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Siete mai stati a un Pride?  

141 members have voted

  1. 1. Siete mai stati a un Pride?

    • Sì, una sola volta
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    • Sì, diverse volte
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    • No, mai
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    • No, e penso che non andrò mai
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    • No, ma quest'anno andrò
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non capisco perche' quando una persona si veste un attimo al di la di quella che viene considerato normale sia "travestirsi" e non "vestirsi"

 

mho.. :D

 

No, davvero... ma la gente si veste da angelo pittato d'oro anche nella vita di tutti i giorni?  :look:

 

Seriamente... non sono i transgender, i travestiti o chi per loro (io stessa, potendo, ci andrei in giacca e cravatta) il problema a livello di impatto sociale. Sono gli angioletti nudi e gli adami e chi per loro. Il carro con sopra gente travestita (perchè lo è davvero) a questo modo è quello che fa dire, a parecchia parte della maggioranza degli italiani che gli omosessuali sono solo esibizionisti (etc etc).

 

Io vorrei che tutti noi iniziassimo ad essere presi seriamente, è c'è solo un modo (data l'impossibilità di cambiare i media), far anche parate serie, far capire che per quanto sia bello, festaiolo, divertente vedere un carro del genere, la figura che ci si fa agli occhi dei media e, quindi, a quelli della maggioranza della popolazione è quella di persone che non possono e non vanno prese sul serio; e, sinceramente, questo fa male piu' di qualsiasi discriminazione.

 

 

Edit: aaarghh. o la mia lingua odia me o sto entrando in piena demenza senile....  :D

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Un tempo ero parecchio contrario; come già detto da alcuni di voi, mi sembravano solo carnevalate di pessimo gusto che alimentavano uno stereotipo in cui non mi ritrovavo.

Mi sembravano una delle prime cause delle discriminazioni nei nostri confronti, del tipo di "se sei gay allora sei come quelli del pride; se no fai l'etero".

 

Poi ho capito due cose:

1) che il problema dello stereotipo in cui non mi ritrovavo non era nel pride, ma nello stereotipo stesso. Per poter essere qualcuno o qualcosa dovevo essere riferito a qualche categoria. Sei gay, allora rientri nello schema pride. Sei etero, allora sei una persona "normale e comune".

Il problema non sta nella manifestazione eccentrica; ma nel fatto che siamo costretti a ragionare in termini di pregiudizi. Nessuno può essere qualcosa al di fuori di uno schema prefissato.

La società e i media si nutrono di queste categorizzazioni. E finchè anche noi avremo bisogno di catalogarci, di etichettarci in schemini semplici e omogeneizzati allora rimarremo vittime della discriminazione.

 

Anche se volessimo fare una manifestazione seria, continueremmo ad essere osteggiati finchè non faremo una parata in cui sembreremo il meno gay possibile.

Una volta ho sentito un gay dire "la vera rivoluzione sarebbe un gay in giacca e cravatta". Vera rivoluzione?

Di gay in giacca e cravatta che appaiono il più etero e conformi possibile ce ne sono a milioni nel mondo.

La vera rivoluzione sarebbe che un gay potesse essere tale indipendentemente dal come si veste.

 

 

2) Se non ci fossero i pride, se non ci fossero i gay sgargianti che riescono a superare il muro di "rumore bianco" che i media fanno attorno a noi, allora probabilmente nella nostra testa lo stereotipo gay=deviante sarebbe ancora la norma.

E' rompendo e infastidendo che riusciamo ad ottenere qualcosa, non certo prostrandoci sperando nella clemenza civile.

Io non credo sarò mai troppo "evidente", però non credo che questo sia un vantaggio o uno svantaggio. Io sono come sono, e se posso essere liberamente anche gay è grazie a chi fa il pride.

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Io ho votato la seconda. Ciò che avete definito carnevalate è proprio quello che l'etero che discrimina vuole per poter vedere confermate le basi del suo pensiero che ci vuole dei deviati incompatibili con la società.

 

Serietà e sobrietà sono due cose diverse. Quindi non voglio dire che un travestito dovrebbe scendere in strada non travestito. Il tema di queste parate è l'accettazione.

Però bisogna cercare di capire che è un evento importate. Se vuoi ballare e fare casino fine a se stesso su un cubo dai  una festa a casa tua e lasci una manifestazione sui diritti alla gente che vuol fare capire che siamo persone anche noi, con un lavoro, sentimenti e le palle per metter su un movimento serio, non buffoni che sanno solo truccarsi e urlacchiare. Si tratta semplicemente di sforzarsi a non alimentare lo stereotipo. Io ho la sensazione che molte delle persone che facciano casino siano mosse più da semplice esibizionismo che non da voglia di esprimersi. Anche perchè è raro che all'avvocato gay si accenda la scintilla di vestirsi di piume durante la parata. Chi esagera davvero durante questi eventi probabilmente lo fa sempre e comunque. Questo mi sembra egoismo, che nuoce a tutti gli altri.

 

Ma poi perchè un gay in giacca e cravatta, o vestito normalmente, è "costretto"?  Io amo vestirmi bene e non mi piacciono gli eccessi e le volgarità. Non è che se potessi andrei in università in tanga rosa e stivali di coccodrillo. Se potessi mi piacerebbe andare in pieno centro mano nella mano con il mio ragazzo e poterlo presentare a tutti come tale senza tachicardia. Questo è un gay che può essere tale e questo dovrebbe essere l'obiettivo di tali manifestazioni.

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Io ho votato la terza opzione, penso che per alcuni gay siano l'unica possibilità di incontrarsi con altri gay durante l'anno, sono una specie di ancora di salvezza per qualcuno...

Servono a darci visibilità, sopratutto per smentire chi crede ancora che i gay non esistano o che al massimo siano due o tre  :)

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Chiunque abbia partecipato almeno a un Gay Pride sa che la proporzione tra gay "strani" e "normali", in queste manifestazioni, è, diciamo, 1 a 50.

 

Se quelli che non partecipano ai Gay Pride accusando questi ultimi di essere "pagliacciate" avessero le palle di mostrare la propria "normalità", tale proprorzione sarebbe, diciamo, 1 a 5000.

 

Non è standosene a casa in poltrona col telecomando in mano a inveire contro i giornalisti e i gay "strani" (strani sì, ma coraggiosi) che si migliora il mondo.

 

Le battaglie "serie" si possono (si devono) poi combattere anche in politica, sulla stampa, sul lavoro, in famiglia, per strada. Una manifestazione è - per l'appunto - una manifestazione: una occasione extraquotidiana, onnicomprensiva, sensazionale, incisiva, esplosiva, chiassosa, gioiosa.

 

Visibilità: è già tanto. Chi è invisibile, invece, non fa cambiare le cose. Si rassegna.

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:gha: Manu, nell'intervista doppia hai detto che mi ti faresti... e adesso mi vuoi sposare... Il che mi lusinga, ma - siccome la tua ragazza, ancorché adorabile, ha una notevole forza di carattere - mi vedo costretto a prendere le distazne dalle tue avances!  :D

 

(A chi sta per accusarci di OT risponderemo che questi due post sono un modo elegante, affettuoso e ironico per dire che siamo d'accordo sul topic e che ci quotiamo a vicenda. :D)

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Le manifestazioni del gay pride vengono contestate anche da omosessuali che pensano che certi esibizionismi nuocciano all'affermazione dei nostri diritti più di quanto vi contribuiscano. Voi che ne pensate?

 

Non ho mai visto nessun omosessuale contestare il gay pride, penso che gli unici a cui rode sono gay repressi che si mangiano il fegato per non poter andare al Torino Pride!!!

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Veramente esistono e come.

Io stessa ho avuto da ridire (e ho da ridire) diverse volte sul modo in cui vengono svolti (ma, sopratutto sul modo in cui vengono poi strumentalizzati). Mi piacerebbe che i pride fossero diversi, o che fossero anche diversi, ma ne riconosco l'utilità e vi partecipo.

Personalmente credo che, come per qualunque cosa, ormai farebbe molto piu' effetto un corteo totalmente silenzioso, sarebbe quantomeno inquietante. E questo non solo in funzione dei pride, ma di qualsiasi altro motivo per cui manifestare.

 

EDIT: C.s.

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Inanzitutto un pride è una festa, la nostra festa, non mi sembra il caso di trasformarlo in un funerale o in processioni silenziose scimmiottamento delle processioni religiose, perchè a questo punto si può anche invitare l'omofobo in gonnella e fare una bella Via Crucis! -_-

 

EDIT: C.s.

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Come detto. Non parlavo solo dei pride, ma stavo ampliando il discorso.

Per me una manifestazione non è una festa, quelle me le vado a cercare nei locali.

Una manifestazione è un modo per farsi vedere, per far vedere agli altri che si esiste, che si richiedono dei diritti e cosi' via.

Se sono io a non aver capito l'intento principale dei pride me ne scuso, ma allora siamo l'unica categoria che chiede autorizzazioni, mobilita polizia, blocca mezza città solo per festeggiare...

...e veramente, a questo punto, non saremmo credibili neanche ai miei occhi.

 

detto questo... le processioni religiose non sono silenziose. Questo lo so bene  -_-

 

 

edit: postato prima di leggere l'intervento di DePRe: Appunto.

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Veramente il vero significato originale del pride non è una semplice festa... ma una manifestazione per i diritti della popolazione GBLT...

 

Lo so benissimo che si fonda sui moti di stonewall, ma, secondo me non deve perdere la caratteristica della festa, è un modo di dire "Voi ci discriminate, noi ce ne freghiamo viviamo comunque la nostra vita con gioia" un po' come le gazzelle di Thompson che davanti ai leoni saltano più in alto (ok parallellismo assurdo ma sono un fan di Alberto Angela!)

 

Quindi trasformarle in via crucis di zombiie muti mi sembra veramente una cattiva idea.

 

-_-

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NorwegianWood

Credo che sia il punto di vista di SaintJust sia quello di Hamlet siano entrambi legittimi e fondati. Del resto a cortei silenziosi, e pure in giacca e cravatta, si è ricorsi anche ai tempi dei moti di Stonewall... :kiss:

Si è in pieno 1969, con la contestazione in pieno fermento, e la comunità gay di New York cosa fa? Non una sua Woodstock ma qualcosa di ben diverso, addirittura funereo. Anche perché i moti "coincidono"con la morte di Judy Garland, vera icona degli omosessuali di almeno tre generazioni (per non contare quella attuale).

Sono convinto, però, che anche la festa sia un buon modo per dimostrare e per protestare. Esattamente come accade nei cortei politici contro il governo di turno, con tanto di striscioni, slogan a effetto, fischietti e persino carri! Se questo non è uno stile da carnevale... -_-

Eppure, come metodo incide. Anzi, entrambi incidono, ognuno a suo modo. Il primo fa leva sulla riflessione e sulla tragicità della vita; il secondo sulla trasgressione e sulla satira dei costumi. C'è una grande intelligenza e profondità nel corteo silenzioso quanto nella parata. E forse, più che due "metodi" o "stili" sono due "sensibilità". :kiss:

Del resto, a leggere bene, SaintJust non ha proposto di cambiare approccio radicalmente e rinunciare alla festa... Cito testualmente:

Mi piacerebbe che i pride fossero diversi, o che fossero anche diversi

Quell'anche (il grassetto è mio) non è messo là a caso :kiss:

In fondo mi sa che, pur partendo da presupposti differenti, non la pensiate in modo poi così diverso. :kiss:

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Credo che norvegian abbia colto in pieno. E no, quell'anche non era li per caso.  -_-

 

Quindi trasformarle in via crucis di zombiie muti mi sembra veramente una cattiva idea.

 

Io ho l'impressione che tu non abbia ancora capito cosa ho scritto...

Vediamo se riesco a spiegarmi meglio:

Siamo abituati orami ad una media di due manifestazioni al mese in italia, Qualunque categoria voglia farsi sentire, siano essi tassisti, ragionieri, operai o pacifisti, dovrebbe (e potrebbe) trovare alternative alla solita manifestazione che si fa, se volesse avere il risultato che si aveva con le prime vere manifestazioni.

La gente si adatta, si abitua, non si pensa piu': t'oh, guarda, seimila persone sono scese e mi hanno bloccato tutta la strada, chissà che motivo serissimo avranno? si pensa: che *****!! ancora? tutto sto' casino coi megafoni e le casse e i microfoni....

 

Le manifestazioni colpivano perchè erano cose nuove, mai viste, l'opinione pubblica non si sconvolge piu' per nulla. La mia idea è che, se si deve organizzare una manifestazione di protesta farebbe molto piu' effetto starsene tutti muti.

(ribadisco, il mio è un discorso generalista)

 

 

Ah... quello che si trasmette, alla persona comune, non è quello che si vorrebbe. Tu mi discrimini io me ne frego è quello che si puo' vedere da questo 'lato della barricata'. La persona comune vede: tu mi discrimini? io te ne do altri motivi, grazie anche ai media, ovviamente.  :kiss:

 

Edit: dimenticavo di ribadire... ai gay pride ho partecipato, e continuerò a parteciparvi, indipendentemente da quanti carri, quanti omini pittati d'oro, quanti pavoni e quanti avvocati ci siano dentro.

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Veramente, NorwegianWood, i Pride sono anche diversi (la sfilata è stata preceduta da 3 giorni di dibattiti e iniziative)...ma spesso mi chiedo diversi da cosa? chi è stato a Torino può testimoniare che non c'era niente di sopra le righe....se   per trasgressione si intende le transessuali tanto inquadrate dalle TV da far passare in secondo piano le altre migliaia di persone vestite in modo assulutamente standard, bhe non so che dire! se anche al gay pride dobbiamo dire "no tu non puoi venire va a casa" allora mi sa che non andrò più ad un pride!  non sacrificherò i miei ideali per conformarmi alla morale di chi a priori mi disprezza cioè non sacrificherò niente di quello che sono per questa agognata  normalità che si sta trasformando in una omogenizzazione!

Bisogna stare attenti a non prostituirsi troppo per quel contrattino (pacs) che

tanti sognano.

 

PS

Resto dell'opinione che se 3 anni fa avessimo bombardato con il matrimonio oggi avremmo i pacs!

 

-_-

 

EDIT: C.s.

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Hamlet mi sa che non hai letto tutte l epagine però... scusa ma il dubbio mi viene quando chiedi a cosa ci si riferisca per trasgressione visto che è una cosa che è già stata sviscerata abbastanza nelle pagine precedenti, arrivando, faticosamente, a capire che non ci si riferiva ai trasgender...

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NorwegianWood

A me sta venendo lo stesso dubbio... :kiss: Tra l'altro, Hamlet, se leggi con attenzione il mio post (che hai citato per intero anche se adesso l'ho tolto perché occupava spazio), io non ho mai usato la parola trasgressione né questo concetto è deducibile dal contesto o da ciò che dico. Semmai parlavo di divertimento e di festa (in opposizione a silenzio e corteo funebre), oppure al massimo di provocazione - gli slogan e i carri, di solito, hanno lo scopo di provocare una reazione o persino lo sdegno dell'avversario con la satira e la caricatura. Ma trasgressione non salta fuori in nessun modo... -_-

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  • 1 month later...
  • 6 months later...

[modbreak=yrian]Da questo punto in poi gli interventi sono impostati diversamente, in quanto appartengono a un topic unito al precedente.[/modbreak]Il fatto che anche quest'anno si stia avvicinando il Pirde, mi spinge a chiedervi se ci siete mai stati prima.Sarebbe bello se oltre al sì o no, diceste qualcosa di più, per esempio quante volte siete stati, in quali città, dove è riuscito meglio secondo voi, se avete la fortuna di partecipare anche a qualche Pride all'estero, che impressioni ne avete avuto, che cosa pensate del Pride in generale...

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Spero a giugno di esserci.Per quel che riguarda il passato: Milano giugno 2005 e Torino giugno 2006. Bellissime esperienze entrambe. Personalmente la seconda l'ho apprezzata meno in parte per via di discussioni con l'allora mio ragazzo che non era molto concorde nel sapermi la' in mezzo... e soprattutto perche' avrei preferito trascinarci pure lui :salut: ...

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