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Innamoramento


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AndrejMolov89

Allora, è uno dei miei tanti topic idioti, e già la premessa è indice di demenza.

 

Volevo chiedervi quali sono stati i vostri inizi di storia, cioè, ogni volta che leggo qua e là sembrano sempre amori a prima vista e vorrei sapere se è effettivamente vero, oppure se è solo una leggenda metropolitana. Insomma, ci si può innamorare senza le premesse di amore fulmineo? :salut:

A voi la palla

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https://www.gay-forum.it/topic/15245-innamoramento/
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Allora... cara la mia civetta... vediamo un po' cosa posso dirti.  :salut:

Prima di tutto... esistono segnali inequivocabili dell'innamoramento? Molto spesso si legge o sente parlare di "farfalle nello stomaco" e cose simili. Ebbene, io quella sensazione non ricordo di averla mai provata, ma so di certo di aver sofferto come non mai quando alcune persone si sono allontanate (oppure ho dovuto allontanarle io per auto-tutela) o si sono rivelate essere ben diverse da come io le vedevo.

Non mi sono mai innamorato "a prima vista", ma ammetto che più volte mi è capitato di provare attrazione molto forte e molto interesse per ragazze o ragazzi che avevo appena conosciuto.

La mia storia più lunga, quasi 8 anni, è nata come amicizia, diventata un "proviamoci" e approdata infine alla convivenza. Lei rimane la persona che più mi conosce nel profondo, con la quale non nascondo nulla, una parte di me.

Ci sono comunque persone che continuano a risvegliare ricordi bellissimi e che vorrei non fossero tali (ossia vorrei fossero cose ancora possibili attualmente, ma troppo spesso ci fossilizziamo nel continuare a desiderare una persona che ci ha riportati allo status di amico o, peggio, conoscente). Magari sono state frequentazioni di una sola sera, di pochi giorni... ma non credo sia il tempo trascorso insieme a dare la qualità di un rapporto (amicale, affettivo, ecc).

Quindi, concludendo dato che sono quasi andato OT, la mia risposta è comunque un SI'... ci si può scoprire innamorati di un'amica o amico con il quale si hanno affinità così profonde da travalicare la semplice amicizia.

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https://www.gay-forum.it/topic/15245-innamoramento/#findComment-420720
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Da parte mia é stato un mix,diciamo..il mio fidanzato attuale mi aveva colpito da subito,ma l'innamoramento é nato pian piano (vedi dettagli in Emozioni e sfoghi,l'inizio di una bella storia d'amore  :salut: ).Anche se ti dirò,il primo periodo ero infatuato e non innamorato!

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https://www.gay-forum.it/topic/15245-innamoramento/#findComment-420822
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Beh, se l'innamoramento nasce dalla conoscenza di una persona

nuova, dipende molto dalle nostre capacità di coinvolgimento

emotivo, ma è chiaro che il piacersi reciproco si vede subito.

 

Si sta bene insieme, si sta male quando stiamo lontani.

 

Questo direi sia il criterio base.

 

Non tutti somatizzano le proprie emozioni e non tutti le

mitizzano a posteriori. Può capitare però una infatuazione così

forte da cancellare ogni capacità di discernimento, questo

credo sia l'eccesso di coinvolgimento che alcuni indicano

nel colpo di fulmine, per distinguerlo dall'innamoramento

successivo. L'innamoramento successivo implica forse un

piacersi ed uno stare bene che rinasce da una comunicazione

inizialmente sospesa.

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https://www.gay-forum.it/topic/15245-innamoramento/#findComment-420847
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AndrejMolov89

E' una faccenda che mi lascia perplesso, cioè, io provo un po' d'infatuazione, ma poi faccio fatica a sentirne la mancanza... e questo mi pare un controsenso, è quasi impossibile non prendersi un infatuazione almeno una volta ... .-., o meglio l'ho presa per etero.-.

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https://www.gay-forum.it/topic/15245-innamoramento/#findComment-420856
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"Un po' di infatuazione" contraddice la mia definizione di infatuazione

che sarebbe appunto una botta di attrazione e desiderio. Diciamo che

tu resti ad un livello di attrazione parziale, non propriamente passionale

 

Mentre il non riuscire a sentire la mancanza denota un problema di

"attaccamento" alla persona.

 

Io direi che non può esserci innamoramento se la passione non

si converte in attaccamento. Ma l'attaccamento implica la capacità

di apprezzare la persona nella sua globalità

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https://www.gay-forum.it/topic/15245-innamoramento/#findComment-420864
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Quando c'è il "fulmine" a prima vista io parlerei di infatuazione.. Una persona stimola in te elementi consci e inconsci (e spesso molto irrazionali, mannaggia a me..), che provocano in te una forte attrazione.

 

Può essere fisica, questa attrazione, ma anche mentale, emotiva. Insomma, è come se qualcosa si incastrasse perfettamente nelle tue sensazioni. E' quella che causa le "farfalle nello stomaco" o la mancanza di fiato, e in generale fa scaturire dei meccanismi e delle reazioni differenti dal solito.

 

L'innamoramento avviene un po' più in la, quando cominci ad avere un quadro un po' più completo della persona. Allora, all'infatuazione si unisce anche l'attaccamento, il desiderio di vicinanza, la richiesta di una risposta di qualunque tipo, l'esigenza di una qualche forma di interazione, normalmente paritaria (siamo entrambi innamorati), ma spesso asimmetrica (io sono innamorato l'altro non mi caga/mi vede come un amico/mi odia). Non ami ma sei innamorato.

 

Amore con la A maiuscola immagino che arrivi (e dico immagino perchè ahimè è una esperienza che mi manca), quando poi l'innamoramento si trasforma e si stabilizza in una consapevolezza più completa, più.. armonica. Non è più un fuoco che brucia vivo, ma è qualcosa di più tranquillo, rassicurante, che da l'impressione di durabilità. Ti stabilizzi sul rapporto che si è creato, genericamente sano (amo e sono amato), ma a volte asimmetrico (amo la persona ma non sono corrisposto e mi adatto a fingere di essere amico, ad esserci comunque, ad amarlo da lontano, etc).

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https://www.gay-forum.it/topic/15245-innamoramento/#findComment-420867
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allora qui sovviene un ulteriore domanda, come si fa ad apprezzare la persona nella sua globalità? o.o

 

Non si tratta di assoluti... se si parla di innamoramenti o di infatuazioni sicuramente non conosci la persona nella globalità, e in un certo senso anche altri aspetti ti vengono "offuscati" in maniera irrazionale dalla reazione emotiva, fisica, sensoriale.

 

Quando una persona la conosci meglio, inizi ad avere una visione più ampia e cominci a verificare pregi e difetti, e ad apprezzare l'insieme o il quadro o l'immagine che te ne fai, che non sarà mai totale. Non credo si possa , anzi si debba pretendere di conoscere qualcuno completamente e totalmente, anche perchè, ricordiamo una cosa importantissima, la gente cambia continuamente.

 

E' inevitabile, la gente cambia, evolve (o involve) sia l'altro ma soprattutto noi. Quello che ci piace oggi non ci piacerà domani. Quelle che sono le esigenze di un 18enne studente sono differenti da quelle di un 25enne universitario, non sono le stesse di un 30enne lavoratore, o di un 40enne pressato dai vari segnali biologici della mezza età.

 

Una relazione non rimane mai intatta per sempre. Anche l'amore più grande e più forte, non rimane uguale a se stesso negli anni. Si cambia, e per mantenere la relazione bisogna lavorarci sopra, ci sono momenti buoni e momenti cattivi.

 

L'amore non è una magia divina che rende tutto immutabile e solido. E' invece un dono, fragile e non sempre uguale e di uguale valore, che bisogna mantenere e lavorare. In due.

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https://www.gay-forum.it/topic/15245-innamoramento/#findComment-420872
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Per quanto mi riguarda ho provato solo una volta in tutta la mia vita la sensazione di innamoramento, quello vero che si realizza con il pensare alla persona quando ti svegli e prima di addormentarti, il desiderare di vederlo tutti i giorni e stare male quando non c'è, farfalle nello stomaco e cose varie.

 

Per me il colpo di fulmine è condizione necessaria ma non sufficiente all'innamoramento, cioè se una persona non mi piace subito (non solo dal punto di vista estetico ma anche emozionale, caratteriale ecc....) non ce ne si fa nulla, al massimo un'amicizia... però è anche vero che se questa condizione viene soddisfatta non è detto che io me ne innamori... mi serve comunque del tempo per affezionarmici.

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https://www.gay-forum.it/topic/15245-innamoramento/#findComment-420874
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Se vogliamo parlare di attaccamento amoroso, senza voler tirar fuori teorie

ma rimanendo su un piano concreto, ciò che in genere si dice è che l’insicuro

tende ad aver relazioni con altri insicuri che hanno uno stile di attaccamento diverso

dal proprio, tale consentire di confermare la percezione di sé e degli altri che giustifica

la ripetizione dei propri modelli relazionali. Insomma tendiamo a misura della nostra

insicurezza a ripeterci, a scegliere uno stesso tipo di partner e a volte anche a fare gli

stessi errori. In ogni caso possiamo capire molto di noi attraverso il tipo di persone a cui

ci affezioniamo.

 

Questo non esclude la possibilità di cambiare, però è evidente che una persona tipo Casper

o io potremo interrogarci perché abbiamo avuto una serie di storie ( a prescindere dalla loro durata )

mentre è difficile farlo se non se ne hanno alle spalle, in particolare è possibile esaminare l’attaccamento

solo alla luce della passione.

 

Se non c’è passione, se l’unico episodio è riferibile ad un etero…il discorso cade per mancanza del presupposto.

Bisogna chiedersi prima perchè queste attrazioni sono "parziali", quale parte si realizza e quale non si realizza

a prescindere dall'intensità ( non è necessario essere travolti...)

 

Ovviamente c’è il desiderio di avere una storia e magari il senso di colpa per non riuscire ad affezionarsi

alle persone, ma è difficile analizzare un fatto puramente negativo, una assenza.

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orodeglistupidi

Quando una persona la conosci meglio, inizi ad avere una visione più ampia e cominci a verificare pregi e difetti

 

Per me è diverso. Io sono subito piuttosto consapevole dei pregi e dei difetti dell'altro. Mi è impossibile il colpo di fulmine.

 

Proprio per questo, quando i difetti dell'altro "non mi saltano più all'occhio", o mi fanno tenerezza, invece che indispormi, capisco di essere nella merda fino al collo.

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...quando son innamorato le farfalle nello stomaco le sento eccome,

la tachicardia pure c'è,

il rossore in viso e qualche tremolìo alle mani.

 

Tutti sintomi che cerco maldestramente di camuffare e dissimulare.

 

Coi ragazzi coi quali ho avuto delle relazioni paradossalmente mi sono innamorato quando già stavamo insieme, o meglio, mi ci son fidanzato quand'ero in uno stato molto più autoconsapevole e meno sognante. Pare che io piaccia di più quando sono un po' disinteressato, o per lo meno non troppo passionalmente coinvolto: do l'aria di esser più solido di quanto effettivamente io sia.

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Il problema è sempre lo stesso, per me. Sono una persona profondamente insicura che però è stato modellato per mostrarsi sempre sicuro di se, quasi spudorato.

Così, quando prendo le mie infatuazioni, avviene che mostro il lato forte e capita che attiri a me ciò che mi piace.

Quando poi la storia va avanti, il mio lato debole vien fuori e... tutto crolla.

 

Mi piacerebbe un giorno conoscere qualcuno che si goda la mia energia, il mio voler bene, la mia gioia quando sono forte e che mi coccoli e mi sostenga e resista quando sono debole...

 

Per il momento, nell'universo di entrambi i sessi, tale persona è non pervenuta... ma non dispero.

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Guest piccinoio

Korio sei riuscito a descrivere molto bene come sei, e posso dirti che pure io sono così. Un macho all'apparenza alle prime puntate, poi esce il lato estremamente romantico e dolce... io invece al contrario di te, voglio coccolare e farmi in 4 per lui. Oltre poi al fatto che vorrei che mi rendesse la vita super incasinata xD

Si lo so son strano, ma l'amore a volte lo è :asd:

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Il mio ultimo ragazzo diceva che i teenager facilmente si innamorano e altrettanto facilmente si disinnamorano, è parzialmente vero anche se con il tempo sto diventando più cinico.

Prima mi prendevo per ogni persona che baciavo in discoteca  :asd: anche se quasi non sapevo il nome. Ultimamente dove mi è successo di vivere conoscenze più intense, il sentimento prendeva piede in maniera più razionale ma al contempo più pregnante, forse perchè più giustificato. Passo comunque sempre un periodo in cui tendo a celare ciò che provo e a lasciarmi andare in maniera più graduale fino a quando trovo occasione per pensare alla persona in ogni momento della giornata.

L'innamoramento che ho provato non si  è mai consolidato perchè sono sempre stato lasciato  :asd:, spesso perchè sembravo preso, anche più di quanto effettivamente fossi.

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Per me non è assolutamente stato amore a prima vista,ma nemmeno passione,niente,piatto totale.

Il mio attuale compagno l'ho conosciuto mentre correvo dietro ad un altro.

E quest'altro era molto piu' bello,intrigante e sopratutto molto piu' nelle mie corde in quanto eravamo molto simili.

Pero' alla fine mi sono innamorato di quello che è oggi il mio fidanzato.

E a dire il vero non so ancora come sia successo,immagino che in un mondo di eccessi sia bastata la sua semplicità e sopratutto il suo essere tremendamente impacciato  :asd:

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Vedete... non ci si deve scoraggiare!

 

"Non sono bello"

 

"Non sono intrigante"

 

Basta esserci per raccarli col cucchiaino al

momento giusto...ed i fidanzati si trovano :awk:

 

Sì, ma che cosa si trova? Un morosetto col quale passare qualche mese felice e poi soffrirci per un anno.

Almeno, ad oggi questa è stata la mia esperienza.

 

Di solito detestavo chi faceva il cinico così come me ora,

ma a fronte di una certa sofferenza son proprio di quest'avviso.

 

E poi non ha senso legarsi a troppe persone,

tenersi un fidanzato come fosse un accessorio per evitare di sentirsi soli...

Mi par tutto così finto.

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Quel che si trova lo devi chiedere a Mina, il

quale mi pare sia contento del proprio fidanzato

"impacciato" e "semplice".

 

Essere impacciati, semplici, non particolarmente

belli o intriganti....evidentemente non esclude la

possibilità che altri si innamorino di noi.

 

Se poi sei tu a non innamorarti perchè non ami

la tua goffaggine o latamente perchè non riesci

a piacerti, nonostante un altro ti ami...e pretendi

un super-fidanzato che ti dia conferme ( insomma

vivi la cosa come se tu fossi uno scarto o una 2^

scelta )

 

Beh questo è in effetti un problema

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Agree.

 

Per esperienza personale, ho imparato che quando uno impara a piacersi, solo allora scopre che c'è gente a cui piaci.

 

E quando uno impara ad amarsi così com'è, nei pregi e nei difetti, allora scopre che c'è gente fuori che è pronta ad amarti per quello che sei, nei pregi e nei difetti.

 

E non può piovere per sempre no?

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Metamorphoseon90

Agree.

Per esperienza personale, ho imparato che quando uno impara a piacersi, solo allora scopre che c'è gente a cui piaci.

E quando uno impara ad amarsi così com'è, nei pregi e nei difetti, allora scopre che c'è gente fuori che è pronta ad amarti per quello che sei, nei pregi e nei difetti.

E non può piovere per sempre no?

Detta così sembra semplice... :D E quindi dovrei dedurne che prima che un lavoro verso gli altri è meglio lavorare su se stessi... Già... :awk: Mah, forse col tempo :asd:

Speriamo che non piova per sempre! :P

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Se poi sei tu a non innamorarti perché non ami

la tua goffaggine o latamente perché non riesci

a piacerti, nonostante un altro ti ami...e pretendi

un super-fidanzato che ti dia conferme ( insomma

vivi la cosa come se tu fossi uno scarto o una 2^

scelta )

 

Beh questo è in effetti un problema

 

M...per me non è così semplice però.

Ovvero, non mi basta piacere ad un altro perchè lui mi piaccia.

E comunque sì,

detesto piacere a qualcuno perchè gli fa tenerezza la mia goffaggine.

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