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Aggressione omofoba a Ragusa


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Buttano secchio pieno d´urina addosso ad un omosessuale. Denuncia contro ignoti

 

Nonostante la disavventura, la vittima ha avuto la prontezza di spirito di annotare il numero di targa dell’auto a bordo della quale i giovinastri sono fuggiti dopo la bravata. Rovesciano un secchio colmo d’urina ad un omosessuale.

 

E’ accaduto l’altra sera in una zona periferica di Ragusa. Un gruppo di bulli in auto avrebbe avvistato il gay e, una volta accostati, gli avrebbero buttato addosso il secchio, insudiciandolo di liquido organico.

 

Nonostante la disavventura, l’omosessuale ha avuto la prontezza di spirito di annotare il numero di targa dell’auto a bordo della quale i giovinastri sono fuggiti dopo la bravata. La vittima del grave atto d’intolleranza ha sporto denuncia in questura. Sulla vicenda è intervenuta l’Arcigay che ha ovviamente condannato il fatto. La polizia sta conducendo le indagini per risalire agli autori del gesto.

simply_dreamer
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perchè non mi stupisco?!  :D forse perchè sò che il mondo è in mano agli stronzi e agli ignoranti. ecco perchè...  :D spero che in qualche modo paghino. scusate il sarcasmo, ma io ai bulletti gli farei fare (obbligatoriamente) quello che Pannella ha fatto per scioperare... quando ci vuole ci vuole.  :D

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ma che schifo e che offesa.

che devo commentare più.

ovviamente grazie della segnalazione.

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L'unica cosa che si può rilevare è che questa persona, ragazzo o uomo che sia,

ha avuto il coraggio di denunciare l'aggressione.

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Che tristezza, il fatto che avessero un secchio di urina in macchina, implica che il fatto sia premeditato e che gli "aggressori" conoscessero la persona in questione ergo: omofobia pura! Si meriterebbero 100 vergate ciascuno, e io sono contro la violenza!!!

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Che dire se non qualcosa che sia già stata detta?

 

La vergogna è tanta...

Dire che sono imbecilli è davvero minimizzare il tutto.

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Ma come facevano a sapere che fosse gay?  :D

O lo scherzo è stato fatto da qualcuno che lo conosceva, o lo avevano seguito, o che altro?

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Lum, Ragusa è un paesazzo. Quindi si, non mi stupirei se fosse tutto premeditato.

 

Davvero si tocca il fondo.

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Ma come facevano a sapere che fosse gay?  :D

O lo scherzo è stato fatto da qualcuno che lo conosceva, o lo avevano seguito, o che altro?

O lo conoscevano o era molto visibile, non ci sono altre soluzioni.

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Lum, Ragusa è un paesazzo. Quindi si, non mi stupirei se fosse tutto premeditato.

 

Guarda visto le recenti "bufale" che sono saltate fuori di recente sono diffidente a tutto.

Ma se lo dite voi ci credo, io gli unici contatti che ho con Ragusa sono le telefonate della questura  :D

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Beh guardate proprio a Ragusa non è affatto difficile sapere chi è gay e chi no.

A parte alcuni casi, la stragrande maggioranza frequenta gli stessi posti, la stessa gente...  :cool: molto deprimente.

E poi... come diceva Winston è un paesotto, si conoscono tutti e il ''curtigghio" (gossip) è l'attività preferita dalla stragrande maggioranza della popolazione...  :bah:

 

Comunque spero che questi idioti (e mi piacerebbe tanto sapere chi sono... ma vabeh) paghino per quello che hanno fatto.  :D

Almeno il tipo ha denunciato...

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Sono stati già arrestati gli autori del gesto violento (ben reale) e laidamente omofobo

di Ragusa: sono cinque e sono tutti ventenni. Il ragazzo gay che ha denunciato l'aggressione

subita ne ha 25.

 

http://gaymagazine.it/2010/09/24/cinque-arrestati-per-il-secchio-di-urina-contro-il-gay/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+gaymagazine%2FxRmo+%28GayMagazine.it%29&utm_content=FaceBook

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Ho letto l'articolo... il sindaco usa il termine "tolleranza" e qualche giorno fa, proprio qui sul forum, si è fatto notare come tale termine implichi una sorta di ammissione di una diversità da "prendere per buona".

Ammetto che leggendo le dichiarazioni del sindaco, tutte condivisibili, mi è venuta alla mente tale riflessione e in effetti forse il concetto di "tolleranza" sarebbe uno dei tanti da superare, per arrivare alla pure e cristallina eguaglianza fra le persone, indipenentemente dal loro orientamento sessuale, che al prossimo non deve importare. Punto e basta.

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No, Casper, qui «tolleranza» è usato nel senso giusto, cioè come negazione contraddittoria

della «intolleranza». Le parole del sindaco non potrebbero essere più ferme e dure,

e l'argomentazione fila perfettamente:

 

L’intolleranza e la discriminazione sono inaccettabili. La tolleranza è alla base della convivenza civile,

e tutta la cittadinanza non può accettare che degli idioti siano stati capaci di fare ciò che hanno fatto,

mossi tra l’altro da un odio ingiustificato.

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Sì, Isher, le parole del sindaco, che non ha preso tempo e tergiversato, sono ottime! Ma, non so, quel termine lo trovo "stretto"... lo stesso.

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Sarebbe interessante capire perché. Io sinceramente non capisco questa avversione nei confronti della parola.

 

La tolleranza è un comportamento sociale, mentre l'eguaglianza è un principio giuridico. Entrambi sono importantissimi. Per dire, nel Sud Africa c'è uguaglianza formale: il matrimonio gay è riconosciuto e l'eguaglianza senza discriminazione di orientamento sessuale è pure sancita a livello costituzionale. Eppure rimane una società molto intollerante.

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No, non dico di avere un'avversione a tale parola, per carità.

Ma la sua assonanza al concetto di "sopportazione", quando si parla di accettazione delle molteplici sfumature della nostra società, la trovo una "stonatura", non so se mi spiego.

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Capisco quel che vuoi dire, Casper, ma questo perché il significato del termine è equivocato

continuamente. Tolleranza, almeno nel pensiero liberaldemocratico, che è il punto

d'arrivo di un concetto che affonda le sue radici nella Scolastica e poi soprattutto nel Rinascimento,

non significa «sopportare», come credono alcuni, ma

 

«consentire l'espressione di ciò che non si condivide».

 

Questo è il massimo che si può chiedere a una società umana, dove non è possibile che tutti

condividano tutto, perché i gusti, le espressioni, le culture, insomma anche

le pratiche sessuali o i modi di abbigliarsi, sono oggetto di valutazioni personali e differenziate; e tanto

più alto è il grado di una democrazia tanto più sono alti e differenziati numero e varietà di queste

manifestazioni. Né si può imporre per legge alla gente di condividere tutto. Se lo si facesse, entreremmo

nel totalitarismo. E quand'anche si realizzasse questo effetto per intervento dello Spirito Santo, esso

non varrebbe più niente, moralmente e politicamente.

 

Quello che si può fare è esercitare la tolleranza, che è l'antidoto dell'intolleranza, la quale è sempre

presente strutturalmente nelle società umane.  

Posted

Anche perché se sono tollerante solo verso ciò che non mi provoca un'istintuale avversione, allora rimango intollerante. :cool:

Posted

Esatto! Quella che molti auspicano, non essendone consapevoli, non è un «più» della tolleranza, ma

un pesante «meno»: cioè il settarismo, il parteggiare per ciò in cui ci si rispecchia,

padre dell'intolleranza.  :cool:

Posted

Posso concludere l'interessante disquisizione sul concetto di tolleranza tornando all'Isola e alla sua Cantantessa  :cool:?

 

Sugnu sempri alla finestra e viru a ranni civiltà

ca ha statu, unni Turchi, Ebrei e Cristiani si stringeunu la manu,

tannu si pinsava ca “La diversità è ricchezza”

tempi di biddizza e di puisia, d’amuri e di saggezza

Zoccu ha statu aieri, oggi forsi ca putissi riturnari

si truvamu semi boni di chiantari

 

'A Finestra in Elettra

 

(Sono sempre alla finestra e vedo la grande civiltà

che è stata, quando Turchi, Ebrei e Cristiani si stringevano la mano,

Allora si pensava che "La diversità è ricchezza"

tempi di bellezza e di poesia, d'amore e di saggezza.

Ciò che è stato ieri, oggi forse potrebbe tornare

se troviamo il seme buono da piantare)

 

 

Come commentare il fatto di Ragusa?

il gruppo sarebbe composto da ventenni senza precedenti penali e si sarebbero giustificati definendo la vicenda semplicemente come “una bravata”

In me rimane l'amara consapevolezza che nella dimensione del "branco", i soggetti più instabili trovano una sorta di giustificazione , oltre che di spinta verso atti ignobili. Ai loro occhi il debole di turno forse non è neanche degno di essere considerato un essere umano.

Quello che mi auguro per loro è che si rendano conto che ciò che considerano "diverso", in realtà è un loro "simile".

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