werther83 Posted January 22, 2011 Share Posted January 22, 2011 Vorrei rimettere nuovamente questa mia lettera sperando questa volta possa condividerla con voi senza che accada nulla di spiacevole. --Non so se avrò la possibilità di leggerti queste righe, magari per spiegarti o cercare di capire assieme cosa è accaduto, certamente ho compreso che sei stato male. Non so spiegarti cosa vorrei dirti, vorrei però che tornassi nella mia vita, ma non so se sarà possibile, anche se prego che questo accada con tutte le forze che ho. Quello che forse tu hai percepito come un "attaccamento" è stato il modo mio per dirti che non ero uno stronzo o un ragazzo poco serio, ma anzi che avevi trovato una persona leale al tuo fianco e che veramente si è preoccupata quando gli dicevi che stavi male e stavo male assieme a te perché non avevo intenzione di farti sentire solo, perché sentirsi solo è la sensazione + brutta che si possa provare e io cercavo di farti capire proprio questo; che con me potevi stare tranquillo. Forse avrò errato nel modo di esprimere ciò, ma questo è venuto. Non ho smesso di pensare a te dall'ultima volta che ci siamo visti e sapevo che quella sarebbe stata l'ultima e la ricordo come una bruttissima serata, mi fa ancora male ricordarla. Sembrava che mi odiassi e mi sentivo impotente, perché come ti ho scritto nel messaggio, vedevo che crollava tutto davanti a me e anche se cercavo di trattenere, non c'era verso di fermarlo. Sei andato spedito come un treno e mi sei passato sopra come se niente fosse. E io imploravo di dirmi cosa avessi ma non riuscivo a capirti non so perché; ti ho lasciato spazio e mi sono allontanato perché capivo questo, forse però avevi bisogno di me in effetti, di sapere che almeno su una perosna potevi contare. Ma come facevo a capirlo, non potevo perché non mi parlavi. Ho visto che ti sei chiuso, trincerato in un silenzio e mi hai chiuso completamente fuori. Per me era come se fossi dentro una bolla dove ti potevo solo vedere senza avvicinarmi x sentire come stavi e aiutarti. Potevo solo vedere che stavi male e basta. Non so di cosa tu avessi potuto aver paura. Non sei mai uscito dai miei pensieri x un solo giorno, ogni mattina mi kiedevo come stessi e avrei voluto mandarti il buon giorno e ogni notte mi domandavo cosa facessi e averi voluto mandarti il msg della buona notte come facevamo prima e ora che non è più possibile sto male perché mi manchi anche se mi hai fatto del male, non sono riuscito però a volerti male perché non te lo meritavi, perché capico realmente che stavi male e non volevo infierire pure io, quindi ho tenuto tutto dentro e ho passato notti che non dormivo. Ho pianto tanto. Credo però di non avere completamente tutte le colpe di quello che è accaduto, nel senso che se mi sono avvicinato cosi tanto a te è perché ho visto anche da parte tua un comportamento che me lo ha reso possibile, perché neppure io immaginavo arrivassi a dirmi "ti amo" in cosi breve tempo, insomma non avrei mai preteso che me lo dicessi, ero felice pure se mi dicevi semplicemente "TVB" e quindi vedendo questo mi sono lasciato andare. Ma quando poi ho visto che improvvisamente stava completamente cambiando tutto quello che avevo visto è stato appunto come se crollasse un castello fatto con la sabbia, non riuscivo a frenare, non capivo cosa stesse accadendo, non ti riconoscevo +, era incredibile x me capire come mai quel ragazzo che fino a una settimana prima mi scriveva cose bellissima, ora mi stava allontanando, mi chiedevo se avessi fatto qualcosa di grave. Come potevi aver cambiato carattere in modo cosi repentino e cacciarmi senza darmi la possibiltà di capire realmente. Era come se mi dicessi " Vattene, non me ne frega + niente di te! non hai significato nulla proprio nulla nella mia vita!" invece x me eri molto e lo sei ancora, sei stato il mio primo ragazzo al quale avevo promesso di esserci e di superare assieme a lui i problemi. Non mi importava se non avessimo fatto l'amore in breve tempo, ero felice solo che stavi affianco a me, ero felice quando mi tenevi la mano e non ho ancora dimenticato la tua voce. Mi fa male scrivere questa lettera, perché mi ricorda i momenti che sono stati bellissimi x me, certo, ogni tanto mi facevi girare le palle e la finivamo ad avere discussioni sceme perché non capivamo il nostro modo di scherzare, ma tutto finiva quando il sabato sera mi preparavo x uscire con te, dovevi vedermi, sembravo un bambino, mi sembrava incredibile che avessi un ragazzo che mi volesse bene e che per vedermi faceva un viaggio un machina un po lungo, ed è per questo che ai miei occhi eri un bellissimo eroe, è un gesto che non dimenticherò, eri il mio "Achille dai dolci occhi" come dice il titolo di una poesia che ti ho dedicato e che non hai mai letto e la canzone che ti avevo dedicato era "Hero" di Mariah Carrey. Non so se avremo la possbilità di incontrarci nuovamente, o se staremo assieme, però questo è quello che sentivo e ho provato. Avrei voluto parlarti del compleanno devo tutti si sono accorti che ero molto triste e silenzioso e solo P. sapeva il motivo e mi ha ascoltato al telefono in lacrime. Questo è quanto. TVB. Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/16329-lettera-che-un-ragazzo-non-legger%C3%A0-mai/ Share on other sites More sharing options...
Silverselfer Posted January 22, 2011 Share Posted January 22, 2011 Questa lettera è proprio scritta male. Spero davvero tu non l'abbia fatta ancora avere al destinatario! Bah, te la riscrivo in modo "decente". " Ti scrivo queste poche righe per cercare di capire ciò che è accaduto tra noi e che ti ha fatto star male. E’ difficile spiegarti cosa vorrei dirti, anche se spero che queste parole di facciano tornare nella mia vita, dove hai lasciato un vuoto incolmabile. Quello che tu hai percepito come un attaccamento esagerato, era solo il mio modo per farti capire che non ero il solito stronzo in cerca di un’avventura. Volevo che tu capissi di avere davanti una persona leale veramente preoccupata per quei problemi che ti facevano stare tanto male. Io soffrivo con te e il mio unico desiderio era di non lasciarti solo, perché so bene quanto sia brutta la solitudine. E’ probabile che abbia sbagliato ad esprimere i miei propositi, ma certo è che ora è troppo tardi per porvi rimedio. Sto ancora male a ripensare all’ultima volta che ci siamo incontrati. Ci stavo male anche allora, in quei momenti che sapevo bene sarebbero stati gli ultimi. Mi sentivo impotente davanti a quello che pareva addirittura odio nei mie confronti. Ero praticamente impotente sotto il tuo sguardo deciso e inappellabile. Volevo, desideravo ma non c’era niente da fare, tutto dirupava per colpa mia senza che ne capissi la colpa, sentissi la volontà; nel tuo silenzio c’erano solo accuse e nessuna traccia dell’infinita disponibilità che ti concessi fin dal primo istante che ci siamo incontrati. Hai scelto di non parlarmi escludendomi. Ti ho visto chiuderti nella tua sofferenza come in un’ampolla di vetro, attraverso cui potevo solo guardarti, senza poter avvicinarmi per sentire come stavi, farti sentire che ti ero vicino … comunque. Tu non sei mai uscito dai miei pensieri. Ogni mattina mi sveglio chiedendomi se hai trascorso una serena notte e vorrei tanto mandarti anche solo un sms, un semplice “buon giorno”. Ogni sera prima di addormentarmi mi domando come stai e mi ricordo di quando non ci addormentavamo mai senza mandarci un messaggio, una semplice “buona notte”. Mi hai fatto del male, tanto, eppure non riesco a volertene. Io ti capisco, mi sforzo di capire quel dolore che ti affligge, ma nemmeno posso ignorare la pena che la tua mancanza m’infligge, togliendomi il sonno avvelenando le mie serate con il pianto. Qual è dunque la colpa se tu stesso mi hai detto “Ti amo” quando a me sarebbe bastato quel “TVB” in fondo a un sms? Mi sono affezionato troppo a te? Ti ho tolto il respiro perché tu sei diventato il mio e non riesco a vivere più senza di te? Sei cambiato improvvisamente, senza capire ho visto venire giù tutto come un fragile castello di sabbia. A stento riuscivo a riconoscerti perché quello non poteva certo essere lo stesso ragazzo che fin a una settimana prima mi scriveva cose bellissime. Dov’è la colpa? Di chi la responsabilità? Mi hai cacciato dalla tua vita senza preoccuparti quanto male potessi farmi. Tu sei il primo ragazzo cui avevo promesso di esserci sempre, di dividere con lui i suoi problemi … Ero felice con te e di questo non potrai mai farmi pentire. Stavo bene quando mi tenevi per mano e non c’era tesoro al mondo che valeva quanto ascoltare la tua bella voce. Certo che non sono mancate le litigate, specie per certe battute sceme che a turno finivamo per fraintendere, ma tutto finiva presto come un temporale a primavera. Avresti dovuto vedermi il sabato sera, quando mi preparavo per uscire insieme! Ogni volta sembravo un adolescente al suo primo appuntamento. Tu, il mio eroe come nella canzone “Hero” di Mariah Carrey che ti avevo dedicato. Il mio ragazzo si faceva un bel po’ di strada in macchina per raggiungermi! Tu “Il mio Achille dai dolci occhi” come il titolo di quella poesia che non ho mai avuto il coraggio di farti leggere. Mi fa male pensare che non avremo più la possibilità d’incontrarci ancora. Mi si spezza il cuore sapere che quanto ho provato e quanto ancora sento per te, sia stato il motivo del nostro definitivo allontanamento. Come può un sentimento che anima la buona volontà di una persona provocare tutta questa sofferenza? Il giorno del mio compleanno tutti si chiedevano qual era il motivo del mio silenzio malinconico, ma come potevo spiegare che seppure ero felice di essere lì, tra loro mancava la sola persona di cui m’importava veramente … Solo P. sapeva la verità e mi ha ascoltato per ore a telefono mentre la mia sofferenza si scioglieva in lacrime. Concludo senza aggiungere altro perché non vorrei ti sentissi in obbligo di fare nulla. Vorrei solo che ti guardassi dentro e cercassi di vedere cosa c’è stato realmente tra noi e poi prendessi una decisione scevra di pregiudizi e giudicare se io meriti almeno una spiegazione. TVaB " Personalmente sulla questione mi domando se lui è gay, se è quello che si suol dire un gay velato, o comunque ci sia in ballo la questione dell'accettazione della propria omosessualità. Dico questo perché sembrerebbe proprio un atteggiamento che Almadel definirebbe "da manuale" del gay represso. Cioè si parla di chi fugge davanti al proprio amore. Altrimenti non mi spiego uno che si fa dei chilometri per incontrarti, ti scrive messaggi prima di addormentarti, condivide con te i suoi problemi, ti tiene per mano ... non ho ben capito se avete anche "quagliato" in senso di amorevoli sensi, ma insomma, uno che mi sembra accetti un rapporto che va oltre l'amicizia, e poi d'improvviso scappa dicendo che è l'altro che ha frainteso. Insomma, non posso che esprimerti il mio più sincero e accorato "BOH". Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/16329-lettera-che-un-ragazzo-non-legger%C3%A0-mai/#findComment-456229 Share on other sites More sharing options...
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