Amaranto Posted February 15, 2011 Share Posted February 15, 2011 Dopo dieci anni dai terribili omicidi commessi in compagnia di Omar per "ottenere un pò di libertà in più" (così aveva giustificato l'uccisione della madre e del fratello), Erika rilascia detto in un'intervista di volere un figlio quando l'anno prossimo uscirà di prigione: [...] Chi l'ha incontrata, in questi giorni, si è sentito ripetere: "Voglio una vita normale, devo ricostruire, devo recuperare il tempo. E quando sarò fuori, voglio una famiglia e dei figli". Due anni fa si è laureata in filosofia, 110 e lode, discutendo una tesi dal titolo "Socrate e la ricerca della verità negli scritti platonici". La ricerca della verità, un argomento interessante. Il padre, l'ingegner Francesco De Nardo, c'era come sempre, come dal primo giorno dopo la mattanza. Aveva un mazzo di rose per lei. E c'era la zia, c'era la nonna Giuliana, la mamma di Susy: "Erika è cambiata, è più tranquilla. È migliore. Una bellissima ragazza, e mio genero è un uomo eccezionale". [...] (da Repubblica, 15 Febbraio 2011) Può Erika aspirare ad una vita normale, dopo che ha negato lo stesso diritto alla madre e al fratello? Non toccare Caino sembra un diktat ma chi si ricorda di Abele? Forse Erika è cambiata, ma la vita “normale” a cui aspira non l’avrà mai ci saranno sempre due fantasmi a ricordarle ciò che fece. http://www.repubblica.it/cronaca/2011/02/15/news/erika_dieci_anni_dopo-12474872/ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted February 15, 2011 Share Posted February 15, 2011 Questa notizia in un forum gay è una richiesta di sperma? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Amaranto Posted February 15, 2011 Author Share Posted February 15, 2011 Questa notizia in un forum gay è una richiesta di sperma? No, potrebbe avere un figlio troppo intelligente! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alex. Posted February 15, 2011 Share Posted February 15, 2011 Che schifo, alle persone come lei non dovrebbero concedere la gravidanza. Mi spiace essere così categorica, ma come potrebbe crescere un bambino con una madre che ha ucciso la propria e il fratellino solo perché "voleva più libertà"? Il fatto che si sia laureata con 110 e lode rende la cosa ancora più grave, perché significa che il suo assassinio era fatto con freddezza mentale, e non per un momento di rabbia e pazzia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted February 15, 2011 Share Posted February 15, 2011 Beh, la pazzia non c'entra molto con la cultura... in ogni caso non la definirei "pazza" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Loup-garou Posted February 15, 2011 Share Posted February 15, 2011 Il fatto che si sia laureata con 110 e lode rende la cosa ancora più grave, perché significa che il suo assassinio era fatto con freddezza mentale, e non per un momento di rabbia e pazzia. Non che c'entri molto con l'argomento in questione, ma: 1) La laurea l'ha presa durante la reclusione; 2) Non è che se uno ha una cultura non può avere momenti di rabbia e pazzia, che c'entra? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted February 16, 2011 Share Posted February 16, 2011 Questo secondo me potrebbe essere un caso esemplare di pessimo giornalismo. Si prende una caso clamoroso che suscita tanti interrogativi e ci si costruisce sopra un pezzo di "colore". Il giornalista mette insieme suggestioni ( le mani esili, gli amori dal carcere ) pezzi di dichiarazioni di terze persone o di "chi ci ha parlato" ( quindi lui non ha parlato nè con lei, nè col padre ) informazioni ininfluenti ( la laurea e le dichiarazioni dei parenti nel giorno della laurea) non approfondisce gli atti giudiziari, non indaga per stabilire se le cure siano state idonee, non ci dice niente per poter farci una opinione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mina Posted February 16, 2011 Share Posted February 16, 2011 Ogni persona che ha pagato per il suo crimine ha il diritto di tornare ad una vita normale. Lei ha pagato per il suo crimine,per me è tornata ad essere una persona qualunque,non è piu' "quella che ha ammazzato". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Thelema 93 Posted February 16, 2011 Share Posted February 16, 2011 Lo scopo del carcere non è "punitivo" ma piuttosto quello di "rieducare" una persona alla socialità. L'idea di punizione, che è molto cristiana, non porta da nessuna parte se non nella direzione di una società più violenta e rancorosa. Ragionamenti di pancia come "non le si dovrebbe concedere la gravidanza" sono infatti molto pericolosi perché significa che si è rinunciato a ragionare e ci si è fatti prendere da un caso, abilmente riportato da qualche giornale con l'intento di muovere la parte emotiva del lettore (sì è laureata con 110 e lode dopo aver fatto quello che ha fatto, che ingiustizia! Il padre le porta i fiori, ma come si fa? Tutti le stanno vicino, che punizione è il carcere? Qui ci vuole la pena di morte!). E quando si smette di adoperare il pensiero critico si è plasmabili da chi ci vuole mettere nel sacco attraverso le nostre paure e la nostra rabbia. Non abbiamo bisogno di autoritarismo, tutt'altro. Personalmente ritengo che sia giusto che chi ha sbagliato, dopo aver svolto un percorso di rieducazione alla cittadinanza, possa reintegrarsi nella società e vivere normalmente. Anche perché nessuno riporterà in vita nessuno, nè buttando via la chiave, nè con la pena di morte, nè tantomeno con la sterilizzazione forzata ... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
cherryclam Posted February 17, 2011 Share Posted February 17, 2011 si così alla prima crisi di depressione post partum prende e ammazza il figlio... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Amaranto Posted February 17, 2011 Author Share Posted February 17, 2011 @Thelma: Io penso e ritengo che la premeditazione e le 97 coltellate che la "dolce e tenera" Erika e annesso fidanzato hanno inferto alle vittime (madre e fratello di Erika), siano ottime ragioni per negare loro il "diritto" ad avere una nuova possibilità di rifarsi una vita. E credimi loro ci guadagnano ancora! :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest etfetfetf Posted February 17, 2011 Share Posted February 17, 2011 o mio zio! sono già passati 10 anni!!!!!!!!!!!!!!1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mina Posted February 17, 2011 Share Posted February 17, 2011 si così alla prima crisi di depressione post partum prende e ammazza il figlio... Ma perchè mai? Sti cazzi,son passati DIECI anni. Considerato che non è stata dichiarata malata mentale,si presuppone che le persone possano imparare dai propri errori. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted February 17, 2011 Share Posted February 17, 2011 Se tutti gli adolescenti che hanno voluto ammazzare la madre non avessero più il diritto ad avere dei figli, ci estingueremmo :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alex. Posted February 17, 2011 Share Posted February 17, 2011 Non che c'entri molto con l'argomento in questione, ma: 1) La laurea l'ha presa durante la reclusione; 2) Non è che se uno ha una cultura non può avere momenti di rabbia e pazzia, che c'entra? Spesso valutano l'infermità mentale o la freddezza del gesto omicida dal quoziente intellettivo dell'assassino, quindi il fatto che lei si è laureata con 110 e lode dimostra ancora una volta che la sua capacità di pensiero e riflessivo è elevata, per cui difficilmente può aver agito con "disconnessione mentale". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rbert Posted February 17, 2011 Share Posted February 17, 2011 Spesso valutano l'infermità mentale o la freddezza del gesto omicida dal quoziente intellettivo dell'assassino, quindi il fatto che lei si è laureata con 110 e lode dimostra ancora una volta che la sua capacità di pensiero e riflessivo è elevata, per cui difficilmente può aver agito con "disconnessione mentale". Eh? Quindi un individuo più intelligente riflette di più e ciò gli impedisce di passare dal momento di rabbia al gesto efferato? Che deduzione è? :) Questo non ha nulla a vedere con l'infermità mentale. Tra l'altro, a volersi ostinare a definire una relazione tra QI e instabilità mentale, cosa che sarebbe comunque errata, notevoli esempi li darebbero in proporzionalità diretta. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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