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La Chiesa si apre agli omosessuali?


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Basterebbe venisse applicato il principio della libera chiesa in libero stato e tutti questi problemi non si porrebbero.......la santa sede si permette di consigliare ai fedeli quali fazione politica votare, e già solo per questo bisogna capire quanto sia totalmente sbagliato il suo desiderio di ingerenza nei confronti dello stato italiano

 

Non abbiamo bisogno del riconoscimento da parte di vescovi, preti, diaconi o chi per loro, abbiamo bisogno di convincere i cattolici cristiani (o almeno la maggioranza) e imporci per far valere i nostri diritti come "comunità" all'interno dello stato italiano, non di quello Vaticano

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Ma davvero pensi che anche chi fra noi

è più ostile verso la Chiesa, immagini tutti i Cattolici

come dei pedofili corrotti che sostengono dittature sanguinarie?

 

Anche volendo sarebbe impossibile una simile generalizzazione.

Siete decisamente troppi e ciascuno è responsabile solo di quello che fa.

La Bocciofila modenese del PCI del 1950 non era mica responsabile dei Gulag, no?

 

C'è da dire che quando la tua voce è troppo chiara e forte

perdi i privilegi connessi al tuo status: vieni sospeso a divinis,

ti cacciano dagli Scout, ti tolgono la Comunione o i funerali religiosi

o - come minimo - non fai una grande carriera ecclesiastica...

 

Come immagini noi non possiamo mica giudicare lo Stalinismo

dal fatto che i Giovani Pionieri di Stalingrad sono un "bel posto dove crescere"

(Eh, sfido - come l'oratorio - non c'è molto altro....)

 

Né ci passa per la testa di chiamare "assassini" i ragazzi dei Giovani Pionieri

solo perché organizzano "ruba bandiera" per i più piccoli e insegnano loro "Bandiera Rossa".

 

Sì, siamo in molti a credere che sia assolutamente inutile (e controproducente)

un cammino come gay cristiano all'interno della Chiesa Cattolica.

L'unica cosa che non dovresti dirci è "guarda da altre parti, non sei interessato alla Chiesa"

 

Se mi parli di Islam, posso anche guardare da un'altra parte

(ma solo perché vivo in Italia, fossi in Iran; non potrei farlo di sicuro):

noi gay non credenti vi rompiano tanto le palle solo perché - e fintanto che -

la Chiesa Cattolica ci individua come "un rischio per la pace",

la "eclissi di Dio", gente "moralmente disordinata" che insiederebbe i figli se avessimo le adozioni...

 

Da un lato hai le quotidiane umiliazioni che la tua Chiesa ti riserva,

dall'altro hai lo tsunami di cacca che ti arriva dai gay se la difendi.

Nel frattempo - almeno tu - puoi sperare che Gesù alla Fine della Storia ti dia ragione.

A noi tocca sperare che i Partiti Cattolici alle prossime elezioni prendano pochi voti...

Scusa, Davi: non intendevo fare polemica con te, il tuo intervento l'ho letto solo ora :) Per il resto, è pacifico che da non credente non mi interesso minimamente alla riforma della chiesa, quanto semmai a quella dello stato -a cui ovviamente si dedica pure il credente-

Anche volendo sarebbe impossibile una simile generalizzazione.

Siete decisamente troppi e ciascuno è responsabile solo di quello che fa.

 

 

Mmh ok almadel...

 

Credo che in effetti anche il più grande oppositore di un'istituzione non possa fare queste generalizzazioni...

Però se proprio devo dirla tutta, quello che voglio dire io è che , non è che se uno :

1. Prova a essere cristiano nella vita di tutti i giorni

2. Nel provare a essere cristiano, magari va alla Messa, o partecipa alla sua parrocchia,

deve allo stesso tempo per coerenza difendere tutto della sua Chiesa, perchè non è così. Del resto basta leggere qualcosa del Concilio Vaticano II per capire che essere cattolici dovrebbe significare ben altro. Ecco in che senso secondo me bisogna capire cosa si intende per "chiesa".

 

Dicevo: "se uno non è credente, può guardare da un'altra parte", e sinceramente concordo con te, forse ho sbagliato espressione, anche chi non è credente subisce gli effetti di una presenza così capillare della Chiesa, e non può che interessarsene da cittadino.

 

Infine, a me non "rompono le palle" i gay non credenti, come dici tu.

Sento di poter avere molte poche cose da condividere con le persone tutte "d'un pezzo" , prive di dubbi, pronte sempre a deridere, ad attaccare. Di queste ne possiamo trovare sia fra i cattolici che fra i non cattolici. Invece con le persone che si pongono delle domande, siano credenti oppure no, che vivono i loro dubbi, che sono rispettose , ci sto molto meglio. Non è che divido il mondo, insomma, fra credenti e non credenti, anzi.

 

E poi...

Anche io, sinceramente, spero che i partiti politici cattolici prendano pochi voti (ma non ne vedo tanti, vedo solo partiti che non sono nè carne nè pesce) ...

Sinceramente credo che l'essere cristiano voglia dire desiderare il bene comune, e per bene comune intendo non avere partiti confessionali al potere ...

Ammetterai però che nel Vangelo

non si parla di andare a Messa, no?

 

Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

(Matteo: 6,6)

 

:)

Visto che nessuno ne ha parlato e io mi ero dimenticato

 

http://infosannio.wo...testo-giordano/

 

I documenti sono originali e storicamente corretti, e la notizia anche, ha avuto ampia ridondanza nel mondo, in italia personalmente ho letto solo una pagina sull'ansa.

 

 

P.s./Da quel che mi ricordo ciò traspariva dalla prima traduzione, adesso sono in corso ulteriori esami.

Non si parla di andare a Messa, ma non si parla di tante cose nel Vangelo...

 

se non diventa un atto fine a sè stesso, abitudinario, o addirittura l'unico modo di vivere la fede (magari senza nessun impegno sociale, insomma una fede intimistica) , allora... Si va a Messa... A me piace, amo quel momento, lo stare insieme... Poi certo essere cristiani è ben altro.

Nono, il Vangelo dice esplicitamente di non pregare in pubblico.

Dice anche di non chiamare "padre" nessuno (neanche un prete o un Papa)

e proibisce anche di fare giuramenti (neanche di fedeltà o di castità o voti alla Madonna)

non che siano queste le cose gravi - intendiamoci - ma trovo sempre molto strano

che voi consideriate "cristiane" delle cose proibite da Gesù.

Beh non so cosa risponderti,

 

io non vedo la Messa come un pregare in pubblico, (c'è chi la intende così) ma come un pregare insieme ad altri... Se posso usare questo termine , a dei fratelli... Non mi sembra in questo caso qualcosa che va al di fuori del Vangelo, anzi...

 

Per il resto, tutto quello che si fa, in qualunque cosa, è sempre un tentativo, una strada umana... Con tutti i limiti che conosciamo bene delle cose umane... L'importante è provare sempre a ragionare con la propria testa, conservare le proprie opinioni... E ovviamente non accontentarsi, non tirarsi indietro se con la propria azione si può migliorare in qualcosa...

A parte le dispute teologiche, come al solito emerge il fatto ( ovvio secondo me )

che prevalentemente la chiesa, soprattutto in contesti provinciali è oratorio, scoutismo

cori, etc. cioè una somma di attività sociali.

 

Somma di attività sociali a cui spesso il gay aderisce come sostegno a difficoltà di

vario ordine che io per brevità declinerei come "senso di isolamento" rispetto agli

altri maschi ( d'altrone i "cattivi ragazzi di paese" difficilmente sono gay )

 

Questo è l'aspetto "accogliente" della chiesa di base che piace mediamente al gay

da bambino o da ragazzino. Il fatto di sentirsi accolto non significa spesso che la

chiesa sia realmente accogliente ( ci può essere il parroco che parla di omosessualità

in modo esplicito e pubblico, ma nella maggior parte dei casi purtroppo è una mera

confidenza privata. Ed il sottile confine fra confidenza e confessione è un trappolone

psicologico per un gay non del tutto accettato... )

 

La vera accoglienza dovrebbe essere praticata in forma pubblica, non dico ufficiale

perchè questo produrrebbe provvedimenti disciplinari contro il parroco. Ma è una

eccezione assoluta, riservata a poche zone d'Italia meno bigotte....

 

Al contempo crescendo un giovane gay deve far crescere la parte gay della propria

personalità, dargli spazio e vita sociale. Il ricordo di ciò che l'oratorio ha significato

durante l'infanzia o la pubertà diventa quindi "nostalgia"

Mah Hinzelmann, puoi avere ragione...

 

Ciò non toglie che si rimane poi legati ad una certa realtà...

Certo che la vera accoglienza dovrebbe essere pubblica, a tutti i livelli... Io sono il primo a dire questo, chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale non può farne a meno !

Per parte gay della mia personalità, io ora come ora intendo semplicemente l'avere una relazione con un altro ragazzo, e ci ho provato . Sinceramente non credo che una persona gay dovrebbe poi dedicarsi unicamente a quest'ambito della sua personalità, credo sia importante restare legati ad ambienti che possono essere la parrocchia, gli amici, associazioni etc, non specificamente gay...

Ho riletto i post che hanno rinverdito questo argomento e devo dire che mi trovo abbastanza d'accordo con @@Frollo per quello che riguarda l''ingerenza della Chiesa e d'accordo con @@davi89 per le argomentazioni poste.

Per come la penso io del fatto che un gay sia anche cattolico, ho espresso i miei motivi in altri thread.

Qui penso che il proiblema sia stabilire come mai la Chiesa sembra avercela cosi tanto con i gay ed in questo senso penso si debba ampliare il discorso alla sfera sessuale in genere.

Secondo la Dottrina si deve fare sesso solo per fare figli e solo dopo il matrimonio. Cioè anche i coniugi devono fare astinenza se l'atto non prevede che possano avere figli. Questa "prescrizione" deriva da una interpretazione della Bibbia. I testi furono scritti in un periodo in cui il lassismo era imperante, specialmente da parte delle classi dirigenti che quasi sempre prevedevano concubine a fianco delle mogli. Magari segrete. Il sesso era un semplice strumento di piacere fine a se stesso. E penso che in un quadro del genere sia nata la storia della distruzione di Sodoma e Gomorra, come monito per combattere il fenomeno. Poi fare sesso solo per figli dopo il matrimonio garantiva la genitorialità per il pargolo ed impedisce che nascano "bastardi" che di certo non avevano vita facile. Se la si vede sotto questa ottica per me la questione penso risulti piu comprensibile.

Ma tutto si evolve. Io penso che sarebbe opportuno ridare al sesso un valore piu vero che gli consenta di scalare lo scalino di semplice strumento di piacere e diventi una parte importante dell'amore. Un autentico donarsi al partner. Per me è il sesso facile che fà paura perchè lo si teme come sintomo decadentista della società. Forse, e dico forse, se si riuscisse a muovere dei passi da parte di tutti (etero, gay, etc...) in questo senso, la Chiesa potrebbe affrontare la questione in maniera diversa e meno condannatrice.

 

Non sono bravo ad esprimermi, ma spero che si sia capito quello che volevo dire,

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