bluelake Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 David, due babbi e una mamma-pancia Valter e Mario abitano in provincia di Livorno. Si sono sposati a Barcellona. Negli Usa hanno realizzato il sogno di un figlio: una messicana ha prestato l'utero LIVORNO. David porta il nome del medico che l'ha fatto nascere. Un ginecologo ebreo californiano che recita una preghiera di ringraziamento a Dio ogni volta che pratica un'inseminazione. Per lui ci sono voluti quattro tentativi. Ora, nella sua tutina arancione, prende il latte dal biberon preparato dai suoi due padri: babbo Valter e babbo Mario. Una coppia gay che ha realizzato il sogno di un figlio. "Mamma pancia", la donna che ha prestato l'utero portando a termine la gravidanza, è Amanda, una trentenne di origine messicana, già madre di tre figli, che vive a San Diego, dov'è nato il bambino. [segue su: http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2010/10/20/news/david-due-babbi-e-una-mamma-pancia-2564147 ] sul quotidiano locale oggi è la notizia di apertura in prima pagina con foto a colori Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FleurDeLys Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 BRAVIIIIIIII!!!! Tutti i gay in Italia dovrebbero farlo (quelli che vogliono figli) .... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ghiro Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 Che bella notizia E poi quelle foto fanno tenerezza Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mina Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 O cosi, o cosi. Ottimo per loro,un giorno anche io faro' lo stesso Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
WYWH Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 Ci vuole coraggio, io non ce la farei a fare un figlio così in Italia sapendo che se (mettendo caso che io sia il padre biologico) dovessi morire il mio compagno non avrebbe alcun diritto sul bambino e magari potrebbe addirittura finire in un orfanotrofio. D'altro canto però è ovvio che uno non può aspettare i 70 anni per avere un figlio in attesa che l'Italia si muova a riconoscere alcuni diritti fondamentali. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
danieledall Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 Davvero commovente!! Spero che tutto quello che hanno fatto Valter e Mario, un giorno (non molto lontano) si potrà fare anche in Italia. E se quel giorno sarà troppo in là, tutti in America!! Spero anche io di poter avere un bambino in futuro, solo mi preoccupa sapere come potrebbe essere trattato mio figlio qui in Italia... Forse vivendo in America sarebbe tutto più semplice, per noi, ma anche per i bebè... PS: non ho capito una cosa: il seme usato, proviene da quale genitore?? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FleurDeLys Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 In Francia è stata legale dagli anni 80 al 94 , purtroppo troppe donne hanno lucrato sulla disperazione di chi non può aver figli chiedendo somme che giravano attorno ai 100.000-200.000 mila euro , ricatti dopo il parto visto che la legge non garantisce che la madre ti dia il bambino etc etc... Nel 94 il governo rese la 'maternità surrogata' fuori legge. Però ora Sarkozy la vuole rendere nuovamente legale con punizioni severe verso le madri lucratrici..... Staremo a vedere... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dream_River Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 Beati loro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
lollone Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 che bello! comunque negli stati uniti penso che si possa fare perchè in Brothers and sisters i gay prendono un utero in affitto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Loup-garou Posted October 20, 2010 Share Posted October 20, 2010 Non condivido questo entusiasmo. Al "prestito" degli uteri ci credo poco. Secondo me se si vuole rendere eticamente accettabile il ricorso alle madri-surrogato, bisogna creare un sistema che consenta l'anonimato assoluto. D'altronde è la regola quando si parla di donazione di organi, non capisco perché in questo caso debba essere diverso. Solo in questo modo si può evitare lo sfruttamento di donne in stato di povertà. D'altronde, toh, guarda caso la donna in questione è messicana e ha una famiglia numerosa da mantenere... A me la storia puzza. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sneg84 Posted October 21, 2010 Share Posted October 21, 2010 Sono molto contento per loro, però io di gran lunga preferisco l'adozione-ma è solo un parere personale...- Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dream_River Posted October 21, 2010 Share Posted October 21, 2010 Non condivido questo entusiasmo. Al "prestito" degli uteri ci credo poco. Secondo me se si vuole rendere eticamente accettabile il ricorso alle madri-surrogato, bisogna creare un sistema che consenta l'anonimato assoluto. D'altronde è la regola quando si parla di donazione di organi, non capisco perché in questo caso debba essere diverso. Solo in questo modo si può evitare lo sfruttamento di donne in stato di povertà. D'altronde, toh, guarda caso la donna in questione è messicana e ha una famiglia numerosa da mantenere... A me la storia puzza. Non c'è alcun bisogno di rendere eticamente accettabile il ricordo a madri-surrugato, visto che è già una necessità per coppie omosessuali che vogliono avere figli e che non vogliano arrendersi alle disuguaglianze formali perpetrate dal loro stato Aldilà che il paragone fra un organo e un bambino donato mi sembra alquanto inappropriato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FleurDeLys Posted October 21, 2010 Share Posted October 21, 2010 Non condivido questo entusiasmo. Al "prestito" degli uteri ci credo poco. Secondo me se si vuole rendere eticamente accettabile il ricorso alle madri-surrogato, bisogna creare un sistema che consenta l'anonimato assoluto. D'altronde è la regola quando si parla di donazione di organi, non capisco perché in questo caso debba essere diverso. Solo in questo modo si può evitare lo sfruttamento di donne in stato di povertà. D'altronde, toh, guarda caso la donna in questione è messicana e ha una famiglia numerosa da mantenere... A me la storia puzza. In una società bisogna aiutarsi altrimenti facciamo gli eremiti, una donna che ti presta l'utero ti aiuta a colmare una tua necessità di paternità o maternità. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Loup-garou Posted October 21, 2010 Share Posted October 21, 2010 Vedo che si fanno le orecchie da mercante... La necessità etica è quella di fare in modo che donne povere non vengano indotte a vendere la propria salute. Ho capito che a noi fa comodo, ma cerchiamo di avere una visione equilibrata della cosa. Io non ho niente in contrario alla donna che "vuole aiutare" e "presta" l'utero. Il problema è che tale situazione non potrà mai realizzarsi quando coppia e donna entrano direttamente in contatto e quindi di fatto vengono garantiti benefici economici alla donna. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted October 21, 2010 Share Posted October 21, 2010 Io non ho capito una cosa: Amanda ha «prestato» il proprio utero e non si è fatta pagare per la sua gravidanza? Ha solo chiesto un rimborso spese? Se fosse così, sarebbe una scelta singolarissima, motivata da chissà quale ragione, ma probabilmente non ho capito io le parole del'articolo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dream_River Posted October 21, 2010 Share Posted October 21, 2010 . Il problema è che tale situazione non potrà mai realizzarsi quando coppia e donna entrano direttamente in contatto e quindi di fatto vengono garantiti benefici economici alla donna. Questo è vero, infatti è proprio su aspetti come questo che le correnti socialiste del primo femminismo (e in seguito Engels nel suo saggio "L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato") porranno l'accento sulla differenza fra libertà e uguaglianza formale e libertà e uguaglianza materiale Ma se oggi ci sono donne che sono formalmente libere e materialmente costrette a vendere il proprio utero, la colpa non è di chi desidera un figlio, ma di chi fa di tutto per perpetuare questa disuguaglianza Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 22, 2010 Share Posted October 22, 2010 Certamente è una cosa di cui si può discutere, è un aspetto che può anche determinare una presa di posizione morale. Tuttavia va detto che materialmente una gravidanza non coincide con la privazione di un organo. Dar via un organo implica sicuramente una menomazione. Una diminuizione della mia funzionalità e una privazione della completezza del mio corpo. Sulla gravidanza si può discutere...nel senso che una tale equiparazione implica una valutazione psicologica, insomma il discorso si complica. Io porto un figlio che non è mio, ma potrò averne uno mio ( non perdo tale chance ) e tuttavia potrei durante la gestazione iniziarlo a sentire come mio, anche a dispetto della mia volontà. L'utero comunque è in "affitto" non in vendita. Certo non è l'affitto di un locale mansardato...è giusto sollevare dei dubbi, discuterne. Bene o male sono coinvolti corpo e mente. Però non direi si possa parlare di vendita. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Orah Posted October 22, 2010 Share Posted October 22, 2010 La necessità etica è quella di fare in modo che donne povere non vengano indotte a vendere la propria salute. Ho capito che a noi fa comodo, ma cerchiamo di avere una visione equilibrata della cosa. Io non ho niente in contrario alla donna che "vuole aiutare" e "presta" l'utero. Il problema è che tale situazione non potrà mai realizzarsi quando coppia e donna entrano direttamente in contatto e quindi di fatto vengono garantiti benefici economici alla donna. Mi trovi perfettamente d'accordo. Onestamente credo poco anche alle famiglie allargate (coppia gay e donna-madre) perché, almeno nelle esperienze che conosco io, poi non durano e inevitabilmente si creano squilibri nei rapporti. Probabilmente l'anonimato, come esiste per le donazioni di sperma ad esempio qui in UK, potrebbe essere una buona soluzione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Madoka Posted October 22, 2010 Share Posted October 22, 2010 Premettendo mi piacciono molto di più le adozioni che non l'inseminazione (sia per coppie omo che per coppie etero che non possono avere figli) che trovo un gesto molto naturale ma anche un pochino egoistico. Detto questo, credo anche io che in caso una donna per ragioni altruistiche voglia prestare il suo utero debba poterlo fare. Però a titolo volontario (cioè completamente gratuito, con un semplice rimborso delle spese sostenute a causa della gravidanza) e anonimo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ariel Posted October 22, 2010 Share Posted October 22, 2010 Sono d'accordo sul fatto che ci siano molte questioni da limare per rendere completamente etico l'affitto degli uteri. Ma l'anonimato è assolutamente NON un opzione - per quanto mi riguarda, per i miei figli non lo sarebbe neanche nel caso di una donazione di sperma. E l'ambiente in cui il bambino dovrà svilupparsi per nove mesi è ancora più importante, in qualche modo, della genetica: in quanto ci si inizia già a formare come persona. Ci sono studi su come l'imprinting cominci prima della nascita stessa, e secondo me sono mesi troppo cruciali per far sì che: 1) I genitori non possano constatare di persona lo stato emotivo della donna in fase di gravidanza; 2) I genitori siano del tutto assenti dal contatto, proprio tattile, col bambino prima che nasca: aiuta a far sì che si crei un collegamento emotivo che soprattutto per il padre non biologico è importante formare da subito. La soluzione dev'essere un'altra, l'anonimato a mio parere sarebbe controproducente per il bambino e per la coppia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Madoka Posted October 22, 2010 Share Posted October 22, 2010 Certo, però da una parte l'anonimato darebbe alcune garanzie in più. In ogni caso riconosco che possano esserci dei grossi problemi per il bambino e la famiglia in caso di anonimato della madre. Purtroppo è un argomento su cui sono molto confusa perchè io fino ad ora non ho mai provato il desiderio di avere un figlio e così come discorso generale ho sempre pensato che se ne volessi uno e non lo potessi avere perchè la mia compagna è una donna, allora preferirei poterlo adottare insieme alla mia compagna che non cercare di farne uno nostro. Poi mi viene questo dubbio: una donna si porta in grembo per 9 mesi il suo bambino e se poi non volesse più darlo in adozione alla coppia gay? cosa succederebbe? come si potrebbe negare alla madre il diritto di poter crescere suo figlio? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted October 22, 2010 Share Posted October 22, 2010 Non credo infatti che le possa essere negato: suppongo che se lo volesse tenere potrebbe farlo. In mancanza di una solida amicizia tra la madre e la coppia, credo che l'anonimato sia la soluzione migliore. Quello che descrive Ariel è un infatti un vero rapporto che dovrebbe instaurarsi tra la madre e i padri del bambino che non so quante volte sia praticabile nella realtà (se non fosse possibile, personalmente rinuncerei) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ben81 Posted October 22, 2010 Share Posted October 22, 2010 Vedo che si fanno le orecchie da mercante... La necessità etica è quella di fare in modo che donne povere non vengano indotte a vendere la propria salute. Ho capito che a noi fa comodo, ma cerchiamo di avere una visione equilibrata della cosa. Io non ho niente in contrario alla donna che "vuole aiutare" e "presta" l'utero. Il problema è che tale situazione non potrà mai realizzarsi quando coppia e donna entrano direttamente in contatto e quindi di fatto vengono garantiti benefici economici alla donna. quoto le tue perplessità Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ariel Posted October 22, 2010 Share Posted October 22, 2010 In teoria si evita il problema usando gli ovuli di un'altra donna, in modo che l'attaccamento al bimbo sia minore da parte della donna che lo porta in grembo. Vedi Almadel, anch'io come te se non potesse esserci rapporto, prenderei un'altra strada. A questo punto davvero ha più senso l'adozione pura e semplice. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Madoka Posted October 22, 2010 Share Posted October 22, 2010 Ora il discorso di Ariel mi è più chiaro. Però effettivamente a tutte queste condizioni sarebbe davvero arduo che una situazione del genere possa presentarsi, anche se sarebbe la miglior soluzione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Placebo Posted October 23, 2010 Share Posted October 23, 2010 Ad Agorà su Rai 3 il 20 ottobre hanno fatto un servizio su questo, non so se qualcuno l'ha visto :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
mayonaise Posted October 23, 2010 Share Posted October 23, 2010 Sarò impopolare ma credo che prima di aprirci agli uteri i n affitto sarebbe necessario sdoganare una volta per tutte l'adozione per i single e per le coppie omosessuali. Lo trovo un grande atto di egoismo (del tipo voglio avere un figlio a tutti i costi) e non un atto di amore. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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