Cosol Posted November 29, 2010 Share Posted November 29, 2010 Stavo pensando alle cause al disprezzo dell'omosessualità in Italia. Molti danno la colpa alla chiesa, e probabile che in parte abbiano ragione. Però i cattolici ce l'hanno col sesso in generale (se non fatto per generare altri cattolici), eppure del sesso tra etero in questo paese se ne parla senza problemi. Non è che il problema sta in qualcos'altro? Ho notato che molti italiani tendono ad avere una concezione di gusto come qualcosa di oggettivo, le persone vengono giudicate in base ai loro gusti e dei gusti si deve discutere A me, quando mi parlano del Grande Fratello, rispondo semplicemente che mi annoia, e che non m'interessa, se qualcun altro lo guarda, sono contento per lui. Metti caso che lo chiedo all'italiano medio che non ama il Grande Fratello. Risponderà dicendo non solo perché non piace a lui, ma perché non deve piacere a nessuno, finendo per dire che chi guarda tale programma ha colpa. Altro esempio è nella lettura, quando dico che non mi piace leggere né romanzi né poesie, molti italiani fanno smorfie - come se loro fossero un popolo di grandi lettori -, facendo l'apoteosi di questi generi e difendendoli da me, che sono l'ignorante che non conosce. Di nuovo, sono io il colpevole che sbaglia nel preferire la saggistica alla narrativa. Con questa mentalità si arriva ben presto a dire che l'omosessualità è sbagliata. È facile dire che il rapporto etero è migliore (si possono fare figli, e può coinvolgere solo organi specializzati), aggiungi che i gusti non sono soggettivi ed ecco che l'omosessualità è sbagliata. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mina Posted November 29, 2010 Share Posted November 29, 2010 Tutto ciò che è amorale è sbagliato. Fin tanto che l'omosessualità verrà vista come una cosa amorale,sarà sbagliata. E sarà sempre una cosa amorale,in quanto catalogata come "non prevista" (nel giusto o nello sbagliato) dalla natura. A suo modo tutti gli esempi che hai portato sono amorali: - i detrattori del GF considerano amorali le persone che ci vanno in quanto si "vendono" per un po' di fama,chi invece segue il programma è una persona colpevole di "pochezza" mentale - è amorale non possedere un ventaglio di letture approfondite in quanto, essendo esse mezzi per arricchire il proprio io,chi non le legge è come se ignorasse la sua cultura. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Cosol Posted November 29, 2010 Author Share Posted November 29, 2010 Il problema è che si tratta di una morale che non tiene conto dei gusti personali e delle preferenze. Per tutti gli uomini sposare una donna non è amorale. Neanche per quelli che non l'amerebbero mai. Se leggessi la «Divina Commedia», non sarebbe amorale. Non conta che per predisposizione personale, arricchirei meglio il mio io leggendo una pagina sulla gradazione consonantica del finlandese. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mina Posted November 29, 2010 Share Posted November 29, 2010 Ma per definizione stessa della parola,la moralità non è soggettiva Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Cosol Posted November 29, 2010 Author Share Posted November 29, 2010 Ma per definizione stessa della parola,la moralità non è soggettiva No? Quindi un gay che sposa una donna non è amorale? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted November 29, 2010 Share Posted November 29, 2010 Terribile... Io credevo fosse un problema dell'Umanità e ora scopro che è un problema solo degli Italiani! In ogni caso è verissimo. Non accettiamo facilmente che gli altri facciano cose che noi non faremmo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted November 29, 2010 Share Posted November 29, 2010 Si tratta di formulare una morale che favorisca la libertà in base al principio secondo cui è lecito ciò che non nuoce ad altri. Quindi direi che il principio etico che consente la critica della morale tradizionale è il principio di libertà. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
WYWH Posted November 29, 2010 Share Posted November 29, 2010 Purtroppo anch'io troppo spesso mi rendo conto che tendo a non accettare i gusti degli altri, nel senso che tendo a catalogare come stupido chi non la pensa come me, ovviamente non in tutti i casi, però in alcuni mi capita. Quando me ne accorgo tento di "correggermi" perché non mi piace questa parte di me, mi piacerebbe poter dire sempre e comunque "vivi e lascia vivere" ma fatico a comprendere alcuni comportamenti o alcune parole e di conseguenza mi sembra che l'altro dica cose oscure e sciocche e non supportate da una logica vera e propria. Comunque si è vero, gli italiani sono quasi tutti così. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
R.POST Posted November 30, 2010 Share Posted November 30, 2010 Ho notato che molti italiani tendono ad avere una concezione di gusto come qualcosa di oggettivo, le persone vengono giudicate in base ai loro gusti e dei gusti si deve discutere Purtroppo anch'io troppo spesso mi rendo conto che tendo a non accettare i gusti degli altri, nel senso che tendo a catalogare come stupido chi non la pensa come me, ovviamente non in tutti i casi, però in alcuni mi capita non solo gli italiani, ma qualsiasi cultura. alla fine il fenomeno per il quale siamo portati a pensare che il nostro modello di vita sia il solo corretto è insito in oguno di noi e si chiama etnocentrismo, per il quale giudichiamo negativamente chiunque non ne faccia parte. in pratica è un modello di comportamento che si attua quando si viene in contatto con il "diverso" cioè con persone o azioni che noi siamo stati abituati a giudicare estranei al nostro pensiero. sono necessarie molte risorse e un certo lavoro su sé stessi per disancorarsi dalle convinzioni di una vita e arrivare a capire che "la verità" non è in mano a nessun popolo di questo pianeta (e anche il compiere di questo percorso ha un nome, e si chiama relativismo culturale). ma paroloni e discorsi profondi a parte, bisogna solamente guardarsi intorno e cominciare a smettere di separare il giusto dallo sbagliato, il che è difficile, perché ci sono temi etici anche piuttosto pesanti la cui soluzione non siamo noi a dover imporre su chi pensiamo abbia torto, quanto invece, limitarci a dar il tempo ad ognuno di fare il proprio percorso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
vitabassa Posted December 1, 2010 Share Posted December 1, 2010 non solo gli italiani, ma qualsiasi cultura. alla fine il fenomeno per il quale siamo portati a pensare che il nostro modello di vita sia il solo corretto è insito in oguno di noi e si chiama etnocentrismo, per il quale giudichiamo negativamente chiunque non ne faccia parte. in pratica è un modello di comportamento che si attua quando si viene in contatto con il "diverso" cioè con persone o azioni che noi siamo stati abituati a giudicare estranei al nostro pensiero. sono necessarie molte risorse e un certo lavoro su sé stessi per disancorarsi dalle convinzioni di una vita e arrivare a capire che "la verità" non è in mano a nessun popolo di questo pianeta (e anche il compiere di questo percorso ha un nome, e si chiama relativismo culturale). ma paroloni e discorsi profondi a parte, bisogna solamente guardarsi intorno e cominciare a smettere di separare il giusto dallo sbagliato, il che è difficile, perché ci sono temi etici anche piuttosto pesanti la cui soluzione non siamo noi a dover imporre su chi pensiamo abbia torto, quanto invece, limitarci a dar il tempo ad ognuno di fare il proprio percorso. hai proprio ragione. ti quoto in pieno. l'intolleranza è sempre dietro l'angolo, persino in forum come questi, quindi figuriamoci. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Ecate Posted January 4, 2011 Share Posted January 4, 2011 bisogna solamente guardarsi intorno e cominciare a smettere di separare il giusto dallo sbagliato, il che è difficile, perché ci sono temi etici anche piuttosto pesanti la cui soluzione non siamo noi a dover imporre su chi pensiamo abbia torto, quanto invece, limitarci a dar il tempo ad ognuno di fare il proprio percorso. Devo dire che questo problema me lo sono posta molte volte, ma l'ignoranza alimenta ignoranza e ci sono persone che compiono le medesime azioni sbagliate oggettivamente per una vita intera, coinvolgendo anche le vite delle/degli altr*, quindi far fare esperienze a chi di fatto non ha gli strumenti per comprendere gli errori e quindi li perpetra non mi sembra una soluzione valida, bisogna dotare costoro degli strumenti atti a discernere giusto e sbagliato po continuassero pure, ma avendo a disposizione più "punti di vista". Non accettiamo facilmente che gli altri facciano cose che noi non faremmo. Questo credo dipenda dalla semplificazione, il binomio "o con me o contro di me" tipico di un certo filone di pensiero, ha attecchito anche in chi detesta tale binomio, anche quella è una cultura. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GlassOnion Posted January 4, 2011 Share Posted January 4, 2011 Io non credo che sia un problema di gusti. Il fatto è che veniamo cresciuti in un mondo che offre, fin da quando siamo nati, un modello eterocentrico, un modello che viene seguito perlopiù. Ed è proprio qui che risiede il problema. Il morale, che spesso viene inteso come il normale, sta nel perlopiù. E' quindi morale apprezzare la narrativa e la poesia, perché perlopiù sono due generi che vengono apprezzati. E' morale, per quanto discutibile, apprezzare il Grande Fratello, perché perlopiù viene seguito. E' morale mangiare carne animale, perché la maggior parte degli uomini la mangia. E' amorale mangiare cane umana, perché quasi nessuno lo fa. E' amorale essere omosessuale, perché perlopiù si pratica l'eterosessualità. Non so, questa è la spiegazione che mi do. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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