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La Prostituzione del 2011


Almadel

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Mi hanno segnalato un'intervista molto interessante su "Exit"

sul fenomeno della prostituzione femminile.

 

http://www.youtube.com/watch?v=j3GHwqb4ep0

 

Ve lo segnalo perché mentre pensavo di scrivere qualcosa su questo argomento

- la cui causa scatenante è stata ovviamente l'affare Bunga-Bunga -

ho incrociato passeggiando un gruppetto di ragazzini delle Medie,

dove una delle bimbe chiedeva a un amichetto "schèi" per ballare per lui.

 

E mi sono fatto delle domande sul senso di questo improvviso sdoganamento della prostituzione,

che è ovviamente partito come un fatto puramente politico,

ma che sta assumendo sempre più dei contorni di tipo sociale.

 

La domanda non è "perché si prostituiscono?",

la vera domanda piuttosto è "perché non farlo?"

Il precariato, i lunghi anni dell'università, la disoccupazione,

le "necessità secondarie" che si fanno via via "primarie",

la volontà di emanciparsi dai genitori,

sentirsi troppo fighe/i per la sessualità occasionale (senza un giusto compenso)

e le continue giustificazioni di "utilizzatori finali" molto influenti

hanno creato un cocktail perfetto per questa antica professione.

 

E siamo tutti - almeno in parte - coinvolti.

Molti maschi (gay ed etero) non negano che "se fossero delle fighe, lo farebbero";

altri richiedono contributi per "show in videocamera";

altri ancora quardano con invidia e desiderio al mondo del porno;

la maggior parte aspira quantomeno a essere cliente (ci fossero i soldi...)

o spera in un partner abbiente...

 

Possiamo anche limitarci a dire: "basterebbe fosse regolarizzata";

cosa che sarebbe senz'altro positiva, ma non è una questione di tasse.

La domanda rimane "perché non farlo?"

o almeno  "perché non vorresti lo facesse tua figlia?"

 

La cosa che mi colpisce di più - mi riferisco all'ambiente gay -

è che questo sdoganamento generalizzato della prostituzione

spesso si accompagna a un grande moralismo verso il sesso occasionale.

Come se farlo gratis nel bagno di una stazione con uno sconosciuto piacente

fosse più squallido di farlo per soldi a casa di uno spiacevole sconosciuto.

 

Mi pare insomma che il gioco della liberazione sessuale si sia rotto

e che sia in questa rottura che si fonda una nuova etica sessuale

che sembra più "mercantile" che "libertaria".

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"perché non vorresti lo facesse tua figlia?"

 

1. perchè, almeno in Italia dove è illegale, è pericoloso per vari motivi

2. perchè vorrei che si sposasse e soprattutto mi regalasse dei nipotini

 

...io comunque sono per la legalizzazione...  mister B non può essere il capro espiatorio di un lavoro nato migliaia anni prima di lui (mister B, anche se non sembra, è antico ...ma è solo del 1936)...  in ogni caso più le donne (e gli uomini) sono liberi di farlo e più lo faranno...

il fatto è che non rubano niente... e poi penso che se lo facessero tutti quello che vogliono fare (ma la società con il moralismo o le leggi glie lo impedisce) il sesso a pagamento (per la legge della domanda e dell'offerta  ...in questo caso l'offerta aumenterebbe) costerebbe di meno.

 

Quando le puttane erano di Stato...  durante le guerre esse venivano mandate al fonte a tirare sù il ca...  :)  ...il morale delle truppe!   

In uno stato socialista (o parzialmente tale) si potrebbe usare le prostitute per dare sollievo ai malati che non hanno mai potuto (a causa della loro malattia) fare sesso.

Una volta per Costanzo parlò la madre di un ragazzo ammalato...  ritardato e in sedia a rotelle... ma sessualmente era sano...  non potendosi fare nemmeno le pugnette da solo era molto nervoso e frustrato...  sua mammà capì di cosa aveva bisogno così decise di far venire una prostituta una volta al mese per sfogarlo. Io ammiro quella madre.

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In realtà, tornando IT e tralasciando il discorso

delle case di tolleranza e della legge Merlin, anche

in passato c'erano molti marchettari o arrampicatori

sociali gay che facevano discorsi simili, forse lo si diceva

a bassa voce o era meno diffuso? Non lo so....

 

Certo il denaro è un simbolo di potere e di sicurezza.

Quindi una società insicura o dominata dalle insicurezze

è una società che parla di denaro e lo desidera.

 

Ed usare il sesso per ottenere denaro raddoppia forse

l'effetto ( a quel punto scatta il meccanismo che chi

"si regala" è un "bischero" un "coglione" ? )

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La questione delle "mogli bianche" di cui parla Sissy

(prostitute di Stato per i disabili, è un altro tema che adoro);

ma non volevo parlare della Legge Merlin, né di fantapolitica...

 

La questione sottolineata da Hinzelmann

- chi si regala è un coglione -

è la cosa che mi spaventa di più

di tutta la "questione prostituzione". 

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  • 1 month later...

Io vedo troppoe venie morali in troppe parole secondo me la repressione influisce pure sill'etica singola e/o/a individuale non c'è niente di male nello scambio sesso denaro il denaro rende tutti uguali grazie al denaro anche il meno bell* o *l* disabil* eccetera hanno opportunismo di fare sessualità quindi? spesso inoltre ci sono bei maschi solo se li paghi e quindi quando sei un po stanca di lesbicare con la fidy vanno bene per cambiare menu no? :4: poi ormai la prostituta è stata sgodanata come mestiere piu antica del mondo e con la sua nobilità e/o/a mobilità quindi non legata piu al posto fisso della strada ma + imprenditice di se stessa quindi nessuna si scandalizza piu se la figlia fa il video pornetto su in rete o l'amatoriale alzando gli euri perchè contribuisce al bilancio familliare per cui non capisco tutto questo moralismo da pretessa! :hm:

ormai anche la cosidetta marchetta scandalizza solo le nonne del secolo scorso forse perchè prima si dava troppa importanza al corpo a causa della repressione invece adesso alzare le gambe è piu fitnes naturistico e se ci scappa qualche bigòliettone è sempre gradito...infatti ci sono persone anziane che pure hanno bisogno di certi solazzi e sono molto generose così una per esempio grazie al loro supporto/apporto/rapporto puo pagare gli studi o la vita allegra se è nottambula eccetera per i locali a tema!!! quindi non la vedo ne una cosa positiva ne negativa in di per se ma diopende dall'uso che se ne fa!!!!

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Silverselfer

 

Misento d’interpretare la questione posta da Almadel come l’interpretazione cheoggi si dà al sesso.

 

Primadi tutto bisogna capire di chi si sta parlando. La generazione 2.0, icosiddetti “nativi digitali”, sono figli di quell’altra generazione cresciuta inuna cultura edonistica e consumista. E’ stato insegnato loro che la felicità èun articolo composito realizzabile assemblando prodotti rintracciabiliattraverso la pubblicità. La vita deve omologarsi al modello vincente veicolatodagli spot che ormai ci perseguitano tutto il giorno in molteplici forme ecolori e suoni, sempre. Ovviamente tale campione di ogni specialità umana nonpuò che essere quello più appetibile, spendibile, mercificabile.

 

Intutto questo febbrile bailamme di mode fulminanti, virali, trasmesse in temporeale su tutto il globo, da Katmandu a Timboctu, da capo nord alla terra del Fuego;la generazione 2.0 assorbe e si plasma a immagine e somiglianza di quell’unicomodello che tutti replicano: la puttana mediatica, la più cliccata, la piùdesiderata e quindi ricca, famosa, orgogliosamente zoccola (uomini e donne indistintamente).

 

Imodelli imperanti sono naturalmente quelli che hanno medie di gradimento moltoalte, quindi sono i più mediocri. La differenza è di nicchia e non paga. Uominio donne sono mercificabili con la solita moneta più facilmente spendibile: ilsesso.

 

Unragazzino nativo digitale sta scoprendo oggi la propria sessualità, solo che ègià perfettamente al corrente della sessualità degli altri. Ha visto tette eculi da quando non sapeva ancora leggere e scrivere, quando ha appreso ilmetodo “intuitivo” diffuso attraverso gli ideogrammi (icone) e il clic delmouse. Il sesso praticato al sicuro dietro uno schermo può apparire più sicuro,ma in realtà cancella ogni filtro e barriera morale: si può provare tutto,tanto non si rischia niente se con un clic si può far scomparire. Ma è davvero così?

 

Naturalmenteno. Tutto ciò che guardiamo crea una sequenza di sinapsi che sfugge alcontrollo razionale andando a interagire direttamente nell’emisfero limbico delnostro cervello, quello non codificabile ma da cui si generano gli istintibasici.

 

E’in questo modo che ci ritroviamo con stupratori manco undicenni e puttanelle diquindici anni che s’improvvisano imprenditrici del sesso spingendo le amiche adei guadagni facili. Basta leggere la cronaca per accorgersi che la sessualitàdei ragazzini sta deragliando.

 

Imparareil sesso attraverso la pornografia è letale non tanto per la morale quanto perla sessualità stessa. Prima di tutto i modelli fisici diffusi attraverso ognimedia sono falsi, quando non photoshoppati sono il prodotto di attente curechirurgiche o per quanto concerne i ragazzi di qualche ciclo di ormoni eseguitoin palestra. La pornografia allo stesso modo non propone la realtà, maun’iper-realtà, una sorta di sessualità ipertrofica completamente scevra daumanità. Tutto si riduce a un enorme membro che si caccia in ogni sorta diorifizio, ben diversa dall’erotismo degli anni 70, quando la sessualità era ancorafonte di gioia carnale. La pornografia di oggi è un’industria che si fa su “catenadi montaggio”.

 

In separatasede si assembla la pornografia dei sentimenti. Impacchettati in formatseducenti quanto un paio di tette o di natiche nerborute, si mercificano il dolore,l’amore casto e ogni altra sorta di sentimento che ci faccia sentire più buoni emoralmente irreprensibili.

 

Larisultante di queste cause vettoriali è la vetrinizzazione della società: Ciòche non può essere mostrato cessa di esistere. La vita diventa un riflessonello sguardo altrui. Tutto si riduce a un riverbero generato dalbaluginare di banale paccottiglia il cui share mediatico diventa il metro di giudizioetico.

 

Ilprivato non ha più ragione di essere se non produce interesse negli altri.Interesse che si traduce in popolarità. La celebrità non dipende più da alcunagenia particolare, al contrario, scaturisce dalla mediocrità che fa da comunedenominatore. Il primo della classe sta sulle palle a tutti, è il bullo cheveicola un’immagine vincente. La ragazzina che studia è un prodotto pocoappetibile, almeno rispetto a quella bella e sessualmente esuberante.

 

Unasocietà sessualmente aperta non somiglia lontanamente alla nostra che lega ilsuo progresso alla tecnologia. A tal proposito mi ricordo il bellissimo dialogoin Fahrenheit 451 del comandante Beatty a Mustag, quando cerca di convincerlodella bontà della loro professione d’incendiari di libri. Anzi, spero chenessuno si arrabbi se ve lo trascrivo nel prox post.

 

 

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