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La vergognosa leggerezza di quell'essere..


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Ho aspettato troppo a riprendere l'argomento.

Ora mi trovo in piena fase Towanda, Vichingo, Moicano.

 

Lo vorrei contorcere fra le mie mani. Lo vorrei spedire in qualche pianeta privo di ossigeno. Lo vorrei.. Lo vorrei ancora..

 

Ok. Mi riprendo.

Sono partito da quasi 3 mesi (il 1° Nov) e nel frattempo è successo di tutto. Questo tutto non era per nulla strano ed imprevedibile.

Luca, così come ho raccontato nella mia presentazione, non è mai stato un mago dei sentimenti. Non è che gli mancassero i momenti romantici, ma romanticismo e amore, almeno per me, sono due cose che non sempre c'azzeccano.

Era capace di allestire una cena a lume di candel, di regalarmi ciò che desideravo di più, ma era incapace di capire l'amore. Di capire ciò che esso ti spinge a fare.

Siamo stati insieme 4 anni ed io non sono mai riuscito a portarlo via da casa sua. Era sempre un problema. Lui mi amava ma non voleva vivere con me. Mi rispettava ma denigrava le mie scelte. Mi diceva ti amo per poi a volte riempirmi d insulti.

 

In questi 4 anni ovviamente ci sono stati parecchi motivi per cui gli sono stato accanto. Lui aveva molte qualità (che ha tutt'ora) che io amo.

Eppure dopo tanti problemi che non sto nemmeno a raccontarvi, io non sono più riuscito a resistere. Dovevamo andare a vivere insieme a Marzo. Poi a Settembre, a Novembre ho fatto le valigie. In 3 giorni gli ho detto: Io vado ciao. E lui per impedirmelo ha solo saputo fare l'unica cosa che sapeva fare: PROMETTERE. Promesse che non ha mai mantenuto.

 

Comunque, sono In Friuli da 1 Mese. Le cose vanno malissimo. Lui dice di amarmi che gli manco. Poi il giorno dopo dice che ci deve pensare. Poi il giorno dopo ancora inizia a darmi tutte le colpe compreso e soprattutto il fatto che io sia partito. Il giorno seguente torna a dirmi che gli manco che mi ama e che ha fatto una cosa spiacevole: è uscito con un altro per vedere se ci poteva combinare qualcosa. Giura che non è accaduto nulla. Io provo a credergli ma è difficile.

 

Passano 2 Mesi lui si dice disperatamente innamorato. Una sua amica mi dice che non è più lo stesso. Che piange continuamente. Che sembra un ebete, un vegetale. Io provo ad avvicinarmi emotivamente chiedendogli cosa volesse. Cosa sognava per lui, per noi.

Mi dice che vuole seguirmi. Che per la fine di Gennaio avrebbe fatto le valigie. Che ero tutta la sua vita e una vita senza di noi era uno schifo di vita.

 

Immaginate come dev'essere stato incredibile da parte mia sentire simili dichiarazioni da lui. Non si è mai mosso per noi e adesso lascerebbe tutto (che poi ha appena fatto l'esame di abilitazione all'avvocatura, è in pieno inizio come tutti senza ostacoli) per avermi accanto.

Naturalmente io non l'ho privato di questa possibilità. In fondo al cuore io lo amo ancora e questo mi porta a credere a ciò che dice e che si punta verso la mia medesima direzione.

 

Oggi ne abbiamo 26. Mancano 3 giorni al mio compleanno (che avremmo dovuto passare insieme). Oggi mi scrive che ha bisogno di pensarci. Che non sa più cosa sente. Mi scrive: "Vorrei dirti di tornare. Mi manchi" ed io: "Se considerassi la possibilità?" E lui: "No. Non voglio che rischi di perdere me ed il lavoro". Io: "Ho capito.."

 

Ecco dove sono stasera. Davanti ad un pc. Dopo una giornata di lavoro con la testa a quest'idiota. Innamorato come sempre. Illuso come sempre.

Ci sono così tante cose che vorrei in questo momento..

Non so più che pensare..

 

Ancora una volta chiedo consiglio.

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/16379-la-vergognosa-leggerezza-di-quellessere/
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Purtroppo non posso dirti molto. Questa persona non la conosco e cerco di conoscerla attraverso il tuo racconto.

Da quello che leggo evinco che questo ragazzo non ci sta con la testa (forse per via della lontananza fra voi)...

 

Lui dice di amarmi che gli manco. Poi il giorno dopo dice che ci deve pensare. Poi il giorno dopo ancora inizia a darmi tutte le colpe compreso e soprattutto il fatto che io sia partito. Il giorno seguente torna a dirmi che gli manco che mi ama e che ha fatto una cosa spiacevole: è uscito con un altro per vedere se ci poteva combinare qualcosa. Giura che non è accaduto nulla. Io provo a credergli ma è difficile.

Queste cose non mi sono piaciute affatto, se ti ama o ti ha amato, non può aver fatto sparire il sentimento che prova per te come un mago fa sparire il coniglio...

prima ti dice che ti ama poi è insicuro sul sentimento.....

poi: se ne va a conoscere un altro!!? una persona confusa, si sta buono buono e non ha neanche la forza.. anzi più che la forza.. non ha neanche il minimo pensiero di andarsene a conoscere uno sconosciuto... il gesto è molto discutibile, a prescindere dal fatto che abbia fatto qualcosa o meno con sto tizio..

 

stai attento, cerca di ragionare a mente lucida e non solo con i sentimenti

Adesso siamo distanti centinaia di km.. Considera Catania-Pordenone..

Ma prima abitavamo ad un quarto d'ora a piedi..

 

Lo so che dovrei ragionare a mente lucida.. e quello che mi ha spinto a fare le valigie. Non ho mai compreso questo suo modo tormentato di vivere le cose. Immaturo. E possibile che lui abbia pure inventato la storia dell'altro per farmi aver paura. A casa gli hanno insegnato questo: niente amore molte minacce (la madre quando ha saputo di noi il primo giorno ha buttato tutta la roba che c'era a casa da mangiare e il giorno dopo ha cambiato la serratura di casa e quello dopo ancora gli ha prenotato una visita dallo psicologo E UDITE UDITE: LUI CI E' ANDATO!).

Ciao mi dispiace davvero per la tua situazione e come già ti è stato detto è difficile (se non impossibile aggiungo io) riuscire a darti un consiglio non conoscendo il diretto interessato.

Onestamente il tutto mi lascia un po' spiazzato, state insieme da 4anni eppure non riesce a seguirti... mi sembra di capire che lui ha alle spalle una situazione famigliare che lo ha intriso di insicurezze fino al midollo (e magari anche una buona dose di sensi di colpa) ma davvero non riesco a capire come un sentimento che dura da tanto tempo possa essere offuscato dalla paura di lasciare il nido, un nido per altro non troppo accogliente mi pare!

Io ho una relazione da 2 anni, conviviamo da più di uno ma io lo seguirei in capo al mondo... lascerei tutto e tutti per lui... i andrebbe bene anche una capanna di sterco di vacca in Uganda pur di stare insieme!!! E' la mia vita, fa parte di me e io senza di lui non sarei nemmeno più io!

Non riesco nemmeno a dirti se non ti segue è perchè non ti ama e non ne vale la pena perchè sicuramente è un'analisi superficiale e troppo scontata ma è anche vero che lui ti sta facendo del male e mi chiedo... ne è consapevole? è così dilaniato dai suoi dilemmi interiori o è solo un perfetto egoista?

Se non riesci a rispondere tu a queste domande figurati se possiamo noi...l'unica cosa che mi sento di dirti è di resistere e di fare tutto il possibile, almeno se andrà a finire male potrai dire di averle provate tutte!

Capisco che non si può essere sempre gli unici a lottare ma a volte dobbiamo avere la forza per entrambi, mettendo da parte l'orgoglio che ti fa dire "adesso tiri un po' tu la carretta, io sono stanco" e tirarci dietro l'amata (e odiata) zavorra... Spero che la tua "zavorra" rinsavisca presto e che tu riesca ad avere sempre chiaro il motivo per cui stai lottando!

Buona fortuna

un abbraccio

Andre

Le ultime due risposte sono completamente opposte l'una dall'altra. Eppure le ho sentite e pensate entrambe.

Anch'io spesso mi son chiesto come mai lui non sia riuscito a compiere questo passo. Casa sua è orribile! Sguazzano nello snobbismo e nei soldi ma i loro cuori sono freddi come le grandi enormi pareti di casa loro. Tutto è sempre buio. Ognuno pranza per cavoli suoi. Non si rivolgono mai una parola gentile e lui mi diceva di odiarla la sua famiglia mentre al contrario spesso affermava che con me si sentiva a casa . Ma allora mi chiedo, come ho fatto spesso in passato, cosa mai dovrei fare di inimmaginabile perché lui capisca che io posso renderlo felice? Perché questo ragazzo non riesce a capire che non è quello che lui cerca (e cioè una copia in denaro e carriera della sua famiglia) che lo renderà felice alla fine?

L'odio è pur sempre un legame...e già la

scelta dell'avvocatura non pare una scelta

di rottura, ma allineata alle aspettative familiari.

 

Il buonsenso suggerisce che o lui rompe

oppure cercherà un fidanzato che lo faccia

evadere da questo contesto, ma sia insieme

a questo gestibile.

Io ammetto candidamente di capire il tuo ex(?)fidanzato.

Io sono di buona famiglia,diciamo pure che a genova sono di MOLTO buona famiglia,e nonostante abbia accettato me stesso fin da subito e fatto CO con la famiglia poco dopo,ho sempre avuto dei grossi problemi a cominciare a vivere la mia omosessualità.

Non è facile cambiare,o accettare la paura di cambiare, stile di vita dopo 20 anni di un certo tipo.

E a chi dice che son solo cose materiali io rispondo che tanto avete ragione,quanto vi sbagliate.

Una vita "profondamente agiata" ti vizia, e non solo nel possedere,ma anche nell'essere,in quanto ti impedisce di conoscere certi aspetti della vita che insegnano ad apprezzare le piccole cose.

Possedere tanti soldi,o far parte di una famiglia che ne possiede,non vuol dire avere tutto cio' che desideri,o meglio,non solo,vuol dire anche non conoscere l'ansia del non arrivare a fine mese,non conoscere la paura del non farcela e via dicendo.

In poche parole,dal lato "vita di tutti i giorni", la ricchezza regala serenità,serenità che se da una parte ti avvolge sensualmente,dall'altra ti impedisce di apprendere.

Quindi,per quanto la tua famiglia non accetti cio' che sei (mio padre mi faceva un mazzo tanto tutti i giorni,si parlava quasi di matrimonio combinato per me,giuro non scherzo, con frasi tipo "ma perche' non ti metti con la figlia di x? sai il padre bla bla") è li in mezzo che sei cresciuto,è con quelle persone che hai conosciuto un modo di vivere rasserenante...sai,è difficile staccarsene.

 

Ma,perchè c'è sempre un ma,poi ti fai un po' 2 conti in tasca,e, seppur tanto banale quanto ovvio, la serenità non è la felicità.

Quindi fai il prossimo passo,oltre ad accettare la tua omosessualità,la cominci a vivere, anzi, a condividere con qualcuno.

Poi ti innamori,ti riempi di mille dubbi e alla fine ti trovi davanti a quel bivio in cui è finito il tuo ex.

Non è una scelta facile,non è per niente una scelta facile,e il "cambio di direzione" dall'oggi al domani è una cosa che gli si puo' concedere.

Magari ti fa male,ma fidati,se ne fa molto anche lui.

 

Se ti puo' aiutare,io alla fine ho scelto l'amore.

Ho lasciato casa,ho vissuto con il mio lui per 3 anni e a giugno abbiamo comprato casa e, forse ingenuamente, sono sicuro che sarà per tutta la vita, con o senza soldi.

Sicuramente, vista la tua esperienza ed il tuo punto di vista legato al tuo stile di vita è facile che tu comprenda le sue remore. Eppure, credimi, ho cercato di comprenderlo anch'io. Ma io ho una vita sola. Non posso di certo spendere anni ad aspettare che lui faccia ciò che hai fatto tu. Non posso di certo compiere passi da solo sperando che siano insieme.

 

Dopo un po' capisci che hai buttato la tua vita ed io non ho intenzione di sprecare la mia.

 

La vita va avanti. Si devono fare delle scelte. Che lo si voglia o no. Si finisce la scuola. Si deve scegliere una carriera. Si deve scegliere un lavoro. Si deve scegliere un posto dove stare. Si deve scegliere una città, una casa, piuttosto che un'altra. Si deve scegliere di vivere da soli o con la persona che ami. Si deve scegliere se riempirti di lavoro (tanto alla fine sei solo) o scegliere di guadagnare di meno pur di stare con colui che ami.

 

Mi spieghi io tutte queste scelte, che nel nostro periodo della vita (24/30anni) è il più fitto di bivi, come cavolo dovrei seguire la strada giusta quando volente o nolente il punto interrogativo sta sempre nella mia testa?

 

Ti faccio un esempio. Mi sono sobbarcato un affitto oneroso perché sapevo che dovevamo essere in 2. Non uno spazio esagerato ma non di certo come mi sarei arrangiato se fossi stato solo. Qual è il risultato? Che io ora sborso l'affitto e lui se ne sbatte l'emerito ciuffo di segale tanto a casa è abituato a farsi servire e a farsi aspettare.

 

Non è di certo facile continuare a stare in una situazione come questa. Dopo 4 anni che gli do la mia vita non ha mai preso coscienza di nulla.

Radha,non ho detto che è giusto il modo in cui si sta comportando.

Ho detto di capirlo perche' ho fatto molte cose simili ai tempi.

Il problema principale è che tu sembra voglia aspettarlo perchè ne sei innamorato.

Razionalmente invece,sai che dovresti dargli un taglio.

Purospirito ha ragione,cambia numero ma non in silenzio,diglielo.

Digli che hai bisogno di staccarti da lui perche' trascina giu' anche te,digli che cambierai numero,che ricomincierai la vita che volevi ricominciare con lui,e poi taglia.

Se nemmeno tu riesci a direzionarlo nel "bivio",mi sa che la sua scelta l'ha fatta.

No, ho capito cosa intendessi.. tranquillo :roll:

Solo che questa situazione è snervante.

 

La soluzione del cambio numero non è fattibile. Sono 10 anni che ho sto numero e lo hanno amici di vecchia data, collaboratori, insegnanti. Non posso cambiarlo. Però di fatto la decisione posso prenderla comunque in qualche modo. Il principio è staccarmi. E come dici tu, emotivamente è un infarto volontario perché, sì, è ovvio, lo amo come il primo giorno se non di più. Ma razionalmente è impossibile viverlo.

 

Se sto sbagliando? Se questo metterlo alle strette definitivamente per lui fosse ancora peggio?

No, a mio parere hai fatto bene a metterlo alle strette.

 

In primo luogo per il fatto che devi pensare anche a te,

in secondo luogo perchè tu speri lui possa cambiare ma

certamente non puoi vivere nell'attesa di un possibile

cambiamento che potrebbe anche non arrivare mai.

 

Tanto più che attualmente una relazione a distanza

è oggettivamente impossibile e secondo me lui spera

che torni indietro tu. Nè si tratterebbe solo di stile di

vita in senso largo, materiale e spirituale, se la famiglia

d'origine è come sembra abbastanza omofoba.

la famiglia lo è e lo p diventato anche lui.. omofobo.

 

una volta mi disse: io farò l'avvocato non potrò essere gay ufficialemente nè tantomeno sposarmi nè avere figli ecc. io devo mantenere una sorta di onore..

 

ed io: Luca ma tu fai l'amore con me.. ti rendi conto di essere gay?

 

e lui: questo non vuol dire ke lo debba sbandierare ai 4 venti..

 

ed io: ma non ho detto questo. ma se vuoi la vita che ti posso dare io c'è un particolare indispensabile, devi essere gay. se vuoi avere gli onori e la gloria rinnegando continuamente chi sei e con chi vivi (giacchè il mio nome e chi fossi spariva puntualmente nei suoi dialoghi con altri) trovati una ragazza un matrimonio di comparsa e sii felice.

Io come già detto non conosco questo ragazzo ma sono sicuro che non si tratti solo di abbandonare una stile di vita agiato o almeno lo spero...e se invece fosse davvero così l'unica cosa da fare sarebbe tagliare i ponti! Se è come dice Mina praticamente si tratta di dare un prezzo ai sentimenti, l'amore che provo vale più o meno di quello che mi posso permettere da mantenuto?! CHE TRISTEZZA!!  Sarà che io mi sono sempre sudato quello che ho avuto e la pappa pronta non so neanche cosa sia ma non concepisco questo modo di vivere! Ma lui ha paura di essere diseredato dalla famiglia benestante e omofoba? se lui decidesse di venire da te significherebbe che mammina e papino chiudano i rubinetti? è questo quello di cui si preoccupa? e poi andiamo, a tutti piace la "bella vita" ma trasferirsi a Pordenone e iniziare la sua carriera di avvocato non vuol dire fare la fame!! e che cavolo non gli stai mica chiedendo di lavorare 14 ore al giorno in una cava a spaccare il sale...dai lo trovo quasi un insulto!!

Quello che hai appena aggiunto Radhamantis rende tutto ancora più triste, ti sei trovato proprio lo stereotipo borghese del "salviamo a tutti costi le apparenze"!!

CUT!!!

Andre.. hai dato voce a quella parte di me che sente del risentimento..

 

Si è appena abilitato? Dico io, gli ho detto: Amore bello mio io lo stipendio lo prendo a sufficienza per tutti e due. So che vuoi una carriera e tutto il resto per cui, so che non dovrò mantenerti a vita (anche se per me gli darei questo e altro) però giacché puoi iniziare la tua carriera adesso, ma chi te lo fa fare iniziarla a Catania?? Fai la fame perché i clienti non pagano sono tutti criminali da due soldi (fa penale lui..) si va avanti a raccomandazioni. Qui per lo meno puo sperare in qualcosa di più brillante, e poi hai me. Ti sosterrei e ti amerei come è giusto che sia.

 

Mi hanno proposto persino un lavoro ben remunerato e di un certo livello e gli ho detto che l'avrei persino ceduto a lui fino a che non riusciva a realizzarsi nel suo ramo. Risultato? Quello che sai già.

 

dai lo trovo quasi un insulto!!
già.. e non è la prima volta..

 

Ho una rabbia in certi momenti che spaccherei tutto

la famiglia lo è e lo p diventato anche lui.. omofobo.

 

una volta mi disse: io farò l'avvocato non potrò essere gay ufficialemente nè tantomeno sposarmi nè avere figli ecc. io devo mantenere una sorta di onore..

 

ed io: Luca ma tu fai l'amore con me.. ti rendi conto di essere gay?

 

e lui: questo non vuol dire ke lo debba sbandierare ai 4 venti..

 

ed io: ma non ho detto questo. ma se vuoi la vita che ti posso dare io c'è un particolare indispensabile, devi essere gay. se vuoi avere gli onori e la gloria rinnegando continuamente chi sei e con chi vivi (giacchè il mio nome e chi fossi spariva puntualmente nei suoi dialoghi con altri) trovati una ragazza un matrimonio di comparsa e sii felice.

Beh un attimo, questo e' l'unico passaggio su cui non concordo: ognuno e' libero di decidere se e a chi dirlo,  non puoi pretendere che un tuo fidanzato lo debba dire per forza sul lavoro, anche il mio ragazzo per il tipo di lavoro che fa non lo ha detto, ed io non mi sognerei mai di imporglielo.

però se lo chiama a casa nostra il suo capo per invitarlo a cena e io devo starmene a casa da solo perché lui con me non ha nessun rapporto..

pero se io sto male e lui deve assentarsi dal lavoro per darmi una mano..

però se a casa nostra deve venir qualcuno devo rimuovere foto e tutto ciò che ci riguarda

 

Col cavolo che lo giustifico. io non sono un servo, nè tantomeno gli lavo i piatti nè gli rifaccio il letto. Io non sono la donna di servizio che passa inosservata tra gente del suo rango.

 

Non glio ho mai chiesto di sbandierarlo ai quattro venti. Ma quando le circostante lo hanno messo davanti ad una scelta io sono sempre finito fuori dalla sua vita come farebbe un bambino che alla visita ispettrice della mamma infila i giocattoli di fretta sotto il letto o nell'armadio.

 

Quanto credi che io valga per meritarmi una cosa del genere?

Quanto credi vivrei di tutto questo se fossi stato una donna?

Non è omofobia questa?

 

Non avrei potuto farmi gli stessi problemi io mentre invece l'ho portato a casa dei miei, ho lottato per farci accettare, sono arrivato al punto da far dire a mia nonna E RIPETO NONNA (70anni di persona) a lui: "Mio nipote parte.. non smettere di venirmi a trovare non voglio perdere un altro nipote.

 

Ora se lui quest'affetto lo vuol vendere per le sue fobie del cavolo è liberissimo di farlo. Quando starà male, quando si sentirà solo, quando avrà bisogno d'amore le carezze gliele daranno i pezzi da 500euro. Mi dicono che consolano abbastanza. Anche più di me.

però giacché puoi iniziare la tua carriera adesso, ma chi te lo fa fare iniziarla a Catania?? Fai la fame perché i clienti non pagano sono tutti criminali da due soldi (fa penale lui..) si va avanti a raccomandazioni.

Onestamente Radha l'ho pensato anke io questo ma non osavo dirlo per non offendere nessuno...

 

Hai assolutamente ragione anche sul pretendere uno spazio nella sua vita! Sopratutto il trasferirsi via da catania gli permetterebbe di vivere la sua vita in liberta senza l'incubo della famiglia influente alle spalle!! Sta sprecando l'occasione della vita!!

Non puoi pretendere comunque che lui si dichiari sul lavoro, perche' e' una scelta che, in certi contesti di lavoro, potrebbe portare a mobbing o peggio. Io l'unica volta che ho visto e cenato con due colleghi del mio ragazzo ho dovuto dire di essere il coinquilino, non che sia stato contento della cosa, ma non mi sai mai permesso di fargli outing contro la sua volonta', non lo farei con un amico, figuriamoci con il ragazzo. Poi diciamola tutta, uno solitamente non esce ogni giorno coi colleghi, ma frequenta amici e familiari, se proprio non tiandava di fingere con quelle persone potevi evitarle. Non e' mica obbligatorio o scontato frequentare i colleghi propri, figuriamoci quelli del partner, mio padre per dire non e' mai voluto andare alle cene con le colleghe di mia madre.

 

Sul trasferirsi: non si puo nemmeno pretendere che un partner abbandoni la propria citta' per amore. Dopo aver vissuto la mia prima storia a distanza, ho imparato la lezione che le storie a distanza sono deleterie sul lungod periodo, tra le molte difficolta' e' appunto probabile che alla fine si creino anche contrasti sul chi si debba trasferire.

non lo farei con un amico, figuriamoci con il ragazzo.

Forse volevi intendere il contrario.. Si da il caso che gli oneri, gli obblighi le responsabilità verso il proprio ragazzo siano leggermente più importanti rispetto ad un amico. Io non l'ho mai forzato. Io ho preso le mie scelte. Non è nella mia natura ottenere cose che non arrivano spontaneamente perché se così non mi piacciono affatto.

 

Ad ogni buon conto, la vita è una. Non ho intenzione di passarla con la persona che per me è tutta la mia vita mentre non è lo stesso per lui.

Sono molto deciso su questo punto. E non perché lo pretendo, ma perché per me l'amore ed il tipo di amore che provo mi porta a creare una famiglia, a proteggerlo, a condividere e dividere tutto ciò che ho. Ed un simile amore non si può vivere con qualcuno che non sa mettere al primo posto nemmeno se stesso e la dignità e il diritto di amare e di essere ciò che è.

 

Alcuni si comportano come se essere gay sia un optional. Io proprio non riesco a capirli. Essere gay è esserlo e basta. Non si può non esserlo. Tutte le volte che vai a letto con il tuo ragazzo perché ci vai? Perché sei etero confuso? Se tu non lo amassi e lui non fosse gay potrebbe mai esistere questa situazione? NO. Allora perché dovrebbe esistere in termini come quelli che citi?

 

La mia risposta è semplice: Scopi con me? Vuoi una vita con me. Allora devi avere certi requisiti. Ed il primo è che tu sia gay. Se lo sei solo dentro la camera da letto mi dispiace. Io odio l'ipocrisia.

Essere gay non significa, come dici tu, doverlo spiattellare all'universo intero, uno puo' essere gay e fiero di esserlo senza doverlo dire a colleghi o semplici conoscenti di cui non sai niente! Il coming out va fatto in primis con le persone care, parenti e amici, gente che ami e che frequenti. Dirlo alla zia  che vive in america e che non senti mai, al vicino di casa di cui non sai nulla, oppure alla collega che non sai nemmeno se e' sposata, e' perfettamente inutile e, sul lavoro, talvolta anche pericoloso. Io dove lavoro ad esempio l'ho detto solo a due persone, perche' non sono semplici anonimi colleghi, ma ormai amici. Poi tu sei libero di dirlo anche al fruttivendolo o alla contabile della tua azienda. Ma pretendere che.il tuo boy faccia quello che faresti tu e' prepotenza.

Comunque se avete punti di vista differenti su talmente tante cose, e' meglio che sia finita, e comunque probabilmente sarebbe finita lo stesso per la distanza. Come non e' giusto che tu debba trasferirti e pagare un affitto pesante.. Non e' nemmeno giusto che lui debba lasciare la sua citta' , i suoi cari, la sua vita, per il ragazzo.

Il prossimo trovatelo della tua zona, vedrai che sara' tutta un'altra storia.

A parte il fatto che lui era della mia zona..  :roll:

Comunque non ci siamo compresi. Probabilmente io parlo per un eccesso di rabbia e tendo a spiegarmi un po' troppo esplicitamente.

 

La mia non è prepotenza. Io non l'ho mai forzato a fare comingout. Sta di fatto che quando intessi una relazione importante come quella che avevamo noi, non c'è niente da fare i mondi si fondono. Io lo devo andare a prendere a lavoro? Eppure devo fermarmi un isolato prima. Io conosco il suo capo? Io sono l'amico (e fin qui tutto bene) Il suo capo lo invita a cena (costruendosi delle idee fondate sulle bugie, compreso il fatto che lui sia in effetti single) lo invita da solo. E non può di certo dire che ha un appuntamento con me (per ad esempio l'anniversario). Perché scusa, una cena con l'amico è meno importante di quello con un amico?

 

Non ti rendi conto che creare false idee agli altri ti mette giorno dopo giorno nella spiacevole sitazione di rendere reali quelle bugie? Come fai a giustificare la mia presenza? Non puoi.

 

Prepotenza significa star male, che so per una bruttissima influenza e non potergli chiedere aiuto perché come lo spiega al capo che non può andare in ufficio?

 

Prepotenza è essere invitati dalla mia famiglia COME COPPIA (fatto che mi sono dovuto sudare) ad una cerimonia importante, ad una festività e doversi sentir dire che siccome non può spiegare questo e quello allora non può venire?

 

Prepotenza è chiedere che se viene al mio compleanno E' AL MIO COMPLEANNO?

 

Ovviamente ti dico tutto questo non perché voglio ragione ma per capire effettivamente come stanno le cose. E se magari sto sbagliando io.

Prepotenza e' pretendere che un fidanzato si dichiari sul lavoro, anche sapendo che in certi ambiti cio' potrebbe avere ripercussioni gravi sulla sua vita lavorativa e creare anche eventuale mobbing. Prendi atto che non siamo a san francisco, qui ci sono certi mestieri in cui dichiararsi significa purtroppo rischiare il lavoro, cosa che non tutti possono permettersi.

Dici che ti pesava tanto passare per amico davanti ai colleghi e al capo del tuo ragazzo: ma fammi capire, sta gente quanto la vedi, sono quasi sconosciuti che si incontrano di    rado. Io in qusi cinque anni di storia i colleghi del mio ragazzo li ho visti due volte. Inoltre non credo che il capo del tuo ragazzo racconti a lui la propria situazione sentimentale, quindi perche' dare per scontato che il tuo ragazzo avesse dovuto informarlo che era gay, e che tu eri il suo compagno?

Ripeto.. Il co con le persone amiche e care e' essenziale, ma pretendere il co, per giunta altrui, con colleghi, gente inutile, semisconosciuta...e' inutile e pericoloso.

Ciao Radhamantis,

 

Mi spiace dirlo, ma se davvero gli vuoi bene credo tu debba rinunciare a lui.

 

Oddio, è una frase da soap opera... :roll:

 

Mi par di capire che questo ragazzo viva un profondo conflitto nell'accettazione della propria omosessualità;

si attacca a te, ma allo stesso tempo teme di fare un passo "definitivo" nella scelta di una convivenza.

Anzi, ritengo che un gay omofobo sia naturalmente un po' incapace di amare,

perché riversa nella relazione con un altro ragazzo aspettative e frustrazioni di una vita insoddisfacente perché la relazione più importante, quella con sé stesso, è vissuta con difficoltà.

Che modo strano e dificile che ha di amarti. Le montagne russe possono piacere fino ad un certo punto.

Certo che la tua situazione è molto difficile, la ragione ti dice di andare mentre il cuore continua ad amare.

Ti auguro che tutto si sistemi per il meglio :lol:

La sua migliore amica mi ha detto che lui si è reiscritto al famoso sito/allevamento/mercato del pesce/chat gay e che ha ripreso a contattere gente e ad uscirci. A questo punto il mio capitolo si chiude qui.

 

Le remore sono finite.

La sua migliore amica mi ha detto che lui si è reiscritto al famoso sito/allevamento/mercato del pesce/chat gay e che ha ripreso a contattere gente e ad uscirci. A questo punto il mio capitolo si chiude qui.

 

Le remore sono finite.

 

 

vistii presupposti meglio cosi'.

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