L'ho detto a mio padre

[FleurDeLys]

Se le cose sono andate esattamente come hai scritto mi sa che il vero problema di accettazione non ce l'ha tuo padre ,ma ti si pone ora a te .

Sarà molto difficile, mi sa, che tu riesca da ora in poi ad accettare tuo padre come tale viste non solo le regole che t'impone ,ma soprattutto le argomentazioni dietro ad esse .

Forse è ancora troppo presto per azzardare ipotesi ma mi sa tanto che il vero lavoro di accettazione spetterà proprio a te: essere omosessuale ,difendere la libertà di espressione del tuo essere e contemporaneamente accettare (e amare comunque) un padre che per lo stesso motivo minaccia addirittura di cancellare l'indellebile , una figlia.

Anche se spesso l'ignoranza è/o il dogma teologico si sbandierano quale argomentazione a favore di un' intolleranza omofobica come nel caso di tuo padre, esse non sono altro che un meccanismo di semplice gestione per nascondere o velare passaggi di vita assai più scabrosi o fortemente traumatizzanti. Se, come pare, tuo padre non fosse esente di questo malcomune , è comunque una sua sfida e non tua .

Spetterà a lui ,se lo vorrà, nelle modalità e con i tempi che lui deciderà , di affrontare il suo di problema nel modo che lui riterrà più responsabile a prescindere da quanto te o chiunque possano tentare di spiegargli.

Nonostante l'inizio sembrava che bruciaste un pò le tappe e che le cose succedessero troppo velocemente ora potrebbe iniziare un periodo di interminabili tensioni che potrebbero sfociare in eventi più o meno importanti nella tua vita. L'unico consiglio che posso darti è di scegliere sempre a mente fredda e cuor leggero, sempre che ti risulti possibile. 

[marty23]

SeAnche se spesso l'ignoranza è/o il dogma teologico si sbandierano quale argomentazione a favore di un' intolleranza omofobica come nel caso di tuo padre, esse non sono altro che un meccanismo di semplice gestione per nascondere o velare passaggi di vita assai più scabrosi o fortemente traumatizzanti. Se, come pare, tuo padre non fosse esente di questo malcomune , è comunque una sua sfida e non tua .

Spetterà a lui ,se lo vorrà, nelle modalità e con i tempi che lui deciderà , di affrontare il suo di problema nel modo che lui riterrà più responsabile a prescindere da quanto te o chiunque possano tentare di spiegargli.

Nonostante l'inizio sembrava che bruciaste un pò le tappe e che le cose succedessero troppo velocemente ora potrebbe iniziare un periodo di interminabili tensioni che potrebbero sfociare in eventi più o meno importanti nella tua vita. L'unico consiglio che posso darti è di scegliere sempre a mente fredda e cuor leggero, sempre che ti risulti possibile. 

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con mio padre è da due giorni che non ci parlo, a parte le cose minime...dopo quello che mi ha detto rifiuto dia vere qualsiasi dialogo di qualunque tipo sia con lui che con mia madre, mi comporto da semplice inquilina...io non ho problemi di accettazione, ho accetato il mio modo di essere e non rinuncio alla mia felicità, al mio modo di vivere, ai miei sentimenti per loro, per la reputazione o qualsiasi scusa insignificante possano tirare....lo so che prima o poi esploderà di nuovo, quando ha questo atteggiamento vuol dire future tensioni in corso ma non mi importa....una volta che ci si è autoaccettati, si è consci di quello che si è e di cosa vuole ogni cosa si può affrontare.. e poi ho l'appoggio di altre persone importanti(esempio mio fratello) o migliori amici

[everlook]

A me dispiace un sacco sentire di queste situazioni  Se tornate sull'argomento chiedigli se vale veramente la pena rovinare indelebilmente una famiglia per degli stupidi pregiudizi...

[marty23]

A me dispiace un sacco sentire di queste situazioni  Se tornate sull'argomento chiedigli se vale veramente la pena rovinare indelebilmente una famiglia per degli stupidi pregiudizi...

guarda con i miei mai avuto un buon rapporto.....cmq dubito tornerà sull'argomento....anzi ha cambiato atteggiamento anche con me a parte quando mi deve proprio parlare per cose indispensabili(tipo uni, cose così)non mi rivolge la parola...almeno prima mi salutava.... ;)non me ne frega proprio niente.... comunque si per lui i rpegiudizi, la reputazione contano più di tutto il resto..

[everlook]

Se la situazione è questa allora hai tutto il mio appoggio a non fregartene nulla di loro, impegnati per ottenere una qualche indipendenza soprattutto economica da loro e cambia aria...si ricrederanno loro un giorno (e qui si vede parte delle contraddizioni della chiesa e del bigottismo degli pseudocredenti, come fa ad aver fede e dirsi cristiana una persona che ripudierebbe la figlia per reputazione e vergogna? Com'è che le unica cose sensate, come l'amore, il rispetto, l'altruismo, il perdono, che la chiesa professa in questi casi passano in secondo piano?  )

[Madoka]

Ciao Marty ho letto ora il tuo CO.

Intanto volevo dirti che sei una grande per il coraggio che hai avuto nononstante tu conosca bene tuo padre e tu sappia come la pensa.

Mi dispiace si comporti in questo modo. L'unica cosa che conta però è che tu sia felice e i genitori non hanno nessun diritto di trattare i figli in questo modo.

Sono anche contenta che tu abbia l'appoggio di altre persone. Spero che le cose migliorino in casa.

[marty23]

allora ringrazio tutti per l'apporto....mio padre sa cosa sono e forse il fatto che sta capendo che non è una fase lo fa seccare di più(anche se manco morto proferirà nulla a mia madre.....sarebbe un sucidio) ha detto a mio fratello(che mi appoggia sempre) che si mi vuole bene ma che si vergogna che io sia cosi, cioè che mi deve aiutare a farmi passare questa cosa che rovina la reputazione o mi macchia(le parole più educate che ha detto) se crede che rinuncio alla mia felicità o ad essere ciò che sono non ha capito nulla..ah beh son cristiani ma certe cose no....

:afraid:per lui è un qualcosa di grave, inaccettabile...che famiglia che me tocca :)

[Kobol]

allora ringrazio tutti per l'apporto....mio padre sa cosa sono e forse il fatto che sta capendo che non è una fase lo fa seccare di più(anche se manco morto proferirà nulla a mia madre.....sarebbe un sucidio) ha detto a mio fratello(che mi appoggia sempre) che si mi vuole bene ma che si vergogna che io sia cosi, cioè che mi deve aiutare a farmi passare questa cosa che rovina la reputazione o mi macchia(le parole più educate che ha detto) se crede che rinuncio alla mia felicità o ad essere ciò che sono non ha capito nulla..ah beh son cristiani ma certe cose no....

:afraid:per lui è un qualcosa di grave, inaccettabile...che famiglia che me tocca :)

 

Appunto preché sono cristiani dovrebbero accettarti, anzi solo supportarti e basta il loro è solo bigotismo.

[Lunaville]

Uhm...marty che dire non è ne andata bene, ne male. E' semplicemente andata. E' ovvio che se fosse andata benissimo, a quest'ora non avresti nessun dubbio e glielo avresti detto anche a tua madre, sapendo di avere l'appoggio di tuo padre, ma non è così. Non è nemmeno andata male perchè hai ancora il pc tra le mani e sopratutto una casa e dei genitori che ti sono vicino.

Per quanto riguarda il resto ha ragione un utente che ha detto che tu hai un problema di accettazione, o per meglio dire. Devi essere responsabile, devi viverla serenamente e sincerarti che tuo padre veramente abbia capito e sopratutto fargli capire che non è una fase.

Se proprio non riesci, esistono molti gruppi di Omosesuali cattolici a cui ti puoi rivolgere per farti aiutare. Oltre ciò spero che ciò che sto per dire non sia una corbelleria, tuo padre ti vuole bene, e credo anche che riesca a superare il proprio pregiudizio per la propria figlioletta altrimenti avrebbe già reagito male, ma magari aveva solo la luna giusta quel giorno e sei stata fortunata....

 

Alx

[marty23]

allora io personalmente la vivo serenamente e mio padre, colt empo, capirà che non è èer niente una fase( o se la ritiene una fase una di quelle che dura tutta una vita hahah :P)..beh mio padre non cambia idea sull'omosessualità ma almeno evita qualsiasi commento, sta zitto e basta... l'unica cosa mi ha impsoto il dieto assoluto di dirlo a mia amdre

[Bry.kyn91]

Secondo me il problema non è tanto legato alla religiosità (per esempio anche mia madre è molto cattolica, "bazzica" spesso in chiesa, ma ha accettato la mia omosessualità senza mai farmi discorsi apocalittici su inferni e sodomiti). Il problema è più che altro culturale e sociale, ma soprattutto personale. Culturale perchè è evidente che non è supportato da adeguate conoscenze sull'argomento, sociale perchè probabilmente vive in un contesto che tende ad essere chiuso e angusto, in cui il peso del giudizio altrui è molto più determinante che altrove. A livello personale credo che tuo padre rientri in quella categoria di persone poco "empatiche", poco inclini al dialogo, in cerca di certezze che non stanno da nessuna parte.

Io so che può essere doloroso, però questo genere di persone va preparato nel tempo all'accettazione (non dico neanche tolleranza o condivisione, solo accettazione). Tuo padre mi ha ricordato il mio in alcuni aspetti, e con lui ho dovuto cambiare registro: la rivelazione che cambia la vita non è possibile, perchè è una cosa che va somministrata nel tempo, a piccole dosi, scardinando quel muro di cartone che si è creato nei decenni. La colpa non è di nessuno, la mentalità si forma negli anni, e noi risentiamo di tutto ciò che ci accade intorno. Alla poca intelligenza emotiva ho cercato di rispondere con l'empatia. Credo che dobbiamo pur dare il tempo necessario a questi genitori tormentati.  :P

[btw]

Nella tua situazione rivedo un po' la mia (genitori cattolici, che non accettano, etc.).

 

Anche mio padre era solito fare commenti poco edificanti che ho rimosso, letteralmente, nei termici precisi, ma erano del tipo eliminare, emarginare, etc.

 

Dopo un anno e mezzo, e una relazione in corso che dura da mesi, l'argomento non si può toccare, la mia ragazza non entra in casa dei miei, non telefona a casa, non suona neanche il campanello.

 

Questo fa incazzare? All'inizio ero nera, a volte mi prende ancora una rabbia terribile. Ma, ma... i miei genitori non mi hanno ordinato di fare le valige, non mi hanno tagliato i fondi, anche quest'anno sono iscritta all'università, come mia sorella, posso continuare il mio percorso di analisi da loro sponsorizzato. Come mi hanno detto non posso obbligarli a accettare la mia omosessualità, come loro non mi obbligano a rinnegarla. Lì per lì sembrava una gran cazzata, ma a mente fredda è vero: libertà mia di vivere la mia omosessualità, libertà loro di non accettarla. Loro mi offrono nonostante questo gli strumenti che hanno offerto a mio fratello e a mia sorella per rendermi indipendente, insomma per diventare adulta e per staccare il cordone.

Incazzarsi non ha nessun senso, vergognarsi di venire mantenuta da loro neanche, sono emozioni che tolgono solo il focus dall'obiettivo principale: andarsene, e poi chissà, le cose cambieranno, ma questo non è il problema, il rapporto con i genitori come mi ha detto mio padre non è poi così importante: lo è tutto quello che è la tua vita dopo aver tagliato il cordone, cioè tua moglie, il tuo lavoro, i tuoi amici. Tutto quello che ti scegli e che quindi ti definisce.

 

Non dico che sia semplice. Il mio analista mi ha detto che scoprire l'omosessualità di un figlio è come un piccolo lutto, muore l'idea che avevi di lui. Io il mio l'ho eleborato, visto che anche per me è stato uno shock, sta a loro, se vogliono, elaborare il loro, se credono, anche con il mio aiuto. Per ora io devo concentrarmi su tutt'altro.