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Torino: muore la compagna e una donna lesbica viene sfrattata da casa


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Torino: muore la sua compagna e una donna lesbica viene sfrattata dalla loro casa

 

Questo caso di cronaca dovrebbe essere preso d’esempio per chi continua a pensare che il nostro desiderio di poterci sposare/unire civilmente sia solo un capriccio senza senso. Forse, in molti casi, è sempre meglio mettersi nei panni dell’altro, piuttosto che restare convinto della propria ignoranza. La storia racconta della 38enne Lucia Romana Pellegrino che vive in un alloggio popolare dal quale lei è stata sfrattata dall’Atc, nonostante continui a pagarne il canone. La stessa donna racconta la propria disperata condizione:

 

    “Non ho un lavoro, ho un’invalidità del 70% fin da bambina, cui si è aggiunto un altro 8% a seguito di un gravissimo incidente. Non ho parenti o amici che possano ospitarmi: se verrò cacciata, non so dove trovare rifugio”

 

Lei e la sua compagna Luisella Marangoni si conoscono e decidono di andare a vivere insieme. All’inizio è Lucia ad avere un lavoro ma poi, per amore della compagna si licenzia ed è Luisella, a questo punto, a trovare impiego e ‘mantenere’ le spese di entrambe con un solo stipendio. Tutto procede bene, fino a quando sette anni dopo, a soli 45 anni, Luisella muore in un terribile incidente stradale. E tutto precipita:

 

Lucia non ha, improvvisamente, più nulla: ha perso l’amore, la compagna, non ha un lavoro e non le resta altro che la casa in cui hanno vissuto insieme. Si presenta per cambiare intestazione del contratto luce e gas ma ciò non è possibile:

 

    “La legge regionale consente di volturare il contratto a chi resta se abitava nella casa da almeno due anni, regolarmente autorizzato. E lei non aveva autorizzazione”

 

Purtroppo non è stata una dimenticanza bensì una pura impossibilità a portare a termine la cosa, come lei stessa racconta:

 

    “Nel 2003 ci eravamo presentate all’Atc per segnalare che vivevamo in due nell’alloggio e ottenere l’autorizzazione, ma ci era stata negata perché tra noi non c’erano vincoli di parentela. A nulla è servito che portassimo un “contratto di matrimonio” che avevamo stipulato in casa, presenti alcuni testimoni, con reciproci testamenti depositati da un notaio”

 

E’ la legge stessa attualmente vigente che non rende concreto e ufficiale questo loro legame:

 

    “La legge consente di dare l’autorizzazione solo se ci sono vincoli di parentela (nonna e nipote, padre e figlia, fratello e sorella e così via)”

 

Lucia ha, per ora, raccolto il contratto privato di unione che aveva siglato con Luisella, la testimonianza dei condomini che accertano la sua presenza nella casa da circa 7 anni e copia del testamento della sua compagna. Spera ancora, sostenuta dal suo avvocato, di poter almeno restare nella casa in cui ha vissuto finora con la sua metà. Si dice ancora speranzosa di poter ottenere giustizia, nonostante il magistrato, precedentemente, le avesse già confermato l’ordine di sfratto. La nuova udienza è fissata per il 26 novembre.

 

fonte: http://www.queerblog.it/post/9302/torino-muore-la-compagna-e-una-donna-lesbica-viene-sfrattata-dalla-loro-casa

Mi dispiace tanto per quella povera persone  :roll: L'ennesima vittima di un corpo legislativo dove gli omosessuali semplicemente non esistono

 

Esatto è l'ennesimo atto di una legislatura che non ci considera, oltre al dolore di una perdita anche la rabbia e il dolore del vedersi cacciare da un luogo.

Quando leggo queste cose mi fanno rabbrividire e preoccupare un pò sul futuro... una cosa così potrebbe accadere a ognuno di noi se l'Italia non si sveglia a creare una legislatura apposta per le coppie omosessuali. Non tutti sono così benestanti da avere molti soldi da parte per queste disgrazie.

 

Spero che riescano a trovare una soluzione per questa donna che oltre il dolore di aver perso la compagna deve pure subire lo sfratto  :pausa: ma in che mondo siamo...  :aha:

Non tutti sono così benestanti da avere molti soldi da parte per queste disgrazie.

 

Infatti!

Tra l'altro è anche pessimo basare le cose sul censo, un diritto non deve avere un censo, non deve essere subordinato ad accordo privato concepibile (e disponibile) solo per chi ha i soldi, questa cosa mi fa arrabbiare quanto il non vedermi riconosciuti diritti di cittadinanza.

Mi pare di aver capito che avevano stipulato una "unione" che altri non è se non la registrazione di convivenza anagrafica.

Mi chiedo dunque a cosa serva tale registrazione, se a quanto pare non permette di ereditare la casa del proprio convivente; e conseguentemente mi chiedo con quale faccia da culo certi politici asseriscano che non è necessario regolare le convivenze fuori del matrimonio quando già a loro dire ci sarebbe il modo.

    “Nel 2003 ci eravamo presentate all’Atc per segnalare che vivevamo in due nell’alloggio e ottenere l’autorizzazione, ma ci era stata negata perché tra noi non c’erano vincoli di parentela. A nulla è servito che portassimo un “contratto di matrimonio” che avevamo stipulato in casa, presenti alcuni testimoni, con reciproci testamenti depositati da un notaio”

Vorrei evidenziare questa frase a tutti coloro che ancora insistono che "non serve andare all'estero, ci sono modi di tutelarsi anche in Italia da un notaio"... s'e' visto.

Vorrei evidenziare questa frase a tutti coloro che ancora insistono che "non serve andare all'estero, ci sono modi di tutelarsi anche in Italia da un notaio"... s'e' visto.

 

 

Infatti ho sbagliato terminologia, allora la mia ex che stava da anni con un altra, ha sempre affittato le case con la sua compagna perché oltre ad essere ricca era un personaggio nel suo paese, e quindi non le hanno fatto problemi di sorta, questo per riconfermare che anche in assenza di leggi si accetti una persona omosessuale piuttosto che un altra, e questo perché poi la gente la legge se la fa da sola, quindi chiedo scusa per aver generalizzato, ma io ho visto dei comportamenti nella realtà con persone LGBT di un certo censo, e altri con persone di un censo inferiore, e magari con un ideologia diversa da quella del "denaro e fama comprano tutto", quindi chiedo scusa Sweet e rettifico dicendo che parlo per mia esperienza personale, e per le storie che ho potuto "incontrare" nella mia vita.

cosa vergognosa...mi ricorda un pò il film ''if these walls could talk'' la prima storia della coppia di signore lesbiche,peccato che questa sia la dura e schifosa realtà italiana.

c1p8 si ci  dovrebbe proprio essere casino,sono stanca  :roll:

cosa vergognosa...mi ricorda un pò il film ''if these walls could talk'' la prima storia della coppia di signore lesbiche,peccato che questa sia la dura e schifosa realtà italiana.

c1p8 si ci  dovrebbe proprio essere casino,sono stanca  :roll:

Anche a me ha ricordato quel pezzo di film, ed i pianti che mi sono fatta quando l'ho visto ...

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