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L'anoressia vista da fuori


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La mia domanda riguarda sostanzialmente la sfera psicologica.

Se non sbaglio, l'anoressia è generalmente il sintomo di problemi e/o sofferenze radicate più nel profondo. Quindi è sostanzialmente un sintomo... ma è anche una cosa che mette a rischio la salute e addirittura la vita di una persona.

Ponendo che ne soffra una persona vicina a noi (anche solo magari a livello virtuale), cosa si può fare per aiutarla? O perlomeno, quali errori è meglio evitare?

 

 

Ad esempio so che dire a un anoressico "eh su mangia, che vuoi che sia!" è una cosa sbagliata perché banalizza il problema e probabilmente peggiora ancora di più il suo rapporto con il cibo.

Insomma, qualcuno mi sa dire di più riguardo all'anoressia?

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https://www.gay-forum.it/topic/15823-lanoressia-vista-da-fuori/
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E' vero che l'anoressia è il sintomo di un disturbo emotivo e che è inutile l'approccio riduttivo

anche perchè l'anoressia non è una rincorsa ad un modello estetico irraggiungibile ( come semmai

nel bulimico o nel bodybuilder ossessivo ) bensì un modo di isolarsi dal mondo o dal corpo, che ha

alle spalle semmai un perfezionismo infantile ( quindi genitori prefezionisti ) che ad una certà età si

è infranto di fronte al confronto col mondo ( adolescenza in primis ) e al bisogno di crearsi una propria

identità. L'approccio riduttivo basato sul buon senso rischia quindi di incontrare questo desiderio di

isolamento e determinare l'allontanamento dell'amicizia.

 

L'aiuto principale quindi consiste nella possibilità di incontrarsi sul piano amicale, considerato il fatto

che il trattamento cognitivo e familiare terapeutico deve essere condotto da professionisti preparati.

Semmai una volta stabilita una buona empatia e comunicazione si potrebbe indirettamente iniziare

a parlare di queste terapie in generale, di come possono far bene etc.etc.

Grazie per il chiarimento.

In realtà pensavo che l'anoressia avesse molte cose in comune con la bulimia o il body building ossessivo, anche a livello di fissazione per il corpo... Forse questo però magari varia da persona a persona, o no?

pierceyourbody

Invece molto spesso, specialmente nei giovani con problemi di accettazione, è anche una rincorsa a un modello. Ho avuto varie amiche e conoscenti che hanno sofferto di anoressia e ho saputo distinguere dove c'erano davvero problemi dai casi in cui erano semplici fisse (quest'ultimo caso aveva un solo esemplare, per fortuna, è una cosa che mi sta un po' su, anche perchè chi ci si ammala davvero sta parecchio male) e l'approccio è stato molto diverso tra le varie persone in questione, anche per le differenze caratteriali tra di loro.

Sai, la rincorsa al modello può essere anche il modo facile

per negare l'esistenza del problema psicologico. Non dico

che non esista un problema più generale di modelli corporei

nella società dell'immagine, tuttavia un anoressico non rincorre

un modello di bellezza per gli altri, lo fa per sè ed ovviamente

il modello ideale serve solo all'idea di distruzione dell'immagine

reale di sè.

 

Poi ovviamente ci possono essere persone fissate, ossessionate

dall'aspetto fisico, che corrono il rischio di diventare anoressiche

a causa di una qualche difficoltà o problema contingente nella loro

vita.

Io penso che l'atteggiamento giusto sia nel mezzo. Ovvero, non "assecondare" o ignorare il disagio dell'amico, ma neppure comportarsi come i medici o gli psicologi della situazione.

A volte si cerca di capire il perché di certe cose, perché si pensa che in questo modo si potrebbe aiutare meglio la persona che si ha accanto. E invece non sempre è così, perché chi non è "competente" non ha né il modo per affrontare il disagio, nè spesso ha il modo per comprendere i perché e i per come.

 

Tempo fa avevo un'amica che voleva a tutti i costi stare accanto a chi voleva bene, ma lo faceva malissimo. In pratica cercava i "perché" dei problemi altrui, cercava di scavare, ma non avendo alcun metodo non si rendeva utile, anzi, dava ancora più sofferenza alla persona che in quel momento stava soffrendo.

E' un atteggiamento molto frequente se ci sono persone a cui teniamo che però stanno male, ma non va bene caderci.

 

Penso che la cosa migliore da fare sia essere umani, dare affetto e disponibilità a questa persona, e trovare la sensibilità  e la vicinanza adatta per poter dare dei consigli "pratici", come ad esempio cominciare una terapia per uscirne. L'amore prima di tutto.

Io non ne so molto, almeno non in prima persona, l'unica cosa è che ho visto molti "documentari", se si possono chiamare così...

Ho visto un'intervista fatta a Portia De Rossi (o meglio, DeGeneres, ora)... Lei è stata anoressica in passato e quando le hanno chiesto cos'è che l'avrebbe smossa, in caso, lei ha risposto che l'unica cosa che forse avrebbe funzionato sarebbe stato sentirsi dire "sembri malata" o, in inglese "you look sick".

Proprio perché chi è anoressico ha questo ideale che, dimagrendo fino allo sfinimento, si arrivi a raggiungere l'ideale stupendo di aspetto fisico.

 

Di più non saprei...

Volevo riportare la mia esperienza personale con questa malattia mentale ,ma ha spiegato bene Hinzelmann . La dipendenza da droghe non è nulla a confronto, l'anoressia è un mostro che ti consuma giorno dopo giorno e te ne rendi conto , ma le cause possono essere molte e se non le individui prima da solo, sarà lanoressia ad individuare il meccanismo per distruggerti. Quando entri in quel vortice nemmeno il migliore degli psichiatri ti può tirar fuori , non ne avrebbe il tempo. Da dentro la tua mente guardi l'esterno e ne hai paura, vedi mostri che ti vogliono sformare , imbruttire e distruggere, invitandoti ad assaggiare veleno (o cibo) Tutto ti è contro. perché magro è bello ,magro è successo, magro è il massimo! Oltre a tutto ciò non si dice spesso, ma è una malattia contaggiosa in certi ambienti.

Beh l'anoressia non la chiamerei una malattia mentale, piuttosto un disturbo  :P

 

Però quello che dici te Fleur è vero, senz'ombra di dubbio se la persona che ne soffre non è la prima ad ammettere di avere un problema non c'è quasi nulla che si possa fare. E sicuramente, come dice Blanco, è totalmente inutile cercare di forzare una persona o di andare a fondo nei suoi problemi senza sapere dove mettere le mani...

Però non credo neppure che tenterei di comportarmi facendo finta di ignorare del tutto il problema, boh. <.<

AndrejMolov89

Sono passato da un peso esorbitante, ad un peso piuma nel giro di un anno. Ero quasi anoressico. Non so se potessi esserlo nel senso stretto. Godevo come un riccio quando mi dicevano che ero magro, ed andavo per la mia strada con una certa aggressività. Anche perché in me c'erano due forti istinti, quello di mangiare e quello di dimagrire: per morire magro.

Non so come valutare il periodo, volevo autodistruggermi, e volevo al contempo dimostrare che ero in grado di fare qualcosa. Diciamo che è difficile inquadrare il tutto. Mi sono isolato da tutto e tutti e ho cercato capri espiatori, fino a che non sono arrivato ad ammettere le mie colpe riguardo la mia condotta sociale. Ho iniziato ad ingrassare, e a mangiare normalmente quando ho iniziato ad avere una vita sociale minima e più profonda e quando ho iniziato a fare sport ed avere un minimo d'interesse per il mondo. Ho cambiato trend per questa ragione. Ora come ora, non ho problemi di non mangiare, solo di mangiare, ma lì devo arrangiarmi col rapporto col cibo e farne uno più sano.

Hinzelman ha spiegato benissimo come funzionano le dinamiche dell'anoressia.

quanto ai consigli io posso dirti quello che ha funzionato per me. La maggior parte degli anoressici soffre di un'enorme vuoto affettivo (prima di tutto perché sei tu che non ami te stesso) e la parte più importante che un amico possa fare é quello di starti vicino e cercare -anche se é difficile, perché una persona anoressica é spesso distaccata, respingente e fastidiosa- di comunciarti che ti vuole bene. Questo non vuol dire non mostrare preoccupazione, ma allo stesso tempo evitare che la malattia (con frasi del tipo `sei anoressico'`non hai mangiato abbastanza' etc..) non prenda il posto della persona.

Per me la cura migliore credo sia stato l'affetto dei miei amici, dimostrato anche in modo fisico, con gli abbracci e le carezze; la loro presenza e il loro supporto costante mi hanno aiutato a capire che forse valeva ancora la pena vivere.

Intendevo parlare proprio dell'anoressia nervosa, quello che intendevo dire è che penso che chiamarla malattia mentale possa risultare un po' offensivo nei confronti di chi ne soffre, dato che dicendo così li si bolla automaticamente come malati mentali...

Silver Reflex

Considerare la malattia mentale come un'offesa è convenzionismo sociale; nessuno si sognerebbe mai di insultare qualcuno dicendo "sei un diabetico", al contrario si usa spesso dire "sei schizzato" "sei nevrotico" con il preciso intento di essere offensivi.

 

Da un punto di vista medico, scientifico però non è così... l'anoressia nervosa è una malattia proprio come lo è il diabete

In realtà sono classificati come Disturbi del Comportamento Alimentare l'Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa e i Disturbi alimentari non altrimenti specificati [categoria che comprende un'altra serie di disturbi].

Le cause dell'anoressia non sono univoche e condivise da tutti, negli anni la loro interpretazione è cambiata a seconda delle epoche, del materiale a disposizione e a seconda degli approcci. Quindi la cosa più "giusta", e direi più plausibile, è quella di considerarla come un disturbo multidimensionale  :ok:

ho avuto un'amica che soffriva di anoressia e purtroppo con il lavoro che faccio sono circondato da anoressici/anoressiche...

ho fatto una cosa sbagliatissima: cercare di smuovere la mia amica con la "forza"...buttandole in faccia lo schifo che era diventata e mangiandole davanti ogni cosa...le facevo solo del male...l'ho capito dopo, fortunatamente lei si è fatta aiutare ed è finito tutto bene...

per cui se ricapitasse ad un amico/amica probabilmete sarei molto più delicato e cauto con i giudizi "facili", tenterei di convincerlo/a a farsi aiutare

Ho collaborato con un'associazione che si occupa di aiutare i ragazzi/e (fino ai 18 anni) e le famiglie dei ragazzi/e che soffrono di anoressia e bulimia e per questo motivo devono essere ricoverati

 

Non mi sono mai relazionato direttamente con chi soffriva di questa problematica (essendo la situazione davvero "critica" ed estremamente delicata, e non avendo io la preparazione per farlo), ma ho avuto modo di osservare i volontari e i medici che si prendevano cura dei ragazzi

 

Sono rimasto incredibilmente colpito dall'umanità, dall'affetto e dal calore che erano in grado di dispensare; è stato questo che mi ha portato a capire che era effettivamente quella la chiave per affrontare il problema

simply_dreamer

ho conosciuto una persona anoressica e anche,  per motivi di studio, una dietista che lavora con persone anoressiche. è una malattia e come tale và trattata: curandola. non è facile uscirne, ma con le giuste cure, le adeguate persone e lavorando su se stessi, ce la si può fare.

Io la vedo come una disabilità,

non c'è certo bisogno che io la sottolinei, no?

Di sicuro i suoi famigliari ci pensano al posto mio.

 

Gli unici due anoressici che ho conosciuto se ne vantavano,

quindi era evidente che ne erano consapevoli.

 

Mi raccontavano quanto poco avevano mangiato

e la mia tipica risposta era: "Uhm... che argomento interessante..."

oppure "Basta che non mi vomiti sulle scarpe..."

 

Se è una "richiesta di aiuto" ci tengo che sia chiaro

che con me non attacca; magari cambiano strategia.

 

Un anno di mia indifferenza ha spinto la mia ex ad andare da uno psicoterapeuta

più di quanto non avessero fatto dieci anni di pianti del suo precedente ragazzo.

 

Fin da bambini scopriamo che il nostro rapporto col cibo

ci permette di avere un potere di controllo sui nostri genitori;

quando - soprattutto nell'adolescenza - temiamo di perdere

il potere che abbiamo verso di loro, ecco l'anoressia

(e la bulimia, spesso faccia della stessa medaglia).

 

La "preoccupazione" per gli anoressici è insensata:

perché è esattamente quello per cui nasce.

Essere anoressici li fa sentire speciali e preoccupandovene

confermate loro che la loro strategia funziona.

 

L'unica cosa che la mia ex affrontò col suo psicoterapeuta

era il suo rapporto con suo padre...

AndrejMolov89

Non lo so, io mi vantavo di essere magro, ma mai di non mangiare. Ero diventato molto ossessionato dal peso, questo sì, mi pesavo ogni ora per essere sicuro di non ingrassare e cercavo di mangiare una quantità fissa di cibo.

In un certo qual senso mi pavoneggiavo dei risultati, ma più che altro lo vedevo come un atto di forza, come dimostrazione.

In ogni caso non sono arrivato realmente a livelli patologici perché ho cercato di migliorare il rapporto con me stesso, che sia nevrotico è un dato di fatto, però mi sto redimendo.

Però, sarei curioso di vedere la ragione di quella mia pseudo anoressia, o.o.

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