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Gay pride a Belgrado finito in rissa


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Un plauso alla polizia serba, che si è fatta massacrare difendendo

dai paramilitari serbi i militanti gay, anche alla luce della condotta

della nostra polizia "borbonica", deve essere fatto.

 

Credo si possa dire, alla luce di questi fatti, che la manifestazione

di Belgrado sia stata un grande successo per la nascente democrazia

serba e che la Polizia italiana molto avrebbe da imparare dai colleghi Serbi.

 

Completamente d'accordo

 

P.S. A proposito di polizia serba e italiana, e giusto per sottolineare un altro po' l'inettitudine media di molte delle nostre istituzioni di cartone, ieri il responsabile della Sicurezza del CASMS (l'ente che presiede al controllo -in termini di ordine pubblico- delle partite di calcio italiane) se ne è uscito scaricando le responsabilità dei disordini, sulla polizia serba, "che non ci ha assistito"

 

Se questo è il livello di un dirigente, da imparare ce ne sarebbe davvero parecchio

ieri il responsabile della Sicurezza del CASMS (l'ente che presiede al controllo -in termini di ordine pubblico- delle partite di calcio italiane) se ne è uscito scaricando le responsabilità dei disordini, sulla polizia serba, "che non ci ha assistito"

Cioè? Secondo lui la polizia serba doveva prendere l'aereo e intervenire a Genova?  :rotfl:

Sarebbe interessante approfondirlo, ma penso che per il buon Masucci, quando ha parlato, potesse valere l'attenuante della "temporanea infermità mentale" :rotfl:

 

comunque i responsabili della sicurezza italiani si sono lamentati del fatto che i loro corrispettivi serbi non abbiano quantificato in maniera precisa il numero di "tifosi caldi" in arrivo

roba da chiodi, visto che era una stima ampiamente realizzabile anche senza bisogno delle indicazioni delle autorità serbe

Vi riporto le parole del parroco di Fiume, ovviamente solidali, fonte Queerblog:

 

"Vorrei dire bravo ai belgradesi normali che si sono opposti a questa manifestazione. Gli omosessuali, questi mostri morali e psicopatici, iniziano a dominare nei media, nei luoghi pubblici e nelle istituzioni"  :rotfl:

alysonmichelle

Vi riporto le parole del parroco di Fiume, ovviamente solidali, fonte Queerblog:

 

"Vorrei dire bravo ai belgradesi normali che si sono opposti a questa manifestazione. Gli omosessuali, questi mostri morali e psicopatici, iniziano a dominare nei media, nei luoghi pubblici e nelle istituzioni"  :rotfl:

 

Vanno atterati, annientati  :rotfl:

Trovo davvero desolante che i media italiani si siano adoperati tanto per spiegare la situazione serba solo dopo i fatti di Genova, ma del resto si sa che da noi vale più una partita della nazionale che un Gay Pride.

 

Per rispondere in due righe  ( io che mi spiego in due righe!) a chi mi domandava (con una punta di scetticismo) come faccio ad essere così informato, rispondo che basta stare con le orecchie pizze (come si dice a Roma) e non aspettare che gli altri ti servano la loro “opinione” dei fatti; anzi, vi do un altro paio di dritte per tenere gli occhi puntati sul futuro prossimo che ci riguarda direttamente e in Italia:

1) Il cardinal Ruini è tornato e sta piazzando i suoi uomini nello scacchiere politico per influenzare i cambiamenti in corso per il post Berlusconi.

2) Berlusconi pare che abbia intenzione di dare mandato (e soldi) per formare un movimento politico italiano sulla falsa riga del Tea party americano, come leader metterebbe la Santanché al posto della Palin (si somigliano però!).

 

Detto questo voglio sottolineare il fatto che il Gay Pride è diventato una sorta di test per le democrazie, il che mi può anche star bene nelle democrazie occidentali (vedi l’Italia con il Gay Pride romano ogni anno sempre più a rischio e sempre più addomesticato per permettere a questa destra antidemocratica di appuntarselo al petto); ma là dove la democrazia è ancora una sfumatura autocratica necessaria per accedere ai fondi della comunità europea, allora amici miei si strumentalizza la causa dei diritti civili dei gay, rendendoli un bersaglio politico e non credo sia giusto.

Innanzi tutto a Belgrado si è giunti passando prima dalla Slovacchia rimbalzando in Ungheria, Romania, Bulgaria e anche Montenegro. Persino la Polonia del fu Kaczynsky, lo scorso luglio ha “dovuto” ospitare l’Europride, è stato un mezzo flop ma ha pur sempre fatto cadere un tabù. Resta il fatto che là dove si riesce a sfilare, lo strascico che si lascia dietro è quello della percezione di una lobby omosessuale mondiale che impone con la forza della diplomazia (soldi) il “vizio” del capitalismo globalizzante, che si contrappone alla tradizione dei valori nazionali (vedi religione, patria e famiglia). Il che si risolve come a Maggio a Bratislava che la manifestazione è stata sospesa a poche minuti dall’inizio perché gruppi neofascisti intercettavano i manifestanti tra le vie della città prima che raggiungessero il punto di concentramento del corteo. In contemporanea nella capitale Rumena “300 ”, dico solo trecento manifestanti, armati di coraggio spartiato, sfilavano a Bucarest  sotto la minaccia di 150 neofascisti tenuti a stento dal cordone dei poliziotti, ma che avevano il plauso di una parte politica, mentre la restante parte faceva spallucce come dire:” E’ la temibile lobby gay che domina la lussuriosa Europa di Bruxelles che ce lo impone”.

 

Dice bene Almadel ricordando Mosca. Nella capitale Russa non si è mai riusciti a sfilare e da quelle parti, dove non c’è l’Europa che possa influenzare o mitigare certe posizioni, i politici lo dicono papale papale quello che pensano al riguardo. Gli ormai ex (ma questo non deve in alcun modo farci ben sperare sul futuro) sindaco Luzhkov e prefetto Mitvol’ avevano in programma di chiudere tutti i locali per omosessuali della città. Quando Luzhkov definì il gay pride una manifestazione satanica, sulla Piazza Rossa insieme ad un manipolo di sparuti attivisti europei, c’erano anche l’allora deputato di rifondazione comunista, tale Vladimir Luxuria e il radicale Cappato, e furono aggrediti o per alcuni penso esorcizzati, a suon di bastonate e croci in testa.

 

La questione ora è questa - eccezion fatta per l’Italia, gli scontri di Belgrado hanno dominato i media del resto d’Europa, e ora Jelko Kacin, osservatore della commissione europea, ha detto che influenzeranno negativamente sull’ingresso della Serbia in Europa, così sta a vedere che è ancora una volta la “lobby gay” che ha deciso contro la Serbia, e magari quegli stessi che manganellavano i poveri gay serbi prima, ora tornino a farlo perché li ritengono responsabili anche di questo. Assurdo, folle e spero che il mio (personale) ragionamento sia sbagliato, però …

 

Tanto ho già sproloquiato quindi vado fino in fondo e dico la mia anche sul perché gli Ultras serbi ci odiano.

 

Qualcuno ha scritto che in fondo quelli sebi sono problemi territoriali vecchi o di poco conto o, addirittura, risolti. No, proprio no. Proprio di ieri la notizia che ad Angelina Jolie è stato negato il permesso di girare il suo film da regista perché tratta di una storia d’amore tra una ragazza bosniaca e il suo stupratore serbo, questo per dire che sono ferite che sanguinano e sanguineranno ancora per i prossimi cento anni e forse più.

Ma la vera questione aperta è quella Kosovara, una situazione esplosiva nel cuore dell’Europa, in cui l’Italia ha responsabilità tremende. Sono patetici gli articoli che si leggono sui giornali che si domandano al solito “ma come mai questo brutti teppisti serbi cattivi se la prendono con noi buoni e caritatevoli italiani?”, con questo non voglio prendere le difese dei brutti ceffi fascisti, però basta con sto conformismo di stato sul fatto che i soldati italiani vadano a fare la pace con le bombe, e poi si sentono assurdità del tipo “hanno colpito il convoglio italiano perché quel giorno sostituivamo gli americani”, come per dire che gli afgani non vogliono colpire i nostri soldati perché loro sono soldati buoni e danno le caramelle ai bambini.  No, in Kosovo i nostri soldati hanno fatto da sicari delle politiche americane in Jugoslavia.

L’UCK era una formazione terroristica ed ha goduto del cappello dell’ONU, NATO e tutto il resto del cucuzzaro, solo perché il progetto di grande Albania è meno pericoloso (e fattibile) di quello di grande Serbia (filorussa). La UCK una volta diventata formazione politica ha trasformato il Kosovo in un ricettacolo di mafiosi, vi riposto solo quello che scrive l’International Crisis Group “..è diffusa l’impressione che esso (il Kosovo) è guidato da una elite politica criminale che controlla tutti gli aspetti della società”. Beh, tenendo conto dei nomi che circolano nei CDA delle nostre banche e nell’emiciclo parlamentare nazionale, bisogna ammettere che l’Italia ha esportato bene il proprio concetto di democrazia… Sì, proprio l’Italia, perché il Kosovo è stato messo nell’aria dell’influenza internazionale italiana, non amano farcelo sapere, ma a riprova di questo bastano le cifre che spendiamo per tenere là i nostri carabinieri.

 

La ragione perché i Serbi nazionalisti (tra l’altro simpatizzanti della lega nord) odiano “ROMA” è perché pretendiamo di togliere alla Serbia la sua Gerusalemme. Si tratta di un’enclave di 45mila serbi a nord del Kosovo (Mitrovica), una striscia di terra custode di tutta la tradizione religiosa ortodossa serba. Per i Kosovari è l’anello mancante al loro progetto di grande Albania ( o federazione albanese), ma è come se in questo progetto ci rientrasse anche la Puglia, perché il Kosovo è sempre stato serbo come la Puglia italiana. Mettete il caso che gli sbarchi delle navi che si vedevano a Brindisi fossero continuati per decenni, la popolazione pugliese sarebbe diventata a maggioranza albanese, quindi una formazione terroristica decide di annetterla all’Albania e la Serbia insieme ai paesi del patto di Varsavia li aiutano anche se gli impongono di diventare indipendenti. Come pensereste che degli ultras neofascisti italioti si sarebbero comportati a una partita con la nazionale serba?

 

Chiudo qui pensando a quel povero temerario che mi sta ancora leggendo (ti voglio bene baby).

Mah…non so se sono così temerario.... :afraid: Mi sono interrotto quando parli della Polonia…io ci sono stato 6 anni fa per turismo

e parlando con un giovane militante gay, molto carino e molto coraggioso ne ricevetti una impressione diametralmente opposta alla tua.

Già all’epoca la Polonia pullulava di gruppi di estrema destra antieuropeisti ed ovviamente anche omofobi, come antisemiti, etc. etc.

 

Il problema in realtà visto da un militante polacco non erano i fascisti violenti, ma i gay polacchi che al 99% erano velate ( come ovvio in un paese così cattolico e per giunta ex-comunista ) che pensavano del gay pride le stesse cose che scrivi tu: voi giovani gay ci scatenate contro l’odio della gente, voi farete peggiorare le cose, in fondo prima nessuno ci dava fastidio…

 

Il risultato erano manifestazioni con pochi gay giovani e coraggiosi contornati da tanti fascisti violenti. E questi ragazzi avevano e credo anche oggi abbiano bisogno di credere di avere un appoggio europeo, che non consista nel mero afflusso di investimenti finanziari, che certo sono importanti, ma creano un dinamismo sociale, rispetto al quale alcuni vengono socialmente promossi e altri inevitabilmente esclusi

con risentimento e invidia sociale. Ma che consista in forti politiche di sostegno alla democrazia.

 

Certo, alcuni paesi ex europei stanno pagando il prezzo della geopolitica antirussa delle amministrazioni americane conservatrici.

Si è soffiato un po' sul nazionalismo polacco, si è detto che si mettevano missili...oppure si sono umiliati dei sentimenti nazionali

che con la russia si identificavano ( i serbi ) a favore di altri ( albanesi, bosniaci, croati ). Il tutto per evitare un paventato ritorno

di potenza russa nell'Est Europa. Si può discutere se vi sia stato un cinismo americano...ma anche in questo caso però gli americani

avrebbero soffiato su ciò che già c'era e che poteva essere usato ai loro fini. Se ne può discutere...io ho trovato inutile l'appoggio

americano alla Polonia ( come alla Georgia o alla Ucraina paesi secondo me necessitati a trovare un modus vivendi coi russi perchè

troppo esposti ed indifendibili )

 

In ogni caso e a maggior ragione sarebbe necesario per l'Europa costruire un percorso di integrazione europea, basato su diritti

e democrazia, visto che noi questi paesi ce li ritroviamo alle frontiere. Ed oggi che l'america riduce il suo interventismo per la crisi

economica, proprio oggi l'Europa può offrire una protezione di medio lungo periodo più affidabile per questi paesi. E chiedere più

di prima, con più efficacia e più forza.

 

Considerato che bene o male noi perdiamo stabilimenti industriali ( Philips, FIAT etc. etc. ) a favore di questi paesi, almeno

vediamo di usare il profitto privato come chiave di una politica che possa garantire dei vantaggi complessivi per tutti.

@Silverselfer nessuno scetticismo velato. semplice curiosità. pensavo fossi giornalista o serbo.

Per quanto riguarda il pride anche io non sono proprio d'accordo col tuo discorso. Il pride va fatto dove non lo vogliono. E' chiaro che chi non lo vuole espone tutte le sue belle motivazioni. Ma non ha molto senso per noi assumere il punto di vista del nemico per fare autocritica  interna. Non credo che dobbiamo preoccuparci di non sembrare  una depravata lobby capitalistico-europeista. Questa preoccupazione ci inchioderebbe. Per conto mio l'Europa fa bene a bacchettare uno stato che non permette un regolare svolgimento del pride, e il discorso delle strumentalizzazioni politiche lascia il tempo che trova perché qui in gioco ci sono i diritti umani.

Per la seconda parte del messaggio ne condivido lo spirito e anche buona parte delle motivazioni.

Cinque estati fa la mia compagnia di allora

contava un Croato (il mio ragazzo)

un Serbo (il ragazzo di Paolino)

e un Macedone (quello di Stefano);

ma siamo usciti tutti insieme solo una volta...

 

L'idea della Lobby Gay era già di Milosevic:

seconda la propaganda furono i gay

a ordinare l'attacco USA alla Serbia.

 

Quindi il dente avvelenato contro di noi

ce lo avevano ben prima del Gay Pride a Belgrado.

 

L'idea di Silverselfer è un caso da manuale sul masochismo:

l'Estrema Destra ci picchia e se noi reagiamo

se la prenderà ancora di più con noi.

Sembra una storia tra un marito violento e la moglie vittima

che non chiama la Polizia per evitare che la situazione peggiori

o tra il bullo e il bambino vessato che non lo dice alla maestra.

Come la maggior parte dell'ignoranza  :D che regna sovrana nella maggior parte del mondo, la Serbia deve affrontare problemi di ordine sociale e economico-politico non indifferenti e trova, purtroppo la sua valvola di sfogo in chi non sembra rispettare i "valori" della nazione serba. Le persone omosessulai sono non solo discriminate, ma subiscono ogni giorno molto della violenza nascosta che non ci appare in messun mass media europeo. Alcune volte, frange estremiste si confondono con il mondo, che conosco benissimo, della Chiesa Ortodossa, e la chiesa serba è solo una parte (non la totalità) di tale chiesa, che ben lontana da essere insieme ai cattolici romani, esprime a volte duramente alcuni dogmi contro il "diverso", sia pure esso di altra nazione (vedi gli albanesi musulmani o ortodossi), ma pur vero che molti altri rappresentanti (non 4 gatti!) non ritengono un problema l'omosessualità, ma ritengono che solo Dio possa giudicare, e che si sia solo a Lui fedele, e non certo all'uomo e alle sue caducità... Ritengo che come la Serbia, anche frange estremiste in Russia, Italia Francia e Spagna debbano essere condannate e controllate, ma se da chi deve farlo non parte nessun ordine, lascio intravedere dove il diritto di esprimersi possa arrivare! :afraid:

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