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Deficit di Padre


Isher

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@Zigulì: se così fosse, importerebbe eccome a molti e direi che sarebbe anche giusto,

perché una "mancanza", un "deficit" di qualcosa, implica che quel qualcosa sia necessario per produrre una condizione sana ed equilibrata,

e se un deficit è identificato come "causa" di una situazione, allora quella situazione assume un'identità di conseguenza patologica,

cosicché diverrebbe legittima una preoccupazione del tipo "stiamo attenti a non far mancare la figura maschile/paterna a nostro figlio, sennò rischiamo che cresca/diventi omosessuale", che è come dire "cerchiamo di evitare questo spiacevole incidente".

 

Certo però mi pare di capire, come ha notato argutamente Almadel (sempre se ho capito bene), che i nostri racconti tendano ad avvalorare queste teorie dell'incidente, in chiave freudiana, anche se formalmente lo neghiamo... insomma tra un po' diverrremo i successori laici di Nicolosi?  :salut:

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La cosa drammatica è che è molto "freudiano"

negare razionalmente qualcosa che è confermato dai fatti :salut:

 

Io potrei anche credere che un "deficit di padre"

possa spingere un adolescente a cercare e a erotizzare

un adulto come figura maschile di riferimento.

 

Mi sfugge invece completamente il "motivo freudiano"

per cui a un adulto possano piacere i ragazzi.

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Uh... ma a questo posso provare a dare una risposta io!!! Ovviamente, è una riflessione personale, non pretendo sia una certezza scientifica!

Credo che l'attrazione per i più giovani possa nascere quando non si è vissuta appieno la propria giovinezza, per cui si cerca, relazionandosi ad un partner più giovane, di carpirne parte della vitalità, di condividerne il momento di crescita che non si è goduto in autonomia quando era ora. Che ne pensi, Almadel???

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Per dare un contributo a questo thread dico che in effetti per i primi 7 anni della mia vita vedevo mio padre ( se andava bene) solo il sabato e la domenica poichè per il resto della settimana lavorava a Torino. Sono infatti cresciuto senza un rapporto affettivo intenso con mio padre e ancora oggi vedo la differenza tra me e mio fratello minore, che ha avuto la fortuna che mio padre fosse più presente.

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Infatti a me inizia a stancare tutto questo ipotizzare e analizzare le nostre attrazioni sessuali e il nostro comportamento.

 

Può anche essere un'innata attrazione fisica, semplicemente un ventenne conosce un quarantenne, si piacciono e si mettono insieme finché dura, mi basta come spiegazione.

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Non vedo cosa ci sia di male nel pensare a certe cose che coinvolgono la sfera personale, il nostro relazionarci con il prossimo, il nostro emozionarci, ecc ecc.

Se per certe persone è un problema, perché semplicemente non accettano che ci siano altri che queste riflessioni le fanno? Nessuno obbliga a farle proprie...  :ok:

 

@Almadel: quello che ho scritto è il sunto di una mia personale autoanalisi... mi sono chiesto più volte cosa mi facesse sentire tanto vicini, anche e soprattutto a livello affettivo, ragazzi e ragazze più giovani di me... e la risposta che mi sono dato è che rivedo in loro ciò che non ho avuto modo di essere (per impegni esterni, per avere la testa troppo "sulle spalle", ecc ecc) alla loro età.

Mi è mancato quel pizzico di irresponsabilità, di "non pensiamo alle conseguenze, facciamo e poi vediamo che ne vien fuori"... magari avrei preso qualche (tante?) batosta in più, ma anche quelle aiutano a crescere, no? Ciò nonostante, ora sono un adulto, ho la mia vita, la mia indipendenza, le mie convinzioni, certezze e incertezze come tutti... penso di essermi "privato" di queste cose (ammetto, non sostanziali), l'ho capito e tutto sommato va bene così, si vede che è stato quello il percorso che IO dovevo fare.  :salut:

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Io avrei molti dubbi...da formulare.

 

Nella maggior parte di ciò che ho letto sull'assenza del padre

ho letto un mischiume fra infanzia, adolescenza, conflitti iniziati

dopo la scoperta della propria omosessualità...o legati al CO.

 

Genericamente tutti hanno ricordato "il peggio"  ( e d'altronde

a ciò portava il topic: sia in termini di riferimenti freudiani che

antifreudiani ) ma il peggio è una selezione di fatti.

 

Rispetto a questo "peggio" in molti c'è stata la volontà di

respingere la teoria freudiana, anche se la propria esperienza

aveva poco a che fare con Freud...nè è colpa del tutto di Freud

se il Freudismo, come ogni formula ideologica esercita il fascino di

una spiegazione pronta.

 

Casper, mi citi Montale senza avere la sua età... :salut:

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Non vedo cosa ci sia di male nel pensare a certe cose che coinvolgono la sfera personale, il nostro relazionarci con il prossimo, il nostro emozionarci, ecc ecc.

Se per certe persone è un problema, perché semplicemente non accettano che ci siano altri che queste riflessioni le fanno? Nessuno obbliga a farle proprie...  :salut:

Se ti riferisci a me, il mio era un disappunto, scritto male lo ammetto, riguardo agli studiosi specialisti o meno che attraverso delle teorie vogliono per forza arrivare a delle conclusioni universali accettate da tutti.

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Per dare un contributo a questo thread dico che in effetti per i primi 7 anni della mia vita vedevo mio padre ( se andava bene) solo il sabato e la domenica poichè per il resto della settimana lavorava a Torino. Sono infatti cresciuto senza un rapporto affettivo intenso con mio padre e ancora oggi vedo la differenza tra me e mio fratello minore, che ha avuto la fortuna che mio padre fosse più presente.

 

Stessa cosa successa a me,identica!

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Non vedo cosa ci sia di male nel pensare a certe cose che coinvolgono la sfera personale, il nostro relazionarci con il prossimo, il nostro emozionarci, ecc ecc.

(...) mi sono chiesto più volte cosa mi facesse sentire tanto vicini, anche e soprattutto a livello affettivo, ragazzi e ragazze più giovani di me... e la risposta che mi sono dato è che rivedo in loro ciò che non ho avuto modo di essere (per impegni esterni, per avere la testa troppo "sulle spalle", ecc ecc) alla loro età.

 

Infatti anch'io ritengo interessante analizzarci un po', se non lo facciamo con un'intenzione curativa... Sull'attrazione eterosessuale si fa da quando esiste la psicologia, e si fa a tutti i livelli e ambiti, compresa la comunicazione da rotocalco e talkshow più trash, quindi ritengo che "blindare" l'omosessualità dagli slanci analitici o esigere di vederla confinata nei binari della scienza si traduca in un boomerang: finisce per continuare a ghettizzarla, seppure in un modo diverso da come accadeva un tempo.

 

Il problema è che in testimonianze come la tua, che mi paiono abbastanza emblematiche del quadro che stiamo raccogliendo… mi pare che emerga che la pulsione omosessuale abbia una componente cognitivo-intellettuale notevole, molto maggiore di quanto accada nell’eterosessualità.

Mi risulta cioè che i maschi etero alla domanda sul perché gli piacciono le donne, danno risposte che esprimono un’attrazione essenzialmente viscerale, chimica, molto banalmente generata dal contatto con la femminilità… poi magari aggiungono che hanno anche erotizzato certe figure o simboli, ma raramente la considerano una componente principale.

 

Insomma un po’ come quando ci si chiede quando abbiamo iniziato a sospettare di essere gay, vengono fuori molte risposte relative alla preferenza dei cartoni animati per ragazzine e cose simili, mentre dai maschi etero non ho mai sentito che abbiano capito che non gli sarebbero piaciuti gli altri maschi perché gli piaceva giocare a calcio ecc.

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Proseguo il ragionamento, se posso.

 

Come ho detto non riterrei strano

se un ragazzo con "padre assente"

desiderasse un adulto

o un uomo che "non ha vissuto la giovinezza"

desiderasse un giovane.

 

Ma questo - come direbbe un mio amico -

spiega il modo in cui siamo omosessuali

non la pulsione stessa.

 

Un etero attratto dalle MILF

ti parlerà delle cosce della sua baby sitter

(e qui c'è "una madre mancante"?)

e chi è attratto dalle lolite

può pensare comodamente altre cause.

 

Io posso ricostruire (o "credo di poterlo fare".

è un argomento in cui sono facili gli auto-inganni)

praticamente tutte le cause della mia variegata omosessualità;

ma sono consapevole che - con lo stesso materiale -

avrei potuto definire anche la mia eterosessualità.

E, quando avevo la ragazza, lo ho anche fatto.

 

Se tiri due dadi, una volta su trentasei esce dodici.

Qual è la "causa" di questa percentuale?

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