Guest bobcat Posted August 21, 2010 Share Posted August 21, 2010 Io ho avuto, almeno finora, una sola storia molto importante con un uomo di nome Simone. Ero veramente cotto per lui e mi sembrava fosse lo stesso lui. Poi, dopo circa un anno, mi comunica che gli dispiaceva ma che non se la sentiva (testuale) portare avanti una storia importante (forse disse che non si sentiva all'altezza, ora non lo ricordo). Certo che accorgesene dopo 365 e passa giorni... Aggiunse che non mi avrebbe voluto assolutamente perdermi come amico e così mi si è proposto. Io, a quel punto, prima gli chiesi se c'era qualcun'altro (disse di no), poi dissi che dopo tutto quello che ci si era detti (e a 35 anni passati [io ne avevo 37, lui proprio 35] non è facile aprirsi in quel modo) far finta non essere successo niente mi sembrava assurdo e squallido, così preferii non vederlo più. Ho avuto altre due storie di un certo peso. Per una addirittura mi trasferii due anni a Dublino, ma non fu mai la stessa cosa tanto che le storie si spensero da sole. Non capita tutti i giorni, ma ancora lo penso. Pensare che tutto cominciò con una 'chattata' su MSN. Allora avevo ancora poca esperienza, mi volevo divertire visto il tempo 'perso' (ma quattro figli non sono tempo perso: da poco sono pure nonno!) e capitò del tutto casualmente l'incontro virtuale con questo uomo. Cominciammo col dirci una serie di 'zozzerie' (sapete: ''come ce l'ho d**o'', ''ora te lo metto... lì'' e via discorrendo). Poi, neanche ci fossi letti nel cervello, abbiamo smesso insieme chiedendoci cosa stavamo facendo e così cominciammo a discutere del più e del meno. Passammo oltre un'ora scoprendo di avere diverse cose in comune. A quel punto io, che sono sempre stato il primo a prendere l'iniziativa, visto che mi disse essere di Roma, gli chiesi di vederci per il classico caffé. Così che uno o due giorni dopo ci incontrammo a piazza della Repubblica (detta anche piazza Esedra). C'è da dire che io gli avevo mandato una mia foto (normale, eh!) lui, no. Dunque un po' rischiavo. E infatti quando lo vidi lo reputai brutto tanto che volevo fare finta di niente (ancora non mi aveva visto arrivare) e girare l'angolo. Ma siccome ho un grande senso della correttezza, mi avviai verso lui presentandomi e porgendogli virilmente la mano. Saluto a cui lui rispose altrettanto virilmente. Questo già mi piacque (detesto, questo capita anche con molti eterosessuali, le persone che ti danno la mano moscia). Così dopo ancora un'ora (io dovevo andare a lavorare) ci accordammo per una pizza qualche sera dopo. Onestamente credevo che m'avrebbe scritto che non poteva ecc... ecc... Invece la sera arrivò. Dopo aver scoperto quanto eravamo simili in tante cose, decidemmo di andare a fare una passeggiata a villa Borghese (anche se era sera essendo tutti e due ben piazzati [1,82 io, 1,80 lui per circa 90 chili di peso ciascuno] non ci creammo particolari questioni). Parlammo pochissimo, ma ad un certo punto, non so chi fu il primo (magari esagero, ma credetemi se vi dico che sento ancora i brividi) ci prendemmo testa all'altezza delle gote e con una dolcezza (ricambiata) che onestamente non pensavo di avere cominciai a baciarlo molto appassionatamente. Andammo avanti forse cinque, forse dieci minuti. Fosse cascato il mondo non me ne sarei accorto. Non credo proverò più una sensazione simile (non è successo neanche con gli altri due). Ci lasciammo anche un po' stupiti e anche un po' spaventati di tanto trasporto (capimmo che c'era altro oltre l'attrazione che pure era 'palpabilissima'). Il giorno dopo, non ce la facemmo più, e ci vedemmo a casa sua per fare l'amore. Ecco, facemmo l'amore, non solo sesso (che pure è bello). Il resto andò in crescendo e pure dopo qualche mese quando le cose si stabilizzarono non mancò mai né l'amore, né la passione. Mi piaceva la sua semplicità, la sua schiettezza e, perché no, la sua mascolinità (è l'unico a cui ho concesso... mi avete capito). Fino a quando.... Nonostante ciò, a parte i miei figli che metto avanti tutto e tutti, è stata la cosa più bella che mi sia capitata. p.s.: dal giorno dopo la fine, però, divenni decisamente più guardingo riguardo i sentimenti tanto da non aver detto più 'ti amo' a nessuno. Forse ho fatto male. p.s. n°2: dopo circa due anni lo reincontrai ad una cena di amici comuni che non sapevo lui conoscere. Lui era un (bel) po' imbarazzato, io per niente. Nonostante ciò andato io sul balcone mi si avvicinò in fretta dicendomi che mi avrebbe volute spiegare tante cose (sapete come si dice in questi casi, no), che aveva capito l'errore (errore? allora era per qualcun'altro?) e che quell'incontro era un segno del destino. Io gli dissi che non credevo ai 'segni del destino' visto che nel 1982 mi capitò anche di incontrare ad un incrocio (io a piedi, loro in macchina) a Rieti dei miei vecchi vicini di casa neanche ci fossimo messi d'accordo e che se c'era stato un segno del destino fu quella notte di fronte il pc. Ad ogni modo lui sapeva benissimo che mi avrebbe potuto avere per la vita e non esagero. Dopo di che presi la giacca, salutai cortesemente i padroni di casa e, senza voltarmi, me ne andai. Piangevo... in silenzio, ma piangevo. Lo amavo ancora, ma le minestre riscaldate non mi sono mai piaciute e ormai non mi fidavo più. Da allora non l'ho più rivisto. 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