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Mi presento...anzi mi sfogo.


adamada

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Ciao a tutti,

 

la mia presenza qui è nata un pò per caso: un consiglio inconsapevole di un amico che un giorno, vedendomi più apatico del solito e non trovando risposte da parte mia, mi consigliò di parlarne con qualcuno di cui avessi più fiducia o perlomeno su internet.

Mi disse: <<Se non riesci a parlarne con nessuno di quello che ti frulla nel cervello, vai su internet, ci sono tanti forum...hai visto mai che lì sei più loquace.>>

Il mio amico non sa che sono gay anche se credo lo sospetti. D'altronde trovare scuse o giustificazioni ai miei ultimi dieci anni, passati a congelare la mia vita sentimentale, diventa patetico a chi, come lui, mi conosce da ormai tanto tempo. A dirla tutta non lo sa nessuno ma credo che anche qualcun'altro lo abbia pensato. E nonostante ciò, resto nel ridicolo nel trovarmi ancora in questo limbo alla mia età. Ma sono sempre stato bravo a far finta che i problemi non esistessero. Oggi, guardandomi a ritroso, è lampante la constatazione che, già adolescente, ero consapevole di essere gay. Ma la paura di esserlo e una stupida ostinazione hanno sempre avuto la meglio consentendomi di costruire bugie talmente plausibili che, poco alla volta, sono diventate finte realtà. Talmente ostinato da decidere, circa dieci anni fa, di fidanzarmi con una ragazza ed avviarmi a progetti seri di vita a due. Ovviamente è stato un flop. E' stata anche un'esperienza traumatica nella quale ho fatto soffrire persone che non lo meritavano, giusto per poter continuare la mia stupida interpretazione dell'etero incallito. Uno sbaglio che avrebbe dovuto farmi crescere, prendere consapevolezza e finalmente vivere con maggior onestà con me stesso. Invece ha sortito solo l'effetto di ibernare i miei sentimenti. Da allora sopprimo sul nascere ogni mia infatuazione per qualcuno, in sostanza ho smesso di vivere rifugiandomi nel mio lavoro. E nel frattempo tutto intorno a me è cambiato: gli amici di un tempo hanno rincorso le loro aspirazioni e qualcuna l'hanno pure realizzata. Altri sono andati via per cercarne altre. Ed io, invece, sono rimasto al nastro di partenza. Credevo che, toccato il fondo, avrei incominciato a reagire. Credevo che andando a vivere in una grande città le cose sarebbero cambiate. Invece nulla è successo, nulla si è scatenato in me da farmi reagire a tutto questo. Ho paura di essermi costruito una prigione con porta blindata a doppia mandata e da lì non riesco più ad uscire.

Beh...più che una presentazione questa ha più l'aria di uno sfogo. Probabilmente questo post è anche OT. Ed è probabile che abbia anche tediato chi avuto la pazienza di leggermi fin qui. Ma questo è stato l'unico posto nel quale sono riuscito a buttar fuori quello che sento e spero di avere il coraggio di tornarci spesso.

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Ciao e benvenuto sul forum!  :)

Caspita, Roma... siamo un po' lontani altrimenti in quattro e quattrotto ti coopterei per una conversazione dal vivo!!! Eh, sì... perchè quello che scrivi non mi è affatto sconosciuto! Spero ti troverai bene nel forum... se vuoi che questo topic sia spostato per postare un vero e proprio topic di presentazione non hai che da chiederlo...

 

Buona scoperta di te stesso... o meglio, buona scoperta della tua vita!

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amiciamilano

Ho letto la tua presentazione che, sinceramente non trovo ne inadeguata ne tantomeno "forviante".

Ti do al momento semplicemente il mio benvenuto e a presto.

Massimo

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e....cosa aspetti a svegliarti??? :)

 

 

la tua esperienza,se può confortarti,è simile a molti di noi che si trovano qui e che ora vivono una vita gay assolutamente "alla luce del sole"...

 

il tuo amico ti ha consigliato un forum su cui parlare e sfogarti...beh visto che dici che forse t ha scoperto,se è un vero amico,dovrebbe anche accogliere ogni cosa avrai da dirgli,e visto che avrai bisogno di gente sincera e affidabile al tuo fianco(come ognuno di noi nella vita)dichiarati a lui,sfogati e parlaci;sono sicuro che capirà e che non ti volterà le spalle(o magari chissà,si dichiarerà gay anche lui con te,magari aspetta solo un tuo passo avanti...),perchè se avverrà il contrario,credimi,a volte meglio soli,e pronti a ricominciare una nuova vita con nuovi VERI amici,piuttosto che male accompagnati o circondati da tante "sagome"di amici... :)

 

Benvenuto....sappi che questo è già un punto di partenza... :) :)

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Guest JackSkellington

Benvenuto!!!

Ora che sei consapevole della tua sitruazione, non ti resta che cambiarla. Devi innanzitutto riuscire ad accettarti fino in fondo, e poi vedrai che le cosa diventeranno sempre meno grigie, che un mattone alla volta la tua prigione verrà demolita.... Sfogati pure con noi quanto vuoi, però, almeno secondo me, avere accanto dei buoni veri amici che sappiamo ascoltarti e sostenerti sono molto meglio di una tastiera e uno schermo; e parlo io che prima di iscrivermi qui avevo paura di dirlo ai miei amici XD

 

Buona permanenza, un bacione!

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benvenuto e su datti una mossa!  :) sono sicura che riuscirai a rialzarti e a prendere in mano le redini della tua vita,ma soprattutto ad essere te stesso :) ti consiglio anche di parlarne con quel tuo amico  :)

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Grazie a tutti per il vostro benvenuto caloroso. D'altronde ho già constatato, leggendo il forum qua e là, come fate sentire tutti a proprio agio. Peccato che questa sia una piazza virtuale.

 

Spero ti troverai bene nel forum... se vuoi che questo topic sia spostato per postare un vero e proprio topic di presentazione non hai che da chiederlo...

Grazie mille per la disponibilità ma troverei fatica a scrivere un benvenuto decente!  :sisi:

 

il tuo amico ti ha consigliato un forum su cui parlare e sfogarti...beh visto che dici che forse t ha scoperto,se è un vero amico,dovrebbe anche accogliere ogni cosa avrai da dirgli,e visto che avrai bisogno di gente sincera e affidabile al tuo fianco(come ognuno di noi nella vita)dichiarati a lui,sfogati e parlaci;sono sicuro che capirà e che non ti volterà le spalle(o magari chissà,si dichiarerà gay anche lui con te,magari aspetta solo un tuo passo avanti...),perché se avverrà il contrario,credimi,a volte meglio soli,e pronti a ricominciare una nuova vita con nuovi VERI amici,piuttosto che male accompagnati o circondati da tante "sagome"di amici... :)

Credo sia un buon amico e non credo sia gay visto che è felicemente sposato (per quel che può contare). Sono convinto che se facessi CO con lui continuerebbe ad essermi amico come prima. Ma questo passo richiede da parte mia un coraggio mortificato dalla poca autostima in me stesso. Purtroppo sono stato il peggior omofobo di me stesso per lungo tempo. Spero, come tu dicevi, che questo sia un buon punto di partenza e non un fuoco di paglia.  :sisi:

 

Sfogati pure con noi quanto vuoi, però, almeno secondo me, avere accanto dei buoni veri amici che sappiamo ascoltarti e sostenerti sono molto meglio di una tastiera e uno schermo; e parlo io che prima di iscrivermi qui avevo paura di dirlo ai miei amici XD

Sono d'accordissimo con te: uno sguardo benevolo, un abbraccio, una parola di conforto valgono molto di più di una scritta in bianco e nero. Spero un giorno di poterti emulare.  :roll:

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Ciao adamada, e benvenuto.

Abbiamo in comune la stessa età e la "meglio tardi che mai" accettazione della nostra parte omosessuale.

 

Capisco la sensazione della porta chiusa a doppia mandata, ma ricordati sempre che le chiavi le hai sempre in mano tu.

 

Visto che hai 38 anni, allora sai benissimo oramai che la vita è un continuo riciclarsi, ricostruirsi e che alla fine esiste una sola direzione, quella che ci porta a stare meglio con noi stessi, a maturare.

 

E poi il mondo intero seguirà in qualche modo.

 

Non posso darti saggi consigli perché non ho l'esperienza necessaria e anche io sono nel pieno del mio personale rovesciamento del mondo e sto ancora elaborando convinzioni e strategie ( leggi: gran seghe mentali ) per fare in modo che il mondo mi segua senza un effetto di distruzione totale..., l'unica cosa che posso fare è darti la disponibilità quando vuoi per fare due chiacchiere, virtuali o se passi per le Marche, anche di persona.

 

Ecco, l'unica cosa che sento che ti posso dire è la seguente: la tua scelta è una scelta verso la gioia, verso l'energia, verso l'accettazione di se stesso e l'apertura di tutte le energie che sono dentro di te (e so' pure ingegnere per diì ste cose..).

 

Non ti fare ingannare dalla paura, dai timori, ne dalla fretta di dover fare questo o l'altro o di dover rivelarti subito al mondo, e invece goditela.

 

Non farti togliere mai dal cuore la forza, la gioia e la follia di essere finalmente te stesso, almeno con te stesso e speriamo in futuro anche con un mucchio di altre persone.

 

Io posso dirti questo: da quando ho accettato di includere stabilmente questo lato nascosto nella mia vita, io sono una persona evidentemente, chiaramente, nettamente più felice.

 

In bocca al lupo

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Visto che hai 38 anni, allora sai benissimo oramai che la vita è un continuo riciclarsi, ricostruirsi e che alla fine esiste una sola direzione, quella che ci porta a stare meglio con noi stessi, a maturare.

Purtroppo invece mi sembra di essere una barca arenata su uno scoglio. Vedo altre barche passare seguendo una propria rotta mentre io ho perso anche la bussola! :)

 

Ecco, l'unica cosa che sento che ti posso dire è la seguente: la tua scelta è una scelta verso la gioia, verso l'energia, verso l'accettazione di se stesso e l'apertura di tutte le energie che sono dentro di te (e so' pure ingegnere per diì ste cose..).

Si è vero: anelo ad essere un pò più sereno con me stesso ma come tu hai detto io sono il mio carceriere e quella maledetta chiave ancora non mi decido a metterla nella toppa.

 

Non ti fare ingannare dalla paura, dai timori, ne dalla fretta di dover fare questo o l'altro o di dover rivelarti subito al mondo, e invece goditela.

 

Non farti togliere mai dal cuore la forza, la gioia e la follia di essere finalmente te stesso, almeno con te stesso e speriamo in futuro anche con un mucchio di altre persone.

Io posso dirti questo: da quando ho accettato di includere stabilmente questo lato nascosto nella mia vita, io sono una persona evidentemente, chiaramente, nettamente più felice.

 

In bocca al lupo

La consapevolezza di me stesso mi ha aiutato ad essere finalmente meno autoipocrita ma credo la gioia di esserlo avverrà probabilmente quando avrò il coraggio di condividerla con qualcuno. Grazie mille per il tuo supporto.

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adamana, gente disponibile con cui parlarne ne trovi facilmente.

Io ho trovato la chat di gay-forum.it come un luogo molto accogliente ancorchè in alcuni momenti un po' silenzioso...

 

Stasera e domani sera difficile che ci trovi qualcuno, credo. Ma nei prossimi giorni, fai un tentativo. Ti sarà sicuramente di ispirazione.

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Ciao Adamada, mi aggiungo anch'io chi ti da il benvenuto e ti dice non disperare  :sisi:....

Anch'io sono tutt'altro che risolto, in piena fase di accettazione e cambiamento: se vai a spulciare nella mia presentazione vedrai che ho scritto cose simili alle tue tipo sull'essere il più solerte carceriere di me stesso.

Quello che sin qui ho imparato è che non sono solo: l'idea, la sensazione di solitudine mi avevano congelato, per usare un tuo verbo che mi è molto piaciuto. Ho deciso che devo scongelarmi e vivere.

Ovviamente non ho risposte certe, ma tanti tantissimi dubbi. Piuttosto che essere certamente infelice essendo altro da me, penso sia meglio rischiare di vivere dei momenti di gioia o di serenità cercando di essere me stesso.

Ci sono anch'io quindi, se ti va puoi contattatarmi per MP  :)

...e comunque ci si legge sul Forum :sisi:

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Ciao Gianduiotto,

grazie per il benvenuto. Ho letto un pò della tua esperienza personale come mi suggerivi. :roll: Davvero gustosa la tua passione per i gianduiotti!!  :sisi:

Spero davvero di trovare qui una maggiore sicurezza in me stesso come a te sta succedendo. Quello che mi frega, e mi ha sempre fregato, è la mia insicurezza cronica: pensare, cioè, di non essere in grado di affrontare il giudizio altrui, soprattutto quello delle persone a cui più tengo. Poco coraggioso direi!  :)

I vostri contributi per me sono preziosi: un pò mi incoraggiano e un pò mi fanno capire che lì fuori c'è anche un mondo non ostile che potrebbe accogliermi se solo decidessi di fare almeno il primo passo.  :naa: Purtroppo anni e anni di subcultura machista, e anche un pò omofoba,che ho assimilato per troppo tempo, rendono questo passo davvero tosto per me e non certo perchè non abbia preso piena consapevolezza di me stesso. Spero che continuando a "frequentarvi" lo spirito di emulazione prenda possesso di me. Sarebbe davvero ora!  :sisi:

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Avevo in mente una storia simile per il progetto letterario, adesso dovrò optare per altri soggetti, con il risultato che Silver (sempre che ancora si conservi in vita), mi detesterà, causa la lunga attesa: ma la gestazione è lunga, perbacco! Così com'è stata lunga quella della tua (sua?) consapevolezza. Terrorizza a volte, per via di quel progetto di felicità costruito insieme con gli altri, abbattere l'idea di una vita secondo programma, e trarne fuori una nuova e, sicuramente, più accidentata. E non mi si dica, per favore, che sbaglio ad detestare Platone.

Alla mia età.. mmm.. mi sovviene già il sospetto di una inversione delle parti, non spetterebbe a me - salutata da nemmeno un lustro l'adolescenza - dire quanto sto dicendo, eppure il tempo, sempre parco galantuomo, nulla può sulla determinazione di chi dice: è quella la strada. Le parole scritte sono una bella testimonianza di come sia possibile dirsi felici, ed impossibile esserlo, fuori da quello che siamo, io tu egli. Alla mia età, alla mia età: e allora? Io non ho grande stima di chi recrimina contro l'universo, invece che caricarsi delle armi in dotazione e cercare di reagire. Probabilmente sarà il passo obbligato sulla tua tappa, o forse no. Certo, il monito dei tuoi anni la dice lunga. Non saranno forum od amici i forieri di una immeritata serenità, quand'anche molto da i secondi possa in qualche misura dipendere. E se l'aggettivazione è sgradita, ancora ripeto: immeritata, e tale rimarrà finché non si spiegheranno sangue e fatiche, lotte e riuscite e disfatte.

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Avevo in mente una storia simile per il progetto letterario, adesso dovrò optare per altri soggetti, con il risultato che Silver (sempre che ancora si conservi in vita), mi detesterà, causa la lunga attesa: ma la gestazione è lunga, perbacco! Così com'è stata lunga quella della tua (sua?) consapevolezza. Terrorizza a volte, per via di quel progetto di felicità costruito insieme con gli altri, abbattere l'idea di una vita secondo programma, e trarne fuori una nuova e, sicuramente, più accidentata. E non mi si dica, per favore, che sbaglio ad detestare Platone.

Alla mia età.. mmm.. mi sovviene già il sospetto di una inversione delle parti, non spetterebbe a me - salutata da nemmeno un lustro l'adolescenza - dire quanto sto dicendo, eppure il tempo, sempre parco galantuomo, nulla può sulla determinazione di chi dice: è quella la strada. Le parole scritte sono una bella testimonianza di come sia possibile dirsi felici, ed impossibile esserlo, fuori da quello che siamo, io tu egli. Alla mia età, alla mia età: e allora? Io non ho grande stima di chi recrimina contro l'universo, invece che caricarsi delle armi in dotazione e cercare di reagire. Probabilmente sarà il passo obbligato sulla tua tappa, o forse no. Certo, il monito dei tuoi anni la dice lunga. Non saranno forum od amici i forieri di una immeritata serenità, quand'anche molto da i secondi possa in qualche misura dipendere. E se l'aggettivazione è sgradita, ancora ripeto: immeritata, e tale rimarrà finché non si spiegheranno sangue e fatiche, lotte e riuscite e disfatte.

 

 

Ben detto, D. ; quello però che manca alla tua notabile osservazione è una considerazione di sostanza.

A una certa età, in ballo ci sono più cose. Come tu hai detto, son passati per te 5 anni dall'adolescenza. La vita ti ha caricato di legami, vincoli, strutture e contatti e tante altre cose per poco tempo. A 38 anni, i lustri son più di 4 e le cose da sistemare sono molte di più.

E poi si è più vecchi, si ha un peso differente dalla società intorno, richieste differenti dagli altri.

Richieste differenti per noi stessi.

Il peso di avere o non avere figli molto insistente.

Ma soprattutto è il peso del lavoro: i contatti, la struttura, i colleghi, tutta gente che non ti sei scelto, tutta gente con cui a volte devi lavorarci per forza e a cui devi sorridere ed essere accettabile. Io per esempio ho colleghi che hanno pesanti pregiudizi contro i gay. Se ne è parlato, e le loro reazioni sono qualcosa di profondamente bigotto ed errato, tipo sostenere che per un bambino è meglio l'orfanotrofio o quasi la vita in miseria in Uganda piuttosto che essere adottato da due gay perchè poi cresce gay...

 

Non è banale cambiare qualcosa che, nel mondo ideale, dovrebbe essere una questione privata ma che poi diventa un difficile passo nella vita pubblica. Il terrore di valutare "e cosa succede se si viene a sapere", e lo sterminato numero di carte del castello che è la nostra vita sociale rende tutto fragile e difficile da valutare.

 

Ma dici bene: la felicità personale va meritata, va conquistata nella ricerca del meglio per se stessi, che non è spesso il bene "materiale" di una vita costruita e per "pigrizia" da mantenere così com'è, ma è lo stato di cose che ci rende migliori. E qualche volta bisogna smettere di giocare con i castelli di carte, la nostra felicità vale un contratto perso o una promozione non ottenuta, e comunque nulla toglie di usare un compromesso e tacere laddove serve.

 

@Adamara, aldilà dei concetti omofobi, del machismo e di tutto il resto, ricordati una cosa: la prima persona con cui devi fare il passo più importante sei te stesso. Non c'è ne obbligo ne fretta di andare a rivelare al mondo il tuo lato gay. Valuterai con il tempo e con le opportunità. Ma con te stesso c'è una urgenza immediata: fino a che avrai paura per te, fino a che non avrai espulso dalla tua mente il pensiero che "gay è male", è una battaglia dura quella che ti aspetta. Ma chiediti questo: perchè dovrebbe essere male avere il piacere di gradire/voler bene/amare/scopare un altro uomo? dov'è "il male?"

Fatto questo passo, come dice D., comincerai a meritarti la tua felicità perchè verrà da te e non da forum, amici e fastidiosi e indesiderati impulsi chimici.

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Beh...caro D. la tua opinione nuda e cruda non fa una grinza soprattutto quando dici:

Alla mia età, alla mia età: e allora? Io non ho grande stima di chi recrimina contro l'universo, invece che caricarsi delle armi in dotazione e cercare di reagire. Probabilmente sarà il passo obbligato sulla tua tappa, o forse no. Certo, il monito dei tuoi anni la dice lunga. Non saranno forum od amici i forieri di una immeritata serenità, quand'anche molto da i secondi possa in qualche misura dipendere.

So bene che si è, in maggior parte, artefici del proprio destino. E la mia paura è proprio quella che, non essendo stato capace fino ad ora di trovare quella spinta, quella forza di carattere, non ne sarò mai capace. D'altronde, analizzando la mia vita, ho lasciato spesso che eventi esterni decidessero la mia strada proprio seguendo, come tu dici, "l'idea di una vita secondo programma". E non intesa solo come vita sentimentale ma in tutti i peculiari aspetti e in tutte le opportunità che mi sono presentate in tutti questi lustri. Il tutto determinato da un difetto di stima cronico. Dipeso da una rinnegata presa di coscienza della mia identità? Da un ambiente familiare iperprottetivo e invadente? Davvero non so.

 

E maggior riflessione mi procura quello che sostieni anche tu:

Ma con te stesso c'è una urgenza immediata: fino a che avrai paura per te, fino a che non avrai espulso dalla tua mente il pensiero che "gay è male", è una battaglia dura quella che ti aspetta.

Forse davvero è poca la mia consapevolezza? Eppure non molto tempo addietro non avrei detto neanche a me stesso di essere gay. Non avrei mai codificato le mie pulsioni per un uomo come attrazione chimica. Avrei costruito deboli castelli di sabbia, finte realtà difficilmente plausibili.

 

Può il confronto, anche crudo, con tutti voi in questo forum, smascherare il bluff che, a questo punto, credo di continuare ad alimentare? In fondo io un confronto non l'ho mai ricercato. Ho sempre risposto da me ai dubbi che mi attanagliavano. Ho sempre dato tutte le risposte, quelle sbagliate.

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E la mia paura è proprio quella che, non essendo stato capace fino ad ora di trovare quella spinta, quella forza di carattere, non ne sarò mai capace.

 

Parole risuonanti già come una resa: rientriamo nel circolo, in questa maniera. Io sono fermamente persuaso - e l'esperienza mi dà abbondante supporto - che il coraggio non si reperisca tanto nel prima, quanto invece durante le traversie cui riteniamo necessario doverci sottoporre. Ma io non sono uno psicologo - Deo gratias - e mi limito a porre in evidenza il punto forse più importante e sistematicamente trascurato: moriremo. Per un cristiano è una garanzia per la benevolenza divina, quanto meno così vuole credere, la continua castigazione della sua natura omosessuale, dipartirà sulla Terra per rinascere altrove. Diversamente, per un greco questa è l'unica vita possibile, sta a noi riuscire a farne qualcosa di buono.. oppure no. Dovrei assecondare e dire: a trentotto anni i giochi si sono conclusi? No, non è vero. Appena a metà del viaggio, molto si può fare - volendolo.

 

Il tutto determinato da un difetto di stima cronico. Dipeso da una rinnegata presa di coscienza della mia identità? Da un ambiente familiare iperprottetivo e invadente? Davvero non so.

 

Di nuovo la psicologia e la convinzione che, dei nostri difetti, sia sempre colpa di qualcun altro. Non è affatto così, per come la vedo io.

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Dal punto di vista teorico, la durezza di D è correttissima: homo faber fortunae suae est.

Eppure ci mettrei un poco di pazienza e di mitezza. Adamada ( come me del resto ) è arrivato un po' più tardi degli altri a volersi guardare allo specchio. Lui forse, come me, ha bisogno di maturare dentro di sé una specie di rivoluzione copernicana, di scrollarsi di dosso il giogo della cultura machista, di capire che non si è meno uomini se si ama un uomo, che ciò può essere possibile, giusto, bello e infine che è doveroso prima di tutto verso se stessi cercare di vivere la propria vita, non quella preprogrammata o imposta da famiglia/società/chiesa. Come me, ha bisogno di sentirsi rassicurato che le sue paure sono o sono state comuni a molti, che quando comincerà a lanciarsi non troverà un muro, ma un sorriso. Ogni percorso è individuale: il fatto stesso che abbia deciso di presentarsi in questo salotto virtuale e dire "Ehi ci sono anch'io, come funziona?" è l'inizio di un cammino di consapevolezza e di ricerca prima di tutto della stima e dell'amore di sé stessi.

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Eppure ci mettrei un poco di pazienza e di mitezza.

 

Della tua storia, Gian, non conosco alcunché, non darò opinioni in proposito. Leggendo le parole di Adam mi sono tornate alla mente le parole di una mia professore delle scuole medie (gran donna..), diceva sempre, in riferimento al suo ruolo: il medico pietoso fa la piaga larga. E lo sapeva bene lei, amica-nemica dei nostri anni incoscienti: rammentava il peggio, per ottenere il meglio, operava un dolore di un secondo, in vista di un profitto ben più duraturo. Ora, io non voglio (né potrei mai) essere il redentore o salvatore di alcuno, ma se una opinione è richiesta, pur se schietta e dura, io dico quanto meglio stimo per il signore in questione. A me pare che mitezza e pazienza egli ne abbia avuta fin troppa già verso se stesso, fino a diventare rattrappimento, atrofia per muscoli altrimenti validissimi. Non è costrizione a bruciare le tappe in anticipo innaturale, alla violenza psicologica: ogni mente - si sa - ha i suoi propri tempi, al di là della volontà cosciente; è invece riconoscere in se stessi la sorgente di ogni felicità possibile, alimentandola, sempre e a qualsiasi costo. Non serve la pazienza, non serve ricercarsi in patologie psichiche, occorre invece uno sprone, un traino e un rinnovato coraggio. Nessuno può costruire le nostre vite e le nostre felicità, il sacrificio è insieme mezzo e prezzo della realizzazione. :sisi:

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A me pare che mitezza e pazienza egli ne abbia avuta fin troppa già verso se stesso, fino a diventare rattrappimento, atrofia per muscoli altrimenti validissimi.

Si. Ho consciamente e inconsciamente prosciugato linfa al mio vivere e oggi è apatia pura. Lentamente mi sono spento nell'apparenza.

 

Grazie a tutti voi per le parole di sostegno e sincera schiettezza. Spero siano lo sprono a combattere questo mio essere così pavido.

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amiciamilano

Concordo al 101% con cio' che ha scritto D. sia nel primo post che successivamente nel chiarimento alle cose invece dette da Gianduiotto, in piu' pero' c'e' da dire che una persona che ha fatto un percorso di vita come quello di Adamada, probabilmente non riuscira' a farcela da sola (qui potrebbero

entrare in gioco le diversita' da una persona all'altra) per cui, personalmente sto con quello che scrive D. ma porgendo allo stesso momento ad Adamada una mano virtuale ed eventualmente anche reale.

In ogni caso, Adamada, devi scrollarti da questa apatia, uscire dal tuo limbo facendo un primo passo, che non deve solo essere caratterizziato dall'esserti scritto in questo forum, perche' per esperienza vissuta, avrai anche bisogno di un aiuto concreto e non solo di parole che se pur belle, non ti potranno portare grandi giovamenti ed in questo un grande ruolo devi avercelo proprio tu, perche' le persone, magari anche inizialmente disposte a darti una mano, dopo un po se notano solo vittimismo (non parlo di te ,ma in generale) e disfattismo totale, prese dai propri problemi di vita ti mollano, per cui....SU! Datti una mossa e fai il primo passo, inizia a predisporti in modo ottimistico verso questa vera e propria battaglia che dovrai intraprendere....ricorda che qualsiasi risultato ottenuto che sia piccolo o grande, lo si ottiene facendo proprio un primo passo.

In bocca al lupo e ritrova i cojotes che hai, anche se negli anni si saranno ben nascosti  :look:

Massimo

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