cambiapelle Posted September 18, 2010 Share Posted September 18, 2010 Qui pero vedo che dilagano inesattezze . I rom se ne sono andati via di LORO SPONTANEA VOLONTA ' ! e sono stati pure pagati! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted September 18, 2010 Share Posted September 18, 2010 Qui pero vedo che dilagano inesattezze . I rom se ne sono andati via di LORO SPONTANEA VOLONTA ' ! e sono stati pure pagati! Sì appunto e molti hanno già detto che torneranno come del resto hanno il diritto di fare essendo libera la circolazione intereuropea dei cittadini comunitari... Mi sa molto di trovata elettorale quella di Sarkozy! Comunque è un fatto che molti rom, zingari e nomadi vari vivano in condizioni indecenti e trattino in modo inaccetabile i figli mandandoli all'accattonaggio o addirittura al furto. Però non è paleggiandoseli da uno stato all'altro che si risolve il problema, ma con regole rigorose ma certe e con l'educazione. Non si può essere un giorno indulgenti e l'altro severi, prima lasciare che i campi diventino fogne a cielo aperto e ricettacoli d'illegalità e poi demolire tutto gettando allo sbaraglio anche molti bambini innocenti anche se educati male. Tante volte la classe politica non solo italiana ma anche europea (purtroppo mal comune non sempre è mezzo gaudio) sembra affetta da una sindrome di alcolismo cronico. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FleurDeLys Posted September 18, 2010 Author Share Posted September 18, 2010 Ma è ovvio che è una trovata elettorale ed altrettanto ovvio che torneranno. Nessuno vuole discriminare i rom, semplicemente non possono stare in accampamenti pericolosi ed illegali. Riguardo alla legge di Sarkozy la trovo pericolosissima, parlare di etnia è stato veramente una caduta di stile tremenda , specie per la nazione che ha scritto la carta dei diritti dell'uomo. Sarkozy per quello che ha fatto merita la ghigliottina! Ormai la sua popolarità è così bassa che forse è meglio lasciarlo morire di morte naturale... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mario1944 Posted September 19, 2010 Share Posted September 19, 2010 Nessuno vuole discriminare i rom, semplicemente non possono stare in accampamenti pericolosi ed illegali. Sì ma non si capisce perché li abbiano lasciati diventare pericolosi e illegali sia in Francia che in Italia... Non è che abbiamo (non solo noi italiani) una classe politica di rincitrulliti o forse meglio di disgraziati che pensano solo alle poltrone ed al rendimento che ne possono trarre? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
cambiapelle Posted September 19, 2010 Share Posted September 19, 2010 A Me invece comincia a stare simpatico ora sarko! Pero avessi potuto avrei votato segolaine royal Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FleurDeLys Posted September 21, 2010 Author Share Posted September 21, 2010 Parigi ringrazia: "Silvio sei stato un vero amico" L'appoggio italiano rompe l'isolamento dell'Eliseo INVIATO A BRUXELLES È molto più che una Legion d’Onore l’abbraccio di Sarkozy al Cavaliere: «Gli amici si riconoscono nei momenti importanti e tu Silvio», gli ha sussurrato nell’orecchio il presidente francese, «oggi sei stato un amico vero. Non lo dimenticherò mai...». Già, perché in Europa e forse nel mondo nessuno più del nostro premier si è spinto a sposare la campagna anti-Rom dell’Eliseo. Una difesa a spada tratta durante il Consiglio Ue, preceduta dall’intervista di Berlusconi a «Le Figaro» che dava addosso alla commissaria Viviane Reding, rea di aver condannato Parigi con toni certo sopra le righe. È un vecchio «pallino» del premier: basta con le esternazioni dei responsabili di settore, l’unico a parlare dovrebbe essere il presidente della Commissione europea Barroso, gli altri tutti quanti zitti. Concetti ribaditi in tono ruvido durante il pranzo dei capi di Stato e di governo che non verrà ricordato certo per il menù. «Occorre», ha insistito Berlusconi guardando fisso il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, «che lo stop alle esternazioni venga messo all’ordine del giorno nella nostra prossima riunione. Gli Stati membri hanno diritto di essere consultati prima che nei loro confronti vengano prese iniziative di critica o di contestazione». Ha detto pure dell’altro, il Cavaliere. Ha invocato una politica europea in materia di immigrazione «perché non possiamo scaricarne il peso una volta sull’Italia, un’altra sulla Grecia o sulla Spagna, un’altra ancora sulla Francia. Serve solidarietà». Approvazione da parte dei rappresentanti ungheresi e della Repubblica ceca. Il presidente rumeno Basescu ha preso atto chiedendo aiuto a sua volta, perché «da soli non possiamo farcela» ad accogliere il flusso di ritorno. Entusiasmo di Sarkozy, che rischiava l’isolamento e invece si ritrova al fianco l’Italia. Nicolas e Silvio, un legame che s’era un po’ allentato per colpa di Carla ma adesso torna in auge a spese della popolazione Rom. Secondo il britannico «The Economist», è stato Berlusconi a tracciare il solco delle «deportazioni», la Francia ci è solo venuta dietro. In realtà, ci ha parecchio superati con il rimpatrio in massa di 8 mila Rom, suscitando l’invidia di Bossi perché «questi nomadi commettono la maggior parte dei furti. Certo non sono il demonio», concede il Senatùr, «però la gente che lavora, torna a casa e la trova buttata per aria non è molto allegra». No che non è allegra. Eppure in Francia si parla di gente allontanata solo in base all’appartenenza etnica, senza nemmeno accertarsi che avesse commesso furti o altro. Di qui il paragone, certo eccessivo, della Reding con le famigerate deportazioni naziste. Altri ministri, come La Russa, ci vanno più cauti, «l’Italia studia come contrastare non i Rom ma i loro atti illegali», che è cosa già diversa. Berlusconi non entra neppure nel merito. Sbarca a Bruxelles in ritardo per la disavventura dell’aereo in panne, s’infila dentro il Consiglio europeo negando col solito sorrisetto che il finestrino rotto possa essere un «attentato finiano». E quando il summit volge alla conclusione, il Cavaliere scappa via facendo ciao con la mano ai cronisti, unico leader europeo che non si concede in conferenza stampa. Stavolta rimediano il portavoce Bonaiuti e il ministro degli Esteri Frattini con una lunga nota ufficiale da cui si evince quanto era filtrato goccia a goccia dalle delegazioni straniere: tra la Francia e l’Europa, il governo italiano sceglie nettamente la prima. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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