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"Omosessualità? Si può uscire"


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Oggi mia madre ha sottoposto alla mia pazienza una prova molti difficile da superare.

Dopo i miei mille tentativi di spiegarle che la mia non è una scelta, bensì un dato di fatto, l'essere gay, mi ha presentata davanti agli occhi un articolo piuttosto scioccante datato 8 febbraio 2008. Non è recente, forse conoscete già il contenuto.

 

L'articolo presenta l'omosessualità come una condizione patologica dell'uomo da cui si può uscire. Incolpa la società moderna, dei mass media e non solo, di aver portato a pensare che si tratti di qualcosa di naturale, per motivi ignoti.

Inoltre, porta a conoscenza dell'esistenza di una cura testata, che funziona e che ha guarito diverse persone.

 

L'articolo è questo:

http://www.narth.com/docs/omos.html

 

Ditemi, cosa ne pensate?

Secondo me dovrebbe esistere una legge che vieti il divulgare di certe informazione che, oltre a ledere l'immagine dell'omosessuale, creano false speranze e forviano le menti favorendo l'intolleranza.

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/14934-omosessualit%C3%A0-si-pu%C3%B2-uscire/
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Il sito NARTH ha una sua trista reputazione perché è la punta di diffusione delle famigerate "terapie riparative"

praticate da psicologi che spesso sono anche preti o comunque omofobi.

Su questo stesso Forum troverai altre informazioni al riguardo.

Mi sembra di capire che tu sei già al corrente che queste cosiddette terapie riparative, oltre a ledere la

dignità dell'individuo e l'io interiore più sacro della persona umana, non riparano e non curano affatto, ma

creano spostati, omofobi, persone spezzate.

Hai tutta la mia solidaretà per quello che hai dovuto sentirti dire da tua madre. L'unica è informarla, farle capire

l'inganno, e farti sentire forte con lei.

simply_dreamer

queste persone e organizzazioni, sono specializzate nel manipolare le persone. io non credo si possa "guarire" da una non malattia. lo sanno anche loro. lo dice anche l'OMS cos'è l'omosessualità, si andassero a guardare la definizione testuale e si aggiornassero! è stata depennata dalla lista di patologie mentali da anni! quindi... il resto è solo fumo. occorre dare peso a chi se lo merita. se lo dice l'OMS che si può guarire, è una cosa, anche se è da verificare, ma se lo dice una famigerata organizzazione di psicologi e di persone guarite, da una non malattia è un'altra.  ;)

L'articolo costruisce castelli sull'aria fritta.

"Freud, Jung e Adler - consideravano l'omosessualità come una patologia". "Nessuna prova scientifica è stata fornita per confutare 75 anni di ricerche cliniche sull'omosessualità come stato patologico." Visto che, come recita la costituzione americana cui deve obbedire il pseudopsicologo americano Joseph Nicolosi, "un uomo è da considerarsi innocente sinchè non se ne prova la colpevolezza", non sono io che devo provare di essere sano, ma sono loro che devono portarmi inconfutabili prove scientifiche che sono malato.

Inutile dire che seppur nelle loro grandi intuizioni sono dei capisaldi, buona parte del lavoro dei tre padri della psicanalisi è stato riveduto e corretto. Ma in questo caso, non c'è molto da correggere. "La gente non sa un fatto clamoroso" dice l'asino autore dell'articolo. E ci credo che non lo sa, perchè non è vero. Secondo la stessa definizione di psicoanalisi, essa non può essere chiamata, come spesso avviene, a formulare criteri di normalità e di anormalità. Freud lo aveva implicitamente dichiarato sin dal 1901 intitolando una delle sue maggiori opere Psicopatologia della vita quotidiana. Riconducendo in pratica la "patologia" alla normalità. Freud parla di omosessualità come patologia solo in caso di "egodistonia" ovvero nel solo caso che essa procuri sofferenza. Jung parla di omosessualità come fase dello sviluppo. Adler aveva invece il pregiudizio che tutto per essere in armonia dovesse essere ricondotto alla coppia uomo-donna e favorirlo.

Naturalmente parliamo di tempi in cui l'omosessualità era ancora punita dalla legge. Mica possiamo aspettarci chissà cosa.

 

L'autore, tal Mario Palmaro, non è altro che un divulgatore delle idee della linea più bigotta del Vaticano. E' un filosofo, quindi senza alcuna credenziale di parlare di ifondamenti biologici o psichiatrici (o mancanza dei suddetti) dell'omosessualità. Le fonti del suo articolo, cioè ciò che propone come validità delle sue parole, sono:

 

1) Il Catechismo della Chiesa Cattolica, che non ha validità di prova, in quando ovviamente mancante di obiettività e di rigore scientifico (come chiedere a un vegetariano se è giusto mangiare carne)

 

2) Joseph Nicolosi, uno psicologo, il maggiore promotore della terapia riparativa e presidente del NARTH. In pratica ha chiesto ad un altro vegetariano che non segue la linea degli albi professionali di psichiatria, anzi sul suo operato si sono espressi con queste parole: "le posizioni esposte da parte di organismi come l'Associazione nazionale per la ricerca e la terapia dell'omosessualità (NARTH)  non sono supportati dalla scienza. Non vi è alcuna prova scientifica che l'orientamento sessuale può essere cambiato. Inoltre, i trattamenti raccomandati dal NARTH concorrerebbero a sviluppare un ambiente in cui prosperano il pregiudizio e la discriminazione."

 

3) G. Van den Aardweg, fondatore del NARTH, e ho detto tutto. Non ha nessun tipo di formazione o credibilità scientifica, per lui gli omosessualità sono solo una condizione mentale, mentre è fermamente convinto della fondatezza della parapsicologia. In pratica, gli omosessuali non esistono, i fantasmi sì. Non c'è altro da aggiungere....

 

Quell'articolo, per il fatto di essere telematico, non può neppure servire per pulircisi le terga. Ma come osa questo pallone gonfiato parlare di scienza e validità scientifica! Il mio consiglio, fatti una fotocopia della pagina sull'omosessualità della bibbia della psichiatria (il "Manuale diagnostico e statistico" ossia il DSM-V, di ultima uscita) e falla leggere a tua madre. Se proprio vuole la voce della scienza e non quella di un ciarlatano: si dice che la carta sopporta tutto quello che ci scrivi sopra. Non per questo lo rende vero.

Jung non ha mai sostenuto che l'omosessualità è una patologia! La psicoanalisi abbandona per la prima volta con lui

la ricerca delle cause, la cosiddetta eziologia, dell'omosessualità. Essendo la psicoanalisi junghiana una minoranza

all'interno della psicologia del profondo questo fatto è passato a lungo inosservato, ma ora la Storia gli dà ragione.

 

Né Jung parla mai di omosessualità come fase dello sviluppo verso l'eterosessualità! Altra immane falsità.

 

Il livello di quel disinvolto résumé è già chiarito da questi svarioni e falsità.

Guest I_am_igor_stravinskij

Ho sbirciato un po' nel sito, la loro presentazione recita così:

 

"We respect the right of all individuals to choose their own destiny. NARTH is a professional, scientific organization that offers hope to those who struggle with unwanted homosexuality. As an organization, we disseminate educational information, conduct and collect scientific research, promote effective therapeutic treatment, and provide referrals to those who seek our assistance.

 

NARTH upholds the rights of individuals with unwanted homosexual attraction to receive effective psychological care and the right of professionals to offer that care. We welcome the participation of all individuals who will join us in the pursuit of these goals."

 

Non so quanto possa essere effettivamente buona fede e quanto non possa in realtà nascondere un bigottismo medievale... Chissà se conservano strumenti da inquisizione nella stanza in fondo al corridoio...

To choose their own destiny.

 

E' angosciante pensare cosa queste persone possano dire a ragazzi insicuri e tormentati

circa il «destino» di una persona omosessuale,

sia rispetto alla loro visione confessionale, sia rispetto alle «prove» che addurranno

di tale destino.

 

Che l'Inferno li inghiotta!

simply_dreamer

L'articolo costruisce castelli sull'aria fritta.

"Freud, Jung e Adler - consideravano l'omosessualità come una patologia". "Nessuna prova scientifica è stata fornita per confutare 75 anni di ricerche cliniche sull'omosessualità come stato patologico." Visto che, come recita la costituzione americana cui deve obbedire il pseudopsicologo americano Joseph Nicolosi, "un uomo è da considerarsi innocente sinchè non se ne prova la colpevolezza", non sono io che devo provare di essere sano, ma sono loro che devono portarmi inconfutabili prove scientifiche che sono malato.

Inutile dire che seppur nelle loro grandi intuizioni sono dei capisaldi, buona parte del lavoro dei tre padri della psicanalisi è stato riveduto e corretto. Ma in questo caso, non c'è molto da correggere. "La gente non sa un fatto clamoroso" dice l'asino autore dell'articolo. E ci credo che non lo sa, perché non è vero. Secondo la stessa definizione di psicoanalisi, essa non può essere chiamata, come spesso avviene, a formulare criteri di normalità e di anormalità. Freud lo aveva implicitamente dichiarato sin dal 1901 intitolando una delle sue maggiori opere Psicopatologia della vita quotidiana. Riconducendo in pratica la "patologia" alla normalità. Freud parla di omosessualità come patologia solo in caso di "egodistonia" ovvero nel solo caso che essa procuri sofferenza. Jung parla di omosessualità come fase dello sviluppo. Adler aveva invece il pregiudizio che tutto per essere in armonia dovesse essere ricondotto alla coppia uomo-donna e favorirlo.

Naturalmente parliamo di tempi in cui l'omosessualità era ancora punita dalla legge. Mica possiamo aspettarci chissà cosa.

 

L'autore, tal Mario Palmaro, non è altro che un divulgatore delle idee della linea più bigotta del Vaticano. E' un filosofo, quindi senza alcuna credenziale di parlare di ifondamenti biologici o psichiatrici (o mancanza dei suddetti) dell'omosessualità. Le fonti del suo articolo, cioè ciò che propone come validità delle sue parole, sono:

 

1) Il Catechismo della Chiesa Cattolica, che non ha validità di prova, in quando ovviamente mancante di obiettività e di rigore scientifico (come chiedere a un vegetariano se è giusto mangiare carne)

 

2) Joseph Nicolosi, uno psicologo, il maggiore promotore della terapia riparativa e presidente del NARTH. In pratica ha chiesto ad un altro vegetariano che non segue la linea degli albi professionali di psichiatria, anzi sul suo operato si sono espressi con queste parole: "le posizioni esposte da parte di organismi come l'Associazione nazionale per la ricerca e la terapia dell'omosessualità (NARTH)  non sono supportati dalla scienza. Non vi è alcuna prova scientifica che l'orientamento sessuale può essere cambiato. Inoltre, i trattamenti raccomandati dal NARTH concorrerebbero a sviluppare un ambiente in cui prosperano il pregiudizio e la discriminazione."

 

3) G. Van den Aardweg, fondatore del NARTH, e ho detto tutto. Non ha nessun tipo di formazione o credibilità scientifica, per lui gli omosessualità sono solo una condizione mentale, mentre è fermamente convinto della fondatezza della parapsicologia. In pratica, gli omosessuali non esistono, i fantasmi sì. Non c'è altro da aggiungere....

 

Quell'articolo, per il fatto di essere telematico, non può neppure servire per pulircisi le terga. Ma come osa questo pallone gonfiato parlare di scienza e validità scientifica! Il mio consiglio, fatti una fotocopia della pagina sull'omosessualità della bibbia della psichiatria (il "Manuale diagnostico e statistico" ossia il DSM-V, di ultima uscita) e falla leggere a tua madre. Se proprio vuole la voce della scienza e non quella di un ciarlatano: si dice che la carta sopporta tutto quello che ci scrivi sopra. Non per questo lo rende vero.

 

 

ottimo post. complimenti. approvo in pieno  :gha:

Metamorphoseon90

Bah, ero incappato anch'io in quell'articolo. Dopo la prima riga mm'è venuto da vomitare  :gha:, ma ho stretto i denti e letto fino alla fine. Non ho altro da dire, mi viene sempre più da :gha:.

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Poi vorrei sapere cosa ne pensano dei mancini, dato che li citano. No perchè a me, che sono anche mancino, destinerebbero una terapia in più per liberarmi dalla "mano del diavolo???"

Quell'articolo, per il fatto di essere telematico, non può neppure servire per pulircisi le terga. Ma come osa questo pallone gonfiato parlare di scienza e validità scientifica! Il mio consiglio, fatti una fotocopia della pagina sull'omosessualità della bibbia della psichiatria (il "Manuale diagnostico e statistico" ossia il DSM-V, di ultima uscita) e falla leggere a tua madre. Se proprio vuole la voce della scienza e non quella di un ciarlatano: si dice che la carta sopporta tutto quello che ci scrivi sopra. Non per questo lo rende vero.

 

Ti ringrazio per la tua risposta e il tuo consiglio!! Penso mi sarà molto utile!!!  :gha:

Mi ha fatto piacere leggere le risposte di tutti!!! Mi avete sollevato il morale!  :gha:

Ma di nulla.

L'unica cosa peggiore delle calunnie travestite da verità, è il fatto che trovano terreno fertile dove attecchire: è sempre più facile credere ad una bugia conveniente. Tua madre sta evidentemente cercando di trovare una ragione per giustificare il rifiuto di ciò che senti. Spetta a te aiutarla a trovare invece le ragioni che le facciano capire che non c'è niente di sbagliato in te. Dovrebbe trovarle col cuore, ma visto che si affida alla scienza, che scienza sia. Ma quella vera.

Buona fortuna!

 

Faccio solo una piccola errata corrige. Il DSM in circolazione è il DSM-IV, il V è in fase di ultimazione.

L'articolo costruisce castelli sull'aria fritta.

"Freud, Jung e Adler - consideravano l'omosessualità come una patologia". "Nessuna prova scientifica è stata fornita per confutare 75 anni di ricerche cliniche sull'omosessualità come stato patologico." Visto che, come recita la costituzione americana cui deve obbedire il pseudopsicologo americano Joseph Nicolosi, "un uomo è da considerarsi innocente sinchè non se ne prova la colpevolezza", non sono io che devo provare di essere sano, ma sono loro che devono portarmi inconfutabili prove scientifiche che sono malato.

Inutile dire che seppur nelle loro grandi intuizioni sono dei capisaldi, buona parte del lavoro dei tre padri della psicanalisi è stato riveduto e corretto. Ma in questo caso, non c'è molto da correggere. "La gente non sa un fatto clamoroso" dice l'asino autore dell'articolo. E ci credo che non lo sa, perché non è vero. Secondo la stessa definizione di psicoanalisi, essa non può essere chiamata, come spesso avviene, a formulare criteri di normalità e di anormalità. Freud lo aveva implicitamente dichiarato sin dal 1901 intitolando una delle sue maggiori opere Psicopatologia della vita quotidiana. Riconducendo in pratica la "patologia" alla normalità. Freud parla di omosessualità come patologia solo in caso di "egodistonia" ovvero nel solo caso che essa procuri sofferenza. Jung parla di omosessualità come fase dello sviluppo. Adler aveva invece il pregiudizio che tutto per essere in armonia dovesse essere ricondotto alla coppia uomo-donna e favorirlo.

Naturalmente parliamo di tempi in cui l'omosessualità era ancora punita dalla legge. Mica possiamo aspettarci chissà cosa.

 

L'autore, tal Mario Palmaro, non è altro che un divulgatore delle idee della linea più bigotta del Vaticano. E' un filosofo, quindi senza alcuna credenziale di parlare di ifondamenti biologici o psichiatrici (o mancanza dei suddetti) dell'omosessualità. Le fonti del suo articolo, cioè ciò che propone come validità delle sue parole, sono:

 

1) Il Catechismo della Chiesa Cattolica, che non ha validità di prova, in quando ovviamente mancante di obiettività e di rigore scientifico (come chiedere a un vegetariano se è giusto mangiare carne)

 

2) Joseph Nicolosi, uno psicologo, il maggiore promotore della terapia riparativa e presidente del NARTH. In pratica ha chiesto ad un altro vegetariano che non segue la linea degli albi professionali di psichiatria, anzi sul suo operato si sono espressi con queste parole: "le posizioni esposte da parte di organismi come l'Associazione nazionale per la ricerca e la terapia dell'omosessualità (NARTH)  non sono supportati dalla scienza. Non vi è alcuna prova scientifica che l'orientamento sessuale può essere cambiato. Inoltre, i trattamenti raccomandati dal NARTH concorrerebbero a sviluppare un ambiente in cui prosperano il pregiudizio e la discriminazione."

 

3) G. Van den Aardweg, fondatore del NARTH, e ho detto tutto. Non ha nessun tipo di formazione o credibilità scientifica, per lui gli omosessualità sono solo una condizione mentale, mentre è fermamente convinto della fondatezza della parapsicologia. In pratica, gli omosessuali non esistono, i fantasmi sì. Non c'è altro da aggiungere....

 

Quell'articolo, per il fatto di essere telematico, non può neppure servire per pulircisi le terga. Ma come osa questo pallone gonfiato parlare di scienza e validità scientifica! Il mio consiglio, fatti una fotocopia della pagina sull'omosessualità della bibbia della psichiatria (il "Manuale diagnostico e statistico" ossia il DSM-V, di ultima uscita) e falla leggere a tua madre. Se proprio vuole la voce della scienza e non quella di un ciarlatano: si dice che la carta sopporta tutto quello che ci scrivi sopra. Non per questo lo rende vero.

 

Davvero utili queste informazioni grazie  :gha:

simply_dreamer

Consiglio anche la lettura di qualche testimonianza di "ex-ex-gay". La rete ne è fortunatamente piena, visto che la terapia riparativa ha sempre fatto un bel numero di vittime.

 

 

io ho "già dato". grazie... quell'uomo (Nicolosi) è diabolicamente astuto. lo ammiro per la sua strategia anti gay così fine e sottile... sembra che veramente gli importi qualcosa delle persone che "cura" da ciò che non può e non deve a mio avviso essere "curato". ma la pressione sociale e l'omofobia sono forti. a volte più della personalità di un singolo individuo. purtroppo  :gha:

Simply hai ragione, si spera sicuramente in tempi migliori, anche perché peggio dell'Italia ci sono solo i paesi arabi e forse neanche tutti!!! :gha:

Se penso che in altri Paesi non si fa nemmeno caso all'orientamento sessuale di una persona (come, d'altronde, dovrebbe essere) mi sale un nervoso bestiale. Ci sono persone che scappano dall'Italia!!! Per lo meno io, nel posto in cui vivo, non avrò vita facile dopo essere uscito totalmente allo scoperto. Io spero di uscire dall'Italia, non solo per la "questione omofobia", ma per altri mille motivi. Mi auguro che le generazioni future stiano meglio di noi, e che le cose cambino presto!  :gha:

  • 11 months later...

[scusate se rispondo and un vecchio topic]

Ragazzi, devo dire che questo articolo ha mandato in confusione anche me, e inizialmente ho creduto ad ogni singola parola di quello che c'è scritto. Questo fino a quando ho letto:

Sappiamo, ad esempio, che nel vissuto di moltissimi omosessuali maschi adulti c'è un padre evanescente; e spessissimo c'è una famiglia sfasciata, un divorzio.

Cioè ma che significa? XD

  1. Io sono gay e non ho ne una famiglia sfasciata, ne un padre "evanescente" ne dei genitori divorziati: situazione familiare perfettamente normale nel mio caso! XD
  2. In Italia ci sono 71.969 separazioni e 37.573 divorzi (secondo le statistiche dell'anno 2000). Quindi è normale che vi siamo moltissimi omosessuali nelle quali famiglie vi siano genitori separati! Ma lo stesso vale per gli eterosessuali!

Quindi quella frase che ho citato è completamente senza senso. Tutto l'articolo lo è, si parla a sproposito di argomenti molto complessi e delicati. Il tutto "abbellito" poi da qualche preconcetto paranoico come una "lobby omosessuale" (se vogliamo, considerando che la popolazione demografica è in calo, sono proprio le "lobby" le prime a voler cancellare l'omosessualità se si potesse... avete mai sentito parlare Putin a riguardo? asd.gif)

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