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The new gender-neutral passport


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Ma più che altro è un tentativo maldestro di superare il significato di "padre" e "madre", nelle loro accezioni biologiche, sociali e storiche. Anche senza matrimonio esistono padri e madri. Chiamarli genitori va bene, ma è come chiamare noi homo sapiens sapiens "primati". Allo stesso modo un padre e una madre sono entrambi genitori, e non c'è niente di male a chiamarli così, ma un genitore femmina è una madre e uno maschio è un padre. Eliminare queste due categorie dal linguaggio burocratico significa voler negare un dato importantissimo per la società. Se poi ci sono casi eccezionali in cui esistono genitori di egual sesso, in quel caso si potrebbe far ricorso ad una simile soluzione, o chiamare entrambi padre e madre. In fondo due papà sono due papà, oltre che due genitori.

Ma infatti nessuno ha eliminato le parole madre e padre. Solo che, quando non conosci il sesso di un soggetto, usi la variante neutra, o mi sbaglio? Oppure se in un modulo generico usiamo "fratello" abbiamo fatto fuori la parola sorella?

 

Se esistessero altri primati con cui condividessimo la società civile, in un modulo di constatazione amichevole ti potrebbero chiedere "Crocettare qui in caso di danni ai primati" invece che "Crocettare qui in caso di danni alle persone".

Ma infatti nessuno ha eliminato le parole madre e padre.

Lo spero vivamente. Altrimenti è un delirio.  :sbav:

 

Solo che, quando non conosci il sesso di un soggetto, usi la variante neutra, o mi sbaglio? Oppure se in un modulo generico usiamo "fratello" abbiamo fatto fuori la parola sorella?

Ma il problema è questo. Non c'è una variante neutra, perchè nella stragrande maggioranza dei casi ci troviamo dinanzi a due genitori, di cui uno è un padre e l'altra è una madre. Dequalificarli a "genitori", come se essere padre o madre non avesse alcun significato, è mostruoso. Ovviamente non è il fatto in sè che reputo tutto sommato banale e di poco conto, ma della carica ideologica che c'è dietro. Oggi è il passaporto, domani chissà... sarà vietato parlare di madri e padri per non offendere i gay.

E' chiaro a tutti che una persona avra' sempre e solo un genitore naturale maschio e un genitore naturale femmina,

ma nel passaporto sono riportati chi ha la tutela legale, e non sempre genitori legali e quelli naturali coincidono.

 

Visto che parte degli Stati USA consentono le adozioni sia da parte dei single che da parte dei gay, a livello federale si sono uniformati.

E' chiaro a tutti che una persona avra' sempre e solo un genitore naturale maschio e un genitore naturale femmina,

ma nel passaporto sono riportati chi ha la tutela legale, e non sempre genitori legali e quelli naturali coincidono.

 

Visto che parte degli Stati USA consentono le adozioni sia da parte dei single che da parte dei gay, a livello federale si sono uniformati.

 

Continuo a vederla come un'assurdità. Sarebbe giusto specificare i casi eccezionali, al massimo, ma la regola è che genitori legali e naturali coincidono.

Ma il problema è questo. Non c'è una variante neutra, perché nella stragrande maggioranza dei casi ci troviamo dinanzi a due genitori, di cui uno è un padre e l'altra è una madre.

 

Stragrande maggioranza sia, ma ciò non cambia che il sesso dei genitori non è conosciuto, perché le eccezioni esistono. E il termine neutro esiste: genitore.

 

Dequalificarli a "genitori", come se essere padre o madre non avesse alcun significato, è mostruoso. Ovviamente non è il fatto in sè che reputo tutto sommato banale e di poco conto, ma della carica ideologica che c'è dietro. Oggi è il passaporto, domani chissà... sarà vietato parlare di madri e padri per non offendere i gay.

 

Io non vedo nessuna dequalifica, magari tu riesci a chiarirmi il passaggio logico che c'è dietro.

Ovviamente la carica ideologica che c'è dietro è chiara: la famiglia omosessuale viene riconosciuta come una realtà, viene prevista.

L'ultima frase è il solito terrorismo demagogico: secondo te i papà gay si fanno chiamare "genitore" dai loro figli? Sono proprio curioso...

 

Ma scrivere semplicemente "padre" e "padre", o "madre" e "madre", senza numeretti o termini asettici, pareva brutto?

 

Il punto è che non si sa quanti padri e quante madri ci siano. Un'altra soluzione sarebbe stata, invece di usare la parola Genitore, scrivere Madre/Padre. Magari con la possibilità di barrare l'ipotesi sbagliata, così da far contento chi vuole poter ribadire di avere una famiglia normale...

Ciò non toglie che i numeri, nel momento in cui ci sono due voci identiche, sono normali e quasi necessari in un modulo burocratico.

Ma scrivere semplicemente "padre" e "padre", o "madre" e "madre", senza numeretti o termini asettici, pareva brutto?

 

 

Evidentemente sì, e l'espressione che hai usato (pareva brutto?) rende perfettamente l'idea di un maldestro

e, in fondo, mistificante politically correct.

 

La mia opinione è che la primitiva idea era maldestra e anche ipocrita, perché occulta le differenze.

L'accettazione e l'eguaglianza giuridica (in questo caso piuttosto di costume)

delle coppie same-sex non può certo passare tramite il loro puritano occultamento, ma tramite la loro

piena visibilità. Per questo su un passaporto ci dovrebbe essere scritto

padre/padre, madre/madre, padre/madre. Che si potrebbe facilmente ottenere (anche se si debba stampare

un solo prototipo per ragioni di praticità) con il semplice sistema del barrare la voce idonea come suggerito

da Loup-garou.

@ Isher: Veramente l'utilizzo del "pareva brutto" all'interno di una domanda, attribuisce alla domanda che accompanga dell'ironia, non si trattava di un affermazione.

 

Comunque, se tu avessi letto i miei interventi, ti saresti accorto che anche io mi sono dichiarato scettico e contrario all'occultamento delle differenze, e quindi all'utilizzo di termini asettici tipo "genitore", preferendo i termini padre o madre, da utilizzare a seconda dei casi.

Se il pargolo sarà figlio di due donne si potrebbe utilizzare normalmente "madre" e "madre", per rendere l'idea, senza mettere su alcuna scaletta numerica che sa tanto di priorità.

 

@ loup garou: legalmente i padri e le madri possono essere in totale sempre due, a prescindere dal sesso, quindi i numeretti sono inutili.

@ Isher: Veramente l'utilizzo del "pareva brutto" all'interno di una domanda, attribuisce alla domanda che accompanga dell'ironia, non si trattava di un affermazione.

 

 

Cosa ti fa pensare che non l'abbia capito?

Non ti sembra che il fatto stesso che ti ho quotato era perché avevo colto l'ironia?

 

Perché anche la mia frase «sì, pareva brutto» era ironica  ;)

 

Comunque, se tu avessi letto i miei interventi, ti saresti accorto che anche io mi sono dichiarato

scettico e contrario all'occultamento delle differenze,

 

 

Veramente io ho letto i tuoi interventi. Avrei dovuto citarti, nel mentre dicevo la mia?

@ loup garou: legalmente i padri e le madri possono essere in totale sempre due, a prescindere dal sesso, quindi i numeretti sono inutili.

 

Non ci siamo capiti.

 

Se ti chiedo "Data di nascita del Padre", come faccio a sapere se ti riferisci a papà Tizio o papà Sempronio? È per questo che nei moduli burocratici esistono i numeri. Nel momento in cui si usavano parole diverse di numeri non c'era bisogno. Ora che, non importa se usiamo Genitore o Madre/Padre, ci sono più voci uguali, vanno differenziate. Altrimenti compilare questo questionario diventa un'esperienza allucinogena.

Ma non è una proposta! Il modulo era già così in partenza, si è solo cambiata l'intestazione delle caselle.

 

E poi sto ancora aspettando di capire qual è la soluzione. Togliere i numeri tout court non è una soluzione, visto che non permette di capire senza ambiguità che cosa scrivere nelle varie caselle.

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