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Il Papa colpisce ancora


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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=127821

Ora certo che se sento a stò esserere, il mio essere cattolico subisce una battuta di arresto. E pensare che un minimo di apertura al preservativo mi faceva vedere un barlume in fondo al tunnel... :pausa:

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https://www.gay-forum.it/topic/15713-il-papa-colpisce-ancora/
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Ok, l'Omosessualità è una "prova"...

Una "prova" come molte altre...

Ma quali sarebbe le altre "prove"?

 

"Essere paraplegici" immagino sia una prova;

ma se l'omosessualità è una malattia

come fa a essere "moralmente sbagliata"?

 

Io una malattia moralmente sbagliata non me la immagino.

 

Forse non pensava a una malattia,

forse pensava a qualeche altra "prova".

Ma sul serio non mi è venuto in mente nulla

che potesse essere sia una "prova" sia una "cosa immorale"...

simply_dreamer

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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=127821

Ora certo che se sento a stò esserere, il mio essere cattolico subisce una battuta di arresto. E pensare che un minimo di apertura al preservativo mi faceva vedere un barlume in fondo al tunnel... :pausa:

 

 

aspetta e spera...  :)

l'esempio del paraplegico è azzeccato: uno sulla sedia a rotelle vive la sua vita come una grande sfida, gli viene riconosciuta la malattia percependo un assegno di invalidità, può fare le paraolimpiadi senza sentirsi dire che è sbagliato perché deve vivere con dolore il suo stato.

Chi considera l'omosessualità una malattia allora dovrebbe farci percepire anche a noi un assegno di invalidità!

perché io devo essere malato e pagare le stesse tasse che paga un cittadino normale? e vivere il mio stato con dolore?

Secondo me, sinceramente, questa volta il papa (o il suo responsabile di marketing) ha cercato semplicemente di buttare lì la più banale delle provocazioni per alzare un po' di polverone e, magari, vendere qualche libro in più...

 

Detto questo, la contradditorietà con cui viene trattato il tema è palese a priori. Lo è, ad esempio, la preclusione del sevizio sacerdotale per gli omosessuali.

Se diciamo che essere gay è una scelta (condizione indispensabili per poter considerare peccato l'omosessualità), sarebbe sufficiente dire che per essere sacerdoti è sufficiente non fare quella scelta.

Dal momento che, poi, ai sacerdoti è preclusa qualsiasi forma di relazione di coppia, il problema non dovrebbe porsi affatto. Quando cui decido di essere sacerdote, faccio un voto di celibato e castità. Di conseguenza se io mai avessi deciso di amare gli uomini (scusate il non-sense) o meno, ora decido di rinunciare a ogni forma di amore carnale.

Viceversa, vietando alle persone con tendenze omosessuali il servizio sacerdotale si riconosce implicitamente all'omosessualità una valenza non volontaria che, in quanto tale, non può costituire peccato.

Ok, si tratta di considerazioni estremamente banali. Ed è proprio questa banalità che mi fa riflettere.

Perchè mai una persona colta come il nostro papa presentare delle argomentazione così facilmente contestabili?

Sembra proprio un'operazione di marketing, se non si parlasse di un Papa non ci sarebbe alcun ombra di dubbio, ma un Papa si potrebbe davvero abbassare a tanto? Forse lui no, ma la casa editrice, quella sì. Se così fosse significherebbe che " er sor cuppolone" non tira più al botteghino. Altro che 50mila copie della prima tiratura già vendute, qui si sta usando la finestra su San Pietro per fare pubblicità occulta a un prodotto commerciale che scricchiola.

 

Da notare che in Italia, riguardo l'uso del preservativo, si è tradotto "prostituto" con "prostituta", cioè, la società civile è più bscchettona del Papa!

Sul piano dei contenuti nessuna novità.

 

Sapevamo già il discorso sul sacerdozio proibito ai gay dagli atti

ufficiali, come la condanna della pratica omosessuale quale peccato

e dell'orientamento sessuale come tendenza moralmente disordinata.

 

La prova a cui il Papa richiama un gay cattolico è quella di non essere gay

di non assumere la propria omosessualità ad elemento identitario, ma considerarla

una menomazione di identità, di non viverla, di non mostrarla etc. etc.

 

La novità è il fatto di dire queste cose in uno strumento di propaganda

agile come un libro intervista e di scegliere di ribadirle in questa forma.

Rientra nel complessivo programma comunicativo inaugurato da GPII

che vuole una catechesi semplice, fatta di tanti messaggi brevi con spiegazioni

semplici e aderenti ad un senso comune etc. etc.

 

Il fatto di ribadire la condanna dell'omosessualità in ogni sua forma e

rilievo ecclesiale, in modo puntuale, ci fa capire l'importanza che viene

riservata dalla Chiesa Cattolica alla propaganda omofobica.

Leggete questa

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=127821

Ora certo che se sento a stò esserere, il mio essere cattolico subisce una battuta di arresto. E pensare che un minimo di apertura al preservativo mi faceva vedere un barlume in fondo al tunnel... :)

 

C'è da dire che nel suo libro-intervista già c'è un'apertura al profilattico (niente doppi sensi, prego  :pausa: ), se poi diceva qualcosa di diverso sull'omosessualità era palese che il Papa fosse stato ucciso e sostituito da un sosia buontempone

Io rimango ancora tristemente sorpreso delle tremende contraddizioni in tutti questi bei messaggi celestiali che il papa ci riserva, e soprattutto della gente che ci crede o, ancora peggio, fa finta di crederci per comodità...mi chiedo, ma sapranno quello che abbiamo passato e passiamo tutt'ora per l'ambiente che hanno contribuito a creare?  :pausa:

Detto questo, la contradditorietà con cui viene trattato il tema è palese a priori. Lo è, ad esempio, la preclusione del sevizio sacerdotale per gli omosessuali.

Se diciamo che essere gay è una scelta (condizione indispensabili per poter considerare peccato l'omosessualità), sarebbe sufficiente dire che per essere sacerdoti è sufficiente non fare quella scelta.

L'omossessualità è riconosciuta come un'inclinazione contro natura, non scelta, dalle cause ignote. L'atto sessuale omosessuale sarebbe invece il peccato, in quanto scelta di allotanarsi da Dio infatti il papa esorta al "rispetto" di queste creature che vanno contro il volere divino per loro malviagia natura intrinseca. D'altro canto qui viene da chiedersi se davvero questo non sia semplicemente un'idea contraddittoria o una concezione allucinante del concetto di rispetto: davvero crede che si possa rispettare una cosa che sul piano ideologico va odiata? A me pare semplicemente una contraddizione e una scusante per convincere che in realtà stia spronando al rispetto e non al contrario.

Segue quindi la negazione al sacerdozio degli omosessuali. Essi quindi sono dei deviati che possono quindi aver scelto di allonarsi da Dio o sono delle creature che sono con questa tendenza (escludiamo l'atto che di per sé abbiamo assodato come peccato) per natura intrinseca o per eventi a loro inevitabili e quindi parte del mosaico divino? La negazione del sacerdozio presuppone prima ipotesi ma l'idea della "tendenza omosessuale" è che gli omosessuali sarebbero tali senza peccato perché colpiti in disgrazia non per loro volere ma per ragioni sconosciute alla chiesa e chiaramente opera divina o umana. Come lo storpio è da compatirsi perché vittima non del suo volere ma dell'opera divina o umana non è anche da compatirsi l'omosessuale che è colpito da disgrazia contraria al suo volere che tende a Dio? Questa negazione dela possibilità di negare l'atto peccaminoso del sesso omosessuale diventa quindi in contraddizione con le teorie cattoliche precedenti.

Che dementi non sono nemmeno lineari nei loro ragionamenti da razzisti   :pausa:

Io rimango ancora tristemente sorpreso delle tremende contraddizioni in tutti questi bei messaggi celestiali che il papa ci riserva, e soprattutto della gente che ci crede o, ancora peggio, fa finta di crederci per comodità...mi chiedo, ma sapranno quello che abbiamo passato e passiamo tutt'ora per l'ambiente che hanno contribuito a creare?  :D

 

dubito gli interessi, il loro obiettivo è quello perlomeno di cercare di fare in modo che tematiche inerenti all'etica e alla famiglia siano ancora soggette alle loro direttive, altrimenti cos'altro avrebbero da dire??

 

C'è da dire che nel suo libro-intervista già c'è un'apertura al profilattico (niente doppi sensi, prego  :pausa: ), se poi diceva qualcosa di diverso sull'omosessualità era palese che il Papa fosse stato ucciso e sostituito da un sosia buontempone

 

sarà voluto correre ai ripari per non perdere i suoi fans più sfegatati, già mi immagino schiere di bigotte intente a stracciarsi le vesti qualora avesse preso delle posizioni così eretiche  :).....

Ok, l'Omosessualità è una "prova"...

Una "prova" come molte altre...

Ma quali sarebbe le altre "prove"?

 

"Essere paraplegici" immagino sia una prova;

ma se l'omosessualità è una malattia

come fa a essere "moralmente sbagliata"?

 

Io una malattia moralmente sbagliata non me la immagino.

 

Forse non pensava a una malattia,

forse pensava a qualeche altra "prova".

Ma sul serio non mi è venuto in mente nulla

che potesse essere sia una "prova" sia una "cosa immorale"...

 

Beh, ma non è l'omosessualità (la "tendenza omosessuale") ad essere moralmente sbagliata, è la sua pratica. Allo stesso modo, per riprendere il tuo esempio, avere la SLA ad uno stadio grave è una prova; decidere di porre fine alla propria vita a causa di questa malattia è immorale (e infatti, lo condannano).

 

(Poi, è vero, la Chiesa non ha mai davvero scelto se considerare l'omosessualità malattia o vizio; se adesso opta per la colpa "moralmente disordinata" è solo per ipocrisia e opportunità.)

Al limite dell'hot , ma ancora sul tema del libro ingervista del papa, segnalo questo articolo dove si discute della sbagliata traduzione  di "prostituta" che sul testo tedesco è "prostituiti"

 

http://www.diritto.net/index.php?option=com_content&view=article&id=6350:per-il-papa-il-condom-e-giustificabile-solo-per-i-prostituti&catid=259:diritto-di-critica&Itemid=176

 

Mi sembra che ormai non sanno proprio più dove parare ai pasticci che combinano :pausa:

Ragionando sulle posizioni su omosessualità e preservativo mi pare semplicemente evidente che l'ufficio di marketing vaticano (decisamente efficiente) ha scelto come "clientela di riferimento" la media borghesia. Posizioni inflessibili sull'omosessualità e aperture atte a rendere più agevole la vita al borghese medio vanno evidedentemente in questa direzione.

Il morbo ed il peccato.

 

Caro Alma, ultimo fautore del Cane Celeste,

 

domandi:

"l'Omosessualità è una "prova"...

Una "prova" come molte altre...

Ma quali sarebbe le altre "prove"?".

 

Ogni allettamento ad operare il male, cioè a peccare, è prova, cioè esperimento, onde il dio investiga l'alacrità dell'uomo nell'operare il bene:

gli allettamenti sono profferti all'uomo dal demone calunniatore, ma, volendo ben considerare, tutto l'ordine universale e dunque anche il demone calunniatore e le sue malizie sono creazione del dio.

 

Un morbo in sé non è per certo peccato, ma può essere fomite a compir peccati e può pur essere indizio dell'ira divina contro l'insano.

 

Nel caso singolare dell'amor Greco, mi pare che negli ultimi decennii del secolo passato, il magistero Romano sia trascorso, fors'anche temerariamente, dal giudizio di peccato al giudizio di morbo;  non di meno, ciò non impedisce che l'atto venereo tra maschi sia tuttavia giudicato per sé stesso peccaminoso, al meno quando l'uomo possa, dirigendo rettamente il suo arbitrio, astenersi dal compirlo, ancorché ne sia morbosamente inclinato.

 

La questione, dunque, ora dovrebb'essere:

quando un uomo maschio, morbosamente affetto dal desiderio di compire atti venerei con un altro uomo maschio, possa spontaneamente resistere all'inclinazione morbosa verso tali atti peccaminosi ?.

 

Ma a tale questione la risposta non dovrebb'essere piuttosto proposta secondo la medicina dell'uomo, che imposta secondo la religione d'un dio ?:

se è un peccato, si chiami il sacerdote, ma, se è un morbo, non si consulterà il medico ?.

 

In somma, non sarebbe stato più opportuno che Roma lasciasse la dottrina immutata e che i Sodomiti permanessero piuttosto nel peccato, che incorressero in un morbo ?;

oppure, concedendo che sia morbo, non sarebbe più opportuno che il sacerdote tacesse e dicesse il medico ?.

 

Per altro, chi non preferirebbe essere stimato piuttosto peccatore, che insano ?:

forse chi teme che il peccato rovini l'uomo nella perdizione perpetua;  ma non è timore universale.

 

Anakreon.

Anche io trovo il paragone di parole_alate molto chiaro.

 

Il passaggio da peccato a malattia in realtà, all'interno dei meccanismi perversi di questi teologi da 4 soldi, è un passo in avanti.

Infatti nasce dal riconoscimento che l'omosessualità non è un difetto di volontà, ma in una qualche modo è  un difetto di natura, quindi in natura.

Il passaggio da malattia a prova è ancora un passo in avanti per queste mezze calzette del sillogismo. Infatti

la mattia prevede una cura (da cui le infami terapie riparatrici), ma col passaggio da malattia a prova siamo al riconoscimento

che l'omosessualità è una malattia inguaribile (come fa implicitamente notare parole_alate). Quindi un passo in avanti.

Sono arrivati sull'orlo del precipizio. il prossimo passo sarà inevitabilmente  che le persone omosessuali possono vivere felici.

Ci vorranno forse 20 anni, ma ormai sono li, sull'orlo.

Salva l'eventualità che i Legionari di Cristo prendono il sopravvento e ritornano a dire che è peccato.

No Polipet, su un piano politico non è un passo in avanti.

 

Quando noi interpretiamo un documento o una presa di posizione

Vaticana dobbiamo sempre distinguere il profilo teologico da quello

politico, alla luce della pretesa della chiesa cattolica di fare politica,

cioè di permeare la legislazione degli stati della cd. Dottrina Sociale

della Chiesa Cattolica.

 

La chiesa sa benissimo che l'argomento "peccato" non è spendibile

in ordinamenti democratici pluralistici, perchè si rivolge solo ai fedeli.

Dire che l'omosessualità è una prova, significa dire che è una tentazione

permamente al peccato ( in pensiero, parole, opere e omissioni etc )

significa dirlo in modo apparentemente inclusivo, come se esistesse una

pastorale anche per i gay cattolici. Mentre dire: sono dei peccatori incalliti

brucieranno all'inferno, suonerebbe decisamente male.

 

Ma c'è un vero passo avanti? A me non pare...c'è la scelta di una forma di

comunicazione più efficace

 

Dire che l'omosessualità è "contro natura", andare cioè all'essenza del

precetto eteronormativo della Bibbia ( andate e moltiplicatevi ) significa

invece richiamarsi all'esistenza di un Ordine Morale Naturale, che vale per

tutti, fedeli e non fedeli. Un ordine che legittima leggi che escludano ogni

riconoscimento di ciò che, in quanto innaturale, non può essere riconosciuto.

 

sarà voluto correre ai ripari per non perdere i suoi fans più sfegatati, già mi immagino schiere di bigotte intente a stracciarsi le vesti qualora avesse preso delle posizioni così eretiche  :look:.....

 

hehehe quoto mica il ppa può perdere le schiere dei suoi seguaci...mi son allontanata tempo fa dal mondo cattolico e non me ne sono mai pentita,una simile chiusra mentale non dovrebbe essere accettata....la colpa comunque non è del papa, che a modo suo fa il suo lavoro(che pensi pregare piuttosto che giudicare), ma di coloro che lo seguono e gli danno ascolto.....il papa condanna l'omosessualità...ma i cattolici chi li condanna? non è stato forse loro insegnato a non giudicare gli altri?

  • 2 weeks later...

...io non capisco perchè

allmeno i non credenti\praticanti

ovvero coloro che per SCELTA devono seguire

le norme e i dogmi della ccar

(per cui non piangersi addosso per gli scivoloni del papa!

lui  fa il suo mestiere,brutto, ma qualcuno deve farlo,

se nongli va liberi  di CREDERE altrove,

ci sono un sacco di chiese cristiane

evangeliche protestanti molto più moderne

adatte e pronte ad affrontare i temi dei tempi)

 

ma un pò di informazione scientifica

giusto per controbattere non guasterebbe

ho cercato in vari siti libri riviste ecc ecc

 

la cosa interessante è che ci si è posti una domanda

logica dal punto di vista evolutivo, ovvero

se i gay non si riproducono e considerando che

l'omosessualità è presente in ogni specie,

come mai questo gene, apparentemente dannoso

per la specie è ancora presente? contravvenendo a tutte le leggi

sulla trasmissione dei cromosomi in cui sono presenti alleli recessivi?

 

gli etologi si sono messi a fare ricerche e sembra con ottimi risultati

una prima ipotesi è che in realtà la presenza di un 5% di

omosessuali nella comunità studiata favoriva

la riproduzione di soggetti più forti in quanto li privavano di

sfidanti, inoltre si è visto che è legato anche al gene

"dell'altruismo" (che è dannosa per l'individuo ma utile per la specie)

in qualche modo l'omosessualità all'interno della comunità studiata

ne diminuivalo stress da competizione sessuale

 

se pur ho riportato malissimo queste ricerche

(una delle quali l'ho letta su Focus,quindi semplice semplice

visto che l'ho capita anch'ioo!!!)

 

inutile ribattere con filosofia mitologia

o pretendere chissà quale comprensione da parte della chiesa

siamo mille anni avanti:

mentre loro ancora parlano di peccato e di morale

dalla parte razionale cominciano ad arrivare le risposte

quelle che anche noi vogliamo

 

e non ci hanno mai dato

by

come mai questo gene, apparentemente dannoso

per la specie è ancora presente?

 

Semplicissimo: non è un gene.

Non c'é un gene per l'omosessualità,

come non c'è un gene per essere leghista.

 

visto che è legato anche al gene

"dell'altruismo" (che è dannosa per l'individuo ma utile per la specie)

 

Se ti leggesse Dawkins ti mangerebbe vivo :)

Il fatto che io sia gay favorisce la riproduzione di mio fratello

o quella di mio padre o quella di mio figlio?

Se la risposta è "no", questo gene non si riprodurrà.

Come è allora possibile che si riproduca?

La risposta è semplice: "non è un gene".

Andrej-Bolkonskij-95

Io mi chiedo se ci sia ancora gente che presta veramente attenzione a ciò che dice quell'uomo. Insomma, l'essere cristiani è out e, purtroppo, se se ne va via la credenza in un'entità superiore, tuttavia rimangono i preconcetti acquisiti. Tutto ciò secondo le mie personalissime esperienze.

Beh, Almadel ma non porta alcun svantaggio alla riproduzione, anzi aumenta il numero di femmine per maschio. Quindi l'ipotesi genetica non è da scartarsi. Per altro come fanno delle malattie genetiche ereditarie ad esistere ancor oggi? Tiro ad esempio fuori la Fibrosi Cistica, che oltre a provocare enormi problemi ad entrambi i sessi e quindi diminuire notevolmente le probabilità di accoppiamento, rende al 98% l'uomo sterile.

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