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Internet in Italia


Bromuro

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Quanto fa paura Internet ai nostri politici (premesso che ne capiscano qualcosa)?

 

Vi riporto qualche estratto di un articolo sulla neutralità di Internet e la sua censura in Italia, l'articolo originale lo trovate qui.

 

[...] Mentre Obama incontra Zuckerberg, Jobs, Schdmit, Costolo, Bartz, Ellison, Chambers ed altri (rispettivamente mr. Facebook, mr. Apple, mr. Google, mr. Twitter, mr. Yahoo etc) per definire le linee strategiche di investimento in materia economica e in termini di posti di lavoro, da noi parliamo ancora sempre e solo di Fiat, di nucleare, di inceneritori e via di seguito. Facebook, Google, Twitter, Yahoo e il resto della rete esistono solo quando Maroni ne incontra a porte chiuse gli esponenti per definire le nuove linee guida della censura, ovvero come ti abilito 400 fuzionari della polizia postale ad entrare in qualsivoglia profilo online tra quelli di 18 milioni italiani per indagare, schedare, chiudere profili eventualmente responsabili di lesa maestà o anche solo possibilmente diffamatori nei confronti delle celebrità.

 

E mentre fanno questo, le infrastrutture per la banda larga rimangono insufficienti. Mentre l'America stanzia 18 miliardi di euro per la banda larga, l'Italia stanzia prima 800 milioni, poi fa retro front e ne stanzia 100. Non contento il Governo destina 30 milioni di questi 100 (dice che poi li reintegra) al digitale terrestre, perché la televisione ha la priorità, Internet è lo strumento del male, basta vedere cosa sta succedendo nel Nord Africa.

Continua.

 

[...] Presto un provider potrà stabilire quanto e come dovrete pagare per parlare con vostra nonna in Australia via Skype, oppure quanto e come potrete scaricare dalla rete. E, immediatamente dopo, inizierà a vendervi abbonamenti alla rete scaglionati in base a differenti tipologie di prezzo: nelle fasce più economiche si avrà un bouquet di siti navigabili proposti dal fornitore di servizi e/o contenuti, giudicati essenziali e autorevoli, mentre sul resto dei siti si potrà andare solo accedendo ad un abbonamento di fascia alta, chiaramente molto più costoso.

 

Tradotto: TgCom, Mediaset.it e allineati saranno inclusi nel bouquet che, per favorire il benessere del consumatore, sarà incluso nell'abbonamento base, magari offerto perfino gratuitamente se fai il bravo e scarichi almeno un film alla settimana in pay per view. I siti di informazione libera, invece, si potranno leggere solo pagando per avere accesso completo. Secondo voi quanti potranno permettersi o coglieranno l'importanza di esborsare una quantità di quattrini molto maggiore per leggere i blog o i giornali considerati non essenziali o non autorevoli da Telecom Italia, da Vodafone (quella che ha chiuso la rete agli egiziani durante la rivoluzione) o da un altro fornitore di connettività e/o contenuti?

 

Se avete risposto pochi, benvenuti tra gli oculati analisti che presagiscono un futuro a tinte fosche. Questa è l'importanza di tutelare, oggi per domani, la neutralità della rete.

 

Infatti diversi provider italiani (e anche esteri), sostengono che servizi come Skype, Google o Facebook, siano i diretti responsabili dell'aumento spropositato di traffico internet. I provider hanno quindi "proposto" che Skype, Google e via dicendo, pagassero una tassa su alcuni contenuti. Il che in parte è giusto, essendo loro i responsabili del sovraffollamento delle reti internet, pagando, contribuirebbero a migliorare le infrastrutture (ahahah). Ma chi pagherà tutto questo? Il consumatore finale ovviamente! Ed ecco che Telecom in prima fila, propone internet a fasce. Cioè, se guadagni molto puoi usufruire della rete in tutto e per tutto, se sei un poveraccio, alcuni contenuti sono a te inaccessibili.

Democrazia.

 

PS: Se i colori fossero un problema, chiedo scusa, ma era per distinguere i miei commenti dall'articolo originale. Potete ovviamente rimuoverli se lo ritenete necessario!

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E' sicuramente interessante questo articolo.

In realtà ci sono alcuni gruppi underground che si muovono per creare infrastrutture alternative (es: ninux), però ovviamente il 99% degli utenti di internet ignora quello che sta succedendo e non ha la minima idea di come la cosa possa influire (e può influire) sulla loro vita.

E invece la rete deve restare neutrale.

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Purtroppo questa classe dirigente non sa neanche cosa sia internet; però vedo che hanno capito quanto potente possa essere. Se cominciano a censurare quello, è la fine, è l'unico strumento veramente democratico che ci rimane.

 

PS: Grazie per il link! :sbav:

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Non c'entra nulla con l'Italia, ma sentite cosa è successo in Libia.

 

L'emittente televisiva al Arabiya ha annunciato oggi che in Libia e' stato interrotto il collegamento a Internet in seguito alla rivolta popolare che da tre giorni si svolge nel Paese nordafricano per chiedere le dimissioni del colonnello Muammar Gheddafi e maggiori diritti civili. L'obiettivo del leader libico, da 41 anni al potere, e' quello di limitare la diffusione di notizie sugli scontri in corso tra manifestanti e polizia e gli appelli ad aderire alla protesta diffusi tramite il Web, mezzo usato anche per chiamare alla rivolta in Tunisia e in Egitto.

 

La cosa fa riflettere. I potenti hanno paura di Internet! :sbav:

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simply_dreamer

che dire. non mi stupisce ciò che ha riportato bromuro90... internet è un potentissimo mezzo di comunicazione di massa e come tale spesso, fa comodo e paura al tempo stesso, ad alcune persone, anche potenti.  :sbav:

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Giudico internet parte fondamentale e irrinunciabile di qualsiasi società moderna che si rispetti... senza censure ideologiche, ovviamente.

E' indispensabile per fornire al popolo nuovi mezzi di comunicazione, di informazione e, eventualmente, di protesta (ed è importantissimo il contributo di internet all'informazione italiana, negli ultimi anni).

Non a caso, spaventa i dittatori arabi, spaventa chi ha interessi non proprio leciti che dovrebbero restare segreti e spaventa anche l'attuale governo italiano, il cui impegno per la diffusione della banda larga potrebbe essere classificato tra il ridicolo e il demenziale, tutto a vantaggio della tv, ovviamente. Paura del libero pensiero e dello scambio di idee e informazioni? :sbav:

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Il problema in realtà non è così facile da analizzare e devo ammettere che anch'io ho peccato di voglia di censura....sì, quando mi è capitato di sentire riportati commenti di neonazisti o comunque estremamente violenti...mi è venuta voglia di dire, ma perchè non li censurano? Poi mi sono ricreduto... la libertà è un bene troppo importante per prendere la strada facile della censura...!! I governi dovrebbero investire nell'EDUCAZIONE affichè se qualcuno dovesse leggere un qualcosa di "pericoloso" potesse essere in grado di dire CHE SCHIFO e di fornire delle spiegazioni per il suo commento!! Internet libera.... si... è troppo importante!! Ed è responsabilità degli internet-user informare i meno-informati dell'importanza che la situazione rimanga tale!! Per quanto riguarda l'investimento dell'Italia nella tecnologia informatica... bè diciamo che il settore R&D non è esattamente quello preferito per destinare euro.... W LA MIOPIA!!!

 

Ps: devo però chiedere un favore personale ad alcuni utenti di questo forum: basta abusare del termine democrazia! Confondere democrazia con la libertà o con l'eguaglianza sociale o con altri concetti..... può fare danni....!

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E' risaputo e innegabile quanto il potere economico (leggi guadagno a poco prezzo) e quello politico (leggi informazione "sotto controllo") influenzino il progresso e lo sviluppo tecnologico. E' innegabile quanto dobbiamo alla rete e quanto, oggi, non se ne possa fare a meno. Purtroppo Telecom così come le altre aziende e i provider fanno scelte di mercato (e non solo... :ghgh:) il più delle volte discutibili che vanno contro il principio democratico su cui si fonda Internet stessa: tutto a portata di tutti.

 

Posso capire quando si parla di pay-per-view, servizi in abbonamento a siti specifici ecc ecc. Lì c'è la scelta dell'utente in primis di pagare oppure no per un servizio, ci sta. Ma non è concepibile l'idea che la scelta non venga fatta dall'utente, ma dal fornitore del servizio base, cioè della connettività, i providers. Se il sito è "free" tu provider devi fare in modo che io possa consultarlo, sarò io a giudicarne "l'attendibilità" dell'informazione che ne ricavo, come tutti gli altri, senza se e senza ma.

 

Mi unisco al ringraziamento per il link di Frattaglia....è moooooooolto interressante!!!  :ghgh::asd:

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