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Immigrazione


FleurDeLys

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Il problema Almadel è che ora i musulmani DI FATTO mandano in giro le donne col burka, che formalmente sono liberle di non metterlo certo ma.... E di fatto musulmani ed ebrei circoncidono i propri figli nei primi anni di vita, senza il loro consenso. Certo anche i cristiani battezzano i propri figli, ma con la piccola differenza che questi ultimi non si trovano senza una parte del proprio corpo...

Il fatto preoccupante è che in italia si dibatte sulla "libertà di mettersi il burka", come se le donne musulmane avessero realmente una scelta. A differenza che in Francia.

Il fatto preoccupante è che in italia i musulmani portano a mutilare i propri figli legalmente in ospedale, con la scusa delle infezioni nel caso di circoncisioni artigianali e del fatto che è una tradizione millenaria (e qui ci sarebbe da aprire un o.t. sul perché la circoncisione sì e l'infibulazione no, ma NON lo apro). Anche questo, a differenza che in danimarca dove è stata approvata una legge che vieta la circoncisione al di sotto dei 18 anni salvo motivazioni mediche.

 

Insomma, con la scusa dell'integrazione e dell'apertura a nuovi orizzonti culturali si giustificano quelli che tu dici essere dei reati, ma che di fatto in Italia non lo sono. Perché provate a far passare una legge come quella francese o danese in italia e vedrete che casini. Strumentalizzazioni politiche, accuse di razzismo, pietismo del vaticano.

 

E anche dietro alle motivazioni del vaticano ci sarebbe un enorme o.t da aprire ma, ancora una volta, NON lo apro.

 

Pensi davvero che in questo modo, con questo tipo di apertura culturale, ci possa essere arricchimento?

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A me fa un po' ridere tutto questo "gli immigrati vengono qui e ci rubano il lavoro".

 

Da quant'è che non sfogliate un giornale, vedete un TG, leggete un saggio, guardate un programma di approfondimento, qualsiasi cosa? Perché basta fare una di queste cose per sapere che quella è storia vecchia, oggi il problema non è che gli immigrati vengono qui e ci rubano il lavoro, oggi il problema è che il lavoro emigra. :rotfl:

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Io non ho mai visto una donna in burka in vita mia,

eppure in Italia non è nemmeno proibito.

Vedo invece molte donne con il velo.

 

Ignoro se le donne italiane che non portano la minigonna

lo facciano per paura dei padri, dei mariti

o delle maldicenze di colleghe o vicine di casa.

A me interessa che la legge italiana venga rispettata

sia dagli stranieri che dagli Italiani stessi.

 

A me sembra che tu faccia una distinzione

tra il mussulmano che non vuole che sua figlia

si metta la minigonna ed esca con un Italiano

e il leghista che non vuole che sua figlia

si metta il velo ed esca con un Tunisino.

entrambe le ragazze sono tutelate dalla stessa legge, no?

 

Sulla circoncisione non mi va di esprimermi,

perché non ho ancora una posizione.

 

Come dicevo prima: l'arricchimento dipende da noi.

A leggerti sembra che tu non abbia amici immigrati.

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Il problema Almadel è che ora i musulmani DI FATTO mandano in giro le donne col burka, che formalmente sono liberle di non metterlo certo ma.... E di fatto musulmani ed ebrei circoncidono i propri figli nei primi anni di vita, senza il loro consenso. Certo anche i cristiani battezzano i propri figli, ma con la piccola differenza che questi ultimi non si trovano senza una parte del proprio corpo...

Il fatto preoccupante è che in italia si dibatte sulla "libertà di mettersi il burka", come se le donne musulmane avessero realmente una scelta. A differenza che in Francia.

Il fatto preoccupante è che in italia i musulmani portano a mutilare i propri figli legalmente in ospedale, con la scusa delle infezioni nel caso di circoncisioni artigianali e del fatto che è una tradizione millenaria (e qui ci sarebbe da aprire un o.t. sul perché la circoncisione sì e l'infibulazione no, ma NON lo apro). Anche questo, a differenza che in danimarca dove è stata approvata una legge che vieta la circoncisione al di sotto dei 18 anni salvo motivazioni mediche.

 

Insomma, con la scusa dell'integrazione e dell'apertura a nuovi orizzonti culturali si giustificano quelli che tu dici essere dei reati, ma che di fatto in Italia non lo sono. Perché provate a far passare una legge come quella francese o danese in italia e vedrete che casini. Strumentalizzazioni politiche, accuse di razzismo, pietismo del vaticano.

 

E anche dietro alle motivazioni del vaticano ci sarebbe un enorme o.t da aprire ma, ancora una volta, NON lo apro.

 

Pensi davvero che in questo modo, con questo tipo di apertura culturale, ci possa essere arricchimento?

 

Sei libero di fare le proposte che vuoi in Italia su abbigliamento e circoncisione, le possibili accuse che ti verranno lanciate non sono certo un ostacolo

Se però non trovi consenso, non mi sembra corretto dare la colpa agli immigrati

 

L'integrazione non può certo essere misurata sulla scala delle opinioni di qualcuno, non è un criterio molto affidabile

Al contrario, la legge mi sembra un criterio affidabile

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A leggerti sembra che tu non abbia amici immigrati.

 

Le apparenze ingannano Almadel  :rotfl:

 

L'integrazione non può certo essere misurata sulla scala delle opinioni di qualcuno, non è un criterio molto affidabile

 

Attenzione: io non sono contro il burka e la circoncisione in sé. Sono contrario che queste cose vengano imposte a persone che non possono esprimere un consenso.

Attenzione: io non sono contro la religione e la cultura islamiche in sé, nè penso si possa evitare l'interazione con esse. Penso soltanto che siano una religione e una cultura ancora più barbare e schiaviste del cristianesimo.

 

Il mio però non voleva essere un processo alle culture degli immigrati, il cui esito è per me scontato, per gli utenti del forum poco interessante e per tutti noi alla fine sostanzialmente inutile. Il mio intervento sul forum voleva solo essere l'espressione di un dubbio riguardo alle possibilità di arricchimento culturale date da chi porta con sè una cultura ancora più brutalmente illiberale della nostra.

Detto questo, non ci crederete, ma ho un rapporto magnifico con i miei vicini musulmani che ritengo persone migliori di molti italiani. Anche se non mi piace tutto di loro. E anche se non per questo ritengo che essi non siano vittime di punti di vista dai quali auguro a tutti di rifuggire alla velocità della luce! Viva la libertà!  :rotfl:

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C'è una differenza tra una cultura islamica, omofoba, maschilista, violenta, e le persone che magari sono pacifiche e tolleranti, ma sono nate da genitori egiziani o marocchini.

In Italia a volte per condannare la prima, si condannano i secondi, e a volte per salvare la seconda, si salva la prima.

 

Quando qualcuno mi dice che noi cinesi mangiamo cani, siamo stronzi con i tibetani, stiamo sempre a lavorare, facciamo tanti figli, e roba del genere, avrei voglia di sputargli in faccia, anche se in genere rispondo enfatizzando la terza persona. (Magari forse con certi è meglio se rispondo in prima singolare)

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Io più che altro non capisco come mai appena si parla di immigrazione si debba parlare di Islam. Mica tutti gli immigrati sono musulmani.

 

Non lo so nemmeno io. Forse perchè sono gli unici "problematici". Buddisti e induisti mi sembrano anche più liberali dei cristiani. E i cinesi, che non hanno una religione ufficiale, mi piacciono anche di più. Che poi la maggior parte sono pure strafighi XD

Comunque scherzi a parte, il problema è quello. Anche molti cristiani sono leghisti, ma la loro non è una cultura che sprona alla guerra e all'intolleranza dell'altro. Per carità, natzingher intollera assai, ma non il vangelo. Provato a leggere il corano?

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Attenzione: io non sono contro il burka e la circoncisione in sé. Sono contrario che queste cose vengano imposte a persone che non possono esprimere un consenso.

Attenzione: io non sono contro la religione e la cultura islamiche in sé, nè penso si possa evitare l'interazione con esse. Penso soltanto che siano una religione e una cultura ancora più barbare e schiaviste del cristianesimo.

 

 

"Barbara" e "Schiavista" non sono aggettivi che descrivono culture, ma gli uomini che possono farne parte

Gli uomini non sono determinati dalla cultura in cui nascono

Ed anche la cultura occidentale capitalista sotto vari aspetti è un utile base di appoggio a uomini altrettanto schiavisti e irrispettosi dell'individualità e della dignità dalla persona

 

Il tuo ragionamento non permette di discriminare per qualcosa che non sia l'essere musulmani, infatti si basa sugli stessi schemi che utilizzano certi uomini per discriminare donne e omosessuali

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Mh, forse mi sono espresso male. Non discrimino in alcun modo donne e uomini musulmani. Discrimino la cultura islamica come portatrice di valori quali: "Noi porremo delle gogne sui colli di coloro che saranno stati infedeli (XXXIV, 33)". Valori che sono propri anche della cultura giudaico cristiana, magari in misura minore, ma neanche troppo e comunque non ha importanza. Ha invece importanza il fatto che in "occidente" sta nascendo una nuova cultura occidentale che cerca faticosamente di liberarsi da questi valori. E nel mondo islamico, con tutte le contraddizioni del caso (so che in marocco per esempio vi è una grande differenza tra i comportamenti effettivi delle persone e quello che "si dice"), questo non sta avvenendo.

Sono perfettamente d'accordo sul fatto che anche la cultura giudaico-cristiana sia schiavista e barbara e infatti "discrimino" anch'essa.

Solo la ritengo meno pericolosa, meno schiavista e barbara, semplicemente perché è meno forte.

 

Tiriamo il bilancio?

 

La cultura nascente in occidente, fatta di mass media e di banche(chi ha orecchi intenda), introduce una dimensione del "si" comoda, dove la discriminazione è ovunque ma non si avverte, dove la schiavitù è mascherata con una falsa libertà. E a guadagnarci sono solo pochi burattinai. Ok. Ci sto. Ma... c'è un "ma".

Se qui non la pensi come gli altri sei isolato e additato, se in Iran non la pensi come gli altri finisci impiccato.

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AndrejMolov89

@Almadel: ovvio che lo sforzo deve essere da ambe due le parti, per superare le differenze, intendo semplicemente l'essere coscienti di essere diversi, ma non separati :afraid: Semplice. Cioè, dal mio punto di vista l'integrazione non è solo un processo di una sola parte, perché si gioca un po' a fare i puzzle, se non ci sono gli incastri gli stranieri potranno provare a smussare gli angoli quanto vogliono ma non si sentiranno mai parte di una società o di una comunità, se invece ovviamente riuscissimo ad aprirci di più secondo me il problema passerebbe in un secondo piano.

L'unico sostanziale problema è come fare a incastrare bene dei valori incompatibili con la nostra società. Per me bisognerebbe focalizzarsi in questo :D. Fosse per me utilizzerei l'ora inutile di religione per fare storia delle religioni del bacino meditteraneo. ^^ Visto che una cultura passa necessariamente attraverso la religione che di solito ne è una manifestazione.

Però, sinceramente, sono poco informato su questa problematica e intervengo illustrando un po' la mia opinione =) scusate il fraintendimento

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Mh, forse mi sono espresso male. Non discrimino in alcun modo donne e uomini musulmani. Discrimino la cultura islamica come portatrice di valori quali: "Noi porremo delle gogne sui colli di coloro che saranno stati infedeli (XXXIV, 33)". Valori che sono propri anche della cultura giudaico cristiana, magari in misura minore, ma neanche troppo e comunque non ha importanza. Ha invece importanza il fatto che in "occidente" sta nascendo una nuova cultura occidentale che cerca faticosamente di liberarsi da questi valori. E nel mondo islamico, con tutte le contraddizioni del caso (so che in marocco per esempio vi è una grande differenza tra i comportamenti effettivi delle persone e quello che "si dice"), questo non sta avvenendo.

Sono perfettamente d'accordo sul fatto che anche la cultura giudaico-cristiana sia schiavista e barbara e infatti "discrimino" anch'essa.

Solo la ritengo meno pericolosa, meno schiavista e barbara, semplicemente perché è meno forte.

 

Tiriamo il bilancio?

 

La cultura nascente in occidente, fatta di mass media e di banche(chi ha orecchi intenda), introduce una dimensione del "si" comoda, dove la discriminazione è ovunque ma non si avverte, dove la schiavitù è mascherata con una falsa libertà. E a guadagnarci sono solo pochi burattinai. Ok. Ci sto. Ma... c'è un "ma".

Se qui non la pensi come gli altri sei isolato e additato, se in Iran non la pensi come gli altri finisci impiccato.

 

 

Non puoi ridurre una cultura a due frasi un croce

Soprattutto nel aspetto religioso dove, come dimostra appunto l'evoluzione religiosa in occidente, ha un importanza fondamentale l'esegesi

Basta anche solo pensare alla differenza che passa fra un sostenitore dell'Ayatollah iraniano e di un sufista

Ma anche solo la differenze che distinguono sunniti e sciiti

 

Comunque io non mi stavo riferendo alla cultura giudaico cristiana quando parlavo di cultura occidentale, ma al capitalismo

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Comunque io non mi stavo riferendo alla cultura giudaico cristiana quando parlavo di cultura occidentale, ma al capitalismo

Infatti!

La cultura nascente in occidente, fatta di mass media e di banche(chi ha orecchi intenda), introduce una dimensione del "si" comoda, dove la discriminazione è ovunque ma non si avverte, dove la schiavitù è mascherata con una falsa libertà. E a guadagnarci sono solo pochi burattinai. Ok. Ci sto. Ma... c'è un "ma".

Se qui non la pensi come gli altri sei isolato e additato, se in Iran non la pensi come gli altri finisci impiccato.

Comunque guarda, lo so bene che se guardi al misticismo islamico, come anche alla cabala ebraica, trovi concetti molto affascinanti eccetera eccetera(e questo eccetera non vuole essere riduttivo). Però se penso al cattolicesimo non penso al misticismo, ma alle streghe che bruciavano sui roghi e a papa ratzingher che getta odio a destra e a manca. 

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Special_Needs

L'Italia agli italiani!

 

si, italia agli italiani, credere obbedire e combattere, boia chi molla..e poi? ti infili direttamente da solo in un forno crematorio? perché tanto sei un frocio e faresti quella fine per forza..

coerenza 0

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L'Italia agli italiani!

 

Se giuri che prima regali tutte le fabbriche dei Veneti ai Romeni

al grido di "la Romania ai Romeni"

(http://archiviostorico.corriere.it/2001/febbraio/01/Timisoara_nuova_provincia_industriale_veneta_co_0_0102011149.shtml)

consegni tutte le proprietà ENI agli Africani

(perché anche l'Africa è degli Africani, no?)

http://www.eni.com/it_IT/azienda/eni-nel-mondo/eni_mondo_open.page?locale=it_IT&keyword=&country=LY&category=

e riporti in Patria tutte le truppe italiane all'Estero (in fondo loro non ci inviano i loro soldati)

http://www.congedatifolgore.com/archivi/addestramento/article_2002_10_30_3044.html

 

Sai cosa si potrebbe fare? Regaliamo i ristoranti cinesi ai ristoratori italiani sparsi per il mondo

e a quei Cinesi regaliano le fabbriche italiane in Cina, no?

http://www.businessonline.it/1/EconomiaeFinanza/2035/aziende-italiane-presenti-in-cina-presente-futuro.html

 

Insomma, sono d'accordo con te.

Gli Italiani se ne rimangano in Italia e poi rimandiamo a casa gli stranieri.

Rimpatriamo tutti, cominciando dai 60 milioni di Italiani all'Estero

Basta kebab in Italia e basta pizza nel Mondo! :D

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Noi italiani faremo meglio a renderci conto che ormai ci sono gli immigrati. Un giorno i figli dei figli dei ragazzi anche immigrati o comunque di origini straniere della mia età mi pagheranno la pensione e forse mi offriranno anche una mano per attraversare la strada, bisogna pensare questo.

Personalmente poi credo che in tutte le culture c'è qualcosa che possa arricchirci e se si favorisse un dialogo che come base non ha la tolleranza (che è una parola spesso usata a sproposito) ma il rispetto potremmo tutti crescere. Rendetevi conto che odiare gli immigrati porterà gli immigrati stessi ad estremizzare la loro cultura come una sorta di difesa. La mia amica islamica, figlia di immigrati, ultimamente porta il velo e lo fa perché intorno a lei ci sono solo islamofobi.

Poi personalmente adoro gli asiatici, se non ci fosse immigrazione non mi sarei goduto nè il mio amico cinese nè tutti quelli che vedo per strada, lol.

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Io ho un amico russo, e all'università da me ho a che fare con iraniani, polacchi, russi, tedeschi, albanesi e chi più ne ha più ne metta, dato che la mia università attira un sacco di stranieri.

Di contro, noi esportiamo all'estero un sacco di cervelli italiani, dato che l'italia ormai fa così tanto ca*are che ci restano appunto solo gli immigrati  :asd:

 

 

Vorrei solo aggiungere una cosa:

L'Italia agli italiani!

E poi non ci sono più le mezze stagioni.

Ah, che quando c'era lui i treni arrivavano in orario qualcuno l'ha già detto? :D

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ormai stando a quello che ci propinano i media italiani siamo abituati a pensare (sono abituati a pensare è meglio) immigrazione=delinquenza! poi vedi al mattino un'intervista di un esponente dell'Italia al parlamento europeo in diretta da bruxelles interpellato proprio sul discorso dell'immigrazione che esce con una frase del tipo:"lombroso era un genio e le sue teorie geniali" e capisci il peso che devi dare alle farneticazioni di certa gente... (era borghezio nell'intervista)...

se tutti ci accorgessimo come gira il mondo veramente sapremmo soppesare le cose invece fa più comodo scaricare tutto sugli utlimi arrivati... se non si inziano a fare delle leggi funzionanti non si risolve nulla: io muoio di fame nel mio paese e se provo a fare qualcosa di sbagliato mi sbattono in galera e ci rimango, c'è un paese dove anche se ammazzo qualcuno in 2 anni sono libero, addirittura le alte cariche del governo non rispettano le leggi... cosa faccio? me ne sto dove sono o vado a far casino altrove?

e da qui nasce l'uguaglianza immigrato/delinquente...

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L'Italia agli italiani!

 

Il dubbio mi assale sempre quando leggo frasi come questa, quindi voglio pensare che i casi siano due: o sei di quelle persone certe, in maniera dubbia, del proprio essere 100% italiane e quindi ti senti portato ad usufruire solo di prodotti italiani o portare avanti la palese incoerenza della discriminazione del diverso, o come me pensi che questa pseudo-Italia al tracollo debba andare sulle spalle di chi l'ha voluta e non di chi la sta subendo nell'effettivo pur non avendola richiesta.

Se poi la tua idea si discosta da ambo le posizioni e sei genuinamente deciso a ribadire che l'Italia deve essere solo degli italiani, allora non posso che fare che due considerazioni oltre a quelle già esposte da altri:

 

a) Un tempo l'ignoranza poteva giustificare l'imboccata sulle sacre origini italiane e il non rendersi conto che invece "l'Italia" è stata formata anche col sangue di gente straniera, atea o non cristiana, però dopo più di mezzo secolo si dovrebbe essere in grado di riconoscere l'ilarità di certe affermazioni;

:D Dire "Italia agli italiani" ed appoggiarsi agli stranieri per una parte delle proprie attività giornaliere, come anche mangiare una pizza con gli amici (tantissimi pizzaioli sono arabi o del nord Africa), è una contraddizione nei termini; senza poi voler considerare la situazione in virtù del proprio discriminare altri, questo atteggiamento lo si potrebbe anche indicare come un "sto sfruttando il lavoro altrui e ho la pretesa di lamentarmene".

 

Mh, forse mi sono espresso male. Non discrimino in alcun modo donne e uomini musulmani. Discrimino la cultura islamica come portatrice di valori quali: "Noi porremo delle gogne sui colli di coloro che saranno stati infedeli (XXXIV, 33)". Valori che sono propri anche della cultura giudaico cristiana, magari in misura minore, ma neanche troppo e comunque non ha importanza.

 

Mi fai capire come fai a non discriminare le persone se invece disprezzi o hai dei pregiudizi sulla loro cultura?

Tralasciando la "cultura giudaico cristiana"  (giudaismo e cristianesimo direi che sono simili ma non uguali), non si capisce perché effettui una valutazione comparativa tra le due culture in termini di violenze perpetrate.

La Sura di Saba, quella che hai riportato tu e che viene ciclicamente tirata fuori per fare il binomio "Islam = Sangue/Intolleranza/Sostantivo-a-caso", è vera ed è sì contenuta nel Corano, però è altrettanto vero che le interpretazioni divergenti sullo stesso e sulla Sunna, come la questione del fondamentalismo islamico, non sono novità di adesso.

Se tu discrimini una cultura che si basa per buona parte su un testo e per l'altra su differenti interpretazioni (ben più duttili), non fai altro che compiere lo stesso sbaglio di chi segue alla lettera la Bibbia e ad esempio considera la donna inferiore.

 

Ha invece importanza il fatto che in "occidente" sta nascendo una nuova cultura occidentale che cerca faticosamente di liberarsi da questi valori. E nel mondo islamico, con tutte le contraddizioni del caso (so che in marocco per esempio vi è una grande differenza tra i comportamenti effettivi delle persone e quello che "si dice"), questo non sta avvenendo.

Sono perfettamente d'accordo sul fatto che anche la cultura giudaico-cristiana sia schiavista e barbara e infatti "discrimino" anch'essa.

Solo la ritengo meno pericolosa, meno schiavista e barbara, semplicemente perché è meno forte.

 

E' pericolosa qualsiasi forma di fondamentalismo, solo che l'errore peggiore risiede probabilmente nel pensare che una di queste sia più o meno forte rispetto ad altre: in Occidente si ha la percezione di stare leggermente meglio perché in fondo c'è una stabilità apparente per molte più persone, poi però i singoli casi dimostrano che si può morire per una serie di pugni come per una corda al collo.

La stessa critica l'hai mossa anche tu vedo:

 

Tiriamo il bilancio?

La cultura nascente in occidente, fatta di mass media e di banche(chi ha orecchi intenda), introduce una dimensione del "si" comoda, dove la discriminazione è ovunque ma non si avverte, dove la schiavitù è mascherata con una falsa libertà. E a guadagnarci sono solo pochi burattinai. Ok. Ci sto. Ma... c'è un "ma".

Se qui non la pensi come gli altri sei isolato e additato, se in Iran non la pensi come gli altri finisci impiccato.

 

Solo che di nuovo, mi sembra che tu stia prendendo in esame una situazione lampante su tot: l'Iran è una Repubblica Islamica prevalentemente sciita e se, viene vista termini di "occidentalizzazione", di sicuro presenta un minore compromesso tra religione e laicità.

E' doveroso scandalizzarsi per tutti i dissidenti, omosessuali o innocenti impiccati, è giusto scandalizzarsi quando una Sakineh diventa oggetto di una condanna atroce, però la nostra è una nazione che ospita tantissima gente che compie le proprie piccole pulizie etniche/etiche, dove fino a qualche decennio fa l'infedeltà subita giustificava il delitto d'onore (e ancora adesso, nelle zone più rurali, ci si sente ancora protetti da questa "idea") e tutt'ora se oltrepassati dei limiti, si può arrivare ad un livello violenze equivalenti a quelle degli integralisti.

Qui ci sentiamo più "sicuri" perché riceviamo e trasmettiamo un'immagine falsata, la stessa che poi attira tantissimi stranieri e fa pensare che sia tutto possibile perché a noi viene concesso, però se gira male stiamo esattamente come loro e forse senza neanche rendercene conto.

Tra l'altro, neanche colgo un senso nel credere che ci sia una differenza tra il governo che incita determinate azioni e il governo che le corrobora a tratti e spesso neanche prende in considerazione alcune problematiche, perché come l'immigrato deve essere disposto ad accettare delle leggi dello stato ospitante, quest'ultimo deve farsi garante e non limitarsi a sbarrare le porte e considerare lo straniero solo nocivo.

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ma che v'hanno fatto di male gli immigrati?

 

basta a pararsi il di dietro con le solite frasi "non sono razzista... xò...".

chi nn vuole gli immigrati è razzista.

La criminalità va punita indipendentemente dal colore di pelle.

E poi badate bene che gli immigrati nn ci rubano il lavoro ma vengono a fare lavori che no nn facciamo: andateci a voi in giro x le spiagge sotto il sole a vendere vestiti, a vendere le rose, a badare agli anziani, a raccogliere la frutta x 2 centesimi, ec ecc.

 

Apritevi agli altri, nn se ne può più doi qsti pregiudizi.

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Poi personalmente adoro gli asiatici, se non ci fosse immigrazione non mi sarei goduto nè il mio amico cinese nè tutti quelli che vedo per strada, lol.
Hai un amico cinese gay??? Invidiaaaaa  :P

 

Comunque sul fatto che disprezzo culture millenarie in maniera assai irrispettosa, penso che ormai sia chiaro. Detto questo, e comprendendo bene chi crede che io sbagli a fare così, specifico per evitare malintesi che a me non preoccupa affatto l'immigrazione, bensì le culture da me disprezzate che cercando di tornare in auge in occidente attraverso il fenomeno dell'immigrazione.

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Hai un amico cinese gay??? Invidiaaaaa  :P

 

tutti dicono così ma se vi si presenta la figlia dicendo: mamma voglio stare con MOhammed! vedrete che molti (non tutti logicamente) cambieranno idea.

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tutti dicono così ma se vi si presenta la figlia dicendo: mamma voglio stare con MOhammed! vedrete che molti (non tutti logicamente) cambieranno idea.

Se Mohammed è un bravo ragazzo mi sta benissimo che mia figlia lo frequenti. Basta ragionare per luoghi comuni o facendo di tutta l'erba un fascio! Altrimenti non dovrei fare uscire mia figlia con nessuno, perché? Perché è pieno di italiani porci e delinquenti quindi se mia figlia venisse a casa con Antonio io (secondo il tuo ragionamento) dovrei dedurre che lui è un mafioso oppure un pervertito. Se venisse a casa con Ren dovrei dedurre che è un truffatore mangiatore di gatti? Questi ragionamenti portano solo all'odio immotivato, bisogna giudicare la persona e non la "categoria".

Comunque non è gay il mio amico (magari lo fosse!) ma è bello da frequentare e da guardare =P

Edit: Ho corretto gli errori, scusate ma scrivevo di fretta =P

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Hai un amico cinese gay??? Invidiaaaaa  :P

 

Comunque sul fatto che disprezzo culture millenarie in maniera assai irrispettosa, penso che ormai sia chiaro. Detto questo, e comprendendo bene chi crede che io sbagli a fare così, specifico per evitare malintesi che a me non preoccupa affatto l'immigrazione, bensì le culture da me disprezzate che cercando di tornare in auge in occidente attraverso il fenomeno dell'immigrazione.

 

Bisogna dire che cambia davvero molto: non disprezzi l'immigrazione come fenomeno però aborri quanto concerne l'individuo, avente anche una cultura ed una storia alle spalle. L'immigrato privo di qualsiasi identità riconducibile alle culture da te disprezzate non crea fastidio, mentre colui che desidera portar dietro un bagaglio culturale ed ha un credo è da non rispettare a priori (perché, nuovamente, mi chiedo come sia possibile rispettare la persona e non ciò che l'ha formata o detta alcune sue azioni).

Seguendo questa logica allora consideri il musulmano che prega tale da essere insultato o, che so, gli edifici di culto e i fedeli un'offesa perché comunicanti valori che tu disprezzi e associ al non rispetto, giusto?

Opinione legittima nonostante rischi di provocare problemi a persone oneste e capaci di credere in una cultura anche in maniera ragionata, però di fatto non ci si dovrebbe sentire poi così tanto nella posizione di chi può chiedere rispetto.

 

Disprezzare un qualcosa senza guardare l'effettiva conseguenza (positiva o negativa che sia) e, semmai a prescindere perché "è stato detto così, veniva fatto così, si pensava così", significa sconfinare nel pregiudizio a casa mia.

Invece di stare a guardare se una persona rispetta la legge o, banalmente, nuoce a qualcuno portando avanti delle idee e un credo, si stigmatizza a priori e si dice poi che no, non si hanno problemi con l'immigrazione.

Anche l'omosessualità viene tollerata quando non si avanzano richieste per maggiori diritti, anche le donne sono considerate "bene" quando non rompono per una maggiore emancipazione...

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Personalmente il mio disprezzo non è affatto per chi immigra e porta con sé il proprio bagaglio culturale, ma il fatto che molte volte lo impongono ad altre persone, nella maggior parte dei casi figli. Pensate a Mohammed, nato da genitori musulmani, ateo convinto. Perché lui dovrebbe digiunare un mese all'anno?

 

(Uso l'esempio islamico perché è quello piú evidente, anche io ho subíto qualcosa del genere nella mia famiglia cinese, ma è molto piú complicato da spiegare).

 

Qui si tratta di uno scontro tra culture e persone. E quando c'è, io sto dalla parte dello seconde.

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Disprezzare un qualcosa senza guardare l'effettiva conseguenza (positiva o negativa che sia) e, semmai a prescindere perché "è stato detto così, veniva fatto così, si pensava così", significa sconfinare nel pregiudizio a casa mia.

 

Il disprezzo delle culture diverse dalle nostre è fondamentalmente del tutto insensato, non meno che dannoso. Eppure su un punto mi pare si dibatta poco: a poco o nulla ci servono dei parametri valutativi migliore-peggiore, superiore-inferiore, questo è chiaro, ma esiste, ed è nota, una conflittualità tra culture. Noto la nostra occidentale, contrapposta a quella delle popolazioni nomadi. La truffa, il latrocinio, sono notoriamente i principali mezzi di sostentamento delle comunità zingare, e questo, lungi dalla classificazione morale, confligge con i nostri orientamenti culturali. Non è l'eccezione dell'uno, è invece habitus di molto diffuso. Ora, onde smantellare il pregiudizio e salvaguardare chi abiura alla propria veste culturale, che criteri possiamo porre? Accogliere tutti indistintamente? Lo chiedo perché vorrei seriamente capire come risolvere l'annoso problema del singolo contrapposto alle sue radici.

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