay una V2 con consegna al volo nel centro di Londra... O forse no,meglio un hercules pieno di spazzatura con scarico al volo sul centro di Londra.  

Fosse almeno servita a qualcosa...vedevo i baracchini fiat del cortile con il fumo negli occhi e mi dava fastidio fare cose "di loro" e tirare di lima era una di quelle...del resto ero in quella scuola per fare l'"elettrico" e non "il meccanico" .
Oltretutto per quel prof eravamo tutti nullafacenti e pelandroni ma lui invece era una faccia di ca[NON SI DICE] un altro con cui non piangere una lacrima se muore...covid facci sognare.

E da un lato come diceva mia nonna "pensavo solo a divertirmi" dall'altro quella scuola per me faceva schifo ai porci e mi ero fissato su quello. L'errore più grande che ho fatto è non stare al passo con il programma,lo sbattermene i maroni. Perchè è in sostanza è in parole povere quello che ho fatto.

Inoltre non ho legato con i compagni di classe perchè li vedevo distanti anni luce da quello che pensavo io. Forse io ero ancora troppo legato al mondo delle elementari/medie o forse mi è andata di sfiga che tutti quelli con cui parlavo erano distanti anni luce dal mio pensiero. Ergo a mio giudizio faceva schifo.

O almeno faceva schifo ai miei occhi di allora.
Al giorno d'oggi con l'esperienza accumulata in anni di vita probabilmente la passerei senza mezzo pensiero .
Come probabilmente sapendo come affrontare tizio caio e altri non avrei pensieri su nulla. E manderei all'ospedale quei due o tre bulletti senza che manco sappiano cosa gli è successo.

Insomma saprei riprendermi la vita a pieni voti. Anche perchè saprei già le risposte a ogni domanda.

E invece adesso nell'itis cominciavano le cose più pesanti e non c'era più lui,il piccoletto con la mente di Einstein a darmi man forte. Perchè l'unica cosa che lo aveva fatto ben vedere da mia nonna erano le sue alte capacità matematiche. Dietro c'era molto di più.

Monomi,polinomi e altra accozzaglia che in tutta la vita non mi è mai servita a nulla. Si diceva che serviva per creare l'elasticità mentale ma l'unica cosa che creava era un insufficienza dietro l'altra. Forse ero io che non la digerivo o forse chissà.Mi faceva schifo,mi fa schifo e mi farà schifo da qui all'eternità e ritorno.

Personalmente come scuola mi sarebbe bastato un professionale un minimo serio perchè di avere un diploma del razzo non mi era così importante,ambivo a prendere il posto del greco che prima o poi sarebbe andato in pensione.

O andare a lavorare da un riparatore più grande ,discorso che avevo già affrontato col greco in più riprese  lui in effetti aveva conoscenza di un paio di posti grossi con dipendenti o qualche grosso rivenditore .
Personalmente anche un postaccio in stile telemarket o watt radio (che erano distantissimi) potevano essere un buon inizio.
Era solo abituarsi a prendere un pulman di emme dietro l'altro. Stare in piedi su un mezzo affollato a sentire l'odore degli altri.
Altra ipotesi era aprire io la mia attività. Ne avevamo già parlato. Magari ora invece che scrivere la mia biografia qui starei riparando qualcosa.

Ma invece no è arrivato l'itis majorana (volutamente minuscolo) e io l'ho sempre chiamato itison mariuana per una serie di motivi.
Intanto una canzone,odiosa che ripeteva all'infinito "the it is on!" (lo so in inglese si dice diversamente ma sono italiano e parlo italiano e se non vi piace ci vediamo fuori e ne parliamo) insomma,l'itis è acceso ma che bruciasse solo!
E poi quella scuola aveva quell'aria indegna da postaccio.

Anche qui la lingua inglese ma chi la vuole ? Siamo italiani e parliamo italiano. Con i suoi termini stupidi e questo "is" del piffero da mettere in ogni dove. Manco fosse il sibilo di un serpente.....hisssssss!
Almeno quello con un colpo della pala lo accoppi! La lingua inglese per sterminarla  non basta cancellare l'inghilterra dalle carte geografiche (citazione zio adolfo) .

Volendo fare il patriota potrei opporre un serio nazionalismo a questa invasione di inutile lingua inglese. E opponiamolo allora!
Che se i 184 angeli di Gorla potessero tornare in vita come angeli vendicatori si caccerebbe la lingua inglese a calci nel didietro dal nostro paese.
Schifo estremo....ma chi li ha voluti questi qui? Perchè dobbiamo perdere ore a studiare una lingua non nostra?
Perdere tempo e vita a imparare cose che non servono a un tubo.

Tutte le cose messe insieme facevano il giudizio . Ergo non era un itis ma un itison ed era un itison . E mariuana per l'odore dolciastro di chi più stupido degli altri stupidi che fumavano solo sigarette si faceva le canne nel cesso.
Con quell'odore dolciastro da profumo di zoccola di strada.
E probabilmente con le stesse sensazioni di una donna che ti dice di essere vergine e poi la vedi che aspetta l'autobus a fianco al fuoco.

Personalmente,vedendo mia nonna sempre a fumare mi sono sempre chiesto che razza di comportamento da tossico debba essere  il fatto di non poter stare due ore senza aspirare fumo come dei cretini.

Itison mariuana un nome e una garanzia . Con i suoi professori,alcuni che se ancora oggi li trovassi per strada prendersi a botte per me sarebbe una giusta rivalsa.
Come il prof di disegno,quello di inglese e quella di matematica. Della serie ti guardo di brutto,tu abbai e io mordo.
Anche perchè avevano un modo di stare 3 gradini sopra al mondo manco fossero solo loro i veri padroni del vapore.

Ricordo che alla fine dell'anno parlando di sufficienze e insufficienze quello di disegno mi ha abbaiato contro quasi godendo che di insufficirenze ne avevo una caterva.

E anche qui,nostra signora dell'ipocrisia ossia mia nonna aveva trovato un professore privato per le ripetizioni per l'odiosa matematica,sempre a orari che ti facevano perdere il pomeriggio e sopratutto non so che ci facesse a quello che mi dava da mangiare,ingozzandomi in modo indegno e poi mi si chiudevano gli occhi a ripetizione.

Sembrava lo facesse apposta.
E se a tavola vi mettevo qualche secondo in più a mangiare qualcosa se ne usciva con un "ma non mangiiiii". Più che le ripetizioni sarebbero servite delle ore di sonno in più.

Un altro modo che aveva mia nonna di imporsi o meglio imporre la sua stupidità era che mentre arrivavo  a casa per mangiare,la solita tv a volume indegno con i soliti programmi imbecilli ma se mi fossi azzardato a leggere qualcosa quella stupida mi metteva volutamente il pane su quello che stavo leggendo e diceva "mangia il pane" .
Difatti una mia soddisfazione era stata il lanciargli in faccia l'odioso pane che ti metteva su cosa leggevi ma dovrò aspettare ancora qualche anno.

Sono comunque stato soddisfatto un giorno che arrivo a casa e il televisore era spento. Nonna sembrava in lutto,io allora di là ho acceso la radio ma lei assolutamente non en voleva saprere. Avrebbe perso una puntata della sua soap opera da sottosviluppata mentale e io inutile dirlo stavo ridendo sotto i baffi che peraltro non avevo ancora.

UNA SPUTACCHIATA DI CAFFE' che pena...

Sul fatto che io non bevessi caffè è ancora oggi così perchè mi fa proprio schifo . Oggi come allora . Quello che non ho mai capito è il perchè la gente sia così tanto consumatrice di questa odiosa brodaglia.
Odiosa e costosa visto che per fare passare un pò di acqua dentro a dei granetti di caffè si spende quasi 40 euro al litro.
Eppure vedi la gente che è così attaccata al caffè che quasi non carbura.
Un bel pò dei miei compagni di scuola erano così.
Quasi tossicodipendenti dal caffè. Al pari delle puzzose sigarette.

E lo volesse il cielo è una delle tossicodipendenze che vorrei evitare. E fino adesso ci sono riuscito. Anzi sarei pure contento la piantazzi lì con le bibite gasate che fanno ruttare.

NONNA CONTINUA A COMPRARE  SCHIFEZZE

Io penso che la negligenza non c'entri ,la stupidità forse ma io penso che dipende dalla cattiveria. O sopratutto dal modo che mia nonna ha di imporsi su tutto.
 
Ogni volta che arriva l'inverno c'è la corsa pazza a riempire gli armadi di vestiario sfigato. Roba che magari la metti addosso un ora o due o fino alla prima battuta cattiva di chi ha un minimo di occhi per vedere. E allora uno pensa...

Non so se si guarda il prezzo. Lei dovrebbe essere malata dei marchi come si deve e misteriosamente se ne dimentica ,o crede che facit,brugi o samper lo siano .

Forse guarda cosa si usava al suo tempo. Facciamola breve,ha preso dei pantaloni così di emme che le mia cinture da texano delle tre che ho non passano nei passanti perchè come ogni cosa schifosamente italica sono sottodimensionati.

Tanto quella del charro quanto quella del campero e pure l'imitazione del ranchero che è 5 millimetri più bassa. E sembra quasi che sia una cosa voluta perchè passerebbe nei passanti dietro ma non nei due davanti.

Io mi chiedo perchè se effettivamente ci sono una serie di marchi più o meno decenti,come è possibile che nonna che è tanto schiava dei prodotti di marca non mi prenda qualcosa di decente.

Non dico di prendere quelli della closed o americanino che sono belli ma troppo cari ma almeno le loro imitazioni.
E il risultato è stato che a causa delle sue scarse capacità di scelta devo usare una cintura bassa che puzza di vecchio solo a guardarla e mi mette l'angoscia pensando  chi potenzialmente mi potrebbe bullare per colpa sua.

Poi non avvenne nulla ma a me di andare in giro con la cintura bassa da vecchio non rientra nei miei canoni.
Invece la nonna è contenta perchè almemo non gli arriva più la fibia pesante sulle dita quando li batte per metterli fuori a prendere aria.

E riesce difficile,molto difficile pensare che lo possa aver fatto per sbaglio. Mi fa pensare che lo abbia cercati o li abbia fatti modificare apposta per faremi sembrare uno sfigato agli occhi degli altri.

Come pure il fatto che certa roba stretta sembra che la prendesse apposta per farmi slanciare di più . Poi si divertiva a fare cibi grassi e piatti di portata per sfamare un esercito. E aricordarmi pedantemente che non mangiavo.

LEO SHARK FOOD (ottobre) gli sgallinamenti di mia nonna e i primi schieramenti politici.

Il dirottamento della motonave Achille Lauro è storia. Gli avvenimenti e gesta di chi ci è passato sempre verranno ricordate da chi le ha vissute in bene e in male. Pur essendo una cosa che non mi riguardava più di tanto nella scuola che facevo stavano apparendo le fazioni...pro israele e pro palestina e non dimentichiamo i pro ricchi i contro ricchi,quelli che vogliono/non vogliono le crocere .

Personalmente mi importa abbastanza poco di tutti perchè nessuno dei due porta cibo alla mia tavola o mi riparava la bicicletta quando si rompe ,per ultimo sia ben chiaro migliorava i pessimi voti che ho a scuola. E fare una crociera è l'ultima cosa che mi interessa,passare giorni in un ambiente confinato con delle mummie.
E magari essere obbligato a vestirmi elegante come un cogl[NON SI DICE].
E della politica in genere frega ancora meno perchè nessuno di quelli che vedo al tiggì mi stava/sta o starà simpatico.
Forse sono troppo anarchico.

Ergo il mio concetto è loro facciano la loro vita e io faccio la mia. Tuttavia questo a una persona non piace...vediamo chi? Mia nonna risposta esatta! Perchè il suo concetto è...se stanno male loro devi stare male anche tu per loro.
Come se potesse in qualche modo migliorare la salute a chi sta male.
Veniamo ai discorsi che si facevano in quella scuola:

Qualcuno sosteneva che la crocera non sarebbe manco dovuta avvenire,non per l'inquinamento perchè una volta il problema era poco sentito. Semplicemente perchè era una cosa "da ricchi" e quindi da condannare  a prescindere.
Qualcun altro sosteneva che invece di sprecare i soldi in armi i terroristi dovevano usarli per migliorare la salute del loro popolo.
Qualcuno voleva bombe atomiche per rappresaglia ,qualcuno su israele e qualcuno sulla palestina. Qualcuno pure su entrambe giusto per fare pulizia.

Ma quello che ho sentito anzi visto da un mio compagno di classe (anche se dall'altra fila) è stata una ricostruzione a fumetti quasi in stile film dell'orrore. Roba da fare impallidire Dario Argento...e chiamare ad indagare Dylan Dog!.

Ve la cito perchè me la ricordo ancora.
Prima vignetta:
Terrorista 1[scritto proprio così]: ok,abbiamo il controllo della nave e tra un pò arriveranno gli elicotteri  a controllare
Terrorista 2[scritto proprio così]: tranquillo compare io ho sempre la soluzione
Terrorista 3[scritto proprio così]: : Si però bisognerà metterla in pratica e in fretta
Seconda vignetta,i terroristi tenendo sempre le armi  a tiro preparano gli strumenti musicali
Terrorista 2[scritto proprio così]: : Voi dell'orchestra,di qua che andiamo a suonare sul ponte principale
Terza vignetta:
Messo a posto gli strumenti si parte col valzer
Terrorista 2[scritto proprio così]: "ma dove è il cantante?"
Terrorista 3[scritto proprio così]: "in infermeria,gli avete fracassato una sedia sulla schiena."
Terrorista 2[scritto proprio così] : "tranquillo"
Quarta vignetta:
Sta passando il terrorista 5 e il 2 grida "ueeee cumpà vieni a'ccantare che se no ci pulano"
Il terrorista 5 si mette al microfono e comincia a cantare sguaiato e con accento imprecisato
Quinta vignetta:
Testo della canzone:
"Stretti stretti se ne vanno i vecchietti
Stretti stretti e tra un pò li facciamo secchi.
Questo è l'ultimo walzer"
Sesta vignetta
Nel frattempo gli elicotteri svolazzano intorno,tutti salutano fanno finta che vada tutto bene.
E gli elicotteri continuano a svolazzare con il rumore scritto "vlat vlat vlat".
Settima vignetta
Se ne salta fuori un omettino piccolo piccolo sulla carrozzina che si lamenta
"Protesterò secondo le convenzioni di ginevra,protesterò all'onu,protestero qui la e laggiù .Gli altri lo guardano in stile ma che vuole questo qui con punti interrogativi ovunque.
Poi continua  a parlare "Sono diabetico,sono cardiopatico,sono disabile " e a un certo punto dice "sono cittadino israeliano"
Ottava vignetta
Sorriso da squalo su tutti i terroristi presenti. Sembra quasi che abbiano tutti un acconciatura in stile pinna caudale... Così sorrisi da squalo che sulla nave si vede un lampo che sembra una detonazione nucleare e abbagliano pure  gli elicotteri. Sono i denti dei terroristi che si illuminano al sole.!
Nona vignetta
Denti così da squalo che gli squali veri che sono in mare si impensieriscono. Si vedono gli squali che si guardano tra loro con il fumetto con il punto interrogativo.
Decima vignetta
Dopo averlo messo sulla pedana idraulica,quella che usano per fare salire e scendere la gente,cominciano ad abbassarla a colpetti.
Nel frattempo in mare un brulicare di pinne caudali che non si è visto manco all'acquatic show...Troppo irreale.
Undicesima vignetta.
Pulsante schiacciato con dito sopra la pedana si abbassa poco alla volta.
Non contenti ogni tanto sparano bang bang bang (solite semi auto da tossichello,ma già che siete terroristi usate armi da uomini...quanto meno degli ak47 che vanno per la maggiore tra i terroristi).
Piantandogli un paio di colpi nelle gambe,giusto un paio di bang bang per gradire.
Dodicesima vignetta
Terrorista 3:
"tanto non senti nulla leo."
Tredicesima vignetta
Cade in acqua c'è la scritta "ploc" (anche se io avrei scritto pluuuuuf oppure sciaaaffff) sa tanto di popò che cade nel cesso da 30 centimetri e non di persona in mare da 30 metri.
Ma in fisica era una schiappa. Non che io andassi meglio ma almeno qualche oggetto lo avevo già buttato in acqua. Ovviamente non una persona
Terrorista 4: "Facci un bel carpiato Leo"
Terrorista 1:"Sicuro che non avvelena gli squali"
Terrorista 2 :" ma la carrozzina andrà a fondo?"

Ecco quello che mi ricordo più o meno esattamente è proprio questo,forse perchè non pensavo molto allo studio. E allora la distrazione del fumetto ambientato sulla nave me la sono ricordato bene.
Perchè lo avevo guardato tante volte. Del resto quel mio compagno era molto particolare. Anfibi anche d'estate (con lacci bianchi oltretutto,la pazienza di toglierli quando lucido le scarpe non la avrei mai avuta) ,le bretelle e i capelli rasati corti.
Io invece con certi vestiari (peratro pochi visto che si doveva seguire il diktat nonnarolo che imponeva di vestire da sfigato) sembravo un vecchio metallaro eroinomane..

E qui saltavano le prime cose delle "superiori" ossia il fatto che in sostanza per  essere qualcuno dovevi schierarti politicamente per forza da un lato o dall'altro,era giusto fumare,era giusto drogarsi,ubriacarsi...mah.
 
Uno mi aveva pure chiesto perchè non fumassi...oggi gli avrei fatto rientrare il naso con un diretto ,all'epoca gli ho solo detto che non mi interessava.
E lui mi aveva ribattuto....ma cosa vivi a fare? Avrei voluto dirgli ma lui che muore a fare ma stiamo zitti perchè con le accise sul fumo si pagano tante spese e se no magari ci sarebbero più tasse. Come se non ne paghiamo già abbastanza.

In effetti mi sono sempre chiesto da dove arrivasse il popolo dell'itis. Nell'ordine ci si trovava:

-il bullo: normalmente è duro ,muscoloso e robusto Si fa valere solitamente con i più deboli e si diverte a farlo. Solitamente fuma e spesso scrocca perchè fuma troppo per potersele permettere.
Se deve bere non si tira mai indietro e comunque spesso scrocca anche da bere.

-lo stordito e mi ci metto pure io al tempo perchè ero di quelli plagiati dal porgi l'altra guancia del razzo. Oggi gli se avessi la certezza di farla pulita gli pianterei uno spadone a due mani dalla parte del cuore. Lo stordito veste da stordito (grazie nonna) e ragiona da stordito. Ma nel mio caso il cervello lo tenevo spento per non consumare.

-il tossico: che è stordito ma appunto perchè è un tossico di emme nessuno gli dice più di tanto. Anzi in molti gli vanno dietro. Solitamente oltre che tossico è anche gran bevitore. E fuma come una stufa. E ovviamente si droga,altrimenti non sarebbe un tossico. Poco importa se si fa solo una canna o si buca come uno scolapasta ,sempre tossico è.
Il problema del tossico è che chi gira con lui se è un debole potrebbe diventare tossico pure lui facendosi tirare.

-il leccafondoschiena: insomma il secchione,solitamente anche spione che si diverte quando può mettersi in mostra. Nessuno lo può vedere salvo quando passa i compiti in classe. A quel punto diventa indispensabile. Normalmente è un traditore su qualunque cosa non sia di scuola. E a volte è traditore anche per le cose di scuola se ci più ricavare del prestigio o del denaro.

Inoltre con le sue capacità esagerate,fatte dal non uscire mai e stare sempre in casa a studiare mette in cattiva luce tutti gli altri perchè i professori lo prendono come esempio per il livello alla quale vogliono che tutti arriviamo. Mentre noi non dobbiamo pensare solo alla scuola.

Ci possono essere persone normali? Forse no,forse non ne esistono in tutto il mondo. Nemmeno io mi definisco normale.

C'è chi si fa,chi si fa fare e chi come me quando vuole farsi si fa di ricordi.
Quelli si che drogano e non fanno male,inoltre basta poco,un disco una stazione radio o un discorso. In qualche caso un giocattolo. Scavano nella tua mente e ti riportano alla luce i più assurdi ricordi che pensavi dimenticati. E alcuni sono molto belli.

Ma è bene che non si sappia in giro altrimenti gli spacciatori potrebbero risentirsi. Perchè se nella nostra vita riusciamo a divertirci con i ricordi belli almeno non serve altro per essere liberi.

E quelli brutti li metto qua sopra per fare si che in base a quegli errori gli altri non possano sbagliare più.

 

NASCE WINDOWS

Il mondo dei computer non mi ha mai attirato più di tanto,c'erano i vari commodore sparsi per le case dei miei amici e io sapevo programmare qualcosina in basic.
Ma il grosso del mondo dei computer se lo giocavano principalmente l'ibm con il pc XT e AT e i vari apple.
Che come i commodore rispetto agli altri erano tutti non compatibili tra loro.
In compenso si stava delineando la grande contrapposizione tra PC e APPLE e la nascita dell'ambiente multitasking di windows è stata come un petardo lanciato in una cattedrale.

Un colpo secco e che rimbomba nelle arcate facendo inorridire le mummie che pregano. Portando vita in mezzo agli zombie di un ambiente morto e stramorto. Di colpo i computer non sono stati più fredde schifezze da ufficio ma potevano entrare nelle case per essere usati nella vita di tutti i giorni.

Uno scoppio che ha fatto scappare i topi più piccoli che erano commodore,sinclair e tutti gli z80 derivati e ha fatto iniziare l'azzuffata tra apple e ibm per il mercato globale del pc.

All'inizio la sinclair con lo zx 80 e 81 è stata subito surclassata in quanto le sue creature non avevano nè colore nè sonoro.
Un pò meglio è andato allo spectrum che aveva già questi accessori e sopratutto aveva abbandonato quel cesso di tastiera a membrana che poteva andare bene sulla bilancia di un supermercato e non a casa dove si doveva digitare parecchio. Inoltre trasudava economia da ogni poro.

Non è andata molto meglio allo standard MSX di philips,fenner e altri costruttori. Ma non per loro colpa semplicemente l'evoluzione ha volato più in fretta di quanto questi costruttori potevano fare.
E quando avevano cominciato a produrre tanta roba a 8 bit di fatto c'era il 16 bit con il 286 alle porte.

Commodore invece era subito balzata avanti dopo il poco prestante vic 20 con il 64,il 128 e l'amiga. Evoluzione e ottimizzazione molto veloce.
E sull'amiga era già presente un multitasking  come in windows.

In ogni caso il commodore resta un bell'esempio di sfruttamento ottimale delle risorse che è mancato a tutti gli altri perchè all'epoca non c'era da stupire con prestazioni.

Una cosa fondamentale resta da considerare ossia il fatto che quei computer sfruttando l'interfaccia basic potevi programmarli e fargli fare quasi tutto cosa volevi fare. Con l'arrivo del dos di fatto lanci solo un programma su disco e lui fa.

A casa mia un computer "da collegare alla tv" non c'è mai stato e non solo per le litigiosità e le opzioni che mia nonna avrebbe opposto ma perchè li ritenevo troppo poco prestanti e non in grado di fare quello che mi serviva.
Complice anche il fatto che le conversioni dei giochi da bar erano sensibilmente inferiori ai giochi da bar a cui si ispiravano.

Si rinunciava alla bella grafica dei giochi da bar e comunque sarà perchè ho una discreta memoria non erano "la stessa cosa". Alcuni come Mario Bros o i primi giochi spaziali erano semplicemente orridi sui computer domestici.

Passeranno più di 10 anni prima che a casa mia arrivi un computer  e personalmente infognato come ero nell'elettronica analogica non ne ho mai sentito la mancanza.

Anche perchè il mondo dell'elettroacustica e della musica non era ancora completamente gestibile dai computer.
Il mio amico era l'amplificatore e non il microprocessore. Io vivevo di musica e non di programmi.
 
Gli hard disk più grandi si misuravano in MEGA oggi in giga o in tera. E con il costo di un hard disk ci potevi mettere poche canzoni.
E poi sopratutto perchè dovevo registrare in digitale quando si poteva usare una cassetta?

Perchè campionare con il computer una canzone quando hai un giradischi,un registratore e una radio per suonarla? No,nonfaceva per me. era troppo tempo perso il computer per quello che dovevi fare.

SI SCIA COL GRUPPO SPORTIVO LANCIA (novembre dicembre) ,conosco Gianmaria

Io penso che certe cose si accalchino apposta allo scopo di creare il massimo danno possibile. Personalmente in quell'anno dove a scuola collezionavo un insufficenza dietro l'altra mia madre se ne arriva con la vaccata del "si deve fare sport" e ovviamente quale occasione più faticosa e più distruttrice di ore di sonno che non iniziare con lo sci.

Non gli andava più bene farmi andare ad atletica o in piscina per la scoliosi causata da quella indegna cartella pesante piena di robaccia....no mi voleva portare via anche la domenica. E lo ha fatto senza neanche chiedermi un minimo di parere.

Sempre di domenica unico giorno nel quale potevo dormire visto che la scuola mi assorbiva totalmente. Sebbene mia nonna disturbasse alla domenica,almeno fino alle 8 solitamente riuscivo a dormire e invece adesso la sveglia alle 5 ,pochi minuti,colazione insufficiente come sempre con l'odioso latte e i biscotti che facevano pappetta,vestizione con quelle inutile e stupide calzamaglie e via per "lo sci" ad andare a distruggersi il corpo in montagna.

Ci portavamo dietro un paio di paininetti fatti con la roba comprata al minimarket di zona ,di fatto pane che diventava di gomma o secchissimo in 24 ore e salumi quasi senza gusto,più avanti mi chiederò perchè nonna elogiava quella popò di prosciutto cotto (ovviamente di marca) quando la metà degli altri salumi hanno gusto migliore.
E comunque i prosciutti di quel negozio erano parecchio meno gustosi.E ovviamente erano di marca.
Mia madre aveva la mania dei termos,un odioso termos di caffè che puzzava e uno di tè per me perchè altrimenti col caffè avrei vomitato di tutto e di più.

I termos sono delle porcate perchè sono grossi,pesanti e tengono poca roba dentro. Hanno quell'aspetto di materiale per laboratorio chimico e sopratutto sono sempre da lavare e sempre da pulire.

lo sci: attività faticosissima,distruttrice di muscolatura e che sommata alla scuola troppo pesante,all'andare necessariamente in piscina porterà poi mia madre alla fine a farmi pure le punture di ricostituente al mattino. Grazie anche a quel medicastro dalla ricetta facile.

Ma andiamo per gradi. Di principio è saltato fuori che si "doveva" sciare,probabilmente approfittando di qualche offerta speciale sul pulman o magari perchè mia madre poteva trovare qualche promozione. Oppure qualche collega aveva sentenziato che si "doveva" fare sport e allora si "deve" anche sciare.

Ma personalmente quell'anno lo sci se non ci fosse stato ci soffrivo di meno. Avrei pututo cominciare l'anno dopo.
Poteva esserci prima,o dopo ma non durante. Perchè comunque no,non ero in grado di reggere tutto.

All'inizio furono gli sci di zio mario,dei freeyre lunghissimi. Senza skistopper e con i cordini.
Ma è anche vero che ero alto. E non andavano poi così male.

Ed è lì con gli sci che ho conosciuto il detto (peraltro riferito alla subaquea ma perfettamente attuale ) che se sei un bubblemaker sempre lo rimarrai.
I bubblemaker erano quelli che con le attrezzature più sgalfe andavano sotto solo per fare bolle in acqua e arricchire i diving. E nello sci era lo stesso. Quando andava bene attrezzature vecchie ma efficienti. Quando andava male schifezze di pessima fattura fatte solo per essere vendute.

Andavo su col pulman con mia madre che veniva insieme a qualche sua collega di lavoro e stavano in giro per il paese. E obbiettivamente lo faceva per me che magari sarebbe stato meglio stare a casa a dormire.
Io mi sono sempre chiesto perchè si andasse sempre a sestriere ma poi poco per volta si capiva. Era tutta una sorta di mafia di contratti tot ne porto su io tot ne porti su te e via così. Rari erano i casi che si andava  a sansicario o sauze.
Si pagava per il pulman,per il giornaliero e mentre ci si vestiva qualcuno andava a prendere i giornalieri. E poi via,le odiose interminabili lezioni con i polpacci doloranti.
Con i maestri che facevano di tutto per metterti nelle posizioni più faticose e dolorose possibili. E ti rinfacciavano che non lo facevi bene.

E ancora stendiamo un velo penoso sul fatto che a organizzare il mio vestiario,ossia mia madre sembrava lo facesse apposta a mettere il giornaliero sulla cerniera che arrivava vicino alla faccia e in caso di vento laterale te lo beccavi a svolazzare in faccia.

E guai a spostarlo,"doveva stare lì....".
Alla fine il giornaliero per tenerlo distante dalla faccia aprivo la cerniera fino allo sterno e prendevo freddo. E normalmente il lunedì mi sentivo stordito in quella scuola di emme.

Le odiose calzamaglie che irritavano oltre ogni limite la pelle e se dovevi fare la pipì sembravano messe apposta per impedirtelo. O fartela entrare tutta dentro e farti bagnare pure le gambe.
Inoltre davano un sacco di prurito ma non si poteva accusare quel cesso di lavatrice sangiorgio che sciacquava male perchè la avrei comprata io molti anni dopo.
Più che altro si può accusare il fatto che mia nonna usasse così tanto detersivo che avrebbe potuto sterminare la vita in un oceano in due lavaggi.

E che lo mettesse pure nei risciaqui?
Chi lo saprà mai? Se gli chiedevi qualcosa quella gallinaccia non rispondeva ma il livello della schiuma nell'oblò diceva tutto.
Vedevi che c'era sempre schiuma durante i risciaqui. E l'acqua che usciva al tubo di scarico era dannatamente saponosa. Oltre che un brodo nero di un aspetto orrido.

Stendiamo inoltre un velo penoso sul fatto che a sestriere i cessi erano tutti  a pagamento e dovevi avere le odiose monetine dietro che facevano apposta a cacciarsi nei fondi delle tasche in posizione rognosa da fare uscire con le dita mezze gelate dal freddo..

Veniamo al malfunzionamento degli sci e allo schifo delle attrezzature.

C'era una strana reticenza  a vendere attrezzature serie da parte dei bottegai eravamo andati addirittura da willy sport eppure il commesso ci aveva guidato su sci mediocri che dovevano "perdonare gli errori" e sopratutto degli attacchi così deboli che si ruppero più volte e tutte le volte era ovviamente e sempre" colpa mia".

Ovviamente... Venni poi a sapere DIECI ANNI DOPO che c'era una partita sfigata di tyrollia della quale facevano ovviamente parte quelli che io usavo e che si sono rotti più volte. E lo venni a sapere da un venditore di Paesana, qui a Torino avevano la bocca cucita. Manco avessero il kgb con le armi in pugno a minacciarli.

C'è anche l'idea che facessero si di vendere robbaccia a chi imparava perchè almeno qualcuno dopo avrebbe poi comprato materiale migliore. O magari i fornitori per ogni paio di sci "seri" gli obbligavano a vendere un paio pessimo.

Inoltre eh si diciamolo ...sembrava lo si facesse apposta quando gli si chiedeva qualcosa degli attacchi migliori,loro nicchiavano del resto io ero un ragazzino loro erano i soli a capirci qualcosa...solo robaccia che poi costava più o meno uguale.

Poi comunque....manco a farlo apposta il venditore era "convinto" che certa roba serve solo nelle competizioni...o magari erano già prenotati per le solite squadre agonistiche di dopati che erano sempre favorite in tutto.
Vedevo sfrecciare i ragazzini con il caschetto vestiti tutti uguali ,agili e veloci e un goccio ne avevo invidia . Anche perchè a noi insegnavano solo cose noiose. Metti il bastoncino mettilo là ma andate a dare via il didietro.

E sopratutto ne invidiavo l'abbronzatura a chiazze degli occhialoni che diventerà poi in seguito uno dei tanti feticci di chi va in montagna.

Peccato che per tenere il mio peso quegli attacchi dovessero essere precaricati al massimo. Sarò stato pure un ragazzino ma vedo come sono tarati gli attacchi c'è un indicatore chiaramente visibile.

Una volta ho addirittura dovuto scarpinare indecentemente con quegli scarponi plasticosi schifosi perchè gli attacchi si erano rotti nuovamente e insieme e allora non mi era più possibile prendere lo skilift. Ero a sansicario....mai più!

E tornato a piedi e sul pulman non so come ero riuscito  a perderli io ma avevo perso un paio di guanti nuovo. Una delle poche cose scelte "da me  " e non da loro.
Doppio dispiacere e stavolta però forse stavano cominciando a capire e allora non hanno smaronato più di tanto.

Migliorò poi molto la situazione sciistica perchè mio zio Mario mi trovò degli sci della head con gli attacchi marker con i molloni. Tanto più brutti ma tremendamente robusti.
Mia nonna pur non avendo mai sciato in vita sua essendo malata delle grandi marche voleva rossignol,soltanto rossignol.
Poi vedeva il prezzo e stava zitta. Per lei contava solo la marca. E parlarci sopra,se non altro quando parlava non fumava.

Grazie a zio Mario e grazie a un suo collega di lavoro (che era un genio della meccanica e mi aveva poi costruito in futuro il mozzo a due pignoni per la BMX) avevo pure gli skistopper .
Con quegli sci avevo pure vinto la gara di fine corso.

Sia santificato Decatlon dove puoi trovare anche le maschere da sub d'inverno e dove se vuoi comprare degli sci da slalom speciale anche se non li hai mai messi ai piedi ma almeno non ti "obbligano". Vuoi quel prodotto,lo paghi e lo compri senza dover chiedere nulla a nessuno.

L'unica cosa "buona" è che ho conosciuto un mio quasi coetaneo di nome Gianmaria che sciava benissimo,e manco a farlo apposta si vestiva come si deve.  E discutendo un goccio la differenza tra vestire da sfigato o come si deve era un 30% scarso.
Solo che sarebbe servita anche una certa preparazione nei genitori e sopratutto commercianti meno squali e meno vogliosi di rifilarti la peggio porcheria che rimaneva in magazzino.
In ogni caso abbiamo sciato molto bene e spesso mi aspettava per la mia minore velocità. Anche se quando e dove potevo gli davo giù che va bene. Del resto era solo durante la lezione che facevano i malati della sicurezza.
E quegli head quando trovavo libero.....volavano! Anche loro volevano essere liberi. Qualche volta fin troppo,qualche momento di panico l'ho avuto più che altro quando andavo troppo veloce. Ma poi bene o male non ho mai fatto chissà che cadute.

Mi fossi spaventato magari sarei caduto ma il coraggio non è mai mancato.

 

LATTE e NON CAFFE'  

Veniamo ora alla mia giornata tipo di giorno scolastico,solita mattinata di emme da itison mariuana.
La sveglia al mattino...perchè avrei dovuto andare a prendere quel cesso di navetta 64 che come orari faceva cosa poteva.
Mia nonna amava svegliarmi almeno mezz'ora prima di quello che serviva e già cominciava lo sgallinamento "è ora è ora è ora"
Dopo aver fatto colazione con il solito latte indegno a temperatura di fusione termonucleare.
Qualche biscotto che faceva pappetta da vecchio e via con la pesantissima cartella a mano.
C'è stato un periodo che si "doveva " mettere il caffè e nonostante io lo detestassi e glielo dicevo più volte me lo trovavo nel latte.

Ho deciso di agire...e senza farmi vedere mi ero infilato due dita in gola e gli avevo vomitato tutto sul tavolo.
Di per se quella stupida voleva prendermi a schiaffi,mi faceva vedere la mano aperta. Come ero messo di "spirito" stavo zitto probabilmente se mi avesse colpito la mandavo al pronto soccorso senza nessuna remora.

Ma dopo una volta,due tre che dicevo che io il caffè non lo volevo dovevano aspettarselo.
E glielo ho giustamente ricordato più volte scimmiando il suo "te l'ho detto una/due/tre votte" con lo stesso suo schifoso accento fastidiosissimo.
Come anche non volevo quel latte a lunga conservazione disgustoso che sembrava facesse apposta a trovare. Anni dopo lo battezzerò il latte della mucca pazza.

Ma lei se si impuntava avrebbe sempre voluto avere ragione. Questa è stata una delle volte che ha rischiato di buscarsele perchè stavo per "partire".

Mai come adesso che sto scrivendo e ricordando questi momenti avrei voglia di schiaffeggiarla pesantemente mia nonna. Fregandomene altamente di tutto il resto. Del rispetto,dell'anzianità,solo tante tante sberle.
Perchè comunque dopo la vomitata sulla tovaglia nuova lo schifoso caffè non lo ho più visto. Quindi è servita. Avrei dovuto svegliarmi prima allora invece di subire quella brodaglia nera infame.

In compenso per grazia ricevuta quella cara persona che era mia madre se ne arriva con le punture di ricostituente rigorosamente al mattino appena sveglio senza manco avere il tempo di ragionare.
E mettiamo anche questo in conto tra le cose che vi farò pagare. E hai poco da giustificarti con frasi di emme del tipo "hai il cuoricino piccolo" " oh come è duro alzarsi la mattina" ripetute all'indecenza perchè per tanto che siete mia madre e mia nonna prima o poi ve le suono. Se non ve le suonerà il karma.

E vestiamoci con nonna che ti sgallina intorno che ti bombarda di domande cretine,il solito hai preso la matita,hai preso la penna che già smaronava al tempo delle elementari. Continuando per hai fatto la pissina (ossia sei andato a pisciare ) e finendo con il ricordarmi se ho il fazzoletto dietro.  
Quando poi di fazzoletti me ne trovavo magari due nei pantaloni con nessuna utilità.

Le frasi che potevo dirgli variavano dal cambia disco a chiudi quel cesso.

Ma alla fine non gli dicevo nulla più per paura di qualche dispetto come era nel suo solito più che per un eventuale confronto fisico.
Stavo crescendo rapidamente e prima o poi mi sarei girato invece di dire si badrone..
Dopo avermi portato in qualche caso a prendere il pulman con la macchina se no mi toccava fare tutto il mezzo km del corso a piedi.

Si saliva sulla navetta 64,scordati di stare seduto e via su quello schifo di pulman che sembrava lo facesse apposta ad andare a strattoni e metterci il triplo del tempo. E i tizi che lo guidavano erano delle facce di caz[NON SI DICE] che facevano di tutto per non farti salire ,a volte chiudevano le porte mentre stavi salendo se era pieno.
Altra gente da mandare al patibolo! caricat puntat bang e avanti un altro.
E il corpo agli squali! Altro che Leo...

KITT

E' da segnalare l'arrivo in televisione di un telefilm di un auto ,knight rider o kitt. Una pontiac nera con uno scanner rosso davanti in grado di guidarsi da sola. Un auto blindata che poteva saltare,viaggiare a due ruote e essere totalmente indipendente .
Ma sopratutto un auto che parlava ed era a tutti gli effetti come una persona,con ragionamenti senzienti e forse migliori (ammesso che fosse stata vera) delle donne di casa. Un auto alla quale chiedere consiglio prima di muovermi o fare qualunque cosa perchè più sveglia e intelligente di tanti umani.

Forse a causa dello scoramento dovuto alla perdita del Petruccino e la scuola che mi demoliva poco per volta e al nessun appoggio che avevo in casa a volte,si avrei voluto un KITT come amico,che magari mentre stavo andando a quel cesso di scuola mi seguisse parlando e quando ero troppo stanco mi facesse salire.
O mi portasse quando quel pulma di emme faceva i suoi porci comodi...il che vuol dire molto spesso. E stranamente sempre al ritorno da scuola mai all'andata.
Un pò come gli scioperi dei pulman che erano sempre dopo una certa ora. Ma oramai a scuola ci eri andato.

Eh,si avrei voluto il treno del west di "regina" con la locomotiva e due vagoni oltre al tender. Ma per andare via da quella situazione di cacca mi sarebbe bastata anche una macchina e doveva essere a guida autonoma visto che io non avevo ancora la patente auto. E non sapevo distinguere le marce dal freno a mano.

Appunto KITT...

Ed era anche l'unico telefilm che potevo vedere dato l'orario per i miei genitori visto che non dovevo fare "troppo tardi". Si quella macchina mi sarebbe piaciuto averla. E mia madre lo capì e alla prima occasione mi regalò il modellino. Da aggiungere nel comodino insieme alla locomotiva regina. Ma nessuna di loro due capì mai il vero motivo per cui ero attaccato  a oggetti particolarmente insignificanti. Ma per me veri simboli di libertà.

Avevo avuto un incubo probabilmente causato dal pesce fritto e strafritto che nonna quando faceva cuocere impestava l'alloggio con il puzzo.
In questo incubo quella stupida di mia nonna frugando come spesso faceva nelle mie cose trovava,rompeva regina intenzionalmente e mi teneva i pezzi per farmeli vedere all'arrivo da scuola perchè dovevo studiare e non voleva giocattoli che mi distraessero.

Mi picchiava e poi se ne usciva con il suo cacoso "non voglio giocattoli in casa te l'ho detto una due tre votte" Neanche volte rusciva a pronunciarlo,razza di cretina.

Mi ero svegliato di soprassalto e nei giorni dopo avevo cominciato a consultare un manuale di anatomia per capire dove fossero gli organi vitali più vulnerabili con una coltellata.
E ogni tanto se mi svegliavo e aprivo il cassetto del comodino al buio e toccavo se regina era ancora al suo posto.
E sopratutto fosse intera. Avevo imparato a riconoscere il fumaiolo,il cacciabuoi,la caldaia e la cabina.
E sentire il metallo delle ruote e gli stantuffi.

Anche perchè non vedo il perchè questo suo odio per un modellino da 20 centimetri. O meglio non era il modellino ma quello che rappresentava ossia la libertà delle pianure del vecchio west. Così diverso dal suo essere schifosamente cittadina e dall'andarne fiera.

ZIETTA

Veniamo ora a descrivere zietta che oltretutto di nome era Angelica. Ma solo di nome. Secondo me zietta era una strega moderna,ma con un attenta analisi era solo una grande infelice.
Zitella da secoli dall'aspetto,bassa ,piccola ,gobba e con il naso da strega era in sostanza la matrigna di nonno Geppe.

Pensionata Lancia dal tempo probabilmente in cui manco esisteva la tv e la radio era ancora AM.
O forse la tv c'era ma era in bianco e nero con i valvoloni.

Zietta era già over 80 quando la avevo conosciuta,aveva un aspetto da strega e nonostante tutto con nonna ci eravamo andati un anno al mare. Ovviamente in un luogo sfigato ossia spotorno
E mi ricordo che ogni tanto tan tan tan gli tiravo un calcio a tavola perchè zietta faceva sempre battute stupide,peggiori delle mie.

Il suo aspetto me la aveva fatta rinominare come "ziettin piculin " perchè di fatto stava più in basso di tutti E negli anni poteva solo peggiorare.
Sia come gobba che come estetica.

Una cosa mi aveva colpito,appassionato come sono dei vecchi treni in genere ossia il fatto che abbia descritto con mostruosa perfezione nei particolari l'orient express e la sua locomotiva nera. ma data l'età potrebbe averlo visto dal vivo.

Tra lei e madrina non so in quanti hanno fatto la gara al numero di volte che inciampando nel filo dell'albero di natale hanno sradicato la presa.Sembrava lo facessero apposta. Una volta la presa ha pure fatto corto.
Ma anche qui la stupidità della nonna che faceva passare il cavo dell'albero di natale sempre tra i piedi entre bastava un minimo di logica a fare una prolunga più lunga e farlo passare sopra il telaio della porta.
Ma ci dovetti pensare io qualche anno più tardi. Ma anche qui,io non ho ancora 15 anni e voi dopo 30 o 50 anni che avete non ci siete ancora arrivate?

Zietta mi faceva strano che arrivasse da noi con il pulman e non a cavallo di un asprapolvere,come strega moderna.Perchè l'aspetto spesso dice tante cose. Alla sera la portava la mamma con la macchina perchè non si fidava a lasciarla tornare sola.

E lei aveva il classico aspetto della befana. Con contorno della strega di Biancaneve.
Ricordo che quando veniva a trovarci faceva il giro dei baci,prima la nonna poi la mamma,poi me . Poi il gatto le poche volte che si lasciava prendere.

VACANZE DI NATALE  mentre a fiumicino sparano!

Sono state le mie ultime vacanze di Natale nella casa vecchia. Quel piccolo capolavoro di architettura rurale. Quei muri belli spessi e la piccola finestra della mia stanza dove vedevo il bosco.
Questa volta non ha fatto nevicate quando ero lì ma la neve era già ben presente e la abbiamo dovuto spalare io e mamma per mettere bene la macchina.
Nonna quando noi spalavamo ci aveva messo un sacco di tempo a cercare le chiavi di casa. Poi faceva finta di spalare con la scopa di casa. Si facesse furba.

E come ogni anno avevo fatto l'albero di Natale al piano di sopra in fondo al corridoio. Fatto come sempre con le solite palline,i soliti ciondoli accrocchiando nel tempo cosa si rompeva con filo di ferro e nastro isolante.
Quell'albero non aveva le lampadine intermittenti e non c'era neanche l'intermittenza esterna. Rischiarava con la sua luce arancione delle sue lampadine a finta candela il corridoio insieme ai bagliori che uscivano dall'oblò della stufa a cherosene.

Sebbene sciassi era rimasto tutto a torino anche perchè nonostante a pian munè ci fossero gli impianti di fatto non avevo modo di salire.
Per mia madre lo sci era solo da andare a sestriere con il pulman e non andava oltre a quel concetto lì. Per lei come era pauroso in autostrada fare le gallerie era altrettanto pauroso guidare con la neve.

In ogni caso ho usato in maniera molto feroce il vecchio bob di plastica in alcune discese che erano veramente ben innevate.
Mi sono divertito con quei 2 o tre ragazzini del posto in alcune discese dietro a casa e in una c'era pure un salto che sarà stato anche di 30 cm ma per pochi decimi di secondi era il volare.
Quasi come il generale lee di hazzard mancavano solo le trombe musicali.

L'ipocrisia di nonna non ci ha mai risparmiato nulla,neanche in quelle vacanze di Natale . Personalmente ricordo che ora che eravamo lassù nonna ci andava pesante con la tastiera di quel vecchio tv bianco e nero della philips a cercare le peggio notizie quando si mangiava.
E qui sembra veramente che le notizie brutte facciano apposta a  venire a disturbare quando sei in vacanza.
Rinfacciando spesso all'uno all'altro e varie ed evenuali qualunque evento tragico. Perchè sembrava quasi voleva dare la colpa a noi se succedeva qualcosa di brutto.
 
E così è stato per gli eventi terroristici a fiumicino,non potevano aspettare che finissimo le ferie? Era tanto difficile aspettare ancora una settimana?
Ed eccola lì la nonna a saltare da un canale all'altro quasi se cercasse di farmi vedere il tutto per deprimere me e mamma di più.  E guarda qui e guarda lì che tragedia. Inseguiva i telegiornali per vedere chissà che.

E allora alimentava il mio odio. Non so se lo facesse per stupidità o dolo.

Sebbene non ci sia mai andato e non so nemmeno che forma abbia a me Fiumicino comincia a starmi sui maroni seriamente .
Personalmente sto cominciando a pensare qualunque dimunitivo sia cacca fatta e finita. Il diminutivo ino in particolare.
Era stata tragedia al tempo a Vermicino il piccolo Alfredino e ora adesso cerca di arrivare alla mia tavola da quel tubo catodico in bianco e nero la tristezza dei fatti di Fiumicino.

Ancora oggi se qualcuno chiede un permesso a casa mia perchè vuole fumare una sigarettina io gli dico no,"fumati un paglione che almeno senti qualcosa" .Perchè le cose "ino o ine" mi fanno schifo.
Oppure peggio quelli che chiedono se possono andare al cesso a fare un filino di pipì,no,vai e allaga tutto in stile gesycessi con la pipì che cola sul muro.

Penso che le notizie cattive non dovrebbero più darle durante le vacanze , i terroristi non dovrebbero fare i botti,i rapinatori non dovrebbero rapinare e nessuno dovrebbe disturbare chi si sta divertendo.

Invece eccola qua la nonna che cerca di rovinare pranzo e cena con le notizie grame.
No nonna adesso che ho finito la frutta vado di sopra o vado nel cortile o vado da qualunque parte ma non qui davanti a questo televisore a guardare quello che tu vuoi che io veda..

Dalla finestrella di camera mia vedevo il bosco tutto in bianco e al mattino andavo a vedere se c'erano delle orme di animali.
Nei tempi passati avevo visto sia leprottini che caprioli venire quasi contro alla casa e poi tornare nel bosco.

E una radio mi teneva compagnia quando ero in casa al piano di sopra. Una radio da 4 soldi ma mi piaceva perchè c'era scritto "solid state" quindi era solida. Punto!

A parte gli sgallinamenti  idioti e continui della nonna comunque le vacanze di natale sono passate e siamo tornati .

Soliti odiosi discorsi della nonna in macchina sul fatto che potevano svaligiarci l'alloggio e soliti miei commenti sul fatto che un pò di sgombero tra tutto quel puttume poteva solo fare del bene.

Solito suo fumo in macchina,sto razzo di tossica che non può stare senza fumare. E ha poco da aprire il deflettore per fare uscire un goccio di fumo,quando svuota i suoi polmoni incatramati riempie il davanti dell'auto e intossica anche mia madre.

LA MEGA NEVICATA

Certe volte mi chiedo se gli eventi meteo hanno una loro valenza nei secoli oppure succedono tanto per.
A me per fortuna le cose andarono bene ma la mega nevicata del 1986 portò finalmente la neve a Torino anche se dopo le vacanze di natale,e ne portò tanta tanto è vero non andammo alla seconda casa a Paesana fino dopo pasqua.
E un sabato sera con Pries sciammo...nei prati dietro casa.
Una volta che la notte era scesa complice quella luminosità rosata che riempiva il cielo e quei fiocchi di neve che ancora scendevano.

Il cielo si faceva lume notturno per la nostra "gira" che peraltro era tutta in rettilineo e in piano .
Da casa nostra siamo andati passettin passettoni fino alla ferrovia e poi siamo andati girando gli sci fino alla Maplin.
Sbattendosene le sfere del puntare il bastoncino o cosa perchè era tutto rettilineo. E gli sci che abbiamo usato erano due ciofeche che Pries aveva in cantina . Nonostante gli scarponi erano dell'età di carlo magno erano più comodi dei primi che mi aveva preso mia madre.

Tutto coperto, le strade bianche e nessuna auto in giro. Grugliasco era rintanata in casa. Quasi uno scenario di guerra. Viene spontaneo il confronto alle chiusure del virus.

Per lo stesso motivo non si andò a quel odioso di sestriere perchè i pulman non ce la facevano manco a salire. E quella domenica sono finalmente riuscito a dormire. Unica in tutta la stagione invernale di questa stagione sciistica del razzo. E lunedì non avevo i polpacci doloranti.  

In compenso saltavano fuori le magagne del nostro cessoso condominio di Grugliasco. La salita dei garage diventava impercorribile e insalibile senza catene.Al mattino si sentivano miagolare le gomme delle auto che non riuscivano a salire.

Mi sembra di aver sentito pure un PUTUM contro uno dei bordi della salita. Chissà chi sarà stato,speriamo uno dei veneti dell'altra scala. Erano così noiosi...
 
LA NAVETTA 64 CON LE CATENE

Essendo finite le vacanze di natale si era cominciati a ri andare a quel cesso di itison mariuana,purtroppo un tornado non era passato a raderlo al suolo. Ma stavolta con la neve per terra i pulman andavano meno e ti dovevi subire il sermone se arrivavi in ritardo.
Anche perchè agli insegnanti non fregava nulla che il pulman faceva i suoi comodi. Il colpevole eri tu e quindi dovevi subire.
O dovevi prendere quello di mezz'ora prima perchè "c'era la neve".

Mi chiedo se tutti gli accidenti che gli studenti mandano a questi pretendoni prima o poi attacchino e se facciano la loro parte.
Dovrebbero essere morti e sepolti da una vita. Oppure avere le classi vuote per ripicca.

 

E IL CHALLANGER ESPLODE (gennaio)

Di questa notizia si è detto tanto.
Purtroppo dei miei amici chi ci capiva seriamente di missioni spaziali era sepolto a Grugliasco ,gli altri erano gente che carburavano a sesso e calcio.
Si potrebbe dire di tutto e di più sulle missioni spaziali. Come per i fatti della Achille Lauro.

Qualcuno è contro alle missioni spaziali per i soldi che si sprecano. Può tirare fuori il discorso che con il solo carburante sfamano uno di quegli stati sfigati dove i moru vanno i giro con la pancia gonfia e lo zizì di fuori.
E i bambini muoiono a 5 al giorno per metro quadro.
Qualcun altro invece dice che era una tragedia immane nella storia dell'esplorazione spaziale.

Nessuno si definiva contento a parte chi aveva saputo che nell'equipaggio c'era un insegnante e allora via con le battute cattive sulla scuola.
Del tipo un giro sul challanger a tutti i prof e via.
E molti hanno giustamente commentato sul fatto che non c'era solo quella ragazza che ci ha lasciato le penne ma un equipaggio intero che tuttavia nei tg e nei discorsi sembrava quasi assente.

Il mio pensiero è che lo shuttle sia un cesso come era un cesso anche la missione apollo e tutti quelle schifezze volanti.
Troppo delicati,troppo pericolosi e mal fatti.

Senza arrivare a considerare l'inquinamento o i costi. Erano bidoni malfatti e facevano schifo lo shuttle era un astronave agganciata su un serbatoio di benza e propulsa da due petardi.
Ricordo che lo shuttle doveva una volta atterrato aspettare tot minuti che si diradassero i fumi tossici e cancerogeni dei combustibili spaziali.

Ma che schifo....ficcateci sotto un bel V8 ammericano che sgasi fumo nero. In stile cammionaccio americano alimentato a sana nafta pesante. E che quando parte invece di fare fumo bianco lo fa nero.

E' dal tempo delle prime missioni spaziali che a vedere quanta roba salta per aria sembra più sicuro accendere un autobomba.

Tra le mie battute cattive salterà poi fuori che a capodanno si voleva fare un altro challanger per scoppiarlo a mezzanotte. E qualcun altro voleva metterci sopra la nonna...no non era un altro. Si ero io.

Erano lontane anni luce le astronavi dei cartoni animati,che di fatto erano sicure come girare in macchina non avevano limiti di tempo,percorso e carburante. E qualcuna aveva addirittura i cannoni...quella di capitan harlock!

Personalmente le astronavi dei cartoni animati erano avanti anni luce da qell'orrore di shuttle ma erano appunto nei cartoni animati.

WE ARE THE WORLD

La famosa canzone per il terzo mondo,è proprio in questo periodo che è nata. E a spopolato le classifiche. Mi è piaciuta? Ovviamente no perchè come già ho detto più volte io ho sempre voluto cercare di tenere le distanze da quello che è la politica estera in genere.
Anzi diciamolo,dalla politica tutta in genere.

Perchè nel mio mondo non ce la volevo,la politica lega e divide non è libertà e in un mondo libero non c'è n'era posto.

Sono il solo a considerare we are the world una mossa politica più che una canzone. Indipendentemente da quello che appare. Dai video con le candele e la gente che canta. No,non fanno per me grazie.

Continuo a preferire il sogno che avevo fatto della nonnetta che ballava con il cane marrone ciabatta. Perchè nella solitudine di quella vecchietta magari anche un pò rintronata dagli anni 'era una libertà e una genuinità che gli altri si scordano.

CARNEVALE  ALLA PELLERINA

Ci ero andato con mia madre,non ricordo avvenimenti tali da giustificarne chissà che ricordo. Difatti non mi ero vestito da nulla e l'aspetto da cowboy texano oramai era solo nei miei ricordi.
Più che altro però non volevo ricordare. O forse non ne avevo l'energia per farlo.

Era passato un solo anno ma ero invecchiato di un millenio almeno. La verità era che senza il Petruccino non ero più nessuno. Non riuscivo a essere indipendente e di fatto ho pensto per molto tempo con la sua testa e non con la mia.

Il carnevale dell'anno scorso,con il Petruccino che sembrava appena sceso dall'apollo e forse si,forse avrei dovuto davvero costruirmi anche per me una tuta identica alla sua e fare le vasche insieme. Vedere il mondo attraverso la boccia del lampione che era diventata il casco spaziale. una configurazione quanto mai claustrofobica ma evidentemente piacevole.

Andarmene in giro in tuta spaziale con quel cosino che poteva sembrare la mia ragazza o il mio fratellino piccolo.
Il tempo però non concede repliche e deve essere buona la prima. E indietro non si torna purtroppo.

Tempo giusto di un giro sulla ruota panoramica,magari uno sugli aerei con mia madre e poi ancora una giostra forse una squassa stomaci di quelle estreme.

E poi a casa. Il carnevale era oramai morto insieme ad Alessandro,basti pensare che lo sto riscoprendo solo adesso.
Quasi di colpo fosse diventato una festa per soli bambini piccoli. E io dovevo essere totalmente adulto anche se non lo ero.

E magari non lo sono neanche al 100% oggi.

LO SCHIFO DI SANREMO (febbraio) e eros Ramazzotti traditore.

Ho pensato più volte che Sanremo fosse una ciofeca bè è l'ennesima conferma.
L'anno scorso non lo avevo quasi guardato perchè pensavo ad altro girando con il Petruccino la mia mente era impegnata in altro modo.

Quest'anno invece ho avuto modo di guardarlo in modo critico e preciso.

Tra le canzoni di emme Eros Ramazzotti che lo ha vinto e si è poi riscattato con nuovi eroi. No,non digerisco le canzoni d'amore. Ogniuno ha i suoi difetti e il mio è questo.
Di tutto il repertorio mondiale si salveranno 10 titoli. Forse 20.

A differenza dell'anno scorso ci siamo tolti dai piedi Pippo Baudo che lo presentava. Un intenso sapore di tele ospizio con retrogusto di stantio che finalmente sembra ci siamo tolti.
Insomma la trasposizione di domenica in e altra roba da diversamente giovani che era il sanremo dell'anno scorso.

Loretta Goggi lo ha reso un goccio più piacevole e la presenza dei chiari e forti che hanno portato un pò di sonorità moderna su quello che di moderno non aveva nulla.
Una batteria con sottofondo rock e chitarra distorta. Roba che ben era diversa dalla rima cuore e amore che aveva stufato.

Orietta Berti con futuro è forse una delle icone di questo sanremo italico anche nel testo,e dice alcune cose molto giuste sugli organi di stampa,sulla politica estera che stufa all'estremo e bene o male incarna le paure di una madre che nel periodo dell'era atomica erano molto molto presenti. Peccato per una noiosità nei testi e nella musica che alla fine stufa. Si potrebbe dire che nei dischi usati sia tra i meno quotati

Il clarinetto di Arbore rappresenta forse l'icona dell'itaietta bummarola,fumarola e cottimista perchè obbiettivamente come canzone a me ha fatto veramente pena.Un ritmo vecchio,sonorità vecchie e tanta voglia di teleospizio la domenica. Difatti dopo un pò stufa alla grande. Soltanto l'italiota medio apprezza una simile comicità idiota in questa canzone.

Scialpi è un grande perchè con le sue canzoni bene o male ha sempre tirato fuori cose molto belle. E questa volta non ha deluso,lo farà più avanti con cigarette and coffee l'estrema canzone da fallito che ha fatto. E il bello che a qualcuno del cortile (forse Stefano) piaceva pure.

Meccano,ipnotica altra grande canzone che nonostante tutto dice la sua. Forse è una di quelle che si ricorda più di tante,più per le sonorità intense che altro. Non era la solita canzone stiracchiata da coma diabetico causato da abuso di zuccheri.

Mamma e Nonna non sono mai state tifose sfegatate di sanremo,lo guardavano come tanti guardano le cose senza capirle.

Io mi ricordo che registravo l'audio sulle FM con la sintonia tutta a sinistra nella zona degli 88 dove c'era la portante audio del canale C su cui trasmetteva la rai 1 . Purtroppo all'epoca non avevo modo di tagliare ,cancellare e selezionare le canzoni e capitava più di una volta che su un intera cassetta da 60 o da 90 di fatto ci fossero da 3 a 5 canzoni per lato veramente belle e il resto spazzatura. E sulla radio il tasto avanti e indietro veloce veniva schiacciato di continuo.
 
Mentre invece su radio rai (mi sembra radio 2) con la scusa della trasmissione in stereofonia parlavano in modo indegno su tutti i pezzi ,difatti era meglio il mono che questi noiosoni!

Che parlavano parlavano parlavano come imbecilli. Io dietro,con la testa di oggi ci ho visto l'apparire dei modi di fare dei grandi network radiofonici. Tante parole,battute stupide e poca musica.
Sempre la stessa ovviamente. Passi dieci dischi al giorno e li ripeti,se poi non piaciono chisse.

Il canale audio della rai era all'inizio delle FM ed era anche dove si sintonizzava chi la domenica voleva sentire alla radio il sonoro della messa.

Una a caso... mia nonna ma lei preferiva accendere la tv e vedere oltre a sentire.
Anche perchè come lei aveva il monopolio delle chiavi io cominciavo ad avere quello delle radio che bene o male usavo solo io.

Anche quell'anno avevo registrato sanremo con la cassetta e in effetti una volta che erano passati quelle 4 o 5 settimane e canzoni che ti piacevano ancora erano quelle 4 o 5 ,massimo. E poi dopo un anno di fatto finiva tutto nell'oblio.

Il bello è che le cassette le puoi ri cancellare e ri utilizzare. Anche se dopo un pò di volte si sentono male.

SI SONO INFOGNATE LE CANTINE

In quel condominio di emme è successo più volte in tutta la mia permanenza che le cantine si riempissero fino a 30 cm di un osceno liquame dovuto al fatto che qualcheduna,si sicuro che era una donna avesse gettato più assorbenti interni insieme e causava il tapparsi delle tubazioni.

Il risultato era che i tombini sfognavano popò e pipì e le cantine si riempivano.

Ovviamente la nostra cantina era in fondo al corridoio e si riempiva di più.
Fortunatamente io più per motivi di pulizia che non di sospettare un infognamento avevo messo molta roba di valore per me (ossia materiale elettronico e riviste di una volta) in alto sui ripiani di un tristissimo scaffale che c'era lì.

L'infognamento si ripetè una seconda volta dopo pochi giorni e da qui l'idea che c'era qualcosa di malfatto in quell'impianto. Ma l'idea la ebbi solo io . Nessuno di quelli che "tenevano" al condominio ossia i veneti dell'altra scala l'avevano nemmeno pensata.

E allora nella mia carogneria decisi di dare una mano al destino,ossia fare in modo che venisse preso sul fatto l'oggetto che causava l'ostruzione.

Dal greco dismettemmo tra la tanta roba uno stabilizzatore per televisore a valvole. Erano degli oggetti piuttosto pesanti che stabilizzavano la tensione per non bruciare le valvole. All'interno c'erano dei trasformatori e un grosso condensatore ,poco meno di una lattina di coca cola.

Spesso dismettevamo oggetti ancora efficenti ma la tv colore stava avanzando e da lì a poco il bianco e nero sarebbe stato storia.

E gli elettroni delle valvole sarebbero tramontati per sempre.

Bè che ci crediate o meno quel condensatore lo ho fatto scendere giù dal water un pomeriggio che i miei non erano a casa,ho faticato parecchio a fargli fare la curva aiutandomi con i guanti che mia nonna usava per lavare i piatti. Che ovviamente non ho nuovamente lavato dopo.

E giù giù per la canna dei cessi.
Si è ovviamente incastrato da qualche parte e stavolta all'ennesima infognata c'erano i pannolini femminili che galleggiavano nel liquame delle cantine.

Ecco,adesso si che i padroni del vapore del condominio avevano capito cosa intasava. Peccato però che l'ostruzione era talmente ben riuscita che dovettero chiamare uno escavatore e fare un buco di mezzo metro sul marciapiede.

E lì saltò fuori la magagna,una curva fatta male che ostruiva il passaggio di cosa era un pelo più grosso del normale e non abbastanza liquido. Si un errore di costruzione. Ma forse diciamocelo pure che tutto quel condominio era un errore di costruzione.

E il condensatore,schiacciato dalla benna sembrava un pezzo di tubo rotto. Altra cosa che mi era andata bene...nessuno mi ha scoperto. Poi tra me e me pensavo...Susanna Gesy gesycessi ,otturatrice di cessi e presidentessa del CGS comitato guastatori scolastici ...sarebbe stata fiera di me!

Capax la marca del condensatore ha battuto tampax il pannolino. Il condensatore,una cosa da maschi ha battuto una cosa "da femmine"

 

UNA DELLE TANTE VOLTE DA MADRINA

Si è chiusa una mano nel cassetto...arca vè .Ma descriviamo un pò la cosa perchè fa ridere. Madrina viveva insieme a nonno Ciro in un paio di stanze in via Perosa a Torino,borgo sanpaolo. Due stanze al pianterreno con il cesso sul ballatoio probabilmente in comune con l'altro alloggio sullo stesso piano.
Due stanze ma molto larghe. Quasi 10 metri l'una. Zero riscaldamento,in quel palazzo avevano tutti la stufa a gas di varie grandezze e scaldavano solo la cucina.

Zia aveva dei mobili di truciolato foderato in colori vivaci. E il suo appartamento era il penultimo o ultimo del palazzo ad avere ancora la 110 volt,la 220 era prossima all'arrivo e gli avrebbe consentito di mettere la lavatrice e magari anche la televisione a colori "grande".
Che in realtà già aveva come piccolo 14 pollici collegato allo stabilizzatore di quello in vecchio in bianco e nero. Insomma aveva due televisori uno sull'altro.

E poteva scegliere se usare l'uno o l'altro.

Tra le stranezze di zia anche il divano pieno di bambole con la faccia di ceramica e alcuni soprammobili fatti a forma di gondola con le lucine tipo quelle natalizie. Non le ho mai viste accese ma una sera che c'erano anche zia Luciana e zio Silvano le abbiamo provate. Una si è accesa ma l'altra ha fatto il botto facendo andare via la corrente con un lampo maligno.

La goffaggine e il modo di muoversi di zia era perfettamente capibile con l'età e con la stazza in quanto era bella larga.
Anzi diciamolo pure che era più larga che alta.
E oltretutto poi negli anni si andava a cercare le cadute a causa dei caffè corretti un pò troppo corretti che gli facevano girare la testa.

E ogni tanto capitava che cadesse e si veniva con la macchina per consolarla anche se sarebbe bastato fargli sparire la grappa per qualche giorno.

Ma torniamo a quella sera...quando si è chiusa la mano nel cassetto. Mettendo male la mano ha chiuso il cassetto e quando la pizzicata era oramai fatta ha fatto una espressione molto sorpresa e allo stesso tempo irritata per il dolore . E ne ha sentito di sicuro...
Difatti ha avuto la mano bluastra per qualche tempo.

Quella casa era anche da ricordare per altre cose. Intanto la scarsa illuminazione,la cucina aveva un lampadario a 6 braccia ma non ho mai visto accese più di 3 lampadine. Forse i portalampade non andavano o forse per non consumare.

Inoltre per il campanello il suono era davvero strano una sorta di "truuuuu" che avevo sentito nella zona solo da un grande negozio di giocattoli della zona che chiamavamo il magazzino di gesù bambino. Si chiamerà toyservice poi tra qualche anno.

Il divano di Madrina ,vicino alla stufa era di fatto poco sfruttabile perchè pieno delle sue bambole con la faccia di ceramica. Quasi inquietanti.

Nonno Ciro era l'unico diabetico della nostra famiglia ma non mi sono mai posto problemi per un ereditarietà della malattia perchè era il terzo marito di Madrina. E quindi non c'era linea di sangue diretta.
Non ne conservo un grande ricordo perchè è morto quando ero piccolo. Mi sembra che avessi dieci anni o undici.
Non ne ricordo neanche il funerale.

Un altra cosa anomala dell'alloggio di Madrina erano i lumini elettrici nell'ingresso della camera da letto. Erano sicuramente a trasformatore,delle sorte di finte candele una bassa e una alta che erano di fronte alle fotografie dei morti precedenti alla sua venuta a torino.
C'erano due o tre nonnetti e un paio di nonnette che fevano bella mostra di se nei ritratti. E questi lumini elettrici a luce fioca.

Probabilmente li teneva accesi anche di notte.

Sicuramente teneva acceso a lungo l'albero di Natale,perchè rischiarava la stanza con una luce rossastra che abbiamo visto più volte da fuori quando la passavamo a trovare.
Era composto da due serie di lampadine,da 10 l'una che una stava accesa fissa e l'altra accendeva e spegneva senza mai spegnersi del tutto come le intermittenze termiche di una volta.
E a differenza delle luci moderne che sono nevrotiche ,quelle lampeggiavano lentamente. ed era un lampeggio eterogeneo. Ossia pochissimo tempo spente e tentissimo tempo accese.
Negli alberi di natale i lampeggi omogenei ossia con la stessa durata tra acceso e spento non ho mai visto nulla.

Il fatto che zia usasse per tante ore l'albero di natale era dato dall'usura delle vernice delle lampadine. Di fatto quelle blu non erano più blu ma quasi bianche perchè il calore nei secoli si era mangiato la vernice.

Madrina non aveva l'acqua calda,probabilmente si lavava a pezzi scaldandola sul gas.

Nello stesso palazzo di Madrina ci abitava un certo Peppinillo,esattamente non so in che rapporti fosse con noi ma lo si chiamava zio. Aveva tre figli Marcello,Paolo e Alfonso.
Ricordo che ogni tanto passavamo a casa sua e lo sfottevo per la testa pelata.

CERTI CLIENTI DEL GRECO

Nessuno pretende che la gente sappia costruirsi in casa un razzo,un impianto stereo o un automobile. Ma certe cose non sono da fare.
Con il proliferare sempre crescente di elettrodomestici di fatto la lavatrice era oramai per tutti. Anche in molte case dove non era manco previsto l'esistenza e come consumo era bello alto.

Naturale che ne debba essere previsto l'allacciamento ma di fatto non lo era mai. Io sono stato fortunato perchè la lavatrice era prevista anche se c'era solo la presa. Scaricavi nella vasca da bagno e avevi un rubinetto messo con un T sul'acqua fredda.

E questi che abitavano nel palazzo dove c'era anche una ragazza delle elementari,Antonella avevano comprato la lavatrice ma invece di metterla in cucina dove sembrava era prevista perchè c'era la spina grossa nel muro la avevano messa in bagno. E in cucina la sciura non la voleva.

Acrocchiando tutti gli allacciamenti,ovvio. L'acqua arrivava da un T sotto al lavandino lo scarico nella vasca da bagno,pratica diffusissima e la corrente?

Purtroppo avevano fatto un ercata bestiale ossia collegare la spina nella presa dello specchio del bagno .
Sbagliato in pieno e il fatto che la lavatrice aveva la spina grande e la presa nello specchio del bagno era piccola era stato risolto con gli onnipresenti adattarori di una volta . Il tutto ovviamente senza terra.
E adesso avevano portato il bordo dello specchio del bagno ma dovremmo più giustamente chiamarlo mobile contenitore completamente squagliato e con la presa che sembrava una scultura moderna. E fortuna vuole che lo scatto del contatore per il corto netto della fusione abbia impedito l'incendio e il fuoco in casa.

Anche perchè molte plastiche sono infiammabili.

E adesso appoggiato sul tavolo c'erano i miseri resti di quella presa che aveva dovuto sopportare una corrente dieci volte superiore a quella per cui era stata costruita.

E allora la decisione di riparare l'impianto di casa bruciato e di sistemare un goccio meglio il bagno.

Quello è stato uno dei pochi lavori fatti in esterno col greco. Sicuramente l'unico di quest'anno perchè non ne ricordo altri. Questo perchè la presa buona in realtà c'era ma era in un posto totalmente diverso e allora sforzando non poco abbiamo tirato dei fili nuovi per sostituire quelli bruciati nel muro.
E la lavatrice ha trovato il giusto posto possibile dal lato opposto del bagno.

Spostando le brutture di mobiletti diversamente. Insomma abbiamo ri arredato un bagno. Facendo pure felice una signora.

UN GIOCO PERICOLOSO

Quando il Petruccino è salito sui verdi pascoli a volte mi capitava in bici di andare completamete fuori zona. E quando capitava i farlo molto presto subito dopo aver finito la scuola,arrivavo a casa con quel cesso di navetta 64 andavo a casa,salutavo la nonna ,posavo la cartella e dopo aver qualche volta mangiato al volo nei giorni che non avevo ripetizioni o l'odiosa piscina e uscivo. La cosa bella è che la nonna nella sua odiosità mentre nei giorni che avevo o ripetizione o attività varie si arrabbiava se non mangiavo come un pollo all'ingrasso ,nei giorni che volevo fare in fretta per uscire per me chiedere se per caso mangiavo con l'imbuto.

E la cosa più normale è che probabilmente ci ho messo sempre lo stesso tempo.

Mi vedevo con dei ragazzi più o meno della mia età e tra le altre cose che facevamo era quella di andare a giocare a calcio sul parcheggio dell'upim di piazza massaua.

E dovevo proprio essere disperato visto che a me il calcio ha sempre fatto schifo.

Il parcheggio era deserto perchè il supermercato chiudeva alle 12,30 abbondanti e restava chiuso fino alle 16 circa.

Tuttavia c'era una portina dietro di quelle di sicurezza che era di fatto apribile dando quache colpetto giusto.
Si apriva ed ecco il nostro campo di calcio gratis.
A me il calcio ha sempre fatto schifo come ho detto più volte ma qui era una sorta di elemento aggregatore.
Ci siamo andati tante volte,un pomeriggio però ne abbiamo fatta una delle nostre.

Eravamo che tiravamo i rigori all'ascensore ossia lo chiamavi (erano due ascensori appaiati) e appena arrivava su giù a tirare col pallone per centrare l'ascensore appena aperto.
E quante volte lo abbiamo fatto tuttavia un pomeriggio mentre il solito andava a premere per chiamare il scensore ho visto che il pulsante si è illuminato un secondo prima che fosse premuto.

Ho pensato ma che caz....Non ho finito il pensiero,forse erano già le 16 ma nessuna macchina era ancora salita e noi non ce ne eravamo accorti.
E una volta che le porte si fossero aperte sarebbero cominciati i calci di rigore, Lo dico? Non lo dico? Che faccio?

L'ascensore arriva su si aprono le porte e una pallonata colpisce in piena faccia un vecchio con gli occhiali e le buste della spesa che gli cadono.
Un tiro da capocannoniere (non mio peraltro perchè a calcio facevo pena) ,una puntonata con cui si poteva fare gol da metà campo.
E la palla entra nell'ascensore con la velocità di un alfettone da rapina.

La faccia di fatto è stata presa in pieno dal pallone ed è come se in un fermo immagine si sia deformata con gli occhiali che di fatto erano due parabrezza da pulman con le stanghette. e volano via.

Si sente un PATACC un rumore misto di plastica e vetro che si rompe e insieme un KERASSSSS bello forte non so se dovuto a un pintone o una bottiglia di olio o di birra o tutte insieme,il vecchio si accascia.

Un solo pensiero,"via tutti!" E' come se qualcuno lo avesse gridato,manco fosse suonata la sirena del fuoco.
Poi si ripiglia e grida "brigaaaaaanti "Poi non ho più seguito,stavo già correndo verso la porticina,esco con uno dei ragazzi che prontamente sale sulle pegs dietro della mia bmx e via via via a pedalare verso la Pellerina. Più che altro perchè il primo pezzo era in discesa e quindi l'allontanamento più rapido.

E dopo un giro lunghissimo con annesso posare a casa quel mio coetaneo e via via via fino a casa.

Luca no,lui e Marco hanno preso l'altro ascensore portardosi dietro il pallone e sono scesi nel supermercato poi  via di corsa.

E hanno poi raccontato di essere passati di corsa nel supermercato con il guardione che li seguiva.

Quando era il momento di uscire qualcuno ha gridato,forse il vecchio che si è ripreso e ha preso l'ascensore e il guardione gli si era parato davanti
Solo allora uno di loro due ha calciato  il pallone colpendo uno dei prodotti in esposizione,non so se una catasta di scatole di qualcosa ,e nel casino sono scappati.

Ci siamo trovati il giorno dopo nella zona del cinema di piazza Massaua dal lato opposto alla fermacia dove vanno i tossici a rifornirsi di spade e acqua depurata e nessuno ha avuto ripercussioni da nessuno .
Ma la non ci siamo mai andati più. Probabilmente abbiamo imparato la lezione,inoltre non ci smaronavano più per giocare nella zona del mercato due isolati più in giù.

Dove c'era il cesso con il raspaiolo e dove facevano il mercato.Adesso lasciavano giocare a pallone nei giardini una volta smontato il mercato.

All'upim ero poi andato con mia madre,una settimana dopo e per l'occasione mi sono vestito in modo completamente diverso (e lei era quasi contenta che mi vestissi da sfigato come piaceva a lei ) da quel pomeriggio quando abbiamo atterrato il vecchio con un tiro che poteva fare gol da centrocampo.

E dopo che siamo saliti sul parcheggio,abbiamo parcheggiato la macchina e preso l'ascensore. Proprio quello ovviamente.
Io ovviamente non ho detto nulla ma suil pavimento c'era ancora un alone scuro non si sa se causato da vino ,olio o quale schifezza aveva il vecchio nelle borse.

Avevo anche pensato che il vecchio ci avesse visti giocare da sotto e fosse venuto ad abbaiarci contro perchè ha visto che ci divertivamo.

Anche perchè di auto non ne erano ancora salite...Bè meglio così allora. Ennesimo dubbio lasciato alle spalle.
Se comunque così fosse stato penso che la pallonata in faccia se la era ampliamente meritata.

DON DINO

Tra i tanti insegnanti che al'inizio volevo mettere sullo shuttle che era esploso adesso invece non solo lo ho riscattato ma aveva ragione...aveva ragione.

Mi prendeva in giro perchè io di fatto vivevo nel mio mondo quali immaginario,mi interessavano le vaporiere del west e non altri argomenti più attuali.

E sopratutto perchè non mi fregava nulla di politica e avvenimenti contemporanei. L'unica cosa buona delle ore di religione era che spesso guardavamo dei filmini con il tema la bibbia.
Spesso ho sempre creduto che oltre a dare il buon esempio occorre in qualche caso dare una spinta al destino ma lui in effetti esagerava parecchio.
Aveva lo stesso stile di uno che posteggia l'auto dentro un negozio a murano. Con tutto che va in cocci.


GITA A SAN FRUTTUOSO

E' di fatto l'unica cosa buona che ricordo di quel postaccio di scuola. Oltre a essere andati a vedere qualche film.
la gita scolastica in pulman che toccava alcune tappe e poi in motoscafo (o meglio quasi traghetto) eravamo andati a visitare isole minori. Che dire....c'è gente che in quelle isole ci abita,io non avrei problemi. Inoltre ho notato e già più di una volta l'incredibile empatia che i sviluppa tra me e i gatti. Perchè davvero sembrava ci parlassimo insieme.
Una nota stonata,le scarpe da ginnastica "alla moda" che mia nonna mi ha preso al maxistanda fanno un male cane al perno della caviglia.
E pensare che volevo venire con le mie vecchie buone scarpe da ginnastica degli anni scorsi.
Ma la nonna "no ci va roba nuova non siamo pezzenti". Quante volte ho detto cretina da quando abbiamo iniziato?
Prendimele almeno una settimana prima e fammele provare bene in casa prima...

I CAPELLI DI GENNARINO :

In quello schifo di scuola era pure successo che (mi sembra un Paolo) aveva dato fuoco ai capelli di Gennarino durante una delle noiose lezioni di qualche professore. Che ovviamente nonostante l'odore di pollo cotto non se ne era accorto e continuava a spiegare alla lavagna con noiosa naturalezza.
Come anche nessuno se n'è accorto ma io si perchè mi sono esplosi di fianco che gli occhiali di chi aveva usato l'accendino erano finiti sul telaio della finestra esplodendo in mille pezzi.
E qui mi è venuto in mente il principio fisico che ad ogni azione corrisponde una reazione. Woosh i capelli e BDRIIISGG uno scoppio bello forte gli occhiali del tizio. Solo dopo lo scoppio il professore ha fermato la sua spiegazione.
Ma non per molto,la lagna è ripartita in fretta.

IL NOTINO

Che nella scuola italiana ci siano spesso dei supplenti l'ho imparato a mie spese. E la supplente questa volta di italiano mi ha preso di punta già dall'inizio.
Che fosse stata una pseudo comunista di comodo si è capito subito quando ha fatto fare il tema sulle realtà africane,che cosa ne pensavamo noi.
E io ho detto cosa ne pensavo ...
Ossia sul fatto che i missionari vanno per portare la cultura e ci lasciano la pelle oppure che certe realtà abitative vanno avanti solo con i soldi del vecchio continente.

E avevo proposto il fatto che i due cannibali si dicevano uno all'altro vedendo i missionari arrivare....si mangia!

Perchè comunque sono da sempre un acceso sostenitore del fatto che se tu dai da mangiare a  qualcuno te lo rendi schiavo,se gli insegni a preparare e procacciare il cibo lo liberi.

Inoltre in molte foto si vede che non hanno il cibo per mangiare,vanno in giro con lo zizì di fuori e la pancia gonfia e FUMANO?
E magari pure sigarette moderne col filtro.

Si è proprio questo quello che gli ho scritto e lei salta fuori con un 6 meno meno meno perchè di fatto non ho fatto nessun errore di ortografia ma comunque sia ha voluto il mio diario per darmi un "notino" perchè secondo lei le mie erano idee cattive che un popolo del genere non si meritava.

Perchè io ero cattivo,loro non avevano risorse,loro miseri. Loro tapini e loro sventurati. Insomma il discorso di fondo che quel tema sarebbe stato da svolgere esclusivamente dicendo alcune cose e magari in un certo ordine. Perchè se no non andava bene per chi decideva.

Insomma più che un tema un pensiero unico da affrontare

Insomma la stessa odiosa situazione di quando alle elementari in un tema sul tempo libero avevamo detto la verità ossia che la scuola ce ne lasciava poco e quindi cercavo di disporne al meglio possibile.

Il notino poi non è sfociato in nulla perchè la prof titolare è poi ritornata a scuola per tempo e comunque non era quello a salvarmi o aggravarmi dalla mia bocciatura. Le materie che non andavano erano altre.

Ma comunque mia madre era poi si andata a colloquio ma quando era tornata la prof titolare e lei con me sull'italiano non aveva nulla di cattivo da dire. E da quello che ho capito era tutt'altro che comunista.

Quando la prof aveva fatto la sceneggiata per il tema,e aveva letto un paio di frasi andomi pesantemente contro gli unici che mi hanno difeso sono stati lo skinhead e uno dei bulli.
E anzi avevano controbattuto le accuse della prof in modo molto più cattivo di come avrei detto io.

E non me lo sarei mai aspettato. E' stata una delle poche volte che chi mi considerava una ciofeca mi aveva difeso. E hanno pure rinfacciato alla professoressa che la traccia del tema sulle realtà africane era stata messa solo per chi la facesse a senso unico .

Quello che mi è rimasto impresso di quella professoressa è stata la sua voce che era lamentosa come quella di radio maria quando fanno i rosari alla sera dicendo sempre le stesse preghiere ripetute. E lì mi è venuta in mente spontanea la frase che se una cosa è falsa la ripeti più volte e la fai passare per vera.

OBY ONE CHERNOBY

Dell'energia nucleare a nessuno fregava nulla,in classe poi meno di zero. La notizia dell'esplosione con annesse radiazioni in viaggio per l'europa e il mondo ancora meno.

La avevamo studiata alle medie,il reattore nucleare una sorta di pentolone atomico che faceva calore,bolliva l'acqua e poi faceva la corrente

Ma come tutte le cose che non si vogliono anche Chernobyl è entrata nella nostra vita così senza che potessimo fare nulla.
Come tutte le tragedie che aspettano il momento migliore per fare più danni. O forse per dare più fastidio.

Nell'odioso minimarket di zona alcune verdure non c'erano più e i discorsi  delle massaie erano con il solito moriremo tutti e non si salverà nessuno.
Discorsi che si mescolavano tra loro con i loro dialetti uno diverso dall'altro e  del quale capivi solo un terzo scarso.

Personalmente non ero favorevole all'energia nucleare allora e non lo sono manco oggi. A maggior ragione adesso che si sanno i limiti dell'atomo. Io sono per un risparmio e la massima conservazione dell'energia. Per cui niente sprechi di nessun tipo.

E sopratutto le sue problematiche,si pensa che un reattore nucleare sia come il forno di zia Carolina ossia lo accendi,regoli ,cucini e poi spegni. E in realtà non è propio così.

Inoltre sembra che Cernobyl fosse stata costruita male e quindi il guasto è stato peggiore di tutti. Ricordo inoltre che ironia della sorte in quei giorni pioveva in continuazione e la radioattività cadeva come una grazia ricevuta dal cielo.

Tuttavia non mi hanno fatto saltare manco un giorno di scuola. Dicevano che era tutto sotto controllo,mah lo sarà stato veramente?
Fino a oggi sono vivo,domani chissà. In ogni caso ogni qualvolta una sciantosa si lamenta che non ha la corrente per l'arricciacapelli sapremo che la possiamo ringraziare anche per la costruzione di nuove centrali.

Condotta energivora delle donne l'abbiamo già detto di oggi?

 

IL FERRO DA STIRO DELLA LOCA

Tra le tante cose di mia nonna che facevano schifo ai porci c'era il cosiddetto ferro da stiro "della loca" un ferro da stiro del kaiser di marca termor (solo lei comprava quelle porcate) che funzionava così bene che ogni tanto essendo il cordone oramai consumato nel punto dove era attaccato all'interno ogni tanto faceva un bel corto e POMMM via la luce dopo una violenta sfiammata nel manico.
Una volta addirittura il cordone era partito via alla sparata perchè il corto aveva tranciato netti i cavi tanto che erano marci.
Ovviamente c'era sempre da stirare perchè la nonna si divertiva a fare fare lavori inutili. Perchè secondo mia nonna c'era sempre da lavare,sempre da pulire e sempre da stirare.

Il bello è che un cordone nuovo non costava poi molto ma la poca lungimiranza di mia nonna faceva si che il suo ordine era di accorciarlo volta per volta.
Rattoppare e non cambiare. Manco dovesse per pagarlo lei il cordone rinunciare a un pacchetto del suo cancro di stato.

E io non me lo facevo dire due volte.  Zack zack zack.

Dopo 4 o 5 accorciamenti il ferro ebbe un cordone così corto da non arrivare manco a metà del tavolo.

Una volta che il ferro aveva il cordone troppo corto lei non solo continuava a dire che non si doveva cambiare ma diceva che io "avevo fatto qualcosa".
All'ennesima sfiammata (difficile che una terminazione duri più di 20 giorni con i cavi tutti secchi come erano) mia nonna sosteneva ancora di accorciarlo.

Personalmente è stato uno dei primi casi in cui mi sono cominciato a imporre.

Alla successiva uscita al maxi standa nel reparto ferramenta abbiamo preso un cordone nuovo e il ferro da stiro non ha più tirato "loche".
Ma la nonna continuava a lamentarsi dicendo che non si doveva fare così ma solo accorciare accorciare accorciare.
Perchè comunque poteva sempre usare la prolunga  per lo meno diceva così.

Ricordo inoltre che mia nonna non ha mai voluto avere un asse da stiro,semplicemente foderava con una vecchia coperta il tavolo di cucina,e si stirava lì insomma un piccolo baraccamento come era nel suo stile.

Il vantaggio era che poteva stirare roba grande senza piegarla più volte.

E' UNA COSA FURBA?

Vogliamo fare vedere quanto la legge NON è uguale per tutti? E' vero che le battute che facevo erano dannatamente orride in stile groucho di dylan dog. E' vero e spesso capita ancora.
Tuttavia non riesco a capire perchè quando le battute cretine le fanno gli altri uno le deve sempre accettare e quando le fai tu invece vieni condiderato un appestato.

Mia nonna non era da meno,oltre al fatto che quando andavamo in macchina storpiava le canzone gracchiandoci sopra.
Come imitava scimmiando le grida dei cartoni animati o delle sigle in giapponese. Ricordo che nella sigla di tekkamen se ne usciva con due o tre frasi che non c'entravano nulla.

C'era inoltre una canzone di liscio che cantava ....angela....angela. E lei ci cantava ....algida ...algida.
E all'epoca già bestemmiavo con i kg di troppo e quella stupida mi ricorda i gelati.
 
Tanto è vero che un giorno che venivamo giù da paesana passa quella canzone e lei ci canta sopra male e io gli dico "non è così "ad alta voce. E lei si zittisce. Mia madre che stava guidando se ne esce con un "non si fa così,rispetta tua nonna".

Bè a scuola uno dei prof per le mie battute se ne esce quando devo dire qualcosa con "è una cosa furba?" e allora ho deciso....bè riutilizzo la battuta con la nonna rompina.
E allora in macchina quando nonna salta fori con le sue battute se chiede "sapete una cosa?" io gli rispondo " ma è una cosa furba?" e allora il dialogo finisce. Con mamma che mugugna e nonna che si zittisce

IL VINO AL METANOLO (marzo aprile)

Da circa 20 anni sono astemio ma il vino non mi ha mai attirato granchè.
La figura del pintone scolato mi fa pensare alla piolaccia schifosa nel quale l'odore di vino stantio e i veci che giocano alle carte la fanno da padrone.
E tutte queste cose non mi vanno,i veci,il vino e le carte.
E qui se ne salta fuori dalla cronaca il vino al metanolo. Radio e tv ne parlavano,dei danni alla salute ,della gente che rimaneva cieca e di chi è morto.

Nulla si sa se chi ci ha lasciato pelle o vista fosse un beone sempre attaccato alla bottiglia o un bevitore occasionale. Ricordo sempre che e notizie in tv erano sempre di parte a seconda del canale che guardavi.
E che una caduta multipla al giro d'italia per qualcuno è una caduta di dopati e per qualcun altro una strage di campioni.
 
Come per l'attentato a fiumicino anche per questo nonna monopolizzava il televisore e obbligava a vedere tutti i telegiornali.
A differenza di quello a Paesana questo qui aveva il telecomando. Ergo cambiava senza alzarsi con sollievo della sua pelandronite.
E anche qui la stupidità della nonna che a volte diceva il vino al mentolo e altre stupidate galattiche come tetolo,all'ittiolo o mentolo .
 
Io la avevo corretta una volta dicendo una volta che era il vino al benzolo e una volta che era vino al tritolo e lei magari lo aveva detto in giro.

Lo avessero davvero fatto il vino al tritolo ci saremmo tolti dai maroni certi ciucatoni da cantina che vanno stappano e glu glu glu bevono diretti dalla bottiglia e BOOOM giù la casa.
E magari poi non salgono di nuovo nell'alloggio a fare i ciucchi.E magari evitano di prendere a sberle la moglie che giustamente poi prende il bastone e gli dà una ripassata. E alla fine si disturba la gente degli alloggi vicini.

Uno o due anni dopo quando avevamo portato zietta a Paesana nelle battute a tavola a me è scappato più volte che volevo dargli il vino dei ciravegna.

E mamma subito a dire che il vino dei ciravegna non era buono,per togliere dai maroni zietta era buonissimo.
Nonna stessa nonostante il suo buonismo cattolico quando zietta in una sua infelice espressione durante la preparazione dell'insalata avesse detto di non mettere troppo sale se no moriva aveva risposto con un "sai fusa" ossia in piemontese ...se fosse
 
SALONE DELL'AUTO

Il salone dell'auto non è tutti gli anni nel 1985 non c'è stato ma c'era nel 1984 quando ci ero andato col petruccino,zio Mario e il compagno della mamma di Alessandro.
Quest'anno lo avevano fatto in primavera ma non avevo nessuna voglia di andarci. Forse sapendo della bocciatura nell'aria o forse perchè a me delle auto a quel tempo non fregava assolutamente nulla.
Le auto erano oramai sempre più brutte con i paraurti di plastica neri,con i cruscotti modello albero di natale e sopratutto non erano più l'essenza di libertà.

Le auto erano oramai un obbligo per andare al lavoro perchè non tutti sapevano usare quegli odiosi pulman urbani che facevano i loro comodi e pagavi per stare in piedi.

BOCCIATO

Si bocciato...

E non andò tanto meglio allo skinheads con cui avevo fatto amicizia nel corso dell'anno a cui dettero un rimando di matematica di emme e fisica (potrebbe darsi che gli avessero dato anche una terza materia) e neanche al bullo che ogni tanto stufava,a lui addirittura italiano e matematica insieme

Bocciato,insomma ennesima estate da sfigato e per aggiungere il danno alla beffa hanno organizzato,ovviamente quando non c'ero una prima punizione di quelle stupide. Tipicamente femminili.
Ricordate quando trovavamo spesso danneggiato un giradischi amplificato nell'immondizia che magari apparteneva a qualcuno che aveva iniziato a drogarsi oppure andava veramente male a scuola?
La giudicavate stupida? Bene sentite qui.

Un giorno che torno a casa mi sono trovato metà della mia roba mancante quelle due o tre riviste sparite,spariti i trenini che peraltro erano inscatolati da una vita,sparito forth worth che era sul copritermo (il primo,il secondo era al sicuro sopra l'insulso armadione a 6 ante di camera mia pieno di robbaccia) prima di esplodere a piangere come loro probabilmente si sarebbero aspettati ho guardato bene nell'armadio ,ho dato un occhiatina qui ,un occhiatina là.
Ho capito...e non ho pianto una lacrima. Ma avevo tanta voglia di fare piangere loro.

A dire la verità più che di sparizione si trattava di inscatolamenti in quelle scatole con la finestrella e su ogni chiusura c'era un pezzo di nastro con la firma di mia madre.
Del resto la nonna avrebbe magari messo una croce oppure ci metteva tre ore a farne una sola di firma.
E lì di fatto ho visto tutto,le scatole dei trenini,i miei pezzi di elettronica,il piccolo chimico,il quadro rio grande,il gran canyon in miniatura e anche il quadro del treno diesel santa fe.
Quella locomotive rosse e arancioni come regina,inarrestabili da qualunque cosa cercasse di fermarle sui binari erano state tolta da lì perchè davano "fastidio".

Al suo posto erano stati messi degli imbecilli quadri di nature morte.Dei cessi di fiori in vaso che personalmente solo uno sfigato ha in camera.
Pure le riviste...sparite..ma che fastidio davano...via tutto senza pietà.

Mia madre entra nella stanza e dice perentoria "se trovo un pezzo di nastro strappato ti butto via tutto" e nonna se ne esce dicendo "devi studiare" e lo ripete più volte muovendo le mani verso l'alto. Forse mi avrebbe voluto prendere a sberle  comunque colpirmi ma ero in piedi ergo potevo diferndermi. Era nel suo solito colpirmi quando ero seduto o sdraiato.

E questo è quanto. Non c'erano più con me tutti quegli oggetti che facevano parte della mia vita perchè secondo loro responsabili della mia distrazione nello studio. Mah,
Contenti loro e contento io di non averli trovati buttati.
E lì di fatto ho visto tutto,le scatole dei trenini,i miei pezzi di elettronica,tutto tutto tutto.

Ma intanto qualcosa tramo,ci mancherebbe altro. Perchè una parte di colpa la ho ma la loro reazione è a mio avviso imbecille. Come anche mi viene in mente che magari quella disgraziatissima di nonna potrebbe strappare un nastro per farmi buttare via tutto da mia madre.
Ed è appunto per quello che io faccio i controlli prima di uscire.

Apro la porta dell'armadio guardo e via. Mia nonna guarda dalla cucina,vede e magari cogita. O magari capisce che il giorno che spengo il cervello ed esplodo finisce male per tutti.
O forse semplicemente non ci arriva. Del resto non è un obbligo essere intelligenti.
 
Già manda anatemi sulle due cose più odiose di quell'appartamento ossia dare il bianco e fare la conserva. Entrambi,e tanti giorni di baraccamento. Non tanto per il tipo di lavori in se ma per la metodologia con cui venivano fatti. All'insegna della zero praticità,della perdita di tempo  sopratutto di molte cose fatte volutamente per dare problemi.

Con l'odioso fare della nonna dove c'è sempre da lavare e sempre da pulire.

NIENTE MARE SI FA LA CONSERVA

Niente mare quest'anno ha sentenziato la nonna,e non ci siamo andati. Io gli avevo detto che non mi sarebbe importato molto,lei subito a puntare il dito sul fatto che fossi stato bocciato.
Nonostante gli avessi detto più volte che a me non importava poi molto.
 
Io gli avevo risposto che per andare nei posti da sfigato dove andavamo era meglio risparmiare i soldi.
Ovviamente aveva provato a darmi una sberla ma mi ero spostato a tempo,e al suo abbozzo di un altra gli ho bloccato la mano.
Io non ero una mummia. Io i riflessi li avevo. E li stavo cominciando a usare.

Il fare la conserva era insieme al dare il bianco una delle disgrazie alla quale si cerca di fuggire. Ma non si può.
Fare la conserva impone di girare con la 127 in vari venditori ambulanti e non di pomodori che ci sono durate tutta l'estate. Prendere tot cassette di pomodori non prima di aver girato mezzo mondo per risparmiare 100 lire,caricarle sulla 127 che nel frattempo ha consumato di benzina 20 volte tanto quello che si è risparmiato e dirigersi a casa con la morte nel cuore perchè si butteranno via un paio di giorni senza nessuna remora.

Il pentolone alto un metro e che tiene i 4 fornelli della cucina a gas . Lo si riempie poco alla volta tagliando e mettendo i pomodori.
Poco alla volta e poi fuoco alle polveri o meglio fuoco ai fornelli.

Essendo il fornello privo di accensione elettrica (del resto lo avevo scelta la nonna,di gran marca zoppas) si deve usare uno stecchino e cercare di non fare gasissimo e vampate varie. Una volta che i 4 fornelli sono accesi bè...un terzo del lavoro è fatto.

E bolli bolli bolli il pentolone appesta prima il cucinino poi tutta la casa.
Ci fosse stato zio Mario avrebbe smontato la porta del cucinino ,invece no. Il pentolone in un attimo porta la temperatura del piccolo locale a livello del peggior bar di caracas (senza ovviamente l'aria condizionata) .

Peggiora del tutto il fatto che il telefono è dietro alla porta del cucinino e allora quando il telefono rompe o nonna ne ha bisogno si deve chiudere la porta del cucinino.
E la temperatura sale sale rovinando tutto.
Anche perchè puntualmente la porta non viene riaperta perchè chi usa il telefono se ne sbatte e  la lascia sempre chiusa. Io non uso il telefono e quindi non riguardava me.

Si potrebbe aprire la finestrella del cucinino ma poi si lamenta che c'è corrente e gli si blocca il collo. Film già visto visto che in macchina aprire un vetro è reato mortale e accendere il ventilatore o usare le prese d'aria è vietato per il suo collo.

Operazione Maria Antonietta? No,la legge italiana lo vieta..anche se comunque se vedessi rotolare la testa di nonna in modo "zzzzzzzzaaaac rivolusionaire" qualche pensiero cattivo lo ha fatto volare nell'aria.

Un candelabro con le candele bianche che stava beato sullo scolapiatti si è risentito del calore e le candele si erano storte e ammosciate diventando più gialle.
Segno evidente che anche a lui la conserva ha fatto male.
Dopo aver bollito per non so quanto tempo la nonna gli metteva dentro al pentolome l'ennesimo chimicume schifoso regalatoci dalla moderna tecnica. Non gli bastava aver causato l'ulcera al nonno no,doveva mettere quella popò di acido salicilico nella conserva guardando bene le dosi anche perchè costava.

Anche se io di quei dosaggi avevo sempre scarsa fiducia. Un pò come dei razzi spaziali degli anni 60 che scoppiavano ogni 3 x 2 e di fatto per certe missioni era più sicuro girare la chiave nel quadro di un autobomba.

La cosa più indegna era che per svuotare gradualmente il pentolone visto che aveva due manici stupidissimi e pesava l'impossibile mia madre prendeva un secchio di plastica e dopo aver montato e male la macchinetta per separare le bucce ne toglieva poco alla volta e lo faceva passare con il passa pomodori.

Che tra l'altro il suo uso e il suo fissaggio è sempre stato un morsetto che all'inizio nonna voleva fissare sull'asse da tagliare e il risultato era disastroso. Ci siamo alternati sia io che mia madre che nonna e il risultato era che per tutti e tre quasi si versava quella brodaglia bollente per terra.
E quando non finiva a terra ti finiva bella bollente sulla mano che usavi per tenere l'asse o l'altra con cui girare la manovella.

Non che la cosa mi avesse dispiaciuto ,mi sono divertito a fare fare una figura da stupida a mia nonna (non che ne avesse bisogno bastava che aprisse bocca) quando essendosi assentata un attimo per fumare (sta tossica....).
Ho sfilato il casetto delle posate,e ho piazzato a macchinetta della conserva con il morsetto che sfrutta il piano della base della cucina.

E il tempo che la nonna finisse di intossicarsi sul balcone la conserva veniva passata con io che giravo e mamma che sversava con il mestolo grande nella tramoggia della passapomodori.

Quando nonna arriva ancora puzzona di tabacco guarda e non dice nulla. Forse ha capito che certe cose vanno fatte studiare agli uomini.
Chiede dove è il cassetto io glielo indico col dito poco più in là.

Gallinaccia.! Guarda che stamo andando veloci con la tua conserva del piffero e non che abbiamo tolto il cassetto.

Ci sarebbe anche da dire sul fatto che mia madre fosse una accanita utilizzatrice di un odioso secchio blu col manico. Usato sia per la conserva che per la vernice che per lavare per terra. Voglio sperare che da una volta all'altra sia almeno stato lavato. Ma si le donne sono più pulite di me di sicuro.
Secchio oltretutto col coperchio. Forse era pure una pattumiera...speriamo non sia stata quella degli assorbenti interni.

La conserva portò via il secondo fine settimana dopo la fine della scuola e terminò all'inizio di Luglio. Due giorni buttati nel cesso per una cosa che a comprarla fatta alla fine avrebbe risparmiato sbattimenti e arrabbiature. E magari essendoci già qualche sugo pronto in commercio non mi avrebbe dato sempre il gusto stantio del pomodoro appassito.

Una parentesi per la colazione del mattino,di solito e guai se non lo fai... la nonna ti obbliga a trangugiare il latte con i biscotti probabimente riscaldato in un reattore nucleare a fusione perchè di fatto bolle.
Solite considerazioni sulla panna che galleggia che sempre si lamenta che la togli e sempre la togli per non vomitare sul tavolo.

E allora guarda lì che salta fuori il fornellino a gas da campeggio ,peraltro grosso e pesante,di fatto una bombola da 3 kg con un bruciatore sopra.

Sono definiti fornelli a pressione diretta,e sono un ingrandimento dei fornellini con la piccola bombolina sotto. Negli anni ne avevo comparti altri due o tre di quella stazza ed erano tutti sicuramente migliori.

Quel fornello aveva due enormi difetti ossia l'instabilità più totale perchè per qualche motivo a me oscuro la base di lamiera dell'appoggio della pentola invece di essere chiusa e ferma sul gambo del bruciatore se ne stava allegramente a 2 o 3 millimetri e ogni pentola che mettevi sopra ballava come se fosse sul tagadà.

Mia nonna era riuscita a fare cadere la caffettiera perchè una volta passato il caffè (e quindi il fuoco non serviva più a nulla) la aveva appoggiata di nuovo sul posapentole di lamiera instabile.
Quando avrebbe potuto appoggiarla in qualunqe posto più sicuro.

E qualche volta ci facevamo pure la pastasciutta con mamma che teneva la pentola e nonna che girava. E per il sugo è stata usata direttamente la conserva in fase di bollitura.

Anche dal punto di vista acustico quel fornello era una porcheria. Aprivi il rubinetto e sentivi un sinistro sibilo ssssssssssssss e poi una volta acceso,facendo attenzione a non beccarti una vampata modulava ssssssssssiiiiiiiiiisssssssssssssiiiiiiiii quando c'era una corrente d'aria laterale se no sibilava e basta.
E se sibilava ssssssssiiiiiiiiiiii ti veniva in mente la domanda "nonna è stupida?" e il fornello diceva ssssssssiiiiiiiiiiiiiii continuando all'infinito ad ammettere.

C'era da dire che il baraccamento della conserva era relativamente breve anche perchè i tempi erano dettati dal fatto che andava fatta raffreddare per un certo tempo ma doveva restare tiepida se no poi andava a male.

Finiti i baraccamenti e lavato il pentolone restava sul balcone a asciugare  poi poco alla volta una volta che poco alla volta venivano puliti gli spruzzi del pomodoro che sporca e infelle ovunque quando cuoce della conserva fino all'anno dopo non ne abbiamo più sentito parlare.

Inutile dire che nel palazzo tutti per la conserva erano attrezzati meglio di noi. Quasi tutti con fornellone a gas e pentole un goccio più piccole. Avevi il fornellone,la bombola,accendevi e facevi tutto all'aperto senza inzozzare e puzzare per casa.

Massimo il fornello lo aveva ma elettrico e ogni tanto quando il contatore staccava per il troppo carico si sentiva la mamma lamentarsi fino da noi che eravamo due piani sopra.

Perchè il pomodoro tra le sue caratteristiche salienti ha quella di insudiciare tutto. E su qualunque fornello siano stati cucinati dei pomodori si vede abbondantemente.

Ovviamente almeno a Paesana ci siamo andati il mercoledì dopo,anche perchè tutto sommato faceva caldo e nonna boccheggiava.
E quindi mamma aveva preso due-tre giorni di ferie . Però ovviamente pur boccheggiando non ha smesso di fumare manco un attimo. Sarebbe stato troppo bello.

Siamo arrivati a Paesana giusto in tempo per la festa di S Margherita.

E sebbene i piccioli erano minimi per la bocciatura un paio di sere belle alle giostre le ho passate. A differenza di quella di S Maria che ha subito tante evoluzioni e cadute. Un tempo era il top e oggi è zero.

E obbiettivamente sia perchè le giostre erano il classico lì c'era la vera compagnia. Delle giostre c'erano l'autoscontro,gli aerei e le catene. A parte ovviamente la giostra dei bimbi . C'è da segnalare un curioso padiglione nel quale all'inizio c'erano della ruspe che spingevano i gettoni e poi arrivarono le slot machine e poco per volta assunse l'aspetto di un piccolo casinò.

E poi c'erano quasi tutti gli amici che poco alla volta avevo conosciuto. In quel momento la bocciatura a quel cesso di scuola o il comportamento repressivo di mia madre e mia nonna mi erano lontani anni luce.
In quel momento forse grazie alle luci delle giostre o alla musica si che si stava creando l'energia universale che Giuliana cercava.  
Perchè diciamolo pure una parte della magia del luna park è data anche dalle luci colorate.

 

IN VACANZA E SI DEVE STUDIARE

Sono stato bocciato quindi l'anno dopo non avevo obbligli di nessun tipo ma mia nonna non era contenta e allora mi diceva "studia" "studia".
E lo diceva con quel modo di fare arrogante e insopportabile tipicamente suo..ossia te lo ho detto "una votta" "due votte" e via così.

E allora visto che devo studiare elettronica gli rinfaccio che mi ha fatto sparire tutti i componenti

"Il fiulin al deu studiè" ripeteva come un disco rotto

E al mio lamentarsi della sparizione della roba elettronica lei continuava dicendo

" dev studiè sui liber"

E quali erano? Nessuno visto che essendo stato bocciato probabilmente il prossimo anno sarà stata un altra scuola e altri testi.
E ovviamente nessuno di quella popò di libri parlava di elettronica.

Cosa posso fare se non isolarmi,e farlo per dispetto facendogli credere che sto studiando. Accendo la radio sul comodino,metto una cassetta di quelle fatte e tenute di nascosto (per modo di dire) nel comodino. Faccio partire,prendo una pagina di un qualunque libro purchè di scuola e allora concentro il mio sguardo sulle righe scritte.
Concentrandomi le righe diventano una cosa unica e allora non vedo più le righe.

Vedo tra le righe. Rivedo Alessandro,rivedo Giuliana e mi immagino con Pries a divertirmi. E per tempi lunghi non come ora un quarto d'ora ogni tanto. Sicuramente mia nonna visto che in casa non c'è nessuno altro che ficcanasa  per vedere cosa sto facendo.
E sicuramente quella stronza avrebbe da dire se non avessi un libro di scuola.
Probabilmente mi colpirebbe quando io non posso difendemi. Visto che sono sdraiato di pancia sul letto.

Sapesse quello che sto pensando mi alzerebbe le mani e avessi un altro posto dove andare le alzerei io a lei. E non mi fermerei finchè si muove e non diventa un ammasso di carne e stracci insanguinati.
Quanto vorrei veramente che Alessandro non fosse morto ma magari abitasse su qualche astronave o base spaziale in orbita e mi venisse a prendere.
E lasciare queste donne di casa a cercarmi per mesi e anni. Del resto io sebbene mi fossi rassegnato della sua morte tenevo sempre gli occhi aperti,visto che la speranza era sempre l'ultima a morire e forse non moriva mai.

Ma posso solo costruirmi la mia piccola fortezza,il mio piccolo fort worth virtuale che non è più sul copritermo di camera mia. Perchè gli "dava fastidio" ,del resto era un giocattolo e serviva a divertirsi. Magari fuori dal mio tempo visto che ero vecchio per giocare ai soldatini.

Nonostante avessero frugato ovunque non avevano toccato o,avendola vista innocua "regina" il modellino della rivarossi che tenevo nel comodino. E sebbene non avessi più le rotaie montate il già solo prenderla in mano e sentirla con le mani,anche nel buio completo mi faceva ritornare con la mente a quelle poche volte che la ho fatta girare.
Al ronzio del suo motore,al tatac tatac tatac delle giunzioni dei binari .
Come se fossi a tutti gli effetti su quei vagoni a vedere le pianure sconfinate del vecchio west. Regina mi faceva vivere in un altro tempo e spazio benchè fosse solo un modellino da 20 centimetri.

Regina non era innocua perchè se fosse stata in scala 1:1  la avrei usata per scappare via nel profondo ovest e mai più tornare.
Non mi sarei stupito se in uno di questi giorni scendevo da casa e al posto dello schifoso quartiere
ci fosse stata sulle lei rotaie ferma ad aspettarmi.
E se la avessi trovata sotto ad aspettarmi vuol dire che qualcosa di speciale stava capitando e allora via...i treni vanno presi se no partono e si perdono.

Ci mettevo l'acqua nella caldaia ,la legna e il carbone,facevo il fuoco e via ....ciuf ciuf ciuf verso le praterie del west.
E magari visto che era una situazione irreale se potevo tornavo indietro di un anno a riprendemi il Petruccino e me sarei portato nel vecchio west con me.
A prenderlo giusto un minuto prima che quella mummia lo investisse e uccidesse con la macchina. Perchè se davvero si materializzasse  per magia un treno a vapore sotto casa vuol dire che si dovevano fare dei cambiamenti e non mi sarei tirato indietro.

O a macinare con le ruote e con il grosso cacciabuoi il vecchiaccio con la simca che lo aveva  investito. Goduria pura!

Regina aveva un energia interna bestiale. Per loro era solo una locomotiva giocattolo comprata con qualche soldino guadagnato dal greco. Per me era più importante di un simbolo religioso del ca[NON SI DICE].
Era peggio di una bomba atomica. Perchè dentro aveva tanta tanta libertà.

Era l'unica cosa di quel rosso intenso che mi ricordo così visibile segno inequivocabile che quella locomotiva era nel mio tempo.Anche perchè in tutta la mia vita i rossi sono sbiaditi,quello no.

VAL DI STAVA

Questa è stata l'ennesima volta che quella stupida di mia nonna ha imposto la "sua" tristezza idiota sugli altri.
Con il telecomando della tv che impostava tutti i canali dove c'era il tiggì. Cosa sia successo in val di stava è universalmente noto.
E nonna continuava con il guarda qui guarda lì in modo ossessivo. Come se più volte si guardasse la stessa cosa  danni si riducessero e la gente tornasse in vita.

Eppure non sono noti i miei punti di vista ossia che è l'ennesima dimostrazione della pessima serietà del nostro paese. E' l'ennesima dimostrazione che e eravamo la quinta potenza industriale mondiale ai tempi di fantozzi lo eravamo per grazia ricevuta.

Già quando riparavo una radio a valvole dal greco vedevo la differeza mostruosa tra quello che producevamo noi e quello che producevano i russi o americani o tedeschi.

Certi fagioloni degli anni 60 non isolati dalla rete costruiti al risparmio in ogni componente e con poche pretese non sarebbero manco da mettersi vicino e cert'altra roba costruita da chi invece non pensa a riempirsi le tasche ma a fornire un prodotto serio.
La regola per i crucchi non è quanto costa ma deve funzionare. Difatti la loro roba costa però funziona. Almeno al tempo era così.

In val di stava parecchio era andato storto ,sarebbe stato possibile in un altro stato? O magari ci sarebbero stati più controlli e meno permessività.
E non ci sarebbero stati morti.

LE MOTO 50 e 125 degli altri.

Era il periodo della motorizzazione di massa dei ragazzi. I cinquantini e i 125 erano molto diffusi e sembrava che da un giorno all'altro ogni persona ne comprasse uno. Il suono dei piccoli 2T oramai accompagnava il viaggiare di tutti.

Di sera si sentivano rombare in zona a volte girare in tondo nell'isolato.
Non c'erano ancora le perplessità ecologiche e di fatto tutto cosa era piccolo si muoveva grazie a un motore a due tempi. Una volta si doveva girare a motore perchè qualunque cosa faceva fumo puzza e rumore era modernità.

All'inizio sbavavo per la vespa ma è stata una infattuazione passeggera,più pregevole il califfone  50 con le marce infatti non mi sarebbe dispiaciuto.
Tuttavia prima ci pensavo poi immaginavo e poi me ne fregavo.

Ero stato bocciato,non mi "doveva " interessare la moto punto e basta.
E probabilmente non mi interessava più di tanto.
Di metteremi ad andare in giro con qualcosa che faceva put put put tanto per farlo.

Dal greco ci andavo a piedi o in bici e idem a tutte quelle destinazioni in zona.

Mi ero interessato un pò a tutte le varie delineazioni delle moto ma poi alla fine quelle che mi piacevano erano i custom e i fuoristrada.
I custom perchè in sostanza erano l'america anche se non più quella del vecchio west. E i fuoristrada per la libertà che esprimevano anche perchè in città avevi modo di salire su uno spartitraffico e lasciare indietro un ingorgo stradale di ste macchine sempre in mezzo ai maroni.

Il mio detestare le stradali era dovuto anche al fatto che la posizione di guida era costrittiva e non comoda. E io ero già il più grosso di tutti anche in classe. Per cui molto meglio stare seduti comodi su una da fuoristrada.

E me ne stavo rendendo conto poco alla volta fino al giorno che mi sarei fatto valere. Mio padre diceva che avevo le mani pesanti,forse si ricordava di lui. Visto che di fatto ero uguale!

Prima o poi avrei avuto la moto? Forse si ma adesso no,non mi sarebbe servita a nulla.

La aveva presa invece la moto o meglio un grosso motorino il figlio del greco. Rigorosamente a marce  raffreddato ad aria. Non so esattamente quale modello fosse ma il marchio sul serbatoio era chiaro ossia "beta".
E andava ad affiancare un altro motorino marchiato pure lui beta che dormiva in uno dei magazzini emmm...garage che il greco aveva nella parte posteriore del negozio.
Questo era senza marce,bastava accellerare...

Quel motorino lo avevo usato pure io un paio di volte e mi ricordo le sue tristissime prestazioni ,a cominciare dal modo che avevi di accenderlo spedalando ,perchè aveva i pedali in stile bicicletta e poi dopo che era partito il rumore triste un put put put al minimo che faceva era tristezza pure. Accellerando diventava prima un putputput veloce e poi spalancando il gas un  AAAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU che dopo che si decideva a spuntare saliva poi di giri e di fatto non avevi tempo ad assaporare l'ebbrezza della velocità di 30 kmh che lui faceva quando andava bene e di fatto dovevi frenare per non tamponare qualcuno o perchè era finita la via.

E in ogni caso quando lo avevo usato mi ero messo una di quelle giacche che il greco teneva appese nel retro e avevo preso anche uno dei caschi,ce ne erano due appesi dietro.
Non perchè avessi paura di cadere ,di fatto in bici andavo più forte ma per non fare vedere dai miei se li avessi incontrati.

Anche perchè obbiettivamente su quel coso mi vergognavo,era troppo brutto. Inoltre il casco,un integrale con scritto MAC sul fianco nascondeva totalmente i miei lineamenti.

UN VIZIO CHE DEVO PERDERE

C'è gente che ruba in casa,c'è gente che fuma di nascosto,c'è gente che....assalta il frigorifero! e sono tra quelli.
E la cosa che più mi attraeva erano le sottilette e i formaggi in genere.
Seguiti dal prosciutto e dal salame ovviamente.

Ne è la prova il fatto che sebbene più giovane di Erik di un anno/quasi due ero più massiccio e pesante. e a braccio di ferro lo tiravo giù senza manco pensarci.

E molte cose che lui faceva in bici a me non riuscivano per il peso.
Tralasciamo il fatto che spesso venivo acchiappato dai miei che trovavano il frigo asciugato di qualcosa.
Oltretutto la roba che prendevamo al maxi standa era molto più gustosa di quelle robacce da mini,market che costavano il triplo e non sapevano di nulla.

Unico vantaggio è che poco per volta stavamo facendo apprezzare alla nonna i prodotti tanto standa e marche minori anche perchè li tritavo io.

Tuttavia mia nonna fino alla morte ha continuato a scrivere sulla lista della spesa la marca ed aggiungere guarda la scadenza oggi è il.
Forse perchè sapeva che non volendo la fretta vivevo senza tempo ed era ancora e lo è sempre stata contraria alle patatine fritte , quando ero in giro con lei non ha mai voluto nemmeno parlarne. Figuriamoci comprarle.

Una sola volta ho fatto il gesto al maxi standa di metterle nel carrello e lei ha fatto una faccia come se gli avessi calpestato l'album di famiglia e fatto la popò sui sui crocefissi.

Non c'erano ancora i discount in stile lidl tranne uno vicino a casa aperto vicino all'aci e nonna ha sempre guardato con occhio sospettoso anche solo gli scaffali interni.
E i suoi discorsi erano sempre sulle marche,marche,marche .
Perchè per lei cosa non era di marca era dannoso. Anche se poi le marche erano robetta da 4 soldi da supermercato.

GIULIANA PITTRICE

La mia amica Giuliana,di fatto la santona del palazzo aveva cominciato a seguire le orme del padre,insomma stava pitturando il suo primo quadro. E sembrava molto convinta .

Personalmente potrei dire che le sue pitture erano orride ma se facessimo "i giusti" io probabilmente non saprei fare di meglio. Ancora oggi sono totalmente sicuro di non essere in grado di disegnare qualcosa di diverso da una radio o da un mezzo meccanico. Se però volete che progetto un amplificatore ve lo disegno...e ve lo calcolo sopratutto.

Voleva mettere su quel quadro un mondo perfetto,il titolo lo aveva già scelto ossia "les giardin du ciel" il giardino del cielo ,ossia i verdi pascoli. E stava cominciando a disegnare alcune cose,come degli animali.

Ma era più che altro il motivo e la spiegazione del quadro,non tanto il fatto che fosse il paradiso dell'eden oppure cosa fosse ma diceva che non bisognava morire per andarci.
Era nella nostra mente e stava  a noi staccare la mente dal corpo e muoverla nel giardino del cielo. Starci un pò e poi tornare sulla terra. Perchè comunque la libertà era appunto l'immaginare questo mondo libero nel quale stare. Lasciandoci indietro i negativisti. Quelli che ti corrono dietro come agenti delle tasse sbandierando il fatto che tutto deve sempre andare male ,sempre e comunque.
E implicitamente che a loro la nostra felicità dà fastidio.

Il giardino del cielo era un posto da fiaba. C'erano le casette un lago,la montagna e il mare. Tutto insieme.
I bimbi che scendevano sulla neve con lo slittino,altri che nuotavano in acqua.Altri che giocavano con la sabbia sul mare.

La cosa che mi ha strappato una lacrima era il vedere sul bianco di una nuvola la parte davanti di una tuta spaziale,si su una nuvola aveva disegnato il petruccino nella sua configurazione migliore,che ci guardava dall'alto. E che magari aveva trovato casa tra i morti delle missioni spaziali.

Ci era rimasta un pò male quando avevo chiesto che tipo di capra era quella su una roccia e lei mi aveva detto che era un cane,decisamente male riuscito e mancante di una zampa.
Ma il quadro doveva ancora essere finito e quindi non faceva testo.

Venne finito in quasi 6 mesi e effettivamente i giardini del cielo erano veramente belli. Quasi come dovrebbe essere la vita in un paradiso terrestre dove la gente pensa solo a divertirsi.

UN TELEVISORE DI EMME

Su nella seconda casa c'era un televisore philips in bianco e nero che faceva quello che poteva. Adesso salta fuori che per nonna "non va più bene" e allora si deve andare a comprarne uno a colori.

Perchè oramai la tv in bianco e nero era preistoria.
Perchè comunque lei ne aveva diritto.
Perchè la televisione si deve guardare a colori e sopratutto....
....Perchè lo avrebbe comunque pagato lei.

A me non sarebbe fregato nulla,io la tv la guardavo pochissimo e non sarebbe cambiato molto.
la nonna non poteva più sopportare il bianco e nero....mah!

Quello che cambiava e tanto era il fatto che in quella vecchia casa l'impianto di antenna era penosissimo e totalmente inadatto alla tv a colori.La discesa era ancora in piattina ,il che voleva dire che con neve o pioggia non vedevi molto.

A dire la verità avevamo già portato su per un pò il vecchio televisore che avevamo dismesso dall'alloggio di Grugliasco,uno dei primi tv a colori che era stato comperato dal nonno buonanima due anni prima di morire per il cancro regalatogli dal fumo.
E il televisore bene o male andava. Riceveva come poteva,era già stato riparato tante volte per la sua delicatezza strutturale.
Ma (e qui c'è da pensare parecchio) come tutti i tv a colori era spaventosamente delicato per il discorso umidità e a ogni accensione era un tac tic tac tac di alta tensione che scaricava.
Inoltre appunto perchè a colori faceva vedere tutti i difetti del segnale.

Era poi defunto in una fumata serale visto che quella cucina era l'ambiente totalmente inadatto a lui. Mia nonna dal canto suo era sempre mentre che bolliva,friggeva,cucinava,faceva vapore e MAI aveva mai aperto un solo spiraglio di finestra.
E si che in quella cucina l'umidità scrostava pure i muri.

La vita di quel vecchio televisore è stata accorciata dal clima che c'era in  quella casa. Se è vero che dentro a cose che abbiamo usato per tanto tempo,l'impronta di mio nonno era lì dentro. Ed essendo lui morto "per il fumo" (cancro alla trachea,polmoni e giù di lì) anche il suo televisore ha voluto seguirlo o raggiungerlo.  
E quella sera il buon vecchio tv che tante serate aveva accompagnato a Grugliasco è defunto riempiendo di fumo puzzoso la cucina che appena si stava cominciando a scaldare.

Il vecchio philips in bianco e nero invece forse si era rassegnato alla sua condizione e continuava a fare il suo servizio o forse era costruito meglio. O forse ancora essendo in bianco e nero e da solo 21 pollici invece che 26 era con tensioni più basse e meno critiche.

Ma ancora peggio sarebbe stato come è appunto successo che era stato comprato un tv che non aveva la ricerca manuale ma una pagliaccissima ricerca automatica lenta e imprecisa che si fermava a ogni segnale fasullo.
ITT oscartuner 26" Questo il suo nome.

Novità appena uscita e in promozione da telemarket,del resto l'insegnamento del nonno di non comprare un prototipo o una cosa appena uscita non veniva mai seguito.
Specialmente da mia nonna! ma non appena aveva visto in promozione e con la scritta "novità" lei aveva abboccato.

Le cose peggiori mia nonna sono convinto le facesse apposta. Apposta per mettere in crisi o spinte da una totale odiosa ignoranza. E dolo.

Torniamo alla mediocre ricezione in antenna . E con un impianto vecchio i segnali fasulli abbondano.

Di fatto si ricevevano 5 canali e pure male,le due rai ,rai tre malissimo e le tre mediaset anche se la retequattro era puntinatissima e con ricezione da anni 50. Ogni tanto perdeva pure il colore.

Ovviamente la nonna a chi dava la colpa....ovviamente a me! Peccato che avessi detto che serviva un televisore con la ricerca manuale con le ruotine e al mio dire mi avesse zittito davanti a tutti con un "no tu non capisci niente" . Con uno dei commessi che oltretutto mi conosceva e anche lui mi avrebbe dato ragione...ha fatto una faccia allo sbottare della nonna...

E si che in quel negozio una volta alla settimana ci andavo col greco. E anzi,mi viene da raccontare un aneddoto abbastanza divertente anche se chi ci ha lasciato la pelle è stato un televisore.
Ma visto che era un telefar da 22" posso dire che non è stata una grande perdita. Era un accozzaglia di elettronica con pochi pregi.
Bè questo televisore ha fatto un grande volo e si è demolito  a terra con un bel botto. Come è successo?
E' successo con il muletto,non ho capito per quale oscuro motivo il carrellista di questo negozio lo ha inforcato dallo scaffalone presente sulla destra quando si entra dove c'era una parete di televisori accesi è venuto indietro,indietro.
Io ero col greco nella zona degli elettrodomestici ed a un certo punto sto telefar invece di starsene sul suo bancale è precipitato da 6 metri fracassandosi al suolo con un bel botto.
Forse perchè era rimasto agganciato col cavo della corrente o con l'antenna e alla fine del cavo è ribaltato verso l'indietro e ...POOOMM uno di meno! Con schegge che volavano ovunque.

Ho sentito anche una donna gridare.

Ritorniamo a mia nonna. E' rimasta molto scornata quando alla chiamata dell'antennista i canali che si riuscivano a ricevere erano quelli. Anzi gli aveva tolto rete 4 perchè si vedeva troppo male. E io sotto i baffi ridevo...ooooh se ridevo visto che la sua telenovela da scimmia evoluta era proprio lì.

Difatti non appena l'antennista dopo essersi fatto pagare (ovviamente) è andato via la nonna per la prima volta chiedendo per favore (difatti il giorno dopo ha piovuto) di rimetterla la rete 4 anche si vedeva di emme.

Ma non era comunque ancora convinta che si dovesse vedere così male. Per lei la colpa era nostra comunque.
Mia e dell'antennista. Che lo facevamo apposta per non fargli vedere i suoi programmi.

In compenso anche il modernissimo oscartuner ha pensato bene di guastarsi (una volta di garanzia avevi poco) per l'umido e l'unto in cucina e si guasterà di nuovo anche nel nuovo appartamento.
E la seconda volta lo aggiusterò e visto che tutta la mia attrezzatura elettronica era reclusa per la seconda punizione stupida (ne parleremo più avanti) era una buona occasione per portarla al sicuro qui alla seconda casa.

DALLA CASA VECCHIA A VIA TORINO

Mia nonna e mia mamma così senza dirmi niente hanno deciso di lasciare la casa vecchia lassù sui monti per vediamo se indovinare...un alloggio in condominio! Anche se un condominio piccolo di soli 4 appartamenti.
E per giunta tutti dello stesso proprietario. Ma forse era un bene.

Tuttavia più moderno perchè nel garage e in cantina c'era la luce e una presa (in cantina ho dovuto aggiungerla una presa) E un umidità mostruosa perchè la casa era nuova in tutto e per tutto.
Ma attenzione....unica comodità che interessava  a loro...c'era l'odioso riscaldamento a termosifoni.
"basta girare una manopola" e così quasi il rito di avere le stufe,farle erogare ,portare la legna,mettere il kerosene....accendere...no...tutto finito.
Tutto abbandonato. Perchè la nonna aveva sempre freddo.
E sopratutto,sembravano farlo apposta anche lì la ricezione di radio e tv faceva pena.

Forse peggiore della casa vecchia al ponte. Perchè quei sei canali che si vedevano in effetti erano migliori ma poi mancavano tutti quei canali che arrivavano molto bassi e portavano immagini da lontano.
Ricordo che vedevo,peratro puntinati e con pessima visuale alcuni cartoni animati che arrivavano da molte reti minori lontane.
Il trasloco è stato molto meno tragico di quanto pensassi. Già mi ero fatto raspe mentali che erano decadute dopo poche ore.
 
Già l'idea era che quelle stupidottere buttassero via metà della mia roba ma è bastato solo inscatolarla bene e tutta è stata caricata sulle auto e su un camioncino venuto per l'impiego.
E io non me lo sono fatto due volte "solo roba inscatolata e il resto si butta"  era il diktat di quella stupida di nonna e quello è stato. Le scatole non mancavano anche perchè quando le avevamo prese al supermercato ne avevo prese di chiuse facendone stare di più una dentro l'altra e poi le avevo montate con il nastro avana.
E le avevo riempite bene facendo stare anche altra roba insieme a quella prevista. E poi chiudendole. Occhio non vede e nonna non rompe.

C'era anche lo zio Mario,ovviamente col maggiolino.
Per l'occasione equipaggiato di bagaliera sul tetto.
Qualcosa è andato perso? Forse si. Ma pensavo molto molto peggio. Molte delle scatole che contenevano roba che a loro non sarebbe piaciuta una volta finito il trasloco sono rimasti inscatolate in garage. Dove è stato messo l'armadio a tre ante che avevo nella mia vecchia stanzetta.
E ovviamente è venuto con noi anche il televisore a colori che si era fumato l'elettronica oltre a quello appena comprato. Sarebbe bastato buttarlo,ma "era di nonno Geppe" .

E' rimasto su il vecchio tv in bianco e nero della philips ma poteva anche essere del precedente affittuario o del padrone di casa. Non so se mia nonna prima o poi avrebbe preteso che glielo riparassi,ma anche se pesava si "doveva " portare giù.
Si farà un altro trasloco tra qualche anno.

Finirà poi preso di peso e scaraventato in un bidone all'ennesima necessità di spazio che in quella cantina sfigata,la più sfigata del palazzo mancava.
Moltissimi mobili sono rimasti lassù. La credenza della cucina con i vetri disegnati,le stufe,il mio letto di metallo,qualche tavolino e i mobili della cucina. Era rimasto su anche il fornello a tre fuochi.
Ma anche qui non ho modo di ricordare di chi o perchè fosse quella roba lì.

In cucina l'armadio che aveva mia madre nell'appartamento dove viveva. Un enorme armadio impiallicciato in palissandro.
Pieno di spigoli vivi e ovviamente pure lui a 6 ante,ma guai a farglielo notare,lo avevamo nella casa vecchia sotto la tettoia perchè dalla porta della cucina non era possibile infilarlo.
Tantissima roba di arredamento era rimasta nella casa vecchia ma da quello che avevo capito qualcosa era già del padrone di casa. Difatti molta roba che era sotto alla tettoia era ritornata in casa.

LA CUCINA FRATELLI ONOFRI e la casa badabuma.

Tra le tante cose venute via dalla casa vecchia c'era una cucina a gas a 4 fuochi col forno marchiata fratelli onofri , era sotto la tettoia perchè regolata per il gas metano che in montagna non c'è. E allora era lì ad arrugginire.
Arrivava dal periodo che mia mamma e nonna abitavano in due case differenti.

Nonna visto che probabilmente il gas  a 3 fuochi era del precedente affittuario o del padrone e non nostro la ha portata da un idraulico a regolare e preparare per il gas di bombola.

Hanno dovuto cambiargli le dosature e i getti. Era un lavoro che avevo visto fare dal greco qualche volta ma che personalmente dopo il loro comportamento mi ero dimenticato perchè evidentemente non meritavano la mia opera.
O magari non si fidavano...l rischio concreto era di fare gasissimo.
Una grande innovazione era l'avere le bombole del gas fuori di casa in una botola sotterranea all'esterno per non avere un pericolo più in casa.

E non rischiare di fare gasissimo come la casa badabuma.
Di per se una bombola era scoppiata e aveva lesionato in modo molto grave una casa al di là di pò nella via interna che abbiamo ribattezzato la via della casa badabuma.
Personalmente era un avvenimento abbastanza tragico perchè l'esplosione si era portata via il nonnetto che abitava in quella casa.
Era avvenuto in modo abbastanza cinematografico.
Il nonnetto abitava sopra ed aveva sentito odore di gas.

Era sceso e mentre scendeva aveva acceso la luce e KABOOOM,la casa gli era caduta addosso,lui era precipitato giù dal piano superiore e il tetto gli era rovinato sulle vecchie e stanche ossa.
Per tanti anni la casa "badabuma" era rimasta in cattivo stato.
I muri crepati,il tetto assente. Mancavano i nastri e le scritte che tanto si vedevano nei film polizieschi.
Ma io sono convinto che se fossi passato lì di sera,magari con la santona Giuliana probabilmente avrei sentito l'anima del vecchietto. E personalmente mi ricordava la canzone "il pensionato" di Guccini.

Da quel giorno abbiamo aggiunto tra gli oggetti "dei discorsi" anche le bombole del gas. Per carità banale contenitore di gas per cucinare . Ma con quell'aura quasi "magica" che contraddistingueva tutte le cose di cui parlavamo.
Per cui a chi ti faceva girare le scatole "gli sciopasse la bombola del gas" per la robustezza "ti tiene su una casa (o te la tira giù)"  e una persona cicciotta diventa una bombola del gas con le gambe.
Ovviamente sempre secondo i nostri discorsi le bombole scoppiavano "tanto per" o anche col pensiero. Difatti l'idea di metterne una in sala professori all'itis e detonarla col pensiero quando c'era riunione dei professori un pò mi faceva pensare.
Difatti c'è stato addirittura il periodo che ci allontanavamo con fare da pantera rosa se ne vedevamo una in giro. Magari appoggiata vicino a un portone di uno che aspettava di caricarla con la macchina.

 

LA PROLUNGA "MI VUOI UCCIDERE"

Come dico sempre la domenica pomeriggio nella seconda casa va tutto ad allegre donnine...tutte le settimane c'è n'è una. C'è n'era una nella casa vecchia lassù e ce n'è una in questo caz[NON SI DICE] di appartamento.Nè più nè meno.

Un pomeriggio...dei tanti...molto probabilmente di domenica me ne arrivo a casa,entro e senza che mi fosse detto nulla mia madre mi tira una sberla. Se ne stava arrivando nonna a dargli man forte. Ma stavolta mi inalbero io e salta fuori un
"ma cosa ho fatto?"

"lo sai lo sai" quella cretina di nonna dice

"lo so cosa?" Stavolta davvero stavo per spegnere il cervello e mia madre lo ha capito fermandoci entrambi.

Mi chiede "dove hai preso la prolunga che usi per la radio telefunken"

E io rispondo "nella roba di nonna Teresa"

Nonna fa le peggio facce ,occhio che stavolta finisce male sta vecchia la seppellisco qui in cucina.

Mamma dice "c'è un filo scoperto e ho preso la scossa"  

E io dico "quella prolunga ha funzionato per 10 anni nella casa vecchia e non avete mai detto nulla"

Nonna parte "lo sapeva lo sapeva l'ha fatto apposta"

E no,stavolta no ,con tutta la voce che ho gli grido in faccia "fatto apposta cosa?"

Mia madre si sposta ,mia nonna va per colpirmi e stavolta gli blocco la mano,potrei storgergliela ma non lo faccio.
Mia madre grida di fermarsi tutti e due
E ci fermiamo,mia nonna ha nicchiato un pò ma ha visto che stavo di nuovo per partire e non mi sarei fermato. Avevo già pronto un destro di quelli che fanno suonare il punjiball delle giostre e fare salire il meter .

Mia madre a questo punto spiega che mentre lavava per terra (visto che mia nonna diceva che c'è sempre da lavare e sempre da pulire) ha preso la scossa e ha visto che il cavo era per un tratto rosicchiato e spelato.
E me lo fa vedere.
A quel punto gli spiego di guardare un minimo e ragionare e visto che il rame era bello verdastro vuol dire che era scoperto da anni.
Solo che nella casa vecchia era dietro alla credenza. Glielo dico che il verderame non si forma in un giorno.
Risultato la cosa si calma ma stavolta mia nonna ha rischiato seriamente. In ogni caso la radio telefunken non si può più usare perchè manca la prolunga. La hanno buttata via senza manco farmi recuperare spina o presa.

Ne farò poi una con cavi e roba nuova (e rinfaccerò il fatto che prima volevano menarmi poi volevano darmi i soldi per prenderne una nuova) ma con le spine scelte in modo tale che il maschio è grande e la femmina è solo bipolare così non la possono usare per la lucidatrice o l'aspirapolvere. O per l'inutile cesso di ferro da stiro con la sua stupida tedesca.

Tuttavia non me lo faranno mai notare. E non mi daranno mai ragione.

NUOVI AMICI

L'essere trasferito a forza in paese ha avuto un esito insperato visto che ho avuto amici in più,bene o male altri ragazzi giovani come me e anche più giovani. E non li vedevo solo per poche ore quando venivamo giù in paese...ma sempre. Quei tre o quattro della zona nella casa vecchia erano diventati una decina abbondante. E... Cosa ancora insperata ,c'è un ragazzo con un atala hot che è il doppio di Petrucci,ma chiaro di pelle uguale.

Ci ho parlato e mi sembra che ragioni bene...manco a farlo apposta si chiama pure lui Alessandro. Anche se gli altri lo chiamano Tandro. E' la versione agricola di Alessandro Petrucci,si arrampica sugli alberi ,guarda gli animali e pure lui costruisce qualcosa.
Ci sono poi quelli dei giardini,Luca che ha un fratellino piccolissimo che si chiama Diego,c'è Paolo,ci sono tutti quelli che girano ai giardini.

C'è poi Francesco il figlio del panatè,Sandro,Marco e altri due o tre su via monviso.

E Francesco è anche lui nell'elettronica come me. Faremo diverse cose poi in futuro.

I GIARDINI NUOVI E I GIARDINI VECCHI

E ovviamente nei giardini vecchi i vecchi rompono i maroni,una in particolare.
I giardini vecchi sono quelli vicino a dove si intersecano via crissolo,via torino e c'è la casa dell'idraulico che ha le bombole del gas.
Visto che di gas si parlava. Una volta abbiamo anche visto una scena che come dicono i menagrami "poteva finire in tragedia" perchè il tizio che vende le bombole è partito con la sponda aperta col camioncino e tum tum putupum una bombola è caduta rotolando per strada.
Niente botto comunque.
I giardini vecchi hanno una giostrina e uno scivolo con due altalene. Tutto qui. C'era un dondolo ma è sparito dopo un paio di mesi che lo avevo visto. Ci sono tre panchine messe a cerchio e finita lì.
Null'altro .
Ah,si la fontanella di cemento messa molto bassa e di fatto coperta dalle siepi.
I giardini vecchi sono permantemente sorvegliati da una signora "di peso" del vicino condominio che è sempre mentre che smarona dal balcone qualora si faccia un a qualunque cosa appartentemente normale,ma forse la non normale è lei. Si dice che è una bidella molto vicina all'andare in pensione,bè poveri ragazzi e che veda in pensione presto.

I GIARDINI NUOVI INVECE

sono quelli a po,sono più grandi e meno tristi di quelli vecchi C'è un lungo scivolo a spirale fatto di ferro ed è l'unico che ho visto in via mia fatto così
Ricordo che tra i tanti modi di scendere siamo scesi a testa avanti ,siamo scesi in due con un piccolino seduto sui maroni e qualche volta lo abbiamo pure risalito.
C'è poi una zona tranquilla con la sabbia per giocare e una fontana a forma di mezzo esagono.
Ai giardini nuovi c'è una giostrina idenica a quella dei giardini vecchi ma è di un blu più scuro. l'altra magari è solo sbiadita.
Inoltre c'è più spazio un pò per tutto. Panchine,aiuole,una fontana decorativa e un posto con tre pini altissimi dove sotto uno di quelli avevamo costruito una sorta di rifugio.

MANCO IL FIATO PER LUI E FUMA

A volti vedi dei personaggi che anno colore,fanno specie e in qualche caso fanno pena. Questo qui è un vecchietto che lo vedi in giro con un aria così disfatta. Lo vedi girare in giro per il paese con un aria molto dismessa ,una camminata stentata,a volte uno zaino di vimini che è orrido solo a guardarsi.
E sopratutto una sorta di prolunga per la sigaretta fatta con una canna di bamboo.Indagando poi in giro in parecchi sostenevano che il medico gli aveva detto di stare lontano dal fumo e allora lui con una dipendenza tossica in stile mia nonna per continuare a fumare si è costruito questo tubetto con cui aspirare iul suo tossicume.

E poi gli facesse almeno capire che la sua situazione non è buona perchè oltre a vederlo con la pelle giallastra lo si vede che aspira fumo e poi tossisce in modo stentato "tu ,tu ,tu" come se  non avesse più fiato.

La cosa non era sfuggita a mio zio mario che aveva commentato la scena con una frase oramai rimasta nella storia ossia "manco il fiato per lui e fuma" e in effetti così era...
La dipendenza da nicotina...sarebbe diventata così nonna? Dovessi dire che non ho detto speriamo sicuramente mentirei...

E nella mia mente cattiva avevo immaginato una scena di come quel rudere umano così corroso dal tabacco avesse potuto finire i suoi giorni sotto le ruote di un pulman.

Eh,si...anche se in realtà non è mai successo nulla. Comunque io avevo immaginato che nella parte dietro della chiesa dove venivano tenuto i pulmann della linea che faceva Saluzzo il nonnetto fosse passato a piedi quando al mattino venivano accesi tutti insieme i motori per scaldarli e la zona si fosse riempita di fumo dei motori.

A causa dei polmoni mal messi il nonnetto avrebbe cominciato a tossire e magari avrebbe cominciato a avere problemi di equilibrio e di respirazione. E giù a tossire senza alcuna pietà. Quasi a sputare i polmoni.

Ovviamente gli autisti dal posto di guida vedono e non vendono ma hanno il compito di sgasare quanto basta per caricare l'aria del compressore. E sgasa sgasa sgasa la piazza diventa,una nebbia puzzona e velenosa.

Come fa una persona con i polmoni compromessi a respirare in quella puzza? E allora tossi che tossi va a terra. E magari sfortuna vuole che negli specchi l'autista non vede e allora mette la retro marcia e lo schiaccia.

Accorgendosi magari dopo che lo ha terminato che qualcosa ha fatto scrack.

 

LA DISCARICA E I TOPONI

A paesana c'era la discarica ed era accessibilissima . E' stato il primo posto in vita mia dove ho visto i veri "toponi" ossia le pantegane maxime.
Alla discarica ci sono andato diverse volte con Francesco il figlio del panatè e abbiamo fatto un pò di spesa anarchica di roba tolta dalle televisioni vecchie.
Le tante televisioni oramai obsolete visto che a Paesana come in tutti gli altri posti arrivava il colore con i nuovi televisori che sostituivano gradualmente quelli vecchi in bianco e nero che venivano portati per le seconde case o venivano portati fino alla fine da chi non aveva necessità di qualcosa di più moderno.

Più avanti negli anni con Francesco di quei vecchi televisori ne scoppiammo qualcuno con il lancio dei pietroni

BAR NATALE....PENGO e io e TANDRO diamo spettacolo

Il bar Natale è uno dei bar di Paesana,forse il più bello. Sicuramente per alcune consumazioni ha i prezzi più alti. Ma è perfettamente capibile perchè mantenere un locale così a punto ha un prezzo.
E' in eterna competizione con il bar Priola che di fatto propone un locale un pò più stantio ma con un bigliardo più ben tenuto. E come nel bar di Grugliasco ci sono sempre certi giocatori di bligliardo che rompono i maroni con la stecca a chi deve giocare ai videogiochi.
Ma del resto il bigliardo è un gioco da vecchi.

Inoltre mentre il bar natale ha i videogiochi dietro e tutti insieme,il bar Priola ne ha uno vicino al frigo dei gelati e uno vicino all'odioso biliardo.

A fianco del bar Natale c'è il tabaccaio che è una persona tutt'altro che simpatica.
Ma fortunatamente a me di fumare non capita mai. Ero andato una volta a comprare le sigarette per i tizi che montavano le giostre.

Nel centro dell'incrocio c'è il benzinaio di Pippo,una piccola stazione di servizio con due pompe

Pengo è il videogioco di un pinguino che deve spostare dei blocchi di ghiaccio e schiacciare dei palloncini che rimbalzano che sono i nemici.
Come tutti i videogiochi anche questo ha una certa difficoltà ma evidentemente me e Tandro non ci siamo fermati e abbiamo fatto una decina di livelli.

Con tutti che guardavano e pensavano a cosa avrebbero pututo fare loro.

TUBE PANIC E SIAMO IO E LUCA A DARE SPETTACOLO

Esiste un altro videogioco della nichibutsu che si chiama tube panic. E' uno dei tanti giochi nei primi 3d con il motore grafico di una volta ossia che gli oggetti man mano che si avvicinano e si ingrandiscono diventano sempre più sgranati e la grafica mostra i suoi limiti.
Stesso limite di altri videogiochi anche automobilistici come outrun che verrà dopo.

Bene sembra che data la difficoltà di questo gioco di fatto ci riuscivamo bene in due. Io e Luca,difatti per molti ragazzini del paese quasi eravamo piloti spaziali.

Il ricordo vola subito è il caso di dirlo al piccolo Alessandro che era tanto per lo spazio,e forse,forse ancora adesso che ci sono i videogiochi su mame quasi penserei di riprodurlo per provare i vecchi tempi.

LA PINETA

Nella casa dove siamo andati dopo il trasloco c'è una bellissima pineta con terrazzamenti nella parte posteriore.
E sono stati teatro di bande giovanili e di varie cose che abbiamo poi fatto negli anni.

LA LUCIDATRICE QUEEN LUX

Tra la tanta robaccia che mia nonna ha tenuto probabilmente dal tempo in cui non era ancora vedova (il che vuol dire dagli anni 70) c'era una lucidatrice che prontamente è stata tolta dalle schifezze in garage e portata a Paesana.
Non so perchè una volta bastasse aggiungere una modanatura cromata su una parte in plastica per aggiungere la scritta "lux" quindi una cosa standard con due stupidate estetiche aggiunte diventava "di lusso".

Mi era capitato di vedere dal greco ancora dei televisori a valvole che magari avevano della stessa marca quello "base" e quello "di lusso " che in più aveva solo alcune brutture cromate al pari di un brutto lampadario.

Questa lucidatrice era appunto "queen lux" e quando la accendevi faceva un rumore fastidioso. una sorta di UUEEEEEEEEEEEEEE che personalmente mi avrebbe fatto già buttarla alla prima accensione.

Inoltre i pavimenti di quell'alloggio erano di una piastrellatura ruvida e grezza che mal si adattava con spazzole e sopratutto pattini oramai consumati all'inverosimile e sopratutto con la plastica secca.
Difatti venne usata ben poche volte poi un pomeriggio,quando già c'erano le temperature invernali queen lux morì con un rumore di schianto metallico perchè le ruote di trazione,i pattini e le striscie di gomma varie si macinarono in pochi secondi e alla fine il motore girava a vuoto.

Venne poi guardata da zio Mario che sentenziò il fatto che dovesse essere buttata perchè aveva troppe parti rotte e secche. Con la plastica che si rompeva solo a toccarla.
E alla richiesta dei ricambi il tizio che li vendeva quasi si mise a ridere dicendo che non risultavano più su nessun catalogo.

La queen lux era stata assemblata in qualche cantina  e non c'erano riferimenti precisi sui ricambi. Anche se nonna era comunque convinta che non volevamo ripararla

Mia madre per la lucidatrice non era stata per nulla fortunata perchè una lucidatrice della CGE si guastava sempre, tutti i momenti c'era da aprirla e smontarla.
Finchè un giorno si ruppe del tutto l'avvolgimento del motore. La queen lux la aveva sostituita di nuovo finchè avevano deciso di comprare una lucidatrice seria e quindi quell'orrore era finito in garage.

In uno dei miei pensieri astratti volevo trasformarla in una sorta di scopa della strega moderna in grado di volare ma tra un motore a spazzole e un repulsore gravitazionale c'è un goccio di differenza.

NONNA VUOLE LA LAVATRICE ma ce l'ha!

Tra le tante porcate che c'erano sotto la tettoia nella casa vecchia c'era una lavatrice della castor. Pesante,scomoda e con le manopole che facevano quello che potevano .
Meno male che l'alloggio nuovo era al pian terreno. Perchè lo zio Mario sebbene avesse un carrellino comunque sia aveva faticato non poco a metterla al suo posto.
Pesava come un accidenti.

Quando la abbiamo provata io e zio Mario ha allagato il bagno con nonna che si è messa a sgallinare all'eccesso. Poi prova che ti riprova ha pure cominciato a saltare la corrente di continuo.
E la nonna passava a vedere di continuo se la sua stracciatrice ripartiva.
Nonna ogni tanto passava  alla domanda che faceva sempre ossia a che punto eravamo zio Mario esclamava che stavamo facendo "experiment"

Dopo vari tentativi,scintillate e botti ci siamo arresi.
Lì lo zio Mario aveva coniato l'espressione "experiment non riuscito".

La abbiamo smontata io e lo zio estraendo la vasca smontando un pezzo per volta. E la parte davanti era completamente marcia e colava l'acqua sul motore.
I pezzi nonostante fosse del tempo di annibale si trovavano ancora e allora la abbiamo rimontata più avanti.

La stupidità era che in quel bagno aprendo la porta del bagno la facevi arrivare di fronte alla lavatrice.

Nonna non la usava tantissimo perchè nella seconda casa la corrente costava uno sproposito ma comunque di quella lavatrice ricordo principalmente la lentezza.

Lenti interminabili riempimenti,lenti scarichi e lavaggio altrettanto lento. Anche il rumore che faceva evoca lentezza.
Le altre lavatrici lavavano facendo flo flo flo flo . questa sembrava girasse più piano e faceva ffllloooo ffllloooo ffllloooo ffllloooo e mentre che le altre avevano fatto 3 giri lei se andava bene ne aveva fatti due. O anche uno solo.

Addirittura la centrifuga era veloce si ,ma non chissà cosa. Il "tu tu tu tum" delle altre per lei era più lento e non si è mai mossa dalla sua posizione .
Durante la centrifuga ,sopratutto forse perchè era una fase dove si accorgeva di correre troppo alla fine frenava miagolando sul  motore.

Il suo nome castor superautomatic [numero] . Se era superautomatic mi chiedo come avrebbero dovuto essere quelle manuali o semiautomatiche. Magari sarebbero state più veloci.

Tanto è vero che di fatto avrebbe girato poi nelle vacanze natalizie e in quelle estive. Non so se e per quale motivo a fare un lavaggio ci metteva mezza giornata.

E nonostante l'impegno mio e dello zio per fare si che non sgoccioli all'esterno occorre infilare un cartone sotto a ogni lavaggio.
Perchè ne uscirà solo un bicchiere ma comunque esce.
Inoltre mentre quella di Grugliasco poteva lavare fredda,tiepedia o bollente quella aveva solo due scelte di programmi con qualche opzione inseribile con una seconda manopola.

Non posso parlare male di quella lavatrice perchè era riuscita a strapparmi il sorriso. E a fare coniare allo zio Mario il termine "stracciatrice".
E la colpa vediamo se indovinate di chi era? Ma di nonna ovviamente perchè aveva lavato uno dei suoi vestiti da casa e dentro c'era un uncinetto. Che il karma ha voluto che si incastrasse in una delle palette del cestello e ,visto che ogni tanto sentivo qualche rumore di strappo "scraack" qualche dubbio mi era venuto.

Ma per sentirmi benedire ancora dalla nonna ero stato zitto e avevo potuto vedere i risultati. I miei jeans avevano retto bene perchè non avevano parti dove potevano agganciarsi. Una camicetta di mia madre è uscita  a pezzi.
E uno dei vestiti di mia nonna ancora peggio perchè ricordo che gli uncinetti hanno la punta curva dall'altro lato.

E la nonna che sgallinava all'eccesso...come se avessimo fatto noi qualcosa alla lavatrice ma guarda qui ma guarda là e poi?. Zittita totalmente quando mezzo storto salta fuori l'uncinetto incastrato nel cestello,visto che lei era l'unica che li usava. Il colpevole sul luogo del delitto.
Io lo ho tirato fuori e lei guardava guardava guardava. Avesse detto che lo avevo messo io apposta la avrei seppellita lì nel bagno.
Roba da fare impallidire Hitcock e il coltellaccio selvaggio nella vasca da bagno.

GITA AL BERSAGLIO

Chi eravamo? io Lele,Massimo,Luca,c'era anche tandro e in bici siamo andati al bersaglio.
E' una vecchia installazione miltare semi diroccata sopra alla ghisola,ci si può arrivare dalla prima strada dopo la ghisola oppure da una stradina dietro la chiesetta dell'erasca.
Dalla stradina dietro all'erasca non ci arrivi in auto perchè è troppo stretta e devi passare un posto nel quale già in moto è al pelo.

Al bersaglio vige l'abbandono. Ogni tanto qualche agricolo porta gli attrezzi e taglia l'erba per gli animali. Ma tutto il resto è fermo e abbandonato. Qualche beota ha scritto che chi calpesterà il poligono verrà denunciato a termini di legge ma fa pena il fatto che sia scritto con la vernice sul muro come se fossero passati gli squitter.

In ogni caso siamo arrivati senza passare un cancello o senza scavalcare nulla e allora vadano a dare via il didietro.
Per cui non solo lo abbiamo calpestato ma ci abbiamo pure zampillato la pipì perchè con tutte le buche il sellino di plastica dura delle bmx ha urtato e parecchio le parti intime.
Anche se ovviamente non c'era proprio nulla di particolare. Come tutti i posti abbandonati è bene guardarli solo di giorno più che altro per non farsi male con la robaccia che c'è ancora in giro.

Di notte più che essere aggrediti da spiriti e fantasmini vari c'è l'incognita dei selvatici e principalmente degli ungulati.

LA GROTTA DI GRAFITE

E' una grotta presente dietro al cimitero di s.Margherita ed è una sorta di caverna lunga una ventina di metri.Non sto a contare le volte che ci siamo andati,prima solo all'ingresso  e poi inoltrandoci sempre più in fondo con le lampade a batteria e le candele che avevamo portato da casa.
Avevamo visto il laghetto interno con le rane e i girini.
Con Luca avevamo sentito che c'è n'era una altra sopra di grotta ed eravamo saliti a vedere ma era tutto crollato e inguardabile. In compenso con avevamo fantasticato di averla trovata e di aver acceso un trenino di quelli minerari e averlo fatto precipitare a valle.

Come avrebbe potuto accendersi ancora un qualcosa fermo da 40 anni è da vedere...inoltre fisicamente mancavano le rotaie e tutto il resto.

In ogni caso la avevamo raccontata ad Andrea e lui ci aveva creduto alla grande.

I CITERNESI MIEI VICINI DI CASA QUI E A GRUGLIASCO

Il mondo è piccolo dicono,ma quello di Paesana lo è ancora di più. A distanza di un isolato abita un mio non ancora coetaneo . A paesana giriamo insieme con le bici e abbiamo scoperto di abitare vicino.
E sopratutto ci vediamo ogni tanto o a casa mia o a casa sua.
Ovviamente mia nonna ha voluto subito il numero di telefono per poter smaronare qualora tardassi di 5 minuti.

Ci trovavamo nel garage di Andrea e Guido alla sera per non andare in giro e lì è successo un episodio abbastanza meschino da parte di qualcuno che era geloso della nostra felicità. Qualcuno che era geloso di quei due o tre oggetti che avevamo per giocare. Ossia la pista delle macchine e altri giocattoli.

Avevamo una radio kosmophon da due soldi o forse anche un soldo solo visto che prendeva poche stazioni,si sentiva come poteva con l'unico altoparlante che aveva e sopratutto la lancetta delle stazioni ballava quando le cercavi.

Qualcuno durante il giorno quando non c'eravamo era entrato perchè il garage era aperto e ci ha rotto quella radio perchè evidentemente la nostra felicità gli dava fastidio.

IL CLUB DEI 50

Ma non sono motorini. Sono gli anni di chi ci lascia la pelle. Ed è una cosa che abbiamo notato sui manifesti dei morti che di fatto ci sono qui nei paesi. Erano lì tutti sotto l'ala e poi va a capire qualcuno,non mi sembra fossi io guardavano i tiletti dei morti . E la cosa che appariva all'occhio era l'avere sulla prima cifra un cinque. C'era stata una ecatombe di quasi spirito coviddiota.

Anche se all'epoca il virus più gettonato del tempo non c'era ancora,quello che faceva la parte del leone nelle morti erano stati lo stile di vita cottimista,il fumo di tabacco e lo stress della neonata civiltà industriale.
Morire a 50 anni nel 1985 vuol dire essere nati nel 1935 e morire a 60  vuol dire essere nati nel 1925. insomma vuol dire essersi beccati la guerra sul groppone.
Tutti o quasi i manifesti di chi ci "lasciava" che venivano appesi sulla bacheca a fianco alla chiesa avevano una data di nascita compresa tra quei numeri.
E quindi essersi beccati nell'ordine la miseria di una società arcaica,la guerra con i suoi annessi e connessi bombe in testa comprese e poi la ricostruzione,gli americani e sopratutto l'arrivo del nuovo "benessere" ,fatto di cottimo in fabbrica tra fumi tossici,di amianto e di sigarette in bocca.
L'italia da agricola di fatto si stava industrializzando e quindi alle normali morti per le normali malattie si stava facendo strada la morte industriale ossia il cancro e la morte sul lavoro.

Il cancro che è il regalo della società industriale,del tossicume onnipresente su ogni cosa. Coloranti conservanti,dolcificanti (quelli di una volta erano molto più dannosi) e la chimica che di fatto invadeva ogni dove.
Smacchiatori,coloranti per i vestiti,vernici tossiche e cromo ,piombo ....tossico ovunque.
E quello che non lo ammazzava il cancro lo ammazzavano i farmaci contro il cancro che erano belli velenosi. E che 12 anni più avanti sono convinto che ammazzarono mia madre.

Si moriva perche tutte le mattine si andava al lavoro e con qualunque mezzo di trasporto c'era il rischio di andare a sbattere. Se fai più strada il rischio è maggiore. Se moltiplichi il tutto per nebbia,freddo ghiaccio e simili bè...si muore di più.

E magari lo stress che corrodeva e minava la pelle dei gigin afanà del tempo. Gli operai cottimisti col cicchini in bocca. E il club dei 50 si allargava.

Il discorso ci aveva colpiti. Tandro non ci aveva dato troppo peso,quello che aveva detto qualcosa era Luca. Ma non più di tanto. Si dice che non diventi adulto finchè non capisci che cosa è la morte e allora mi chiedo perchè molti amici sono morti negli anni visto che almeno dai discorsi non mi parevano tanto adulti.

E allora cosa bisogna fare per non morire mai? Forse davvero continuare a giocare con forth worth? Continuare con il bang bang galop galop del vecchio west?
Perchè davvero magari si scopre che l'essenza della vita eterna sia continuare a fare prendere a fucilate indiani ,nordisti e sudisti..

E forse sognare di essere a fort worth nel 1800 e qualcosa. Sognare gli infiniti paesaggi americani da percorrere rigorosamente a cavallo o col treno a vapore.
Perchè forse davvero l'energia universale che avrebbe potuto liberarci tutti era nel vecchio far west.

E occorreva il modo per tornare indietro. Tornare a vedere cosa...non saprei dirlo neanche adesso. Ma la sensazione che bisognava tornare indietro c'era.

VOLARE E CADERE.

Ennesima notizia grama a cui mia nonna si era attaccata guardando quel tiggì. Un aereo dell'aeromexico era caduto in america perchè era stato urtato da un piccolo aereo da turismo.
Mia nonna si infervorava quando davano quella notizia che la hanno data più volte e lei dava la colpa a "quel purcun" che con l'aereo piccolo aveva fatto cadere l'aereo più grandee quindi morire donne,bambini ....agli uomini non pensa nessuno?

A me era entrata da un orecchio e uscita da un altro ma comunque un goccio,pensavo. In macchina si boccia ma se la macchina non scoppia bene o male si esce e ci si salva. In aereo si va giù e si fa boom. Si si fa boom e finisce tutto.

E ho pensato...se possiamo evitiamo di prenderlo.

LA FESTA DI SAN BERNARDO e vince il numero sette!

La storia si ripete,forse da lassù o da laggiù qualcuno ci ha messo una mano. Io e Tandro sulla giostra aerei come l'anno prima io e l'Alessandro piccolo. A vincere un gettone dietro l'altro. E stavolta alle giostre nessuno mi ha chiesto se Tandro fosse la mia ragazza visto che era un maschio e sembrava un maschio!
Stavolta eravamo io e lui a dare esempio di testosterone.

E allora ratatatatatatata tatatatatatata sulle mitragliatrici della giostra aerei,giù a mitragliare senza nessuna pietà e appunto perchè ci andavamo pesanti con i movimenti a vincere tanti tanti gettoni. Di fatto abbiamo speso il 50% di tutti gli altri.

Ci siamo poi lasciati alla fine della festa perchè erano venuti a prenderlo.

E DOPO LA FESTA LA MIA PRIMA RAGAZZA

Ebbene si diciamolo,è la prima volta che veramente so che sono un maschio rude forte e virile e ne sono consapevole.
Ma nulla sapevo su cosa fosse realmente la parte sessuale maschile e femminile.
Anzi consideravo un fastidio il fatto che a volte al mattino il pipino si rizzasse e talvolta mi faceva spruzzare fuori dal cesso la pipì.
E stavolta è toccata a una ragazza più grande di me portarmi sulla strada di capire perchè siamo al mondo.

Quella ragazza bruna con cui giravo ogni tanto,stesso nome di mia nonna paterna Teresa,a dire la verità un goccio rotondetta e con i capelli neri. Ma quella sera non so cosa fosse successo era assatanata.
Mi è venuta a cercare quando con Tandro stavo rientrando,lui in teoria aveva orari più restrittivi di me perchè al mattino doveva badare agli animali.

Io no,una volta che mamma e nonna erano a letto e io allora prima sono andato a nanna poi sono sgattaiolato e tornato alle giostre.
E lì mi trovo Teresa che non so cosa avesse a voleva a tutti i costi farlo com me.
L'unico posto dove abbiamo potuto appartarci è stato sotto alla pedana della giostra degli aerei che nel frattempo aveva chiuso.
Al riparo da sguardi indiscreti e con il calore dell'asfalto lei ....ha fatto tutto da se!

Cosa ha fatto non si può dire ma ...ho capito perchè le ragazze non hanno nulla che sporge...per poter fare entrare qualcosa!
Ed è stata la prima volta in vita mia.

Nonostante la pessima posizione sotto a quelle pedane con oltretutto una tanica di kerosene che mi impediva di allungare una delle gambe.
E non potevo alzarmi troppo per non sbattere contro la parte sopra della pedana.

Poi non contenta ha cominciato a maneggiare il mio coso e ha voluto metterlo "in funzione" a tutti i costi dicendo che voleva giocare all'idrante rotto.

E non solo ma è stata un goccio violenta. Quasi volesse strapparmi la pelle o tanto che stringeva e tirava. Quando sono tornato a casa quasi sentivo bruciare il pipino e mi sono infilato sotto alle coperte senza pensare troppo. Si c'era ancora,all'inizio pensavo volesse staccarmelo.
Pensare ,pensare...

Si,a pensare a non fare rumore perchè se no si svegliavano le donne di casa.

Al mattino al cesso non solo il pipino non voleva stare giù ma bruciava pure. E allora senza pensarci apro il lavandino e ci infilo la punta sotto al getto direzionandolo con la mano.

Finalmente sollievo,ovvio che poi sono andato a fare colazione senza lavarmi le mani.

 

GLI UCCELLI MIGRATORI

in uno dei tanti fine settimana che ero a paesana,sentivo rumorare e canti di uccelli in cielo . Gli uccelli migratori si erano dati appuntamento e stavano facendo tantissimo rumore probabilmente si chiamavano per poi partire a migrare. Oramai le giornate si stavano accorciando e il tempo cambiava.

Gli uccelli giravano giravano giravano chiamandosi con quei loro rumori caratteristici. E lo hanno fatto per due giorni poi di colpo sono spariti tutti.
Le macchie nere che volavano nel cielo erano sparite tutte.
Restavano i piccoli passerotti da due soldi e qualche colombo e non c'era più niente in cielo.
L'inverno stava arrivando.

Ma non era tutto rose e fiori. Ne avevo poi parlato con Giuliana  lei mi ha confermato il fatto che quegli uccelli che volano via verso i paesi caldi non tutti arrivavano a destinazione perchè morivano lungo il viaggio o arrivavano così stremati da non sopravvivere a lungo.La domanda era,perchè lo fanno?

E la risposta ancora oggi non l'ho avuta. Manco Tandro che era il più agricolo di tutti aveva saputo rispondermi.

NUOVA SISTEMAZIONE PER LE MIE RIVISTE

Di principio la reazione ,specialmente della nonna era "no" perchè sapeva solo dire no a tutto.
Ma poi la mamma ha tirato fuori un goccio di intelligenza. Del resto se a torino "dovevo studiare" nella seconda casa ci si andava quando ? Nei festivi. Inoltre così facendo ho potuto togliere dal rischio di essere buttate via quel patrimonio di vecchie riviste di mio padre.
E tutti i miei numeri di Nuova Elettronica.
La nonna se ne salta fuori con le sue cretinate ma almeno le riviste sono al sicuro. Al riparo dalle loro mattane.

Difatti alla prima volta che siamo saliti alla seconda casa le scatole hanno trovato posto nel bagagliaio della 127. E poi arrivati su alla seconda casa con estremo gusto al primo momento libero ho aperto la scatola da quel nastro firmato ed è stato come per indiana jones aprire un vecchio baule.

E mi sono dovuto contenere moltissimo quando quasi volevo ridere in faccia a mia nonna quando le accatastavo nella libreria nuova sulla scrivania. Di nuovo consultabili in quella casa nuova. E sorpresa,mentre le tiravo fuori è saltato fuori forth worth con tutti i soldatini messi all'interno,i due carri e il cannone con le ruote. Quindi non lo avevano buttato.

E meno male! Non ci pensai due volte a inscatolarlo e a piazzarlo in garage insieme a tutta l'altra mia roba.
 
A malignare mia nonna mi ha insegnato moltissimo.

E sopratutto a cercare di capire le sue cretinerie,quello poi era lo standard perchè ragionava totalmente a modo suo....ma...ragionava?
Anche perchè poi andava in giro tutta goduta dicendo che almeno non mi avrebbero più potuto distrarre dallo studio.

Mah valla a capire...

In compenso non so capito come fosse possibile che due scatole grosse erano andate via da quell'insulso armadio a 6 ante e MANCO DUE GIORNI e c'era altra schifezza che ne riempiva la mancanza. Ma da dove la prendevano tutta la popò di supellettili e pattume inutile? E ne avevano così tanto da riempire i loro e i miei armadi. Ma le femmine del maschio non sanno fare altro che buttare via sempre tutto ma mai la LORO roba solo quella del maschio.

Quando ho smontato casa di grugliasco dopo che mamma e nonna sono morte c'era in quegli armadi così tanta robbaccia che temevo seriamente per la stabilità delle solette,servizi di piatti per completare un ristorante e pentole per 5 case. C'era un fornello per la fonduta che non è MAI stato usato.
Zuppiere,macinacaffè tre o quattro,servizi di tazzine,portacandele.

Insomma tutto quello che si trova oggi nei mercatini del puttume.

STARGASSIGER il robot proletario.

Un altro ritrovamento nel bidone della spazzatura è il mecha stargassiger. Un robot molto meno "quotato" di ufo robot e che si trovava nei mercati.
Ed era tutto sommato molto più agricolo di quelli griffati che davano alla tv.

Stargassiger volava a differenza di mazinga e ufo robot che avevano dei razzi con un ala simile a quella di un bombardiere con i 4 motori a elica.
Si agganciava e sganciava con un incastro molto impreciso.
Mentre i robot di lusso erano mossi da chissà che energia aliena lui aveva due motori V8 da macchina americana. Si vedevano le testate nella pancia.

E magari da una normalissima oleodinamica.  

Anche l'estetica era quella che poteva,come armi aveva la motosega,un fucile che se fosse stato in scala era alto 3 piani di una casa e altre armi molto più grezze come mazza ferrata e catena.

Il motivo dell'esistenza di questi surrogati era il non pagare il copyright e fornirti invece un prodotto più evoluto,più congeniato e ugualmente giocabile. Anzi forse di più visto che gli accessori erano comunque forniti tutti insieme al robot principale e non dovevi pagare nulla extra.

Non sfuggì a mia nonna la presenza di un giocattolo ma feci la cosa furba di farne un pacchettone e portarlo su alla seconda casa alla prima occasione. E a quanto pare il pacchetto era chiaramente manomesso nonostante lo avessi chiuso con il nastro adesivo.

Nostra signora dell'ipocrisia era anche ficcanasa,che voglia di mettere una trappola da topi e fargli schiacciare le dita. Tuttavia appunto perchè il giocattolo era chiuso e impacchettato nessuno in casa aveva detto niente.

Quella situazione stava cominciando a stufarmi perchè con quale diritto mia nonna frugava tutti i momenti nella mia roba? Cosa stava cercando? Voleva fare danni?

IL BIANCO MA SOLO I SOFFITTI.

Una volta che eravamo alla fine di Agosto c'era ancora una spada di damocle sopra la nostra testa ossia il dare il bianco.
Bontà sua la nonna però voleva solo fare i soffitti,non c'era da lavare la tappezzeria e nemmeno da verniciare porte e finestre perchè se no ci sarebbe andato il triplo del tempo.

Inoltre ogni volta che si verniciavano le porte interne qualche serratura finiva di funzionare perchè la vernice inchiodava tutto per grazia ricevuta.
Difatti stavolta non si sono fatte.

Personalmente non so dove comprassero quello  schifo di colori a tempera che inzaccheravano dappertutto e coprivano di vernice anche mia madre.

Perchè in sostanza il grosso del lavoro lo ha fatto lei,venuta giù qualche giorno prima perchè rispetto alla scuola lei riattaccava sul lavoro prima e quindi armatasi di scala e cammionate di giornali per schermare tutto e non dover smontare lampadari o altre schifezze. Scotc di carta ,giornali e giù a verniciare.  

Lavoro odioso perchè i soffitti erano sporchi e gialli da fare pietà specialmente quello della cucina per la nonna che probabilmente fumava a diesel.
E in cucina la mamma ha dovuto dare più di una mano per vincere il giallume del soffitto. Gielo avesse almeno rinfacciato una volta.

In ogni caso il primo venerdì sera di settembre mamma arrivava in auto a Paesana  tutto era stato fatto. Domenica saremmo scesi anche noi.

E la mia tristezza saliva minuto per minuto. Perchè le vacanze erano finite e chissà cosa mi sarebbe toccato.
In che scuola mi avrebbero mandato? Quanto tempo libero avrei avuto?

 

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