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UE: Vantaggi e svantaggi per l'Italia.


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Ormai è da più di tre mesi che mi ritrovo a vivere all'estero, per la precisione in Lituania, un paese piccolo, facente parte dell'Unione Europea, con una moneta (la Lita) molto debole. Dunque proprio l'altro giorno mi sono trovato a riflettere con dei miei compagni di corso, sui vantaggi e sugli svantaggi per questo paese, del far parte dell' UE, non limitandomi però al semplice aspetto economico..

Tutti sono d'accordo sul dire che la mobilità è un vantaggio essenziale, ogni anno migliaia di giovani abbandonano il loro paese per andar a studiare o cercare fortuna all'estero (meta preferita da tutti l'Inghilterra). L'euro, che stando a quanto mi dicono dovrebbe subentrare dalla fine del prossimo anno, è una moneta forte, quindi indubbiamente potrebbe portare vantaggi.. Senza poi contare i vantaggi del mercato comune..

 

Ma se dovessimo rivolgere la stessa domanda a noi stessi, quali sono i vantaggi ma soprattutto gli svantaggi del Bel Paese a far parte dell'UE? Ci sono diversi punti di vista, c'è chi dice che sono entrati a far parte dell'Unione paesi che fanno un po' da "zavorra", altri invece si dichiarano entusiasti..

Voi come la pensate? 

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https://www.gay-forum.it/topic/15839-ue-vantaggi-e-svantaggi-per-litalia/
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Beh approfittane per visitare anche la Lettonia e l'Estonia

se non l'hai già fatto. Per i paesi baltici ovviamente è un

modo di mettersi al sicuro rispetto alla Russia, tuttavia è

difficile immaginare che possano prescindere dalla Russia

per uno sviluppo economico stabile in futuro.

 

Sull'UE il discorso è riassunto dalla crisi attuale, abbiamo

una moneta, ma non un governo politico della moneta

e l'espansione ad est ha soddisfatto l'esigenza geopolitica

di espandere la NATO ma ha precluso la possibilità di creare

una vera Confederazione politica. Tuttavia se l'Euro resiste

alla speculazione internazionale noi come Italiani rimaniamo

protetti da svalutazione ed inflazione ( anche se ci tocca

pagare per sostenere l'Irlanda e la Grecia per errori sostanzialmente

inglesi e tedeschi )

Per l'Italia l'europa è fondamentale. calcola che (spero di non sbagliarmi d troppo nei numeri) più del 60% della normativa italiana (tra leggi e regolamenti) è influenzata in qualche modo da quella comunitaria. E in generale lo è in senso migliorativo...

 

Sono di origine europea le procedure di assegnazione dei fondi per lo sviluppo per le aree meno sviluppate economicamente (come il mezzogiorno) che dovrebbero limitare la distribuzione a pioggia e garantire una certa premialità e selettività. Anche se c'è da dire che molti programmi di sviluppo locale promossi dall'europa sono sostanzialmente falliti negli ultimi anni, per inefficacia... E poi c'è da dire che proprio per l'allargamento ad Est, molti fondi che ricevevamo fino a poco tempo fa stanno calando.

 

La moneta unica come è stato già detto, serve a tutelare la nostra economia, ad esempio a rendere sostenibile l'alto debito pubblico che abbiamo, che se l'inflazione fosse più alta salirebbe.

Beh, tutti i nuovi laboratori della mia scuola e l'aula magna sono stati costruiti con fondi dall'UE. Se poi vogliamo parlare più in generale l'UE potrebbe dare un'influenza positiva all'Italia dal punto di vista dei diritti civili. Dico potrebbe perchè non mi sembra che sia così per ora o meglio non sia così per tutto.

  • 2 weeks later...

Eh no... troppo facile... L'entrata dell'Italia nella zona Euro ha portato all'economia del bel paese un respiro che, da quanto è stato amplio e profondo è parso più che un toccasana, un altro paio di polmoni .

I benefici immediati e tangibili sia per l'industria sia per i conti dello stato italiano sono stati immediati e di così importanti dimensioni che erano perfino tangibili per chiunque.

A partire da quel momento alcune (troppo poche) nazioni madri dell'unione Europea medesima hanno dato inizio a dei processi di riforma generali e multifocali mirati ad aprofittare della sudetta bonaccia per investire in cambiamenti importanti , forse, pensando che il fatto stesso di aver partorito l'Unione Europea avrebbe potuto non bastare in caso di profonde crisi finanziarie ,conflitti o disastri . Tale lungimiranza , purtroppo, non ha mai caraterizzato l'italia la quale, sentendosi in una botte di ferro grazie all'euro , esaurì completamente (per esempio) il mercato del lavoro creando così una classe operaia che spicca in Europa proprio per essere la meno competitiva , la peggio retribuita e , peggio ancora, la meno produttiva.

So bene di star riassumendo in modo brutale tutta una serie di parametri che, in quanto numeri, sarebbero inepugnabili ; ma a prescindere dalla brutalità (e per chi volesse potrei approfondire qualunque punto poco chiaro) resta il fatto che l'unica vera motivazione per cui all'Italia potrebbe non convenire più far parte dell'Euro è proprio il fatto che le riforme doverose e mai fatte degli ultimi 15 anni il bel paese o non se le può più permettere o non farebbe in tempo a prendere il treno della ripresa.

Paradosalmente i paesi formica che imputano all'Italia l'atteggiamento da cicala si trovano nella stessa situazione per cui continuare a far parte di un'Europa in cui il divario tra le diverse nazioni che la conformano è così grande, costa troppo pure a loro.

La cosa che quotidianamente continua a recarmi più fastidio è proprio l'insorgere di discussioni sterili , come ad esempio questa che vorrebbe risolvere il dilemma con Euro sì-Euro no invece di proporre una seria e sincera autoanalisi che proponga un unico e grande quesito:ma è vero o noche l'Italia è una formica? Solo da qui può partire un progetto nazionale serio e concreto che, solo alla fine, potrà riformulare la domanda Euro sì-Euro no senza perciò far ridere.

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