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[diviso] Fluidita' era: Attrazioni impreviste verso uomini


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@alysonmichelle: io non penso che la psicanalisi sia un dogma, non sopporto le ortodossie, per cui figuriamoci.. e nel campo della psicanalisi ce ne sono pure fin troppe di scuole di pensiero..

c'è addirittura gente come la binetti su cui stendo un velo pietoso..

la tua interpretazione della sessualità fluida è a dir poco fuorviante. non so cosa significhi STD, e al momento la mia attrazione per il mondo femminile è inizata da pochissimo, sono anche spaventata è vero, ma sono deciso a non reprimere niente di me stessa, quindi non mi ritrovo per niente nelle tue interpretazioni

è così sbagliato dire che non siamo fatti/fatte tutte con lo stampino?

 

@toraepantote: bella domanda.. al momento non so definirmi visto che sono sempre stata etero e da pochissimo (due mesi) ho scoperto questa attrazione per le donne. mi spaventa (per me è una cosa nuova) ma sono convinta ad andare in fondo, non ho intenzione di reprimermi, se c'è una cosa che deve uscire è meglio che esca, non sono per la politica dello struzzo.

 

@sweet: il fatto che tempo fa non si usasse questo "neologismo" mi lascia indifferente, chi se ne frega di confutarlo o meno. quello che ho notato nel tuo post (dimmi tu se a torto o meno) è una certa perentorietà, come se una cosa così è e basta. perciò ti ho risposto parlando della plasticità dell'orientamento sessuale.

tra l'altro, per me non si tratta di carta scritta soltanto, visto che ho saputo di persone a cui è successo

Ma il fatto che tu conosca persone che a 40 anni si sono "scoperte" lesbiche non vuole dire che siano "fluide", vuol dire che per un motivo o per l'altro hanno aspettato fino a 40 anni per agire sui loro impulsi sessuali. Non dimentichiamoci che se molte di noi vivono ancora con genitori che ti crescono credendo che l'omosessualita' sia una devianza, 40 anni fa non erano "molte di noi", ma TUTTE le donne, a crescere in mezzo a queste credenze. E' ovvio che quindi le donne di quella generazione si reprimessero piu' fortemente e piu' a lungo. Non c'e' bisogno di avere una laurea in psicologia per constatare questa cosa - basta frequentare qualche gruppo lesbico. Io ora non faccio piu' volontariato, ma nel gruppo di discussione che facilitavo direi che l'80% delle partecipanti erano over 40. E nessuna ha mai detto di essere "fluida", hanno tutte detto di non aver mai avuto il coraggio di essere lesbiche fino all'eta' adulta - molte gia' sposate e con figli.

 

Dal momento che tu stessa dici di essere in questo mondo solo da due mesi, perche' scusami non ti fidi di chi in questo mondo ci sta da molti anni? Tu preferisci fidarti di una parola scritta che, scusami se te lo dico, si basa su un concetto che e' di fondo anti-omosessuale e indice di grande omofobia interiorizzata. Non e' un caso, anzi, che la teoria della fluidita' sessuale abbia preso piede molto piu' in Italia che altrove. Chiaro che la teoria esiste ovunque, e per esempio anche negli Stati Uniti sono usciti saggi al riguardo e si parlava persino di una serie di documentari, ma solo in Italia trova cosi' tanta rilevanza nei media.

Dal momento che sei cosi' nuova, ti spiego anche perche'. Visto il clima fortemente filocattolico e anti-gay dell'Italia, fa comodo chiedere a chiunque abbia pulsioni gay di non definirsi tale. Se una persona non si identifica nella parola gay/lesbica non partecipera' a tutti i movimenti per i diritti civili che chiedono che i gay/lesbiche si possano sposare, adottare etc. Questo perche' non sentendosi loro "gay/lesbiche" non pensano di dover appoggiare la causa, anzi piu' se ne distanziano meglio e'. I media italiani agiscono sulla paura del cittadino medio di definirsi "gay/lesbica" sfruttandola a loro favore e contribuendo al non raggiungimento di diritti da parte di chi a definirsi gay e lesbica non ha problemi. Scusate se e' poco!!!

 

Se mi trovi perentoria pazienza, non avro' una laurea in psicologia che evidentemente per te e' un attributo per determinare chi ha ragione e chi no, ma ho anni di esperienza "sul campo" che per quanto mi riguarda fa valere il mio punto di vista tanto e piu' di quello della persona con un particolare pezzo di carta. Gli psicologi ne dicono tante di cazzate, non dimentichiamoci che anche chi diceva che Sailor Moon faceva diventare gay i bambini maschi lo diceva invocando il suo pezzo di carta come qualifica.

al momento non so definirmi visto che sono sempre stata etero e da pochissimo (due mesi) ho scoperto questa attrazione per le donne.

 

Bisessuale? potrebbe essere la tua definizione.

 

E sono completamente d'accordo con il discorso di Sweet, soprattutto in questo punto:

Se una persona non si identifica nella parola gay/lesbica non partecipera' a tutti i movimenti per i diritti civili che chiedono che i gay/lesbiche si possano sposare, adottare etc. Questo perche' non sentendosi loro "gay/lesbiche" non pensano di dover appoggiare la causa, anzi piu' se ne distanziano meglio e'. I media italiani agiscono sulla paura del cittadino medio di definirsi "gay/lesbica" sfruttandola a loro favore e contribuendo al non raggiungimento di diritti da parte di chi a definirsi gay e lesbica non ha problemi. Scusate se e' poco!!!

 

Se perfino una persona bisessuale ha problemi a definirsi tale e preferisce piuttosto la parola "fluida" non so come si potrà far progressi in questo paese per far capire che l'omosessualità è una cosa normale a persone che pensano ancora che siam fenomeni da baraccone.

 

Forse anche io non ho diritto di parlare perchè ho realizzato veramente da poco di essere lesbica, però mi ritrovo a condividere tutto quello che hanno detto Sweet e alysonmichelle

Ma il fatto che tu conosca persone che a 40 anni si sono "scoperte" lesbiche non vuole dire che siano "fluide", vuol dire che per un motivo o per l'altro hanno aspettato fino a 40 anni per agire sui loro impulsi sessuali. Non dimentichiamoci che se molte di noi vivono ancora con genitori che ti crescono credendo che l'omosessualita' sia una devianza, 40 anni fa non erano "molte di noi", ma TUTTE le donne, a crescere in mezzo a queste credenze. E' ovvio che quindi le donne di quella generazione si reprimessero piu' fortemente e piu' a lungo. Non c'e' bisogno di avere una laurea in psicologia per constatare questa cosa - basta frequentare qualche gruppo lesbico. Io ora non faccio piu' volontariato, ma nel gruppo di discussione che facilitavo direi che l'80% delle partecipanti erano over 40. E nessuna ha mai detto di essere "fluida", hanno tutte detto di non aver mai avuto il coraggio di essere lesbiche fino all'eta' adulta - molte gia' sposate e con figli.

 

Dal momento che tu stessa dici di essere in questo mondo solo da due mesi, perche' scusami non ti fidi di chi in questo mondo ci sta da molti anni? Tu preferisci fidarti di una parola scritta che, scusami se te lo dico, si basa su un concetto che e' di fondo anti-omosessuale e indice di grande omofobia interiorizzata. Non e' un caso, anzi, che la teoria della fluidita' sessuale abbia preso piede molto piu' in Italia che altrove. Chiaro che la teoria esiste ovunque, e per esempio anche negli Stati Uniti sono usciti saggi al riguardo e si parlava persino di una serie di documentari, ma solo in Italia trova cosi' tanta rilevanza nei media.

Dal momento che sei cosi' nuova, ti spiego anche perche'. Visto il clima fortemente filocattolico e anti-gay dell'Italia, fa comodo chiedere a chiunque abbia pulsioni gay di non definirsi tale. Se una persona non si identifica nella parola gay/lesbica non partecipera' a tutti i movimenti per i diritti civili che chiedono che i gay/lesbiche si possano sposare, adottare etc. Questo perche' non sentendosi loro "gay/lesbiche" non pensano di dover appoggiare la causa, anzi piu' se ne distanziano meglio e'. I media italiani agiscono sulla paura del cittadino medio di definirsi "gay/lesbica" sfruttandola a loro favore e contribuendo al non raggiungimento di diritti da parte di chi a definirsi gay e lesbica non ha problemi. Scusate se e' poco!!!

 

Se mi trovi perentoria pazienza, non avro' una laurea in psicologia che evidentemente per te e' un attributo per determinare chi ha ragione e chi no, ma ho anni di esperienza "sul campo" che per quanto mi riguarda fa valere il mio punto di vista tanto e piu' di quello della persona con un particolare pezzo di carta. Gli psicologi ne dicono tante di cazzate, non dimentichiamoci che anche chi diceva che Sailor Moon faceva diventare gay i bambini maschi lo diceva invocando il suo pezzo di carta come qualifica.

quoto interamente il discorso di Sweet, proprio perchè conosce questa realtà da ann.ibeh io diciamo  ho accettato che mi piacevano le donne anche io da poco, dopo un periodo piu o meno lungo di sospetti e negazioni...cmq secondo me è sbagliato usare la parola "fluida". Come hanno già detto il rifiutarsi di definirsiprima gay, lesbiche o bisessuali vuol dire non accettarsi completamente, tenersi e comportarsid a estranei rispetto al proprio modo di essere. E' poi è vero, se non ci si riesce a definirsi tali,come si puo parteciparè ai movimenti per i diritti civili di gay/lesbiche?

uhhhh, pare abbia scatenato un putiferio..

beh io non mi sono mai repressa, gli uomini che ho amato li ho amati intensamente e non mi sento di dire che fosse una finzione.  nel momento in cui ho scoperto l'attrazione per il mondo femminiile non me la sono negata a me stessa, ne sono un po' interdetta, questo si, ma per me è una cosa nuovissima, mi sembra anche normale,e ci sto lavorando su, fa parte del mio percorso di vita

e meno male che sui forum si scrive, si dice scripta manent, ho pure sottolineato che per me la questione non è solo carta scritta, boh..

io non ho avuto la vostra esperienza di vita, e quindi non potete applicarmi i vostri vissuti (tipo se una donna si scopre lesbica è sempre stata una repressa. questo può essere vero per qualcuna ma non per tutte)

ma il vero succo della situazione, che mi sembra preoccupante, è che qui ci sia troppa intolleranza verso chi la pensa diversamente, e questo non me lo aspettavo.

è ovvio che ci siano persone che la pensino diversamente, ci mancherebbe, ma l'intolleranza non mi piace

Vitabassa però secondo me il discorso non vuol essere un attacco nei tuoi confronti. E' comprensibile che all'inizio si sia confuse, soprattutto se questa attrazione la stai scoprendo da poco. In ogni caso io non nego affatto che tu abbia sempre provato attrazione per gli uomini e che tu ci sia stata bene. Solo che esiste anche una cosa chiamata bisessualità.

Il punto della questione è solo che il termine fluidità è un termine che serve a non definirsi e a mantenersi il più lontano possibile dal mondo omosessuale non volendocisi riconoscere. E questo per il mondo omosessuale stesso può essere molto deleterio.

Io la vedo così da questo punto di vista. Poi ti dico, secondo me le altre non stavano attaccando te, ma stavano attaccando questa teoria della fluidità che ritengono molto stupida.

Io obietto all'uso della parola "intolleranza"... divergenza di opinioni non e' intolleranza.

Intolleranza, basta pensare all'atteggiamento degli omofobi verso i gay, e' dire tu non dovresti esistere.

Dire tu non dovresti esistere se permettete e' molto molto diverso dal dire hai ancora molto da imparare.

 

Ed esattamente come dice Madoka, vitabassa, sara' che sei nuova ma devi imparare a distinguere il personale dall'universale. E' stata mossa una critica ad una teoria (cosa astratta), al massimo se e' stata mossa una critica a qualcuno e' stata all'autrice del libro, non a te.

Quindi, a meno che l'autrice del libro non sia tu (o tua mamma) non c'e' veramente motivo di prendersela tanto a male.

scusate ma questo mi sembra il balletto delle etichette. se dico bisessuale, allora è ok, se dico sessualità fluida non è ok, è uno che non si vuole definire, mi sembra una gran sciocchezza. io non mi voglio tenere lontano dal mondo omosessuale, al momento gli uomini non mi interessano proprio, quindi mi sento dentro l'omosessualità. poi se posso essere bisessuale, come dice Madoka, al momento non lo so, so soltanto che mi attraggono le donne e non gli uomini.

.. anche se qualcuno come marty23 ha anche detto che la bisessualità sia un concetto di "comodo", quindi a quanto pare ognuno da un suo proprio e personale peso e significato alle parole..

 

per quanto riguarda il distinguere il personale dall'universale, io ho sempre parlato a titolo personale, e guarda un po', in questo libro ho trovato un'approccio che sembra adattarsi alla mia persona. è peccato mortale?

dite che non siete d'accordo con il libro, ma con me allora?

evidentemente non ho fatto capire bene che mi ci ritrovavo, io, con il mio personale vissuto?

mi dite che devo ascoltare chi in questo mondo c'è da anni: io sono una persona con il mio personale vissuto,

non potete applicarmi ciò che avete vissuto voi, e che al primo accenno di dire qualcosa diverso dal mainstream scatena un putiferio virtuale (e chi se l'aspettava).

ribadisco che non siamo fatti con lo stampino, viceversa ascolterei e scambierei impressioni con tutte le donne che hanno vissuto con confusione un'attrazione nuova per loro, come si sono confrontate anche con gli altri, per esempio, cioè questo è stato il motivo principale a parlarne in un forum

 

sweet, l'hai detto pure tu che le persone che a 40 si sentono  lesbiche, non sono "fluide" ma si sono sentite represse. beh, spiacente deluderti ma io non lo sono stata, e gli uomini, purtroppo, li ho amati con tutta me stessa, anche se ora il loro mondo mi sembra distante anni luce.

quello che dici tu sicuramente può essere vero, ma non per me

UGH. La fluidita' e' un'invenzione degli anni Duemila, si sono inventati una parola per definire tutti quelli che non vogliono definirsi. Non ha assolutamente senso, ma e' cosi'.

 

Sono d'accordo.. La fluidità è un termine che usano quelli che non si vogliono etichettare che sono tutti omosessuali, bisex.. Non ho mai sentito un eterosessuale dire: io non mi voglio definire, eterosessuale chi??? Io??? Ma non scherziamo io sono una persona fluida, non voglio etichettarmi.. Ma scherziamo??? perché gli etero non hanno poblemi a definirsi e "noi" inteso come comunità LGBT si?

 

Guardavo poco tempo fa su canale 5 non ricordo il programma ma si parlava di omosessualità e c'era questo uomo che faceva parte di una associazione cattolica per guarire dall'omosessualità, mi pare si chiamava Christy o qualcosa del genere.. E usava la parola disordine per descrivere i gay, questo da quando non possono più usare malati perché l'associazione degli psicologi di tutto il mondo per rispondere a loro ha dichiarato con tanto di comunicato scritto che l'omosessualità non è una malattia ma esiste in natura ecc.. Allora questi cattolici bigotti si sono riuniti e hanno dovuto trovare un'altra parola per descrivere i gay.. Non potendo più dire malati, deviati (anche se lo pensano) usano la parola "disordine" che alla fine è la stessa cosa ma detta in maniera più tranquilla. Questo è per spiegare che è un pò come i gay che non si dichiarano e usano fluidità, secondo me è la stessa cosa, in tutti e due i casi si trova un'altra parola che sostituisca quella principale ma che soprattutto riguardo al caso "disordine" rispecchi più o meno lo stesso significato..

 

E allora io invito tutte le persone LGBT a prendere dimestichezza con la parola omosessualità, gay lesbica, bisex.. Come fanno i bambini piccoli che imparano a dire mamma, papà.. Ecco anche voi come loro pian pianino iniziate a usare le parole sopra citate vedrete che poi risulterà facile.. E basta con ste fluidità.. Raga svegliaaaaaaaaa

alysonmichelle

Guardavo poco tempo fa su canale 5 non ricordo il programma ma si parlava di omosessualità e c'era questo uomo che faceva parte di una associazione cattolica per guarire dall'omosessualità, mi pare si chiamava Christy o qualcosa del genere..

 

Ma perchè la gente si violenta il cervello con certi programmi?  ;)

Sinceramente ero a casa che cazzeggiavo con la tv accesa e ho sentito la Concia che parlava e ho seguito.. Comunque le solite cose che non portano a niente.. A parte il fatto che ho appreso il nuovo termine con cui ci chiamano "disordine" e devo dire che mi ha cambiato la vita  ;)

Vitabassa, siccome non ho mai incontrato una persona che a 40 anni capisce all'improvviso di essere attratta dalle donne, mi piacerebbe capire come questa sensazione, consapevolezza, presa di coscienza, cambiamento (e chi più ne più ne metta) sia emersa in te.

Fino ai 39 anni non ti è mai capitato di avere un minimo pensiero, desiderio, fantasia, sentore, avvisaglia, evidenza inconscia a favore di un interesse per le donne? Nel tuo passato non c'è traccia di nessuna di queste cose?

Prima di questa recente presa di coscienza, pensare a due donne che sensazione ti dava?

personalmente e scusate se sembro retorica ma a me fa veramente piacere vedere che la maggior parte delle utenti donne trovano che la fluidita' sia una cavolata, principalmente perche':

1) qualche anno fa non era cosi'

2) qualsiasi altro forum io abbia visto dove le donne discutevano di questi argomenti, era in sostanza un covo di fluide e/o represse che hanno la tendenza a spalleggiarsi a vicenda e incoraggiarsi in questo loro non prendere posizione, e nessuno osava dire niente contro (anzi, chi ci provava veniva escluso o materialmente o tramite ostracismo)

3) mi fa pensare che forse il mio messaggio sta iniziando ad arrivare.

 

Lo so che Gay Forum non e' un campione rappresentativo del mondo e nemmeno dell'universo gay visto il livello culturale medio-alto di molti utenti, ma vuole anche dire che se il governo e il cittadino medio italiano stanno regredendo, dall'altra parte le lesbiche italiane si stanno evolvendo e c'e' una maggiore presa di coscienza del ruolo sociale che possiamo avere nel nostro piccolo.

@toraepantote: eccomi qua, cosa vuoi sapere, se ho avuto "avvisaglie" come ho letto da un'altra parte del forum?

allora, io sto scandagliando il mio passato, anche perché sono in analisi e quindi osservo tutto con gli occhi del presente. ricordo: un sogno molto casto dove io e la mia migliore amica (quattrodicenni) dormivamo nude sotto le coperte. e questo è quanto

poi da grande ho avuto un'amica lesbica e mi sono chiesta con curiosità come poteva fare a meno del pisello.. (e lo so, ora è un aggeggio che non mi interessa, ma all'epoca si) però non mi dava fastidio lei e le sue amiche, onestamente.

sto pensando sempre più spesso che la cosa sia collegata ad un grosso dolore che ho avuto poco tempo fa, è una cosa di cui non voglio parlare però.

 

@sweet: ormai è chiaro che chi non è come te (lesbiche dalla nascita o giù di lì) è una repressa (...covo di fluide/represse). se questa non è intolleranza verso chi ha avuto una vita diversa dalla tua, allora cos'è?

Ripeto: intolleranza significa dire a qualcuno che non ha diritto di esistere ed essere uguale a tutti gli altri.

Una repressa ha tutto il diritto di vivere la sua vita come vuole, ovvero nella vergogna e nella negazione che cio' che e'. Nessuno glielo vieta. Io come essere pensante, ho il diritto ad avere un'opinione pero'.

 

PS: Affinche' qualcuno si meriti la mia stima, non c'e' bisogno che sia lesbica dalla nascita. ANZI!! Ho piu' stima per chi e' stata repressa e poi ha riconosciuto l'errore che per quelle che si fanno bandiere di tutto cio' che e' "lesbico" e ci manca poco che abbiano "lesbica" tatuato in fronte (le Shane della situazione per intenderci). Una delle mie amiche a cui sono piu' legata e' stata repressa e ci ha messo del tempo a uscirne, ci siamo allontanate per anni, poi ritrovate e mi ha detto "maro' quanto avevi ragione". C'e' gente sul forum, con cui non sono amica, che ha fatto lo stesso percorso. Voglio dire, o se ne esce o si rimane cosi' per tutta la vita, avro' detto un'ovvieta' ma alla fine ci sono solo due possibili risultati eh. Ergo: ne esci = hai la mia stima, non ne esci = non ce l'hai.

@vitabassa: non ho intenzione di difendere sweet, non credo ce ne sia il bisogno. però ho forse la presunzione di aver capito cosa pensa, e (se ho capito bene) devo dire che lo condivido, nonostante la mia esperienza sia più vicina alla tua che alla sua. Io ho venticinque anni e solo da due sto facendo i conti con la mia omosessualità. prima mi reputavo etero e ho avuto una sola storia importante, con un uomo, col quale pensavo  che un giorno avrei costruito una famiglia. secondo qualcuno, dunque, la mia sessualità sarebbe "fluida". Ma vedi, il discorso è che questo termine mi sembra del tutto superfluo. Io non posso dire di non aver amato quell'uomo. Oggi non posso dire di avere attrazione per gli uomini, non mi capita mai di averla e sogno un futuro con una donna. questo mi rende LESBICA, senza se e senza ma. per quanto riguarda il passato, probabilmente non ho saputo guardarmi dentro. ero repressa. ma questa non è l'unica possibilità, magari semplicemente il mio orientamento sessuale si è modificato. chiamale fasi, se vuoi.

se mi fossi accorta, due anni fa, di desiderare anche le donna...beh, sarebbe stato semplicemente un riconoscermi bisessuale.

dunque, se esiste un nome per ogni cosa, se nessuno ha messo in dubbio che nella vita si può cambiare, si possono avere fasi, o parentesi, o momenti di orientamento diverso, magari eccezioni...se esiste il termine "bisessuale" che designa una persona che è attratta sessualmente e/o sentimentalmente da entrambi i sessi...sei sicura che il termine fluidità sia necessario? è davvero indispensabile complicarci ulteriormente la vita?

Mi permetto di scrivere per una volta in Temi lesbici perché vorrei far notare

una cosa che è passata in second'ordine, se addirittura non è stata dimenticata, ovvero che la storia

sulla «fluidità» della vita sessuale è stata introdotta da Vitabassa come tema portante di un recente

libro di Simona Argentieri, A qualcuno piace uguale.

 

Il titolo del quale è già tutto un programma...

 

Ora è su questo libro che dovremmo scornarci e che soprattutto dovrebbero combattere le persone

che osteggiano il concetto di «fluidità» della sessualità. Che cosa pensi io di questo libro è dimostrato dal

fatto che ho rimproverato un mio amico gay (persona di rara onestà intellettuale, oltre che ragazzo molto

intelligente e colto) di averlo recensito in modo positivo, con molto rispetto, mentre io lo avrei attaccato

apertamente. L'autrice è la solita freudiana riciclata che riafferma il Complesso di Edipo e dichiara di

crederci, e quindi non può che considerare l'omosessualità se non uno sviluppo bloccato e invertito del

normale sviluppo psicosessuale. L'ho comprato, ho cominciato a leggerlo, ne ho letto qualche parte,

non l'ho trovato interessante, anzi l'ho trovato scopiazzato in peggio da un libro che naturalmente non è

citato, e per il momento l'ho chiuso.

 

Sulla fluidità della vita sessuale io direi una sola cosa, in particolare a Vitabassa: è bene non costruirci

sopra un'esistenza, e neppure una fase troppo lunga della propria vita. Essa può valere per un momento di

passaggio, per una fase delimitata della propria esistenza quando si scopre una realtà che non ci si aspettava,

o con cui si è evitato di confrontarsi precedentemente (le cause possono essere molte).

 

Prendendo per il verso giusto la metafora suggerita dalla parola, la «fluidità» va bene nella misura in cui

effettivamente sia un veicolo propulsore, una facilitazione, a un approdo.  

Oh, Isher, Isher, Isher. Dovresti aver capito che criticare il libro non s'ha da fare perche' la signora Argentieri ha un titolo di studio che dice "psicologa" sopra e noi no e pertanto di fronte al suo, il nostro pensiero non conta niente.

 

Al di la' degli scherzi, io non vedo perche' dovrei perdere tempo a leggere questo libro, qualsiasi cosa dica e a maggior ragione se ci ripropone la solita pappetta riscaldata con contorno di malcelata omofobia. Io so cosa sono e non ho bisogno che me lo dica un libro. Altri non sono altrettanto fortunati. E leggerlo a titolo informativo non vedo come possa essere considerata un'attivita' ricreativa, visto che probabilmente mi farebbe solo incazzare. Il mio tempo libero e' sacro e la lettura dovrebbe essere dedicata a qualcosa di piacevole, non a qualcosa che provoca rabbia nel lettore.

Sweet carissima, sei una dannata egocentrica!  :rotfl:

Bisognerebbe recensire negativamente il libro, attaccarlo e criticarlo, per ragioni

politico-culturali.

 

Ma devo dire che nemmeno io l'ho ancora fatto, perché mi ha fatto talmente alterare,

leggerlo, che non sono riuscito a riguadagnare quella freddezza che è necessaria per scriverci sopra.

Ma invece di recensire (che implica una spesa per comprare un libro col quale non siapprova il contenuto, che per me non ha senso) non si puo' semplicemente sconsigliare l'acquisto? Io ho un post in lavorazione al momento dove il libro e' menzionato, in termini negativi ovviamente. Ne faccio una questione economica, non posso permettermi di spendere soldi per libri pseudo autorevoli coi quali non sono neanche d'accordo quando il piu' delle volte non posso permettermi di spenderne per comprare un romanzo. Sono sicura che si possa mettere in guardia dai sedicenti psicologi senza per questo mettere soldi nelle loro tasche.

Ripeto: intolleranza significa dire a qualcuno che non ha diritto di esistere ed essere uguale a tutti gli altri.

Una repressa ha tutto il diritto di vivere la sua vita come vuole, ovvero nella vergogna e nella negazione che cio' che e'. Nessuno glielo vieta. Io come essere pensante, ho il diritto ad avere un'opinione pero'.

 

PS: Affinche' qualcuno si meriti la mia stima, non c'e' bisogno che sia lesbica dalla nascita. ANZI!! Ho piu' stima per chi e' stata repressa e poi ha riconosciuto l'errore che per quelle che si fanno bandiere di tutto cio' che e' "lesbico" e ci manca poco che abbiano "lesbica" tatuato in fronte (le Shane della situazione per intenderci). Una delle mie amiche a cui sono piu' legata e' stata repressa e ci ha messo del tempo a uscirne, ci siamo allontanate per anni, poi ritrovate e mi ha detto "maro' quanto avevi ragione". C'e' gente sul forum, con cui non sono amica, che ha fatto lo stesso percorso. Voglio dire, o se ne esce o si rimane cosi' per tutta la vita, avro' detto un'ovvieta' ma alla fine ci sono solo due possibili risultati eh. Ergo: ne esci = hai la mia stima, non ne esci = non ce l'hai.

 

quindi secondo te o si è represse o si è lesbiche non represse, niente via di mezzo. e invece eccomi qua. anche io sai ci tengo ad avere un'opinione, e qua su questo forum non viene tollerata, guarda un po'

Ripeto: intolleranza significa dire a qualcuno che non ha diritto di esistere ed essere uguale a tutti gli altri.

Una repressa ha tutto il diritto di vivere la sua vita come vuole, ovvero nella vergogna e nella negazione che cio' che e'. Nessuno glielo vieta. Io come essere pensante, ho il diritto ad avere un'opinione pero'.

 

 

No tu sei intollerante di brutto...altrimenti dovresti anche accettare il seguente discorso: i gay sono malati (non lo penso è solo per farti l'esempio e ricalco le tue parole):

 

intolleranza significa dire a qualcuno che non ha diritto di esistere ed essere uguale a tutti gli altri.

Un gay (quindi malato) ha tutto il diritto di vivere la sua vita come vuole, ovvero nella vergogna e nella negazione che cio' che e' (un malato). Nessuno glielo vieta. Io come essere pensante, ho il diritto ad avere un'opinione pero' (cioè che è malato).

 

Ora incazzati e sbraita...però se tu puoi permetterti il lusso di giudicare la vita altrui e di dire che tutte e tutti quelli che lo sono diventati per qualche motivo erano solo dei repressi...non lamentarti poi se qualcuno giudica la TUA di vita...a meno che...quella persona non sia bollata come un essere demente e non pensante...ma fà molto comodo bollare gli altri come "non pensanti" o come "repressi che non avevano capito nulla" per darsi delle belle conferme

 

Io non capisco la tua difficoltà ad accettare la cosa...se Vitabassa ora vive bene la sua omosessualità e l'accetta senza problemi...non capisco proprio perchè tu debba andarle a dire che prima era repressa, viveva male e che magari non ha mai amato veramente e non ha mai vissuto a pieno...ma chi sei tu per saperlo ?!?! credo che se lei è riuscita ad accettare la sua nuova condizione, sicuramente ora non è una repressa e sarà la prima che guardando il suo passato saprà dire se quello che aveva le piaceva veramente o no...se dice che le piaceva veramente...beh...punto...fine !!! Vuol dire che le piaceva veramente e tutti i tuoi discorsi sul fatto che era repressa e che non le piacesse veramente sono cazzate per definizione !!! Ma chi sei te per entrare nella vita altrui e dirgli cosa sono o ancor peggio cosa ERANO ?!?!

 

Io continuo a pensare che quella con grossi problemi sei te e che fai così perchè la cosa ti rassicura molto sulle tue scelte...se tu fossi in pace con te stessa non avresti bisogno di etichettare ossessivamente gli altri...che ognuno si metta la propria di etichetta...farsi mettere le etichette da Sweet non è il top per nessuno credo...

quindi secondo te o si è represse o si è lesbiche non represse, niente via di mezzo. e invece eccomi qua. anche io sai ci tengo ad avere un'opinione, e qua su questo forum non viene tollerata, guarda un po'

 

Ti quoto...se ti leggi i miei precedenti 2 post credo di aver dato una risposta a Sweet che anche tu condividerai...mi pare che la pensiamo in maniera analoga...ma forse te sei solo una povera repressa ed io uno schifoso maschio eterosessuale e razzista (che poi sò così tanto razzista che c'ho un'infinità di amici omosessuali, non me ne frega una mazza se la sera si và in un locale gay, in genere sono il primo nel giro di amici a cui vengono confidate certe cose e con cui si fa coming out...ma vabbè...se Sweet può affibbiare la patente di repressa alla gente che ha avuto un'esperienza diversa dalla sua, potrà a maggior ragione anche affibbiare quella di omofobo a chi la pensa diversamente da lei...ma vabbè...a differenza sua che si sente sempre insultata...io non me la prendo e me faccio una risata visto che di quello a cui piace agli altri a me poco frega perchè son sempre stato dell'idea che: non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace)

intolleranza significa dire a qualcuno che non ha diritto di esistere ed essere uguale a tutti gli altri.

Un gay (quindi malato) ha tutto il diritto di vivere la sua vita come vuole, ovvero nella vergogna e nella negazione che cio' che e' (un malato). Nessuno glielo vieta. Io come essere pensante, ho il diritto ad avere un'opinione pero' (cioè che è malato).

TheQuestion, credevo avessimo appurato 2 cose nei nostri scambi passati:

1- Hai la tendenza a fraintendere (apposta) cio' che ti viene detto

2- Hai l'abitudine di fare piu' post consecutivi, che e' vietato, e ti ho gia' ripreso per questo, questo e' il secondo avvertimento e al terzo scatta il ban.

 

Veniamo al contenuto di cio' che ho quotato (anche se e' OT):

L'omofobo (colui che crede che il gay sia malato) non pensa affatto che il gay possa vivere come vuole, al contrario, pensa che il gay si debba curare.

L'omofobo SA che il gay NON vive nella vergogna e nella negazione di cio' che e', al contrario l'omofobo ODIA che il gay viva apertamente cio' che e'.

L'omofobo non vive assolutamente secondo un principio di lasciare che il gay si faccia la sua vita e le sue esperienze, ma vuole dettargli come viverla.

Io non voglio dettare alle represse di vivere in un determinato modo, che siano represse se cosi' vogliono, ma ripeto ho il diritto di sottolinearne gli svantaggi, non sia mai che qualcuno apre gli occhi! Altra cosa:

Io continuo a pensare che quella con grossi problemi sei te e che fai così perché la cosa ti rassicura molto sulle tue scelte...se tu fossi in pace con te stessa non avresti bisogno di etichettare ossessivamente gli altri...

Se tu fai questo ragionamento per me allora devi anche dire che "la fluida" ha grossi problemi e ripetere che non si etichetta la rassicura molto sul fatto che non e' LESBICA e se fosse in pace con se stessa non avrebbe bisogno di non etichettarsi...

Se ragioni cosi' per una persona devi farlo con tutti, non puoi fare due pesi e due misure solo per gli utenti che piacciono a te :afraid:

 

E' facile prendersela con una persona che esprime le sue idee in maniera forte... E' facile anche ignorare che le stesse idee sono state scritte da innumerevoli altre utenti in questo topic. Si sceglie pero' di ignorare questo fatto e attaccare l'utente "di spicco". Ci sono abituata ma alla fine si tratta di un giochino che rasenta il trollaggio.

Se ce l'hai con me e pensi che io "abbia grossi problemi" allora pensi li abbiano anche Madoka, Eledh, Ecate e chi per loro... (mi perdonerete se ho citato le utenti sbagliate perche' sono sul cell) invece hai deciso di intraprendere una crociata personale contro di me. Mi limito a constatare questo fatto. Invito te e chiunque altro passi di qua a chiedersi perche' io. Intanto non smettero' di intervenire, a meno che non ricominci con le distorsioni di cio' che dico (il che e' probabile). In tal caso e' meglio stare zitti perche' se non scrivo niente allora non verra' distorto.

per me il discorso di fluidità è una grande cavolta, una mancanza di presa di posizione. Io ho scoperto da poco che mi piacciono  anche le ragazze(o l'ho accettato da poco,ma questo non è inerente al discorso). non ho mai pensato di usare il termine fluidità.

le cose non sono così complicate son 3

1)sei eterosessuale se ti piacciono gli uomini

2) sei bisessuale se ti piacciono sia donne che uomini,

3)lesbica seti piacciono le donne

Non è questione di etichette(io per prima odio qualsiasi stereotipo o etichetta) è questione di sapere qual'è il proprio orientamento, prenderne coscienza. Se io mi definisco fluida come faccio a lottare per i diritti civili di gay, lesbiche?Secondo me molta gente usa questa teoria per non uscire allo scoperto,se ti piacciono sia donne che uomini si è bisessuali...già abbiamo molte discriminazioni da parte di questa società, se non accettiamo il nostro orientamento chiamandolo col giusto modo ma, ricorrendo a termini quali elasticità, fluidità, come possiamo lottare per i nostri diritti, lottare contro una società fortemente omofoba?

io anche ho avuto una fase per niente semplice di accettazione durata diversi mesi, ma adesso una volta accettata non ho nessun problema ad affermare il mio orientamento e , anche quando ero in fase dei dubbi non ho mai usato termini quali fluidità od elasticità!

Io TheQuestion quando ho letto il tuo intervento ho solo visto che hai messo parole in bocca a Sweet che non ha mai detto.

Ma li hai letti gli interventi precedenti prima di intervenire?

Qui mi pare che diverse utenti abbiano espresso un parere negativo per quanto riguarda la teoria della fluidità e tra queste c'è stata anche Sweet.

Io sinceramente non nego che vitabassa abbia avuto relazioni con gli uomini e che li abbia amati. Dico solo che secondo me la teoria della fluidità è una cavolata: questo non vuol dire affermare che vitabassa abbia avuto un'esistenza infelice.

Sweet ha espresso le sue idee in maniera forse forte, ma non mi pare abbia fatto nessun attacco personale a vitabassa. Ha attaccato come me ed altre una teoria in cui vitabassa si riconosce, ma in questa teoria ci si riconoscono tante altre persone, non solo lei: io e altre utenti non siamo d'accordo con la teoria e lo abbiamo detto, punto.

Quello che invece si è messo a fare attacchi personali sei proprio tu.

Io so che Sweet sa benissimo difendersi da sola, però volevo dire cosa pensavo del tuo intervento e dire anche che la prossima volta invece di attaccare solo lei attacca anche quelli che hanno le sue stesse idee e le esprimono: mi pare più equo.

 

Vorrei aggiungere che sono d'accordo con quello che fa notare Isher.

sto leggendo un  libro molto interessante "A qualcuno piace uguale" della psicanalista Simona Argentieri. [...] nel libro si parla della "plasticità", della "fluidità" dell'orientamento sessuale.

Sweet carissima, sei una dannata egocentrica!  :afraid:

Bisognerebbe recensire negativamente il libro, attaccarlo e criticarlo, per ragioni

politico-culturali.

 

Uhm, a suo tempo il libro l'ho letto anch'io. Non ricordo molto: ricordo di essermi irritata a morte in alcuni punti, e di averne trovato altri piuttosto lucidi, per una psicanalista eterosessuale. Ricordo tra le cose più sconvolgenti una sorta di negazione della transessualità, ma non discorsi sulla cosiddetta "fluidità sessuale" (qualche ragionamento forzato sulle cause sì, ma è un'altra cosa). Puoi indicarmi dove se ne parla? Almeno dicutiamo di qualcosa di concreto.

Isher: mi trovo del tutto d'accordo. A me il libro era sembrato interessante soprattutto perchè partiva da una visuale opposta alla mia, dal punto di vista eterosessuale. Ci sono errori di prospettiva, certamente: ma l'occasione per vedersi attraverso gli occhi altrui è imperdiible, secondo me.

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