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I Gay-Pride


Cosgrove

Siete mai stati a un Pride?  

141 members have voted

  1. 1. Siete mai stati a un Pride?

    • Sì, una sola volta
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    • Sì, diverse volte
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    • No, mai
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    • No, e penso che non andrò mai
      36
    • No, ma quest'anno andrò
      36


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@@Altair, se non leggi con attenzione ciò che scrivo, puoi anche non commentarlo.

 

Non mi pare di aver detto che NON PUOI andare in giacca e cravatta, ho detto che l'idea del gaypride è un'altra.

E non ho detto "bene o male basta che se ne parli", perchè mi pare di aver motivato sia l'immagine che le motivazioni che il gaypride vuole trasmettere. Se a te non arrivano, ok, A TE non al resto del mondo.

 

Inoltre su questi argomenti (ma vale in generale sempre) è buona cosa considerare e riflettere sulle posizioni storiche di persone che hanno qualche anno e un po' più di esperienza di te, non solo di vita ma anche di questioni relative a comunicazione, attivismo politico, vita vissuta in ambito gay.

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Ahaiaiahai! Hinzelmann 30 anni fa non era ancora nato, o quasi! Sono io che andavo alla GdellOO, allora.

 

Comunque Altair ha la sua parte di ragione in questa replica. Lui e tutti i suoi coetanei hanno tutto il diritto

e direi il dovere di porsi degli interrogativi, di avere preferenze e opinioni, e soprattutto di volere non tanto il

Pride, perché con questa parola si sta in realtà parlando anche di altro, credo, anche se la cosa non è stata

detta, o resa cosciente, a misura di una loro propria visione dell'omosessualità. In questo c'è, di positivo, una

cosa: voler fare dell'omosessualità una cosa propria; e non solo a livello di vita personale, ma anche a livello

pubblico. Almeno questo io mi auguro sia il percorso e il senso profondo di ciò che dicono alcuni forumisti

che scrivono in questo topic.

 

L'unica cosa che chiedo è (proprio per quel che ho appena detto) di andarci sempre e comunque al Pride, perché,

per ragioni che mi sembrano intuibili, una critica interna al Pride, beh è interna, appunto, ad esso, mentre invece se

è esterna, non significa più niente. Si perderebbe del tutto, inoltre, quella richiesta di altro, quella carica positiva, che

io penso sia contenuta nella posizione di Altair e di altri ventenni.

 

Senza contare che per tutte le cose importanti, un bagno nelle cose, un perdurare in una adesione a certe cose, è

molto importante, è una sorta di premessa indispensabile.

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Vabbè qua si sta dando di matto totalmente. Ora risulta che ci voglia l'anzianità per esprimere dei pareri! Ognuno può avere l'idea che vuole, ma sta risultando patetico questo convincersi a tutti i costi che io e Altair ci sbagliamo alla grande. Qui l'unico dato di fatto è che il gaypride non convince tutti e la cosa grave è che non convince alcune persone facenti parte della stessa comunità. E mi dispiace per voi, ma ho molti amici gay "navigati" che ne hanno le scatole piene di vedere sempre una manifestazione che non sa nè andare avanti nè evolversi. Midispiace un pò per il punto di vista di Korio.

 

Invece ho trovato utile un'affermazione di Dream, lui parla del fatto che i gay vogliono società diverse e/o distinte, forse il problema di fondo sta lì! Io non vorrei mai un'altra società, ma che la società integri pienamente i gay, ma sembra che la comunità invece ambisca a riscrevere arrogantemente le regole della società. Ecco quello mi sembra troppo!

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Invece ho trovato utile un'affermazione di Dream, lui parla del fatto che i gay vogliono società diverse e/o distinte, forse il problema di fondo sta lì! Io non vorrei mai un'altra società, ma che la società integri pienamente i gay, ma sembra che la comunità invece ambisca a riscrevere arrogantemente le regole della società. Ecco quello mi sembra troppo!

 

Almeno qualcosa si è chiarito su cosa può dividere i "sostenitori" del Gay-Pride e quelli "contro" il Gay-Pride (Ho messo le virgolette proprio perché sto semplificando, che nessuno mi venga a dire che voglio ridurre la questione a una semplice lotta fra correnti).

 

Premettendo che sono convinto anche io di quello che dice @@Almadel, che chi è "contro" il Gay-Pride non produrrà mai niente di alternativo e il Gay-Pride rimarrà quello che è, la domande da porsi è: Chi decide quale portata sociale deve avere il gay-pride? Si manifesta per cambiare la società o solo per far ottenere agli omosessuali il tagliando per la società esistente?

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Qualcuno ha nominato la mia età invano?

 

Io ho detto una cosa semplicissima, se si contesta

un certo dato culturale, se ci si vuole appropriare di

una propria interpretazione, non guasterebbe sentire

l'interesse di leggere qualcosa.

 

Ci dovrebbe essere cioè, insieme all'elemento antagonistico

quello costruttivo, la voglia di leggere, di capire, approfondire.

Altrimenti è chiaro che non si produce niente di alternativo.

 

Se io vedo solo il manifesto con l'attore porno e non mi piace

( che poi mi è venuta la curiosità di sapere chi sia...) quando

sappiamo benissimo che il manifesto del'Europride 2011 era

"Roma caput mundi" con un qualche dipinto...e quello del 2010

"ogni bacio una rivoluzione" dei ragazzi che si baciavano

 

Come minimo vedo solo una parte della realtà.

 

Se penso che il primo manifesto sia qualcosa a cui non dare

adesione e gli altri sì....prima devo vederli tutti e non solo alcuni.

Poi devo chiedermi perchè ci sono manifesti di tipo diverso in

contemporanea. Infine per trovare una mia risposta magari mi leggo

un po' di storia del movimento Lgbt.

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Come al solito il dibattito su questo tema è fichissimo, ho pazientemente letto (quasi) tutti i post, penso di avere una posizione leggermente differente dalle vostre, spero tuttavia che il dibattito non sia ormai logoro e di aggiungere spunti di riflessione.

Le mie esperienze di pride sono state 5, tra Torino e MIlano, ed evidentemente ho visto altre cose. Ho visto diverse parate, sempre nuove e sempre rinnovate, con idee e colori sempre più belli: i carri degli studenti del movimento, una drag vestita da papa in una vagina gigante, succulenti sadomasochisti, vecchi semisvestiti, quattordicenni emo felicemente accoppiati con ragazzi di stesso sesso ed età, vecchi filosofi e nuovi politici, muratori, femministe incazzate... insomma, il colorato mondo che voi vedete "monotono" secondo me si sa rinnovare, spesso e bene. Sorvolo sulla sedicente "cultura gay" (che non riesco ad identificare, o perlomeno non riesco a delimitare), pensare che sia solo quella di poeti francesi depressi morti anzitempo il secolo scorso e non ad esempio la sopracitata "cultura emo" (sottocultura di consumo, e se vogliamo di sesso-consumo, ma che ritengo sociologicamente interessante) mi sembra piuttosto limitante... mi sembra palese che le generazioni precedenti alla mia ci sottovalutino parecchio, avremo modo di fargli vedere chi ha il dazzo più curo...

Giustamente citata mille volte nei post precedenti i moti di Stonewall, benissimo. Beh, mi sembra centrale l'aspetto dello scontro, scontro duro, tra freak e potere autoritario, scaturiti da una precisa provocazione da una parte degli sbirri e da un'altra dalle drag, dai travestiti e dai loro amici. I pride si fanno per lottare, e per farlo in modo creativo e variopinto, ognuno con la propria lotta. Uno delle mie filosofie di vita è "se vuoi la bicicletta chiedi il motorino", dunque io scendo in piazza per il super hippie amore libero, a trecentosessanta gradi, con uno due più persone o animali: lo faccio perchè sono naturalmente portato ad amare in modo diverso dalla maggior parte dei casi. Beh, a dire il vero, nel mondo si ama in infiniti modi diversi... ma questa è un'altra storia. Chiedo questo, e ben vengano, prima o dopo, i matrimoni (perchè no, magari anche religiosi - vogliolaluna), le adozioni e via frociendo.

Il pride è una formula stupenda per rivendicare diritti e idee. Ma attenzione: si va al pride anche per la visibilità, ma personalmente quella è una lotta che faccio tutti i giorni. Non sono tra quelli che pensano che il coming out sia obbligatorio - ad ognuno la propria storia - ma certamente far vedere che non siamo solo stilisti e shampiste, ogni giorno, aiuterebbe la nostra lotta. Il pride, però, è manifestazione. In cui certo si manifesta se stessi in quel multicolore variopinto e stupendo mondo che è l'universo lgbt, ma soprattutto, in quanto dimostrazione, si deve rendere evidente un problema, un disagio. Esattamente come altre manifestazioni, specie quelle non autorizzate: si blocca lacittà, i servizi, si crea disagio. Ecco, qui aiutano le azioni, le provocazioni, l'eccentricità, la creatività che abbiamo sempre saputo dimostrare. E minne futti dei massmedia, certo, che vedano i bei culetti e i lustrini, ma ancora di più mi interessa la gente ai lati del corteo, che guarda, a volte applaude, a volte si disgusta: in entrambi i casi, ho raggiunto un obiettivo. Se i cattoculi al tg delle ore venti si disgustano a vedere uno strappione a torso nudo con frustino e cappello militare, ho raggiunto un obiettivo. Se la sessantottina mi applaude e mi bacia durante il corteo, ho raggiunto un obiettivo. In entrambi i casi, sto rendendo evidente il mio disagio. Ho letto di pridecome family day... spero fosse una provocazione, l'idea mi raccapriccia. Anche prima di Stonewall gli omosessuali rivendicavano alcuni loro diritti in giacca e cravatta, ma da NYC '69 c'è stato un altro passo, in cui chiaramente si apriva una nuova modalità di protesta, e si individuavano nemici precisi. DIchiaro i più facili qui e ai pride: i preti, i fasci, i maschilisti. Lo faccio ad alta voce, con modi diversi e nuovi. Ed ognuno ha i suoi, i suoi modi e i suoi nemici. E ovviamente i suoi limiti e i suoi alleati. Penso che la mia generazione farà molto, ai pride e fuori dai pride, io inizio a mettere i mattoni nella borsetta (mi piacciono le iperboli). Insomma

RAGAZZINE SU LA TESTA!!!

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Onestamente mi sembra che non si voglia capire il discorso di Altair che è di pura opportunità politica.

Non mi lancerò in una lunga requisitoria, anche perchè finirebbe come al solito in un sterile botta e risposta, però io ho ben in mente come a tutti i gay-pride ci sia sempre qualcuno vestito da madonna, qualcun'altro da papa, altri ancora da cristo versione bondage; pur non volendo negare a nessuno la propria libertà di espressione, e capendo anche un certo spirito di rivalsa che si nasconde dietro a certi gesti, pensate che comportamenti simili siano politicamente utili? Pensate che attirino le simpatie degli italiani credenti e non credenti? Pensate che siano utili per far parlare oppure nocive perchè contribuiscono a dare un'immagine stereotipata dell'omosessualità togliendo spazio anche alle realtà meno appariscenti, che però sono maggioranza, all'interno del gay pride?

Personalmente reputo che per quanto possa essere divertente e gioiosa la manifestazione così come è concepita ora faccia più la fortuna dei Giovanardi e dei Ciarrapico piuttosto che del mondo Lbgt, ed essendo una manifestazione comunque a carattere politico(non partitico ma politico sottolineo la differenza dei due termini per evitare fraintendimenti) reputo che si debba anche pensare a quale sia il mezzo migliore per far passare il messaggio.

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Giovanardi ha detto che due donne che si baciano in strada

è una scena che equivale a quella di una persona che fa la pipì

in pubblico...non credo possa essere il nostro target di riferimento.

 

Bisogna prendere in considerazione la possibilità che Giovanardi

non cambierà mai idea su di noi, in ogni caso non possiamo certo

smettere anche di baciarci o secondo voi sì, dobbiamo smettere?

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"Alle cose impossibili nessuno è tenuto".

 

Non puoi scacciare da una manifestazione pubblica

il signor Peppino che ci viene vestito da Madonna;

non puoi fare un "servizio d'ordine" che svolga funzione di "buoncostume"

vigilando sull'abbigliamento non stereotipato di chi partecipa.

 

Visto che non possiamo farlo, perché ne discutiamo?

 

Se davvero è questo il problema, l'unica soluzione

è quella di dare visibilità "alle realtà meno appariscenti"

e non di censurare gli aspetti folkloristici.

 

Cosa si può fare concretamente?

1) Si spediscono lettere firmate a tutte le redazioni

paventando il boicottaggio in caso pubblichino o trasmettano foto o filmati

che non mostrino la "maggioranza sobria" della manifestazione.

2) Si organizza una manifestazione diversa e attraverso un'azione eclatante

si guadagna la visibilità per i partecipanti

3) Attraverso ArciGay o altre realtà associative si fa una campagna di affissione

con immagini lontane dagli stereotipi.

 

Polemizzare con l'assente signor Peppino (quello che si veste da Madonna)

- che a quanto pare non scrive nei forum a difendere le sue scelte di stile -

è invece totalmente inutile e ho l'impressione che sia anche dannoso per noi.

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L'espressione in forme polemiche o sarcastiche

contro la chiesa cattolica, secondo me, non rientra

neanche nel concetto dello stereotipo.

 

Non credo esistano stereotipi al riguardo...certo è un

riconoscimento indiretto del Potere della Chiesa cattolica

in Italia, anche se suppongo che il Peppino della situazione

intenda sfogare la sua rabbia o il proprio risentimento.

 

Giusto, sbagliato? Beh intanto usciamo da questa ossessione

dello stereotipo....qualunque risposta secondo me prescinde

in questo caso dagli stereotipi sui gay.

 

In realtà ciò che fa vendere i giornali sono i viados...

molto banalmente credo sia la foto che il Marrazzo medio

italico vuole vedere sul giornale ( non so Ciarrapico...) solo

in seconda istanza la caricatura politica.

 

Possiamo discutere se sia opportuno esprimere rabbia

o sarcasmo contro la chiesa cattolica, anche se resta il fatto

che fare un servizio d'ordine sarebbe contro lo spirito libertario

della manifestazione ed in generale i riferimenti alla chiesa

cattolica li vedo difficilmente eliminabili

 

Dobbiamo però partire da un dato di fatto: ciò che i Giovanardi

ci chiedono è una continua opera di sistematica autocensura

( al cui vertice sta il famoso "In Iran i gay non esistono" corrispettivo

oggi al mussoliniano equivalente di un tempo )

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a volte applaude, a volte si disgusta: in entrambi i casi, ho raggiunto un obiettivo.

 

Non stiamo mica negli anni 90 e non siamo una Popstar che ha bisogno di far notizia (brutta o cattiva che sia) per farsi pubblicità. Il meccanismo "l'importante che se ne parli" ormai non sembra più funzionare. Evolviamoci.

 

ma da NYC '69 c'è stato un altro passo

 

Ti rendi conto che siamo nel 2012?Sarebbe come paragonare le famiglie di ora a quelle degli anni 50. I tempi erano diversi, sicuramente si era MOLTI di meno e c'era più necessità di farsi vedere e di far rumore, in quel contesto ci vedo LOGICA, ma ai giorni nostri...

 

Per il resto continuo a pensare che il discorso di Dream sia la vera chiave di tutto. Finché la comunità continuerà a pensare che ha tutto il diritto di ritenersi al di sopra della società etero/umana e di riscriverne le regole, allora mi sa che non si arriverà mai molto lontani. L'integrazione e il dialogo sembrano parole bandite dalla comunità.

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AndrejMolov89

Il discorso di @@Dreamtime è molto sensato. @@Ilromantico non fai altro che non rispondere alle questioni da lui sollevate, prima tra queste la questione morale.

Dreamtime ha messo in luce questo fatto, si rendono morali caratteristiche estetiche e accidentali e non sostanziali. Se non riesci a picconare questo ragionamento, dubito altamente che tu possa poter prendere il causa dreamtime e quello che ha detto, senza risultare ripetitivo.

Un altra questione che mi preme è questa: perché dobbiamo uniformarci ad un anti-stereotipo, per non dare ragione a Giovanardi e gentaglia varia? A me pare che implicitamente gli diamo ragione, perché assorbiamo il loro pregiudiuzio e lo interiorizziamo a tal punto che vogliamo eliminare la plurarità dalle nostre manifestazioni, al fine di farci vedere idonei del rispetto che dovremmo avere a prescindere dal giudizio e dal sentimento altrui.

Mi pare che ci sia la tendenza a conformarsi ad un idea, più che a proporne una di nuova. E poi c'è questo falso mito della ghetizzazione, come se chiunque facesse gruppo in funzione di un attività politica, sociale e religiosa si autoghetizzasse.

Perché alla fine la comunità gay non è una forma di ghetizzazione, ma una forma di associazionismo e non mi pare che un gay che faccia parte della comunità in modo attivo non vada dal panettiere, non vada a giocare a calcio con gli altri, non vada a fare judo con altri e non vada al raduno di geologi anonimi . Questo falso mito lo avete assorbito dai giudizi di persone esterne al movimento e alla comunità, che naturalmente preferiscono che noi non ci manifestassimo a vita pubblica, credendo che i gay debbano rimanere chiusi dietro al cinema a luci rosse, o le mura di casa.

Sinceramente non amo il vostro modo di pensare... lo sento poco costruttivo e soprattutto poco attivo, ma tanto distruttivo. E' quello che sento, leggendo alcuni post, posso sbagliarmi, ma dovreste dimostrarmi il contrario con ciò che fate e soprattutto con la realizzazione di un azione politica che sia realmente più efficiente del pride o altro.

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Perché alla fine la comunità gay non è una forma di ghetizzazione, ma una forma di associazionismo e non mi pare che un gay che faccia parte della comunità in modo attivo non vada dal panettiere, non vada a giocare a calcio con gli altri, non vada a fare judo con altri e non vada al raduno di geologi anonimi . Questo falso mito lo avete assorbito dai giudizi di persone esterne al movimento e alla comunità, che naturalmente preferiscono che noi non ci manifestassimo a vita pubblica, credendo che i gay debbano rimanere chiusi dietro al cinema a luci rosse, o le mura di casa

 

Senza offesa, ma penso che fai dei ragionamenti antiquati o meglio ragioni un po' da gay antiquato. E te lo dico per il semplice fatto che hai citato i cinema a luci rosse (???) o le mura di casa (???), mi hai involontariamente catapultato agli anni 70/80! Poi il fatto che assorbiamo i giudizi (???), mi sembra una favoletta che vuoi raccontarti per tranquillizarti e non comprendere che c'è chi ha una posizione differente dalla tua. A me non frega un tubo se tu la pensi diversamente, anzi io elogio chi ha un suo pensiero, ma non sta scritto da nessuna parte che devo condividerlo o trovarci per forze di cose spiegazioni o ragioni.

 

La drammatizzazione non serve a nulla, nessuno ha MAI detto che i gay non vivano o non abbiano hobby o non pratichino sport, la tua puntualizzazione mi sembra parecchio offensiva nei miei confronti perché tenti di far passare un messaggio che NON mi appartiene. Ghettizzazione è intensa in senso più ampio: amicizie prevelantemente gay, locali solo gay, eventi solo gay, stile di vita gay (vestiti, palestra, discoteche), passando anche per una comunità che più che fare associazionismo detta consigli-regole su cosa debba fare o essere la comunità gay.

 

Un altra questione che mi preme è questa: perché dobbiamo uniformarci ad un anti-stereotipo, per non dare ragione a Giovanardi e gentaglia varia? A me pare che implicitamente gli diamo ragione, perché assorbiamo il loro pregiudiuzio e lo interiorizziamo a tal punto che vogliamo eliminare la plurarità dalle nostre manifestazioni, al fine di farci vedere idonei del rispetto che dovremmo avere a prescindere dal giudizio e dal sentimento altrui.

 

Ma che c'entra Giovanardi???E ancora con sto assorbire il pregiudizio... La chiave sta sempre nell'intervento di Dream_river, la società ha delle sue regole per cui, facendo un esempio superbanale, le volgarità in genere non sono ammesse o non sono viste di buon occhio. Se tu metti il culo all'aria è semplicemente volgare perché lo sarebbe in genere anche se lo mettesse una donna, un nero o chi altri sia. Puoi avere tutte le teorie e opinioni del mondo, ma in genere è considerato volgare dalla società. Il problema è che la comunità invece di limitarsi a essere integrata nella società si arroga il diritto di riscriverne le regole, il messaggio è più di una libertà sessuale a 360° e abolizione totale di qualsiasi codice vestuario/pudore che di sensibilità e integrazione degli omosessuale nella società che è di TUTTI. Sembra che si è più intenti a creare una società parallela più "snob" e libertina che guarda con arroganza e dall'alto in basso quella attuale. Io sono più per una comunità che si integra che per una comunità che tenta più di creare una società come quella dei paesi dei balocchi di Pinocchio (dove ogni esagerazione è concessa e non esistono regole), invece di pensare all'obiettivo primario che sarebbe eliminare le discriminazioni e al farsi prendere sul serio.

 

Sinceramente non amo il vostro modo di pensare... lo sento poco costruttivo e soprattutto poco attivo, ma tanto distruttivo. E' quello che sento, leggendo alcuni post, posso sbagliarmi, ma dovreste dimostrarmi il contrario con ciò che fate e soprattutto con la realizzazione di un azione politica che sia realmente più efficiente del pride o altro.

 

Penso di aver risposto già 3 volte a questa insinuazione!:D Per me le azioni politiche non sono necessariamente correlate alla bontà e all'utilità che può avere una persona. Conoscevo una signora che era acida con tutti e poi faceva del volontariato, lei se ne vantava che si rendeva utile e ci incitava a fare del volontariato. Io le risposi una volta che a volte è più sincero ed utile essere buoni e caritatevoli con la gente che ci sta accanto, aggiunsi che mi sembrava un po' "pulirsi la coscienza" il fatto di far volontariato se poi nella vita di tutti i giorni non aiuti e non dimostri la tua bontà con nessuno. Fortunamente la signora mi diede ragione e cominciò a esternare questa sua bontà nascosta anche con la gente che le stava più vicino ed aiutare la gente più povera della nostra città. E' un po' la stessa cosa del gay che va al gaypride, fa l'esibizionista, lotta e poi nella vita di tutti i giorni non è così agguerrito e lottatore, ma si limita a incontri su chat o serate in discoteca. Non ho la vocazione all'attivismo, ma credo che il mio metterci la faccia e l'amore tutti i giorni valga molto più di una giornata di lotta al gaypride o dell'attivismo di una sera.

 

Ma quanto mi fate scrivere???Maledetti cellulari!

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Credo che nel 2012 l'asticella della volgarità sia stata spostata ben oltre quello che si vede a un gaypride.

Dopo Belen a Sanremo, in eurovisione vista da 18milioni di telespettatori, ancora mi si parla di volgarità e di pudore?

Dopo la presenza di brigatisti rossi come Battisti sui carri del Carnevale di Rio ancora parliamo oggi di limiti dell'esibizionismo e della provocazione?

 

Proprio perchè oggi il linguaggio è differente, il concetto di "esibizione" comprende anche la nudità e l'esibizionismo ad ogni livello.

Coerentemente oggi nessun quotidiano commenterebbe "scandalo!" per un gaypride con la foto di due maschi vestiti di catene e cuoio.

Questa tensione per "il buon nome della comunità gay" è credo più dentro una parte della comunità che fuori.

 

Proprio perchè siamo nel 2012 e proprio perchè ci sono molti livelli di comunicazione, è stupido, retrogrado e puritaneria della peggior specie puntare il dito su una minoranza estremamente volgare all'interno di un pride dimenticando che tutto il resto del corteo è fatto da persone vestite in maniera colorata e vivace.

 

Proprio perchè esiste Internet, e proprio perchè esiste oggi una evoluzione del discorso politico, della distribuzione e della diffusione delle attivazioni politiche in merito alla lotta contro la discriminazione omosessuale, proprio perchè la sensibilità culturale ha trovato e trova ogni giorno altre vie per trasmettere un messaggio adeguato, il Gay Pride non è più l'unico strumento di lotta politica, ma è anzi un evento, l'evento di esternazione gioiosa dell'identità gay.

 

Sentir parlare ilromantico e gli altri in maniera così "da signora della mezza età" implica che ci sono ancora zone, all'interno del perimetro del mondo lgbt, in cui manca la comprensione che il lavoro che si sta facendo non è per giustificare, comprire, adattare e uniformare una realtà di minoranza omosessuale alla la realtà di maggioranza eterosessuale tramite un processo di accettazione, ma arrivare insieme a convergere in una idea di società nuova in cui entrambe le realtà coesistino e si fondino in un futuro dove entrambe le parole "eterosessuale" e "omosessuale" (e ovviamente anche la transessualità, la bisessualità) perdano il loro valore di etichetta sociale.

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AndrejMolov89

Qualora tu voglia impostare una discussione sull’utilità del Pride e sulla rispettiva comunicabilità, è necessario discutere e rivalutare le proprie posizioni. Non sto criticando il tuo sentimento nei riguardi di certe manifestazioni, ma sto criticando il fatto che tu affermi e dichiari che queste manifestazioni sono controproducenti, come il pride. Mi pare palese che qui non si fa sfoggio del proprio sentimento, ma si cerca semplicemente di discutere e di riflettere. Fin’ora non ho motivo di ritenere vera la vostra tesi. Inoltre, non ho ancora sentito delle idee che possano rendere più efficiente il pride, giacché per renderlo efficiente voi vorreste eliminare l’aspetto carnevalesco. Prima cosa trovo piuttosto arbitraria l'affermazione che il pride sia controproducente. Sinceramente, non ho motivo di credere che lo sia e anche se io portassi come esempio le situazioni al di fuori italiana, mi verrebbe contestata questa mia argomentazione con la peculiarità italiana. Supponendo che sia vero che il pride sia controproducente, è altrettanto arbitraria l'affermazione che sia l'aspetto carnevalesco del pride a essere controproducente.

 

Considera che la maggior parte dei politici che ci offendono quasi settimanalmente trovano disgustoso il manifestare l’omosessualità. Non fanno nessuna critica al mal costume presente, per esempio, in televisione, dove la lingerie portata e la volgarità trasmessa è al livello di un pornazzo di serie D. E’ la manifestazione dell’omosessualità a dare fastidio. Ma non dell’aspetto considerato carnevalesco, ma proprio il fatto che si manifestino i baci e la omoaffettività in pubblico. Secondo me, l’interiorizzazione comunitaria del possibile giudizio che possono dare i politici omofobi e adeguarci di conseguenza, è un pericolo reale. Altrimenti non staremo qui a discutere se il Pride e la presenza degli elementi carnevaleschi e frivoli, portino a dare un immagine negativa del movimento gay.

 

Se tu vuoi rimorchiare in un locale “non gay”, libero di farlo, ma se becchi l’omofobo di turno, dopo non lamentarti di essere pestato. Ovvio, è un esagerazione, ma non vedo nulla di sbagliato nei locali gay. Visto che siamo il dieci percento della popolazione è bene che ci siano luoghi dove vi sia una concentrazione maggiore. Non vai a cercare l’uranio nel granito, perché è disperso in ppm, ma lo vai a cercare in giacimenti in cui le concentrazioni sono maggiori. Non mi pare un concetto così difficile. Per quanto riguarda le amicizie solo gay… sinceramente non posso dirti nulla, ho una schiera di amici così variegata cculturalmente, sessualmente e etnicamente che non mi pongo il problema di avere amici solamente gay. Ma questa è solo la mia onesta esperienza. Fin’ora non ho conosciuto un gay che avesse solo amici gay.

 

A me pare che dobbiamo essere tutti degni per poter vivere in questa società. Rinunciare alla plurarità al fine che ci venga concessa la possibilità di vivere. Al posto di cercare di creare un clima favorevole alla diversità e alla plurarità delle personalità, cerchiamo di renderci il più indistinguibili possibili, per diventare anonimi. Rinunciare alla nostra alterità, diventare un tutt’uno indistinto con la società e non lottare per l’esitenza delle altre diversità. Mi pare che stiate proponendo questo e che non stiate proponendo di difendere la vostra sensibilità.

 

 

Sinceramente l’ultima parte del tuo discorso non ha né capo né coda. Stai affermando che quelli che vanno al pride probabilmente sono codardi per 363 giorni all’anno, e che mostrano le palle solamente quando sono osservati. Quindi stai assumendo che siano anche dei narcisisti. In base a quali dati, o comunque, esperienze dici questo? ;)

!

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Credo che nel 2012 l'asticella della volgarità sia stata spostata ben oltre quello che si vede a un gaypride.

Dopo Belen a Sanremo, in eurovisione vista da 18milioni di telespettatori, ancora mi si parla di volgarità e di pudore?

 

Ah e chi l'ha spostata?Prendendo banalmente il fatto di Belen mi sono ritrovato Facebook inondato di commenti di gente inorridita, non per la "farfallina" di Belen in sé, quanto per il fatto che era deprimente che una bella ragazza si trovasse "costretta" ad attirare l'attenzione in questi modi. Ma probabilmente secondo il tuo pensiero saranno tutti i miei amici che sono dei grandi bachettoni :rolleyes: . Se già si trova fuori luogo un atteggiamento come quello di Belen al Festival, cosa volete che pensi la gente di altro?Non mi sembra un concetto difficile da capire :rolleyes: :rolleyes:

 

Coerentemente oggi nessun quotidiano commenterebbe "scandalo!" per un gaypride con la foto di due maschi vestiti di catene e cuoio.

Questa tensione per "il buon nome della comunità gay" è credo più dentro una parte della comunità che fuori.

 

Non si grida "scandalo" perché non c'è nemmeno interesse nel prenderci sul serio. Fuori tralasciando i nostri amici o le nostre famiglie (che non potranno MAI pensare male di noi), non interessa a nessuno della reputazione dei gay perché a nessuno sembra interessare la causa gay, è quindi logico che gran parte delle critiche arrivino dai gay stessi. Il mondo di fuori per la maggior parte ignora i gay ed è ignorante in materia quindi cosa vuoi che freghi a loro?

 

Sentir parlare ilromantico e gli altri in maniera così "da signora della mezza età"

 

NESSUNO ti obbliga a dover essere d'accordo col mio pensiero, ma addirittura darmi della "signora di mezza età"... Sembra che ora pensare certe cose alla maniera "classica" sia diventato un crimine, davvero assurdo! Sì, Korio è proprio il fatto di voler creare una NUOVA società dove tutto si uniforma secondo regole nuove che mi sembra senza mezzi termini un'assurdità totale.

 

Secondo me, l’interiorizzazione comunitaria del possibile giudizio che possono dare i politici omofobi e adeguarci di conseguenza, è un pericolo reale. Altrimenti non staremo qui a discutere se il Pride e la presenza degli elementi carnevaleschi e frivoli, portino a dare un immagine negativa del movimento gay.

 

Questa è la favoletta che vuoi raccontarti, ma è molto più semplice di questo, semplicemente ci sono persone a cui certe cose non piacciono a prescindere. Non mi sembra un grande mistero o qualcosa di talmente assurdo.

 

Se tu vuoi rimorchiare in un locale “non gay”, libero di farlo, ma se becchi l’omofobo di turno, dopo non lamentarti di essere pestato. Ovvio, è un esagerazione, ma non vedo nulla di sbagliato nei locali gay.

 

Ma che c'entra?Tu vai nei locali SOLO per rimorchiare?Mi riferivo ovviamente all'uscire con amici etero/gay e non andare solo nei locali per gay.

 

Per quanto riguarda le amicizie solo gay… sinceramente non posso dirti nulla, ho una schiera di amici così variegata cculturalmente, sessualmente e etnicamente che non mi pongo il problema di avere amici solamente gay. Ma questa è solo la mia onesta esperienza. Fin’ora non ho conosciuto un gay che avesse solo amici gay

 

Bene mi fa piacere per te!:) Nemmeno io conosco gay che hanno solo amici gay, ma era più un discorso di frequentazioni frequenti (scusate il gioco di parole)

 

Stai affermando che quelli che vanno al pride probabilmente sono codardi per 363 giorni all’anno, e che mostrano le palle solamente quando sono osservati. Quindi stai assumendo che siano anche dei narcisisti. In base a quali dati, o comunque, esperienze dici questo?

 

No non volevo dire per nulla questo. Rileggiti il mio intervento, non ho voglia di rispiegarlo (sorry!).

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@@Ilromantico, tu credi seriamente che il "buongusto" sia un criterio oggettivo per distinguere una "volgarità" (Ammettendo anche che si possa costruire un gruppo omogeneo di comportamenti) dal bacio fra due omosessuali?

 

Credi che il buongusto sia qualcosa di così evidente da non doverti preoccupare, nella società che "arrogantemente" alcuni pretendono di cambiare, che qualcuno in futuro potrà ritenere il bacio di tuo figlio con il suo ragazzo altrettanto volgare?

 

Perché se ritieni che tentare di cambiare la società sia qualcosa di "arrogante", mi chiedo quali siano per te le radici dell'omofobia.

 

Io, tutt'altro che portato a considerarla un male caduto dal cielo, lo reputo un prodotto storico della cultura maschilista e giudaico-cristiana dell'occidente. Per ciò l'unico modo per poter veramente aspirare a una società diversa è ovviamente una lotta che attraverso un cambiamento radicale della cultura possa aprire le porte al cambiamento sociale.

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Ilromantico

Un conto è cambiarla e farla evolvere, un altro è stravolgerla. Un conto è il bacio tra 2 uomini, un altro è essere "pornografici" o volgari o esibizionisti. Non so a me dà sempre più la sensazione che dal batterci per cose oggettivamente giuste e dalla massima priorità (dignità dell'amore omosex, diritti, eliminazione di pregiudizi/violenze fisiche o verbali) se ce ne "approffitti" un po' per avere carta bianca su tutto. Mettere sullo stesso piano il problema della omoaffettività con quello dell'esibizionismo, lo trovo personalmente molto offensivo specie se il paragone viene dalla stessa comunità che non sembra avere la benché minima idea di quali dovrebbero essere le REALI priorità. Paragonerei la comunità a un bimbo capriccioso che vuol "tutto e subito" non riuscendo però a ottenere assolutamente nulla.

 

E con questo abbandono la discussione, ho ABBONDANTEMENTE espresso il mio pensiero!:)

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ahah mannaggia amico romantico spero tu non abbia abbandonato davvero la discussione! :) Giusto per rispondere alle tue obiezioni, il mio interesse non è fare notizia, quanto comunicare con le persone faccia a faccia, come chi sta ai lati del corteo, coi quali posso avere uno scambio. I tg (per quanto credo che soprattutto nella nostra generazione non siano la forma di informazione primaria, o perlomeno non solo quella) beh, per carità, facciano le loro notizie - non le faccio io. Amo smuovere gli animi, a modo mio! E, evidentemente, non ho visto gli stessi pride che avete visto voi: i miei occhi hanno visto infinite realtà diverse, con diverse modalità di manifestazione e protesta. Il pride è per sua natura una manifestazione creativa, densa di messaggi, e dannazione non DEVE essere rappresentativa della comunità LGBT!!! Come diamine si fa a rappresentare la comunità? Che avete voi in comune con un sessantenne gay contadino filippino, se non la causa di un'erezione (e anche su questo ho i miei dubbi)? Quindi, si, chiedere tutto e subito, chiedere la luna e le stelle... non sono capricci, si tratta dei nostri sogni, chiedere di essere liberi, manifestando in modo libero. Scuserete questo povero freakettone se dice che la gente finalmente si dovrà rendere conto che l'uinica vera ricchezza è la differenza

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  • 4 months later...

http://www.termometropolitico.it/19593_proibito-il-pride-di-san-pietroburgo-la-russia-verso-la-repressione-dellomosessualita.html

 

- Ironia contro qualche sciocchino del gay-forum -

 

Ennesima buona notizia per chi dice che i Gay Pride siano lesivi per la conquista dei diritti gay:

San Pietroburgo - dopo che Mosca li ha proibiti per 100 anni - comincia gli arresti.

Fortunatamente per la comunità omosessuale russa i Gay Pride sono proibiti a San Pietroburgo

e prossimamente è possibile che siano proibiti in tutta la Federazione Russa.

E poiché il più grande ostacolo al raggiungimento dei nostri diritti sono i "gay col culo di fuori"

che nello sventurato Occidente continuano ad attizzare l'odio della gente perbene contro gli omosessuali,

ci aspettiamo che presto la Russia sarà all'avanguardia nella promozione dei diritti GLBT.

 

Ovviamente non sono state pensate leggi ad hoc contro i gay, le lesbiche e i/le transex;

ma semplicemente - per tutelare i bambini - è stato messo un argine alla "propaganda".

Con la fine dell'esibizionismo del Movimento GLBT russo, l'Ex-URSS diventa la punta di diamante

del "nuovo modo di essere gay" che molti gay occidentali auspicano ovvero l'efficacissima "reistenza passiva"

da tenere sui propri blog, sui forum o al chiuso nelle riunioni delle proprie associazioni (o locali).

 

A oriente dell'Europa, il Sol dell'Avvenire non ha mai smesso di splendere.

:D

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C'è una differenza sostanziale tra il comunicare la notizia e il comunicarla così come hai fatto tu, che tra l'altro è quello che ti rappresenta di più in questo forum:

 

Il menefreghismo.

 

In un colpo solo hai colpito ogni genere di gay presente in questo forum. Sia quelli che andrebbero al pride "col culo di fuori" credendo sia giusto per i propri diritti sapendo che questo è negato in un altra grandissima nazione quale la Russia e quelli che considerano il pride un ostentazione controproducente e, aggiungerei, quelli che non usano andare al pride perchè non sono i tipi ma che comunque credono nell'orgoglio omosessuale.

 

Complimenti. Ancora una volta il tuo velenoso modo di strumentalizzare e veicolare le informazioni fa da padrone in questo spazio di "tolleranza".

Edited by Aquarivs
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Cerchiamo di mantenere un tono più amichevole, in questo spazio di tolleranza.

Ovviamente quello di Almadel è un post ironico. Solo perché lancia una provocazione, non vuol dire che bisogna rispondere a insulti.
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Cerchiamo di mantenere un tono più amichevole, in questo spazio di tolleranza.

 

Ovviamente quello di Almadel è un post ironico. Solo perché lancia una provocazione, non vuol dire che bisogna rispondere a insulti.

Perdonami ma trovo indecoroso la strumentalizzazione di una notizia tanto spiacevole. Sarei pronto a ribadirlo altre 27volte. Spiacente far il bastian contrario in questo caso.

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I Bastardi delle amministrazioni municipali dei vari distretti di San Pietroburgo, trovano sempre cento mille scuse, per le quali non permettano il pride - tutte conesse con la viabilità delle strade. Questa legge "non dire gay" per il momento funziona solo in alcuni soggetti di federazione, uno dei quali per mia grande vergogna è proprio San Pietroburgo, ma c'è il rischio che la legge tra un po' nella sua versione piu' soft diventerà nazionale. Certo I fermi sono soltanto aministrativi, perché alcuni attivisti LGBT per attirare l'attenzione al problema non pagano subito la multa, ovviamente dopo contestano il provedimento aministrativo in tribunale, per il momento ci sono soltanto pochi ricorsi che non sono stati accolti. Ma la tendenza è veramente spaventosa. Temporaneamente abbiamo risolto il problema affiancandoci la manifestazione per i diritti della communità LGTB all' altra manifestazione del 14 luglio. Ma la cosa che mi ha sorpreso di piu' e' che a questa manifistazione hanno partecipato piu' gli etero che sostenevano la causa che gli esponenti della communità LGBT. L'inerzia anche dei tantissimi miei amici che preferiscono tranquilamente starsene a casa e discutere la vita notturna e i posti di battuage piuttosto che reclamare i propri diritti mi spaventa.La scusa tipica è perché dobbiamo pagare attenzione alle idiozie di un omofobo, tanto si sa che è una "criptochecca".. Effettivamente questa legge non va ad intaccare molto le lore vite, quelli che sofrirano di piu' sono gli adolescenti, perché adesso qualsiasi iniziativa delle associazioni LGBT mirata alla diffusione delle informazioni riguardanti l'omosessualità tra i minorenni sarà considerata propaganda dell'omosessualità e ovviamente sanzionata con una multa... L'autore di questa legge si è permesso di presentarsi al'ultima riunione dell assamblea leggeslativa di San Pietroburgo con una maglietta sulla quale era scritto "La chiesa ortodossa o la morte". Eccolo in tutta la sua "bellezza" . Se aumenteranno a San Pietroburogo i suicidi tra gli adolescenti - sarà colpa sua!

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Maledetta setta ortodossa che cerca di riaquistare il potere a tutti costi nella societa' e non vuole pagare le tasse. Il loro comportamento cristiano si manifesta per lo piu' nelle alleanze con omofobi e neonazisti.Mi meraviglio veramente come in pochi anni dal paese veramente laico siamo diventati un paese dove quasi uno su due è credente. L'altra cosa "divertente" e' che questa legge è stata votata nelle vesti di legge che mira alla difesa della famiglia, e mentre si scatenava un puteferio mediatico che la rigardava contemporaneamente e' stato bocciato il provvedimento che mirava all'incremento dei sovvenzionamenti alle famiglie numerose. Che bel modo di difendere la famiglia. Chiedo scusa per questo piccolo sfogo.

Mi ricordo ancora la fine degi anni novanta e gli anni duemilla, il clima che si respirava in Russia è stato veramente diverso, avevo una sensazione che la nostra generazione poteva davvero cambiare il mondo, e adesso guardo dove siamo arrivati e mi cadono le braccia. Invece di andare avanti andiamo indietro.

Edited by Addie Pray
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Ti dirò che sono felice di questa provocazione.

Sono convinto che sia utile a questo Occidente

essere messi davanti ai problemi reali

per rendersi conto di quanto siano "piccole"

le critiche che vengono mosse alla militanza GLBT.

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le critiche che vengono mosse alla militanza GLBT.

 

Le crtiche spesso sono mosse da persone che non hanno mai fatto nulla per la comunità. Addirittura ho letto sul forum di recente. la proposta di abolire L'arcigay. Lo so che L'arcigay non ha una reputazione cristallina, conosco i problemi drll' Arcigay di Cosenza, la' succedono di cotte e di crude. Ma in alcuni realtà locali l'Arcigay rimane l'unico punto di riferimento. Veramente vorrei vedere se queste persone continueranno a sostenere che i gay pride non servanno a nulla se dovrano vivere in un posto dove potresti essere multato solo perché hai esposto una bandiera arcobaleno nelle vicinanze di un asilo o hai diffuso un'opuscolo informativo tra i sedicenni

Per esempio mio padre una volta per puro caso ha assistito ad un gay pride di Amsterdam, dopo di che' mi ha detto che è stata una festa divertentissima, nonostante cioè continua a sostenere che non vorebbe vedere il gay pride a San Pietroburgo perché è una pagliaciata. Mio padre ha 55 anni ed stato cresciuto e educato nel URSS, quindi non mi sorprende di sentire una frase del genere da lui, ma quando vedo un ragazzo ventenne che storcendo naso sostiene che i gay pride sono lesivi e si potrebbe farne a meno mi meraviglio...Non c'è limite al peggio, quello che è stato conquistato si può perdere entro quattro e quattr'otto, e San Pietroburgo ne è un chiaro esempio

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L'ignoranza rende l'uomo facile preda della religione.. e una volta quella in mezzo sopratutto se fondamentalista è la morte di ogni progresso.. dio è la piú grande piaga che l'uomo abbia affrontato..

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quindi "non sono d'accordo sulla comunicazione tramite gay-pride" = "proibizionismo a prescindere"? mmmh sì una buona logica...

Questo è un proibizionismo dovuto alla semplice intolleranza nei confronti dell'omosessualità e non una scelta ragionata su miglior modo di informare e togliere dall'ignoranza le persone, son cose completamente diverse...

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