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Laboratorio di scrittura 2: la vendetta


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Che bello, si aggrega Silver  :ghgh:

Non ci contavo nemmen più, dal momento che sei sparito, ma mi fa piacere.

 

Sarei tentato dal viaggio, dal treno in viaggio, senza partenza od arrivo, in questo modo possiamo dare voce al disagio del non-sapere-dove-andare, all'angoscia, temi, come dicevo prima, tipicamente kafliani, ma naturalmente sviluppati alla nostra maniera. Per quanto riguarda lo stile deve esserci piena libertà, i nostri personaggi (ed anche i loro, sono tutti diversi tra loro, quindi è sarebbe bene, io credo, scrivere in stili differenti. L'incastro può avvenire secondo i modi più improbabili, pensa che bello se riuscissimo, ad esempio, a confondere il lettore tra chi sia il personaggio viaggiatore e la sua invenzione, insomma, a me questo tipo di amalgami confusi piace moltissimo. Poi va beh, tengo in serbo qualcosa di logico, i paradossi della ricorsività e via dicendo. Per quanto ne so, dovrebbe uscirne qualcosa di carino.

 

Ma a proposito: il titolo?  :kiss:

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Metamorphoseon90

Benissimo Silver (così la conclusione non tocca a me :awk:)

 

E siamo sempre in ordine alfabetico :D

 

Bea; > settimana dal 22 al 28 novembre

D; > settimana dal 29 novembre al 5 dicembre

Frattaglia; > settimana dal 6 al 12 dicembre

Met. > settimana dal 13 al 19 dicembre

Silver > settimana dal 20 al 26 dicembre

 

Titolo? Der Wanderer?  :roll: O lo sceglie Bea che è la prima

se faccio un OT grande come una casa mi ammazzate?

dopo che avete finito questo progetto noi poveri illetterati chiedevamo aiuto se ci potevate completare questo racconto.

http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic,12765.0.html

 

scusate per la richiesta fuori luogo e per aver 'sporcato' il topic  :roll:

La gioia è tutta mia nel tornare a incrociare la mia penna con la vostra ...

 

Lo! Innanzitutto mi piace molto la tua definizione "Quelli del laboratorio di scrittura". Fa molto salotto letterario, raga siamo quelli del lab di scrittura del Mieli  :roll:

 

Però devo dare forfait stavolta, io medesimo ho lasciato già a metà un progetto e quello iniziato con D non so che fine abbia fatto. Il fatto è che sto lavorando molto intensamente al mio romanzo che vorrei finire entro la fine dell'anno, almeno nella prima stesura (ci lavoro da 5 anni!). Anzi, vorrei ringraziarvi tutti voi del Laboratorio di scrittura (oh, è proprio figo!), perché siete le sole persone (oltre a pochi altri spiriti illuminati) con cui posso parlare della mia passione più grande (per inciso la letteratura).

 

Un'ultima cosa, ma siamo sicuri che l'autore sarebbe d'accordo ad un intrusione arbitraria nel suo racconto?

Ragazzi, il primo capitolo è pronto.

Mi prendo un'oretta per dargli un'ultima revisione così da poterlo postare senza modificarlo 10 volte! :look:

A proposito, come nello scorso lab. credo sia opportuno postare in un topic dedicato, lasciando questo per i commenti.

Il titolo proposto da Metamorphoseon90 lo trovo perfetto, quindi mi permetterò di sfruttarlo! :bua:

Dunque. Ho appena finito di leggere il capitolo. Bea, nonostante abbia riletto diverse volte non ho capito alcuni passaggi, niente di nuovo sotto il cielo per me, ovvio.

 

Chi ha mangiato le caramelle alla cola? Spariscono misteriosamente e poi si parla d'intossicazione alimentare, il che mi lascia pensare che mi sfugga un passaggio scritto tra le righe.

 

I vari passaggi scritti in corsivo hanno questa particolarità perché sono contigui? Il dialogo avviene tra il professore e un passeggero o è per intero il frammento di un discorso raccolto nell'aria?

 

Il racconto ha due linee narrative, una riguarda lo scolaro che deve scrivere il suo resoconto di viaggio sul taccuino, l'altra segue il professore e chiude il tutto con l'immagine desolante della perla tra due piatti di portata. Il flusso di pensiero del primo è interrotto dalla voce narrante che segue il secondo personaggio. L'intreccio è caratterizzato proprio da questo alternarsi di 3 (forse addirittura 4) sequenze narrative non dialoganti tra loro, tutto in un flash brevissimo che si stoppa anche in un dialogo, quindi aprendo una finestra nel tempo del racconto che ferma quello della storia. Insomma, davvero parecchia roba, un'amalgama faticosa da tenere insieme.

 

Il mio gusto personale mi porta ad ascoltare con maggiore curiosità la meschina esistenza del prof, tanto che mi sarebbe piaciuto ascoltare qualcosa di più sulla sua frustrazione.

 

Lo studentello è saccente e maleducato come un po' tutti i ragazzi di quell'età, pronti a sparar sentenze dall'alto della loro vita consumata ad alta velocità tra eccessi che no, gli altri non potranno mai capire. Mi sta sulle palle, ma non è per colpa tua Bea, anzi, tu lo rendi alla pagina in modo mirabile.

 

La scena della vecchina e il nipotino è tratteggiata bene, il bambino è egocentrico come giusto che sia, gli adulti superficiali come ingiustamente sono sempre.

 

Insomma tutto è fatto bene, manca però, sempre a parer mio sia chiaro, l'idea guida. Sì certo, il treno, il fiume di vita che ci scorre dentro, ma questo non è comunque tenuto in primo piano, la vita del professore tradisce la linea guida del treno, ponendo l'accento sulla tragicità della sua vita personale. E' lungo da spiegare e soprattutto farlo per iscritto.

 

In ogni modo l'ho letto davvero con piacere e questo vuol dire che mi è piaciuto. Brava Bea.

E' un vero piacere leggere il tuo commento, Silver!

Le caramelle le ha mangiate la nonna diabetica, of course!Difatti il nipotino le chiede di fargli sentire l'alito :bua:

L'inizio del mio capitolo, è uno stralcio di pagina del diario che "il tipo strambo del taccuino" tiene da quando ha iniziato una terapia psicologica, sotto consiglio della "dotta", la dottoressa che lo tiene in cura.

Nella seconda parte c'è invece il professore, che si trova nella cabina con il tipo strambo sopracitato e gli altri passeggeri. Il treno parte, e con esso il flusso di ricordi di Testi, seguito dal teatrino tra la nonna, il nipote e l'uomo distinto.

Nella terza parte del capitolo, seguo invece il dialogo tra il personaggio introdotto all'inizio ed il professore, usciti entrambi dalla cabina perché stremati dalle chiacchiere del resto dei passeggeri.

Dopo un breve scambio di battute, il professore si allontana dal ragazzo, perché la conversazione sulle modalità di suicidio l'ha imbarazzato. Infine scende dal treno. Quello che accadrà una volta tornato a casa, lo lascio immaginare a ciascuno di voi! :look:

Metamorphoseon90

Bello, l'ho letto con piacere anch'io. Mi piacerebbe saperne di più su questo professore, sapere qualcosa su di lui, sulla sua vita, cosa fa.... :beer:

 

Una cosa: forse risulterebbe più chiaro il dialogo finale tra il prof. e il ragazzo se venisse introdotto dal narratore... così invece mi pareva improvviso.

 

:eek:

Mi rendo conto di essere stato laconico prima, integro adesso. A me il capitolo di Bea è piaciuto soprattutto per la sua imprevedibilità, la costruzione è caotica, disordinata, ma, in qualche modo ha un senso. Si vede il lavoro di cesellatura di chi ha scritto, l'effetto propriamente postmoderno dello spiazzamento del lettore. Per quanto mi riguarda, è un ottimo lavoro in questo senso. Del resto, era nei piani una costruzione che non fosse lineare, ricordate? Anzi, si era stabilito proprio l'intreccio, l'incastro, l'artificio del puzzle. Avevo in mente proprio questo tipo di forma quando ho postato la mia idea, al momento della discussione sul progetto. E non cadrò molto distante da questo tipo di costruzione col mio capitolo, anche se in questo momento non conosco dettagliatamente le evoluzioni della trama.

 

Non scordiamo che è stato detto: il postmodernismo è non capire cosa si sta leggendo.

 

Brava Bea. :eek:

Finalmente ho trovato il tempo per leggerlo dedicandogli l'attenzione che merita.  :ok:

Mi piace, molto. Penso che D. abbia detto tutto quello che penso e anche qualcosa in più... ora sono curiosa di vedere il suo, di pezzo :D

Mi piacerebbe fosse per violino solo, ma questo, se lo riterrà opportuno, lo deciderà il mio successore. :salut:

 

E sì, è una tecnica che amo moltissimo, ma molto più sottile delle semplici scatole cinesi. Amo Gide, in sostanza.

 

Attendo commenti più corposi per spiegazioni più esaurienti.  :lol:

D. a quanto vedo hai rimuginato bene!

Il tuo capitolo mi è piaciuto perché, senza inseguire l’obiettivo impossibile dell’esaustività, raccoglie passi ben sagomati e a mio parere significativi. Hai saputo imprimere una nuova pennellata al racconto.

Questo esperimento trova la sua forza, a mio parere, non tanto nella diversità delle storie, nel non detto, nella loro originalità, ma nel linguaggio. Un linguaggio camaleontico ma mai stonato che evolve nell'avvicendarsi delle "penne".

 

Ebbravo D.  :P

Metamorphoseon90

Allora è interessante, ma vorrei essere sicuro di aver capito bene...

il prof. Testi fa il dialogo con la moglie (che finisce male  ;)), poi il giovinotto gli sottopone qualcosa (un racconto?) e c'è la musicista. Ho afferrato tutto?

 

Ottimo un personaggio nuovo, però ora, come dice Frattaglia, noi come reggiamo al confronto? :P :P

 

@ Frattaglia: non mi sopprimere la musicista!!!

Grazie a tutti ragazzi. :P

 

Un paio di risposte: a Bea dico: non essendo io un letterato, non potevo fare di meglio. Tanto più che, come giustamente tu noti, l'originalità intrinseca della trama, per come l'abbiamo pensata, sarà sempre limitata, per quanto riguarda la storia. Bisogna impegnarsi quindi sul linguaggio, riuscire a cambiare registro insieme al personaggio, dare una colorazione diversa a seconda del contesto; ma io direi anche di fare attenzione alle forme della narrazione: che so, autori come Wallace ci avrebbero schiaffato dentro persino una ricetta medica. Poi avevo anche rimuginato su particolari inverosimili, del tipo un uomo che parla con un'agave, sempre sul treno. Insomma, la fantasia.

 

Con Met il discorso si complica. Il mio intervento si presta a molte letture, quindi se la mia non vi piace, si fa sempre in tempo ad intervenire. Per come l'ho pensato inizialmente, il giovane trae dalla realtà contingente di una cabina del treno il materiale per la sua opera letteraria, il suo diario, immettendo se stesso come protagonista. Da un piano reale si passa quindi ad uno di totale invenzione, difatti il colloquio tra il Professor Testi e la moglie non è mai avvenuto, anzi, il Professore non è mai sceso dal treno, è stato solo il ragazzo ad inventare la sua storia su Testi, ed è la stessa per la quale alla fine riceve i complimenti ..dal diretto protagonista.  :P A questo punto Frattaglia avrà una miriade di possibilità per continuare: la ragazza rossa dalle orecchie a sventola è inventata o reale? O se lei esiste veramente, la sua vera storia è quella scritta nel mio capitolo? Mi piaceva questo tipo di idea, della realtà così com'è, e quello che vorrebbe farne chi la osserva. Il quale, in questo caso, potrebbe essere tutt'altro che un giovane disturbato.

 

Ah, delle curiosità. Viaggio molto spesso in treno; la ragazza rossa dalle orecchie a sventola esiste davvero, era in cabina con me su un viaggio per Modena; la ragazza di colore grassa che ascoltava Beethoven a tutto volume, e senza cuffie, era sempre con noi durante lo stesso viaggio. Io mi sono divertito ad inventare la storia di una delle due.

Allora ... con il racconto di Bea noto una certa continuità nella scelta della narrazione: un'intermittenza di flash di vita raccolti in un flusso di coscienza all'interno di un vagone ferroviario.

 

Io personalmente trovo ostico questo susseguirsi di momenti tenuti insieme solo da una struttura che si avvale come mezzo narrativo della barra spaziatrice della tastiera.

 

Naturalmente è una considerazione personale, forse dettata anche da una tara generazionale, tuttavia credo che le vicende e i dialoghi dovrebbero essere cuciti insieme con qualche espediente. Quale? E non saprei dirlo, magari dalla comune esperienza del viaggio in treno?

 

Leggendo penso intanto a come potrebbe essere il mio intervento e riconosco che non è facile risolvere questi passaggi. Vedremo ...

 

In finale non posso che congratularmi per la prova di Mr D, sempre molto attento all'aspetto interiore delle problematiche dei suoi personaggi.

 

Ora sono proprio curioso sul proseguo di questo viaggio e del come lo affronterà Fratti ...

Metamorphoseon90

Con Met il discorso si complica. Il mio intervento si presta a molte letture, quindi se la mia non vi piace, si fa sempre in tempo ad intervenire.

No, no, mi va bene... mi ero solo trovato un po' spaesato perchè non capivo, ma adesso che hai spiegato va bene.

Ah, delle curiosità. Viaggio molto spesso in treno; la ragazza rossa dalle orecchie a sventola esiste davvero, era in cabina con me su un viaggio per Modena; la ragazza di colore grassa che ascoltava Beethoven a tutto volume, e senza cuffie, era sempre con noi durante lo stesso viaggio. Io mi sono divertito ad inventare la storia di una delle due.

Pensavo anch'io di fare una cosa del genere, magari inserire anche dialoghi che mi sono capitati. Buonissima idea :ok:

Io personalmente trovo ostico questo susseguirsi di momenti tenuti insieme solo da una struttura che si avvale come mezzo narrativo della barra spaziatrice della tastiera.

 

Io personalmente non trovo che la barra spaziatrice possa essere un mezzo narrativo.

"Mezzo narrativo" in quanto chiude un paragrafo in modo netto e ne inizia uno completamente nuovo. Un punto a capo con rientro. Ma non vuole essere una critica negativa, viviamo in una stagione letteraria dove destrutturare è ritenuto "avangarde". Dicevo che affidarsi solo a questo espediente, a questa che in metrica si potrebbe definire "costruzione in stanze" intese come sequenze narrative assestanti, andrebbe integrata di quelle belle guide alla lettura che si possono apprezzare sono da questa parte della discussione. E' forse un reato guidare un lettore nella storia che si propone, cosa c'è di così degradante nell'essere compresi?

 

Chi è il prossimo che deve postare?

La vediamo semplicemente in modo diverso, Silver :rotfl:

Per me non è sempre così necessario guidare il lettore, preferisco sia lui stesso a farlo usando la sua immaginazione. Comunque la "guida alla lettura" l'ho fornita in queste pagine.

In effetti, non sarebbe ora di postare il terzo capitolo? :rotfl:

Metamorphoseon90

Mi avete un po' messo in crisi ragazzi però si, toccherebbe a me.

Se mi date un paio di giorni posto il seguito (sono stata via un po' di giorni di recente e non sono riuscita a fare niente) :(

Ma si, dai. Prenditi la mia settimana, io mi prendo quella dopo :asd:

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