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Wikileaks 'La Clinton cerca di tranquillizzare il mondo'


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Le reazioni dopo la divulgazione dei documenti segreti. L'Onu: "Le Nazioni Unite sono inviolabili". Gerusalemme: "Israele ne esce bene".

 

ROMA - Dalla rabbia della Francia che parla di "attacco alla sovranità di Stato" alla presa di posizione dell'Onu, che ricorda che le Nazioni Unite devono essere considerate "inviolabili". Passando per i silenzi imbarazzati della Russia e dei Paesi del Golfo Persico alla soddisfazione di Gerusalemme, secondo cui Israele "viene fuori molto bene", in quanto i documenti pubblicati mostrano la solidità delle sue posizioni sull'Iran. Ecco le reazioni alla nuova ondata di rivelazioni di Wikileaks, che ha pubblicato i dispacci riservati inviati dalle ambasciate Usa a Washington.

 

"ONU SIA INVIOLABILE". Dal Palazzo di Vetro, tirato in ballo per il presunto spionaggio nei confronti dei suoi vertici e degli ambasciatori accreditati, il portavoce Farhan Haq ha ricordato agli Stati Uniti che le Nazioni Unite "dovrebbero essere considerate inviolabili". L'ambasciatore della Russia alle Nazioni Unite Vitaly Ciurkin, commentando il documento firmato dal segretario di Stato Hillary Clinton in cui si chiede ai diplomatici americani all'Onu di raccogliere informazioni personali sui delegati degli altri Paesi, ha commentato con un ironico "che sorpresa!".

 

PARIGI: "ATTACCO ALLA SOVRANITA'". La Francia ha condannato duramente la diffusione dei dispacci diplomatici americani, affermando che si tratta di un vero e proprio "attacco alla sovranità dello Stato". Esprimendo agli Usa solidarietà per le "inaccettabili rivelazioni che mettono in pericolo uomini e donne", Francois Baroin, portavoce del governo, ha sottolineato che la fuga di notizie non avrà conseguenze sui rapporti tra i due Stati. Nessun commento sui documenti poco lusinghieri sul conto del presidente Nicolas Sarkozy, descritto come "un re nudo, suscettibile e autoritario", o sugli aerei da combattimento venduti al Bahrein, bollati come "tecnologia di ieri".

 

ISRAELE: "LEADER ARABI DENUNCINO IRAN". Il premier israeliano Benyamin Netanyahu non ritiene che le rivelazioni di Wikileaks abbiano danneggiato Israele. Anzi, fonti di Gerusalemme sostengono che quanto emerso confermi la netta e coerente presa posizione del governo nei confronti del regime di Teheran. E proprio a proposito dei timori espressi dai leader arabi per il programma nucleare iraniano - stando ai documenti diffusi da Wikileaks - Netanyahu ha detto che la maggiore minaccia alla pace deriva dal riarmo dell'Iran. "Un numero crescente di leader in Medio Oriente comprendono l'entità della minaccia da parte di Teheran. Ma c'è un divario tra ciò che essi dicono in pubblico e ciò che dicono a porte chiuse. Spero che trovino il coraggio di parlare apertamente al loro popolo, potrebbe essere una svolta sulla via della pace".

 

ARABIA SAUDITA. Nessun commento ufficiale alle rivelazioni sul pressing di Riad per un intervento contro l'Iran è arrivato dall'Arabia Saudita, ma un consigliere del governo ha definito "tutta la cosa molto negativa e un male per gli sforzi volti ad accrescere la fiducia".

 

VATICANO: "NESSUN DANNO". La pubblicazione dei documenti diplomatici degli Stati Uniti diffusi da Wikileaks non modificherà "sostanzialmente i rapporti tra gli Stati Uniti e le diverse diplomazie mondiali". Questa l'analisi dell'Osservatore romano, il quotidiano ufficiale della Città del Vaticano. Il giornale specifica che "anche se dai documenti spiccano critiche nei confronti dei diversi leader, la Casa bianca ha diffuso un comunicato in cui spiega che i contenuti non esprimono politiche governative".

 

BERLINO: "COME LA STASI". "Le relazioni tra Usa e Germania non verranno messe a rischio da Wikileaks". Così il portavoce del governo tedesco Steffen Seilbert ha commentato i rapporti in cui i diplomatici americani esprimono giudizi negativi sul cancelliere Angela Merkel, definita come una donna "ostinata, propensa a evitare i rischi e poco creativa quando si trova stretta all'angolo", ma anche "metodica, razionale e pragmatica". Nei rapporti inviati dall'ambasciatore Philip Murphy al Dipartimento di stato non vi sono giudizi poco teneri solo sul cancelliere: il ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, è definito una persona "aggressiva e di scarso spessore". Il ministro delle Finanze Wolfgang Schauuble ha ammesso di non avere ancora letto le parti dei documenti che lo riguardano, ma ha aggiunto: "Ho scarso interesse al riguardo. Non ho letto ancora nemmeno il mio dossier della Stasi". Nei documenti, Schauuble è descritto come un "un vecchio nevrotico e pieno di rabbia, ma un solido alleato nella lotta al terrorismo".

 

Gli Americani criticano il cavaliere per il suo rapporto con Putin e con le Donne

 

Arriva da Tripoli la risposta di Silvio Berlusconi a Julian Assange. Arriva proprio dalla patria di Muammar Gheddafi, e sono uno accanto all'altro due tra i leader più criticati nei dossier di Wikileaks. "Non guardo a quello che dicono funzionari di terzo o quarto grado", ha affermato il presidente del Consiglio italiano da Tripoli, dopo il summit Ue-Africa. Il riferimento è a Elizabeth Dibble, la numero due dell'ambasciata americana a Roma, secondo cui il Cavaliere è "incapace come leader europeo moderno".

Berlusconi ha poi proseguito, durissimo: "Non frequento i 'wild parties' e non so cosa siano. Voglio fare un appunto: una volta al mese offro delle cene nelle mie case, dove tutto avviene in modo corretto, dignitoso ed elegante. Le cose che vengono dette fanno male all’immagine del nostro Paese". Quindi il Premier ha affermato: "Una ragazza che si dichiara prostituta di fronte al mondo si preclude tutte le strade per un lavoro futuro, per trovare un marito... E allora mi domando chi le ha pagate".

 

IL CASO - C'è anche Silvio Berlusconi tra i "protagonisti" involontari della spiata Wikileaks. Gli agenti e i diplomatici americani si scambiavano opinioni, informazioni riservate e battute sul Cavaliere, le sue abitudini private e la sua attività politica, soprattutto in rapporto al collega russo Vladimir Putin. Più che imbarazzo o timore, però, il Premier ha letto con divertimento quanto pubblicato dai siti stranieri: secondo fonti a lui vicine, il leader Pdl si sarebbe fatto una risata.

 

http://www.repubblica.it/esteri/2010/11/29/news/wikileaks_usa-9659623/

a me tutta questa storia di wikileaks sa tanto di flop.... tutti ci aspettavamo chissà quali reazioni, io stavo attaccato a guardare il tg in attesa che ne parlassero e alla fine se ne stanno sbattendo quasi tutti... soprattutto Ahmadinejad che sembrava confessato l'altra volta... povero Assange :P

e comunque non serviva la pubblicazione di un documento protetto da segreto di Stato per sapere che Berlusconi è un politico inefficiente, festaiolo e poco produttivo :P

In realtà io mi chiedo al soldo di chi sia Assange.

Cioè, a prescindere dalle reazioni sulla politica estera delle varie nazioni, analizzando il suo comportamento mi sembra sicuramente una persona malata di protagonismo (sta su TUTTI i giornali, anche se ancora non l'hanno preso), e non mi sembra certo che faccia quello che fa per motivi umanitari (ha sputtanato in giro una marea di nomi di collaboratori, mettendo a rischio le loro vite, avrebbe potuto fare lo stesso censurando semplicemente quei nomi e le sue fonti).

Quindi mi chiedo chi ci sia dietro di lui, contando anche il potere dell'apparato che ha messo su. C'è anche da considerare che gran parte delle persone che hanno fondato wikileaks se ne sono dissociate e allontanate, di recente.

Innanzi tutto queste informative rese pubbliche da Wikileaks non sono segrete, ma "riservate"; la differenza sta nel fatto che circa 3 milioni di funzionari americani vi hanno accesso e sono liberi di inviarle a chi vogliono.

 

Assange si trova in UK e non verrà estradato finchè non saranno forniti capi d'imputazione validi, finora ci sono solo i due casi di stupro per niente certi che sanno tanto di ritorsione politica.

 

Intanto Assange non ha mai confermato che la talpa che gli ha fornito gli oltre 250mila documenti del "cablegate" è Bradley Manning; il 23enne analista dell'esercito che ora rischia ben 52 anni di carcere. Ad incastrare Bradley è stato l'hacker Adrian Lamo, suo amico che ha consegnato la conversazione avuta in chat con lui, in cui Bradley dice chiaramente di avere in mano i documenti che provano come il primo mondo sfrutta e sottomette il terzo mondo (l'intera conversazione è disponibile su Wired.com).

Assange non c'entra niente tant'è che Bradley ha invitao i documenti a Wikileaks un attimo prima che venisse arrestato in Iraq.

 

Bradley Manning ha una storia alle spalle molto particolare: omosessuale dichiarato, i suoi compagni di università lo bollano come Nerd. Nel 2008 è già nell'esercito e durante un soggiorno a Cambrindge qualcosa cambia la sua vita: s'innamora di una drag queen; nel contesto libertario dell'università del Massachusett matura la sua scelta di trasformarsi in un "soldato del pacifismo". Dove si possa annidare in un 25enne così il complotto politico, non saprei.

Sta di fatto, invece, che rischia grosso, in centinaia lo scorso agsto hanno manifestato a New York per chiederne la scarcerazione, anche Michael Moore ha sottoscritto l'iniziativa per pagargli un buon avvocato.

 

Riguardo ai soci di Assange che se ne lavano le mani, Beh, in questo clima di caccia alle streghe non mi meraviglia.

 

Sulla effettiva pericolosità delle rivelazioni venute alla luce; beh, sapete, non tutti hanno un primo ministro come il nostro che ci sputa in un occhio tutti i giorni e noi diligentemente gli porgiamo l'altro. E poi, le ultime rivelazioni sul suo stato di salute preoccupante, non è poi una cavolatina da niente. Certo se poi la Clinton chiede di approfondire gli affari privati che legano Putin a Mr B, a noi ci viene naturale da dire che la grande distribuzione in Russia è chissà perché monopolizzata da Mr B; mah, vatti a sapere le vie della provvidenza!

 

In ogni modo non sono da sottovalutare i documenti riguardo la guerra Georgiana, quella si che ha sempre puzzato di marcio. Insomma, il cablegate è un fatto epocale soprattutto perché segna la fine della vecchia diplomazie e rottama le faccie da culo tipo Frattini e la Clinton; santi numi! Ma l'avete vista che falsona mentre stringe la mano a Mr B? Ha superato se stessa, nemmeno quando andò in Tv a dire che credeva al marito e che lui non gli avrrebbe mai messo le corna ...

 

Spero proprio che Assange se la sfanghi e soprattutto Bradley non finisca per marcire in prigione e, soprattutto, non riescano a farlo passare per un disadattato folle al servizio del dottor Male.

 

BRADLEY mANNING LIBERO SUBITO!  :P

  • 2 weeks later...

Spero proprio che Assange se la sfanghi e soprattutto Bradley non finisca per marcire in prigione e, soprattutto, non riescano a farlo passare per un disadattato folle al servizio del dottor Male.

 

Non posso che quotare in toto l'intervento di Silver

 

Aggiungo che molti dei fondatori di Wikileaks si sono allontanati perché adesso è scomodo dire di essere "fiancheggiatori" del sito, mentre quando si trattava di essere i "paladini della libera informazione" (ricordo che Wikileaks ed Assange sono finiti in più di un'occasione sulla copertina del "Times") su quel carro erano in parecchi

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