gianduiotto Posted February 8, 2011 Share Posted February 8, 2011 Piego la pagina de La fattoria degli animali, sono a metà romanzo, mentre il treno entra lento sotto le volte di vetro e ghisa. Poi, che mi piaccia o no, vengo travolto dalla solita bolgia, e meccanicamente ripeto la trafila in stazione e in metro. Sbuco in superficie che c'è ancora luce. Quattro passi in galleria, la gente che va sempre frettolosa, le vetrine, i maschi bauscia a far capannelli; e le note di un pianoforte che accompagnano i miei passi . Puntuale arriva il mio amico e ci avviamo verso il museo. Visto da fuori pare proprio un edificio in stile ventennio; ma...da dove si entra? Di qua ? Ma no! Tre compagni d'arme ( siamo pur sempre a Milano!) ci dicono dall'altro lato. Guadagniamo finalmente l'entrata (anche da dentro pare un po' fascio ) e ci aviamo per una rampa elicodale ( e che siamo, al Guggenheim?) . Rinchiuso in una teca, incassato in un mortifero riquadro nero Il Quarto Stato sembra come ingabbiato. I personaggi paiono fermi , solo allontanandomi mi par di vedere che anche loro si muovano verso di me. Disappunto. Ma come, un'opera così contro finisce per essere mortificata imbalsamandola? Nel primo grande salone le avanguardie storiche europee e poi italiane : Modigliani ( fra gli europei? bah ! parigino, ma pur sempre livornese) poi Boccioni, Balla, Carrà. Una marea di gruppi ci accompagna , ci segue , ci perseguita addirittura! Commentiamo sorridenti le opere: per analogie, per evocazioni, per ricordi. Certo però che l'impostazione pare proprio milancoentrica! Ma forse sono io che penso male. Peccato che questo primo salone con i soffitti altissimi, le colonne di marmo, ed una serie di lampadari sia stato diviso in tanti piccoli spazi. Certo, sono funzionali a presentare gli autori inquadrati nella loro dimensione, ma violenti su un'architettura tutto sommato interessante. Molto belli gli accostamenti delle nuance e dei toni nelle nature morte di Morandi ( per ora c'è una mostra su di lui ad Alba: ci vado!), mentre De Chirico mi lascia freddo: sono sempre stato incapace di seguire speculazioni intellettualistiche troppo spinte. Toh ! Un Guttuso! Che pathos, quasi come un Goya. Una giovane donna in blu con un caschetto ci fa innamorare di lei e della sua grazia : sento addirittura definire quel blu "Guggi" o "Tom Ford", ma non ricordo bene. Sulla loggia dell'ultimo piano un affaccio mozza fiato sulla Piazza, sul Duomo e sulla Galleria. Sembra quasi che anch'io sia in mostra insieme all'installazione luminosa al neon di Fontana, furbescamente ben visibile anche da fuori. Attraversiamo una passerella sospesa , atmosfera alla Kubrick, 2001 Odissea nello spazio; e continua l'esposizione cronologica. Le ultime sale sembrano già meno impegnative: giochiamo con alcune installazioni, entriamo in a Dance floor con atmosfere disco Saturday night fever . Ridiamo e sghignazziamo ancor di più. E in fondo cosa facciamo se non dare la nostra personale interpretazione al contemporaneo? Fra saloni, salette, scale mobili, mezzanini, terrazze e passerelle sembra un po' un labirinto questo museo. Ci abbiamo trascorso allegramente più di due ore, però! Dopo una cena veloce e tante chiacchiere amichevoli ci lasciamo sorridenti . Io "Sei un compagno perfetto per dire scemenze alle mostre!" Lui "Il capolavoro di oggi rimane comunque la nostra suocera!" Finisco il romanzo ben prima della fine del viaggio; sonnecchio un poco riassaporando la giornata. Casa è ormai vicina. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ariel Posted February 8, 2011 Share Posted February 8, 2011 Oh, c'è un Guttuso? Basta, andrò, è deciso! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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