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Il Papa e le unioni di fatto... nuova dichiarazione


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Ormai non c'è più gusto. Ogni giorno come un orologio svizzero arriva il topic sulla dichiarazione del Papa, nemmeno il piacere della sorpresa :muro:

 

Oggi riguarda le coppie di fatto:

 

"L'approvare forme di unione che snaturano l'essenza e il fine della famiglia - ha affermato il Pontefice - finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti. In questa prospettiva la Chiesa guarda con favore a tutte quelle iniziative che mirano ad educare i giovani a vivere l'amore nella logica del dono di sé, con una visione alta e oblativa della sessualità"

 

qui l'articolo: http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/14/news/il_papa_contro_le_unioni_di_fatto_snaturano_essenza_e_fine_della_famiglia-11218548/

 

Si potrebbe fare un grande quote dei commenti di qualche topic precedente, oppure con un po' di fantasia possiamo scrivere qualcosa di nuovo.

In particolare, la domanda è: in che senso è possibile affermare che dando nuovi diritti ad alcuni, viene penalizzato chi li ha già?

(notare che non solo non si sta parlando di matrimonio, ma nemmeno di leggi nazionali che riconoscano le coppie di fatto...)

"L'approvare forme di unione che snaturano l'essenza e il fine della famiglia - ha affermato il Pontefice - finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti."

 

E il non approvare nuove forme di unione (che non snaturano, anzi esaltano l'essenza ed il fine della famiglia laicamente intesa) non finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si vorrebbero impegnare a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti?

 

A voler essere sarcastici, oggigiorno solo i "froci" credono ancora nella famiglia  :muro:

Beh ma è chiaro il ragionamento del Papa. Se uno può fare a meno del matrimonio avendo gli stessi diritti di chi si sposa...chi sarebbe il deficiente che va ad impegnarsi "finché morte non ci separi"? E se questo davvero è il ragionamento che ci sta dietro, significa che secondo il papa il matrimonio non è una gioia, bensì una FORZATURA dello stato naturale delle cose. Perché, se davvero nessuno fosse disposto a "forzarsi" per un ideale spirituale di superamento della mera condizione naturale, ossia per elevare al di sopra delle contingenze il legame di coppia, e ciò senza che in cambio si ricevano dei vantaggi materiali... beh questo significa che la scelta di Cristo e dei valori cristiani non è una cosa che porta alla gioia ed alla felicità, ma al martirio nel nome dell'ideale del matrimonio.

In conclusione, il ragionamento del papa può avere un senso solo considerando chi si sposa come un martire, e come un martire della peggior specie: non cioè di quelli che autenticamente scelgono la "via del signore", ma di quelli che fanno quattro calcoli e alla fine si dicono ma sì dai forse tutto sommato ne vale la pena. Qui si mostra come tutto il cristianesimo altro non sia che il tentativo di schiavizzare i propri fedeli attraverso lo strumento della politica e dell'interesse personale.

Per una volta, anche se fra le righe, Ratzi ha parlato chiaro.

E' proprio questo il problema. Perchè il Papa deve dire la sua sulle unioni civili tanto bene ai politici governanti il Lazio nel giorno della loro visita?

A me sembra l'ennesima ingerenza bella e buona e sono stufo.

Senza contare che le motivazioni della sua dichiarazione sulle unioni di fatto sono pressochè risibili!

Ancora? Certo che ci ama proprio, al prossimo Pride dovrebbe stare in pole position.

Sinceramente non saprei come commentare le sue parole, ormai mi è venuto a noia, dico solo che una persona così fissata non può che avere un fondo immenso di repressione.

Ma è ovvio, il Papa è scontato ormai, non è originale e, nella sua monotonia, rischia di perdere consensi (chi è che lo ascolta fino allo sfinimento?). Non vedo perché si ostini a pronunciarsi sulle unioni di fatto, che dovrebbero riguardare esclusivamente lo Stato (a prescindere dal sesso dei membri della coppia). E' proprio monotono. Almeno qualcuno dei suoi sottoposti, ogni tanto, tenta di rompere gli schemi, come il vescovo di Cordoba, che ultimamente, tra le altre amenità, ha detto che l'UNESCO ha un piano segreto per rendere omosessuale la metà della popolazione mondiale nei prossimo venti anni. Almeno questa fa ridere (sul serio, dopo aver letto tale idiozia non ho potuto far altro che ridere, non sono proprio riuscito ad odiare chi l'ha detta  né ad arrabbiarmi con lui, ho reagito proprio come si reagisce ad una barzelletta  :D).

Per quanto riguarda i matrimoni omosessuali civili, lo stesso: cosa importa alla Chiesa se in comune vengono celebrati matrimoni uomo/uomo o donna/donna? Tanto, nelle chiese, continueranno a sposarsi solo gli eterosessuali. Questo, almeno, per quanto riguarda il presente; per quanto riguarda il futuro della Chiesa cattolica, sono in dubbio: faranno in tempo ad accettare di celebrare matrimoni omosessuali anche in chiesa (come necessariamente dovrà avvenire, perché sarà l'unica via percorribile)? Oppure le vocazioni finiranno prima?

Una NUOVA dichiarazione? A me sembra sempre la stessa.

 

Più che altro, che ci fanno tutte le alte cariche del Lazio dal papa? O meglio, perché ci vanno a farsi dire quello che devono o non devono fare?

Comunque il Papa non si rende conto di creare anche dei danni. Ci sono moltissimi gay seriamente cattolici che già hanno problemi per conto loro senza che ci si metta anche lui a puntualizzare che certe unioni sono sbagliate. Con parole del genere rischia davvero di ferire l'identità già vacillante di molti omosessuali, sono cose gravissime.

Beh ma è chiaro il ragionamento del Papa. Se uno può fare a meno del matrimonio avendo gli stessi diritti di chi si sposa...chi sarebbe il deficiente che va ad impegnarsi "finché morte non ci separi"? E se questo davvero è il ragionamento che ci sta dietro, significa che secondo il papa il matrimonio non è una gioia, bensì una FORZATURA dello stato naturale delle cose. Perché, se davvero nessuno fosse disposto a "forzarsi" per un ideale spirituale di superamento della mera condizione naturale, ossia per elevare al di sopra delle contingenze il legame di coppia, e ciò senza che in cambio si ricevano dei vantaggi materiali... beh questo significa che la scelta di Cristo e dei valori cristiani non è una cosa che porta alla gioia ed alla felicità, ma al martirio nel nome dell'ideale del matrimonio.

In conclusione, il ragionamento del papa può avere un senso solo considerando chi si sposa come un martire, e come un martire della peggior specie: non cioè di quelli che autenticamente scelgono la "via del signore", ma di quelli che fanno quattro calcoli e alla fine si dicono ma sì dai forse tutto sommato ne vale la pena. Qui si mostra come tutto il cristianesimo altro non sia che il tentativo di schiavizzare i propri fedeli attraverso lo strumento della politica e dell'interesse personale.

Per una volta, anche se fra le righe, Ratzi ha parlato chiaro.

 

Se il matrimonio non fosse ma un martirio ma una gioia,

probabilmente anche Ratzinger si sarebbe sposato :D

:D :D :D non cambia mai.....tanto non mis tupisce....comunque concordo al prossimo pride il papa in testa hahaha :ok: :ok:

io sono della teoria che il papa dovrebe pensare alle cose della chiesa, alla politica italiana ci pensiamo noi laici

uff... e dire che proprio ieri sera avevo sognato che il papa era morto.. :ok:

sembrava così vero..uff

ma tanto si sa che morto un papa se ne fa un altro :D

questo sogno mi piace hahahaha :D :D io sogno che il prossimo papa sia nero e gay hahahah giusto per far rimanere sconvolti tutti i bigotti

Ormai non c'è più gusto. Ogni giorno come un orologio svizzero arriva il topic sulla dichiarazione del Papa, nemmeno il piacere della sorpresa :D

 

Oggi riguarda le coppie di fatto:

 

"L'approvare forme di unione che snaturano l'essenza e il fine della famiglia - ha affermato il Pontefice - finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti. In questa prospettiva la Chiesa guarda con favore a tutte quelle iniziative che mirano ad educare i giovani a vivere l'amore nella logica del dono di sé, con una visione alta e oblativa della sessualità"

 

Si potrebbe fare un grande quote dei commenti di qualche topic precedente, oppure con un po' di fantasia possiamo scrivere qualcosa di nuovo.

In particolare, la domanda è: in che senso è possibile affermare che dando nuovi diritti ad alcuni, viene penalizzato chi li ha già?

(notare che non solo non si sta parlando di matrimonio, ma nemmeno di leggi nazionali che riconoscano le coppie di fatto...)

 

Saremmo in troppi a chiedere allo stato, diritti che nemmeno riesce a garantire alle coppie eterosessuali a causa di mancanza di fondi e soprattutto di volontà...

E poi le famiglie eterosessuali con figli rischierebbero di essere "scavalcate" in liste per l'ottenimento di qualsiasi forma di assistenza, es. per la casa a qualsiasi altro riconoscimento, da coppie sterili e senza morale... (quest'ultima battuta non è un mio pensiero, ma un pensiero abbastanza comune tra gli etero)

Per tutto ciò che dice il papa c'é una sola risposta: „Libero stato in libera chiesa”.

 

In Italia? Magari...

 

E comunque la prossima volta suggerirei a Papa Ratzi di sperimentare nuove forme di comunicazione e che so, scagliare il solito attacco contro le unioni civili in accadico antico su un pallone aerostatico. Almeno sarebbe originale.

E' inutile, il papa non ci darà mai i diritti che ci spettano

Ma chi li vuole i diritti dal papa.  :D

Lui non ci deve concedere alcunché, deve soltanto rimanere in silenzio quando si tratta di politica estera. Che poi non lo faccia, è un altro discorso (e il fatto che in Italia abbia tanta risonanza potrebbe essere dovuto al fatto che chi ci governa è privo di spina dorsale, e pensa solo ai propri problemi).

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