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Sette ragioni per cui il matrimonio gay è costituzionale


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Fernando Grande-Marlaska Gómez, magistrato omosessuale, e Marta del Pozo Pérez, docente di Diritto processuale

all'Università di Salamanca, hanno esposto su El Paìs, in risposta agli attacchi al matrimonio-anche-gay che vengono dallla COPI,

sette ragioni per cui il matrimonio omosessuale è pefettamente costituzionale:

 

1 La famosa legge 13/2005 del 1° luglio con la quale fu modificato il Codice civile, onde rendere possibile il matrimonio

anche alle coppie dello stesso sesso, non genera un nuovo concetto di matrimonio ma solo un all'argamento dell'istituto già esistente

ai diversi orientamenti sessuali delle persone

 

2 L'eterosessualità non è un elemento coessenziale al matrimonio. Crederlo, significa confondere tra matrimonio religioso e

matrimonio civile: anzi, il distanziamento tra matrimonio religioso e civile è un effetto della integrazione del matrimonio stesso

ai principi della Costituzione, con l'introduzione dei principi di libertà e uguaglianza dei contraenti.

 

3 Precedentemente, il matrimonio civile era indissolubile, diseguale e discriminatorio. Con lo stesso diritto con cui si è

introdotto il principio che il vincolo matrimoniale può essere rotto, si può introdurre l'allargamento di esso a coppie dello stesso sesso.

 

4 I concetti giuridici non sono realtà ontologiche: sono strumenti linguistici atti a indicare diritti e doveri contenuti nelle norme

giuridiche, e mediante i quali, per le ragioni sopra esposte, il matrimonio civile, per realizzarsi, deve essere applicato sia alle persone

di diverso che di eguale sesso.

 

5 In forza della giurisprudenza del Tribunale Europeo dei Diritti Umani e delle norme internazionali contenute nelle sentenze del 11 luglio 2001 è stato riconosciuto il diritto delle persone transessuali a contrarre matrimonio con persone del loro medesimo sesso biologico, abbandonando le interpretazioni anteriori, e indicando, tra altri argomenti, l'art. 9 della carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea, nonché l'art. 12 della Convenzione Europea dei Diritti Umani.

 

La 6 e la 7 argomentazione contengono riferimenti più specifici alla realtà spagnola, e giustificano

 

6 la riforma del Codice Civile, onde rendere possibile il matrimonio-anche-gay,

7 il fatto che l'art. 32 della Costituzione non poteva accogliere le persone dello stesso sesso nell'istituto del matrimonio per il particolare momento storico a cui risale e per la soverchiante influenza della chiesa nelle cose dello Stato.

 

http://www.elpais.com/articulo/opinion/Constitucionalidad/matrimonio/homosexual/elpepiopi/20101025elpepiopi_4/Tes

per sette ragioni che tu hai trovato la chiesa e quindi lo stato italiano ne troverebbero un milione. certo sono scuse ma vai a far capire ad una famiglia che con il matrimonio civile e non religioso, due ragazzi si potrebbero sposare.

Sbirciando su wikipedia risulta che, conformemetne alla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo:

 

1.Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.

2.Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi

 

Da questi commi non si evince alcuna restrizione per il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

 

Nella costituzione italiana (citata pedestremente da wiki, ho poco tempo per cercare fonti, chiedo venia)

 

L'art. 29 stabilisce che

 

"La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

Il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare".

L'art. 30 stabilisce che

 

"È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio.

Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.

La legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.

La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità".

L'art. 31 stabilisce che

 

"La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.

Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo".

 

Neanche da queste norme si nota alcuna impossibilità per i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

 

A tutto questo, se si aggiunge la totale parità voluta dalla costituzione per gli individui dei due sessi, a rigor di logica se a un uomo è consentito spostare una donna, anche a una donna dovrebbe essere garantito lo stesso diritto e viceversa.

 

Oserei quindi affermare che vietare i matrimoni tra persone dello stesso sesso sia anticostituzionale.

 

In passato, se ben ricordo, esistevano istituti giuridici di evidente discriminazione delle donne. Ricordo il reato di "abbandono del tetto coniugale" che veniva applicato solo alle donne. Ora questi istituti sono stati abrogati perché evidentemente anticostituzionali.... speriamo in bene.

Certo è che i nostri legiferatori dovrebbero svincolarsi dai taciti legami con la dottrina ecclesiastica perché questo avvenga.

Ma la CEI ( intesa da me come Conferenza episcopale italiana)  si impiccia anche delle questioni di politica interna spagnola :salut:?

 

Certo è che i nostri legiferatori dovrebbero svincolarsi dai taciti legami con la dottrina ecclesiastica

 

e questo a parer mio è vero anche per quanto riguarda chi oggi in Italia può contrarre matrimonio ovvero gli etero: l'istituzione della Separazione Legale deriva, che io sappia, direttamente dal diritto canonico e le notevoli resistenze alla sua abolizione sono tutte di matrice cattolica.

Oltretutto ciò ha creato una possibilità tutta italiana di gabbare fiscalmente lo Stato mediante le finte separazioni.  :)

Ma la CEI ( intesa da me come Conferenza episcopale italiana)  si impiccia anche delle questioni di politica interna spagnola :salut:?

 

La CEI no, la COPE (Conferenza episcopale spagnola) penso proprio di sì.

Non pensavi mica che ce li abbiamo solo noi, spero  :)

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